martedì, marzo 31, 2009

Rappresentanza




Oggi giornata no. Anch'io come Dino mi sono svegliato in anticipo, oltre le solite 2/3 levate notturne per aprire a lupetta, con l'ansia da prestazione. Erano le 5.40. Anch'io come Mel sono preoccupato per i sempre più frequenti "colpi che perdo". Almeno i suoi lapsus sono cosa da poco, addebitabili al superlavoro cerebrale cui instancabilmente si sottopone, non certo paragonabili agli allarmanti sintomi di cedimento che ormai io registro nella mia vita quasi quotidianamente. In un certo senso sono rassicurato dal fatto di trovarmi in così buona compagnia, ma resta ugualmente un senso di fastidioso disagio. C'è poi il fatto che stamattina mi sento già stanchissimo e tra poco inizierò la mia attività che consiste nel parlare , mi auguro sensatamente e comprensibilmente, per almeno tre ore filate. Speriamo bene
Ierisera sono stato, in rappresentanza della troppia, alla cena di benvenuto che L. ha organizzato per Marzia e Temi, le amiche liguri di ritorno sul lago per pochissimi giorni. La serata è stata divertente ed ottimo il brasato con polenta cucinato magistralmente secondo l'antica ricetta lariana, verso mezzanotte però io già davo segni di cedimento fisico. Stasera si replica festeggiando le due travolgenti (e mai stanche) amiche allo spagnolo qui vicino. Il fatto di essere in troppia ci consente, in situazioni limite di emergenza, di dividerci riuscendo a partecipare, persino simultaneamente, a diverse occasioni "mondane": spero tanto che stasera mi tocchi il riposo.
Ora è meglio che mi avvii: buona giornata!
P.S. ... e dimenticanza
(16.29) Il post di stamattina è la dimostrazione di quanto scritto: mi sono dimenticato di dire che c'era un motivo per la mia ansia da prestazione! Ormai è andata e quello che dovevo fare l'ho fatto e... lo dovrò rifare. Uff! Non per mia colpa stavolta ,ma per la superficialità con cui mi sono state fornite le informazioni necessarie. La mia parte comunque l'ho svolta dignitosamente e senza l'aiuto (la mano, eh eh) dei novi. Per stasera invece onorerò l'impegno nonostante la stanchezza, come promesso ad En :questo sì che l' avevo scordato!
Sarà davvero aria di senilità? Non mi sconvolgerebbe se non fosse che spesso anche al novio più giovane, che di anni ne ha solo 24, capita di seminare una scia di dimenticanze, arnesi e attrezzi vari lungo il normale percorso lavorativo. Che si tratti piuttosto di peculiarità ... troppiana? In tal caso mi rassegno.

lunedì, marzo 30, 2009

Il sole che non vedi


"Tutto quello che ci serve è un orizzonte completamente aperto"recita Renato Zero ne "Il sole che non vedi" . Già, bastano poche parole alla poesia per dire una verità che spesso i fatti della vita oscurano, quando le attese in cui si era riposto tutto se stessi sembrano venir meno e con loro il senso stesso della vita. Una fitta nebbia ci impedisce di vedere più in là del nostro naso, quando non sono i nostri stessi occhi, diventati miopi, a non potersi più sollevare dal triste presente per andare oltre. Oltre. Il dolore paralizza, annebbia, annulla addirittura in certi momenti.
Ci passiamo tutti prima o poi, per un motivo o per l'altro. Fragilità e disorientamento fanno parte della vita.Non per questo siamo meno uomini, anzi! E'la consapevolezza del limite a darci il senso della nostra umanità e a spingerci umilmente all'apertura verso gli altri. Bastano "Una domenica, un pane ed una spiaggia dove ritrovarci o perderci" , continua Zero,"La volontà non manchi, e una preghiera ci accompagni ovunque, per non dimenticare".
Ierisera abbiamo vissuto qui a casa nostra, La troppiana, un momento forte di amicizia ritrovandoci, noi gli amici di sempre, spontaneamente stretti intorno ad uno di noi in difficoltà, circondandolo come potevamo, ognuno a suo modo magari anche un po' pedestramente, con tutto l'affetto di cui eravamo capaci, perchè, pur ferito, rialzasse presto lo sguardo verso l'orizzonte che è sempre spalancato per tutti. Non so se i tanti cuori presenti sono riusciti nell'intento, ci vuole sempre tempo perchè le cicatrici guariscano. Basterebbe la certezza di non essere mai soli, che noi amici ci siamo davvero "Mentre aspettiamo che si faccia sera, perchè di sera si è più veri, si è migliori Perchè di sera si ritorna sempre" .
Coraggio, amico, hai già superato tante prove nella vita, non arrenderti ora: guarda avanti che noi siamo proprio accanto a te!

domenica, marzo 29, 2009

Ora legale



Siamo tornati all'ora legale. Bene, nonostante il fresco e la pioggia (necessaria) è primavera. Il tempo passa, non si ferma. Passerà anche il congresso- spettacolo del PdL e forse lo stesso PdL passerà. E, con esso, anche il suo duce.Magari col trionfo della legalità. Speriamo!
E' tutta questione di tempo. E di scelte per viverlo al meglio, ovviamente.
Ierisera, come aveva anticipato En, siamo andati da Peppo che salutava la sua vecchia casa, ormai prossimo al trasferimento nella nuova. Tra gli altri c'era anche Gisella che non vedevamo da tanto.La serata è stata simpatica, ma eravamo talmente stravolti che Dan ed io, che il mattino avevamo lavorato, ad un certo punto ci siamo perfino appisolati su un divano . Ragion per cui al termine, verso le 2, abbiamo deciso di rincasare direttamente senza passare dal Black Crow , dove si festeggiava Giorgio (auguri!).
Ognivolta che ci capita di rientrare a notte fonda dobbiamo affrontare (e sedare) i festosi guaiti della nostra lupetta che rischierebbero di svegliare l'intero condominio. Non è abituata a restare a casa perchè solitamente la portiamo con noi, perciò ognivolta, lei che ha il complesso dell'abbandono pur non avendolo mai sperimentato, si abbandona ad isteriche dimostrazioni di gioia, quasi tirasse un rumorosissimo sospirone di sollievo, dal momento stesso in cui mettiamo piede nel sotterraneo del palazzo, dove c'è il box. In quei momenti solo Lupetto continua tranquillamente il suo "sonno del giusto".
L'aria fresca , la pioggerellina insistente dei 5 minuti d'auto per rincasare, ma soprattutto la nevrosi di lupetta hanno risvegliato il nostro triplice desiderio d'amore. Anche quello era da sedare. Almeno per qualche oretta, giusto il tempo di un po' di sonno in quel che restava della nottata. Buona domenica!

sabato, marzo 28, 2009

Cose della vita


Eccoci qui!E' sabato. Stasera tutti da Peppo. Una cena che poi è anche un saluto. L'ultima nella sua vecchia casa, abitata per oltre quarant'anni. Chissà quanti ricordi, affetti che sono passati e andati via. Una vita trascorsa lì dove il tempo, inevitabilmente, è passato veloce. Ma è il momento di cambiare: l'età non conta! Quando si sente dentro la spinta più o meno razionale di un cambiamento è necessario, per star bene, intraprendere il nuovo cammino. L'energie vengono da sole: auguri Peppo!

