lunedì, novembre 30, 2009

Banda all'opera



Giorni bui in tutti i sensi questi. La pioggia che cade ininterrotta ci sta in questo periodo dell'anno.Le temperature forse sono un po' troppo al di sopra della media stagionale. Berlusconi, Dell'Utri, Cosentino e soci rendono però queste giornate ancora più buie e più tristi. Con la complicità della Lega, che non prende chiaramente le distanze dai disgraziati disegni della banda. Non basta più da un pezzo gridare alla vergogna e allo scandalo: certe persone, solo per aver progettato certi escamotages dovrebbero essere mandati a casa. Anzi una casa circondariale sarebbe più appriopriata, dal momento che l'aver concepito progetti di legge ad personam di tale natura equivale già, almeno per me, ad una confessione dei misfatti, collusioni e corruzioni compiute. Stiamo a vedere come andrà, dopo il processo breve, il tentativo di neutralizzare il concorso esterno in associazione mafiosa.

Il brutto tempo e la reperibilità di Denny ci hanno costretti a casa nel weekend, il che non ci è affatto dispiaciuto. Abbiamo trascorso le due serate in compagnia degli amici di sempre, tra chiacchiere simpatiche e sereni scambi di idee sul nostro progetto più immediato, che è cosa davvero seria e impegnativa. Io come il solito sono il più incapace nelle scelte concrete, distratto interiormente da forti tensioni affettivo-emozionali. E' un periodo così per me. Mi aspettavo una malinconia maggiore del solito in questo mese e in questi giorni, ma non lo stato di agitazione, quasi di fragilità emotiva. Spero sia normale: le rielaborazioni hanno comunque bisogno di tempo. Naturalmente i novi mi sono sempre stra-vicini ed il loro calore mi fa bene. E anche il tanto sesso, a dire la verità, forse perchè è la migliore espressione di intimità di cui noi umani siamo capaci. E' bello toccare con mano l'intesa raggiunta e condividere con loro sensazioni straordinarie, ogni volta uniche.Ora, concluse le solite faccende domestiche, posso tornare alla lettura dell'ultimo romanzo di L. Carrino che ho finalmente iniziato e che mi ha già preso. Buona settimana a tutti, con l'occhio puntato al Parlamento naturalmente!

P.S. Un abbraccio a Paola, nostra nuova amica.

venerdì, novembre 27, 2009

Scusate l'interruzione


Rieccoci! Rieccomi giusto dopo una settimana di assoluto
silenzio. Perdonate, ma solo dal numero di sms e messaggi vari mi sono reso conto che l'assenza poteva suscitare qualche apprensione in voi che ci leggete sul web . E' che ogni tanto una pausa ci vuole, ne avevo proprio bisogno. In questa settimana abbiamo vissuto fortissime emozioni che mi sarebbe impossibile anche solo pensare di trasmettere : "E ho cercato tutte le parole/ negli orizzonti aurore luci e stelle/ ma non c'è niente che possa esprimere/ vagamente quello che provo per" loro naturalmente, Vinny e Denny, i miei due novietti .L'ultima, proprio ieri sera, mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta e, se non fosse che sono il freddo e distaccato settentrionale che sono, mi sarei abbandonato a lacrime di gioia saltellando dall'uno all'altro per abbracciarli e toccarli per accertarmi non si trattasse di un sogno. "Io che ho avuto tanto/ non mi rendevo conto/ che in fondo quel che conta/ è dividere con loro/ ogni attimo... ".
Tutti e tre puntiamo lo sguardo diritto davanti a noi all'identico orizzonte che si è materializzato in un obiettivo chiaro e ben definito. Non è detto che riusciremo a realizzarlo, perchè non tutto dipende da noi, ma già l'averlo responsabilmente scelto ci impegna "Per tutto il tempo/ del nostro tempo/ che appena l'hai afferrato/ è già tornato../tu lascialo andare/ tanto non può cambiare/ un vero amore, vero/ per tutto il tempo... ".
Proprio vero che l'amore è continuo stupore!
Sono stato un po' criptico, eh? Perdonate: è' solo scaramanzia... Buon inizio di we!

sabato, novembre 21, 2009

Libero di sognare


Ieri sera avevo una strana malinconia e sapevo che sarebbe andata via solo con un bel sogno; magari di quelli a occhi aperti, vividi, reali; che puoi gestire e assaporare al meglio.
Così ho preso il mio pc e ho fatto partire un dvd della mia sorellina.
Il film non poteva che essere quello dopo tutto; ideale per andarmene da quella stanza.
Si è accesa la luce dello schermo, è diminuito il ronzio del motore elettronico e la sigla di inizio ha rapito del tutto la mia attenzione svuotando la mente da ricordi e pensieri.
Il prologo diceva più o meno così:

“Tutti i bambini diventano adulti. Tutti… Eccetto uno…”.

Ora; credo che vi sia facile indovinare di chi sto parlando, no?
Il bambino che non cresce mai, che sempre rimane piccolo; per sempre felice, per sempre intento al gioco e al divertimento, in un sogno senza fine… Ma è poi un sogno il suo?

Non voglio pensare a ragionamenti psicanalitici che vedono questo eterno ragazzo come una forma di fuga dalla realtà, di immaturità, di paura delle responsabilità, o il resto delle grandi parolone degli Adulti.
Voglio prendere questo eterno bambino per quello che è: un sogno. E che sogno!
Domani o un altro giorno, davanti ad Adulti noiosi, dirò che avete ragione e che non può esistere un’ Isola che Non C’è; ma sta sera vi prego lasciatemi volare li con lui e permettetemi di volare…

