sabato, novembre 29, 2008

AIDS

Un pensiero ed un ricordo per gli amici che non ci sono più.





giovedì, novembre 27, 2008

Marcos con pelos en la lengua



Da non perdere, Marcos con pelos en la lengua è una nuova divertentissima fiction che trasmette in internet. E' interpretata da Mario Angulo e racconta le avventure Colore testoe disavventure di un gay che dopo una forsennata vita sessuale dColore testoecide di non cedere più alla debolezze della carne e addirittura di andare a vivere lontano da Chueca, il quartiere gayo di Madrid . Potete già vedere il primo episodio che si intitola "Soy un gran follador" (Sono un grande trombatore).
La fiction fa parte della serie “Con pelos en la lengua”, tre fictions, tre protagonisti e tre diversi modi di soffrire per amore/sesso.
Grazie a Mario/Marcos per la segnalazione!

Gelido novembre



Usti, ma che freddo fa? Dice che domani dalle 10 alle 13 nevicherà e poi finalmente si alzeranno le temperature e la neve si trasformerà in pioggia che continuerà per tutto il fine settimana. Va bene così, è la stagione giusta e comunque questa terra desolata, perbenista e ipocrita, ha nulla di buono da offrire qualunque sia la situazione metereologica. Al più, per rompere la grigia monotonia partorisce casi come quello di Olindo e Rosa e tutti gli altri tremendi episodi delle cronache passate.
Nemmeno i due gruppigay lariani propongono qualcosa di alternativo: tutto è fermo o quasi. I maschi non organizzano pizzate, mentre le lesbiche ripropongono domenica un g-hour aperitivo non più a Rebbio, bensì al Bar del circolo UCC (Unione circoli cooperativi) di Albate.
Bah, ci sarebbe sempre la metropoli, ma francamente la discoteca non mi attrae.Speriamo almeno che En & Dan ,ai quali ballare non dispiace, si lascino tentare da una serata mondana, giusto per uscire un po' di casa e fare qualcosa di diverso. Vedremo, siamo solo a giovedì.
Stasera, piuttosto, dovrebbe tornare a soffiare il vento e a me questo "basta ed avanza".

mercoledì, novembre 26, 2008

Lasciateli in pace


Francamente non capisco quegli attivisti gay che hanno sollevato un putiferio per l'annuncio della traslazione della salma del card.Newman nell'oratorio di Birmingham in vista della sua beatificazione. A detta loro dovrebbe continuare a riposare accanto all'amico di una vita, il p.Ambrose St John. Insieme avevano condiviso la conversione dalla Chiesa anglicana a quella cattolica ed insieme avevano vissuto a lungo, tanto che il cardinale, alla morte dell'amico aveva dichiarato nel discorso funebre: " Non ho mai pensato esistesse un rapporto più profondo di quello tra marito e moglie ma trovo ora difficile credere che possa esistere un dolore più grande o un rapporto più profondo del mio verso di te ". Per alcuni si tratta di un vero e proprio outing, per altri invece è semplicemente una dichiarazione di profonda amicizia come usava nel periodo vittoriano, quando erano comuni ed intense le relazioni amicali tra uomini di cultura. Ma è così importante sapere se la loro relazione andava oltre l'amicizia? «Non c' è prova, ma dal punto di vista del diritto canonico, se fossero stati omosessuali e avessero tenuto sotto controllo la loro condizione restando casti, avrebbero acquisito un titolo di merito», dice il professor Marco Ventura dell' università di Siena. E sull'integrità morale del card.Newman, più conosciuto del p. Ambrose, credo non ci possano essere dubbi in chi lo stima attraverso i suoi scritti e attraverso le testimonianze di quanti lo hanno direttamente conosciuto.Persino il motto sullo stemma cardinalizio,"Ex umbris et imaginibus in veritatem",scolpito sulla pietra del nuovo sarcofago, viene letto dai fanatici attivisti come outing postumo:«Dalle ombre e dalle immagini alla verità». Piuttosto ,occorre ricordare che il cardinale è stato un vero maestro: tra l'altro,ha ridato slancio alle riflessioni sul primato della coscienza, come scrive Gianni Geraci.
Capisco un certo risentimento nei confronti della Chiesa cattolica sempre più omofoba, ma non la strumentalizzazione di Newman e St John: lasciamoli riposare in pace!

martedì, novembre 25, 2008

Arrivederci a Lerici


Le temperature faticano a salire sopra lo zero durante il giorno: l'inverno è arrivato. La nevicata di domenica notte ha segnato il cambio di stagione. Ora per un po' ci terremo il freddo e tutto ciò che ad esso si accompagna. E non lamentiamoci che c'è andata fin troppo bene. E comunque si tratta di un freddo secco, perciò sopportabile. Sono ben altri i problemi da affrontare e che ci lasciano letteralmente "in mutande", privi di qualsiasi difesa.
Domenica sera abbiamo salutato Marzia e Temi che, finite le vacanze sono ripartite ieri,lunedì, per Lerici dove vivono. E' stata una serata ancora più simpatica delle due precedenti, perchè durante la settimana della loro permanenza le abbiamo conosciute un po' meglio. Sono amiche di Fabri e, di riflesso, sono diventate anche nostre amiche. Sicuramente etero, da che le conosciamo sono singles e nemmeno "alla ricerca": evidentemente stanno bene così perchè appaiono serene, per nulla insoddisfatte e nevrotiche. Non occorre conoscere "vita morte e miracoli" di ogni persona per poter condividere momenti di autentica umanità. Siamo rimasti che appena possibile ci vedremo giù, a casa di Fabri, per altri momenti di spensierata serenità.

domenica, novembre 23, 2008

Immi ruah




Magnifica domenica, gelida ma ancora con ruah, il vento, che è forza, che è vita ma che dura ...quel che dura.

