giovedì, dicembre 31, 2009

Già il 31!




Ci siamo. Si corre verso la conclusione di un anno e l'inizio del nuovo. Si fanno bilanci, ci si carica di speranze ed aspettative, quasi che magicamente tutte le storture possano aggiustarsi e risolversi. E' bella questa speranza condivisa, anche se, sotto sotto, sappiamo che il più delle volte la nostra è solo illusione. Sperare costa nulla e senza speranze non potremmo vivere.
"Sul comodino stanno la sveglia/i buoni propositi e la tua fotografia/dovrei cambiar e come l'uccello mutar le penne/ma la paura di perdere il vol m'afferma/e in un rincorrere di sonno imbambolato/un fil di fiato esce/ ...da domani "(V.Celli).
Già, si vorrebbe cambiare, ma in realtà si ha paura, perchè il nuovo comporta sempre il rischio. Ci piace l'idea di poter osare , lasciandoci alle spalle tutte le sicurezze e le certezze che sono la nostra vita, ma altra cosa è poi attuare il proposito. Forse solo la disperazione potrebbe darci il coraggio di rischiare il salto . O l'amore, perchè no? Non è già un rischio di per sè?
Ad ogni modo non occorre cambiare proprio tutto. Magari solo il Governo, l'opposizione e... qualcosa di noi stessi.
Beh, qualsiasi cosa desideriate dal nuovo anno, vi auguriamo di realizzarla. Non siate troppo duri con voi stessi nei bilanci: siamo quello che siamo anche grazie a tutti i nostri errori e difetti . Si può e si deve migliorare, ma senza piangerci troppo addosso.

Noi, famiglia al completo, nel tardo pomeriggio (En e Dan lavorano anche oggi) partiremo per il mare, dove festeggeremo con gli amici di sempre il Capodanno.
Un sereno, anzi felice 2010 a tutti!

martedì, dicembre 29, 2009

"Ed è restata la notte"



Il cardinale di Napoli lancia il progetto "Adozione di vicinanza" per sostenere i ragazzi meno fortunati della città. Aumentano sensibilmente in tutto il Paese le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, eppure ci ripetono che va tutto bene. Si grida al successo dello Scudo fiscale che ha permesso il rientro di ben 95 miliardi di euro: i maxi-evasori sono così condonati. Forse è in questo clima di vip-amnistia che si è pensato di dedicare una via di Milano a Craxi, morto latitante a Hammamet , dopo la condanna passata in giudicato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. La storica Basilica di Collemaggio, riaperta con gran pubblicità la notte di Natale, copre ritardi ed inadempienze nei confronti dei terremotati d'Abruzzo.
Pur con tutta la buona volontà possibile a lasciarmi contagiare dal nuovo "clima d'amore"di cui tanto si parla, non riesco a vedere qualcosa di buono e che veramente funzioni in questo Paese . I disonesti vengono sistematicamente premiati e proposti addirittura ad esempio di tutti, mentre i poveri cristi sono sistematicamente abbandonati a se stessi e tartassati con nuovi rincari, previsti con l'anno nuovo.L'opposizione naturalmente, fedele al mandato di autoannullarsi, concentra il suo peggio in Puglia, dove sembra non appoggiare la ri-candidatura di Vendola, Governatore capace ed onesto. Ma gay.


Ho letto ormai da un pezzo "Pozzoromolo" dell'amico L.R.Carrino. L'ho trovato straordinario per scrittura e trama (come già Acqua storta) e mi ero proposto di parlarne qui, ma non so dire meglio e più di quanto abbia già scritto Giulio .

Ho trovato però questa sua sorprendente videopoesia d'amore proibito : la dedico al nostro Bel Paese...


lunedì, dicembre 28, 2009

Canzoni stonate




Mi spiacerebbe se tanta notorietà dovesse costare al pretino, o seminarista che sia, la carriera o gli ordini religiosi. L'essere riconosciuto e subito accolto, così clamorosamente e calorosamente, dall'intero popolo gayo credo non compensi un'eventuale segregazione in un convento lontano dal mondo o, peggio ancora, un'espulsione definitiva dagli ordini sacri. Ri-segnalo quindi che anche un cerimoniere ( appena dietro il papa, a sinistra) è stato colto dalla telecamera mentre si portava la mano alla bocca nell'inconfondibile gesto d'apprensione e sgomento. L'immagine dura appena una frazione di secondo, perchè, ripresosi dallo stupore, il prelato si getta subito nella mischia a terra. Dino mi aveva insegnato a copiare il fotogramma , ma naturalmente non ricordo più, uff. A questo punto una potenziale censura da parte dei gerarchi dovrebbe coinvolgere necessariamente anche il monsignore. Il che è già più difficile. Spero dunque tutto si risolva con qualche risatina e pettegolezzo (pruriginoso) nelle sacrestie e nei salotti della Roma bene, abitualmente frequentati dagli ecclesiatici vip .
Per il resto, qui nulla di nuovo. En e Dan hanno ripreso il lavoro, ma continua l'atmosfera di festa.Ieri abbiamo trascorso una tranquilla domenica in famiglia tra karaoke e giochi alla play 3. Io ho approfittato per dedicarmi alla lettura, perchè delle centinaia di canzoni presenti nel programma solo poche , come ho già scritto, sono abbordabili. Non pretendevo di trovare qualcosa tipo "Quando m'innamoro" di A.Identici, o "18 ans" di Dalida e nemmeno "Il pullover " di Gianni Meccia, ma almeno le più note canzoni italiane, anche recenti, quelle sì! Niente Zero (pare perchè non voglia concedere i diritti)... E poi, come è possibile un karaoke senza "Io vagabondo"? Boh. Dev'essere un karaoke elitario, giusto per la Simonetta, Koala e pochi altri quasi professionisti.
Ad ogni modo è bello uguale, perchè si canta insieme.E se anche sto in un'altra stanza, mi piace sentire le voci (non sempre accordate) dei novi e dello Zerofolletto: mi fanno compagnia nella lettura.Piace anche a Miss Piggott (Lupetta): me ne accorgo dal suo sguardo sognante. Lo stare insieme , come dice En, basta a riscaldare queste fredde giornate invernali. E poi si ride. Tanto.

domenica, dicembre 27, 2009

Avanzi finiti


Immagino che tutti avrete notato nelle immagini del volo papale, proposteci all'infinito, quel pretino visibilmente preoccupato e poi subito sollevato, appena accertata l'incolumità del santo "Capo". La stessa gestualità tipica-la mano alla bocca a soffocare un gridolino d'apprensione- si nota anche nel cerimoniere appena alle spalle del pontefice. Sono piccole annotazioni marginali, un po' folkloristiche, che ci fanno sorridere e sdrammatizzano senza bisogno di scomodare il gay(ra)dar, la cui esistenza sembra ora essere confermata dalla scienza (A quanto pare il gaydar esiste). Il sempre sorridente e positivo cardinale Etchegaray si è rotto il femore, ma di lui , povero,si dice poco, essendo personaggio secondario: dovrebbe essere operato oggi.