“Faceva freddo in quella grande casa, non bastavano neanche le numerose coperte di lana per riscaldarmi. Ma forse non era proprio il mio piccolo corpo a tremare; ma piuttosto il piccolo cuore che vibrava dentro di esso, che pulsava accelerando quando udiva quello che dicevano quelli… Gli adulti; i genitori.
Mamma parlava della scuola che avrei dovuto frequentare, di quanto sicuramente avrei preso ottimi voti nelle materie filosofiche come lei e che sicuramente in matematica sarei stato il primo della classe come papà; e poi progettava l’università, qualche facoltà prestigiosa, per il suo rampollo della buona società borghese.
Papà già mi vedeva, giacca, cravatta e tuba, al suo fianco in ufficio; e poi all’estero, a gestire qualche filiale della sua azienda prestigiosa; e avrei guadagnato si, a tonnellate, e sarei diventato famoso e ricco più di tutti i suoi antenati.
Sarebbero stai orgogliosi di me, quando sposato con la figlia di un banchiere, gli avrei dato un nipote che avrebbe seguito le impronte di mio padre e poi una femmina che potesse essere viziata da mia madre.
E mentre progettavano ogni dettaglio di quello che chiamavano ‘mio’ futuro, il mio cuore accelerava e tremava.
‘che cosa succederà se li deluderò?’ pensavo ‘non mi vorranno più bene’.
‘ma io non posso cambiare qualcosa di ciò che decidono? E se volessi giocare e basta? Se volessi dipingere o scrivere o recitare?” pensavo dentro di me cosa dovevo fare da grande…
Allora nel cuore della notte mi alzai e fuggii via. Non si accorsero neanche della mia assenza, troppo in tenti a progettare il ‘loro’ futuro!
Nel parco del quartiere gettai via il pigiama caldo e costoso e corsi a piedi nudi sulla neve.
Non c’era freddo ma libertà e allegria.
E poi quelle due luci: una più grande e una più piccola.
La seconda stella a destra mi chiamò e io mi gettai a capofitto nella mia Avventura…
Ora vesto pelli di daino e caccio con gli indiani.
Suono il flauto e ascolto la voce meravigliosa delle sirene tutta la notte.
Dormo sul lido del mare. Bevo dalle acque di un fiume di perle.
Certo c’è Capitano Uncino, così simile a mio padre, ma almeno ho il coccodrillo che lo tiene lontano!
Mi inerpico su queste alte montagna, scopro tesori segreti al pomeriggio e mi rotolo sui prati verdi all’alba.
Per casa ho le nuvole, per amico questo mare dai mille colori e dalle mille voci; questo mare così immenso che protegge la mia isola da quella più grande e grigia che i miei genitori chiamavano Inghilterra.
I miei genitori? Che parola è questa?
Non la ricordo più… ma ha un brutto suono. Mi ricorda una paura e una notte fredda.Mi ricorda catene che sarebbero venute.
Avrei dovuto rinunciare ai giochi e ai desideri e a tutte le belle cose che potevo fare ma che non mi avrebbero lasciato fare…
Mi ricorda che dovevo diventare ‘adulto’!!
Che parola orribile anche questa.
‘Adulto’.
Capitan Uncino dice che gli Adulti sono degli animali che non sanno sognare, non sanno ridere, non sanno amare, non sanno essere liberi.
Dice che gli Adulti sanno solo crescere e lavorare e preoccuparsi di quello che dicono di loro altri Adulti…
No! IO non voglio essere un Adulto.
Voglio rimanere un bambino, un eterno ragazzo ed essere quello per cui sono nato: una Persona Libera.
Perché questo è l’Isola che Non C’è: Libertà.
Gli Adulti non mi capiscono, gli Adulti mi hanno dimenticato e cancellato e dicono ai loro figli che sono solo una favola.
Ma io non mi curo di loro, penso a ingrandire la mia Isola sognando ogni giorno una cosa in più e più bella”.

“Ecco io sono un ragazzo, un eterno ragazzo; il bambino che non diventerà mai adulto.
Il prezzo da pagare? Vivere in un sogno.
Ma è poi un sogno? Lo è dal vostro punto di vista.
Ma per me questa è la realtà, e la migliore che potessi volere.
I miei genitori mi hanno dimenticato: non mi amavano. Di me amavano ciò che potevo diventare per renderli felici. Non felice me, ma felici loro. Dovevo realizzare quello che a loro non era riuscito: io dovevo essere quello che loro non erano stati.
Ma io non voglio essere loro o un Adulto che non sogna!”

“IO SONO E SARO' PER SEMPRE PETER PAN e Peter Pan significa essere LIBERO DI SOGNARE !”.
(Matteo)

venerdì, novembre 20, 2009

Serate "impegnate"


Comunque vada la settimana in Italia o nel mondo, siamo tra i fortunati che possono tirare un sospiro di sollievo il venerdì. Fame, malattia,disoccupazione non consentono momenti di tregua. Noi ci consideriamo fortunati, non per merito, ma perchè nati dalla parte "giusta" del mondo. Ed è venerdì appunto. Non so ancora quali programmi ci attendono, ma immagino trascorreremo con Marzia e Temi gli ultimi giorni della loro vacanza comasca. Sono finalmente riuscito ad entrare in possesso di una copia di Pozzoromolo e conto di poterne iniziare la lettura proprio in questo finesettimana. Poi magari organizzeremo una serata con l'autore, approfittando di una delle sue venute a Milano. Lo scorso anno per i tristi eventi che si sono succeduti abbiamo interrotto l'iniziativa delle Serate troppiane ,durante le quali si discuteva con gli amici di un tema scelto in anticipo, aiutati da un "esperto" o comunque qualcuno che vivesse o avesse vissuto ciò che si intendeva approfondire. Non sarebbe male riprendere quella vecchia consuetudine e ho già in mente qualche idea. Mi piacerebbe, per esempio, coinvolgere Dinodoc perchè la salute è uno degli argomenti più gettonati. In tutti i sensi. L' amore, gayo o no, è un' altra materia su cui c'è bisogno di continuo confronto. Due esperte psicologhe (amiche) son da subito precettate. Politica, economia ed immigrazione potrebbero essere altri temi, ma forse un po' troppo impegnativi. Comunque non solo argomenti teorici, abbiamo necessità di serate più "pratiche" come il cucito d'emergenza e il fai da te . Vedremo.

Intanto i novi mi hanno comunicato il bisogno di divertimento spensierato questo fine settimana. Condivido in pieno. E' uscito il sole, il cielo è azzurro e ... I presupposti ci sono!
Ora però mi tocca un'operazione ingrata rimandata troppo a lungo. Con l'assistenza di lupetta, in terrazzo, procederò all'apertura del sacco ginnico di Lupetto. Da una settimana in quella bisaccia informe giace materiale ormai tossico e pericoloso. Ho già pronto secchio e candeggina per un'adeguata depurazione, ma l'intervento ha comunque i suoi rischi. Solo la canina sembra fortemente attratta dalle pungenti esalazioni che si percepiscono a distanza: saranno i tempestosi ormoni adolescenziali?

giovedì, novembre 19, 2009

Natale a Coccaglio



"E sono sicura che i miei nonni, se potessero alzarsi e sorgere dalla memoria, condannerebbero chi ha osato inventare l'operazione White Christmas", così Francesca Comencini conclude la sua lettera a proposito della vergognosa operazione del Comune di Coccaglio contro i più deboli. E' giusto questione di memoria: pochi ricordano quando eravamo noi Italiani gli emigranti "sporchi, primitivi, che mettevano paura".
E oggi si fa un gran parlare (a vanvera) di tradizione ed identità cristiana. La comunità cattolica bresciana ha preso le distanze dalle chiacchiere degli Amministratori di Coccaglio dichiarandone fermamente l' "improprietà interpretativa del Vangelo", ma, aggiungo io, per interpretarlo ( il Vangelo,almeno uno) anche erroneamente occorrerebbe averlo letto.
Senza memoria e ignoranti a Coccaglio ( e non solo) quindi, anche se espertissimi nella interpretazione dell'infame "Pacchetto sicurezza" di recente approvazione, che apre la strada a vere e proprie angherie nei confronti ovviamente dei derelitti. Quando sono in gioco i propri interessi i politici studiano la giurisprudenza: l'avevamo già capito che non possiamo aspettarci di più.
Il progresso, il cammino della civiltà sembra avvenire solo altrove: qui, se ci si muove, è per tornare indietro.
Sapere che Berlino è tornata ad essere la capitale della cultura omosessuale, a livello europeo e sempre più anche mondiale, può farci piacere, ma è una ben magra consolazione, perchè la nostra vita è qui, in un Paese che non tutela neppure i più elementari diritti umani.
Ci sono carcerati che muoiono misteriosamente e persino chi si uccide in cella perchè nessuno lo avvisa della scarcerazione. C'è solo l'imbarazzo della scelta dei "casi" nelle cronache quotidiane.