78 anni per il grande Sandro Curzi (Grande Capo Vento nei Capelli nel Sanremo del '95), 17 anni per Vito Scafidi ucciso, mentre era a scuola, dal crollo del soffitto della sua aula. Nessuna polemica, non è il momento: solo la presa di coscienza della realtà, come tante volte avviene nella vita di ognuno.
La prof.ssa Rita Levi Montalcini ieri a Che tempo che fa ha riproposto la sua interpretazione laica della morte:"La morte è solo un piccolo episodio della lunga storia di un uomo. Questi personaggi (Primo Levi ed altri,ndr)sono emblematici perché sono vissuti e morti come si deve vivere e morire, sono riusciti a salvare la valenza etica della loro esistenza anche al di là della sopravvivenza fisica, perché non si sono abbandonati passivamente al mestiere di vivere ".
Ecco, non è importante la durata della vita (anche se è tremendo pensare ai parenti di Vito), quanto il modo in cui si è vissuti. Siano 80 anni o solo 17. E' poi anche il messaggio di Sapienza 4,8 che è saggezza antica. Un'idea impegnativa per chi vive e deve rimettere in discussione se stesso, ma sicuramente consolatoria se non direttamente coinvolti.
Questa domenica di novembre va così ,tra gelo e vento di vita...

sabato, novembre 22, 2008

Burro

Aspettavamo un grande gelo. Burrasca. Invece niente. Giusto un vento forte che ci ha lasciato un cielo limpido e sereno. Ieri sera mega pizzoccherata con gli amici di sempre e le due ospiti liguri Marzia e Temi. Preparati con cura da una valtellinese doc: la mamma di Fabri. Ottimi e ovviamente abbondanti conditi con mezzo chilo di burro per la gioia di Ser che, pur non amando particolarmente la pietanza, ci sguazza per il gusto di ritrovare sapori antichi. Infondo il burro, se ci pensiamo bene, è sempre associato ad esclamazioni positive oltre ad essere elemento naturale che richiama alla civiltà contadina.Una volta mi raccontava che piccolino, per le vie del suo paese natale, non esitava a seguire i contadini verso i campi, trainando il suo trattorino di legno. Questa passione gli è rimasta. Lo ricorda spesso. Sono convinto che sogni una vita così. Semplice. Svincolata dalle brutture del mondo ed ancorata esclusivamente agli eventi della natura dove l'uomo ritrova la propria dimensione e semplicità. Dove l'aggregazione avveniva per il solo gusto di stare insieme. Dove la forza della comunità era necessaria per la sopravvivenza. Dove c'era sempre spazio per l'amore. Magari manifestato rozzamente ma sicuramente in modo sincero ed istintivo. Dove i bambini imparvano il rispetto vivendo e seguendo gli esempi dei propri padri, nonni che stanchi ma mai stressati affrontavano con rigore ed onestà le giornate lavorative.
Stiamo attraversando la più profonda crisi economica-finanziaria, forse ancora più pesante e complessa di quella, spesso citata del 1929. Sarà una crisi lunga. E' globale. Ciclica però quindi finirà e si ripartirà. Il peggio a livello finanziario (intendo il sistema bancario mondiale) sembra passato anche se si intravedono nuove nubi all'orizzonte. Pare che le grandi società emittenti delle carte di credito abbiano parecchie insolvenze. Situazione simile a quella dei mutui. Dove il debito si è quadruplicato in vari, maldestri passaggi, con un valore degli immobili, quindi delle garanzie, crollato di oltre la metà.
I Governi hanno salvato alcuni istituti evitando la catastrofe e la paralisi totale. Ora però c'è da fare i conti con l'economia reale. Qui pare che il peggio non sia ancora arrivato e dobbiamo aspettarci ulteriori perdite di lavoro e quindi un aumento delle fasce di povertà. Noi siamo fortunati e abbiamo ancora margini di rinuncia. Ma chi non ne ha cosa può fare? Siamo subissati da una valanga di parole e promesse ma concretamente non è ancora stato fatto niente. Mi aspetto degli interventi concreti ma soprattutto atti di rinuncia e quindi di sacrificio da chi in questo sistema malato ha avuto i più evidenti benefici: banchieri, manager delle multinazionali e governanti complici. So che non sarà così ma la speranza non si perde mai.
A noi non resta che continuare a lottare, ritrovare e tenere stretti quei valori più intimi e nostri per raccogliere le forze ed affrontare questi cambiamenti che anche se attualmente dolorosi ci porteranno a migliorare come uomini lasciandoci alle spalle un consumismo smisurato ed indotto che ci ha portato fin qui.
Ci aspetta un fine settimana nel segno delle incognite. Non ci sono particolari programmi. C'è ancora bisogno di normalizzare delle situazioni che fortunatamente stanno volgendo al meglio. C'è sempre bisogno d'amore però, vicino o lontano è relativo, un abbraccio ed una voce mi basterebbero per rendermi felice.
Buon fine settimana amici! (En)

Non può mancare una canzone:

venerdì, novembre 21, 2008

Villari dopo Mastella. E poi?