C'è da prevedere che i cosiddetti "psicolabili" spunteranno come funghi prossimamente, a causa dell'effetto emulazione che i media stanno scatenando senza rendersene conto. Spero di sbagliarmi.
Ierisera niente cena degli "avanzi di S.Stefano" perchè li avevamo finiti a pranzo. Dopo un pomeriggio trascorso in famiglia a cantare le poche canzoni interpretabili presenti nel gioco regalato a Lupetto, verso sera ci hanno raggiunto gli amici. C'era anche Simonetta, l'amica che vive in Germania. Solo allora c'è stata la riscossa del nostro karaoke nostrano.
Poi, mentre Lupetto raggiungeva la località dell'ennesima festa di compleanno che prevedeva pernottamento e rientro in mattinata (non è ancora tornato, ma ha appena inviato sms!), tutti insieme abbiamo concluso allegramente a La Vetreria qua vicino.
Le feste non sono finite. Dopo Capodanno che trascorreremo in Liguria con gli amici ci sarà il compleanno di Dan, il quinto che festeggeremo insieme. Sarà una sorpresa?

sabato, dicembre 26, 2009

Natale


24 dicembre 2009

Stamattina ho chiamato Nonna Finis. La nonnina dell'Argentario. Ha spento novanta candeline il primo dicembre. Era indaffarata nei preparativi che coinvolgeranno tutta la sua numerosa famiglia. Avevo bisogno di sentire la sua voce. Ferma, saggia, dolce e tenera. Quando sento gli squilli del telefono ho sempre paura che non risponda più. Invece il suo "Pronto!" mi ha riempito di gioia.
Oggi ho convinto Ser ad accompagnarmi ad acquistare gli ultimi regali. Non so se è stato un bene o un male. Per lui è stata sicuramente una forzatura. Per me la fortuna di avere vicino chi riesce, anche senza parlare, a frenare la mia smania di comprare. Non guardo molto il prezzo. Non perchè sia ricco o perchè possa contare su uno stipendio esagerato. Sono sempre comunque molto attento nella scelta e mai compro cose inutili. Ho iniziato fin troppo presto a risparmiare, perchè il mio obiettivo era acquistare la casa. Saltavo pure i pranzi per monetizzare il ticket restaurant. Oggi non è più necessario il risparmio e poi ho una grande fortuna:l'aver imparato dai miei ad adattarmi anche ai tempi di magra nel caso dovessero arrivare. Stasera questa pioggia fortissima invoglia ancora di più a stare a casa. Soli, noi quattro e Lupetta. Con gli amici stiamo pensando alla “cena degli avanzi” a Santo Stefano.

25 dicembre 2009

E' mezzanotte. Siamo soli noi tre, Lupetto è già a nanna. E' il momento dei regali. Mi butto per primo ovviamente. E' il turno di Dan: una pashmina ed un capellino in puro cashmere. Gli piacciono, è andata! Quest'anno abbiamo optato per regali non esagerati in termini di prezzo, concentrando le nostre risorse per Lupetto. Ora tocca a Ser: un telefonino Nokia molto pratico e leggero. Pare apprezzare. Il mio turno. Una busta (i Novi hanno contribuito all'acquisto del televisore). Una letterina che spiega il senso del pensiero. Un'altra bustina. La apro, ed ecco finalmente il regalo/simbolo: il dente del giudizio di Dan, tolto di recente. Davvero originale. Ho trovato in quel dente il senso ed il calore che deve avere un regalo. Non importa il denaro. In coreano i denti del giudizio sono chiamati i denti dell'amore, perchè come il primo amore fanno soffrire e nascono in giovane età. Credo che Dan sia inconsapevole di questo significato, ma mi piace pensare così e riconoscere nel gesto la fine della sofferenza e l'inizio di un nuovo percorso insieme. Nel biglietto mancava la scritta "ti amiamo". Forse è stata troppo abusata in passato.
Giornata in famiglia per tutti. Ser preferisce restare qui e solo nel pomeriggio è venuto dai miei. Non ci speravo quest'anno e non so se sarei riuscito a perdonare il fatto che non fosse venuto. Non per me. Ma per i miei, che da sempre hanno dimostrato una particolare vicinanza e riconoscenza per quello che in questi anni ha fatto per Lupetto e forse pure per me. In una frase mia mamma ha sintetizzato: "per Lupetto siete un esempio positivo di vita e di crescita". Esagera la donna.

