domenica, settembre 30, 2007

Percorsi

Si preannuncia un’intensa ed emozionante settimana per noi novios.
Si incomincia con due ricorrenze che mi piace assimilare perché pur completamente diverse entrambe esprimono l’inizio di un percorso e pertanto il raggiungimento di inevitabili tappe. La prima riguarda Moser. Non voglio esplicitamente enfatizzare l'evento, perchè so che Moser da sempre vuole viverlo normalmente, anche se sono certo che godrà pienamente di una festa interiore dove i suoi affetti più cari, i ricordi ma anche i sogni del futuro brinderanno allegramente. Naturalmente in compagnia dell’amante del momento:il romanzo “Mondo senza fine” di Ken Follet. Sono certo che capirete: auguri grande Moser! Con la seconda invece posso dar libero sfogo ai miei pensieri ed alle mie emozioni cercando di trasmetterle a parole pur sapendo che scrivendole inevitabilmente si perderanno. L’emozione è un attimo bellissimo. Una breve sensazione impalpabile che va catturata. E’ una forza che espressa o non espressa comunque passa ed arriva diritta dentro. A volte fa dei danni, a volte ti permette di costruire e ti offre gli stimoli giusti per andare avanti. Arrivo al punto. Sono due anni che siamo in tre. Tanto abbiamo scritto di noi nel nostro blog. A volte semplici dichiarazioni d’amore, a volte contrasti e provocazioni. Era il due ottobre e Modan entrò nella nostra vita. Ne abbiamo fatta veramente tanta di strada. Tante gioie, discussioni, diversità, scontri, incontri e confronti…quel benedetto orgoglio di cui i miei due mori sono paladini e naturalmente tanto, tanto sesso. Certo quel giorno poteva essere unico, finire lì ed invece….Si è andati oltre, a volte consapevolmente e a volte no, come è giusto che sia. Quel giorno è stato il nostro inizio di troppia, ma anche di noi singoli. Allora non l’abbiamo percepito subito anche perché era impossibile, ma già la nostra strada stava cambiando. Ci siamo messi in gioco tutti e tre. Modan con una discrezione e una attenzione indescrivibile ci è stato vicino, muovendo i primi passi su un terreno non sempre pianeggiante, anzi spesso faticoso. Sono proprio quelle fatiche che, anche se sembrano al momento immotivate e avvilenti e potrebbero indurre a gettare la spugna, risultano indispensabili per creare ed alimentare quei sentimenti che sono e saranno, comunque andrà, la nostra forza. Non sono pochi due anni, ma sono niente di fronte al nostro futuro di troppia e questa per me è la più bella certezza che posso regalarvi, mori. Auguri! I nostri sono sentimenti adulti che ci spingono, oggi, a cercare una certa “normalità” . Non è facile perché a volte la passione è talmente forte che una minima disattenzione dell’uno o dell’altro o dell'altro ancora innesca quell’insicurezze che a volte fanno male solo a se stessi ed impediscono la crescita. Anche queste sono necessarie però. Guai a dare per scontato l’esserci. E’ importante ma non basta.
Ma non finisce qui….Altro evento. Un altro inizio. Altro percorso. Un matrimonio. Per noi speciale, in particolare per Modan. La sposa è sua sorella. Non dico di più, se vorrà e se potrà, sarà Modan a raccontarci. Noi come sempre gli siamo vicini, le corde dei nostri sentimenti vibreranno forte, saremo idealmente lì con lui mentre l’accompagnerà all’altare e "la affiderà" allo sposo. Bello ed elegante ed anche sorridente percorrerà quei metri, pochi passi, con il cuore in gola dando l’avvio ad un altro percorso di vita. Auguri e viva gli sposi! (En)

venerdì, settembre 28, 2007

Isola di Linosa, un amico in più!


Tramite il nostro amico Peppo, già citato a proposito di Lampedusa, siamo entrati in contatto con una persona fuori dal comune: Giò, un artista ( e già questo lo colloca sopra le righe) bresciano che ha scelto di vivere e lavorare a Linosa, lontano dal chiasso, ma anche dalle comodità della vita cittadina. Pubblichiamo la sua e mail perchè pensiamo possa stimolare la riflessione di tutti, come è stato per noi. Maggiori informazioni su Giò le trovate in www.congio.com.
Cari DES,
scusate se ritardo nelle risposte,ma non sono "dotato" di alcuna tecnologia,se non di 2 cellulari antichi come i monumenti,per cui devo "piacevolmente appoggiarmi" ad un aitante e carino linosano (fabio) "dotato",appunto,di alta tecnologia computeristica! Volutamente boicottata ogni forma di consumismo,vivo da due anni su questa splendida,ma selvaggia ed estrema isoletta,al seguito di circa 350 isolani,dividendo con loro tutte le fatiche d'Ercole necessarie a sopravvivere durante gli isolamenti imposti dalle forze della natura PADRONA!I ritmi lenti fanno inoltre riflettere su ciò che è stato e su ciò che sarà!Non rinnego,ma né rimpiango la dura conquista di un posto al sole cittadino!C'è che qui,con il mio lavoro,che,come saprete è la pittura,riesco a sopravvivere decorosamente,in pace,senza preoccupazioni e noie,col sorriso verso tutti gli isolani che incontro durante la giornata e che sono divenuti ormai la mia più grande famiglia (anche se io provengo già da una grande famiglia!sono l'ultimo di nove). Nel frattempo,comunque,elaboro il mio futuro,mantenendo rapporti e contatti con i miei afeçionados clienti del nord,sperando che mi si apra una porticina,a merito del mio lavoro! Qualora succedesse (tengo duro) chissà dove potrei finire,ma mi piacerebbe comunque avere base qui.Il destino mi guiderà,come ha fatto fin d'ora.Mi va bene tutto,purchè se magni,sebbeva,se rida e se sc..!che non guasta vero????Spero di vedervi un giorno e conversare con voi,anche se gli aggiornamenti sul mondo urbano (siano etero,gay,lesbo,bisex) non mi acchiappano più tanto ormai!!Vivo a stretto contatto con una natura ricca di sorprese ed emozioni,come per esempio,le tartarughe che nidificano (quest'anno ho avuto la fortuna di veder nascere i tartarughini!),le doppie migrazioni di "uccelli",i delfini che giocano per giorni intorno all'isola,le cicogne,i falchi (tanti) che si librano nel cielo aspettando la preda,ed un mondo sommerso comparabile al mar rosso (lo so perché ci ho lavorato come animatore nel 92).Ed ora qualsiasi accenno alla vita cittadina mi glissa sulla pelle,rendendomi apatico all'interlocutore (di solito i turisti che vengono e ti sfogano addosso le paranoie passate in un anno in città,invece di rilassarsi e godersi sto paradiso!) Non ci crederete,ma mentre via stò scrivendo a mano la bozza della mail che poi "Fabio" vi inoltrerà,si è avvicinato Antonio,il mio grosso lucertolone,che reclama un bocconcino di cibo!Siamo sul mio megaterrazzo (ex pista della ex discoteca FANTASTICO),mentre ascolto Mozart, e lui mi si arrampica sulla mano,con quel suo manto maculato di verde e beige,esigendo che io gli prenda qualche mosca,che lui ormai non sà più prendere,il viziato.Lui è diventato il mio piccolo animale domestico,e poi tiene lontano tutte le altre lucertole,che è meglio!Sapete,stà diventanto,inoltre,una vera attrazione turistica!!!!!Che sia al circo il mio,o il nostro,destino? Ah!c'era anche Cleopatra,ma è putroppo annegata nella vasca dove faccio il bucato a mano (non ho nemmeno la lavatrice!).Sicchè ORA, lui è solo mio!!!! Bene,ora vi salutiamo mandandovi un grande abbraccio (pensate alla zampette di TONY!) nella speranza,dicevo,di vedervi e di ricevere sempre i vostri graditissimi saluti,OK? PEACE&LOVE-GIO'
.........Un saluto anche da FABIO,IL MIO COMPUTERMAN!!!!
Nella foto Giovanni Confortini, Barche allo scalo vecchio, Acrilico su tela H 30cm - L 40cm