Sarebbe però ingiusto oltre che falso concludere che tutti gli Italiani siano come quelli che ci governano ed amministrano ( e naturalmente i compari dell'opposizione): in tanti la pensiamo (ed agiamo) diversamente. Il problema è come dare visibilità alla parte sana del Paese, non avendo voce tra coloro che contano perchè hanno i mezzi. Ci rimane il web...

mercoledì, novembre 18, 2009

Cose cosà


25.000 euro a testa il prezzo che noi cittadini italiani, neonati inclusi, dobbiamo pagare per la corruzione che ora qualcuno vorrebbe amnistiare in perpetuo. Davvero complimenti a tutti quelli che se ne stanno zitti e anzi plaudono le "imprese" del signor Berlusconi! Noi cominciamo col firmare l'appello- richiesta di Roberto Saviano perchè quella oscena proposta di privilegio sia ritirata.
E' talmente plateale l'operazione "cancella malefatte" che diventa impossibile continuare a credere nella buona fede di chi non vuol vedere.
Voglio illudermi che siamo ormai arrivati alle battute finali del brianzolo ,che forse si sta già preparando un esilio dorato presso uno dei più cari amici, il tiranno Gheddafi, che a Roma fa proprio come fosse a casa sua.
Al povero Diouf non resta che chiudere, sempre a Roma, un deludente vertice FAO che ha concluso ben poco: nè obiettivi ,nè scadenze per risolvere il problema della fame di moltissimi . Il direttore generale non si ricandiderà. E questo la dice lunga. La richiesta di 10 anni di carcere per Svastichella chiesta dal pm è una magra consolazione: condanne esemplari non sono sufficienti per stroncare certi episodi di violenza. Occorre ben altro per aprire gli occhi a noi, popolo italiano, che spalanchiamo le braccia ai potenti corruttori e ci scagliamo con scrupolosa cattiveria sui poveri e derelitti immigrati.
Forti coi deboli, deboli coi forti. Questi siamo noi, che ci piaccia o no .

lunedì, novembre 16, 2009

Pizzoccheri e sciatt


Nonostante il tempo grigio e piovviginoso, la giornata di ieri in Valtellina è trascorsa simpaticamente. Partiti poco dopo le 9.30, dopo alcune soste di ambientamento alle 12.30 eravamo gia al ristorante per l'abbuffata di pizzoccheri e sciatt. Ci siamo alzati da tavola solo alle 16,15!L'intenzione era di smaltire il ben di Dio trangugiato con una breve camminata, ma naturalmente la pigrizia ha prevalso e la tappa alla casa di Fab si è risolta in un assaggio di liquori locali. Solo i 3 autisti hanno responsabilmente rinunciato all'alcol per tutta la giornata. E stranamente anche io che, sostituito da Dan che trova la mia guida eccessivamente scattante, ho preferito mantenermi ugualmente sobrio sapendo che la montagna mi mette malinconia specie con la pioggia. Anche a Marzia succede la stessa cosa, ho scoperto. Lupetta ha approfittato per godere la vicinanza di En dopo l'abbandono dei giorni scorsi restandogli incollata per tutto il tempo, mentre Lupetto (anche lui completamente sobrio) si è dato alla fotografia, passione scoperta la scorsa estate. In serata il ritorno a casa. Vedremo in settimana come concorrere ad allietare le vacanze lariane delle amiche liguri conciliando i nostri impegni di lavoro.

Come ogni lunedì sono rimasto solo con Lupetta a casa, ma non ho tempo da perdere. Anche per me sarà una settimana intensa e devo prepararmi. C'è una bella novità che un poco mi emoziona e nello stesso tempo mi stimola. La scorsa settimana ha preso servizio nella mia stessa fattoria un giovanissimo ex-discepolo! Non è certo la prima volta che capita ed è sempre stato bello, stavolta però è la primissima in assoluto nella stessa disciplina. Mi piace poterlo guidare agli inizi della sua carriera,condividendo con lui i pochi "attrezzi" che ho imparato ad usare in tanti anni di attività.
Buona settimana!

domenica, novembre 15, 2009

Si va in gita in montagna (trullallà)



Ierisera tutti alla Chinatown finese per festeggiare l'arrivo delle amiche liguri. E' stato un bel momento di allegria e spensieratezza, concluso poi a casa nostra a notte fonda. Stamattina si parte per la Valtellina. La gita gastronomica in realtà è solo l'occasione per trascorrere una domenica insieme. Il tempo non è dei migliori, ma almeno non nevica.

Enrique, l'amico blogger che sta per migrare in Spagna, ci ha annunciato che presto ci verrà a trovare. Prima di lasciare definitivamente l'Italia vuole conoscere noi e gli altri amici del web. Potrebbe essere l'occasione per un simpatico incontro di tutti i bloggers lombardi. Magari un sabato sera. S-KraM, Dino, Giulio, Luigi, Ulisse, Angelo, Barbara e naturalmente le LesDiMaSi. Che dite, ci pensiamo seriamente?

sabato, novembre 14, 2009

Ci siamo!?




Sono stati quattro giorni intensi. Chiuso in un albergo alla periferia di Milano.In una stanza al quattordicesimo piano con una vista che solo di notte diventava affascinante. Forse perchè dava spazio all'immaginazione e le luci che mi circondavano potevano rappresentare ciò che volevo. Ciò che in quel momento mi mancava di più. Il giorno passava veloce. Tanti impegni ma soprattutto l'opportunità di un confronto con i colleghi presenti. La notte invece è stato il momento dove la malinconia, a tratti, faceva capolino. Dove prendevo coscienza di quanto i miei novi mi mancavano. Gli incontri con Dan sono scadenzati dal calendario e quindi capita spesso di vivere la sua assenza. Sono già abituato all'attesa. Con Ser no. Lui è qui. Sempre qui. Quindi riuscivo ad immaginarmelo. Alle prese con la canina che mi attendeva disperata vicino alla porta. Sul divano tra una lettura ed una sana dormita. Al computer, impegnato a commentare e a creare nuovi post. A letto. Insomma avevo una visione delle cose che mi consentivano di provare una sana malinconia. Avrei voluto chiamarlo quelle notti ma poi la "vergogna" ha prevalso. Si, siamo un po' reticenti ad esternare i nostri sentimenti positivi. Per quelli negativi invece....! Ser è sempre stato un pò frenato. Io no però. Ma stavolta mi sono trattenuto aspettando un segnale che arrivase da lui. Gli ho fatto male e mi sono fatto del male. Ho trovato dopo quattro anni una sorta di equilibrio di troppia che però sacrifica troppo la manifestazione palese del forte sentimento che c'è. In poche parole: sono diventato un pò freddino. Questo non mi piace. Non soddisfa quel bisogno primario del sentirsi amati. Certo l'ultimo anno è stato duro tra noi tre. Ci sono ancora delle attese e probabilmente delle consapevolezze da acquisire. Però siamo ancora qui. Forse gli eventi ci hanno fatto dimenticare qualche bagaglio in una delle tante tappe del nostro amore. Sto ritornando indientro a recuperarne uno fondamentale: quello della dolcezza. Si manifesta in uno sguardo, in un abbraccio o in una semplice carezza. E' un forte segnale di perdono, in caso di litigio, e di accettazione delle diversità di amare. Poi finalmente giovedì è arrivato. Sono entrato e la canina è letteralmente impazzita. Però sapeva che tornavo. Ser è stato bravo e chissà quante volte gli ha sussurato che sarei tornato. Infatti la piccola non si è offesa standomi vicino da subito per recuperare la forzata assenza. Con l'arrivo di Dan c'è stato spazio per l'amore e finalmente per abbracciare i miei novi. E' stato bello. Non sempre lo è. Sembravo un cagnolino che tra naso e lingua andava cercando quei sapori che inebriano talmente tanto da farti sentire impotente (in senso lato) di fronte a così tanta emozione. Ho abbracciato finalmente Ser e poco prima mi sono perso negli occhi di Dan. L'insieme è stato un attimo di pura felicità dell'anima prima di quella fisica.


