giovedì, novembre 30, 2006

Per essere popolo


C'è nella nostra voglia di stare insieme, di vivere momenti di allegra spensieratezza e simpatico divertimento, il bisogno di normalità, di essere completamente noi stessi senza finzioni, senza quelle forzature che il quieto vivere ci suggerisce di adottare quando siamo in mezzo agli altri. Un bisogno di fare gruppo, di sentirci parte di un popolo che nasce dalla lunga, a volte drammatica solitudine nella quale abbiamo maturato l'accettazione di noi stessi, diversi per comune definizione sociale anche all'interno della stessa famiglia. L'esperienza individuale della sofferenza, a volte coraggiosamente affrontata, altre passivamente subita, ha permesso a ciascuno di noi di riconoscere, al di là delle tante differenze che caratterizzano gli esseri umani, la scoperta del limite (di ogni tipo) come elemento accomunante, unificante dell'intero genere. Possiamo anche essere differenti per origine, cultura, etnia, ceto, religione, identità sessuale, etc., ma alla fine, quel che veramente conta è che siamo tutti uguali di fronte al dolore e alla sofferenza. Nessun privilegio di censo e casta pone qualcuno al di sopra degli altri, anche se la storia e la stessa realtà sembrerebbero dimostrare il contrario. Forti di questa acquisita certezza, le divisioni, le intolleranze e le esclusioni suonano come artificiali tentativi di riscatto destinati all'inevitabile fallimento, mentre appare urgente e necessario vivere relazioni capaci di andare oltre l'apparenza, fin dentro il cuore della persona.

Non ci sono ancora leggi che tutelino la nostra realtà come nel resto dell'Europa, ma già oggi anche nella provinciale Italia registriamo un lento ma progressivo cambiamento nel sentire comune. E' un buon segnale.

L'AIDS/HIV, entrato prepotentemente nella vita mondiale e nel dibattito sociale ormai 27 anni fa come elemento frenante e addirittura salutato da qualche parte come il giusto castigo divino, accomuna oggi Nord/Sud, Est/Ovest, etero e omo, uomini e donne, ricchi e poveri, bianchi e neri. La causa scatenante è un virus, anzi un retrovirus, che nulla aggiunge o toglie alla dignità dell'essere umano, al contrario impegna tutti, secondo responsabilità diverse, nella lotta comune contro la pandemia, specie là dove è più virulenta perchè alimentata dalle diseguaglianze sociali.

Il 1 dicembre è anche il giorno della memoria di quanti, meno fortunati di noi, sono incappati nel virus quando ancora non esisteva alcuna terapia di contenimento. Prima ancora della lenta agonia fisica, hanno sperimentato l'atroce sofferenza della condanna sociale alla solitudine disperata. Non possiamo dimenticarli: il loro ricordo pesa sulla coscienza di questa società che non ha voluto (e forse non vuole ancora) riconoscere nel malato, uomo imperfetto, l'immagine più vera di se stessa.

Non avrebbe senso ricordare i morti se non ci fosse contemporaneamente un'attenzione speciale, fatta di concreta solidarietà, per chi ancora oggi vive nella solitudine il dramma dell'Hiv: finchè permarrà il bisogno di nascondersi e di autoescludersi, perchè malati, non potremo considerarci pienamente popolo...

mercoledì, novembre 29, 2006

Non se ne parla quasi più, sembra non sia più necessario fare prevenzione, ma la pandemia dell’infezione da Hiv/Aids continua ad aumentare e a diffondersi: i dati UNAIDS/OMS del 2006 stimano che 39,5 milioni di persone vivono con l’Hiv/AIDS. Nel 2006 vi sono state 4,3 milioni di nuove infezioni, di queste 2,8 milioni (65%) sono avvenute nell’Africa subsahariana ma un importante incremento di nuovi casi (più del 50% dal 2004) si sta verificando anche nell’Europa orientale e in Asia centrale. Nel 2006 sono state 2,9 milioni le persone morte a causa del virus. In nord America e nell’ Europa occidentale e centrale il numero totale delle persone sieropositive continua ad aumentare (anche, in parte, per gli effetti della terapia antiretrovirale che riduce notevolmente il passaggio da sieropositività ad Aids), con un numero relativamente stabile di nuove infezioni per anno nell’America del Nord e con un aumento di nuove infezioni per quello che riguarda l’Europa Occidentale.


L’istituzione più importante a livello internazionale nella lotta all'Aids, l’UNAIDS (Joint United Nations Programme on Hiv/Aids), dal 2004 ha adottato lo stesso slogan per celebrare questa data: STOP AIDS. KEEP THE PROMISE che durerà fino alla fine del 2010, anno in cui si dovrebbe “misurare” quanto è stato raggiunto in riferimento alla “Dichiarazione per l’Accesso Universale ai trattamenti nella risposta mondiale per la lotta contro l’Hiv/AIDS”. Benché lo slogan sarà lo stesso da qui al 2010, ogni anno vi sarà una nuova parola chiave che indicherà il focus dell’anno. Per il 2007 la parola chiave è “ACCOUNTABILITY- RESPONSABILITA'”,indirizzato a tutti coloro che ancora non si stanno prendendo le loro responsabilità e che sono stati quindi individuati come i maggiori ostacoli alla lotta contro il virus. Si tratta ad esempio di quei governi che non applicano strategie efficaci contro la diffusione del virus per la tutela della cittadinanza, delle multinazionali farmaceutiche che non rendono accessibili i trattamenti e stanno conducendo una vera e propria guerra contro chi produce farmaci generici, dei leader religiosi che a fronte di una pandemia e di milioni di morti consigliano astinenza e fedeltà come unico strumento di prevenzione. Quest’anno anche UNAIDS ha puntato il dito verso questi soggetti “forti” ed infatti il tema di questa giornata mondiale, quest’ anno mette in primo piano la “RESPONSABILITÀ” (Accountability), intendendo la responsabilità di chi può fare la differenza nella risposta contro la pandemia, non quella del singolo individuo ( per saperne di più).

Appello del cuore


Hanno abbandonato questo povero Pitbullino maschio, bianco,
di circa 1 anno, dopo averlo ridotto così...E' veramente di buon carattere.
Vediamo, tra tutti, se riusciamo a trovare una famiglia affettuosa
anche per lui.....
Fabiana
N.B.Chi può raccogliere l'appello ci contatti per le successive indicazioni telefoniche.

martedì, novembre 28, 2006

Manifestazioni


Arriva il grande freddo. E' previsto nei prossimi giorni. Il 3 dicembre per essere precisi, domenica quindi. Preferirei anticipasse di un giorno, giusto per provare l'incondizionata fedeltà del popolo anticomunista al leader maximo tanto provato di questi tempi: sabato 2 c'è la manifestazione contro la finanziaria e il Governo di centrosinistra. In contemporanea, a Vicenza, una manifestazione contro la guerra e le basi militari USA in Italia, proprio mentre si completerà il ritiro , discutibile in questo momento, delle nostre truppe dall'Iraq ormai sull'orlo della guerra civile. Si sono avverate le peggiori previsioni di chi, dotato del solo buon senso e di un minimo di conoscenza storico-culturale, metteva in guardia i guerrafondai berlusconiani dal lasciarsi coinvolgere nelle follie interessate dell' amico George. Bella situazione davvero!