Oggi

Finalmente arriva Dan. Nel pomeriggio ci raggiungeranno anche gli amici. La playstation è pronta. Dan e Ser hanno regalato a Lupetto anche il gioco per cantare (il regalo è ovviamente più nostro). Daremo sfogo alle nostre doti artistico-canore, ma soprattutto staremo insieme. "Insieme" che bella e magica parola. Riscalda solo a pronunciarla. (En)


"Sognavo un sogno in passato,in tempi d'eccesiva speranza,quando la vita andava vissuta.Sognavo che amore non moriva mai.Sognavo che Dio fosse indulgente."

venerdì, dicembre 25, 2009

Natale 2009


Buon Natale!

giovedì, dicembre 24, 2009

Tepore dentro



En ed io ci siamo svegliati alle 4.30 per aspettare il ritorno di Lupetto (lo Zerofolletto), arrivato puntualmente alle 5.00 come annunciato. Con una cinquantina di amici ha partecipato alla festa dei diciott'anni di una compagna in una imprecisata località bresciana. Era tutto organizzato alla perfezione, il pullman, il ristorante, la musica. Una cosa seria : gli uomini in giacca e cravatta, le donne in lungo. Un po' troppo da "fighetti", ma per una volta ci sta. Naturalmente, curiosi come siamo, appena entrato in casa l'abbiamo sottoposto ad un fuoco di fila di domande. Il resto ce lo racconterà al risveglio. Anche En è tornato a dormire, perchè più tardi andrà in ufficio.
E' la vigilia.
Come quand'ero bambino, vivo questi giorni dell'attesa più insonne che mai. Non ho ben chiaro, a differenza di allora, quello che attendo. Forse serenità per me, per noi, per tutti.E' un'idea vaga però, perchè gli anni segnano dentro più di quanto si voglia ammettere. Il disincanto è la controparte inevitabile di una diversa e più concreta consapevolezza. I miracoli accadono ancora, ma dipendono da noi.Le magie sono ancora possibili, ma dobbiamo farle noi. Nessun altro può al nostro posto.Come ha scritto l'amico di ieri, una cosa è certa: abbiamo bisogno degli altri.Il massimo però sarebbe aprirci agli altri, anche all'amore, non perchè abbiamo bisogno . Semmai il contrario: riconoscere di aver bisogno perchè ci interessano gli altri,li stimiamo, ci stanno a cuore.Li amiamo.Forse è una sottigliezza, ma credo faccia la differenza.
Qui ci sta anche una citazione che ho ritrovato da poco da qualche parte, è di Kahlil Gibran, saggio molto amato dagli adolescenti di tutti i tempi:“La realtà dell’altra persona non è in ciò che ti rivela, ma in ciò che non può rivelarti. Perciò, se vuoi capirla, non ascoltare ciò che dice ma ciò che non dice“. Una verità che impone un'attenzione estrema, possibile solo se ci si libera da pregiudizi e convinzioni varie che condizionano pesantemente le relazioni.
Mi piacerebbe un Natale sobrio, quasi austero quest'anno, ma ricco delle magie che solo noi umani sappiamo fare quando lasciamo che siano i cuori a battere insieme il ritmo della nostra storia.
Se non ci vediamo più, auguri di buon Natale a tutti!

mercoledì, dicembre 23, 2009

A mani vuote



Cari En, Ser e Dan,
(...) Quest'anno vorrei che il Natale non arrivasse. Per la prima volta sono solo o meglio mi sento solo, a 60 anni suonati. E' colpa mia, perchè fino a ieri ho vissuto la mia vita cercando di prendere il meglio, o quello che pensavo lo fosse, senza dare mai nulla in cambio. Qualcosa di significativo come una parte di me, il mio cuore. Il mio unico impegno era per il lavoro che mi ha appagato tanto economicamente e, pensavo, umanamente. Non ho mai creduto veramente nella possibilità dell'amore di un uomo e forse non ne sentivo il bisogno. Cresciuto nella tradizionale educazione cattolica , mi accontentavo di cercare il facile appagamento fisico .Dopo, puntualmente tornavo a casa coi miei bravi sensi di colpa che mi facevano sentire bene, quasi normale,anche se un po' più peccatore. A casa c'era sempre mamma, la mia vera ed unica famiglia. Ora devo ammettere che non ho mai amato nessun altro e nessun altro mi ha mai amato. Non chiedevo di più perchè mi sembrava di avere già tutto, che non mi occorresse altro. (...) Rimasto solo e pensionato mi ritrovo con niente, se non una bella casa e soldi a sufficienza per una più che agiata vecchiaia. Niente amici veri, solo conoscenti, gente che mi cerca perchè so rendere allegra la compagnia con le battute sempre pronte, sceme quel tanto che basta a trascorrere la serata.(...) Col lavoro ho perso anche il ruolo sociale che mi permetteva di emergere in mezzo agli altri. Adesso sono uno dei molti pensionati, confuso tra i tanti. Mi sento vuoto, con alle spalle una vita altrettanto vuota ed insignificante, mentre vorrei essere uno dei derelitti di cui scrivete per i quali il Natale e la vita stessa ha ancora senso. Non so perchè vi ho scritto, leggendovi mi pare ogni volta di riappacificarmi un po' con me stesso, anche se non so come e perchè.Forse ho solo voglia di liberarmi un poco dall'angosciante peso della mia ...inconsistenza. Perdonate lo sfogo.
Un vostro affezionato lettore

Cercare il Natale



In uno dei suoi bellissimi sermoni, quello per il Natale del 1618, il vescovo Lancelot Andrewes (1555-1626) costruisce il discorso a partire da questa osservazione: “Nel messaggio dell'angelo ci sono due parti: 1. la nascita, e 2. il ritrovamento. Perché questa è una festa doppia: non solo la festa della sua nascita, ma anche la festa del suo ritrovamento. Per questo l'angelo non conclude l'annuncio con è nato per voi, ma dice altro: lo troverete.
Non basta dire Cristo è nato, ma, per ricavare un vantaggio da questa nascita, noi dobbiamo trovarlo. È nato è la parte che fa lui: lo troverete è la nostra. Se non lo troviamo è come se non fosse nato. Per noi, per tutti. Nasce per noi quando noi lo si conosce”.
E per il vero, i racconti evangelici dell'infanzia sono più preoccupati di farci sapere non come e dove Gesù è nato, ma come e da chi viene “trovato”. E questo spiega ancora una volta perché i vangeli non sono soltanto “storia”, ma anche una testimonianza di fede, o se vogliamo, sono “la storia di chi, come, e perché ha creduto” che nel bambino di Betlemme, così come nel condannato morto in croce, risplendeva la gloria di Dio.
Tra le figure che popolano il Natale ne emergono tre che rappresentano diverse situazioni e diversi modi di rispondere alla “notizia”: sono i pastori di Betlemme, i Magi venuti dall’oriente, e i vecchi Simeone e Anna. Sono, se si vuole, tre figure di poveri: i pastori per statuto sociale, i Magi per la loro non appartenenza al popolo di Israele, i vecchi per ragione anagrafica come persone che non hanno più niente da dire né da dare.Letti in sequenza mostrano tre atteggiamenti che sono alla base di ogni cammino di fede: lo stupore/sconcerto di fronte all'imprevedibile, la fatica della ricerca, la pazienza dell'attesa.