Bene. Ci aspetta una bella gita in Valtellina preceduta da una serata e nottata dove sarà possibile recuperare quella dolcezza che tanto ci manca! Come sempre una canzone. E' datata e mi riporta agli inizi del nostro amore sia di coppia che di troppia e questo è veramente un miracolo che non mi aspettavo. Finalmente la vera "fusione" del nostro amore sta avvenendo. Qui ci sta un bel: bravi Novi! Solo un piccolo sforzo e ancora una volta ci raggiungiamo!




Buon fine settimana. (En)


venerdì, novembre 13, 2009

Diversamente imbranati


Vi ho già detto che il nostro amico Pepìto è uno stilista? Ha vestito personaggi famosi, spose eccellenti, cantanti varie (da Giuni Russo a Marcella Bella in un non so quale festival di Sanremo. Per tutte e 4 le serate s'intende!). Beh, devo ricordarmi di passare da lui per farmi cucire a macchina il lenzuolo di sotto (quello con gli angoli) maldestramente strappato di recente. Fa un po' specie usufruire dell'opera di un'artista per una sciocchezza simile, ma lui si presta sempre volentieri anche per farci orli e rammendi vari... E' prezioso un amico così, altrimenti come faremmo noi, 3 uomini, a provvedere alle routine domestiche? Già è tanto se riusciamo ad infilare un ago! Dicono che stanno aprendo sartorie cinesi convenientissime un po' ovunque. Sarà, ma il "po' ovunque" non tocca questa landa, per cui noi, quando capita, ricorriamo al nostranissimo, padanissimo Pepìto. E poi chi possiede una macchina per cucire oggi? Credo nemmeno le giovani coppie (specie se omo):mai mi pare di averla vista citata nelle terribili liste nozze. Eppure una relazione esige attenzione anche per gli aspetti pratici della convivenza.
Non ho dubbi, le donne sono più capaci e nello stesso tempo anche più romantiche di noi uomini:
"Ed io vado... vado a costruire i nostri sogni, quelli che in maniera folle ed inseguendo nient'altro che l'amore abbiamo deciso di costruire insieme, in tre. E sono contenta, perché vedo la nostra casa, sono pronta a ricostruire tutto un mattone alla volta, uno stucco ed una verniciata dopo l'altra... ", scrive SI raccontando il moltiplicarsi di viaggi, case, progetti da quando nella loro vita è arrivata "MA , nostro grande amore, stella entrata nel nostro cielo come una cometa a Natale."(Autostrada). Tutto assume per le tre ragazze in luna di miele una dimensione speciale, ovattata, meravigliosa. E noi qui invece che arranchiamo nella gestione della nostra piccola casetta, sempre alla ricerca di imbianchini, idraulici e falegnami che facciano per noi, incapaci come siamo! Ho l'impressione che ci perdiamo il meglio evitando di metterci alla prova:"Ed in questo assaporo tutto l'amore che le mie compagne nutrono per me, la loro pazienza nel capire le mie difficoltà meglio di me e di essere disposte a darmi una mano. Gesti talmente forti ed importanti da farmi sentire la persona più speciale della terra, scaldata con una coperta d'amore, profonda, sincera... amore come non l'avevo mai provato.".
Usti, bello, no?

Ora, fatta questa dichiarazione, vi aspettate che decida di rammendare da solo il lenzuolo, magari con l'aiuto dei novi... Beh, sbagliate perchè io, come scritto qualche post fa, sono per il riconoscimento delle diversità ed il loro assoluto rispetto. Il primo passo per promuovere la cultura della diversità è ammettere la propria e non ho difficoltà a riconoscere la nostra (mia e dei novi). Il secondo passo è valorizzare la diversità altrui, considerandola una ricchezza cui attingere a piene mani. Ed è proprio quello che intendo fare con l'amico Pepìto!
Non mi resta che trasmettere questa semplicissima verità anche a Lupetta, che a volte dimentica di essere diversa da noi 3. Temo abbia respirato troppa aria inquinata della Padania...
P.S. Stasera Soupe à l'oignon gratiné, secondo l'originale ricetta francese di mia nonna grigionese (in romancio Grischùn; in lombardo Grisùn) .

giovedì, novembre 12, 2009

Lurkers

Comincio questo post con una sorta di timore, rinunciando persino ad addentare quel che resta dei 250 g di torrone acquistato ieri per concentrarmi su ciò che scriverò, perchè ho scoperto che il blog viene letto anche al di fuori della cerchia degli amici del web. Ieri nei commenti è intervenuto addirittura Marco Vicentini, editore di Meridiano Zero, per rispondere alle mie lamentele circa la non disponibilità di Pozzoromolo nella mia libreria abituale. Grazie a lui ora sappiamo qualcosa in più circa i problemi della distribuzione e le balle che rifilano a noi clienti i librai per pura pigrizia, o forse perchè dubitano delle nostre capacità di intendere.
Ci sono poi le email che riceviamo a testimoniare che qualcuno ci segue addirittura con una certa costanza (e coraggio). E' il caso di N. di cui vi propongo l'interessante suggerimento di lettura, perchè può incuriosire molti:
"Buonasera ^-^
leggo il blog da qualche mese e mi piace molto, perché è curioso, interessante e fa riflettere, sia coi post più sociali che con quelli personali e di "troppia". Non ho mai lasciato commenti (sono lurker!), ma mi sono decisa a scrivere per consigliarvi un libro.
Anzitutto, è dedicato a Ratzinger. Niente di allarmante! L'ha scritto un antropologo ed è proprio una lettera di critica nei confronti della sua - di Ratzy - visione "assoluta" su temi come la famiglia e tutto ciò che giudica "innaturale". Per farlo, Remotti illustra le più diverse forme di famiglia nelle società umane, monogamiche, poligamiche, etero/bi/omo, ecc. Incollo l'estratto, che spiega decisamente meglio di me:^^