Ieri sono andato a trovare un mio caro ex collega. Non sta passando un bel periodo: si sta separando dalla moglie dopo trent'anni di matrimonio. Non riesce a trovare il vero perchè. Tante piccole cose, secondarie, ma non un motivo forte che lo aiuti a reagire. E' stato felice di vedermi e pure io che avevo dubbi sull'opportunità della mia improvvisata. Uno sfogo, anche se si è un pò chiusi, è sempre utile. Ci siamo dati appuntamento per una grigliata nel suo bel giardino, appena il tempo lo consentirà.

Un' altra situazione mi rattrista parecchio. Riguarda un caro amico. Perdonatemi se per rispetto non dico chi. Dopo tanto ha vinto le sue paure buttandosi a capofitto con il cuore in una storia d'amore. Ha rischiato. Si è reso disponibile rivedendo la sua vita, le sue abitudini fortemente radicate, per costruire una relazione con una persona che sembrava quella giusta. Sembrava..... Ora resta poco. E' stato tutto veloce ma non vuol dire niente. Quando si investe con coraggio in una storia d'amore, la fine è sempre devastante . Vero, i due mesi trascorsi sono stati eccezionali, però adesso è il momento più duro. Intanto continua a piovere da stanotte. E fa' anche freddo. Uff!
(En.)

venerdì, marzo 27, 2009

Notti bianche



Ierisera ci siamo improvvisamente addormentati tutti e tre (anzi 4, anche lupetta) sul divano.Siamo letteralmente crollati. Altro che primavera come stagione di scintille e arsioni ! Stagione piuttosto del collasso fisico, dopo un inverno duro ed impegnativo.Poco male, l'importante è stare bene insieme, anche se dormendo.

Il bello della relazione stabile è che si può vivere con una certa calma, senza la fretta di consumare tutto prima della scadenza. Si ha così modo di apprezzare e godere un'infinità di particolari altrimenti ignorati, perchè frettolosamente ritenuti non sostanziali. Nessuna tappa da bruciare, nessun tempo da battere. Capita che si debbano risolvere delle urgenze, ma sono quelle della vita di tutti i giorni (che già bastano ed avanzano) e, comunque, anche quelle, affrontate insieme, perdono parte della inevitabile componente ansiogena, all'origine di tante nevrosi anche sociali. Svegliarsi a notte fonda per andare a letto ha il suo fascino, almeno per me che amo interrompere il sonno pur di godere attimi del silenzio notturno. Lo è ancora di più se tutti e tre recuperiamo il desiderio reciproco involontariamente interrotto dal pesante crollo dei corpi. In quel caso è festosa notte bianca, altrimenti nessun dramma: semplicemente si rimanda di poche ore. Perchè tanto grande festa si farà.

giovedì, marzo 26, 2009

Saviano continua anche con noi!


Vado di fretta, giusto il tempo di segnalare la possibilità di rivedere, nel caso qualcuno l'avesse perso ierisera, lo speciale con Roberto Saviano a "Che tempo che fa" :su Raisat Extra il 31/3 a mezzanotte e il 1/4 alle 10 e alle 21.Su Rai International invece il 28 marzo.

Qualcosa possiamo fare anche noi con Saviano continua anche con te, "un'iniziativa spontanea nata a Milano dal semplice passaparola di un gruppo di amici, uniti dal progetto di un blog (Savianocontinua.blogspot.com) e dalla speranza che quest'esperimento possa essere compreso e replicato. In occasione della puntata speciale di Che tempo che fa del 25 marzo con Roberto Saviano, noi abbiamo accolto l'invito, abbiamo deciso di metterci la nostra faccia: vi invitiamo a fare altrettanto…".

Io ho già messo la mia e stasera chiederò ai novi di fare altrettanto: lo farete anche voi?

E' il momento di fare tutti la nostra parte, pur piccola che sia.
“Nessuno ormai, dopo Gomorra, può dire di non sapere, di non sospettare” (Franco Roberti). Nessuno ormai, dopo Gomorra, può continuare a comportarsi come se nulla fosse.Savianocontinua sta tornando per dire che non tutto il Paese è anestetizzato da una dieta mediatica fatta di “culi e veline, pianti degli amanti, situazioni fasulle” (Dario Fo).Da nord a sud la nostra indignazione è viva e sta per manifestarsi nuovamente.

E crediamo finalmente che "con la forza della parola è possibile cambiare il mondo"!

mercoledì, marzo 25, 2009

Tra vecchio, nuovo e le solite chiacchiere


Ha appena telefonato il concessionario: la nuova auto sarà pronta in settimana. Uff! Già, mi sono lasciato convincere dai novi a cambiare auto dopo 9 anni impeccabili e 155.000 (e più) km della mia gloriosa utilitaria. So che il momento è favorevole ed in effetti il prezzo strabuono, ma faccio sempre fatica a lasciare il vecchio per il nuovo. E' così per tutto, mi affeziono alle persone, agli animali e alle cose, così come alle abitudini. Proprio a tutto. Faccio fatica a vivere i cambiamenti: non ho certo l'anima del rivoluzionario. Mi fido però dei miei compagni ed allora ho accettato il "dramma" del cambiamento, sia pure a malincuore. Mi considero fortunato: sono 22 anni che posso tranquillamente disinteressarmi delle mie finanze, perchè ci ha sempre pensato moEn. E' lui che tiene d'occhio il mio conto, io nemmeno so a quanto ammonta. Posso perciò permettermi di fare il distaccato, di non curarmi dei beni materiali e dedicarmi così a quello che più mi interessa senza preoccupazioni ed ansie legate al vil denaro. O quasi, perchè quando il conto finiva (lascerei il verbo al passato per scaramanzia) in rosso, immediatamente la sentinella lanciava l'allarme, costringendomi ad una regolata.

Fortunato quindi, ma solo finchè vivo, perchè se penso che dopo la mia morte altri beneficeranno delle "mie cose"e non le persone con cui ho condiviso la vita, mi incazzo. E di brutto! Pacs, DICO e tutte le oscene proposte di legge che i politici hanno saputo e voluto presentare in Parlamento per noi meschini gay, accoppiati o attroppiati, ignoravano proprio questo particolare, per me di importanza capitale. Come già scritto a suo tempo, non mi interessa il matrimonio, lo stato di famiglia e tutto il resto, ma solo poter lasciare ciò che mi appartiene alle persone che ho amato. Tutto il resto è fumo negli occhi, chiacchiere. Le considero proposte per imbottigliarci e zittirci sui nostri diritti una volta per tutte, costringendoci ad accettare le briciole. Una specie di elemosina, col beneplacito naturalmente dell' acuta arcimancuso.

martedì, marzo 24, 2009

Arsioni primaverili


Ieri ho sfornato la mia prima Tenerina/Burrina d'asporto. Nel senso che l'ho preparata in vista di un invito a cena da un amico. Mi pare sia stata un successo, quindi torno a consigliarvela (ma non a Varesesex che è a dieta forzata!). Simpatica anche la serata che ho trascorso in compagnia di un amico perso di vista da ... usti, 30 anni ! Allora nessuno dei due era consapevole della propria identità ed ora, a distanza di tanto tempo, ci siamo ritrovati simpaticamente sulla stessa sponda del fiume, lui con un compagno ed io addirittura con due. Bellalì! Presto verrà a conoscere i novi.