«L'ho cresciuto io. Lo presi dal Cdu, portandolo via a Buttiglione. Lo feci segretario regionale in Campania.Poi lo feci eleggere consigliere regionale. Quindi lo portai in Parlamento, nel 2001. Lui esordì alla grande, regalando a tutte le deputate una statuetta di pastorello da presepe napoletano. Purtroppo finì come sempre in questi casi: crescono con me, poi quando arrivano in alto mi abbandonano. Così passò con Rutelli. Ma non ce l'ho con Villari, anzi, mi è carissimo. E' un po' sfaticato Viene da una famiglia importante, di medici facoltosi. E' un altoborghese napoletano, e di conseguenza ha una concezione altoborghese della politica.» (Clemente Mastella).
Poteva esserci presentazione migliore per il politico del momento, Riccardo Villari?

Non c'è proprio modo di impedire che certi individui siedano in Parlamento a rappresentarci: la responsabilità è sicuramente dei cittadini che eleggono candidati per puro clientelismo. Ma, nel caso specifico, è responsabilità anche del "nuovo e riformista" Partito Democratico che perpetua il peggior sistema politico di sempre, nonostante le tante chiacchiere di Veltroni.

Pretendiamo anche da noi, in Italia, il questionario Obama!

giovedì, novembre 20, 2008

Grande Lupetto!


Continuano le buone notizie. Sul piano della salute la situazione che ci ha tenuto col fiato sospeso a lungo appare ormai in via di positiva soluzione. Una adeguata convalescenza a casa compirà ciò che resta alla guarigione definitiva. L'altra buona nuova è l'annuncio di un premio ufficiale che verrà consegnato al nostro Lupetto per i meriti scolastici dello scorso anno. E' un momento di grande soddisfazione e gioia per lui prima di tutto e anche per noi naturalmente. Anzi forse siamo noi a sottolinearne l'importanza, perchè è il suo primo riconoscimento pubblico conquistato sul campo. Lui, il Lupetto, di questi tempi è più preoccupato di conquistare su un altro campo, quello di calcio, qualche punto per evitare la figuraccia di un campionato iniziato veramente male per la sua squadra. E' sicuro che non si aspettava un premio semplicemente per aver svolto il proprio dovere con grande passione ed impegno, tant'è che ha iniziato ugualmente alla grande il triennio di liceo, che non è impresa facile. Davvero straordinario! Così come straordinaria è la sua costante disponibilità nei confronti dei compagni che non si risolve nel passare banalmente i compiti, quanto nell'aiutarli pazientemente a superare le difficoltà, spronandoli anche brutalmente quando lo ritiene opportuno.Ma sono cose già scritte. D'altra parte è in queste occasioni che ci abbandoniamo nostalgicamente a tante immagini del passato sempre vive dentro di noi e che nessuno meglio di En riesce a riproporre su queste pagine.
Congratulazioni, Lupetto!

mercoledì, novembre 19, 2008

19 novembre



Bene, tutto procede per il meglio. Dan, più tranquillo, molto presto potrà rilassarsi completamente e terminare gli sbattimenti che ormai durano da almeno due mesi. Non credo si possa recuperare il sonno perduto, potrà però abbandonarsi serenamente a grandi dormite ristoratrici senza più ansie e preoccupazioni.
Un po' alla volta riprenderemo ad essere più presenti con gli amici che per forza di cose abbiamo trascurato. E magari anche un po' più mondani, se solo nella nostra opaca provincia ci fosse qualche occasione interessante. Invece tutto tace ad ogni livello, anche quello gayo.
Le notizie nazionali sono solo fonte di indignazione e depressione, si va addirittura verso la depenalizzazzione di tutti i reati ascrivibili al corruttore n. 1 e ai suoi accoliti. Qualcuno, l'Europa, l'ONU, l'America di Obama o almeno Amnesty International ci libererà da noi stessi e dall' omino che "si è preso tutto il braccio" ed il potere? Torna invece a livello internazionale, come nel più studiato palinsesto, Al Qaeda con un messaggio audio di Al Zawahiri, giusto per la gioia del "ministro della paura" che ultimamente rischiava di perdere la poltrona.
Qualche volta è meglio distogliere gli occhi da certi uomini che offrono il peggio dell'umanità e concentrare l'attenzione sugli animali cosiddetti "inferiori": abbiamo sempre tanto da imparare dalla natura...

lunedì, novembre 17, 2008

Buone nuove



Nove ore di attesa, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Certo che, Carta dei servizi o no, ci sono ospedali più penosi di altri in fatto di attenzione alle persone e rispetto umano. Vabbè, l'importante è che tutto si sia risolto. Ora insieme a Dan tiriamo un profondissimo respiro di sollievo e ci lasciamo alle spalle quest'ultimo difficilissimo periodo segnato dal lutto e da ansie e preoccupazioni troppo grandi. Possiamo tornare alla normalità che è quanto di meglio ci sia.

Ierisera polenta e brasato in onore di Marzia e Temi. En, ha superato se stesso nella preparazione del tipico piatto lombardo cui tutti abbiamo reso onore. E' stata davvero una bella serata tra amici (eravamo in 10), che è riuscita a contenere la preoccupazione per quello che doveva accadere oggi. Possiamo davvero considerarci fortunati anche nei momenti meno sereni, perchè sappiamo di poter contare su tanti amici qui e anche lontani, ma non meno presenti .

domenica, novembre 16, 2008

La domenica del villaggio


Continua la primavera autunnale. E' una giornata bellissima con un cielo azzurrissimo ed un sole che scalda piacevolmente. Non credo sia strano anche se il clima è decisamente mite, leggermente più fresco la notte, ben diverso dai novembre di una volta. Gli ambientalisti forse raddoppieranno i loro allarmi ma, francamente, si sta bene dopo l' acqua dei giorni scorsi. Siam fatti così: quando la situazione torna a nostro immediato vantaggio dimentichiamo la necessità della lungimiranza, di guardare più in là, oltre l'interesse del momento. Succede in tutti i campi.
Così quello che sta accadendo in Congo non ci tocca (?!?), come le tragedie africane del passato e le altre attuali. E' troppo lontana l'Africa e ben poco interessante, se non per le materie prime comunque già nelle nostre mani . Ci preoccupa piuttosto la crisi economica con la recessione, anche se i ministri Brunetta e Gelmini (sempre inseguita dall'Onda) fanno del loro meglio per distrarci. Il villaggio globale esiste solo nei pensieri e nelle soluzioni dei G20. Gli uomini e i popoli, quelli reali, sono ancora troppo lontani gli uni dagli altri.