Natura e "contro natura", giusto e sbagliato. Chi vuole l'assoluto e chi si accontenta del relativo. Chi cerca un modello universale e chi persegue il riconoscimento delle differenze. In queste pagine, due mondi a confronto, quello del dogma e delle certezze e quello della scienza antropologica che coltiva l'ambizione di conoscere da vicino diversi mondi culturali. Una prospettiva questa continuamente sottoposta a critiche, contestazioni, revisioni. Ma che dire delle idee che un papa esprime in campo antropologico? Possono essere considerate anch'esse espressione di una "cultura" umana? Oppure, quello che il pontefice espone sulla famiglia umana è fondato su un sapere extra-culturale o extra-umano? "Santità, come molti altri cittadini italiani e del mondo, seguo con attenzione le manifestazioni del Suo pensiero in merito ai molti problemi che caratterizzano il nostro tempo. Le analisi e le riflessioni che verranno esposte nelle diverse parti di questo libro cercano di rispondere alla sfida che Lei ha lanciato con i Suoi attacchi contro il relativismo culturale, le unioni gay e tutto ciò che Lei ritiene essere 'contro natura'. Avranno se non altro il merito di porre alla prova la proponibilità di un sapere che fa della molteplicità irriducibile delle soluzioni umane il suo interesse principale e il suo punto di forza."Remotti, Contro natura - una lettera al papa, LaTerza.
Cosa direbbe la Gelmini se sapesse che lo si studia in università? ^^ Spero che voi lo apprezziate più di lei. In caso contrario, mi scuso del disturbo!".
Cosa direbbe la ministra a noi poco importa, il libro che ci consigli è decisamente accattivante e domani ( o sabato)mi recherò nell'ormai famosa libreria con un elenco nutrito di titoli.
Grazie, N.!
Ultimamente in famiglia ricevo solo critiche e pochi consigli utili. Mi è stato persino rimproverato che nel post di ieri ho dato l'impressione che attendessi il ritorno del novio mezzano solo per rilassarmi un po'e non perchè ne sentissi profondamente la mancanza! Probabilmente mi ha tradito la preoccupazione di non scadere nella banalità amorosa, essendo io piuttosto rustico nell'esternare i sentimenti. Solo Lupetta è stata la depositaria del mio disagio di questi giorni. Ancora una volta ho toccato con mano quanto i mei compagni riempiono la mia vita. Di senso naturalmente, prima di tutto il resto. Per En oggi preparerò una torta salata che a lui piace tanto (come già scritto) e gli farò trovare il dolce che predilige in assoluto: il Panforte di Siena. Non è per farmi perdonare, perchè la spesa l'ho fatta ieri...
P.S. Tantissimi auguri di buon compleanno a Koala !

mercoledì, novembre 11, 2009

Cose così


Stanotte solita faticaccia per svegliare Dan e spingerlo a letto. Comincia ad innervosirmi sempre più 'sta storia: meriterebbe di restare tutta la notte sul divano, visto che finchè non sbatte la testa non vuol capire. Così mi sono addormentato dopo le 2.30 per alzarmi stamattina,come il solito ,alle 5.45. Per lui non c'è problema, perchè come tanti pensa che il mio sia un lavoro di tutto riposo: cosa sarà mai parlare per 4 ore filate? Un lavoro fatto di parole non è un lavoro. Per essere tale deve richiedere manualità e non importa se il più delle volte l'osannata fisicità è ripetizione meccanica. Parlare con lucidà e senso per comunicare concetti intelleggibili a chi ascolta (e deve crescere)invece è un hobby e non impegna. Soliti pregiudizi cui ormai non rispondo più. Mi secca però doverli registrare anche in famiglia.
Lupetta sembra aver superato la fase critica, domani sera comunque En sarà di ritorno. Non vedo l'ora, per rilassarmi un po'. Non ho però fatto uso delle gocce di tranquillante per cani: reggo ancora.
Sto ancora aspettando l'arrivo di Pozzoromolo ed è una vergogna: non è una piccola libreria, ma la più grande della landa. "Dice" che la Casa editrice non aveva disponibilità di copie! Mi sembra una balla, ma aspetterò ancora questo fine settimana. (Giulio, se senti Gino digli di lamentarsi con Meridiano Zero!).
Spero almeno di trovare l'ultimo saggio di Severino (Discussioni intorno al senso della verità) che mi incuriosisce molto, perchè discutere di verità oggi può essere provocatorio.
Dalla presentazione del libro:"Nel nostro tempo è sempre più dominante la convinzione che la verità, qualsiasi forma di verità, abbia un carattere storico e pragmatico. Ne deriva una concezione della filosofia, oggi oltremodo diffusa, che nega ogni verità e riconosce la propria stessa controvertibilità, storicità, pragmaticità. (...)Per Severino non solo c'è una dimensione comune sia alla concezione tradizionale della verità, sia alla distruzione di tale concezione – quella operata appunto dal pensiero filosofico del nostro tempo. Ben oltre questa dimensione, anzi, la verità stessa è destinata a un senso che non appartiene alla storia dell'Occidente. E come tale già da sempre appare in ciò che vi è di più profondo in ciascuno di noi.".

martedì, novembre 10, 2009

Diversità



Fabio (che tra l'altro ha festeggiato ieri col suo compagno 10 anni di vita in coppia: auguri!) è duro col nuovo video antiomofobia e ha ragione: è ancora espressione di una cultura che considera negativamente la diversità e non invece risorsa e ricchezza della società, come si ripete continuamente a parole. Nella campagna voluta dal ministro Carfagna normalizzare è la parola chiave, intesa però come omologazione: le differenze devono scomparire perchè tutti siamo uguali. Non è banale questione di filosofia del linguaggio, perchè esprime un modo di intendere la realtà che, a voler ben guardare, non è del tutto positivo e perciò utile. Le differenze tra noi umani ci sono, eccome! Siamo gli uni diversi dagli altri, per età, vissuti, abilità,cultura, ceto anche (purtroppo), sesso, orientamento sessuale, religione, etnia, lingua,etc etc. . L'unico denominatore comune è l'essere umani e, magari per i più in questo Paese, l'essere Italiani, ma già nord e sud hanno probabilmente una diversa idea di italianità. Il diritto d'esistere (e d'esistere bene) si fonda invece sul denominatore comune che si declina poi nelle leggi che promuovono il rispetto e l'integrazione delle differenze, vera ricchezza della società umana. Normalizzare deve quindi essere inteso, secondo me, come processo nel quale la miriade di differenze, date per ovvie e scontate, non appaiono più come elementi di spicco, che provocano separazione e lontananza reciproca o, peggio ancora, rivincita e persecuzione, ma accidenti sui quali costruire positivamente le relazioni sociali. Di contro, come nessuno è più uguale dell'altro, nessuno è più diverso dell'altro. Non c'è una diversità che ha il primato su tutte le altre, trattandosi appunto di meri accidenti . Il nero non è migliore del bianco, così come l'omo non è migliore dell'etero. Rivendicare il diritto alla diversità sembra quasi da preistoria nel 2009, ma se è necessario lottare ancora perchè tutte le diversità abbiano piena cittadinanza, torno a ripetere quanto già sostenuto più volte in passato e cioè che l'unico modo per ottenere un sensibile progresso di civiltà comporta necessariamente un progetto lungimirante che sappia vedere oltre il particolare. A partire dal linguaggio .