Intanto il tempo sta cambiando: un vento gagliardo porta nubi minacciose, ma pur sempre primaverili. Anche la pioggia di questa stagione è troppo bella. Mel, come il solito attento a tutto ciò che accade , è riuscito ad afferrare al volo un magnifico elzeviro di Giuseppe Bonaviri inneggiante la primavera, pubblicato su Corriere della sera e ce lo ripropone in Petali e quasar. Questa è la stagione in cui "si potrebbe dire che miliardi di immaginarie deità entrano in arsione, o per meglio dire, si aprono un'infinità di vie nuove che investono l' orbe terracqueo e la sconfinatezza delle galassie che da un lunghissimo tempo ci portano nel pullulare enorme di un risveglio cosmico". "Noi ragazzi e bambini, in primavera, acquistavamo il senso di una libertà assoluta dentro cui tutto si poteva fare o poteva accadere apportando un gioco e un ritmo a tutte le cose rinascenti".
Anche adesso che siamo cresciuti restiamo incantati "guardando fuori di casa questo scintillio di luce e di cromatismi che ci conquistano e ci invadono l'animo. Se una mattina, appena spunta l'aurora, ci affacciassimo al balcone di casa avremmo una visione totalitaria di questo risveglio inaudito e meraviglioso.".
Poterla vivere e godere da innamorati è straordinaria, perchè anche noi "si arde" insieme alla natura.

lunedì, marzo 23, 2009

Sciupio



A Parigi si pestano per le parole del papa contro i preservativi. Mi pare un fatto grave, esagerato. Ieri, in Angola, Ratzinger ha tuonato contro l'aborto: scatenerà nuove violenze? La stragrande maggioranza dei cattolici è stupita, quasi si vergogna per la chiusura mentale del suo "capo" e certo non ritiene di doverlo difendere. Tantomeno a suon di botte. Se lui insiste a rimarcare il principio dell'amore totale che non ammette mezze misure, scorciatoie e fughe dalle responsabilità, il resto del mondo, più pragmatico e concreto, sceglie di vivere, anche se tra compromessi e adattamenti vari. Non è una novità: ognuno tira le sue conclusioni. Certo fa impressione che un'autorità morale riconosciuta universalmente, andando in Africa dove l'AIDS furoreggia, parli in un certo modo, ma credo sia offensivo per gli Africani ritenere che non siano in grado di discernere ciò che è giusto o sbagliato per loro. Piuttosto l'Occidente, ricco ed avanzato, dovrebbe mettere in campo tutta la sua forza per imporre l'abbassamento del prezzo del preservativo, perchè se costa quanto una giornata lavorativa di un africano non ha nemmeno senso parlarne bene o male. Che poi, a ben guardare, non è solo il prezzo del preservativo la vera questione, ma l'intero sistema economico che affossa ed uccide sistematicamente il continente africano. E in questo senso il papa sta parlando bene perchè denuncia, come hanno fatto già i suoi predecessori, l'immoralità diabolica che costringe alla miseria una gran parte del mondo. Ma questo aspetto, che è il più significativo, viene oscurato da quelle poche infelici parole sull'inutilità dei preservativi... Avrebbe dovuto prevederlo, lui col suo staff di esperti nella comunicazione, ma probabilmente è troppo convinto di sè e del proprio ruolo da prestare attenzione alle strategie politiche. E così una grande occasione per illuminare a giorno con i potenti riflettori mediatici mondiali la drammatica situazione del continente africano è andata sciupata. Per colpa dei preservativi.

domenica, marzo 22, 2009

Angoli


Sei arrivata finalmente primavera!Abbiamo tutti tanto bisogno di sole, di rifugiarci in un angolo e sentire tutto il suo calore. Come una pila assorbirne tutta l'energia, per poi scaricarla su ciò e su chi ami. E poi ancora. Un altro angolo, altro sole e nuova energia da spendere. Sono gli angoli della mia, della nostra solitudine. Dove tracci dei bilanci, ripercorri il passato e pensi al futuro. Sognando, per volare un po'. Stringi le mani delle persone che ami per trascinarle con te dove il vuoto dentro è solo leggerezza dello spirito e dell'anima. Che belle sensazioni. Per attimi abbandoni tutto e pensi solo all'essenziale, quindi all'amore che resta l'unico cielo in cui puoi abbandonarti. Si può sbattere la testa, soffrire, disperarsi e piangere. Ma poi c'è quell'angolo dove rifugiarsi. Capire, perdonare e ripartire. Non si può vivere senza amore. Qualunque esso sia.

L'amore e' una sfida quotidiana verso chi risponde alla disperazione con l'arroganza e la cattiveria. Fa' nascere un sorriso che resta l'arma più efficace e contagiosa anche verso l'egoismo più duro e verso chi ha solo paura di aprirsi e di donarsi. Senza domande. Senza un perchè. Semplicmente così.

Ieri sera, finalmente siamo stati insieme. Dan è guarito. Ser, un pò stanco e forse infastidito dall'impegno che lo avrebbe atteso l'indomani (un corso di aggiornamento di domenica) è stato il primo ad addormentarsi. E' stato bello ritrovarsi e rimanere abbracciati fino al mattino. Non sono stati mesi facili per noi. Ora è giunto il momento di lasciarci alle spalle questo inverno così duro e doloroso. Siamo pronti per riprendere a volare e, quando serve, a rifugiarci nel proprio angolo, ma solo per essere migliori insieme... Sempre. (En.)
P.S. Questo post è in collaborazione con Lupetto che mi ha corretto grammaticalmente ed ispirato con i novi per il contenuto.