sabato, novembre 15, 2008

Caldo d'autunno


Usti, che sole oggi, non sembra proprio di essere a metà novembre!Va bene così naturalmente, per noi è il segnale che dobbiamo essere positivi: le situazioni sospese si evolveranno nel migliore dei modi e questo periodaccio triste e pieno di preoccupazioni finalmente avrà termine.
Oggi arrivano Temi e Marzia, amiche di Fabry e Mau. Si fermeranno una settimana o più, perchè a loro piace trascorrere le ferie quassù. Bah, de gustibus... Ma forse è la compagnia che rende piacevoli ed attraenti persino queste lande generalmente tetre e nebbiose a novembre (ma non oggi naturalmente).

Stasera avremmo dovuto partecipare alla cena di benvenuto, ma abbiamo declinato l'invito: il ristorante è di quelli "fintosnob", carissimo e in realtà poco curato e poco interessato ad incuriosire e soddisfare il cliente, bensì solo a spennarlo. Apparentemente fa la sua scena e c'è chi ci casca. Se il gruppo di amici non farà troppo tardi passerà poi di qui a concludere la serata. In ogni caso aspettiamo tutti domani sera alla cena nella quale En darà sicuramente il meglio di sè, essendo Temi una cuoca di professione.
Abbiamo voglia di rivedere le due simpatiche ragazze di Lerici. Insieme agli amici di sempre ci daranno una mano a distrarci e, di questi tempi, ne abbiamo proprio bisogno.

venerdì, novembre 14, 2008

Spreco comasco



Qualche giorno fa abbiamo avuto conferma che tra le due realtà omo "ufficiali"della piccola Como non corre buon sangue. GayComo ha infatti segnalato che alcuni affiliati di comogaylesbica diffondono informazioni mendaci e persino lesive dello storico (nel senso di primo e quindi più antico) sito gayo lariano. Piccolezze s'intende, ma ugualmente significative della realtà nella quale ci troviamo. Non voglio entrare nel merito della vicenda, non interessa e serve a nulla come dimostrano i nostri post passati (Più leggeri, Gaytudine lariana e Voglia di fuga). Certo è che il nuovo gruppo non ha smosso di un millimetro la placida ostilità lariana e neanche ha funzionato da aggregatore sul territorio. Da fuori sembra solo una "velata" riproposizione dell'arcimancuso nazionale, niente di diverso, niente di realmente utile per la realtà locale. Ad ogni modo siamo in un Paese libero e chiunque può costituirsi in associazione dandosi persino uno statuto per sentirsi importante o forse solo reale. E' la solita vecchia mentalità che si ripresenta ad ogni occasione e sotto le forme più diverse perpetuando un sistema che stenta a cedere il passo a nuove realtà meno formali , più agevoli, fantasiose e perciò più utili ed incisive. Peccato, è un'occasione mancata per Como, tutte persone (ed energie) sprecate.
P.S. Per partecipare alla ricerca di cui il Post ieri, contattare direttamente giovanni.scarascia@gmail.com ,ma affrettatevi perchè Giò ha solo 20 giorni di tempo per ultimare il lavoro.

giovedì, novembre 13, 2008

Psicologia dell'omocoppia


Ieri pomeriggio finalmente Lupetta ha fatto il bagno ed ora profuma di pulito. Fernando è stato bravissimo come il solito ed il pelo è di nuovo soffice e vaporoso, tanto che la piccola sembra una nuvoletta bianca rasoterra. Ho dovuto però pagare pegno e visionare 2000 fotografie del viaggio in Canada dell'ispanico toelettaore la scorsa estate, più due lungometraggi sul viaggio in USA dell'anno precedente! Ne è valsa la pena.

Ierisera abbiamo invece risposto, ciascuno per proprio conto, ad un questionario proposto da un laureando in Psicologia dell'Università di Padova, che sta conducendo una ricerca sulle coppie omosessuali al fine di "sovvertire lo stereotipo comune secondo cui la stabilità nelle coppie omosessuali sia molto precaria". Ciascuno di noi ha risposto due volte allo stesso questionario come se fossimo 3 coppie. Giò sta cercando di far rientrare nella stessa ricerca un capitolo sui nuovi modelli d'amore come potrebbe essere appunto la troppia.

Il giovane ricercatore si sta impegnando, forte dell'esclusione dell'omosessualità dalla psicopatologia, a "portare l’omosessualità nel campo della “normalità” come è giusto che sia. Quando si parla di relazione la sessualità anatomica (che costituisce il mezzo) passa in secondo grado…. La stabilità passa infatti da caratteristiche che esulano la fisicità dei componenti quali ad esempio la regolazione affettiva, la soddisfazione e l’impegno nella relazione, il rapporto tra cura e dipendenza, l’intimità verbale ed emotiva, ecc.Da non sottovalutare il rapporto tra omosessualità e contesto, legame molto importante soprattutto per quanto riguarda gli atti discriminatori subiti, e l’argomento della reazione alla perdita, punto cardine della teoria dell’attaccamento e purtroppo complicato dalla frequente assenza di sostegno socio-istituzionale che gli omosessuali sono costretti ad affrontare e che rendono le cose ancora più difficili di quanto già siano nelle coppie etero…Il tutto in virtù di cambiamenti legislativo/istituzionali nei matrimoni, nelle adozioni, nella liberalizzazione e nella destigmatizzazione delle coppie omosessuali , quanto mai ritenuti necessari in un mondo moderno e liberale...".