lunedì, novembre 09, 2009

Terapie



"Nei mammiferi, tutte le femmine allattanti rilasciano sostanze chiamate feromoni appaganti che hanno la funzione di rassicurare la cucciolata. Questi feromoni sono secreti dalle ghiandole sebacee situate nel solco intermammario, e calmano i cuccioli in caso di stress e inducono sicurezza in particolare quando questi si trovano in nuovi ambienti o devono affrontare nuove esperienze. Ricerche hanno dimostrato che le proprietà rassicuranti di questi feromoni persistono anche in età adulta. Il DAP origina dalla ricerca veterinaria e riproduce tutte le proprietà dei naturali feromoni appaganti materni". Ce l'ho, l'ha procurato Dan. Più tardi scenderò (è qui sotto) in Farmacia dove dovrebbero essere arrivate le gocce di tranquillante prescritte dal veterinario.Sono pronto ad affrontare l'emergenza Lupetta. En è partito per lavoro,saranno solo 4 giorni di lontananza, ma l'attaccamento morboso della canina richiede la massima attenzione. Nel caso, aiuteremo il superamento del "trauma" coi farmaci. Per ora sembra rassegnata, perchè ha già capito che il suo amore non è uscito come tutte le mattine. La crisi però potrebbe cominciare dalle 18 in poi, nell'orario abituale del rientro. Vedremo: la squadra anticrisi è comunque pronta. Forse esagero, forse il veterinario ha ragione quando dice che io avrei bisogno del tranquillante, forse sono io che piombo nella tristezza ad ogni partenza e scarico su Lupetta la mia paura d'abbandono. Beh, con la pet therapy risolverò il problema, alla peggio sperimenterò anch'io le gocce di lupetta (9 per kg). Un po' di vuoto questa partenza me l'ha lasciato. Credo sia normale, specialmente nella nostra tranquilla vita in cui sono rare le assenze continuate di qualcuno.


In settimana arriveranno Temi e Marzia, le amiche liguri che amano trascorrere le vacanze sul lago di Como.Domenica è già in programma con Fab & Mau, Luci e Pepìto una gita gastronomica in Valtellina per mangiare i famosi pizzoccheri. Se qualcuno volesse unirsi alla compagnia sarà graditissimo: basta ce lo comunichi entro giovedì p.v. per la necessaria prenotazione presso un noto ristorante amico. Pare andremo anche in caso di cattivo tempo, a meno che nevichi...
Ora sarà meglio mi metta in pista per le solite faccende del lunedì: so già che per una volta la piccola casetta mi sembrerà troppo grande... Uff!
Foto: Jack Balas,Lost.

P.S. Aggiunta dell'ultimo minuto: sabato scorso ha compiuto gli anni anche Thiago ,l'amico spagnolo. A lui tantissimi auguri da tutti noi ! Per festeggiarlo abbiamo scelto un simpatico balletto che, speriamo, gli porti tantissima fortuna.


domenica, novembre 08, 2009

Dopo le pizze


Giornata gelida e piovosa quassù nel comasco. Le montagne appena qui dietro con la prima spruzzata di neve fanno la loro bella figura, anticipando lo straordinario spettacolo delle cime più elevate alle loro spalle, già bianche da tempo. La limpidezza che consente di spingere lo sguardo lontano è merito esclusivo del vento che soffia ad intermittenza. In casa regna l'usuale calore dei momenti più sereni. En e Dan (con lupetta) dormono tentando di recuperare quel che si può del sonno perduto. Lupetto è al pc in dialogo col mondo intero, incurante delle avverse condizioni atmosferiche che non toccano la voglia di vivere e di comunicare. Autunno ed inverno sono solo stagioni dell'anno, niente di più.

Ieri sera le tre versioni della pizza preparate da En sono state un successo. C'erano le LesDiMaSi e Pepìto, quali giudici superpartes, a far festa alle tre teglie preparate con fantasia ed abilità dal novio mezzano. L'impasto, fondamentale, era da mastro pizzaiolo ed è quello che fa la vera differenza. Così è trascorsa serenamente la serata, senza discorsi troppo seri ed impegnativi. Solo nel fumoir (cucina) Ma con Dan ed En si confrontavano seriamente su qualche tema legato alla nostra comune esperienza di vita a tre. Non mi era capitato di notarlo prima (beh, non sono tante le occasioni), ieri però mi sono accorto che , come tutti i vissuti che coinvolgono intensamente, anche vivere in troppia acuisce i sensi, o meglio la sensibilità. E' più facile leggere tra le righe e cogliere quei piccoli segnali di un cammino che, per quanto meraviglioso e continuamente sorprendente, non è esente dalle fatiche e dalle sofferenze che sono parte della tri-relazione. Intanto un'altra troppia (maschile) si è fatta viva tramite email per cercare un confronto e uno scambio di idee: L.,D. e S. vivono insieme da ormai circa 5 anni. Come immaginavo, situazioni simili sono più diffuse di quel che si voglia pensare, perchè l'amore non ha e non può avere limiti. E' la nostra (di noi umani) fantasia che cede facilmente agli imperativi sociali di varia natura.

L'arrivo di Luci che compiva gli anni ha arricchito la serata, offrendo a me l'opportunità di ruotare intorno ai miei argomenti novembrini, stimolati anche da quel po' d'alcol in più che non fa male. Avremmo dovuto festeggiare stasera il genetliaco dell'amico al nostro cinese di fiducia, ma ha appena chiamato per dirci che ha la febbre: guarisci presto, Luci!

