giovedì, luglio 06, 2006

Dal Blog di Mel


"Senza esclamativi"

Com’è alto il dolore.
L’amore, com’ è bestia.
Vuoto delle parole
che scavano nel vuoto vuoti
monumenti di vuoto. Vuoto
del grano che già raggiunse
(nel sole) l’altezza del cuore.
(G. Caproni, Il muro della terra,1976)

Ecco un frammento di Caproni, Senza esclamativi; il poeta constata l’immensità del Dolore nella vicenda dell’Uomo come la sciocchezza dell’Amore. Questi è privo delle parole che, a loro volta, producono nel nulla inutili costruzioni di insensatezza; l’amore è privo anche del grano che un tempo, l’età in cui ci illudiamo della favola bella, raggiunse, nel sole d’estate, l’altezza del cuore. Positiva campeggia l’immagine del grano, simbolo della vitalità solare, della fecondità come momento alto dell’Uomo. Nel presente del poeta manca l’immagine del grano e l’unica altezza che resta al cuore è quella del dolore e della sciocchezza dell’amore. Nessuna via d’uscita per Caproni se non l’affermazione di verità puntuali e precise, che possono fare davvero male. Nella verità la forza per vivere.
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