Ma vi ricordate qualche anno fa? Eravamo tutti messi a tacere non con la forza della ragione, ma con volgari insulti, tipico di chi non ha ragioni. L'unica voce non zittita era quella del vecchio papa che ostinatamente riproponeva l'uso della ragione e del dialogo contro l'intervento armato. Ma era teneramente compatito, come qualsiasi vecchio che si fissa testardamente su un'idea del tutto priva di senso, giusto perchè per troppi anni legato al ruolo di vicario del predicatore di Nazareth, tanto da immedesimarsi alla fine nel Verbo evangelico. Nemmeno i suoi vescovi poi lo prendevano troppo sul serio, almeno quelli italiani così fisicamente vicini a lui, troppo impegnati allora come oggi a tuonare contro le coppie irregolari e contro la diversità di trattamento delle scuole private, mai però credibilmente contro la guerra. Salvo casi isolati, i soliti. La salvezza sta nel corretto esercizio della sessualità all'interno dei modelli predefiniti dalla saggia tradizione morale: che c'entra l'uso dell'inganno per giustificare l'aggressione armata al popolo iracheno? Il fine giustifica i mezzi, altro che storie! Guai a riprendere l'allora Premier, anche se pubblico concubino (sic!), lui sì che aveva/ha a cuore le sorti della chiesa(istituzione)!

E visto che nessuno oggi ammette le proprie colpe a destra, dove le responsabilità sono più grosse (la sinistra come il solito è stata troppo tiepida ed accondiscentente e quindi pure colpevole) ,non mi resta che sperare nel gelo romano per spegnere le esaltazioni prevedibili di un intero popolo che, da quello che mostra, sembra aver rinunciato all'autonomia individuale in fatto di pensiero.

Ora va in scena la protesta contro la finanziaria, che importa l'Iraq?

lunedì, novembre 27, 2006

Ultimissime dall'Ecuador


Rafael Correa, candidato della sinistra, pare aver vinto in misura schiacciante le elezioni presidenziali ecuadoregne (notizia), di cui ci scriveva Isa proprio nell'ultimissimo post. Grandi problemi aspettano il neopresidente che eredita un Paese in ginocchio completamente da risanare attraverso profonde riforme sociali ed economiche.

Il Sudamerica ci sta sorprendendo per le ultime scelte elettorali che vedono nella sinistra la possibile svolta necessaria a risolvere le gravi questioni economiche in cui versa l'intera area.

Le prime parole di Correa sono state di speranza: “Dopo moltissimi anni di politiche sociali ed economiche tese all’esclusione che hanno provocato e costretto il nostro popolo all’emigrazione, abbiamo vinto! Non sono riusciti a rubarci la speranza”. Non si lascia turbare dal fatto che dovrà governare senza l'appoggio della maggioranza del Congresso:“Rispetteremo al massimo le decisioni del congresso, faremo in modo che legiferi per il bene comune, però nel caso in cui troveremo davanti a noi un’opposizione scorretta e tesa esclusivamente ad ostacolare le leggi di cui avremo bisogno, non esiteremo a consultare il popolo”.

Isa, ti sentiamo ancora più vicina.


E ora va in scena il dramma


Non se ne può più! Ora anche la recita a Montecatini e a Milano.Solo il popolo dei forzaitalioti (che lo si voglia o no fa rima con idioti) può credere alla sceneggiata del malore. Avete notato l'omino soccorritore entrare in scena alla battuta giusta? D'altra parte sono tanti i guai del leader dell'opposizione che, se anche il Governo, come già fatto ripetutamente in passato, se ne sta zitto per motivi suoi (ma quali sono? perchè non li dicono anche a noi?), la gente comune 'sta storia delle schede bianche, probabilmente manipolate, fatica a digerirla e vuole sapere. E allora al cavaliere, viziato da cinque anni di governo dei suoi propri interessi divenuti nazionali, non resta che emozionare, drammatizzando, nella speranza di placare la morbosa curiosità. Aveva già tentato lo scopo urlando al Paese che FI da subito aveva preteso il controllo delle schede, poi qualcuno ha fatto notare che FI aveva solo annunciato e dichiarato tale onesta intenzione, ma mai l'ha praticata nei fatti. La pratica del facciatollismo anzichè diminuire, aumenta con la gravità dei sospetti e persino con la constatazione dei fatti, come ampiamente dimostrato in passato.

E' troppo pretendere comunque di andare fino in fondo nell'inchiesta, almeno fin dove si può? Non è perdita di tempo se solo si potranno individuare le responsabilità politiche!

La questione morale di cui molti si riempiono la bocca non è solo problema di chi è disonesto e compie scelte contrarie al bene comune, ma investe anche chi sceglie il silenzio di fronte ad eventi dubbi e sospetti.

E poi, per favore, un minimo di pudore: finchè Dell'Utri (già condannato per mafia a 9 anni in Primo grado) non supera l'intero iter processuale con una eventuale sentenza di assoluzione definitiva lasciatelo al buio e spegnete i riflettori sopra di lui!

A Sud


Ciao a tutti,

rieccomi a voi. Vorrei avere piu' tempo per poter scriverevi piu' spesso, ma tempo libero e computer funzionanti non sempre si possono coniugare. I lavori al centro sono quasi finiti. Mi prende un senso di felicita' e orgoglio quando al mattino entro a scuola e vedo quello che siamo riuscite a fare in due mesi.Speriamo di poter accogliere i bambini in dicembre, ma incrocio le dite perche' abbiamo dovuto spostare la data di apertura gia' due volte. Oggi qui e' giorno di elezioni politiche, si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Gli ultimi giorni di campagna elettorale sono stati all'insegna della demagogia e del populismo. I due candidati hanno cercato di superarsi a vicenda , promettendo cose che non potranno mai mantenere. Si sono gettati addoso fango a vicenda e nessuno dei due ha presentato un programma politico chiaro e convincente. Qui la gente piu' povera vota con la pancia e non con la testa. Infatti e' difficile ragionare quando si ha fame.L'esito e' alquanto incerto, ma ascoltare la gente che discute e' molto interessante. Chi votera' per Correa, paragonato a Ugo Chavez, dice che finalmente si potra' uscire dalla corruzione e che il paese potra' davvero cominciare a camminare con le sue gambe. Scopo di questo eventuale presidente e' quello di rendere il paese piu' forte economicamente per renderlo piu' indipendente dall'estero; in particolare dagli Stati Uniti. Nei prossimi quattro anni vuole anche reintrodurre la moneta nazionale, ora sostituita dal dollaro. Coloro che voteranno per Noboa, l'uomo piu' ricco del paese, sostengono invece che chi sa amministrare cosi' bene le sue aziende sapra' fare altrettanto con lo stato. Questa mi sembra di averla gia' sentita qualche anno fa dalle nostre parti.... Il fratello della collega che mi ospita dice che votera' per Noboa, perche', anche se rispetta i poveri, sostiene che quando questi vanno al potere rubano piu' degli altri. Queste elezioni, mi hanno dato modo di poter parlare di piu' con la gente,e di scoprire, con un po' di preoccupazione, che anche qui il razzismo e' fortemente radicato. I mestizos, discendenti degli spagnoli, sembra che si considerino superiori agli indigeni e alle persone di colore. Infatti questi ultimi occupano i gradini piu' bassi della scala sociale ecuadoregna. Lavorano nei campi e come operai, pagati a giornata. I *bianchi* invece occupano di solito i posti piu' importanti e meglio retribuiti . Forse un po' ingenuamente pensavo che nella difficolta' le persone ventaggiate riuscissero a unire le forze, ma devo ricredermi e prendere atto che qui il cammino per l'emancipazione delle minoranze e' ancora lungo.Come straniera e' piu' facile riuescire a mantenere una distanza e osservare la societa' di questo paese.Mi sento pero' molto coinvolta quando lavoro con le donne sole di qui. Condividere la stessa zappa, lo stesso sasso all'ombra e tenere in braccio i loro figli, mi rende felice, ma allo stesso tempo mi provoca una dolorosa frattura, e mi spinge a chiedermi che senso ha avuto la mia vita fino ad oggi. La ricerca della mia identita' e il mio outing, mi sembrano delle inezie paragonate alle prove che la gente qui deve quotidinamente superare. Forse e' vero che abbiamo bisogno di vedere e vivere la poverta' per riuscire a dare un senso alla nostra vita. Vita che a casa mi e' sempre sembrata perfetta. So che i miei sentimenti di questi giorni sono comuni a molte persone che hanno intrapreso il mio stesso viaggio. Ma sono comunque difficili da digerire, e il sentimento di inadeguatezza rimarra' ancora a lungo. Sono quasi arrivata a meta' del mio percorso come volontaria, e questi mesi sono stati per me fonte di crescita e di felicita', ma anche di sofferenza e di difficolta' di adattamento. A volte mi pongo la domanda se riusciro' a riconoscermi nei visi e negli sguardi degli amici che sono rimasti a casa.A presto.