Ieri era anche il compleanno di Barbara: anche a lei, sia pure a distanza, un grossissimo bacio x 3!

sabato, novembre 07, 2009

Mani in pasta



Ho voglia di mettere le mani in pasta. In che senso? Semplice. Farina, lievito, acqua e sale ed il gioco è fatto. Pochi ingredienti, semplici ed essenziali per un risultato eccezionale: la pizza.
Vivrei a pizze. Peccato che di buone se ne trovano poche e non è detto che pure la mia lo sia. Farò sapere.
Però è bello mettere le mani in pasta, pure nella vita. La ricetta è semplice. Pochi ingredienti: amore, volontà e salute. Unico problema è il tempo di preparazione: la vita appunto. Altri problemi non ne vedo. A volte è necessario fregarsene se si è capiti o meno, se si è capito o meno e lasciarsi andare ma non sempre è facile. Basta andare avanti ed assorbire un sorriso, una carezza, una lacrima o un grido e capisci che non ci si è fermati. Che non si è “impastato” per niente. Basta evitare che qualsiasi emozione bella o brutta venga fatta cadere nel vuoto. Basta continuare ad amarsi!
Bene dopo questa piccolissima e banale riflessione vado a comprare gli ingredienti necessari e mi metto all'opera.
Buon fine settimana e una canzone bellissima:
(En)

venerdì, novembre 06, 2009

Umanizzazione


Lo sfogo di Matteo è stato accolto con grande simpatia (συμπάθεια) e umanità. Come scrive Alias," i blog non sono solo un luogo di pettegolezzo inutile... Io imparo sempre qualcosa...e mi emoziono...e penso...e partecipo..." e possono persino chiamarci in causa nel ruolo che è più nostro, come Barbara che ha scritto:: "Io donna, madre di un ragazzo di 20 anni, ho pianto a leggere tutto ciò che provi dentro.(...) Sii orgoglioso di te stesso...un bacio come mamma. Vorrei stringerti forte per dirti.. Ce la farai.. ". Non vado oltre nelle citazioni perchè sono sempre lì nei commenti, a disposizione di tutti e non solo di Matteo, che speriamo si sia rincuorato nello scoprire tanta solidarietà persino in un piccolo sito come questo, ma proprio di tutti, perchè tutti abbiamo bisogno di alimentarci di umanità. Può sembrare strano perchè siamo uomini, ma il tempo che viviamo sembra aver innescato un processo di disumanizzazione da cui nessuno purtroppo sembra poter restare immune. E' quasi una questione di sopravvivenza imparare il cinismo ed abbracciare l'utilitarismo morale. Mi sto imbarcando in un discorso un po' troppo qualunquista e scontato, per cui vengo subito al sodo: parliamo troppo poco ed ascoltiamo ancor meno. E non ci accorgiamo che intanto la vita passa senza che noi si possa "raccogliere" qualcosa di veramente significativo che ci faccia crescere in umanità non solo per noi stessi, per il nostro privato, ma anche per gli altri in mezzo ai quali viviamo e coi quali necessariamente ci relazioniamo. Invece la vita "E' così bella,così ricca di meraviglie da scoprire ogni giorno che passa. C'è anche tanto dolore lo so bene ma anche questo è il bello della vita. Svegliarsi la mattina con la voglia di scoprire cosa accadrà, come andrà e come si arriverà a sera soddisfatti o no. Io trovo tutto questo estremamente gratificante!". Così scriveva il nostro Dan a Matteo qualche giorno fa. Dobbiamo forse deciderci a rompere quegli specchi nei quali vogliamo vedere solo la nostra immagine riflessa in tutte le posizioni più assurde ed inimmaginabili, pur di non vedere davvero gli altri. Perchè gli altri non si accontentano di essere guardati, pretendono attenzione e poi ci provocano, nel bene come nel male. Ci riempiono la vita anche quando ne faremmo volentieri a meno , in cambio però, senza nemmeno immaginarlo, ci restituiscono le ragioni ed il senso ultimo del nostro stesso esistere.
Perdonate la banalità di questo post: mi è venuto così, uff. Passate velocemente oltre che oggi è già venerdì perchè, come dice il proverbio: "venerdì mattina piovoso, weekend sicuramente giocoso". O anche "focoso", a seconda di come vi conviene chè tanto l'ho inventato io al momento, eh eh.

giovedì, novembre 05, 2009

Giovani gay

Riceviamo da Matteo, ventenne romano, un amaro sfogo forse tipico dell'età, che è grido di dolore e di disperazione. Proprio nel momento in cui la vita dovrebbe sorridere di più. Il rapporto con gli adulti, familiari che non capiscono o estranei senza scrupoli, segna inevitabilmente l'esperienza di un giovane che vorrebbe giustamente di più dalla vita. Forse basterebbe più attenzione, più disponibilità all'ascolto...


A TE GIOVANE GAY
ti sveglio nel cuore nella notte
solo nel letto troppo stretto e freddo
nel letto troppo grande e vuoto e caldo delle tue lacrime che ormai versi da una vita
sei solo
tutti ti giudicano
chi sa chi non sa ma tutti ti giudicano
e te non ti fidi più
te non mangi non vivi non speri più eppure il tuo sogno è così semplice
come il mio
qualcuno che ti tenga la mano di giorno lungo le strade del mondo
che ti tenga tra le sue braccia di notte per nn farti crollare nel baratro dei tuo incubi
di amici non ne hai e quelli che si definiscono così non possono sentire o vedere quel cancro che ti spacca dentro in cuore
i tuoi familiari? perchè ti considerano normale? per loro sei inutile perso dietro ai tuoi istinti e sogni.
E un giono ti innamori di lui lui ti odia e ti ferisce
per dimenticarlo vendi il tempio del tuo cuore e come sanguina il tuo corpo così sanguina il tuo cuore
allora sogni un amore
metti tutto te stesso alla ricerca di una persona che ti ami
e non mangi non studi non lavori non vivi perchè tutto in volo verso la tua meta
un compagno che ti ami per quello che sei e con te cndivida la vita
ma quelli che incntri ti prendono in giro nel migliore dei casi
ti consumano una notte poi fuggono
altri ti tengono nella loro rete per mesi
ti criticano ti dicono che sei troppo romantico che corri troppo che sogni troppo
che non ti vesti bene che sei troppo alto o troppo magro o troppo lontano o che non sei attivo o che non sei passivo
e te corri dietro a tutti
ma chi corre dietro a te?
chi ti corteggia?chi cerca di capirti?
nessuno
e te stupido ti consumi ma l' amore esite? ti chiedi
io ti dico si esiste
ma non cè nessuno che ama me
non c'è nessuno che ama te
allora perchè non parlare io e te?
perchè non amarci a vicenda
dal dolore allora nasce un amore
eppure
io e te saremo sempre soli
e soli voleremo via. (Matteo)

mercoledì, novembre 04, 2009

A testa in giù


Pozzoromolo arriverà nella mia libreria solo sabato prossimo. Avrei potuto trovarlo a Milano, ma farlo arrivare in questa landa mi sembrava di partecipare indirettamente ad un'operazione culturale, oltre che commerciale a vantaggio dell'amico Gino.
ElThiago ci ha insignito in un colpo solo ancora due premi che mi pare di aver capito ne raggruppano altri tre, allo scopo di farli viaggiare in Italia, ma, per quanto ci piaccia interfacciarci (usti!, finalmente uso anch'io questo tremendo verbo, forse a sproposito, ma ci sta tanto bene uguale) coi cugini spagnoli, sarebbe stato troppo complesso ( e noiosamente invadente) rilanciarli come si usa in questi casi. Speriamo perdoni il nostro blocco: almeno il confine l'hanno passato.
Mi resta il rimpianto di non essere riuscito a passare a salutare l'Alda Merini, la piccola ape furibonda, una degli ultimi Grandi di Milano. Riposerà comunque al Famedio, vicino all'amico Giovanni Raboni e sarà così sempre raggiungibile. Di fronte a questa morte ho come la sensazione si sia consumata l'ennesima ingiustizia, se paragonata allo scalpore riservato a Mike Bongiorno, personaggio televisivo certamente più popolare al grande pubblico. Ma forse va bene così: Alda Merini è vissuta ed è morta sommessamente. Un po' come la sua poesia: formalmente sommessa per non distrarre l'attenzione dalle altezze dei suoi voli e dalla profondità della sostanza.
Mi viene il dubbio che certe volte siamo noi a voler percepire la realtà al contrario, perchè è più comodo e meno impegnativo capovolgerla, neutralizzando così le sue illimitate provocazioni.Quando ci torna utile siamo capaci di contorsioni incredibili!

martedì, novembre 03, 2009

London troppia


Buongiorno ragazzi!