giovedì, settembre 27, 2007

Per i coraggiosi amici birmani


Mentre in Italia è cominciato il travaglio (di vere e proprie doglie si tratta a quanto pare) del testo definitivo della Finanziaria che il Consiglio dei Ministri dovrà partorire entro poche ore per poi essere presentato alle Camere nel prossimo novembre, la situazione nel Myanmar è precipitata, come prevedibile, dopo il nulla di fatto dell'ONU ieri. Il "paladino delle libertà del mondo" ha tenuto il suo preannunciato discorso chiedendo sì un inasprimento delle sanzioni economiche , ma ,dopo il veto di Russia e Cina "imparentate"economicamente al regime militare della Ex Birmania, ha glissato come se nulla fosse, perchè "quel Paese non costituisce un pericolo per la sicurezza internazionale". Come dire:" Facciano quello che vogliono al proprio interno, non sono c... nostri se l'opposizione sarà falcidiata ancora una volta nel sangue". Si tratta di un'altra chiara lezione di bushismo che già tante volte abbiamo dovuto sorbirci in questi anni . Come ha giustamente commentato Olmo nel precedente post sull'argomento, in quel Paese non ci sono petrolio o altre ricchezze che "mettano in pericolo la situazione internazionale", quindi gli U.S.A. possono assecondare per una volta il non interventismo ONU, bloccato da ciò che rimane del vetero imperialismo socialista.
I militari nel Myanmar non aspettavano altro: per loro deve essere stato un vero e proprio "via libera" alla repressione violenta che immediatamente si è scatenata contro i monaci, i manifestanti civili e persino i giornalisti occidentali, colpevoli di mostrare al mondo una strage di Stato autorizzata dal maggior consesso internazionale. Si può sperare solo nell'Europa a questo punto, ma precedenti esperienze frenano aspettative eccessivamente ottimistiche.
Si muove invece il popolo degli sms e di internet: «In support of our incredibly brave friends in Burma: May all people around the world wear red shirt on Friday 28. Please forward!». Quindi una maglietta rossa da indossare domani, venerdì 28, per testimoniare solidarietà «ai coraggiosi amici» della Birmania.

Sto pensando che non ho una maglietta rossa e dovrò inventarmi qualcosa velocemente, perchè non si può lasciare intentata alcuna strada, anche se questa è contorta perchè passa attraverso un piccolo segno di milioni di persone nella speranza che arrivi forte e visibile a chi conta davvero. E che poi sarebbero nostri rappresentanti. Altre manifestazioni e sit in si stanno organizzando in Italia: siamo allertati.
Nella foto Corriere della Sera Kenji Nagai, il fotoreporter giapponese della Afp, colpito a morte dalla polizia birmana. Prima di spirare ha ancora la forza di fare l'ultimo scatto .

mercoledì, settembre 26, 2007

Cara vecchia televisione


Cara vecchia televisione….
ricordi quando impaziente aspettavo le 17 per assistere ad un nuovo episodio di Gian Burrasca o quando, il sabato sera accendevi le tue luci sui magici varietà Mina, Vianello le Kessler e la mitica Carrà. Quanta allegria e fantasia soprattutto quanta semplicità. Nessuno ti usava allora, il tuo fine era chiaro. Hai fatto tanto: sei riuscita ad unirci. Unire un popolo, che nonostante tu sia nata qualche anno dopo, ancora era provato dalla guerra, era tanto disgregato e stava cercando un po’ di benessere. Tu con i tuoi “Lascia o Raddoppia” eri capace di aggregare intorno a te decine di persone, in ogni bar ed in ogni fortunata casa eri tu il centro. Qualcuno aveva anche paura di te. Pensava che tu potessi vedere cosa ti accadeva davanti (la mia bis-nonna disse arrossendo a mia mamma di non spogliarsi di fronte alla televisione perchè tutti avrebbero potuto vederla). I problemi, le difficoltà erano sempre tante ma riuscivi a regalare un sano e meritato svago. Poi qualcuno si è accorto dell’immenso potere che puoi gestire e di come riesci a dettare verità. L’illecito fino ad allora, diventava lecito solo perché lo dicevi tu, le bugie verità. Insomma allora lasciavi spazio alla nostra fantasia alla nostra libertà. Pian piano ti hanno cambiata, con “lui” tanti milioni, tanti sorrisi e tanta superficialità è arrivato il colpo letale. Oggi non hai più anima, sei piatta non ti guardo più….infondo hai avuto vita breve. Sei diventata pure satellitare ed ho sperato ma anche lì ti stanno cambiando…il padrone è uno solo.
Oggi la missione è un'altra è quella di unire un popolo senza confini, purtroppo tu non puoi riuscire, non sei nelle nostre mani quindi l’unica cosa che posso fare è spegnerti ed accendere un altro mezzo ancora libero: il computer e navigare in Internet. La stessa magia di allora la rivivo oggi. Ciccando qui e là trovi spazi liberi dove chi ha idee le scrive, senza censure senza filtri ma soprattutto senza fini precisi solo quello del confronto e del dibattito. Ma che bello, che calore. Questa volta non possiamo sbagliare, teniamoci i nostri spazi dove veramente ci si può arricchire e dove noi abbiamo un grande potere che è quello della libera espressione. Qui la vera democrazia. Navigando nei vari blog rimango stupito di fronte a tanta libertà. Noi novios abbiamo iniziato quasi per gioco ma ora sta diventando nostro impegno in particolare di Moser il cercare di utilizzare questo strumento al meglio (qualche scivolata come può essere questo mio post spero sia consentita) che poi si risolve nell’essere noi stessi con tutti i nostri pregi e difetti. Normalmente e semplicemente.
Non facciamoci rubare anche questa opportunità ma soprattutto teniamocela stretta ed amplifichiamo le nostre idee senza condizionamenti. Prima o poi qualcuno metterà mano anche a questo ma ora di allora ne avremo scritte di parole e manifestate tante di idee. Non mi riferisco al nostro blog che è solo una piccola e modestissima goccia, ma al “sistema internet” in generale dove con il contributo umano di tutti si riuscirà a riacquisire sempre di più quel senso critico e costruttivo che altri mezzi, tv e stampa, non consentono più.

In questa serata che mi vede solo e tranquillo davanti al mio pc non posso che pensare e dedicare questa canzone ai miei amati novios:

martedì, settembre 25, 2007

La pacifica rivoluzione dei monaci


Continua, nonostante le minacce,la protesta pacifica e silenziosa dei monaci buddisti contro la giunta militare al potere dal 1962 nel Myanmar, ex Birmania. Sono ormai cinque settimane che nel Paese monta la protesta. Già nel 1988 gli studenti di Yangon tentarono di richiamare l'attenzione internazionale sulla grave condizione del Paese, ma le manifestazioni popolari furono allora brutalmente soffocate nel sangue. Aung San Suu Kyi , Nobel per la pace e leader della Lega Nazionale per la Democrazia, dal 1989 è agli arresti domiciliari, interrotti solo da una pausa di semilibertà durata due anni.

Negli ultimi giorni i monaci e le monache buddisti - che già avevano partecipato alla protesta del 1988 - hanno dato il via a marce e manifestazioni quotidiane cui subito si sono aggregati migliaia di civili (forse trecentomila ieri)per protestare contro la giunta che ha portato il Paese alla catastrofe economica. Stiamo assistendo ad una rivoluzione non violenta che ricorda da vicino le battaglie del Mahatma Gandhi ,il cui pensiero ha influenzato Suu Kyi fin dall'inizio della sua attività politica. Fanno impressione tutti quei monaci silenziosi e composti che marciano rischiando il carcere e le torture del regime militare. Sembrano tanti ingenui e indifesi bambini consapevoli dell'ineluttabilità della sofferenza, come Siddhārtha Gautama ha insegnato, determinati però, con la testardaggine tipica degli innocenti, a continuare fino alla caduta del regime disumano.
Qualcosa sembra muoversi in Occidente.

lunedì, settembre 24, 2007

" O' Scià "


Il nostro amico Peppo, di ritorno dal suo secondo soggiorno lampedusano dell'estate, ci ha spiegato che o' scià è il saluto usato comunemente dagli isolani ed il nome della manifestazione musicale che, dal 2003, Claudio Baglioni organizza per sensibilizzare sul problema della immigrazione clandestina. La bellissima isola al confine con l'Africa da anni è testimone di drammi umani,trovandosi spesso sola ad affrontare l'incontrollabile fenomeno della migrazione clandestina. Le sue magnifiche acque purtroppo sono diventate per molti dei disperati della terra la tomba, in cui sono definitivamente naufragate le già labili speranze in una vita migliore. Quante sono state finora le tragedie consumatesi in quel mare? Quante sono rimaste del tutto ignote? Credo non sia possibile una stima, si può solo dolorosamente immaginare.