sabato, marzo 21, 2009

Tigelle brianzole



Ieri sera ho accettato l'invito di Mark (della "folta" comunità gaylesbo marianese) per una cena in un ottimo locale di Meda, la Trattoria Amarcord. Tra le specialità della casa il gnocco fritto e le tigelle. Queste ultime, per chi non lo sapesse, non sono altro che piccoli panini schiacciati, cotti a mo'di piadina. Si mangiano con affettati, salse e vedure. Ottima la versione "dolce" con l'immancabile nutella. Eravamo una bella compagnia varia e colorata. Ho rivisto con piacere le amiche Paola e Sara che da poco hanno festeggiato il loro primo anniversario, Francesca ed il compagno in cerca di una casa dove proseguire a vivere il loro amore. Attualmente sono in affitto momentaneo in una bella villa sul lago di proprietà di Dario, per sei mesi in Argentina. E' imminente il suo ritorno e nei due si legge quella tristezza di un sogno che sta per finire. Sono battaglieri però e stanno cercando casa, non senza poche difficoltà. Hanno dalla loro tanto amore ed entusiasmo, quindi il gioco è fatto: ci riusciranno. Tra vino e tigelle la serata è proseguita tranquillamente. Poi il gruppo si è trasferito in un pub della zona, io ho preferito tornare a casa. Dan ancora convalescente e Ser non in perfetta forma hanno preferito restare a casa. Io, da qualche tempo un pò insofferente tra le pareti domestiche, ho preferito l'uscita solitaria anche se consapevole che i due mi sarebbero mancati.
Stasera però staremo insieme. Ci raggiungeranno anche Fabri e Mau, dopo cena, per una serata tranquilla. Buon fine settimana a tutti. (En)
P.S. Posto l'ultimo di Renato Zero. L'ho comprato, non mi convince però. Forse sono io poco bendisposto di questi tempi ,o forse è il cd che davvero non è un granchè. Lo devo riascoltare, vi dirò.


venerdì, marzo 20, 2009

Siam solo 3: appello



Bella serata all'insegna dell'amicizia e della festa quella che abbiamo vissuto ieri a La Muraglia, la China Town di Fino. Festeggiavamo tutti insieme la coppia MaLù di cui abbiamo già scritto. Il menù scelto ha entusiasmato tutti, anche Mario che, all'inizio restio e diffidente nei confronti della cucina orientale, ha reso onore a tutti i piatti della "bella e brava" Xiao Fin. La dolce maitresse per l'occasione ha dato il meglio di sè, offrendo a conclusione persino un sensibile "sconto fidanzamento", che ormai costituisce un precedente. Siete avvisati: dovendo festeggiare un fidanzamento, un matrimonio o qualsiasi altro lieto evento della vita, non importa se siete gay, etero o chissàche, Xiao è a vostra disposizione per solennizzare come si conviene un momento che altri (per esempio lo Stato italiano) si ostinano testardamente ad ignorare. Non ci resta che augurare ancora alla coppia MaLù tanta felicità e lunghissima vita perchè, come canta Arisa, il vero amore "punta sempre all'eternità".


Ci siamo del tutto casualmente resi conto che il termine "troppia", coniato per identificare la nostra realtà, non solo è esteticamente dubbio, ma tradotto nelle varie lingue viene decisamente frainteso scambiandolo con l'aggettivo"troppo". Così accade che "troppia di maschi" in inglese diventi too many men, in francese trop grand nombre d'hommes, in spagnolo muchos hombres , in greco πολλά ανδρών, in tedesco viele Männer, in arabo من الرجال e così via. Finalmente abbiamo compreso il perchè di tante strane e neanche tanto ambigue email che riceviamo continuamente dal mondo: si è diffusa la convinzione che la nostra sia una sorta di comune cui quindi pare lecito poter partecipare. Nel tentativo di porre istantaneo rimedio all'equivoco abbiamo precisato, in parentesi, che siamo 3 maschi innamorati, ma basterà?


E' arrivato il momento di individuare un termine che meglio ci rappresenti e che soprattutto non offra spazi di ambiguità. Naturalmente, come sempre accade nell'emergenza, la fantasia si è dileguata e noi tre siamo privi di alternative convincenti. Lanciamo perciò un appello/concorso tra i lettori perchè ci segnalino fantasiosamente proposte valide, escludendo i soliti "trio", "terzetto" etc che offrono una connotazione quasi esclusivamente sessuale. Ci date una mano?

giovedì, marzo 19, 2009

La mia prima torta (di mele)



Sono ancora malato! Questa è la seconda volta in tre mesi. Sono ancora alle prese con virus e antibiotici, anche se ora potrei dire che sto un pò meglio. Non mi ha completamente abbattuto come a gennaio, quando avevo metà faccia bloccata e dolorante.
Beh, la malattia ha anche i suoi pregi! Ieri mi sono cimentato nella mia prima torta di mele. Ovviamente nulla a che vedere con quella del nostro amico Pepp. Per i dolci è necessaria precisione nella quantità degli ingredienti, nei passaggi da effettuare e nella cottura. Io purtroppo non sono molto preciso in cucina ed entro anche in ansia da prestazione: avevo paura che non mi si alzasse. La torta ovviamente! Quindi fin dall'inizio dopo aver letto quattro volte la ricetta mi veniva da pensare alla conclusione del lavoro, quando la torta sarebbe già stata pronta per essere gustata.
Per tentare di contenere le mie emozioni mi sono dovuto fermare per fare "benzina", fatto il pieno con un bicchiere di gin-tonic sono ripartito e la mia creazione prendeva forma.
Le mie giovani doti di cuoco-pasticciere hanno contribuito a rendere la cucina una fogna, c'erano pezzi di cibo ovunque per non parlare di quello che c'era per terra, tutto questo per una semplicissima torta di mele!
Ormai avevo concluso il lavoro, la dolce torta di mele aveva forma (anche se ancora bassa). La mia composizione mi aveva reso soddisfatto tanto da avvisare subito i miei novi con un bel mms, foto inclusa. Si presentava bene anche se non ero molto convinto per il post-cottura.
Eccola, 170° e 55 minuti dopo esce dal forno. Abbronzatura e profumo intenso mi stavano tranquillizzando e preparando per il test serale che si avvicinava, doveva solo raffreddarsi e attendere la degustazione.
La sera era arrivata e con essa il verdetto. Sapore discreto, non intenso, per la verità con poca consistenza di fondo: avendo distrubito male la pasta, il centro della torta risultava basso e molle. Comunque è andata e non è stata buttata. Di strada ne devo fare ancora molta, ma per il momento mi accontento del battesimo.
(Dan)

mercoledì, marzo 18, 2009

Bambini invisibili


Perfino un centinaio di parlamentari della maggioranza si sono accorti di quanto sia disumano il famigerato ddl sicurezza, invitando medici e pubblici ufficiali (quindi anche insegnanti) a denunciare i clandestini. Probabilmente è la paura di diffusione di gravi epidemie eventualmente trasmesse da immigrati che rinunciano alle cure sanitarie a decidere il ripensamento del drappello di pidiellini, ma tant'è: è già buono così.

C'è poi l'art.45 (comma 1, lettera f) ad indignare oltre 200 organizzazioni di volontariato, dal Gruppo Abele all'Unicef, dalla Cgil a Save the Children, dopo l'appello on line promosso dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione: se venisse approvato, i neonati con genitori privi del permesso di soggiorno non potrebbero essere registrati all'anagrafe. Per l'Asgi è "una palese violazione dei principi costituzionali e della dichiarazione Onu dei diritti dei bambini. Il rischio è che si crei un bacino di bambini invisibili,apolidi, che potrebbero divenire più facilmente vittime di abusi, di sfruttamento e della tratta di esseri umani, così come potrebbero aumentare le situazioni di apolidia in mancanza di documenti che attestino il rapporto di filiazione".Sarebbe impossibile agli immigrati esercitare il libero diritto di fondare una famiglia, anche nel caso uno solo dei 2 fosse privo di permesso regolare. La norma è stata pensata per scoraggiare i matrimoni fittizi, ma è incostituzionale per violazione del limite previsto dall'art. 117, comma 1 Cost. che impone alla legge di rispettare gli obblighi internazionali.