Isa

domenica, novembre 26, 2006

Si mangia al buio




A Mosca hanno aperto un ristorante in cui si mangia al buio (notizia), dicono per non essere distratti e poter così gustare solo ed esclusivamente il sapore del cibo. Naturalmente è per palati esigenti, intenditori. La cucina, l'alta cucina, non quella casalinga e quotidiana, sta diventando un elemento di distinzione elitaria: il piatto deve avere determinate caratteristiche, si devono distinguere i singoli ingredienti perfettamente amalgamati nel tutto, caldo e freddo, morbido e croccante, agro e dolce insieme e naturalmente bello esteticamente . Ci sono grandi chef che nella creazione delle loro pietanze si ispirano addirittura a capolavori dell'arte figurativa. Si tratta di una vera filosofia che sta conquistando anche il cuoco della mensa aziendale. Sicuramente anche la culinaria risponde alle istanze del nostro tempo che si concentrano sul bello in tutte le sue forme. Rimango comunque un po' stupito dall'importanza crescente, a volte esagerata, che le si attribuisce, considerando incidentalmente che nel mondo, ma anche tra noi, sono moltissimi gli umani che non possono alimentarsi a sufficienza e tantomeno scegliere cosa mangiare. Al massimo la scelta è tra gli scarti del mercato.


Un appunto al ristorante moscovita che immagino farà presto tendenza va fatto: tanta concentrazione sul gusto da richiedere l'oscuramento totale come si concilia con l'aspetto socializzante del pasto? Ci si abituerà a conversare senza guardare negli occhi gli interlocutori? Vabbeh, questo ormai lo facciamo già!

sabato, novembre 25, 2006

La carovana antimafie 2006 a Como



"Amiamo viaggiare, vedere, scoprire, per questo abbiamo iniziato un viaggio appassionante e pericoloso, difficile ma entusiasmante, un viaggio verso ipotesi nuove di esistenza, un viaggio che possa dare alle idee, alle parole, ai gesti, Libertà".
Con questo slogan partiva nel 1994 la prima Carovana Antimafia, due anni dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio a Palermo.

La carovana, edizione 2006, arriva nei prossimi giorni anche a Como e Cantù, ecco il programma:
25 Novembre Cantù
ore 9.00 - Auditorium Parrochiale - Spettacolo teatrale "Blu da morire"

28 Novembre Como
ore 9.00
- Spettacolo teatrale "Storie d'Italia" - Incontro delle Scuole Medie Superiori con i ragazzi di Locri
ore 21.00 - Cinema Gloria - Proiezione Film "Vite da cantiere"
Cantù ore 18.00
- Sala Soci Coop Centro Commerciale Mirabello- Incontro con i ragazzi di Locri e "aperitivo della legalità" con alcuni prodotti di Libera Terra.

Appuntamenti importanti per chi vuole condividere il viaggio verso la Legalità che è Liberazione dalle mafie, presenti anche nella economia del nostro territorio, ma anche Liberazione dalla gestione della cosa pubblica intesa come strumento di potere personale o del proprio gruppo.

venerdì, novembre 24, 2006


Omaggio a due Grandi













giovedì, novembre 23, 2006



Già giovedì. Novembre è quasi finito, ma tempo e temperature sono fin troppo accettabili. Intanto la nostra vita corre come sempre intensa ed appassionata. Ieri ci sono capitati tra le mani alcuni sms dello scorso anno. Non stupite: siamo innamorati e come tutti gli innamorati facciamo tante stranezze, anche quella di inviarci molteplici sms quotidiani. E' pur sempre un modo per sentirci vicini anche se lontani, ciascuno al suo lavoro. Alcuni sono molto cari e belli, almeno per noi e la nostra storia e testimoniano il dialogo fitto all'interno della troppia.
"Il motivo per cui vi dico che siete speciali è fondato. Adesso mi sento di dirvelo.....siete speciali perchè mi avete fatto innamorare per la prima volta! Amo te e amo ** singolarmente e vi amo insieme! Sarà difficile capire ma è così! Vi chiedo scusa per avervelo detto per sms ma almeno riesco a dirvelo e mi viene più facile ragionarci sopra e scrivere quello che ho dentro." "Arrivato ... dal paradiso. Quello che mi fate provare è immenso, quello che mi lasciate lo è altrettanto. Ora posso godermi da solo il vostro profumo(...). Vi amo".(Nov.2005)

A distanza di un anno la passione non è diminuita, al contrario è cresciuta con la conoscenza e la consapevolezza di vivere una realtà meravigliosa fondata esclusivamente sull'amore:
"Questo e il motivo per cui mi batte il cuore ogni giorno. Sei e siete il mio primo amore, la mia prima apertura ad una persona; due in questo caso. Darei tutto per voi perche in voi vivo! Siete la visione piu rosea del mio presente e del futuro. In voi ripongo i miei sogni i miei desideri i miei progetti. Siete presenti in tutto... ormai e passato un anno dal primo ti amo ma e sempre forte la voglia di urlarvelo! VI AMO!" (Nov.2006).
E ancora:
"Da quando vi ho conosciuto mi sono subito sentito diverso...Vi devo dire una cosa: mi sono innamorato di voi" (ieri).
La mattina presto, in viaggio verso le rispettive mete:
"Come vorrei... Siete troppo belli m(or)i, come quest'alba che mi rimanda naturalmente a voi. Buona giornata! Vamotmo" (oggi)
"La mia è un alba un po' buia ma vedo già la luce che arriverà dalla sera, quando saremo insieme novios! Buona giornata! Vi amo!" (oggi).
"Anche in questa nuova mattina gelida siete voi a scaldarmi con l'amore che sento dentro! Buona giornata! Vatmo"(oggi).
Ora riderete di noi, poco importa : è la nostra vita e non la cambieremmo con nessun'altra.
Scazzi, incomprensioni e conflitti non mancano certo, essendo noi tre persone diverse.Il non avere modelli di riferimento cui ricorrere al momento opportuno può costituire una difficoltà, che è però superata dalla voglia straordinaria di inventarci totalmente, in piena libertà, la nostra vita.
Possono intimorirci i tanti ostacoli "esterni", ma è ben difficile cadere nella disperazione quando, guardandoci indietro, constatiamo ciò che abbiamo costruito fin qui. Insieme.
E poi, alla peggio, ... "Ricominciamo da tre"!

martedì, novembre 21, 2006

La sfida della Rai



"Ci voliva coraggio assà a mannari all'aria anni e anni d'amuri, di cunfidenza, di complicità: con Livia c'era stato un vero e proprio matrimonio, macari se non sancito dalla liggi o dalla chiesa. Gli viniva da ridiri ogni volta che sintiva vescovi e cardinali fari pubblici proclami contro il riconoscimento delle coppie di fatto. Ma quanti matrimoni, celebrati con tanto di parrino, aviva visto durare meno assà della loro convivenza?" (Le ali della sfinge,pg46-47).


Grande Camilleri che ogni volta, "priciso ntifico come un ralogio", nei suoi romanzi inserisce qua e là riferimenti alla cronaca e agli eventi del Paese esprimendo con la giusta dose di ironia il pensiero (buon senso) della gente comune. Quello che i nostri politici dovrebbero tornare ad ascoltare, anzichè concentrare tutta la loro attenzione a quello che si dice al di là del Tevere.