O' scià è una parola bellissima già nella sonorità, evoca pienezza di solarità, apertura, disponibilità di cuore e viene tradotta fiato mio, mio respiro. Come tutte le traduzioni, probabilmente anche in questo caso il significato è un po' impoverito, perdendo lo spessore originale più profondo. Sarò certamente fuori pista, ma mi piace pensare che abbia la stessa radice Sh dei mediorientali Shalom/Salam che sono straordinari ed intraducibili per densità di significato. Esprimono la pienezza dell'armonia dell'uomo con Dio, il soffio creatore che investe la creatura e da lei rimbalza creativamente all'universo stra-amato. Sono forme di saluto abituale, ma straricche di amore beneaugurante! O' Scià forse tradisce un passato in cui l'incontro con culture altre era novità,ricchezza, vita e non indifferenza, disperazione e morte come ormai quotidianamente le cronache riferiscono.
« Nessun uomo è un'isola,ogni respiro è un uomo... » (Claudio Baglioni): è proprio vero!

I Lampedusani, testimoni della storia di ieri e di oggi, costituiscono un patrimonio culturale straordinario della nostra Italia che andrebbe tesaurizzato per il bene di tutti. Siamo arcicontenti di avere un amico laggiù, Francesco, autore tra l'altro di meravigliose fotografie: è un po' come se godessimo anche noi della ricchezza umana di quell'avamposto spalancato sull'Africa.
O' scià, Francesco!


Il nostro respiro sul mondo non è attenuato dalla rinuncia alla nuova casa che per tre giorni ci ha fatto fibrillare. Ci entusiasmava il terrazzo, enorme, immerso nella tranquillità della campagna, ma alcuni particolari ci hanno fatto desistere. Non per questo abbiamo smesso di sognare: la ricerca serena e tranquilla continua.

Abbiamo invece definitivamente chiuso il capitolo relativo all'esordiente gruppo glbt comasco: disguidi ed errori tecnici in rapida successione ci hanno tagliato fuori dal dibattito interno. Forse è un segnale che dobbiamo continuare a respirare il mondo, evitando di perderci in problematiche che non ci appartengono. O' scià a tutti!

domenica, settembre 23, 2007

Più leggeri


Ed eccoci alla domenica che potrebbe cambiare la nostra vita! Nonostante si sia fatta l'alba come il solito stanotte (quasi le 4!!!), ci siamo svegliati prestissimo. Anche i miei compagni intendo, sia pure leggermente più tardi di me. Dopo pranzo un'altra ricognizione, per FliDan la prima perchè tutto è accaduto nel giro di pochissimi giorni, poi la riflessione comune, la discussione e infine la decisione. Naturalmente prendendoci le nostre solite pause d'amore. Domani mattina la soluzione definitiva che diventerà forse già concretamente impegnativa. Un passo alla volta i nostri sogni potrebbero cominciare a prendere forma, iniziamo da quelli più piccoli e già percorribili, ma non smettiamo di sognare in grande pensando al futuro.

Nella serena agitazione che caratterizza queste giornate, sono riuscito poco fa a dare un'occhiata agli sviluppi della comunità glbt lariana attraverso il suo sito. Ci eravamo tenuti fuori, in apnea appunto, per non condizionare in alcun modo gli ideatori originari coi quali non abbiamo sintonia di vedute. E' giusto il confronto dialettico, ma siamo consapevoli di dovere rispetto assoluto nei confronti di chi ha pensato e vuole qualcosa sul territorio, anche se non corrisponde esattamente al nostro modo di essere e di pensare. Poco importa: democrazia significa anche farsi da parte quando occorre, lasciando che le idee altrui avanzino come da programma stabilito.

A dire il vero, ammetto di non aver compreso l'evoluzione del dibattito interno alla comunità e quindi l' indirizzo scelto. Forse è ancora prematuro, anche se gli iniziatori tradiscono puntualmente in ogni messaggio l'intento originario, riconoscibile tra le righe. Sono rimasto stupito che Paolo pensi addirittura ad una Casa comune delle diversità , tipo quella di Napoli, che noi stessi segnalavamo entusiasticamente il 7 luglio 2006. Siamo ancora convinti che quella sia una strada da percorrere, pur non sapendo come stia maturando l'esperienza partenopea.
Siamo però cresciuti noi novios da allora e con noi il nostro pensiero. Ottima la Casa comune delle diversità, perchè ogni persona dovrebbe lottare per i diritti elementari di tutti e non solo della propria categoria. Siamo rimasti ancorati a questa idea fondamentale. Non condividiamo più invece la necessità di omologazione in vecchie o nuove associazioni , ma questo è discorso vecchio. Ciò che ormai è inutile, deve essere abbandonato. Naturalmente è solo il nostro parere: noi ci sentiamo già più leggeri e liberi.

sabato, settembre 22, 2007

Attesa


Frizzante fibrillazione in casa: entro lunedì mattina dobbiamo giungere ad una decisione importante che segnerà il primo nostro grande cambiamento da troppia. Non anticipiamo un po' per scaramanzia, un po' perchè la situazione richiede tranquillità e serenità di giudizio: si tratta comunque di cosa estremamente positiva che da tre giorni assorbe tutta la nostra attenzione e richiede il massimo affiatamento. Vedremo e poi racconteremo.

Intanto si ventila una nuova crisi della maggioranza parlamentare. Non è una novità e noi ,cittadini comuni che l'abbiamo votata, francamente non abbiamo più parole da spendere. Fassino minaccia la crisi di Governo ed elezioni anticipate: «Tutti devono essere consapevoli che un altro governo non c'è e se cade questo si va ad elezioni anticipate. Chi ha la responsabilità di governare non può esporre il Paese a questo rischio». Spera di far rientrare il problema, l'ennesimo, preparando il terreno alla prossima finanziaria, ma è giusto continuare così? Il ministro Damiano va oltre, segnalando precise colpe morali e politiche nel caso il Governo dovesse cadere, perchè "si avrà la responsabilità di consegnare questo Paese al centrodestra. Credo che questo rischio nessuno lo voglia correre".

E' vergognoso quello che sta accadendo e che è già avvenuto mille volte dall'inizio della legislatura: lo spettacolo penoso dei politicanti non conosce pudore. E' persino peggiore di quello offerto da Mike Buongiorno e Loretta Goggi di cui so nulla, ma che è abbondantemente riportato dai media. Meglio, molto meglio l'apparizione in tv del lider maximo, Castro, che ha saputo ironizzare sulla propria morte. Non è da molti.

Possiamo solo aspettare, poi anche noi decideremo.

venerdì, settembre 21, 2007

"Sono gay e va bene così"



La Repubblica di oggi ha pubblicato uno stralcio dal libro "Und das ist gut so.Mein Leben fuer die Politik" (E va bene così. La mia vita per la politica) del Borgomastro di Berlino, Klaus Wowereit . E' il racconto del suo outing sereno e necessario, al momento di abbracciare la carriera politica. Ricorda un po' il nostro italianissimo Rosario Crocetta, sindaco di Gela, di cui abbiamo già scritto. "Quando si diventa vip, o persone pubbliche, l´interesse del pubblico si sveglia. Niente da fare, è così. Nascondere la propria vita privata in modo ossessivo non è possibile, non funziona". Per questo decide di parlarne al Congresso del suo partito: " Così, poco prima della fine del mio discorso, pronunciai quella piccola frase, che poi è diventata la frase più nota da me pronunciata in tutta la mia vita: Ich bin schwul, und das ist auch gut so, "Io sono omosessuale, e va anche bene così".


Klaus Wowereit e Rosario Crocetta sono due grandi uomini, impegnati attivamente nella politica in realtà sociali completamente diverse: li accomuna la normalità con cui vivono l'omosessualità. Entrambi non l'hanno sbandierata ai 4 venti, imponendola ad amici, colleghi, etc,ritenendola un semplice accidente della persona.E' stata la scelta di diventare uomini pubblici che li ha di fatto costretti a superare la naturale riservatezza e discrezione. Certo che se nelle nostre società l'essere gay fosse già tranquillo accidente, come per esempio essere mancino ( che pure un tempo era cosa anormale), non dovendo fare i conti con possibili squallidi ricatti anche i nostri due sindaci avrebbero potuto godere del diritto alla privacy dei comuni cittadini.