Ricorre domani, 19 marzo, il 15 anniversario dell'assassinio di don Peppino Diana , eroe anticamorra: dobbiamo ricordarlo!
Meglio non pensare invece al papa che va dicendo in Africa che non servono i preservativi per evitare l'hiv, "che anzi aumentano i problemi"... Fa paura sapere che non è solo e che anzi è circondato da amici, collaboratori e vescovi. La penseranno tutti come lui?

martedì, marzo 17, 2009

Diverso da chi?


Sta per uscire nelle sale cinematografiche la divertente commedia "Diverso da chi? "di Umberto Carteni, che racconta la storia di una troppia (2 maschi e una donna) tra politica, sesso ed elezioni. Ambientato nel ricco, bacchettone e leghista nord-est, il film racconta "il ribaltamento dei concetti di normalità e diversità: un gay molto convinto, difensore della causa omosex, si trova a essere attratto da una donna. L'amore etero diventa così una trasgressione: il diverso è amare una donna". Per Claudia Gerini, straordinaria protagonista femminile, "Il film fa capire che l'essere persone è più importante della nostra identità sessuale".

Come scrive ancora La Repubblica, il film piace anche per la rappresentazione apparentemente caricaturale, ma sotto sotto realistica, della politica. "E' vero - ammette il regista - nel guardare a questo mondo, non ci siamo nascosti. Non abbiamo avuto paura a guardare le cose così come sono". E tra le cose come sono, ci sono anche i pregiudizi antigay: "Viviamo in un paese in cui la laicità delle istituzioni è messa a dura prova - commenta Argentero, uno dei protagonisti maschili - mentre a me piacerebbe che l'ingerenza del Vaticano si sentisse meno: in altri paesi è così, e mi sembra che se la cavano bene lo stesso".

Un po' alla volta si cambia anche grazie a queste commedie che, senza pretese di teorizzazione, segnano il costume della società arrivando al grande pubblico in modo soft e persino divertente.

lunedì, marzo 16, 2009

Toc Toc


Corre Mario (della coppia MaLù), vuole realizzare al più presto il sogno della sua vita. Non ha ripensamenti. E' determinato al punto da liberarsi di baracca e burattini nella sua città e trasferirsi qui, dove c'è il suo amore. E poi dicono che restiamo degli eterni adolescenti che fuggono le responsabilità della vita adulta! In piena crisi economica lui, Mario, è certo che in "tempo O" troverà qualcosa che faccia al caso suo. Ne ha di coraggio per lasciare una sicura attività e rimettersi in gioco nella nuova realtà comasca, ma ... per amore si fa! E Luci? Credo sia travolto da tanto amore da restarne piacevolmente stordito. Usti, neanche il tempo delle pubblicazioni! Ma sono entrambi adulti e consapevoli che la vita va giocata tutta sul filo, rischi compresi.

In settimana la cena di fidanzamento ufficiale al nostro cinese di fiducia con gli amici di sempre: un tocco orientale ad una storia d'amore forse inaspettata per entrambi, almeno per la sua intensità, ci sta e suona beneaugurante. Così va il mondo: quando si è in procinto di cedere alla rassegnazione e si pensa di tirare i remi in barca, tutto può ricominciare con nuovo sorprendente entusiasmo e recuperata voglia di vivere. E' solo questione di resistenza quindi, nei momenti bui e tristi della solitudine. Basta continuare a guardarsi intorno e vigilare, perchè è vero: "Le cose preziose non si cercano. Si aspettano"(S.W.). Occorre solo saperle riconoscere quando bussano alla nostra porta.

domenica, marzo 15, 2009

Domenica con quiz



C'era agitazione inconfessata ierisera: il nostro Lupetto partecipava alla sua prima festa "notturna" con inizio alle 22.30 e termine (previsto) alle 02.30! Il rientro è stato puntualissimo, come un orologio ticinese, ma ciò non ha evitato che per tutta la serata il nostro pensiero corresse a lui e al suo battesimo mondano. C'è niente da fare, quando ci si trova nel ruolo tante volte criticato e contestato da giovani avviene un cambiamento che, pur tenendo conto del vissuto, non risparmia ansie e preoccupazioni. Tutto è andato bene però ed ora Lupetto si rifa del sonno perduto.Non ci siamo comunque rovinati la piacevolissima serata in compagnia degli amici cui si era aggiunto Mauro, vicino di casa di Gerenzio.Il fisichino del nostro Dan ha retto miracolosamente per poi cedere, a serata conclusa, al malefico virus di recente importazione . Ora è fuori gioco e non potrà partecipare stasera alla cena della coppia MaLù che già ha dato un assaggio delle proprie abilità culinarie con un'autentica Tenerina ferrarese apprezzatissima da tutti.
Una tantum quiz: chi è il novio che si intravede in questa mattina domenicale nell'affollata e dinamica via del nostro piccolo centro?

sabato, marzo 14, 2009

"Cose" loro e nostre



Corsa di vescovi e cardinali per testimoniare fedeltà e solidarietà al papa, elogiando " i toni di umiltà e fraternità e lo stile di delicatezza" (bah!) della sua accorata lettera di giustificazione.Ratzinger è riuscito nel suo intento, come era prevedibile:conosce fin troppo bene gli uomini con cui ha a che fare.
Nel nostro mondo, quello vero non ovattato dei sacri palazzi, esiste un termine che bene esprime certa spudorata sottomissione al sovrano...
Oggi però è sabato ed è inutile farsi il sangue amaro: sono "cose loro", verrebbe da scrivere, visto che del popolo si ricordano solo quando c'è da lamentarsi, ammonire e chiedere. Esattamente come i politici.
Benchè due di noi siano vittime del virus influenzale che En ha portato a casa la scorsa settimana, abbiamo simpatici progetti per la serata. Con la coppia MaLù e l'amico Gerenzio (che pensavamo fidanzato di fresco, ma ora non siamo più tanto sicuri) festeggeremo l'amore. Nessuna ricorrenza particolare: ci piace fare festa con gli amici quando vivono momenti straordinari. Condividere è una delle cose che ci riesce meglio, nel bene come anche nel male quando necessario.
E poi è già primavera!

venerdì, marzo 13, 2009

Chiacchiere benedette


Brutta lettera quella che il papa ha scritto ai Vescovi. Suona falsa fin dall'inizio, quando eufemisticamente scrive della "perplessità"dei vescovi (ma non sololoro!) alla notizia della revoca della scomunica ai colleghi della FSSPX che era però precedente la scoperta del negazionismo di uno di loro. " Alcuni gruppi, invece, accusavano apertamente il Papa di voler tornare indietro, a prima del Concilio: si scatenava così una valanga di proteste, la cui amarezza rivelava ferite risalenti al di là del momento." Già, lo scontento all’interno della Chiesa va ben oltre la questione relativa alla revoca della scomunica, ma il papa tenta comunque di ridurre il problema alla sovrapposizione cronologica ( Una disavventura per me imprevedibile è stata il fatto che il caso Williamson si è sovrapposto alla remissione della scomunica). Nell'affermare poi che "Il gesto discreto di misericordia verso quattro Vescovi, ordinati validamente ma non legittimamente, è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa: come la smentita della riconciliazione tra cristiani ed ebrei, e quindi come la revoca di ciò che in questa materia il Concilio aveva chiarito per il cammino della Chiesa" ,il vescovo di Roma sembra voglia far apparire credibile spalancare il proprio cuore contemporaneamente ad ebrei e ad antisemiti . Incredibile anche la scoperta di internet per conoscere in tempo reale i problemi:"Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie".