(Riflessioni di don Domenico Pezzini tratte da Acqua di Fonte n.49 del Dicembre 2008)

Luce gentile (Lead, Kindly Light)
Conducimi tu, luce gentile conducimi nel buio che mi stringe;la notte è scura la casa è lontana,conducimi tu, luce gentile.
Tu guida i miei passi, luce gentile non chiedo di vedere assai lontano mi basta un passo solo il primo passo conducimi avanti luce gentile.
Non sempre fu così, te ne pregai perché tu mi guidassi e conducessi da me la mia strada io volli vedere adesso tu mi guidi luce gentile.
Io volli certezze dimentica quei giorni,purché l’amore tuo non m’abbandoni finché la notte passi, tu mi guiderai,sicuramente a te luce gentile.
Conducimi tu, luce gentile conducimi nel buio che mi stringe;la notte è scura la casa è lontana,conducimi tu, luce gentile.
(Card. John Henry Newman, Sicilia 1832)

martedì, dicembre 22, 2009

Opportunità natalizia


Quasi otto ore per rientrare in ditta. Milano completamente paralizzata.Il povero Dan aveva anche la febbre. La verità è che i Comuni non hanno i soldi per pagare gli interventi straordinari di pulizia delle strade . E' così ovunque. Si risparmia , sperando nella clemenza del tempo. Quest'anno però è andata male: l'abbondante nevicata ha mandato in tilt città e paesini. Chi si mette in viaggio, ci dicono, deve portarsi panini e coperte. E sperare. Anche pregare se sa . E' l'Italia della crisi che si vuol nascondere che è esplosa per le eccezionali condizioni climatiche. Che poi così eccezionali non sono, perchè fino a non molto tempo fa, prima del veloce mutamento del clima degli ultimi anni,gli inverni da queste parti erano sempre rigidi. Operai, ricercatori, dipendenti di diverse categorie, malamente cacciati sulla strada, da tempo affollano i tetti di capannoni, fabbriche e istituti del Paese, per protestare la drammatica condizione in cui versano insieme alle famiglie, ma sono puntualmente ignorati dai media e soprattutto da chi dovrebbe gestire il Bene comune.
Non esistono ufficialmente: la crisi ormai è risolta ci hanno ripetutamente assicurato. I fortunati, risparmiati dalla cancellazione dei posti di lavoro, nemmeno si accorgono del malcontento soffocato un po' ovunque. Ignoranza colpevole naturalmente, perchè vede e sente solo quel che vuol vedere e sentire.
Ci voleva questa pesante imbiancata: in altri tempi avrebbe intenerito i cuori alla vigilia del Natale,oggi invece rivela le squallide bugie della banda che ci governa, opposizione compresa. Temo però che anche questa opportunità di consapevolezza sarà sprecata, scivolando sotto il candido manto che tutto copre e nasconde.

lunedì, dicembre 21, 2009

Fiocco e cuore




Fiocco azzurro al circo Togni, grazie a mamma Plousette e papà Jody. Giusto un pinguino poteva nascere con questo tempo polare.Fa piacere sapere che qualcuno può godere di tutto quel bendiddio che vien giù dal cielo. I due novi invece sono in mezzo al traffico paralizzato. Speriamo bene perchè sono entrambi fisicamente malandati, in particolare Dan, forse già vittima dell'influenza stagionale che, si dice, raggiungerà il picco proprio a Natale.
Ierisera il gelo ci ha bloccato in casa, dove però ci hanno raggiunto intrepidi amici coi quali abbiamo improvvisato una cena. E' venuto anche Fabri2 che avevamo conosciuto un paio d'anni fa insieme al suo compagno: si sono lasciati da pochi mesi dopo 4 anni di vita insieme. Purtroppo succede: in amore non ci sono mai certezze assolute, non ci si può mai sedere sugli allori. Può essere triste, ma è anche stimolante, perchè impegna a restare sempre vigili alimentando senza tregua il sentimento. Proprio come si fa con un tesoro prezioso che non si vuol perdere, ma far fruttare al meglio. Con un po' di fortuna si riesce, ma basta un cattivo investimento per restare ... in mutande. Le persone naturalmente valgono più dell'oro e sono anche più complesse, ma hanno un cuore che batte in continuazione, senza pause, perchè ama la vita, l'amore. Forse il segreto sta nell'entrare in quel piccolo muscolo per imprimere vibrazioni uniche, al punto che poi non ne sappia più fare a meno.Usti, ho descritto l'innamoramento come fosse un'azione di sabotaggio che crea dipendenza.Non è così naturalmente, perchè occorre, tra amanti, che il cuore si offra con entusiasmo reciprocamente . Finchè ciò avviene la vita procede spedita e con essa l'amore.