Bello il racconto del borgomastro:è la testimonianza del cambiamento che silenziosamente matura nel mondo glbt, forse più velocemente altrove che in Italia, dove si è fortemente condizionati da una mentalità che fatica a rinnovarsi coi tempi, nonostante i fallimenti delle strategie politiche degli ultimi anni. La normalità di Wowereit e Crocetta ha trasmesso serenità ai rispettivi cittadini che li hanno voluti e votati a capo delle Amministrazioni delle due città sicuramente anche per la competenza e la preparazione dimostrata in campagna elettorale. Ma anche simpatia ed equilibrio hanno giocato a loro favore.

giovedì, settembre 20, 2007

Gaytudine lariana


La scelta di fliDan di scrivere nel post di ieri di rugby e radio che è mezzo storico per eccellenza della comunicazione assunto ormai a simbolo della stessa, è stata felicissima ed esprime alla perfezione la realtà che noi novios stiamo vivendo. E' in atto da un paio di giorni un fitto dibattito sul sito della comunità glbt comasca su ciò che essa dovrà essere una volta decollata. Abbiamo naturalmente partecipato, noi novios, con le nostre solite idee,espresse già in mille occasioni: l'omosessualità è un accidente che nulla aggiunge o toglie al valore della persona in sè, etc., l'impegno glbt deve ormai svincolarsi dalle Associazioni nuove o vecchie che hanno fatto il loro tempo, per un impegno a tutto campo nella società non in quanto gay, ma in quanto cittadini responsabili, impegnati nel funzionamento e miglioramento della società attraverso l'impegno politico non in movimenti specifici,ma nelle realtà partitiche già esistenti, anche se allo stato dei fatti sommamente deludenti. Nulla ovviamente vieta che un glbt carismatico e capace si proponga, oggi o domani, come fondatore di un nuovo soggetto politico di respiro universale e non connotato (limitato)gayamente. La necessità di un gruppo sul territorio lariano è motivata dal bisogno di offrire un riferimento per quanti ancora vivono la propria situazione come problema, facilitando una serena accettazione di sè attraverso la scoperta della normalità dell'omosessualità. Momenti di aggregazione, feste, provocazioni e stimoli culturali, politici, etc sono gli strumenti che un gruppo, del tutto libero da vincoli associativi, può porre in atto per favorire la conquista della consapevolezza del proprio valore a prescindere dalle preferenze sessuali. Da qui alla maturazione nei singoli della necessità dell'impegno politico nei propri spazi ed ambiti quotidiani il passo può essere molto breve. Senza nuovi partiti o nuove associazioni che, esaurito il compito storico, finiscono per diventare peso ed intralcio allo sviluppo sociale. Non entro nello specifico perchè già ribadito più volte in passato, ma anche perchè minacciato di incontro forzato con l'Aurelio (Mancuso, ndr), cosa che assolutamente voglio evitare, non avendo tempo da perdere nemmeno per contestare cecità e sordità della sua associazione di fronte al gran fermento che attraversa la realtà glbt italiana. Non c'è più nulla da discutere: i tempi sono cambiati, si chiude un capitolo e se ne apre un altro. Purtroppo il guaio delle Istituzioni in generale è che nel tempo ingigantiscono e diventano veri e propri centri di potere (di ogni tipo), difficili da eliminare una volta assolta la funzione originaria. Lo sanno bene i Ministeri che si ritrovano tanti enti ormai inutili che continuano ad assorbire i contributi dei cittadini. Ma questo è già un altro problema.

Poche idee le nostre, ma abbastanza chiare. Almeno credevamo, dal momento che hanno scatenato interventi accesi, quasi furibondi negli ideatori/fondatori del gruppo comasco convinti sostenitori delle realtà associative, tanto da farci sentire "il disagio della comunicazione", come se si trattasse non più di un confronto dialettico, bensì di un match di rugby seppure virtuale.
Letto il post di fliDan ho subito pensato al suo genio naturale che ha colto al volo l'opportunità di una "pausa" fortemente semiotica di cui proprio necessitavamo. Ora siamo in tranquilla apnea e attendiamo di conoscere l'orientamento del gruppo che comunque accoglieremo serenamente col massimo rispetto. Anche se diverso dal nostro, perchè nel vasto e colorato mondo glbt c'è spazio proprio per tutti.

mercoledì, settembre 19, 2007

RADIO ESPANSIONE




Noto con particolare piacere che le radio (almeno quella che ascolto io) oltre a trasmettere quei simpatici programmi, abbia come l'intenzione di uscire dall'omologata cultura dell'italiano.

Come sappiamo benissimo il calcio,in Italia, gode di un grandissimo successo sia tra gli appassionati di questo gioco sia tra i moltissimi imprenditori che ne guadagnano in termini economici.

In questo periodo moltissimi sport impegnano le nostre nazionali; uno su tutti è il rugby.
La mia radio ha dato moltissimo spazio ai "nostri azzurri" rugbisti, probabilmente spinti anche dall'allegria e dalla simpatia che questi ragazzoni trasmettono.

Voci dolci con accenti simpatici passano informazioni relative alle regole del gioco, ovviamente con la giusta terminologia. Molti di loro saranno anche alle prime esperienze radiofoniche, quindi normale l' emozione e l' imbarazzo che si avverte dal loro tono, anche se dietro si nascondono omoni che sembrano armadietti magari anche con la faccia un pò gonfia dai colpi ricevuti nelle partite precedenti (giusto per indurirne l'aspetto).

Non ricordo la maggior parte delle regole e dei termini. Mi rallegra sapere che ci sia la voglia di allargare le vedute e che ci sia l'intenzione di uscire dai soliti schemi. Notare questo dalla radio fa molto piacere perchè diventa una specie di messaggio in grande scala. Si crea una diffusione di informazioni relative a mondi che nemmeno conosciamo. Molti possono risultare interessanti, altri meno ma sta a noi scegliere cosa ci piace e cosa non ci piace. Trovo comunque utile la decisione da parte della radio di farci scoprire le molte realtà che si vivono ogni giorno visto che per pigrizia o per scarsità di tempo ci si informa un pò poco.
Dan

lunedì, settembre 17, 2007

Inizio settimana





La quotidiana lettura dei giornali, come ormai da molto tempo, mi lascia quasi indifferente. Quello che supera la censura e le manipolazioni è ripetitivo e piuttosto scontato. L'annuncio di Grillo mi interessa nella misura in cui riesce a turbare il sonno dei politici professionisti. Mi resta il dubbio che in qualche modo anche il suo gioco faccia parte di questo sistema. Mi pare di aver letto ieri una dichiarazione in proposito di Pannella e se lo dice lui che negli ultimi quarant'anni è stato il jolly della partitocrazia che a parole combatteva...

Mi rendo conto che non posso cedere alla rassegnazione che ho sempre considerato fallimentare e negativa, ma con la classe politica che ci ritroviamo ci sono ben poco ragioni per continuare a sperare. La politica non è oggetto di fede, quindi vale poco in questo caso l'insegnamento del patriarca Abramo di "sperare contro ogni speranza". Forse la fede nell'uomo, il suo essere sempre diverso come individuo e come gruppo, capace di ottusità ma anche di pensiero altissimo, di orrore ma anche di meraviglia, può lasciare un certo margine di speranza. Ma è esercizio pur sempre difficile, se penso alle persone concrete che siedono in Parlamento e ai tanti Italiani che, pur disgustati, continuano a credere nei miracoli annunciati e mai realizzati. E' troppo presto per scendere in piazza e cacciare tutti quanti a casa per sempre? Poi bisogna pur ricominciare in qualche modo e da chi? Non ci si improvvisa politici, è ancora fresco il ricordo di imprenditori scesi in campo con l'intera banda: ne stiamo ancora pagando le conseguenze.