C'è poi la dichiarazione drammatica dell'attacco subito dall'interno della Chiesa: "Sono rimasto rattristato dal fatto che anche i cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco". Menomale sono intervenuti "gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso". Segue un monito ai "progressisti":Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive.

Sarebbe interessante la parte riguardante il bisogno sociale di un gruppo che funga da capro espiatorio ( "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi - in questo caso il Papa - perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo"), se non fosse che sull'argomento papa e cattogerarchi hanno perso da tempo ogni credibilità perchè, nonostante le dotte citazioni bibliche inneggianti all'amore, per primi ispirano con i loro discorsi intolleranza ed odio verso più di un gruppo sociale (non solo verso i gay). Di sicuro effetto la citazione paolina: “Che la libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!”.

Voleva essere una lettera di chiarimento, di giustificazione: mi pare invece un richiamo al potere supremo del successore di Pietro e alle sue libere scelte che devono essere accolte dai fedeli come sono, senza critiche. Fumo negli occhi per il resto della società che ha seguito con un certo interesse il crescente malcontento della base cattolica.

giovedì, marzo 12, 2009

Sognando l'infelicità



Al-Uli (che è il nostro amico Ulisse e non un talebano) ha recentemente proposto sul suo blog un po' di storia del movimento omosessuale italiano iniziato col FUORI (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) negli anni '70. Ripropone l'intervista integrale che il suo fondatore Angelo Pezzana ha rilasciato nel giugno 2007 al Corriere della sera. Val la pena leggerla, anche perchè si scopre quanto l'arcimancuso ci abbia sprofondato in basso, nonostante i cambiamenti positivi avvenuti nella società.


"La prima manifestazione di orgoglio omosessuale mai avvenuta in Italia registrò alcuni compassati ragazzi in giacca e cravatta, capelli corti, un'aria assai borghese: per la prima volta i non eterosessuali erano in piazza a viso aperto, con tanto di cartelli a disposizione di cronisti e di fotografi. Era cominciata un'epopea di diritti civili..Sui giornali comparve la parola terribile: "omosessuale" . Per i lettori di quotidiani fu un trauma trovare nei titoli l'espressione nuda e cruda."
Erano tempi in cui l'omosessualità era considerata una malattia da curare, per cui era necessario negare la propria identità per sopravvivere, conducendo una doppia esistenza: "Il sesso diventava una cosa sporca, vista l'emarginazione sociale collettiva, da vivere facendo la fila in certi gabinetti pubblici defilati o nelle platee di alcuni cinemini. E come poteva, così, non essere "sporca"? ".
E a proposito di gay pride:«Negli Stati Uniti i Gay Pride vedono poliziotti, pompieri, bancari, impiegati vestiti con i loro abiti di lavoro quotidiani proprio per rivendicare il loro diritto alla "normalità". Invece qui in Italia si continua a ricorrere alla mascherata, a un'atmosfera da gran circo da buttare in pasto al pubblico che così giudica il mondo omosessuale come un branco di stupidi». La condizione omosessuale oggi «Si è quasi allineata a quella eterosessuale. Ma non sui diritti legali. La destra continua a considerarci degli sporcaccioni, il centro cattolico ci giudica una massa di peccatori, la sinistra ha assorbito l'ipocrisia di quarant'anni fa e inventa disegni di legge offensivi come i Dico che indicano in maniera l'appartenenza degli omosessuali alla serie B».
Un po' quello che abbiamo sempre pensato e scritto anche noi .
Il sogno di Pezzana oggi, a distanza di anni da quella prima manifestazione gaya?«Sogno l'infelicità: il diritto al matrimonio, al divorzio, alla disperazione per gli alimenti e la pensione. Solo così otterremo il rispetto del verduraio, del direttore di banca, del giornalaio. Solo con la stessa infelicità degli etero».

mercoledì, marzo 11, 2009

Primavera non per tutti


Ci si affretta verso la primavera. Manca poco. Le giornate sono bellissime e cominciano presto: già intorno alle 6.00 albeggia.Il tramonto è posticipato di giorno in giorno. Oggi un forte vento da sud ovest (almeno così mi pare dal movimento delle piante sul terrazzo) sta facendo piazza pulita di gas ed inquinamenti vari e l'aria è visibilmente tersa. I tresnovi cominciano a pianificare le prossime ferie estive: per ora si concordano le date che ovviamente devono coincidere per tutti e tre. Non è facile.

E' sempre più difficile invece accettare le ******* di questo governo: i sindacati dei medici si sono accorti, studiando il famigerato dl sicurezza, che gli operatori del Servizio sanitario in quanto pubblici ufficiali hanno il dovere di denunciare i clandestini bisognosi di cure, perchè l'immigrazione clandestina diventa reato. E, come se non bastasse, continuano quasi nella totale indifferenza le quotidiane aggressioni contro gli immigrati, clandestini e no,ad opera di ronde private che anticipano quelle ufficiali.

Di buono c'è che è iniziata una mobilitazione contro l'annunciato programma per l'edilizia: sono già 45.000 le firme all'appello lanciato da Repubblica.it. E' segno che non siamo del tutto rassegnati.

Mentre Medici senza frontiere denunciano le 10 più gravi e volutamente dimenticate crisi del mondo , Obama annuncia che chiederà al prossimo G20 un coordinamento mondiale anticrisi e nuove regole per ridisegnare il sistema finanziario globale. Menomale che qualcuno dimostra buon senso in questa giungla che è diventata il mondo.
E' triste guardarsi attorno: noi tresnovi abbiamo una famiglia, riconosciuta o no poco importa,su cui contare e in cui rifugiarci per trovare il calore indispensabile alla vita, ma i tanti costretti per un motivo o per l'altro alla solitudine come possono affrontare con un minimo di serenità e di speranza la realtà di tutti i giorni?

martedì, marzo 10, 2009

W l'apetta!



"Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita".Per tre anni siamo rimasti col fiato sospeso a causa di questa sentenza che avrebbe pronunciato Einstein, ma proprio allo scadere del tempo le api sono tornate in massa: il pericolo sembra per ora scongiurato. Così nella California del sud, ma pare che anche da noi le apette siano sensibilmente diminuite. Insomma, è tutta un'emergenza. Chi può persegue i propri interessi, non importa se a danno dell'ambiente e dell'umanità. Colleferro conferma. E' la legge dell'utile che mortifica ed annulla qualsiasi principio etico.
Obama, dall'altra parte dell'oceano, togliendo i limiti imposti dal predecessore alla ricerca scientifica, prova a rompere col formalismo morale che ha sostituito i riferimenti valoriali:«Le scelte sulla ricerca scientifica devono essere basate sui fatti, non sull'ideologia». E : «Da credente penso che sia necessario alleviare le sofferenze». Naturalmente al di qua del Tevere c'è agitazione, pur avendo delegato le critiche dirette ai gerarchi locali: il moralismo come mezzo di potere, asservito quindi all'utile, rischia di essere messo in discussione dalla ventata di nuovi principi di convivenza civile.
Sembra proprio stia arrivando la primavera: si cominciano a notare segnali premonitori.

lunedì, marzo 09, 2009

Elogio del caso?



Sarà una fortuna essere nati in Italia? E' pur sempre uno dei Paesi più ricchi del mondo. Si poteva nascere a Kathmandu o peggio a El Fasher, nel Nord Darfur, che di questi tempi... Sarà una fortuna essere nati maschio? Giusto ieri tutti riconoscevano che anche nelle nostre società essere donna è ancora terribilmente svantaggioso. Sarà una fortuna essere eterosessuali? Sicuramente tanti problemi in meno rispetto agli omosessuali. E tanti diritti in più. Lo stesso vale per i fortunati sani, i normodotati. E allora? Possibile che ci si ostini ancora a fare discorsi campati sulla ... fortuna, sul puro semplice caso? Italiano, maschio,sano, eterosessuale è il top, gli altri si arrangino. Se poi un disperato palestinese vuole fuggire dalla tragica situazione di Gaza, o un africano dalla miseria e dalla fame che c'è nel villaggio di Dangouindougou (dipartimento di Niangoloko,provincia di Comoè,Burkina Faso), non venga qui da noi che non c'è posto. Se proprio insiste ed è così fortunato da sopravvivere alla traversata, approdando sulle coste del nostro Bel Paese, sappia che per lui c'è il nostro nuovo lager a cielo aperto di Lampedusa. Solo lì può trovare accoglienza. In attesa del rimpatrio naturalmente.

Donne, disabili e gay stiano invece tranquilli al loro posto e non alzino la voce, chè se non c'è diritto elementare alla vita non ci possono essere diritti aggiuntivi per nessuno. A meno che si sia nati (o diventati) ricchi. In questo caso se ne può riparlare.

Italia meschina!

domenica, marzo 08, 2009

Alle donne



Ehi, avete letto il programma per l'edilizia che il Governo si appresta a varare avendo già ottenuto la disponibilità di Sardegna e Veneto? Da non credere. Se non fosse che ormai ci stiamo abituando alla mentalità che questa maggioranza manifesta nel suo governare. Addio "Bel Paese" se glielo lasceremo fare. Addio al buon senso, se ancora ne resta.

Oggi è la festa delle donne, occasione per tornare a riflettere sullo status quo. « Restano molte ombre sulla strada della parità salariale e, innanzitutto, della partecipazione delle donne alle forze di lavoro e all'occupazione complessiva», così il Presidente Napolitano che giudica lo stupro «l'ombra più pesante sulla lotta della donna per la piena parità, la vergogna, l'infamia come tutte le forme di molestia, di vessazione, di persecuzione nei confronti delle donne». Lo stupro è sempre infame: la nazionalità dello stupratore non fa la differenza. Parole sagge.
Inno alla donna
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature del
regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna tutto un
perdono
e cosi’ come vi abita
il pensiero divino
fiorira’ in segreto
attorniato
dalla tua grazia.
(Ada Merini)

venerdì, marzo 06, 2009

Pane burro e ...



La mia burrina è stata un successo quindi potete tranquillamente seguire la ricetta sicuri che farete un figurone. Volendo migliorare, perchè tutto è perfettibile, la prossima volta (domani?) calibrerò diversamente gli ingredienti: 150 gr di cioccolato fondente, 150 gr di zucchero, 200 gr di burro. E forse, rischiando un poco 3 uova, anzichè 4. In questo triste periodo di crisi che solo il nostro Napo insiste a non considerare tragica smentendo il suo stesso ministro Tremonti, sono per il ritorno spudorato agli ingredienti di una volta, come il burro appunto, che la cucina contemporanea snobba per via del colesterolo. Spero che Dino non me ne voglia: come ho già scritto,a me strapiace il burro, forse anche perche sono stato "tirato su" con merende a base di pane, burro e zucchero.
Molto più seria e triste è però la situazione nel Darfur dove 13 organizzazioni umanitarie non governative sono state espulse come ritorsione alla decisione di incriminare il presidente del Sudan, Omar el Bashir, per crimini di guerra:un milione di civili rischiano di rimanere senza acqua, cibo, cure mediche.
Sfogliando i giornali ha dell'incredibile, pur perfettamente in linea con l'attuale tendenza della cattogerarchia, la scomunica ai medici che hanno fatto abortire in Brasile una bimba di 9 anni rimasta incinta in seguito a ripetuti abusi sessuali.Lo "scomunicante", l'arcivescovo di Recife, è andato ancora oltre, arrivando a dichiarare che "Se la legge umana è contraria a quella di Dio, la legge umana non ha valore" . E pensare che un tempo quella cattedra era presieduta da Helder Camara! Scomuniche rimesse e nuovi anatemi ormai non lasciano dubbio alcuno sulla strada imboccata dalla Chiesa cattolica nel 3 millennio...
Vista così la realtà che stiamo vivendo ha dell'assurdo,come irragionevole (e colpevole) è il silenzio generale: nessuno osa ribellarsi e- temo valga anche per me- il web diventa sempre più il luogo virtuale della denuncia e della lamentazione senza un seguito operativo capace di imporre il cambiamento. Che sia solo un'illusoria valvola di sfogo?