Intanto ierisera Il padre delle spose è andato in onda su Raiuno come programmato, nonostante i tentativi di rinviarlo in seconda serata. E' già un fatto significativo! Aspettiamo ora i dati d'ascolto. "Ritardatiiiiiiiiii ritardatiiiiiiiiiiii", grida Rosario infuriata con le leggi italiane che, non riconoscendo la validità del matrimonio spagnolo, le impediscono di essere vicina alla compagna in fin di vita. C'è tutto nella fiction: la realtà del sud coi suoi sani principi tradizionali costretto a fare i conti con le scarse risorse economiche gestite dal mafioso locale, grazie alla compiacente corruttibilità dell'Amministrazione pubblica. Banfi, come il solito, ha saputo rappresentare al meglio i sentimenti popolari: il duro rifiuto iniziale cede gradualmente al forte richiamo degli affetti, come accade il più delle volte anche nella realtà.

Forse Raiuno ha pensato che la magnifica figura del prete, personaggio di secondo piano ma importante nel film per la sua umanità e fedeltà evangelica, bastasse a placare le ire vaticane. Stiamo a vedere le reazioni che sicuramente avranno poco di umano ed evangelico. Ma solo nella gerarchia.

lunedì, novembre 20, 2006

A Sud (dall'Ecuador)




Ciao a tutti,

mi scuso per essere stata assente per un po' di tempo, ma lavoro e malesseri dovuti all'ambientamento mi hanno tenuta un po' fuori gioco.Qui i lavori nella scuola proseguono. Negli ultimi giorni ho fatto l'imbianchina, la muratrice e la giardiniera. Con enorme soddisfazione personale. Ora lo stabile ha gia' cambiato faccia. Ieri sono arrivate alcune mamme a dare una mano nel lavoro ed e' stato un momento bellissimo. Sono tutte donne sole ( madres solteras) con uno o piu' figli a carico. Si e' creata subito una bella atmosfera. Probabilmente sia io che loro avevamo bisogno di incontrarci in modo informale prima di iniziare il lavoro vero e proprio. Abbiamo anche pensato di costruire un tavolo da ping pong e di trovarci ogni tanto al sabato a fare qualche partita. Sono delle lavoratrici accanite, in due ore hanno dissodato tutta la parte del giardino dove ci sono gli alberi. Domani proseguiremo con il trasporto della terra all'interno del parco giochi, in modo da poter seminare un po' d'erba. Confidiamo nelle pioggie invernali per far si' che cresca qualcosa. Sebbene il lavoro mi soddisfi parecchio nutro seri dubbi che il tempo a mia disposizione sia sufficiente per concludere la prima parte del progetto. Non mi piace lasciare le cose a meta', ma vivere in questo paese mi sta insegnando a prendermela un po' piu' comoda. Un fondo di frustrazione comunque resta. Vorrei rispondere a chi mi chiede se abbiamo bisogno della poverta' per stare bene. E' una frase che mi ha fatto riflettere molto. Personalmente non mi trovo benissimo in mezzo a tutta questa `poverta'. E difficile farsene una ragione quando si arriva da un paese dove abbonda il superfluo. Qui non ho trovato filosofie di vita illuminanti, solo l'arte di arrangiarsi per poter campare. Per me che arrivo dal Nord e' difficile pensare a una vita senza aspettative, senza progetti, pensata solo fino a domani. Pobabilmente e' un mio problema mentale. Sono partita anche per mettere alla prova me stessa, per conoscere altri modi di vita, per dare un aiuto. Tutto questo mi aiutera' a vivere la vita in modo diverso una volta rientrata, forse mi aiutera' a crescere. Di sicuro a vedere quello che mi succede attorno da un'altra prospettiva.Per oggi e' tutto.
Un abbraccio. Isa
In foto indios huaoranì (Ecuador)

domenica, novembre 19, 2006

Anche nelle troppie, come nelle coppie, i problemi non mancano. Gli ultimi giorni sono stati di tensione acuta: la causa originaria, contingente e non significativa in se stessa, si è inevitabilmente caricata, come sempre avviene, degli aspetti caratteriali tipici delle nostre diversità fino ad ingigantire in vero e proprio casus. La convinzione di essere ciascuno detentore della verità, sommata all'orgoglio personale, ci ha portato sull'orlo della classica crisi di nervi. Già, ma qual è la verità, dal momento che se ne propongono tre? Sembra un gioco, ma la questione si verifica a tutti i livelli, dal momento che ogni umano, ogni cittadino, ha o crede di avere la sua verità, magari frutto di autoconvincimento ossessivo, forse patologico o solo facciatollistico come il nostro penultimo Premier. Allora quale verità? E' la somma delle tante tantissime verità individuali? Ma spesso sono antitetiche e contradditorie! Il verbo di Ratzingher è diverso da quello di Crozza e forse, in certi casi almeno, persino dal Verbo evangelico. Le certezze di Prodi sono il più delle volte lontane millemiglia da quelle dei suoi elettori. Forse che non esiste la Verità, quella vera, unica, universale cui potersi ispirare nei momenti di dubbio e incertezza che abbondano nell'esperienza quotidiana?
Mi sono impantanato in una questione troppo grossa e per uscirne dovrei ricorrere alla storia dello sviluppo del pensiero umano, ma non ne ho voglia, non è questo che interessa e può aiutare a risolvere il problema iniziale, ora ancora più piccolo e misero di prima.
La troppia in simili occasioni, dopo aver lasciato montare la questione arricchendola appunto di peculiarità individuali il più delle volte maniacali perchè portate all'esasperazione, si blocca di botto e ciascuno, distolta l'attenzione da sè e dagli altri due, punta fermo, diritto lo sguardo davanti. Più avanti, nella stessa direzione, sei occhi si concentrano su un unico punto. Beh, non esagerate con l'immaginazione, si tratta di semplice metafora, non di un vero e proprio esercizio fisico. Quell'unico punto che tanto attrae calamitando i tre sguardi è il nostro obiettivo da sempre e, contemporaneamente, la ragione stessa del nostro stare insieme. Scritto qui appare retorico e forse anche ridondante, ma vissuto nella quotidianità è pregno di significati e significanti: è ... l'amore. E' solo nell'amore che si realizzano miracolosamente le concidenze delle verità nella Verità, permettendo di abbattere difese, ostacoli e sovrastrutture inutili che impediscono il dialogo aperto e trasparente, indispensabile al superamento di ogni empasse e alla crescita individuale e collettiva.
Noi non conosciamo altra strada che questa. (s)

Sabato sera.

Strana serata quella di ieri sera per noi novios.
Già dal pomeriggio avevo voglia di uscire, di staccare un po' la spina dopo una settimana pesante dal punto di vista lavorativo. Infatti ho colto al volo l'invito di S. e con Mar e Giudy siamo andati a Varese, prima al Barlafus e poi allo Zsa Zsa. I miei mori, stanchi, non sono venuti.
La serata è stata molto simpatica in particolare allo Zsa Zsa c'è stata ottima musica ed è arrivata Platinette. Personalmente non mi piace molto però nel contesto è stata piacevole con qualche battuta azzeccata e un tentativo, fallito, di emozionare la platea attraverso uno spogliarello di personalità. Struccarsi sulle note di una canzone molto malinconica passando dalla finzione alla realtà. Sinceramente anche nella versione reale mi è sembrata falsa uguale comunque va beh sicuramente ha trovato il modo per sbarcare il lunario visto quanto ci hanno fatto pagare una consumazione (32 eur). Abbiamo ballato molto tutta la serata. Ci siamo scatenati ma purtroppo c'è sempre troppa gente che "se la tira" ed è difficili socializzare senza scopi credo a tutti voi noti.
E' stato bello anche se mi ha fatto compagnia un cuore triste il mio. (En.)

venerdì, novembre 17, 2006


E' arrivata la prima newsletter di italiansonline.net: abbiamo fatto strabene ad iscriverci! E' essenziale e contiene appuntamenti interessanti, tra gli altri la visita alla mostra del Mantegna a Mantova. Ogni iscritto comunque può proporre incontri di qualsiasi genere in ogni parte d'Italia e quindi, prima o poi, proporremo anche noi un evento a Como, giusto per portare un soffio di vita alla nostra spenta città. Intanto copio un'iniziativa che mi ha subito conquistato:
"Read & Tell I
Porta con te un libro, un articolo o un fumetto che hai letto e ti e' piaciuto, e raccontaci perchè! "

Straforte, la facciamo anche noi a Como? Dove? Qual è il bar/locale che meglio si presterebbe ad un simile appuntamento che non è nulla di intellettuale, specialistico, solo per addetti ai lavori, ma piuttosto un momento familiare, caldo e simpatico? Si raccolgono proposte ed indicazioni. Vedrei bene il mercoledì come giorno, così, senza un motivo preciso.