Pensare alla rivoluzione il lunedì mattina non fa bene: c'è tutta la settimana davanti per affacendarsi al fine di mantenere quanto ottenuto in questi anni e magari conquistare qualcosa di più. Tutto quantificabile perchè materiale, che pare sia l'unico scopo per cui valga veramente la pena di lottare. I diritti, nostri ma anche quelli di tutti, sono un qualcosa di più, un lusso e in quanto tali sono soggetti a tassazione. Sarà per questo che molti, troppi, non possiedono nemmeno quelli più elementari. Condoni e sgravi fiscali non sono previsti in tempi brevi e forse neanche lunghi. E' già una fortuna che non sia soggetta a imposta la serenità che è pur sempre una conquista/lusso individuale. Coi tempi che corrono però si può mai sapere: quanto dovremmo all'Erario per il nostro triplice stato di meravigliosa serenità? Meglio non pensarci.

domenica, settembre 16, 2007

Domenica chiuso



E' pomeriggio inoltrato, i novios dormono da poco, forse mezz'ora.Hanno bisogno di riposare. La domenica è fatta anche per questo. E per amarsi naturalmente. Quando liberi da impegni non manchiamo di rispettare questa saggia indicazione e giochiamo il sesso, tanto sesso con fantasia e con calma, senza la preoccupazione feriale di tirare troppo tardi, chè il giorno dopo si lavora. Abbiamo concluso un round stanotte alle 3 per ricominciare dopo pranzo, appena Lupetto è uscito per andare a studiare altrove. Ora una pausa. Alle 20 abbiamo appuntamento con amici per una pizza e forse riusciamo a strappare al tempo che corre ancora un po' d'amore , prima del loro arrivo. Altrimenti sarà a fine serata.
L'amore si nutre di sesso, non è certo una novità. Tutti ne parlano, ormai non rappresenta più un tabù. Molti lo fanno, altri si accontentano di parlare di quello degli altri. Il risultato di una buona attività sessuale dovrebbe rilassare il corpo e lo spirito, ritemprarli. Dopo l'amore ci si sente magari un po' sfiancati nel fisico, ma carichi dentro di tenerezza e serenità, in pace con se stessi e con gli altri e quindi anche più disponibili nei confronti di tutti, non solo degli amati. Non è proprio il clima che si respira nelle nostre strade e città. Forse perchè si fa male, alla donGelmini per esempio: di nascosto, morbosamente, per appagare la pulsione del momento totalmente scissa dal sentimento, dal resto della vita. Col rimorso di coscienza già in canna. Il sesso vissuto così, anzichè unire finisce col dividere: separa gli amanti, ma anche il singolo che dentro di sè deve fare i conti col proprio io diviso. Diventa una cosa sporca, una caduta, un peccato. L'esperienza umana (e non solo) più bella che in assoluto avvicina di più alla Divinità facendoci toccare sia pure per pochi attimi la massima armonia, l'orgasmo, può anche precipitarci nella brutale sperimentazione, ugualmente palpabile, della solitudine. Chi non l'ha sperimentato? La coscienza poi si può mettere a tacere per sopravvivere, basta anestetizzarla anche solo con l'abitudine (vizio diceva la Scolastica).
Ma è meglio che vada a svegliare i novios, se vogliamo sperimentare ancora un po' d'amore...

Preti diversi


Ieri era il 14° anniversario dell'assassinio mafioso di don Giuseppe Puglisi, avvenuto a Palermo il 15 settembre 1993. La lotta alla mafia ha fatto passi avanti da quel 15 settembre? La società civile ha maturato una nuova consapevolezza? Non saprei dirlo,ma pensare al fatto che il film "Alla luce del sole" è stato disertato a Palermo e che il suo centro per i giovani è stato oggetto di danneggiamenti e intimidazioni rende ancora più amaro il ricordo di un uomo tanto coraggioso ed evangelico. "Noi a Brancaccio" di Pino Martinez è la testimonianza del suo intenso impegno civile nello storico quartiere controllato dalla mafia. Mi chiedo se serve a qulcosa celebrare gli anniversari dei morti ammazzati, ma la frase "La mafia uccide, il silenzio pure" risolve il mio dubbio.


Si continua a parlare invece del famigerato Pierino Gelmini : la sua posizione sembra, stando alle notizie, aggravarsi sempre di più. Pare si sia rotto il muro del silenzio che da anni proteggeva il potente fondatore della Comunità Incontro ed ora arrivano nuove denunce in cui si parla di molestie subite da molti ragazzini stranieri e italiani. "Io, molestato da don Pierino Gelmini" è la testimonianza di Bruno Zanin riportata da Gay.it1. Zanin rivela che da molti anni circolavano voci sulle abitudini di Gelmini: erano ben note, eppure i suoi tentativi di denuncia a uomini del Vaticano caddero nel vuoto (Gay.it2).


Due preti, Puglisi e Gelmini,due modi diversi di esserlo. Due uomini diversi, come diverso è stato l'atteggiamento dei gerarchi cattolici nei loro confronti. E quello dei politici e dei potenti. Forse purtroppo anche di tanta gente comune.

sabato, settembre 15, 2007

E' sabato


E' sabato, tarda mattina. Ho dormito tantissimo, minuto più minuto meno quasi 12 ore.

Era da tempo che non mi accadeva e, nonostante il pensiero di Moser al riguardo (non dormirebbe mai e comunque dorme pochissimo) per me è un buon segno, anzi ottimo vuol dire che sto bene e che sono sereno. Anche i novios si sono abbandonati nelle braccia di Morfeo ,ma per loro il sabato mattina è quasi sempre di lavoro, per cui il più delle volte il risveglio è brusco. Poi da un sms di Modan è decisamente mattinata tremendamente in salita, a partire dal bancomat che, come spesso accade, non funziona.Per Moser invece, partito all'alba, ha raggiunto il posto di lavoro in 23 minuti contro l'abituale oretta.

Sbrigate le faccende tipiche del sabato mattina, spesa e varie, resta quello che effettivamente a me pesa di più. I fatidici "mestieri" domestici. Abbiamo provato a farci aiutare da una signora, ma purtroppo il tentativo è stato fallimentare. Poi sembra quasi di perdere il possesso della casa e della propria intimità per cui si è deciso di arrangiarci. Il guaio è che pur impegnandoci al massimo i risultati fanno desiderare. Insomma non è lavoro da uomini eh eh. Poi nonostante io sia un pò incasinato riesco anche ad essere perfettino, almeno idealmente, scontrandomi con un risultato che non mi soddisfa per niente. Comunque tra poco inizio, quantomeno tolgo la polvere sotto gli occhi attenti di Miretta che però non collabora, in compagnia delle care sigarette consumate fra una pausa e l'altra e sono molte. Al di là di queste premesse, il nostro fine settimana è ancora tutto da riempire. Volevamo andare con alcuni amici in un noto e storico locale di Milano, la "Nuova", di cui recentemente vi ho raccontato, ma per coerenza e giustizia aderiamo insieme ai nostri amici che sono degli abituè del sabato sera ad una sorta di sciopero nei confronti dei titolari che hanno deciso di aumentare sensibilmente il prezzo di ingresso. Chi la spunterà? vedremo, anche se penso che ci sia poco da fare, però è giusto dare un segnale concreto di disappunto. Ora attendo i miei Novios ed insieme organizzeremo il nostro fine settimana ritagliandoci anche quei momenti di intimità di cui sempre abbiamo il desiderio e sembrano non bastare mai.

Buon fine settimana a tutti! En

Mi viene in mente una canzone notissima ma cantata in un duetto che non ricordavo più:
Nella foto verbena della terrazza troppiana.


venerdì, settembre 14, 2007

DARFUR: don't look away now!