domenica, dicembre 20, 2009

C'è che ormai ho imparato a sognare



Sono uscito un salto a prendere i dadi per il tradizionale arrosto domenicale. Con buona pace dello Zerofolletto, visto che le ultime domeniche è stato graziato. La temperatura variava tra i -9° e i -7°: non è mai andata più su ma nemmeno lo speravo, chè tanto domani comincia ufficialmente l'inverno. Da dopodomani le giornate torneranno però ad allungarsi e mi basta per immaginare la prossima primavera appena già dietro l'angolo. Angolo ghiacciato per il momento, come tutte le strade che io comunque percorro agilmente con le nuove supergomme.
Pensavo che questo è il quinto Natale in troppia. Emozionante. E' diverso da tutti gli altri, specie dal primo quando, ricordo, En ed io avevamo nascosto in un maglione, regalo per Dan, la terza fede d'oro bianco che avevamo adottato per noi solo qualche anno prima.Non se l'aspettava: stavamo insieme solo da poco più di due mesi. Sono ormai tanti i ricordi, sempre legati ad emozioni fortissime.Il primo Natale non si scorda mai,eh eh. Ma nemmeno quelli che sono seguiti e persino quello dello scorso anno con i suoi dolorosi lutti. Mentre scrivo ho davanti agli occhi le immagini dei novi emozionati: difficili da descrivere, se non li conoscete personalmente. Sono fondamentalmente due timidoni (io pure), ma tradiscono i forti sentimenti con tutto il corpo, con la mimica facciale e la gestualità che sono tipiche di ognuno di loro.
Grazie alle novie (LesDiMaSi) riviviamo passo passo i nostri inizi : "Ho appena terminato di impacchettare i regali per le mie novie, e per la prima volta provo gioia nell'avvicinarsi del Natale, festa da me sempre molto sofferta. Sarà l'idea di trascorrerla in "famiglia", ovvero tra di noi, che mi apre alla possibilità di viverla con serenità, senza dover a forza mostrare gioia per un incontro di famiglia che spesso non mi appartiene, ma questa sera ho provato l'emozione sovente decantata da molti per questo evento".
Era tutto così diverso, nuovo, unico: " Continua ad essere strano, a volte difficile, ma anche durante le tempeste tutto torna al suo posto con maggiore facilità. Sono diverse (tantissimo!), e il sentimento per loro é incommensurabile, cosa non sempre facile da gestire, soprattutto quando siamo insieme, ma il mosaico inizia a formare una bellissima immagine, degna delle migliori relazioni di coppia. ".
Pensandoci bene non è cambiato molto da allora,perchè la vita a tre non conosce la tentazione della sosta, esigendo continuamente "una metamorfosi, bisogna ri-modellarsi su nuovi orizzonti, scoprire nuovi limiti, nuove forze" . In tre le dinamiche relazionali sono accelerate per cui il singolo, ricevendo continui stimoli di crescita, li riversa subito a sua volta nella relazione, in un eccitante movimento perpetuo.
Quando inizi a capire che tutto è più grande...
Ho imparato a sognare quando inizi a scoprire che ogni sogno ti porta più in là...
C'è che chi ormai ha imparato a sognare non smetterà...



sabato, dicembre 19, 2009

Amore condiviso


Usti, che freddo! Si va dai -8° ai -2°, il termometro più su non sale. La neve, caduta come previsto nella notte, è subito ghiacciata. Si esce, almeno io, solo per necessità e purtroppo queste, col Natale alle porte, sono sempre tante, uff. Intanto mi concentro sul senso della festa che viene, giusto per motivarmi ad uscire. Non subito però, nei prossimi giorni. Quello che si dice in giro in questi giorni circa il dolore che salva e redime mi sa di blasfemia. Non solo per chi lo va dicendo (anche),ma perchè semmai è l'Amore che salva e cambia. Non la sofferenza che è male e, da che mondo è mondo, dal male non può venire il bene ma solo altro male. Certo l'amore spesso è provato dal dolore che è purtroppo componente della realtà umana: il travaglio, quello del parto non Marco il giornalista, è necessario per sfornare la gioia del pargolo, ma non è quello a generarlo, bensì l'amore del papà e della mamma 9 mesi prima. Anche secondo il Cristianesimo non è la crocifissione del Cristo a salvare l'uomo, bensì la sua resurrezione, che è trionfo della vita sulla morte.L'amore è il motore dell'intera economia della salvezza, non la passione e la morte del Figlio di Dio, che sono la conseguenza dell'aver abbracciato interamente la natura umana. La sofferenza del Dio trinitario è accettata consapevolmente solo ed esclusivamente per amore. Lo stesso Gesù ne avrebbe fatto volentieri a meno come testimoniano i vangeli. La sofferenza va evitata, eliminata quando si può. Se proprio non se ne può fare a meno può acquistare un senso solo se vissuta per amore. Anche in questo caso però chi ama non la esibisce davanti all'amato, al contrario tenta in tutti i modi di nascondere gelosamente il "prezzo" del suo amore. Quando non è la natura, è l'imbecillità dell'uomo a generare dolore. Lo vediamo tutti i giorni: guerre, fame, ingiustizie,discriminazioni, violenze etc etc. Non c'è limite. Mi piace credere che se davvero il Dio cristiano ama gli uomini il Natale è soprattutto per i derelitti del mondo, non per quelli che hanno già tutto e bastano a se stessi.E' per quelli che cercano già ,nel modo in cui sono capaci e che è loro proprio, di vivere l'amore che, se vero, è per sua natura condiviso e solidale. Anche se non è ufficialmente riconosciuto ed è perfino osteggiato.
Con questa convinzione spero mi sarà meno difficile uscire nel gelo là fuori. Nel mondo.

venerdì, dicembre 18, 2009

Cambio gomme


Non so come tira dalle vostre parti, qui si gela. Dice che stanotte arriverà la neve. Non che sia il massimo, ma almeno la temperatura si alzerà di qualche grado. Almeno fino allo zero. Quest'anno in tutto il territorio della nostra provincia corre l'obbligo delle catene o degli pneumatici da neve: multa a chi ne sarà sprovvisto durante e dopo la nevicata. Per la prima volta nella nostra storia anche En ed io abbiamo perciò provveduto al cambio delle gomme: si sa mai. La slavetta di Dan richiede un particolare adattamento, ma finalmente oggi anche lui si regolarizzerà. Almeno così mi auguro, dal momento che stasera entrambi i novi parteciperanno alla cena di Natale con la rispettiva colleganza. Meglio quindi essere pronti ad ogni evenienza. Io invece sperimenterò solo domattina, alle 6.30, le nuovissime gomme termiche e, devo ammettere, un po' (non troppo) non ne vedo l'ora. Abituato a grandi slittate nella neve, voglio proprio verificare se riuscirò a tenere la strada senza difficoltà.

Queste sono le uniche novità, perchè, per fortuna, la vita di troppia consuma la stra-grande maggioranza dei giorni nella normalità, come qualsiasi altra coppia. E, come scritto e ri-scritto mille volte in queste pagine, a noi piace la rassicurante normalità. Anche se al cubo come tutto il resto.

