domenica, febbraio 25, 2007


Tranquilla domenica di pioggia in famiglia. Ci voleva l'acqua. Per la terra, reduce da un inverno troppo asciutto, ma anche per l'aria, stracarica di inquinamento nonostante il bloccone lombardo. Ci voleva anche la tranquillità troppiana dopo un finesettimana con gli amici conclusosi come il solito all'alba.
Pochissime ore di sonno sono sufficienti, perchè voglio godermi l'intera giornata. Niente di meglio che un prolungato caffè, sorseggiato sul divano, mentre leggo il libro del momento ed osservo, di tanto in tanto, attraverso la vetrata del terrazzo, la pioggia di cui ascolto il ritmico picchiettare sul lucernario.Le notizie politiche possono aspettare, conosco già lo spettacolo in cartellone e, almeno per ora, non voglio lasciarmi turbare.
Un altro omicidio senza senso nel comasco, a due passi da noi.
Un tempo si invocava la pioggia copiosa, violenta, perchè allontanasse pestilenze che il tempo secco favoriva: chissà se può servire anche per interrompere la catena di violenza insensata che si è abbattuta sulla nostra area, malata di un male oscuro di cui i frequenti episodi sono sintomo. Sarebbe necessario un diluvio torrenziale che spazzi via la radice stessa del male, non certo questa pioggerella sottile e garbata.
Intanto i novios si svegliano uno dopo l'altro e con loro la vita stessa:non c’è più posto per i tristi pensieri in cui mi ero involontariamente incamminato. E’ domenica ed è solo per noi.(s)
Nella foto G. Caillebotte, Via di Parigi, tempo di pioggia, 1877 ( part. )

1 commento:

Ivan ha detto...

Ciao!
Grazie per avere lasciato queste righe... E sempre bello un saluto, un commento, un segno...
Io non sono in grado di scrivere l'Italiano con parole diverse di quelle del quotidiano, quindi ho apprezzato quanto più i vs post che sto scoprendo. La bellezza di una lingua espressa con talento...
Se fosse, vorrei potere mettere "los tre novios" nei link del mio blog. Aspetto l'ok!
Grazie e un abbraccio da Ivan