giovedì, marzo 05, 2009

La burrina



Non ho resistito e l'ho fatta! So che non è politicamente corretto nei confronti di Mario (della coppia Malù) che avrebbe dovuto prepararcela in occasione della sua prossima visita a Como, ma 10 giorni sono lunghi da passare ... Mi riferisco alla Tenerina, scoperta dolciaria del nostro recente tour ferrarese. Ho cercato in internet la ricetta, ma ho trovato un'infinità di versioni per cui, nell'imbarazzo della scelta, ho deciso di elaborarne una personale che ovviamente resta in attesa del giudizio serale dei novi. Considerata la mia personalissima interpretazione della torta emiliana, ho provveduto al cambio del nome non osando una profanazione: la mia tenerina si chiamerà burrina. E non perchè abbia abusato del burro (ndr: questo mi tocca precisarlo per non incorrere nelle geremiadi dei novi), bensì in onore di un ingrediente che straamo (e che purtroppo posso usare solo di straforo) finalmente impiegato ufficialmente alla luce del sole,perchè fondamentale anche nella preparazione originaria.
A vederla appena sfornata (a dx nella foto, quella di sx è un'aggiunta del tutto coreografica che mi pare offra movimento all'insieme) sembra molto simile all'originale: vedremo dopo la degustazione. Vi regalo la "mia" ricetta, aspettate però il responso di domani per seguirla. Oppure cercate sul web perchè la torta è davvero una leccornia.
Ricetta della burrina per 4 persone (più o meno):
200 gr di cioccolato fondente
185 gr di burro
190 gr di zucchero (mi è scappata la mano: fate un po' meno)
4 uova
2 cucchiai di farina
Far sciogliere a bagno maria il burro ed il cioccolato e lasciare raffreddare, montare i tuorli con lo zucchero, unire la farina e poi il burro e la cioccolata fusi, infine gli albumi (montati a neve con un pizzico di sale).
Infornare a 200° ma subito abbassare a 180°. Sfornare dopo 16/18 minuti. (Io l'ho tolta a 19, ma solo perchè mi ero distratto). Lasciare raffreddare.Volendo spolverate con cacao o zucchero a velo.Non con entrambi che è un'esagerazione.
P.S. Si offre a piccoli quadratini.

mercoledì, marzo 04, 2009

Email


Cara Troppia,

è un po' che ti leggo e spesso lo faccio nei momenti in cui ho bisogno di riconciliarmi col mondo o forse solo con me stessa. Non prenderla male, è che i tuoi post sono sempre, come dire?, rasserenanti, anche quando tratti argomenti che fanno incazzare e avresti tutto il diritto di gridare la tua, la vostra, anzi no la nostra rabbia al mondo intero.Mi piace invece il tuo modo di affrontare le cose, senza uscire mai dalle righe, sempre con la speranza che noi umani si cambi prima o poi.

Io sono una normalissima (oddio, non interpretare male, attribuisco al termine lo stesso significato che gli attribuisci tu) donna, sposata e mamma di due meravigliosi bambini, Simone e Viola. Sono ancora troppo piccoli perchè manifestino un qualche orientamento sessuale: quando cresceranno si vedrà. Non mi pongo in anticipo il problema. Credo di essere una persona di questo tempo, difficile ma ormai aperto alle diversità come ricchezza. Ti scrivo proprio per dirti che come me, mio marito e le persone che conosco, sono ormai tantissimi ad aver di fatto superato i vecchi pregiudizi sull'omosessualità. La maggior parte di noi vede e conosce persone "normalissime" come noi che hanno però un differente orientamento sessuale. Non sono nè peggiori, nè migliori: sono esattamente come noi. Quello che i politici e i mezzi di comunicazione blaterano sulla diversità penso non appartenga più alla maggioranza di noi, anzi ci infastidisce e dispiace perchè sono solo loro, i politici, aizzati (mi dispiace ammetterlo perchè sono credente) dalla gerarchia ecclesiastica, che vi privano dei diritti che dovrebbero essere di tutti. Ecco, ci tenevo a scrivertelo. Preciso che abito in una città della provincia del nord. Forse in altre parti di Italia è possibile ancora qualche rallentamento, ma da quello che mi pare di percepire ovunque la gente sta facendo progressi in questo senso. Non ci vorrebbero a volte certi interventi delle associazioni omosessuali che suonano come provocazione e finiscono col rivelarsi autogoal , ma come scrivi nemmeno vi rappresentano realmente. Penso per esempio all'intervento a Sanremo di quel tipo dell'arcigay che, a differenza dello straordinario Benigni, è finito col fare da spalla alla grande bagarre organizzata ad arte sulla canzone di Povia.

Ci tenevo a farti conoscere il mio pensiero.
Un bacione a voi tre!

Serena

martedì, marzo 03, 2009

Anche un airone fa primavera?



Quando ieri scrivevo che "si torna alla normalità" non intendevo alla pioggia. Già, perchè dopo che c'eravamo abituati al sole e al bel tempo, siamo tornati al brutto, che poi è questa pioggerella insignificante e fastidiosa che non sa di niente. Comunque non possiamo lamentarci: la temperatura si è alzata ed è piacevole restare all'aperto dove ci sono ormai 6°in pieno giorno. Lo scrivo per quelli che volendo fumare sono costretti ad uscire (e non solo dai luoghi pubblici) all'aperto: non occorre più bardarsi col cappotto, la sciarpa e magari anche il cappellino. Poi cosa sarà mai la normalità se non la "sicurezza" di certe abitudini contratte per un motivo o per l'altro? Ieri, per esempio, proprio tornando a casa, nel prato di fronte alla Chicco, c'era un airone golia, che di certo non fa parte del patrimonio faunistico locale, tanto che non credevo ai miei occhi, pensando ad una suggestione dopo le tante varianti di quell'uccello viste in abbondanza nel Delta del Po da cui stavamo arrivando. Ho chiesto conferma ai miei compagni: anche loro lo avevano notato! Dunque basta un niente per scardinare la rassicurante normalità: persino un golia, sprovveduto o chissàchealtro, può rimettere in discussione anni, forse anche secoli, di abitudini mentalmente strutturate. E se un airone non fa primavera, è però vero che crea un precedente, sconvolgendo in ogni caso la tranquilla ornitologia bassolariana. Se poi l'uccello si troverà bene e non farà gravi danni alle nostre coltivazioni, potrà stabilirsi definitivamente qui con nostro sommo piacere. Potrà anche convincere i suoi compagni ad imitarlo, se vorranno. Saranno comunque "affari" suoi, o loro se qualcuno lo seguirà.

Morale: è un grave errore affidare la propria vita alle abitudini pur consolidate, perchè basterebbe un airone qualsiasi a sconvolgere quella che molti considerano normalità. E' molto meglio- e più sicuro- costruire il proprio nido lontano dai luoghi comuni che non lasciano spazio al cambiamento che, bello o brutto che sia, determina sempre una spinta positiva alla crescita personale e anche del gruppo sociale.

lunedì, marzo 02, 2009

Già di ritorno




Eccoci di nuovo a casa dopo la breve vacanza ai lidi. Sono stati giorni davvero belli e naturalmente sono volati. Con noi c'erano Luci e Mario che stanno vivendo la loro luna di miele. Il meteo è stato dalla nostra parte, ma racconteremo sicuramente qualche particolare (solo il lecito naturalmente) con calma più avanti: ora stiamo vivendo la triste fase del ritorno alla vita di tutti i giorni che, come sempre, è un momento duro. Ci aiuta il ricordo di giornate spensierate in cui noi 3 (più Lupetta) insieme alla coppia MaLù abbiamo vissuto un clima di armoniosa e divertente convivenza.
Coraggio, ora si torna alla normalità che è poi la nostra vera vita.