Domani temo daremo il via agli acquisti di Natale. Cominceranno En e lo zerofolletto (Lupetto), poi uno alla volta ci aggregheremo anche Dan ed io. Ci tocca.

giovedì, dicembre 17, 2009

Il nostro Zeronovetour



"5 4 3 2 1 ...Zero!" Ogni concerto di Renato inizia così. Oggi a dar voce a quel coro ci sono i sorcini storici come me e quelli che, nel corso della sua lunga carriera, si sono avvicinati a Renatino nel recente passato e nel presente. Così tra il pubblico trovi la presenza di varie generazioni ed umanità. Bravo, Renato è bravo davvero. E' riuscito usando un linguaggio semplice, a volte un pò contorto nell'esposizione, ma immediato nei contenuti che sono Amore e Tolleranza. Forse proprio per questo, quando vai ai suoi concerti ti senti appartenere ad un unica grande famiglia. L'espressione negli occhi di tutti è specchio della tua. Ti passano nella mente pensieri e parole che ti spingono ad amare in senso ampio. Il forum era gremito. Dan, Lupetto, mia sorella ed io a pochi metri dal palco. Tutti rapiti dalle luci e dalla musica di uno spettacolo ineccepibile sotto tutti gli aspetti. Essenziale ma caldo, colorato ma non da carnevale. Renato in gran forma. Come egli stesso ha detto sono quasi sessanta (gli anni) e la fonte di così tanta energia sta nel pane e miele, non nella cocaina. Per me le solite emozioni. Forse è il decimo concerto che ho visto, ma l'emozione è sempre quella, che si arricchisce sempre di qualcosa in più. Mi ha colpito particolarmente l'interpretazione di Qualcuno mi renda l'anima. Pezzo sulla pedofilia. Credo sia del 1977 (Alias mi correggerà). Ammetto di non aver mai collegato questa canzone al tema e l'averlo scoperto mi ha commosso durante l'interpretazione dal vivo. Al di là della famiglia globale di sorcini, io ero con parte della mia. Mancava fisicamente Ser, il pensiero era però con lui col ricordo che ci ha visti protagonisti in passato di altri concerti di Renato. Chi mi ha emozionato tantissimo è stato Lupetto. L'osservavo cantare quasi tutti i pezzi e mi ha guardato quando Renato ha sottolineato, in uno dei pochi discorsi, che la zerofollia è trasmettibile ai propri figli. Lui non lo è per me ma è uguale, anzi forse di più. Dan ogni tanto si perdeva, ma soprattutto prendeva di mira chi voleva "imbucarsi" per guadagnare le prime file. E' sempre pronto alla rissa il giovanotto. Dan apprezza molto le "vecchie" canzoni e questa volta Renato ne ha cantate davvero poche, preferendo mettere in risalto la bellezza dell'ultimo album. Niente è perduto, perchè sono convinto che il prossimo anno tornerà per festeggiare il suo sessantesimo compleanno ed i quaranta di carriera. Non potranno quindi mancare i pezzi che Dan ama di più, ma soprattutto non potrà mancare Ser. (En)
Ho trovato l'inizio del concerto:


mercoledì, dicembre 16, 2009

Ariò




"E che sarà che nun vò fernì? Comme a na malincunia a voce me fa tremmà". Oggi mi prende così: da stamattina mi domina la malinconia ed il pensiero torna frequentemente agli anni trascorsi a Napoli, città così viva e diversa, pur con tutte le sue pesantissime magagne, da questo freddo nord. "Voglia 'e turnà e voglia 'e verè comme 'o tiempo po' arrubbà tutte e culure int'a via".
Nostalgia del passato, della giovinezza?"Ariò ariè dimme dimme che r'è! Facitece parlà, ariò arià, dimme comme se fa!".
Eppure è adesso che sto vivendo il mio tempo migliore, non ho dubbi: " Ariò, vuò sapè che r'è? Na ventata 'e viento vene n'faccia a te. Ariò è na parola doce, quanno a cante fa parè chiù bella a voce".
C'è che quando mi guardo indietro tutto mi sembra "abbia tramato" per portarmi proprio qui, dove sono ora, a vivere questa meravigliosa, anche se faticosa, storia d'amore a tre. E non con due persone a caso, ma proprio con loro, En e Dan, così diversi da me e persino tra loro, tuttavia così complementari, necessari all'economia della relazione. Strano, eh? Forse è così che va la vita, un senso c'è, esiste. E' quel filo che collega le più disparate esperienze e realtà in una trama che prende forma un po' alla volta, nonostante, o anche grazie, gli errori che fanno parte della vita. Ci vuole tempo e pazienza per costruire qualcosa di sensato. E tempo anche per comprendere. C'è poi ancora tutto il futuro a rendere più interessante ed intenso il presente. Sarebbe uno sbaglio seguire l'esempio di Penelope.
Stasera cenetta intima al nostro Fin-cinese e ...

martedì, dicembre 15, 2009

lunedì, dicembre 14, 2009

Zeronovetour



Sono appena partiti. Lupetto si è ripreso quel tanto che basta a partecipare all'evento milanese della serata. Sarà il suo secondo concerto di R. Zero. Il primo invece per Dan, il suo battesimo! Ammetto che sento dentro non poca gelosia, perchè non sarò con loro. Mi sento un po' tagliato fuori da quella che so con certezza sarà una serata memorabile, da "annales". Non perchè io sia un particolare fan di Zero: mi piace, ma non esageratamente. E' che vivranno insieme emozioni fortissime ed io non ci sarò . Certo mi chiameranno in continuazione (spero), permettendomi di entrare in sintonia quando lo Zeronovetour toccherà le corde più vibranti dei cuori, ma non sarà la stessa cosa. Ho già vissuto 5 Zeroconcerti con En e so bene che ogni volta è speciale. E' talmente straordinario il novio mezzano nel coinvolgere nelle sue emozioni che, senza quasi accorgertene, diventano anche tue. E' un talento innato il suo, non ricercato, assolutamente spontaneo. Gli leggi addosso tanto entusiasmo contagiante che, se anche hai qualche reticenza, finisce che la superi magicamente per lasciarti travolgere dalle sue stesse passioni. E' così per tutto. Credo sia anche questo il segreto del suo successo nel lavoro: ogni squadra che gli viene affidata, anche la più demotivata e recalcitrante, in tempo 0 (Zero, eh eh) riguadagna l'entusiasmo del neofita. Prima io, anzi prima C., sua sorella, anche stasera con loro,poi Lupetto ed infine Dan: tutti siamo stati contagiati dalla sua Zerofollia. Quasi dimenticavo la mamma che, nonostante l'agorafobia, ha voluto partecipare in passato ad un Zeroevento. Insomma davvero tutti! Ora li immagino in auto che faticosamente dovrà contenere le emozioni che diventeranno palpabili, aumentando d'intensità con l'avvicinarsi del Mediolanum Zeroforum di Assago.Mi sto già agitando anch'io. E sono contento, perchè anche se le mie emozioni saranno riflesse è bello anche così, sapendoli stra-presi di brutto. E poi non sono solo: lupetta è con me a condividere fino all'ultima stilla le emozioni contagiose dei novi.