La bottega dei sapori della legalità


A 10 anni dall'entrata in vigore della legge 109 per il "riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi" (legge n.109/96) promulgata immediatamente dopo un'altra legge che istituiva il Fondo di solidarietà per le vittime del racket e dell'usura (legge n.108/96),sono già stati utilizzati a fini sociali oltre 1000 beni immobili per un valore superiore a 150 milioni di euro ed ora è stata inaugurata a Roma la 'Bottega dei sapori della legalita'. Il primo negozio in Italia che mette in vendita i prodotti alimentari ricavati dai terreni confiscati alla mafia. Oltre che pratico, la 109 ha anche valore simbolico perché non soltanto permette di colpire le mafie nei loro interessi economici, ma contemporaneamente permette di ridistribuire alla collettività le ricchezze illegali, favorendo la costruzione di un tessuto sociale attivo, deterrente naturale contro il potere mafioso.

La villa di Totò Riina a Corleone oggi è diventata una scuola, nei terreni di Bernardo Provenzano si produce l'olio di Libera, le cooperative sociali nel settore agro-biologico su terreni confiscati alle mafie del progetto Libera terra, sono soltanto alcuni dei casi di assegnazione che la 109 ha potuto permettere.

Inizia intanto oggi (fino a domenica) a Roma la prima edizione degli Stati generali dell’antimafia che è possibile seguire in diretta in Contromafie su RaiSat Extra.

giovedì, novembre 16, 2006

Ehi, avete firmato gli appelli segnalati?

mercoledì, novembre 15, 2006

Silenzio Darfur


Darfur, una delle tante crudelissime guerre africane volutamente "dimenticate" dall'Occidente, interessato alla lotta contro il terrorismo e alle risorse petrolifere sudanesi. INPOLITICA.NET e, di rimando, Vivere a Como unendosi all’appello di Italian Blog for Darfur affinché la immane tragedia del Darfur non continui ad essere ignorata dalla stampa e dalle televisioni come è successo fino a oggi, chiedono a tutti i lettori di aderire alla campagna di Italian Blog for Darfur e firmare la petizione on-line per una maggiore visibilità di questa mattanza. Maggiori informazioni sulla grave situazione della regione africana, oltre che nei siti già citati, le potete trovare in Nigrizia, una delle migliori e libere pubblicazioni sull'Africa e il Sud del mondo.

Una firma ci costa nulla: sosteniamo l'iniziativa dedicando un po' del nostro tempo all'informazione!

martedì, novembre 14, 2006

Bellamora da Monaco


Ciao a tutti da Monaco,

grazie dei complimenti per la trasmissione, ma soprattutto grazie per esservi presi il tempo di ascoltarci.Non siamo certo ai livelli di Fiorello, ma lui ha qualche annetto di esperienza sulle spalle noi solo alcuni mesi.Se volete proporci dei temi che vi interessano, potremmo inserirli nelle prossime trasmissioni. Ser, tu sarai il prossimo candidato, ne ho già parlato in redazione, aspetto la loro risposta.Penso di venire come al solito a Natale, mia madre ha già minacciato di diseredarmi. Spero che I tres Novios organizzino una bella festicciola cosi' magari riusciro' a conoscere alcuni dei partecipanti al blog.

Ciao!

Una semplice email


Poche chiacchiere, esprimiamo concretamente la nostra solidarietà alle due ragazze di Mazzano, vittime della violenza omofobica nei giorni scorsi (leggi qui), con una semplice mail al Sindaco del paese bresciano, sig. Luigi Elisetti (informazioni@comune.mazzano.bs.it), perchè il Consiglio Comunale condanni pubblicamente il vergognoso episodio e vigili perchè le forze dell'ordine svolgano indagini approfondite individuando i veri responsabili. Un possibile testo da inviare lo trovate nel sito elleXelle .

lunedì, novembre 13, 2006

Ed è subito scandalo


Incerto se far finta di nulla o commentare la notizia, opto per la seconda ipotesi, dal momento che si tratta di un fatto che è già sulla bocca di tutti. In una scuola media di Nova M. che conosco indirettamente, una prof è stata sorpresa nuda con tre studenti (tredicenni), più due "guardoni" (leggi qui). Subito è scandalo: la scuola non sa neppure gestire in modo sano il tempo didattico. Ovviamente si generalizza e nessuno pensa alla periferia difficile che è Nova M., con ragazzi che imparano presto a vivere, dove gli episodi di bullismo anche violento sono all'ordine del giorno. Come in tutte le periferie e non solo. Viviamo in una società violenta, perchè stupirci? Fumo, canne, alcool e altro appartengono ormai alla quotidianità di molti ragazzini e, come il solito, chi è loro più vicino è l'ultimo ad accorgersene. E' la grave responsabilità, se accertata, della prof a disorientare. L'unica giustificazione possibile che posso immaginare è una qualche grave patologia. Aspettiamo gli sviluppi delle indagini, prima di cominciare il lancio delle pietre.
Comunque siano andate le cose, credo che la Scuola abbia ancora una sacralità che le deriva dal suo essere luogo di Cultura ed Educazione e se proprio non sa, avendo scarsi strumenti a disposizione, prevenire questo e altri mali, che almeno non profani se stessa, esponendo al pubblico ludibrio chi deve essere oggetto di attenzioni e cure. In presenza di reato è doverosa la denuncia, ma credo sarebbe stato più saggio invocare contemporaneamente la discrezione almeno in attesa di far luce sull'episodio.

Pigrizia


Fine settimana tranquillo, in famiglia. Si avrebbe voglia di uscire, di fare qualcosa di diverso con gli amici, ma poi prevale la pigrizia, il bisogno quasi fisico di tranquillità, dopo una settimana frenetica in cui è il lavoro a dettare ritmi ed orari. Naturalmente non abbiamo riposato: scarso il tempo dedicato al sonno per non sottrarre alla troppia il meglio di cui si alimenta, l'amore.

Ognitanto, quando si può, è necessario staccare da tutto e tutti e dedicarsi a se stessi, con calma, senza fretta, senza le solite ansie per il tempo che passa. Ce lo ripetiamo sempre tutti, ma poi... va come va. Cominciamo oggi la settimana rilassati, anche se un po' assonnati e questo è già buono.

Ah, ieri abbiamo finito le castagne credo contemporaneamente alla stagione di questo frutto autunnale: penso (spero) di non trovarne più al banco de Il Gigante. Mai mangiate così tante in tutta una vita! E' che Dan ne va matto e le ha praticamente imposte alla troppia. Beh, dovrà rassegnarsi ed aspettare il prossimo autunno.

Il post, me ne rendo conto, è piuttosto...come dire?... inconsistente, ma questa è la nostra vita quotidiana, quella che molti ci chiedono di poter conoscere quasi fossimo degli alieni. Raramente succede qualcosa di eclatante, ma è l'insieme dei tanti momenti, così diversi pur nella ripetitività, che la rendono unica e preziosa e perciò bella e degna di essere vissuta il più intensamente e consapevolmente possibile.