Il progetto è interessante, vedremo quanto il progresso scientifico influenzerà lo sviluppo culturale e le scelte politiche e sociali del nostro Paese.

mercoledì, novembre 12, 2008

Como


E' morto il vescovo Maggiolini. Non ho mai nutrito simpatie per quel vescovo troppo poco pastore e troppo sicuro delle proprie idee di parte, anzi... La lunga malattia e la morte lo rendono però finalmente umano, così come la sua dichiarata paura del dolore ed il terrore dell'incertezza del Giudizio:«Quanto alla morte nel mio repertorio avrei anch'io molti pezzi di virtuosismo sull'ingresso in Paradiso, l'immortalità, la comunione dei santi eccetera. Quasi che il morire fosse da desiderare. Storie. Neppure l'anelito incontenibile di guardare negli occhi Gesù può nascondere il terrore e cancellare la paura. Quando lo guarderò negli occhi, Gesù, sarò quello che sono o quello che ho creduto di essere?». Ora sa, riposi finalmente in pace dal momento che dov'è ora probabilmente non ci sono più bianchi o neri, cristiani o musulmani, leghisti o immigrati, etero o gay, ma solo figli (amati) di Dio.

martedì, novembre 11, 2008

Ritardi



Non so più come scusarmi per la scarsa puntualità con cui rispondiamo alle email degli amici. Il fatto è che la sera i miei due novi sono troppo stanchi per stare al pc ed io, pur avendo più tempo, preferisco non essere unico portavoce della troppia. Vi chiediamo perciò di avere pazienza, considerando anche che l'essere in tre (ma anche solo in due) comporta la necessità di dedicare uno spazio adeguato a noi stessi, al nostro semplice stare insieme. Voi però non lasciatevi condizionare dalla nostra lentezza e scrivete pure ogni volta ne avete voglia: vi leggiamo puntualmente, quello sì, e sempre con molto piacere. E' che siamo anche un po' pigri , questo non lo possiamo negare.
Stasera cena dai genitori di En.
Speravo di riuscire a far dare una sistemata alla nostra Lupetta che per Dan "svampa come un cassonetto di immondizia umida cinese" (il riferimento alla nazionalità non è dettato da razzismo, bensì dal tipico "sentore di fritto" acquisito dalla frequentazione del nostro ristorante preferito), ma non è stato possibile per ragioni tecniche. Poco male, il bagno è solo rinviato a domani. Sono tante piccole occupazioni, a volte persino banali, a rubare tempo prezioso che si impiegherebbe volentieri in questioni più interessanti e gratificanti. Succede anche a voi, no?

La rabbia della fratellanza


"La morte di Miriam Makeba, venuta a portarmi la sua solidarietà e testimoniarla alla comunità africana ed italiana che resiste al potere dei clan, è stato per me un enorme dolore. Enorme come lo stupore con cui ho accolto la dimostrazione di passione e forza di una terra lontana come quella sudafricana che già nei mesi passati mi aveva espresso la sua vicinanza attraverso l'arcivescovo Desmond Tutu. Invece, grazie alla loro storia, persone come Tutu o come Miriam Makeba sanno meglio di altri che è attraverso gli sguardi del mondo che è possibile risolvere le contraddizioni, attraverso l'attenzione e l'adesione, il sentirsi chiamati in causa anche per accadimenti molto lontani. E non con l'isolamento, con la noncuranza, con l'ignoranza reciproca. Il Sudafrica vive una pressione dei cartelli criminali enorme, ma i suoi intellettuali e artisti continuano ad essere attenti, vitali e combattivi. Desmond Tutu stesso definì il Sudafrica "rainbow nation", nazione arcobaleno, lanciando il sogno di una terra molto più varia e ricca e colorata di un semplice ribaltamento di potere fra il bianco e il nero. Miriam Makeba era e rimane la voce di quel sogno. Se c'è un conforto nella sua tragedia si può dire che non è morta lontano. Ma è morta vicina, vicina alla sua gente, tra gli africani della diaspora arrivati qui a migliaia e che hanno reso propri questi luoghi, lavorandoci, vivendoci, dormendo insieme, sopravvivendo nelle case abbandonate nel Villaggio Coppola, costruendoci dentro una loro realtà che viene chiamata Soweto d'Italia. È morta mentre cercava di abbattere un'altra township col mero suono potente della sua voce. Miriam Makeba è morta in Africa. Non l'Africa geografica ma quella trasportata qui dalla sua gente, che si è mescolata a questa terra a cui pochi mesi fa ha insegnato la rabbia della dignità. E, spero pure, la rabbia della fratellanza." (Roberto Saviano).

lunedì, novembre 10, 2008

Mama Africa

Miriam Makeba,
una vita intera contro ogni apartheid conclusa a Castelvolturno per dire basta alla discriminazione degli immigrati e basta al potere della camorra che nega la libertà a milioni di cittadini.