domenica, dicembre 13, 2009

Neve in arrivo




Domenica di S.Lucia. Solo 12 giorni al Natale. Ieri sera pensavamo che cominciasse a nevicare ,ma era solo pioggia gelata. In ogni caso faceva freddo. Dopo la cena con Luci e dG, un amico prete che non vedevamo da tanto tempo, la casa si è riempita. Sono arrivate Sa e Pa con Mark e subito dopo Fa e Mau. Ci piace quando la nostra casa diventa luogo di incontro e conoscenza tra persone diverse,ci sembra si realizzi pienamente l'accoglienza, offrendo differenti opportunità di arricchimento umano reciproco.
E' stata una bella serata, gelida fuori, calda dentro. A notte fonda poi, partiti gli amici, ci siamo dedicati a noi stessi con una carica amorosa ancora maggiore del solito. Il che è tutto dire. Col tempo, desiderio ed affiatamento crescono senza conoscere soste e questo aiuta molto nella relazione, dove tutto, piacere incluso, è appunto al cubo. Il sesso non è mai abbastanza e, per fortuna, riusciamo fisicamente a mantenere ritmi piuttosto sostenuti, curando sempre e comunque la qualità che è fondamentale. Un po' di fantasia ed il gioco è fatto. E da rifare ancora ancora ancora.
Stamattina Lupetto si è svegliato raffreddatissimo, colpa probabilmente della partita di campionato giocata ieri in trasferta in mezzo a venti polari. Abbiamo subito iniziato una terapia d'urto preventiva per stroncare l'insorgere di complicazioni che gli impedirebbero di partecipare all'evento tanto atteso di domani sera. Speriamo bene, altrimenti dovrò sostituirlo io...

sabato, dicembre 12, 2009

Natale di ricordi...


Proprio stamattina guardando un video di Renato Zero ho ripescato nei miei ricordi un giorno di Natale particolarmente tenero. Lupetto era piccolo e credeva ancora a Babbo Natale. Particolarmente attenti ai suoi desideri e scrupolosi nel rispettare la lettera scritta a Babbo Natale. c'erano sotto l'albero non meno di venti doni, piccoli e grandi. Quell'anno ho preparato tutto a casa nostra pensando che la mattina di Natale avrei caricato i doni in macchina per portarli a Lupetto, a casa dei miei che abitavano a poco più di quattro chilometri. Sveglia alle sei e in quell' ovattato silenzio sentivo un aria strana. Guardo fuori dalla finestra e ...sorpresa :più di un metro di neve fresca! Che bello pensai, dopo tanti anni un Natale sotto la neve. Pochi secondi di gioia e poi il panico. I regali di Lupetto erano qui e lui là. Se si fosse svegliato non avrebbe trovato nulla e non me lo sarei mai perdonato. E allora in fretta e furia, in due sacchi dell'immondizia ed in uno zaino ho stipato tutti i regali. Cappellino rosso, maglioni e cappotto mi sono incamminato a piedi verso casa dei miei. Immaginate un omone alto, sotto la neve, che cammina nella strada deserta completamente innevata. Passo dopo passo, il più veloce possibile vedevo la meta sempre più vicina. Poi all'improvviso dietro di me sento il classico rumore di una macchina dotata di catene ,proprio all'inizio della salita. Si ferma vicino a me e sento una voce che esclama: "mM allora Babbo Natale esiste sul serio!........Vuoi un passaggio?". Naturalmente ho accettato al volo! Sono arrivato giusto in tempo per vivere il momento più bello di quel Natale: la gioia negli occhi di Lupetto. da allora tutti i Natale vuole sentirsi raccontare la storia di quel natale con tanta neve ed io con piacere la racconto per rivere la tenerezza e la gioia di quei momenti. A volte non ci accorgiamo di vivere attimi unici ed è un vero peccato. Perchè quando si è tristi è di immenso conforto ripescare nel passato quei momenti che riescono a ridarti la forza di andare avanti e di vivere, pur con tutte le contraddizioni di questo mondo, la vita nel modo più dignitoso possibile. Si riesce persino ad apprezzare il Natale, pur non condividendo l'eccessivo consumismo, nella sua essenza, che è solo ed esclusivamente vita!


Buon fine settimana a tutti! (En)

venerdì, dicembre 11, 2009

Speranza



Oggi sciopero. Non sono convinto serva a qualcosa e soprattutto non condivido la politica sindacale degli ultimi... Usti, ma da quanto sindacati e lavoratori non camminano più all'unisono? Troppi, troppissimi anni! Sciopero però ugualmente, perchè condivido quanto un Grande (Lorenzo Milani) sosteneva e cioè che in democrazia abbiamo due armi: lo sciopero ed il voto. Io voglio usarle tutte e due!


Manca poco al Natale, ma ho altro per la testa. Guardo con distacco la festa che si avvicina, mentre dovrei pensare ai regali, che sono comunque un segno di amore, affetto e gratitudine. Sono già così imbranato a manifestare i sentimenti nella vita di tutti i giorni che sarebbe una colpa perdere l'occasione!