Grande disponibilità di Prodi nei confronti di Omar Hassan El Bashir , il Presidente sudanese in visita nel nostro Paese, col quale ha discusso la questione Darfur. El Bashir, dopo aver dichiarato la disponibilità del suo governo "per un cessate il fuoco dall'inizio dei negoziati, che coinvolga anche i ribelli che finora non hanno accettato le trattative " ,ha chiesto all'Italia di intervenire presso i paesi europei che ospitano i ribelli, soprattutto la Francia, perché appunto si adoperino per convincerli a partecipare ai negoziati. "Il Sudan ha manifestato la sua disponibilità ad andare a un negoziato con i gruppi ribelli - ha detto il presidente sudanese - ma occorre fare pressione per convincere tutti a partecipare." (Corriere della sera).
L'incontro col Presidente sudanese fa seguito al recente interesse italiano per il continente africano. Lo scorso luglio il ministro degli esteri D'Alema ha scritto per Il Sole24ore il manifesto della “Nuova politica per un continente in movimento”, poi, dal 9 al 12 luglio, accompagnato dalla collega Emma Bonino, è volato in Sudafrica, Mozambico e Repubblica democratica del Congo per firmare accordi e patti. A Johannesburg i due ministri sono stati scortati da 150 imprenditori, guidati dal leader di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e dai rappresentanti di una decina tra i più importanti gruppi bancari italiani.
In quegli stessi giorni, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, era ad Accra, in Ghana, per i festeggiamenti del cinquantesimo dell’indipendenza dell’ex colonia britannica. E anche il Quirinale si è espresso in giudizi carichi di attese sulle nuove forme di collaborazione.
Nigrizia,il sito dell'Africa e del mondo nero, si è interrogata sui motivi reali della nuova attenzione italiana per l'Africa criticando le intenzioni nascoste :
"L’impressione - scrive il più documentato sito italiano sull'Africa-è che le dinamiche reali delle Afriche continuino a interessare poco alla nostra politica e, men che meno, alla nostra economia. Delle Afriche si preferisce ignorare il caotico, contraddittorio e tuttavia originale affacciarsi alla modernità (che non è solo mercato, ma stili di vita e cultura), lo scandalo delle migrazioni (che mettono sotto accusa molti loro governanti, ma anche il nostro modello di sviluppo), l’inventiva delle società civili che tessono partecipazione e ampliano la sfera dei diritti, la capacità di resistenza culturale di tanti gruppi sociali, il faticoso emergere di nuove leadership capaci di superare le logiche identitarie.
Il sospetto inacidito è che da noi sia in atto semplicemente un’operazione cosmetica per esorcizzare vecchi fantasmi: quelli che alimentarono l’immagine di un’Africa da compatire, adorare o sfruttare. L’Africa in soccorso, suo malgrado, dell’Occidente è uno slogan duro a morire.".
La società civile aveva chiesto alle Istituzioni italiane di affrontare con El Bashir in maniera approfondita la questione dei diritti umani in Darfur . A questo appello si sono associati 25 europarlamentari, che nei giorni scorsi hanno indirizzato una lettera a Prodi e a Napolitano, chiedendo anche di sollecitare il dispiegamento nel paese della forza di pace ibrida Onu-Ua, come stabilito nell’accordo raggiunto con le Nazioni Unite.
Finalmente pare che oggi Prodi abbia assunto un impegno chiaro :"Faremo la nostra parte con la partecipazione non solo finanziaria alla missione ibrida Nazioni Unite-Unione Africana. Una missione che ci trova appunto tra i maggiori contributori finanziari. Metteremo a disposizione mezzi di trasporto e strutture logistiche, come richiesto dalle Nazioni Unite. E che si aggiungono ai programmi di addestramento del personale".
Il 16 settembre si celebra la quarta giornata mondiale per il Darfur.

giovedì, settembre 13, 2007

Maiali senza colpa


Leggere l'intervista ad uno dei giovani baresi coinvolti nell'inchiesta sullo scandalo del test di ammissione a Medicina mi ha causato una profonda tristezza. Nessun senso di colpa, nessuno scrupolo: "Così fan tutti. L'Italia è il Paese dei furbi". Tutti colpevoli, perciò tutti innocenti... Mi viene in mente Craxi e il suo storico discorso in Parlamento...

Non è vero. Non era così in passato e non lo è nemmeno oggi: non tutti fanno i furbi. C'è ancora chi lavora seriamente sui libri e non cerca scorciatoie. C'è anche chi non si può permettere di fare il furbo. Mi infastidisce l'arroganza, sicuramente appresa dal padre, di quello studente: "Non so quanto (ho pagato), questo chiedetelo a mio padre. Ma vi assicuro che ho studiato. Quell'esame l'ho superato per merito soprattutto. Certo un aiutino...". A me basterebbe quell' "aiutino", giusto la parola senza nemmeno la amoralità che sottende, per bocciarlo ai test di qualsiasi facoltà: la sua vera scuola di provenienza è la televisione non certo un Istituto superiore. Purtroppo questa pseudocultura si va diffondendo, inutile negarlo: la Scuola, quella vera, può poco contro le 1000 allettanti agenzie culturali , mediatiche e non, che gli studenti frequentano appena terminate le tradizionali lezioni.

L'assenza di qualsiasi riferimento culturale ed etico è contrabbandata anche da personaggi come Calderoli, parlamentare già ministro della Repubblica, che ha lanciato l'ennesima provocazione all' Islam che proprio oggi inizia il Ramadan. Apprezzo il commento del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero: "Capisco che Calderoli sia più esperto di maiali che di Islam, ma un po' di rispetto per i convincimenti religiosi altrui non guasterebbe. Colgo l'occasione per scusarmi, anche a nome di tutti gli italiani che si ritengono civili, con i musulmani residenti in Italia che oggi cominciano il mese del digiuno. Oggi invierò una lettera a Prodi affinché si discuta in tempi brevi la legge sulla libertà religiosa, mi sembra la migliore risposta alle parole di Calderoli".

Mi chiedo seriamente cosa possiamo aspettarci di buono. A volte la lotta per la conquista dei diritti elementari sembra impari, dovendo fare i conti con una mentalità che anzichè evolversi pare implodere. Non lasciamo correre però: le parole dello studente e quelle del leghista offendono l'uomo, ognuno di noi

mercoledì, settembre 12, 2007

Cattiva politica, pessima pubblicità


Il magistrato, dopo la sua indagine, è arrivato alla conclusione che il famoso bacio al colosseo era ben di più. C'è il rischio che i due sventurati amanti di una sera vengano rinviati a giudizio per atti osceni (Corriere della sera). Era quello che si temeva. Ciò non giova certo alla "causa",ma responsabili "politicamente" non sono tanto i due millantatori "colti in fallo" dai militi , quanto gli sventati dirigenti ed attivisti di quei movimenti che subito hanno gridato "Al lupo!",pur di ottenere visibilità e con quella un po' di potere di rappresentanza in più. Ovviamente è presto per un giudizio, ma sarebbe meglio che il prezzolato avvocato dell'Arcigay chiudesse quanto prima la faccenda, consigliando saggiamente ai suoi assistiti l'ammissione della colpa se reato c' è stato, eventualmente poi anche il patteggiamento. Senza andare oltre. Non è il momento di pubblicità negativa: è ancora troppo delicata e precaria la posizione degli omosessuali in Italia. La gente comune pretende normalità per accettare senza riserve una realtà che la cultura dominante ha discriminato per secoli. Non si può prestare il fianco agli strali di chi attende solo mosse false per affossare il cammino compiuto fin qui. E' così difficile comprenderlo? Il 28 luglio scorso a questo proposito, riportando l'opinione di una responsabile della Lega nord, concludevamo che :"gli omosessuali sono come tutti gli altri cittadini e vanno perciò trattati allo stesso modo, nessuna discriminazione ma nessuno sconto."(Giallo-rosa di mezza estate). E' il momento di dimostrarlo coi fatti.

martedì, settembre 11, 2007

11 settembre: 6 anni di massacri


Uno per tutti.
Vogliamo ricordare le centinaia di migliaia di vittime innocenti,
senza volto e senza nome,
dei massacri iniziati l'11 settembre 2001.
Ogni parola in più ci pare fuori posto.

lunedì, settembre 10, 2007

Settembritudine


Ero convinto e continuavo a ripetere che vivere in troppia è più facile che in coppia. Sotto certi aspetti ne sono ancora convinto, ma anche le dinamiche che si scatenano nella troppia non sono facili da gestire. Tutt'altro! I meccanismi di varia natura che si sviluppano tra tre persone diverse sono complessi, come lo sono sempre le relazioni sociali. Chiedono attenzione costante, esigono di rifuggire dal comodo pressapochismo. C'è di buono che siamo abbastanza rigorosi e non lasciamo correre nemmeno le sfumature che a lungo andare potrebbero trasformarsi in problemi troppo grandi da risolvere. E' la tecnica che En ed io abbiamo sempre utilizzato quando eravamo coppia. Ogni volta si ridiscute tutto, ci si interroga, ci si confronta, si litiga, si precisa, ci si spiega. Non è mai facile perchè ad essere criticata non è mai solo la troppia in sè, ma i singoli. E mettersi in discussione come singole persone non è mai cosa da poco, perchè finisce con lo sconvolgere quello che si considerava, a torto o a ragione, il proprio equilibrio conquistato magari a prezzo di sforzi non indifferenti. E' in queste occasioni che uno si chiede :"Perchè? chi me lo fa fare? ne vale la pena?". Si torna alle motivazioni che ci legano l'uno all'altro e all'altro ancora e si scopre che le incomprensioni, le superficialità, le durezze e le asperità di carattere e persino gli errori sono nulla di fronte alla profondità dell'amore che ci unisce. Anzi, ne sono parte a pieno titolo, perchè sono essi stessi espressione, sia pure distorta, della relazione che ci unisce.