Buona settimana a tutti. (s)

sabato, novembre 11, 2006

Strane coincidenze


E' la seconda volta in pochi mesi che proprio mentre Al-Fatah e Hamās, i due principali gruppi palestinesi, stanno per arrivare ad un accordo politico che consentirebbe la stabilità del governo dei Territori autonomi, arriva puntuale una mattanza di civili ad interrompere la possibilità di un esecutivo unitario. Era successo l’estate scorsa, quando dopo la cattura di Gilad Shalit Israele ha scatenato la rappresaglia sionista con la ‘Pioggia d’estate’ affossando la possibilità della costituzione di un governo di unità nazionale palestinese. E' successo mercoledì scorso, dopo mesi di trattative ed il previsto passo indietro di Haniye che avrebbe rinunciato alla carica di premier. Lo scorso martedì gli Israeliani avevano ufficialmente annunciato la fine dell’operazione ‘Nuvole d’autunno’ su Gaza: 57 vittime e oltre 200 feriti in una settimana. Ma nella notte, nell’arco di 15 minuti, 5 colpi di artiglieria sono caduti su Beit Hanoun, il sobborgo di Gaza dove si è concentrata l’operazione militare sionista: 19 morti e una quarantina di feriti. Altri 5 morti a Jenin in Cisgiordania e un ragazzo diciannovenne ucciso ancora nella striscia di Gaza. Totale 25 morti in poche ore. Una coincidenza?

La troppia



Troppia. In lingua vasi* che spesso mutua termini dal fantasioso mondo artistico ("La troppia") noi siamo una troppia, non tris. Ci piace, è un termine nuovo, usato fino ad oggi solo nell'arte. Ha un bella sonorità richiamando immediatamente l'idea della coppia più grande, rappresenta perciò meravigliosamente, più di ogni altra parola, la novità della nostra realtà. Da oggi siamo una troppia!
*Linguaggio amoroso di Va & Si

venerdì, novembre 10, 2006


Annullato come previsto il Pride per le strade di Gerusalemme per motivi di sicurezza, si terrà invece nello stadio della città. Dirigenti degli ultra-ortodossi ebrei hanno riferito che i rabbini hanno accettato il compromesso e ordinato ai loro fedeli di interrompere le proteste notturne contro la manifestazione nelle zone periferiche della città.

Intanto oggi a Torino si è tenuto l’incontro tra il gruppo "Fede e Omosessualità" del Comitato Torino Pride 2006 e don Ermis Segatti, docente di Storia del Cristianesimo presso l'Università e la Facoltà Teologica, referente della cultura per la Diocesi piemontese. E' la prima volta che una Curia risponde positivamente alla richiesta specifica di un'organizzazione gay, dimostrando così disponibilità al confronto.
E' un timido segnale che gli episcopati locali iniziano, sia pure con prudenza, a prendere le distanze dall'intransigenza (antievangelica) romana?

giovedì, novembre 09, 2006

9 novembre

Difficile tenere il passo con le tante importanti notizie che in questi giorni riempiono gli spazi di informazione. Il clamoroso crollo dei Repubblicani negli USA tiene testa, con un Bush abbandonato a se stesso e condannato ad essere ricordato come il Presidente più guerrafondaio della storia americana. Il licenziamento del segretario alla Difesa, Ronald Rumsfeld, gli offre forse una via d'uscita per cambiare rotta in Iraq, accelerando il ritiro graduale delle truppe. Anche i guerrafondai italiani avranno cambiato opinione riconoscendo il gravissimo errore fatto nell'appoggiare una guerra voluta con l'inganno? Quanti civili innocenti sono morti e continuano a morire in Iraq?
La svolta progressista nordamericana ha invece il volto dell'italo-americana gay friendlyNancy Pelosi, la prima donna Speaker of the House, l'equivalente del nostro Presidente della Camera, la terza più alta carica istituzionale in linea di successione dopo il vicepresidente. Il risultato di queste elezioni lascerebbe supporre che la società americana stia progressivamente diventando più tollerante.
Tutt'altro clima si respira a Gerusalemme dove domani si dovrebbe tenere il Pride più importante di sempre, salvo nuovo rinvio. Incredibili le tappe, i rinvii, le polemiche, le violenze fino ad oggi . Le tre religioni monoteiste si sono alleate contro la manifestazione, si apprende. In realtà è avvenuto che i cristiano ortodossi e i cattolici si sono schierati con le frange più estremiste dei musulmani e degli ebrei per condannare ancora una volta gli omosessuali. Salva il Cristianesimo l'assenza dei cristiano Riformati che pare non si siano associati alla condanna. Ci pensano però i rabbini ultraortodossi a "recuperare" annunciando contro gli organizzatori una ‘pulsa danura’ (in aramaico "frusta di fuoco"), la maledizione che dovrebbe causare la morte del destinatario entro un anno. Rabbini di estrema destra la scagliarono contro il primo ministro Yitzhak Rabin prima del suo assassinio nel 1995 e contro il primo ministro Ariel Sharon dopo il ritiro da Gaza nell'estate 2005. Non arriva a questi estremi la gerarchia cattolica, ma esprime viva disapprovazione perchè: “L'iniziativa costituisce un grave affronto ai sentimenti di milioni di credenti ebrei, musulmani e cristiani, i quali riconoscono il particolare carattere sacro della città di Gerusalemme e chiedono che la loro convinzione sia rispettata. Alla luce di tali elementi e considerando che in precedenti occasioni sono stati sistematicamente offesi i valori religiosi, la Santa Sede nutre la speranza che la questione possa venire sottoposta a doverosa riconsiderazione”. Intanto mercoledì scorso l'ennesima carneficina di Palestinesi a Beit Hanun, nella Striscia di Gaza: 18 palestinesi sono morti sotto un bombardamento di artiglieria israeliano. Per errore, come ha tentato di spiegare il primo ministro israeliano Ehud Olmert .
Esultano naturalmente per l'errore gli ultraordodossi ebrei, ma i "nuovi amici" cattolici e ortodossi cristiani che pensano, cosa dicono?

mercoledì, novembre 08, 2006

Radio Lora München


Puntuali alle 21.00 di ieri sera ci siamo radunati intorno al computer per ascoltare via internet la stracitata Simo che da Monaco collabora ad una trasmissione di Radio Lora München dedicata ai tantissimi italiani in Germania (v. precedente post).
La Simo è una mia compagna di scuola ai tempi delle superiori, ci conosciamo da 28 anni, urca come siamo grandi!Da molti anni è a Monaco, vive e lavora là. Quando torna in Italia ci si vede, più o meno due volte l'anno.Non è molto a dire il vero, ma quando ci si incontra si ha sempre la sensazione di essersi visti il giorno prima. Insomma c'è un forte affetto che ci lega.
Tornando alla serata di ieri, alle 21 in punto inizia la trasmissione. Dopo una prima intervista condotta da una collega arriva lei, Simo. Voce maliarda e pimpante tanto che in un primo momento non l'avevo riconosciuta. Intervista i gestori di Monaco dell'interessantissimo sito italiansonline.net , il portale degli Italiani nel mondo (v. Rubrica Italians di B.Severgnini sul Corriere della sera), decisa e spigliata procede veloce anche quando raccoglie i commenti di Italiani in una pizzeria della città.Ci ha entusiasmati e già ci siamo iscritti al sito: ora anche noi siamo Italians a tutti gli effetti! La nostra amica passa dal tedesco all'italiano con sicurezza e scioltezza anche nell'intervista al regista dello spettacolo teatrale "Shuttlebox" del gruppo Primaopoi. Insomma sapevamo che è una donna dalle mille risorse, ma ci ha meravigliato in questa versione Lilly Gruber radiofonica. Brava Simo, per un'ora ci hai permesso di sentirci parte della Mittle Europa! Certo che un saluto in diretta agli amici comaschi non avrebbe stonato, ma reso ancora più carramba la trasmissione . La prossima volta.(En)