B. mi ha inviato il link al vostro blog lo scorso venerdi' a lavoro ma non avendo tempo ho totalmente ignorato la sua e-mail. Quando poi sono rientrato a casa mi ha chiesto: "Hai visto l'e-mail che ti ho mandato? In Italia c'e' esattamente una situazione come la nostra ... una coppia ha incontrato una terza persona e se ne sono innamorati"! Spinto dalla curiosita' eccomi qui a buttar giu' una paio di righe per stabilire un contatto e se possibile, confrontarci in questa "avventura". Noi tre siamo insieme da tre anni in una relazione monogama, abbiamo comprato insieme casa da un anno e viviamo a Londra da (x) anni. Spero di sentirvi!
A presto, A. B. e C.
Ricevere email di questo tipo ci fa ovviamente stra-piacere, perchè provano che la possibilità dell'amore a tre non è frutto della nostra fantasia (per alcuni) perversa, ma è un bisogno umano, una realtà che è possibile avvertire e poi anche realizzare concretamente. Ed è un fatto: tutte le troppie che abbiamo conosciuto (beh, questa è la seconda), come anche noi stessi, sentono forte la necessità di confrontarsi costruttivamente. Sarà il vivere una situazione non ancora collaudata e tutta da inventare a spingere verso gli altri, sta di fatto che non solo non temiamo, ma cerchiamo, appena possibile, di condividere la nostra "avventura" con quella disponibilità ad ascoltare, misurarsi ed imparare che caratterizza, o dovrebbe caratterizzare, ogni relazione d'amore che vuole crescere. L'assenza di modelli di riferimento stimola quasi spontaneamente l'uscita da se stessi, dalla propria tana felice e protettiva,non però come semplice ricerca di risposte, ma come modo di essere, apertura mentale che coinvolge a tutto campo.
Non è già questo un significativo segnale che siamo sulla buona strada?

lunedì, novembre 02, 2009

Ul canton del temp




"C’è gente che prende il granito
per farvi battere un cuore.
Dio ci prese la carne e l’anima
mettendo insieme i confini.
La nostra carne così debole, così informe
sogna di essere buttata nel granito
per perdere il cuore".

Alda Merini
Pioggia e nebbiolina ci stanno oggi per questo 2 Novembre malinconico.Devo confessare che mi è sempre piaciuto andar per cimiteri, specie quelli piccoli, dove è più facile ricostruire la storia di una comunità semplicemente percorrendo le epigrafi tombali. Ricordo che Mel, in un suo vecchio post,aveva citato una tradizione della sua terra che chiama abitualmente "seconda casa" la tomba. E' lì, nelle seconde case, che ritrovo tanti volti della mia infanzia, molti dei quali finalmente oggi hanno anche un nome, una storia. Perciò andare al cimitero è diventato per me un momento quasi magico di serena scoperta di storie altrui che, in qualche modo, per breve o lungo tratto, hanno incrociato la mia storia, divenendone parte a pieno titolo. Naturalmente si tratta solo di frammenti della mia storia, ma sono quelli già liberati dal tempo, che resta categoria di noi viventi. Là, in quel luogo, il tempo si è definitivamente compiuto, bloccato, tanto che per me è diventato (in comasco) "ul canton del temp", l'angolo del tempo (sospeso), nel quale ho bisogno di tanto in tanto di tuffarmi placidamente- sempre nelle ore che so più deserte- perchè ogni volta mi propone ricordi che nella memoria, chissà perchè, appaiono sempre felici. Anche i più brutti. Non ho mai portato i miei compagni con me,pur avvertendo forte, specie in certe occasioni, il desiderio di mostrare loro le mie più antiche radici, ma è solo perchè mi rendo conto che suonerebbe un po' strano proporre una gita al camposanto. Anche voi che leggete, non allarmatevi: è tutto a posto!
Persino la grande, efficiente Milano si è svegliata stamattina con la consapevolezza di essere più povera senza l'Alda, voce folle che cantava le drammatiche, ma meravigliose follie della vita. Perchè la vita è davvero una gran follia e come tale va vissuta intensamente fino in fondo, lasciando da parte dubbi e paure che potrebbero trattenerci.
Una cosa sola dovremmo temere: perdere il cuore.
Il cuore di carne.

domenica, novembre 01, 2009

Spiragli sempre aperti



Stavolta non mi faccio coinvolgere e tiro dritto senza leggere i commenti all'articolo su di noi. Non ci interessa esaltare la nostra situazione e nemmeno giustificarla: ci siamo e basta. Ognuno poi pensi e viva quello che vuole, cogliendo il bello o il brutto delle esperienze altrui, a seconda delle proprie convinzioni e della propria realtà. Come già espresso recentemente (Avanti!),un racconto non può mai essere esaustivo, ma prestarsi alle più diverse interpretazioni. Tanto più se le parole tentano di narrare il mondo dei sentimenti e delle emozioni che appartengono all'intimità di una relazione. Un po' come quando si spiano attraverso lo spiraglio di una porta, non visti e perciò non coinvolti paritariamente, momenti di vita altrui. Il voyeur è poi libero di interpretare ciò che vede alla luce del proprio vissuto, dei propri sentimenti, persino delle proprie perversioni, nel tentativo di dare con la propria personalissima fantasia un senso compiuto al poco che riesce a catturare. E' normale ed è giusto sia così. Se non fossimo pronti al rischio sprangheremmo porta e finestre, tentazione che ogni tanto ci viene, ma che superiamo pensando che, in fondo, a noi quello che interessa è solo sostenere che non ci possono essere limiti all'amore. Etero, omo, coppia, troppia, etc. sono parole che compaiono ripetutamente nella vita di persone concrete che tentano di declinare, come sanno e possono, il verbo amare nelle modalità a loro più congeniali. Nel rispetto reciproco e nel buon senso, purtroppo molto spesso ignorati.
Noi certo non possediamo la verità, abbiamo solo trovato la nostra via che vogliamo percorrere finchè riusciremo, perchè ci fa stare bene e perchè sentiamo come nostra. Un po' alla volta, lentamente, senza correre, siamo convinti che si arriverà ad abbracciare (e non semplicemente tollerare)nell'esperienza umana e sociale realtà un tempo inimmaginabili.
E' già successo.