A volte la decisione di vivere "pubblicamente" la nostra storia perchè convinti di dover affermare che non c'è solo l'amore etero e nemmeno solo quello di coppia, ma che esistono altre vie dell'amore assolutamente umane non meno valide moralmente, ci pesa,perchè ci impone per onestà di raccontare anche tutti i nostri limiti e quindi anche i frequenti litigi degli ultimi tempi. Spero sia chiaro che non è nostra intenzione riproporre qualcosa stile Piazza Italia o simili, dove, pur di esserci, molti non esitano a raccontare vicende intime che un tempo si preferiva tenere gelosamente nascoste in famiglia. Vorremmo poter raccontare solo aspetti positivi della nostra vita che sono tanti, ma, ahinoi, siamo umani e quindi passiamo anche attraverso fasi non del tutto gioiose. Non possiamo certo nasconderlo.

E' anche vero che alla fine delle nostre numerose tempeste seguono momenti di straordinaria intimità che da soli basterebbero a giustificare i dolorosi preludi. Quel che più conta però è che riprendiamo il cammino più motivati e certi del forte sentimento che ci lega, con la voglia di risolvere tutte quelle piccole questioni che stonano con il rinnovato desiderio di stare insieme godendoci triplicemente. Confesso che non mi bastano mai i novios. Anche fisicamente. Sarà forse segno della vecchiaia dietro l'angolo, il canto del cigno consapevole della "fine"(non totale, eh!) imminente, fatto è che ho la fissa e starei notte e giorno, no stop, a letto con loro ad inventare continuamente giochi d'amore che sappiano divertirli. Almeno finchè ce la faccio...

domenica, settembre 09, 2007

Barzaghi defenestrato


Il Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati ha revocato le deleghe all’Assessore all’Istruzione ed Edilizia Scolastica Giansandro Barzaghi. L'Assessore, che in questi anni ha condotto con serietà e competenza il proprio incarico raccogliendo finalmente consensi nelle varie Istituzioni scolastiche milanesi grazie ad indicazioni e proposte in linea con la migliore tradizione progressista milanese, rivendica il diritto alla libertà di espressione delle proprie valutazioni politiche .Penati si dice invece tradito dal proprio Assessore per un'intervista rilasciata a "Il giorno" in cui Barzaghi dissentiva dalla nuova politica sulla "sicurezza" che si va ormai affermando nelle giunte di sinistra e informava della nascita di un «coordinamento della sinistra alternativa, con consiglieri e assessori, e l'obiettivo è di tenere una linea comune in Consiglio e in giunta - aveva detto Barzaghi - per portare avanti una piattaforma programmatica alternativa come sul tema della sicurezza».


Penati nell'ultimo Consiglio Provinciale di 2 giorni fa, cercando il sostegno di Forzaitalia contro la Sinistra, ha avviato la sperimentazione della politica delle "alleanze variabili" ,di cui ha parlato alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia Piero Fassino: «In Lombardia, Veneto e Sicilia il centrosinistra non ha la maggioranza. Vogliamo continuare a perdere in queste Regioni o ci vogliamo porre il problema di come costruire uno schieramento che sia maggioritario?». Ciò può prevedere «un rapporto con l'Udc, oppure con la Lega o con ciò che succederà dopo i processi di scomposizione di Forza Italia, come il progetto Formigoni »(Democratici di sinistra).


Brutta storia che finisce in questo caso per penalizzare la Scuola milanese che aveva trovato in Barzaghi un intelligente sostenitore. Restiamo in attesa di sviluppi.

sabato, settembre 08, 2007

Ancora un po'



Giusto un anno fa di questi tempi, il sabato successivo il compleanno di En, fervevano i preparativi per la grande festa della sera. E' stato un bel momento, riuscitissimo come tutte le feste gaye, con molti amici (e non solo) intervenuti a festeggiare il nostro novio. Quest'anno non ce la siamo sentita di metterci in pista: troppe le energie da spendere e non è da sottovalutare anche il dispendio economico non indifferente, avendo ora altri progetti più impegnativi in cantiere. Ma forse c'è una sottile insoddisfazione di fondo, non così semplice da focalizzare, che ci ha demotivati a ripetere l'esperienza . Un anno, specie se intenso, segna profondamente le persone, lasciando tracce non solo sul volto, ma anche dentro. Si cresce e ci si evolve non sempre rendendosi conto preventivamente dove si arriverà. Anzi, quasi mai succede che si abbia in anticipo l'idea di come si cambierà. Ci piacciono ancora le feste, la nostra casa rimane aperta agli amici come è sempre stato, ma forse questo non ci basta: vogliamo qualcosa di più, soprattutto quando è richiesto un impegno non da poco da parte nostra. Cosa sia questo di più non so dire. Potrebbe essere, ma non sono sicuro, uscire dalle ossessive problematiche gaye per allargare gli orizzonti al semplicemente umano. Ma forse è solo una mia fissa questa esigenza, non so neppure se condivisa dai novios. En di questi tempi è in continua fibrillazione, addirittura quasi intollerante su certe questioni, il che non è da lui. Dan invece sembra inseguire sogni solo suoi, quasi ipnotizzato da miti luccicanti che poco hanno a vedere coi tanti talenti che potrebbe concretamente far fruttare. Tutte ragioni sufficienti per vivere una certa insoddisfazione presente. Di solito un simile stato provoca la voglia di crescere ancora un po'. Speriamo sia davvero così.

venerdì, settembre 07, 2007

Lirio Abbate


“Io so, noi sappiamo chi sono i mafiosi e gli amici dei mafiosi o i loro protettori. Non ho, non abbiamo bisogno di attendere una sentenza o la parola della Cassazione o un’inchiesta giudiziaria perché penso che, prima della responsabilità penale, sempre eventuale, ci sia una responsabilità sociale e politica accertabile. Se il deputato, il consigliere regionale, l’assessore, il primario, il professore universitario se ne vanno in giro con il mafioso è un fatto. Si conoscono, passeggiano sottobraccio, si baciano quando s’incontrano. È soltanto accuratezza non rinviare ai tempi di una sentenza quel racconto. È il mio lavoro dirlo ora, subito. Non sono una testa calda, non sono un estremista, sono un cronista e credo che il mio impegno sia stretto in poche parole: raccontare quel che posso documentare.”(Lirio Abbate, Repubblica, 4/9/2007).

Lirio Abbate, cronista dell’Ansa di Palermo, è ormai nel mirino della mafia: l'ordigno incendiario trovato sotto la sua auto è solo l'ultimo dei messaggi di morte che la criminalità mafiosa gli ha inviato dopo la pubblicazione del libro scritto con Peter Gomez I complici.Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento.

"Dobbiamo restare uniti. Dobbiamo raccontare le cose come stanno. Non dobbiamo mai smettere di dare spazio alla verità e di volere capire cosa succede in questa città. Sono tornato a Palermo dopo essere andato per un po' a Roma e ho fatto la mia scelta: non andrò via", ha dichiarato Abbate.
Sembra incredibile, ma ci sono ancora tanti uomini nella società civile, giornalisti, imprenditori, magistrati e cittadini, che continuano a credere e lottare per i valori della legalità e della democrazia. Anche quando è in gioco la vita. Ma i politici?
Ho trovato finalmente sul web la lettera (integrale)di Salvatore Borsellino scritta in occasione dell' aniversario della strage di via D'amelio, citata nel post 15 anni: è un coraggioso atto di denuncia che val la pena leggere.
La mafia è problema di tutti, anche nostro, come più volte abbiamo ribadito. La lotta contro la criminalità mafiosa deve restare una delle nostre priorità anche se noi possiamo ben poco. E' nostro dovere di uomini e cittadini contribuire nel nostro piccolo alla diffusione di una cultura della legalità anche attraverso le nostre scelte quotidiane. Non possiamo tirarci fuori.

giovedì, settembre 06, 2007

Serata a Cermenate


Pienone ierisera all'Amandla di Cermenate per il previsto incontro Queer di Como. Di gran lunga superiore la presenza femminile, a conferma della forte spinta in avanti su tutti i fronti delle lesbiche che sembrano ormai più determinate dei maschi nel voler uscire dai ghetti troppo stretti nei quali sono state confinate per secoli, a differenza dei gay forse per la maggior parte ancora bisognosi di rassicuranti spazi in cui esercitare il proprio "essere" nell'ombra. Non posso raccontarvi quanto si è detto e discusso perchè l'Amandla, pub simpatico e friendly, non si è rivelato ambiente idoneo per una conversazione tra molti. Credo, ascoltati anche i novios, di aver compreso che nei più c'è l'esigenza di incontrarsi e conoscersi, constatare che anche nella desolata Como ci siamo e siamo tanti e quindi siamo "più normali" di quanto si possa credere. Nessuna grande pretesa di cambiare il mondo e la società, bensì, molto più semplicemente, c'è la voglia di vivere serenamente la nostra realtà senza etichette e soprattutto senza problemi in più rispetto a quelli che la vita e la situazione contingente impongono. Questo è il motivo per cui è fondamentale conoscersi e confrontarsi, aiutandoci anche, nel caso fosse necessario, a recuperare pienamente quell'umanità che i ritmi e gli obiettivi imposti dalla società vorrebbero soffocare. La consapevolezza di essere cittadini come tutti gli altri potrà in seguito determinare i singoli ed eventualmente il gruppo ad un impegno politico più serio e costante per rendere l'esistenza dignitosa per tutti e perciò vivibile.