martedì, novembre 07, 2006

Sandinismo


Chi ha conosciuto il sandinismo se ne è innamorato subito quando, nel luglio del '79, el pueblo del Nicaragua costrinse alla fuga il crudelissimo dittatore Somoza. Il movimento che si ispirava al campesino Augusto Cesar Sandino ha realizzato quella rivoluzione pacifica dei "poeti e dei filosofi"che tutti abbiamo sognato ad occhi aperti, ma che mai avevamo visto in atto prima. Straordinaria per chi ha avuto la fortuna di girare in lungo e in largo il Paese conoscendo dal di dentro la nuova realtà che aveva trasformato il Nicaragua in un'isola dell'utopia ( perciò divenne poi meta di numerosi brigatisti in fuga, purtroppo). Proprio nel patio trasero della Casa Bianca. L'esperienza democratica si è poi conclusa nel 1990 per l'embargo e le pressioni USA che appoggiavano la contras dei somozisti miliardari della Florida.
Dopo 14 anni, nel 2004, i sandinisti sono però tornati ad essere il partito di maggioranza nel Paese, sia pure attraverso compromessi con partiti un tempo avversari. Questa è la politica: l'arte del compromesso (per il Bene comune). Tornerà presto anche Daniel Ortega, già Presidente al tempo della rivoluzione, che nei giorni scorsi ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali.

La critica di Martini


Interessante appunto del card.Martini all'Islam: è tempo sottoponga ad esame critico-letterario il Corano, così come il Cristianesimo (grazie a quello Riformato) ha fatto con la Bibbia. Ci sono però "incrostazioni di tradizioni umane" anche nell'Ebraismo e nello stesso Cristianesimo: occorre fare pulizia.

"L'ebraismo e il cristianesimo possono essere soggetti a incrostazioni di tradizioni umane che vanno coraggiosamente riviste e purificate. Ma a fortiori devono farlo anche le altre religioni, che non possono considerarsi intoccabili, da accettare o rifiutare così come sono. Anche i religiosi musulmani, induisti, buddhisti sono chiamati a fare autocritica. Il cristianesimo ha imboccato coraggiosamente, negli ultimi tre-quattro secoli, questa via, cominciando dalla critica storico-letteraria dei suoi testi; un processo non ancora attuato per esempio nell'islam, che non ha mai sottoposto a esame critico-letterario i testi del Corano. Il cristianesimo è l'unica religione che ha avuto tale coraggio. [...] Se abbiamo questo coraggio, dobbiamo chiederlo anche per gli altri"( in Il discorso della montagna, Ed.Mondadori).

lunedì, novembre 06, 2006

L'ORA italiana


Domani, primo martedì del mese, alle 21.00 sintonizzatevi su Su Radio Lora München 92.4 o via cavo 96.75 MHZ, oppure via internet http://www.lora924.de.
Si parlerà di:
-Istituto Italiano di Cultura ( intervista alla Prof. Ornella Orlandoni );
-Intervista agli amministratori del Sito italiansonline.net di Monaco di Baviera ;
-Quattro chiacchiere col regista dello spettacolo teatrale "shuttlebox" del gruppo Primaopoi
-Per finire appuntamenti culturali e tanta musica italiana.

Tra le giornaliste, la punta de L'0ra italiana, la nostra amica Simo, quella della cammellata nel deserto (v.Settembre)

Collegandoci a Radio Lora München sperimenteremo un po' di emigrazione in Germania!

Queer

Inizia una nuova settimana. Dal punto di vista metereologico si prevede buona. Freddo a parte.Ma siamo in novembre e quindi pare sia normale. La nostra vita continua intensa come il solito e sempre troppo veloce. Ci vorrebbe "un orologio che... batte un po' più lento" come canta qualcuno. Ieri pomeriggio e serata con amici, momenti di serenità mentre si progettava la nascente associazione GLBTQ.Roby ha preteso l'aggiunta della Q per stare al passo coi tempi e se lo dice lui che frequenta Londra come io Il Gigante è sicuramente vero. Q sta per queer, strano, insolito in inglese, dal tedesco quer che significa di traverso, diagonalmente. Leggo che "il termine nasce anche (e soprattutto) in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell'ambiente gay" ed è spesso usato "da coloro che sono politicamente attivi; da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere; da chi rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale come gay, lesbica, bisessuale ed eterosessuale; da chi si rappresenta e percepisce come oppresso dall'eteronormatività prevalente nella cultura e nella società; e/o dalle persone eterosessuali le cui preferenze sessuali le rendono una minoranza" (Wikipedia). Mi sa che pur inconsapevolmente noi novios siamo sempre stati queer: col nostro tris andiamo oltre la tradizionale categoria di coppia imposta dalla maggioranza. E poi è anche "un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali transgender e/o intersessuati" che sono poi i trasversali appunto.Sì, noi siamo proprio queer e adesso lo sappiamo! Grazie, Roby, senza la tua precisazione saremmo stati fuori dalla Associazione lariana prima ancora della sua nascita. Battuta a parte, l'intenzione è semplicemente quella di aggregare sul territorio, continuando a vivere quello che già stiamo facendo tra momenti di allegria e spensieratezza, ma anche di impegno per rendere più umana la realtà comasca che sta mostrando tutti i suoi limiti. Nessuna pretesa rivoluzionaria, solo la ricerca di uno spazio nostro per essere meglio "dentro" la società con le peculiarità tipiche di ciascuno di noi esaltate positivamente dalla forza del gruppo.
Intanto festeggiamo il primo goal di Sara nel campionato di calcio regionale che le nostre amiche stanno disputando: "Vai, sorellina, riuscirai ad offuscare i trascorsi successi del mitico bomberDan!".
Con simili campioni in squadra sembra davvero scontato il successo del nostro sogno lariano e, comunque, come ricorda il geniale omonenero:
You may say I’m a dreamer but I’m not the only one!! ! (s)

domenica, novembre 05, 2006

A SUD













Come annunciato, ecco il primo post di Isa direttamente dall'Ecuador.

Oggi mi prendo un po' di tempo e lo dedico al vostro blog. Penso che necessiti di un titolo. Ho pensato che "A SUD" potrebbe andare bene.
Sono docente di scuola dell'infanzia da tredici anni,e ho deciso, dopo anni di dubbi, di prendermi un anno di congedo per partecipare ad un progetto di cooperazione allo sviluppo.
Cosa mi ha spinta a fare questo passo? Parecchie cose. L'interesse per i paesi in via di sviluppo ( ne ho visitati un paio durante le vacanze), il credere profondamente che c'e' qualcosa di sbagliato nei rapporti tra nord e sud, il bisogno di confrontarmi con una realta' diversa da quella conosciuta, la voglia di qualcosa di nuovo, e altro ancora.
Cosi' il 1. di ottobre mi sono imbarcata alla Malpensa per questa avventura. Partecipo a un progetto pilota che ha preso il via in questi giorni nel sud dell'Ecuador. Progetto rivolto a bambini e madri sole, che vivono in uno dei quartieri piu' poveri della citta'. Per i bambini dovrebbe partire a giorni ( o settimane....) una scuola dell'infanzia che ha come obiettivi principali l'aumento dell'autostima e il miglioramento delle stimolazioni precoci. Sembrano paroloni, ma in realta' e' il tentativo di trovare un compromesso accettabile e funzionale tra la scuola "svizzera" e quella presente qui. Accanto al lavoro con i bambini stiamo progettando delle attivita' di accompagnamento per le madri, che permettano di migliorare il contesto familiare nel quale vivono e la loro istruzione.
Per ora stiamo ancora lavorando alla parte teorica prche' ancano ancora alcuni permessi dal ministero. E qui le cose vanno sempre per le lunghe.
Far partire tutto questo da zero, in due (la collega che mi ospita ed io), necessita di moltissimo lavoro, ma finalmente il progetto sta prendendo forma.
Bene dopo questa noia vi racconto un po' del posto dove vivo.
E' una cittadina di quasi 20.000 abitanti dove ci sono case in mattoni e strade in terra battuta. Moltissima gente e' emigrata verso la Spagna per la penuria di lavoro ,e qui si percepisce un senso di sconfitta,di precarieta' e di attesa. La poverta' e' molto evidente, ma , come capita spesso nei paesi poveri, tutti hanno la via cavo ( che costa moltissimo), e si vestono cercando di imitare quello che vedono in televisione. Non c'e' una ragazza che non abbia le unghie pitturate ( ops, sarebbe meglio dire decorate), o che non sia superben pettinata. Come avrete capito, quella che sembra una stracciona sono io. Nel mio zaino hanno trovato posto solo le cose indispensabili.E' una citta' dove non succede nulla e non c'e' nulla di interessante da visitare o vedere. Fortunatamente a una quarantina di chilometri da qui c'e' una citta' piu' grande dove "evadere" per qualche ora.
Vivere "sola" in un continente cosi' diverso all'inizio non e' stato facile. Tutto quello che prima era certo e acquisito, qui l'ho dovuto ricostruire di nuovo. Solo ora, dopo un mese, sto cominciando a camminare sicura.
Per ora e' tutto. Mi faro' viva al piu' presto con nuove notizie.
Un abbraccio.
Isa