domenica, novembre 09, 2008

Un po' spinti. Qualche volta ci sta




Bel pomeriggio di domenica novembrina. Io sono sempre schizzato come mi accade da un po' negli ultimi tempi. Non riesco a star fermo, passo dal giardinaggio in terrazza alle pulizie in casa, ai bucati, tutto senza soluzione di continuità, neanche fossi cocainizzato. Da venerdì "ho imposto" una nuova regola: in casa non si fuma più, si esce sul terrazzo. Era necessario per darci una regolata, nella speranza che il freddo faccia da deterrente. En però non si lascia scoraggiare ed è quello che meno ha recepito l'invito, uff. Lupetto è da un amico per realizzare il plastico dell'Inferno dantesco, perciò la casa è stata tutta per noi. Tra poco arriveranno Pep e Luci, poi Ricki, amico new entry che incontreremo stasera per la prima volta. Ognitanto qualcuno vuole conoscerci e noi con piacere ci rendiamo disponibili, certi che ogni conoscenza è un arricchimento. Ecco, Pep è arrivato, comincia la nostra serata "mondana".

sabato, novembre 08, 2008

Abbronzatissimi (più o meno)



Non c'è dubbio che abbronzato è meglio. Piuttosto qualcuno deve dirlo al geniale inventore della carineria nei confronti di Obama: vedere lui , il Berlusconi,in video fa impressione tanto sembra la caricatura di se stesso. Un po' meno di cerone - e che diamine!-, in fondo è pur sempre un politico, non un vecchio attore di cabaret che si esibisce in un locale di terz'ordine.
Vabbè, tanto la figuraccia sulla scena internazionale la facciamo noi che ci teniamo un simile premier.
Per quanto ci riguarda l'abbronzatura ci è sempre piaciuta anche perchè il mare ed il sole sappiamo goderceli davvero. E poi abbiamo la pelle predisposta, per nostra fortuna.
Ma siamo a novembre inoltrato... E' sabato e c'è il sole. I novi ne approfittano per riposare, Lupetto sta giocando la partita di campionato (speriamo in una vittoria visti i pessimi risultati della stagione, ma fa uguale) ed io mi sono sfogato con le pulizie domestiche. Tra poco la vita a La troppiana riprenderà a pieno ritmo ed insieme ci godremo la serata.

venerdì, novembre 07, 2008

Imbecilli noi...



Già, ormai per tutti nel mondo noi Italiani siamo i veri "imbecilli". Merito del goliardico presidente del Consiglio . D'altra parte anche il presidente dei senatori Pdl aveva fatto la sua parte dichiarando prima delle elezioni americane: «Se vincesse Obama, prenderei le distanze dalla Casa Bianca» e poi, a urne chiuse,si è sentito in dovere di aggiungere: «Con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda è più contenta.» (Maurizio Gasparri).
Un paio di giorni prima l'impunito senatore Dell'Utri, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, ha esaltato la figura del mafioso Mangano (lo stalliere di Arcore) attribuendogli il titolo che noi, cittadini onesti,riserviamo solo a uomini che si sono sacrificati per il bene del Paese, non certo per l'interesse (giudiziario) di individui su cui invece vorremmo che la Magistratura finalmente indagasse liberamente, senza l'impedimento del Lodo Alfano. Naturalmente nessuna delle più alte cariche di questo nostro povero Stato si è dissociata dalle tre vergognose esternazioni, perciò il mondo, a ragione, potrebbe considerarci un popolo di imbecilli. Ce lo meritiamo.
E' venerdì. Finisce un'altra settimana di forti preoccupazioni che non abbiamo saputo controllare e sono quindi sfociate in tensioni al nostro interno. D'altra parte è da un po' che dura questo periodaccio e non è facile mantenersi calmi. Speriamo che tutto si risolva per il meglio la prossima settimana, ma ne avremo ancora per un po' sicuramente. Cercheremo di distrarci e rilassarci questo fine settimana cogliendo il meglio per ricaricarci insieme .
Oggi è il compleanno di Luci , anche lui amico da una vita: auguri!

giovedì, novembre 06, 2008

Senso


Dopo la festa per lo storico successo di Obama (riuscite ad immaginare le facce di Borghezio, Calderoli, Bossi e persino del sciur Bianchi e della sciura Mariuccia qua sotto, alla notizia che il figlio di un immigrato extra comunitario si piazzerà alla Casa Bianca e sarà l'uomo più potente del mondo?), si torna alla triste realtà dell'economia allo sfascio.

Non so se vi ho già parlato del Nikita, quello che porta i morti. Sono mesi che leggo il suo blog, essenziale, incisivo e, spesso, inquietante. Ecco una sua riflessione straordinaria sull'attuale crisi economica:


"Si cominciano a vedere anche da noi in periferia gli effetti della crisi. Quello di oggi (il morto,ndr) s’era riempito di titoli trash e in tre settimane ha perso tutto. Uno al funerale diceva che se non ci stai dentro non lo capisci che vuol dire davvero un tracollo finanziario, di come intorno tutto sbiadisce, anche la famiglia, lasciando solo quel vuoto. Che non è questione di soldi o di amore, ma di senso, e che il senso sta alla radice di tutte le cose umane, e pure dell’amore come dei soldi.Mi rendo conto che sarebbe troppo facile dargli torto, e che quindi ci dev’essere una qualche verità in quello che ha detto." ( Thursday, October 30)

mercoledì, novembre 05, 2008

Yes, we can!