Ci ritroveremo il 21 p.v. in un altro luogo già individuato a Como, ma stiamo già pensando a momenti di socializzazione, perchè uscire dall'isolamento e soprattutto dalla ghettizzazione di certi ambienti ci pare il primo passo da compiere.

mercoledì, settembre 05, 2007

Tempo di mistificazioni


Si avvicina l'11 settembre e già si è cominciato a ricordare ciò che è stato. E' giusto, ma si prosegue nella mistificazione. Si continua a voler credere a tutti i costi alle verità sbandierate ufficialmente anche contro ogni evidenza.

Scriveva nel 2006 Giulietto Chiesa:

L’11 di settembre 2001 è stato l’inizio di una svolta mondiale. Un evento di impressionante potenza psicologica e mediatica. Ma miliardi di persone “normali” non sanno niente: di ciò che lo ha preceduto, di come si è svolto, di chi lo ha creato. Eppure è proprio su quella base che è cominciata la “guerra contro il terrorismo internazionale”, che ha già prodotto due guerre “vere” e decine di migliaia di morti.Gli Stati Uniti praticano e teorizzano la guerra preventiva, in violazione della Carta dell’Onu.I cittadini americani sono spiati illegalmente, a decine di milioni, dai loro servizi segreti. La Cia preleva presunti terroristi dove ritiene opportuno, in decine di paesi, al di fuori di ogni autorizzazione legale, e li manda alla tortura in paesi terzi, o li tortura direttamente a Guantanamo Bay.Lo stato di diritto, già lesionato in America, viene demolito anche in Europa e altrove, con la complicità dei governi alleati degli Usa. E sull’11 di settembre è calata una cortina di silenzio. Chi cerca di saperne di più viene bollato come amico dei terroristi e antiamericano. I principali media non ne parlano o, quando ne parlano, è per dare per scontata la versione ufficiale.La versione ufficiale fornita dal governo degli Stati Uniti non spiega assolutamente nulla. Peggio: è dimostrabile che in decine di punti dice il falso, esplicitamente, e in altre decine di punti decisivi omette di dare una qualsiasi spiegazione.Noi non conosciamo la verità, e sarà difficile conoscerla nel corso dei prossimi cento anni (Noam Chomsky), ma una domanda è inevitabile e necessaria: perché ci hanno mentito? Centinaia di esperti, molti dei quali americani, stanno cercando di fare luce sulla tragedia, anche in nome dei morti innocenti: di quelli dell’11 settembre, in America, e di quelli che sono venuti dopo, in molte zone del mondo, su quella scia. Ma la loro e la nostra voce è da sempre coperta e censurata dai grandi media, sebbene sul web sia già presente da tempo una impressionante quantità di materiali che dimostrano la menzogna.Cosa ne pensate?Se volete saperne di più, visitate il Dossier 9-11 di Megachip.infoe scaricate da Internet il film "Loose Change 2nd edition".

Da parte nostra ci impegneremo a ricordare le vittime innocenti, sacrificate in quel giorno e da quel giorno in poi sull'altare degli interessi dei "grandi".

martedì, settembre 04, 2007

Buon compleanno, Moen!

"Storie da vendere/finche' ne vuoi/intere pagine/riempirei (...)Assorbo di tutto/raccolgo queisentimenti e poi/li spendo/sperando sperando/li accendo/interpretando/Tutti si fidano/meglio cosi' (...) Fra sogni e lacrime/mi muovero'ho vogliadi crescere/ancora un po'(...)Nascono cosi'le melodie/mentre tu mi scorri/nelle vene/che sia gioia o sia/disperazione/dal tuo mondo/ti rubero'e un successo/di te faro' ".
Passano gli anni anche per noi, ma è bello viverli accanto a te perchè sono intensi, sempre diversi, ricchi di sentimento e cuore. Tanti auguri, Moen, è il ventiduesimo compleanno che festeggiamo insieme, eppure sono emozionato uguale come allora. Se essere troppia è diverso è anche perchè oggi possiamo dirti che ti stra-amiamo tutti e due!

lunedì, settembre 03, 2007

Si ricomincia


Le vacanze sono proprio finite, questa mattina i novios hanno ripreso il lavoro. Più fortunato io che riprenderò solo domani. Come sempre resta un po' di tristezza perchè i momenti belli passano veloci ed è immancabile un po' di nostalgia, non solo per il mare e i luoghi che abbiamo lasciato, ma anche e soprattutto perchè si è concluso un tempo tutto per noi. E' sempre così. Ci sono stati anche momenti di forte tensione che si era andata accumulando dopo la momentanea separazione prima della partenza. E' esplosa, come doveva, pochi giorni dopo l'inizio della vacanza come un tremendo uragano annunciato, violento nei suoi sconvolgimenti. Testimoni discreti , Lupetto e Miretta sono stati davvero straordinari pur soffrendo le immediate conseguenze del rovinoso evento. Come tutte le tempeste anche la nostra è passata, lasciandoci un'opportunità in più (come se ce ne fosse bisogno)di leccarci reciprocamente le ferite. Il sole è tornato più scottante che mai ed abbiamo iniziato a goderci veramente l'incantevole Salento, riuscendo persino a tagliare fuori il mondo con i suoi problemi dalle nostre giornate. Forse non è una cosa buona, ma ogni tanto ci vuole. Siamo usciti soprattutto dalle ossessive problematiche gay ed abbiamo avuto la conferma che si può vivere serenamente come uomini, senza classificazioni aggiuntive, attenti solo al rispetto dei diritti elementari di tutti. E' sempre stata la nostra convinzione che ora è ancora più forte e motivata. Non abbiamo cercato e non abbiamo frequentato spiagge o locali a tema, pur sapendo che la zona di Gallipoli offre molto in questo senso. L'unico fratello che abbiamo incontrato è stato l'amico Lorenzo che ci ha fatto da preziosa guida ad Otranto, la sua meravigliosa città. E' stato bello così, non avevamo altre esigenze. Le battaglie per i diritti si possono e si devono condurre nella quotidianità, senza ghettizzarsi seguendo le inconcludenti indicazioni delle Associazioni sedicenti politiche. L'unico aspetto per cui vale la pena battersi è quello relativo alla successione ereditaria, che, sola, offre la reale uguaglianza di diritti con le coppie etero, ma naturalmente nelle varie proposte ufficiali è stata vergognosamente ed assurdamente quasi del tutto ignorata e comunque mantenuta "diversa". Dell'equiparazione formale non sappiamo che farcene, non ci interessa.
Riprende così la vita reale con gli impegni sempre pressanti e necessari: è la nostra vita e va bene così.
P.S. Durante le nostra assenza è stata clonata la password di comaschi2005@yahoo.it, pertanto abbiamo provveduto ad un nuovo indirizzo di posta: los3novios@yahoo.it .Chiediamo scusa per eventuali seccature non dipendenti da noi.
Nella foto la scogliera di Torre dell'orso.

domenica, settembre 02, 2007

Novios volanti











Amici, siamo tornati! Nessuna delle tantissime foto scattate rende meglio il senso della nostra vacanza delle due che vi mostriamo: Moen e Modan "volanti" sul magnifico mare del Salento (Baia dei Turchi). Sono stati 15 giorni molto intensi da subito, dal 1 giorno,proprio come l'amore che ci unisce. Con calma racconteremo.