sabato, novembre 04, 2006

Halloween 2006

Prete psicanalista antigay indagato

Tony Anatrella, gesuita, psicanalista francese, autore di numerose opere e scritti vari sulla omosessualità cui si ispirano gli interventi ufficiali del Magistero cattolico, è indagato nel suo Paese per abusi sessuali (notizia). Autore della voce "Omosessualità e omofobia" nel Lexicon, Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche del Pontificio Consiglio della famiglia (BO 2003), Anatrella si è guadagnato fama di intransigente avversario delle ragioni degli omosessuali. Senza anticipare i tempi e le decisioni della Giustizia francese, restiamo in attesa di un intervento chiarificatore (comunque dovuto) della gerarchia sull'imbarazzante notizia.

venerdì, novembre 03, 2006

Ed anche Brescia ha fatto ...PACS

Un'altra preziosa collaborazione arricchisce il nostro blog: Paolo, amico e militante DS, ci informa degli eventi politici dal "suo" punto di vista. Ringraziandolo, gli anticipiamo che non risparmieremo critiche quando sarà il caso.
Il 31 ottobre ,il Consiglio Comunale di Brescia ha approvato a sorpresa un ordine del giorno a sostegno del PACS. La minoranza è uscita dall'aula, mentre a favore ha votato tutta la maggioranza (compreso il gruppo DS) tranne la Margherita (che ha votato contro) e il Sindaco Paolo Corsini (DS) che si è astenuto con la seguente strabiliante dichiarazione: "Il costume e la sua evoluzione non possono innalzarsi a norma”. Però!! Uno non fa in tempo a congratularsi con un sindaco DS (in questo caso Cofferati) che ha saputo esprimere una posizione coraggiosamente laica contro un vescovo, che un altro sindaco DS (in questo caso Corsini) non perde tempo ad assumere una posizione pazzescamente antistorica e fuori dalla realtà. Per fortuna in questi casi viene in soccorso un po' di fortuna e l'atteggiamento della minoranza che mirava a far scoppiare le contraddizioni insite nel centrosinistra bresciano ha consentito l'approvazione della delibera. Una cosa simile accadde ad Ivrea, quando nel '98 Andrea Benedino porto' in Consiglio il Registro delle Unioni Civili: anche in quel caso il sindaco (indipendente, ora iscritto alla Margherita) si astenne, anche in quel caso il Partito Popolare votò contro ed anche in quel caso la minoranza abbandonò i lavori (per motivi del tutto estranei al punto in questione) consentendo l'approvazione della delibera.E cosi' Brescia ...ha fatto Pacs! (Paolo)

Una nuova amica!




Isa, volontaria ticinese in Ecuador, ci terrà informati sul lavoro che per sei mesi la impegnerà nel Paese latinoamericano. Ecco un frammento della sua nuova realtà:

"Qui nel sud dell'Ecuador fa un caldo tremendo, ma fortunatamente e' secco. Il lavoro al progetto educativo mi prende buona parte della gionata. Far partire un scuola (asilo) da zero, e' davvero complicato. Per ora abbiamo i locali.... ci manca l'abitabilita' da parte del ministero, e tutto il materiale. Se tutto andra' bene dovremmo aprire in novembre ( spero di questo anno, o almeno di questo secolo). Qui la gente e' piu' sorridente, ma non bisogna cadere in facili stereotipi perche' la vita e' veramente dura. Il paese conta 12 mila persone ( e altrettanti cani randagi), ma ci sono solo due strade asfaltate. Io ho la fortuna di essere ospitata da una collega di qui, in una casa quasi di lusso. Non c'e' l'acqua calda, l'acqua non e' potabile e tutto attorno ci sono case di fango e spazzatura. A parte questo sono comtenta di stare qui. E' quello che volevo da parecchi anni.".
Aspettiamo presto notizie di te e del tuo lavoro, Isa: la difficile ma preziosa esperienza che vivi nell'altra parte del mondo diventerà anche un po' nostra. Un bacio!

giovedì, novembre 02, 2006

ED E' SUBITO FESTA!


Amici, un' altra occasione per stare insieme si è presentata martedi 31 ottobre: Notte di Halloween! Ma forse è il caso di italianizzarla un po', quindi, notte delle streghe e dei TRANSmostri!
L'evento è stato organizzato da Vale e superlelle a casa di topolinaC.. Ambientazione perfetta in un locale adibito a ripostiglio della grande casa patriarcale, in una posizione geografica che a me piace molto. Ad un passo dalla città, ma tranquillo e nel verde. Il locale è stato perfettamente addobbato e tra ragnatele vere e finte c'era anche una bara, orgogliosamente creata da S. e la fatidica mano "Addams". Le amiche non hanno fatto mancare niente ai tanti ospiti, alcool e tante leccornie, su tutte, le favolose "patatine" per le signore, le "stanghettine" per i signori e la sublime Sacher di Isa.
Ad accoglierci musica a tema e tra streghe e diavoletti i classici dell'horror: Freddy Crugher e Scream.
Ci hanno raggiunti anche zioMario, l'omone nero (alias Robydellebandane) e gli amici della nascente comunitàGLBT comasca. Truccati di tutto punto, un incrocio tra Moira Orfei e zio Fester Addams, muniti di trusse e trucchi, pronti a dispensare un po di felicità agli ignari non in maschera. Forse pensavano di punirci, ma ogni occasione è buona per tirar fuori il trans che è in noi. E così è stato. La serata è proseguita con l'immancabile karaoke: l'omone nero non ha mollato il microfono un secondo, rivelando oltre alla nota simpatia anche nascoste doti canore e cantando "Non sono una signora" ha dimostrato che non è vero...... è molto di più!eh eh eh
Verso le due la stanchezza ha avuto il sopravvento, Modan in piedi dall'alba e dopo il solito tour de force lavorativo è crollato, non prima comunque (come sempre del resto) di elargire allegria e farsi immortalare imparruccato e con un filo di trucco al grido di "Ciao Gioiaaa! 50 boca culo e 100 l'ammoree" in perfetto accento brianzol-brasiliano(quanto mi piaci!ndr) .
Tra ciupiti, canti e balli la festa è proseguita e sicuramente si saranno rafforzate vecchie amicizie e se ne saranno create di nuove. Questo poi è quello che conta veramente!
Grazie a tutti di cuore! (E.)