"Questa è la vostra vittoria!
E io so che non avete fatto tutto ciò che avete fatto per vincere un’elezione. E so che non l’avete fatto per me.
Lo avete fatto perché capite l’enormità del compito che abbiamo davanti. Perché anche se stanotte stiamo festeggiando, sappiamo bene che le sfide che ci attendono domani saranno le più importanti della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo.
Anche se stanotte siamo qui, sappiamo che ci sono dei coraggiosi americani che si stanno svegliando nei deserti dell’Iraq e nelle montagne dell’Afghanistan per rischiare le proprie vite per noi.
Che ci sono madri e padri che resteranno svegli dopo che i loro bambini si saranno addormentati e si chiederanno come faranno con l’ipoteca o a pagare il conto del medico o a risparmiare abbastanza per l’università dei loro figli.
Ci sono nuove energie da imbrigliare, nuovi posti di lavoro da creare, nuove scuole da costruire, minacce da fronteggiare, alleanze da ricostruire.
La strada che abbiamo davanti è lunga. La salita è ripida. Potremmo non arrivarci in un anno e nemmeno in un mandato. Ma, America, non ho mai auto tanta speranza quanta ne ho stasera sul fatto che ci arriveremo! Io vi prometto che noi ci arriveremo!
Ci saranno ostacoli e false partenze. Molti non concorderanno con tutto ciò che deciderò o con le mie politiche da Presidente. E sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema.
Ma sarò sempre onesto con voi riguardo alle sfide che dovremo affrontare. Vi ascolterò, soprattutto quando non sarete d’accordo. E, sopra ogni cosa, vi chiederò di partecipare alla ricostruzione di questa nazione, nell’unico modo in cui l’America è stata fatta per 221 anni - - edificio per edificio, mattone per mattone, mano callosa per mano callosa.
Ciò che è cominciato 21 mesi fa nel cuore dell’inverno non può terminare in questa notte d’autunno.
Questa vittoria da sola non è il cambiamento che vogliamo. E’ solo l’opportunità di realizzare quel cambiamento. E ciò non può accadere se ritorniamo indietro al modo in cui le cose erano.
Non può accadere senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio.
Dunque facciamo appello ad un nuovo spirito di patriottismo e di responsabilità, per cui ognuno di noi si rimbocchi le maniche e lavori duramente e si prenda cura non solo di sé stesso ma anche degli altri.
Ricordiamoci che se la crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa è che non possiamo avere un Wall Street ricco e un "Main Street" (n.d.t inteso nel senso del popolo, della gente comune) in sofferenza.
In questo paese, nasciamo e moriamo come Una Nazione, Un Popolo. Non cediamo alla tentazione di ricadere nella faziosità, nella chiusura mentale e nell’immaturità che ha avvelenato la nostra politica così a lungo.
Ricordiamoci che è stato un uomo originario di questo stato a portare per primo lo stendardo del Partito Repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori dell’autostima, della libertà individuale e dell’unità nazionale.
Quei valori sono valori che tutti noi condividiamo. E mentre il Partito Democratico vince un’importante elezione stanotte, noi lo facciamo con una dose di umiltà e determinazione a sanare le divisioni che hanno ostacolato il nostro progresso.
Come disse Lincoln di fronte ad una nazione ben più lacerata della nostra, noi non siamo nemici ma amici. Anche se le nostre passioni possono averci infiammato, non devono rompersi i nostri legami di affetto.
E per quegli americani il cui sostegno non ho ancora guadagnato: posso non aver vinto il vostro voto stanotte, ma sento le vostre voci, ho bisogno del vostro aiuto. E sarò anche il vostro Presidente.
E per tutti coloro che stanotte ci guardano al di là delle nostre sponde, da palazzi e parlamenti, per coloro radunati attorno alle radio negli angoli dimenticati del mondo: le nostre storie sono differenti, ma il nostro destino è comune, ed una nuova alba per una leadership americana è a portata di mano.
Per quelli che – per quelli che vorrebbero distruggere il mondo: Noi vi sconfiggeremo! Per coloro che cercano pace e sicurezza: Noi vi sosterremo! E per tutti coloro che si sono chiesti se il Faro Americano risplenda ancora luminoso: questa notte abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra Nazione viene non dal potere delle nostre armi o dalla misura della nostra ricchezza, ma dalla forza perenne dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e speranza inflessibile.
Questo è il vero ingegno americano: l’America può cambiare! O l’unione può migliorare. Quello che abbiamo già realizzato ci dà speranza riguardo a ciò che possiamo e dobbiamo realizzare domani."
(Dal primo discorso di Obama, traduzione di
Anna Russelli aka Annuzza).

martedì, novembre 04, 2008

Un giorno per cambiare l'America


Liceità dubbia




"E' ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.Non importa in che modo. Non importa il sesso. Importa un principio, uno solo: è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un’altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?"
L' impegnativa questione morale non è posta da me o da qualche denigratore del Governo, ma da Paolo Guzzanti nel suo Blog. Il che è tutto dire. Si parla molto della ministra in carriera, posta a presiedere un ministero che potrebbe anche giovarsi della sua esperienza personale, tanto che una religiosa in prima linea le ha indirizzato una lettera aperta sulla prostituzione. Purtroppo, come succede spesso in questi casi, chi arriva in alto finisce col dimenticare la fatica della scalata e si accontenta di restare alla corte del principe pur ammettendo di "capire ancora poco di politica". Si consola sapendo di non essere l'unica del gruppo con lo stesso limite.

lunedì, novembre 03, 2008

Flop



"Flop è un termine inglese, equivalente all'italiano fiasco, che indica il mancato successo di un prodotto, rispetto alle aspettative del produttore/venditore" (Wikipedia).
Ormai è entrato nel linguaggio corrente e si usa comunemente per indicare l'insuccesso in qualsiasi campo, pubblico e personale. Più le aspettative sono grandi, più cocente è la delusione per il loro sgonfiamento di fronte ad una realtà non all'altezza , anche perchè su quelle attese si concentrano di solito tutte le energie, le speranze e, qualche volta, la vita stessa. Investire molto su ciò che si crede è giusto ed anche doveroso, ma solo se ne vale la pena.
Un flop è prevedibile se si riescono a cogliere i segnali di fragilità per tempo, sempre che non si sia completamente accecati, al punto da non vedere e sentire i limiti che inevitabilmente si manifestano anche nella situazione considerata ottimale. Finchè si mantiene un minimo di lucidità mentale si può ancora correre ai ripari, attenuando le conseguenze di una rovinosa caduta ed imponendo le necessarie correzioni.
Mi chiedo se la maggioranza degli Italiani, la stessa che ha voluto il governo che ci ritroviamo, sia in grado di cogliere i numerosi e pesanti segnali che precedono il flop finale, quello che, se non anticipato ed in qualche modo attutito, ci porterà dritti al disastro.

domenica, novembre 02, 2008

Avervi addosso


E' da un pò che non scrivo. Questa volta non tanto per colpa della pigrizia. E' stato solo il bisogno di comprendere gli eventi che in questo ultimo periodo hanno segnato la nostra vita. Non è facile farlo, dominando le emozioni, quando gli attori coinvolti sono le persone che ami. Quando chi ha il diritto di vivere una vita serena trova davanti un percorso delineato solo dal dolore. Quando si perde la fiducia nel futuro che è indispensabile a qualsiasi età. Ancora di più quando si è giovani. In questi casi le parole servono a poco. Anzi ti fanno capire ancora di più quanto si è impotenti di fronte a tutto ciò. Emergono tutti i limiti di vivere un amore, sotto certi aspetti, clandestino. Ti mette ai margini. Come se ci fosse un portone con scritto: stai fuori. Sei parte della vita della persona che ami ma non fino in fondo o quanto meno come quello che hai dentro vorrebbe. Allora è ancora più lacerante la sofferenza che provi. Le distanze diventano incolmabili. Per attimi si avverte la sensazione di freddezza e di distacco. Poi non è così. Però resta l'amarezza di non compiere il proprio ruolo fino in fondo. Non mi venissero a raccontare che bisogna essere uomini forti, maturi, e quindi risolvere in "solitudine" alcune situazioni. Non è così. E' indispensabile cedere, lasciarsi andare nelle braccia di chi ami. E' indispensabile, avendo la fortuna di vivere il grande amore della vita, forzare l'orgoglio e ammettere senza paura tutte le proprie debolezze.

E allora sei qui in attesa di poter sfiorare la pelle e sentirne il calore. Sei qui che aspetti di costruire le difese e trovare la forza per strappare un sorriso. Sei qui aggrappato ad un attimo di serenità. Sei qui che vorresti fermare il tempo, fermare l'immagine di uno sguardo perso e che solo lentamente sta tornando a guardare forse con più coraggio al futuro.

Posto una canzone che esprime pienamente quello di cui noi novios abbiamo bisogno. Purtroppo anche qui un limite: le canzoni d'amore sono tutte al singolare. Ovviamente non vale per noi. (En)


Scenari


Situazione confusa, ma già pesantissima in termini di vite umane nella regione del nord Kivu, in Congo. I ribelli hanno sferrato l'attacco finale per la conquista di Goma: una conquista simbolica ma strategica nell'ennesima guerra africana dimenticata dal mondo. Assistiamo ancora una volta ad un conflitto che, muovendo da contrapposizioni etniche (hutu-tutsi), intende risolvere con la violenza la questione della supremazia in un territorio ricchissimo di materie prime che fanno gola a tutti, occidentali compresi. Si apre ora un nuovo scenario: nelle scorse settimane si erano moltiplicate le accuse del governo congolese nei confronti del Rwanda, colpevole non solo di appoggiare i ribelli ,ma di partecipare agli scontri con propri uomini. Il possibile coinvolgimento diretto dell’esercito rwandese dimostrerebbe come in gioco non ci sia solo la tranquillità di Goma, ma la stabilità dell’intera regione. E, naturalmente, il mondo occidentale, come già accaduto, resta a guardare, forse ancora per capire a quale vincitore offrire il proprio appoggio, mantenendo così il diritto allo sfruttamento delle immense ricchezze contese.
In Italia intanto la versione del Governo, per bocca del sottosegretario Nitto Palma, sulle violenze di Piazza Navona vengono sbugiardate dal moltiplicarsi di documentazione filmata, fotografica e testimonianze dirette. Ormai tutti sappiamo: il tentativo di screditare l'onda della protesta studentesca, che è assolutamente pacifica e convintamente antiviolenta, è franato in un clamoroso autogoal.
Non ci resta che unirci alla speranza di chi guarda all'elezione di Obama per un cambiamento che interesserà -vogliamo crederci- non solo l'America, ma il mondo. E' triste ammetterlo, ma noi Italiani da soli non riusciremo a cambiare la brutta realtà nella quale ci siamo volontariamente infilati.
Stamattina però c'è il sole. Come previsto è arrivato il freddo, ma fa parte della stagione. Nel pomeriggio di ieri siamo andati alla scoperta dei nuovi negozi, bazar, outlet che sono sorti come funghi attorno a noi. En ed io siamo stati costretti ad un blitz, prelevando Lupetto (che malvolentieri abbandona, se non necessario, il calore della casa) direttamente sul campo, al termine della partita (deludente anche stavolta) e costringendolo con l'inganno ad accompagnarci. C'era anche Lupetta, pure lei restia a lasciare la casa. E' stato un pomeriggio simpatico concluso poi al nostro ristorante cinese di fiducia. Un modo per sentire meno forte l'assenza di Dan che in questo momento è però già in viaggio verso casa.