Mi ha fatto bene il discorso di Obama a Oslo. Mi sembra di percepire un linguaggio nuovo che fa bene alla politica. E alla stessa Pace. E' consapevole il Presidente delle polemiche che il premio ha suscitato.Riconosce persino che nella storia raramente si è vista una "guerra giusta" e cioè "mossa come ultima ratio o per autodifesa, se la forza usata è proporzionata e se, nei limiti del possibile, i civili vengono risparmiati dalle violenze". Non nasconde le atrocità commesse, ma sottolinea la lungimiranza, pur tra enormi limiti, degli strumenti individuati "per difendere i diritti dell'uomo, impedire genocidi e limitare le armi più pericolose". Ammette di non possedere una soluzione definiva al problema, ma intende portare una nuova mentalità, quella costruita grazie ai Grandi come Gandhi e Martin Luther King. Il male nel mondo però esiste ed in certi casi le armi sono ancora necessarie. La sfida che vuole raccogliere è tentare di riconciliare queste due verità apparentemente inconciliabili. Continua a nutrire grande fiducia nella missione che l'America si è imposta nel mondo, ma sa anche "parlare parole" credibili di speranza :"Da qualche parte, oggi, una madre che deve fare i conti con una straziante miseria trova ancora il tempo per insegnare al suo bambino, che è convinto che in un mondo crudele ci sia ancora spazio per i suoi sogni".

Qualcosa forse, sia pure lentissimamente , sta cambiando. Quella salita in solitaria, che a volte pare essere la vita, lascia ora intravvedere qualche piccolo ma significativo spiraglio di luce e di speranza. E non più per i soliti pochi fortunati.

giovedì, dicembre 10, 2009

Agli unici



"Va' a ciapà i ratt" è la risposta di un viceministro del governo della nostra Repubblica a Roberto Saviano, che ha voluto dedicare il prestigioso premio conferitogli dall'Accademia di Brera "ai meridionali di Milano, in realtà i veri milanesi".
Non so se vergognarmi di essere lombardo o italiano. Facciamo che mi vergogno sia come italiano che come lombardo. Che a prendere i topi ci vadano il più presto possibile Castelli e quell'altro omino che anche oggi l'ha sparata grossa. Inutile commentare: certe persone vanno riportate alla ragione. E alla Giustizia.
Alias ha postato un video inedito che ci sta in tutti i sensi, perchè è ... un brindisi. Ecco il testo (il video lo vedete da lui):

E' il momento dei saluti/niente lacrime ora no/siamo stati fortunati/un gran bel viaggio ti dirò/vita spesa fino in fondo senza risparmiarci mai/non sempre onesto questo mondo/non sempre condivisi noi./Un brindisi agli unici/solleviamo questi calici.../Premiamoci! /Quella grinta ci è rimasta miglioriamo sempre piu/pur che in fondo alla giornata dietro un sorriso ci sia tu./Ancora spazio a quei pensieri/per quell'amore.. dignità!/Che questi giorni abbiano un senso..Evviva la maturità!/Un brindisi agli unicici meritiamo ancora un brindisi...Romantici/Cosi ostinati non ne trovi più../Ci aspettiamo novità, fuochi d'accendere/Grazie notte che per noi rifugio sei!/Noi che conosciamo ormai l'arte di crescere/che nessun dolore mai ci fermerà!/Noi siamo ancora qua../Un brindisi agli unici ci meritiamo ancora un brindisi../Romantici.../solleviamo questi calici!

Per una sera guardiamo con ottimismo a questo povero Paese che è il nostro e che può migliorare, se solo lo vogliamo tutti (basta la maggioranza). Anche se sarò solo stasera perchè i miei compagni altrove, brinderò con Alias ad un'Italia di onesti cui è rimasta un po' di grinta e dignità. Romantici, premiamoci: ci aspettiamo novità!

mercoledì, dicembre 09, 2009

Incontri preziosi


Mentre oggi rifacevo il letto , forse per darmi un contegno di fronte a lupetta che , seduta impettita sul prezioso tappeto pakistano osservava attentamente i miei gesti , le spiegavo che certe faccende domestiche tra gli umani sono solitamente incombenza delle femmine (non me ne vogliano le femministe!) e che lei poteva considerarsi fortunata ad essere nata canina. Con la coda dell'occhio ho subito notato il suo sguardo perplesso e poco convinto, pronto a cogliermi in contraddizione per tutti quei discorsi sui canini abbandonati che le rifilo ogni volta fa la schizzinosa sul mangiare. Non allarmatevi: chi segue da un po' questo blog, sa che mi vanto di avere un fitto dialogo con lupetta, fatto di sguardi, movimenti del corpo (ho studiato!), sussurri e tante parole. Le mie ovviamente. Così oggi, anticipando le sue scontate obiezioni, ho spostato immediatamente il discorso sulla vera fortuna della vita che, le ho assicurato, sono gli incontri . Sono infatti gli incontri che ci salvano o che ci perdono. In tutti i sensi. Ricchezza economica, salute, etc. tutto viene dopo, perchè al primo posto ci sono le persone che incontriamo, belle o brutte, buone o cattive, colte o leghiste non importa: tutte, a partire dalla famiglia in cui siamo nati, aggiungono in noi qualcosa di importante. Anche se non ce ne accorgiamo. Anche se la vecchietta maleducata e furiosa incrociata sul metrò non la vedremo più per fortuna. Siamo quel che siamo anche grazie all'originale, insostituibile, a volte infelice, contributo di tutte le persone che incontriamo. Basta prenderne coscienza per scoprire che, fondamentalmente, la nostra storia è la storia dei tanti o pochi incontri della nostra vita. Molto più preziosi dei libri che abbiamo letto e studiato. Chi non si è appassionato ad una materia, a qualsiasi cosa, se non per merito di qualcuno che, trasmettendoci la sua passione, ha fatto da mediatore tra noi e ciò che amiamo o abbiamo amato?
Forse ai nativi digitali di oggi manca questa consapevolezza, perchè sembra preferiscano la macchina, il pc, alle persone. Sembra, perchè sono convinto non sia del tutto così nemmeno per loro che in noi, extracomunitari digitali, continuano a cercare riferimenti sicuri e concreti.
E infine, l'amore... E' forse possibile senza un incontro? Beh, due incontri per noi, ma vale uguale.
Morale per lupetta,coincidente con la fine dei mestieri e l'inizio dello spadellamento (soupe a l'onion e lingua di manzo che mangerò soltanto io): noi, lei compresa, possiamo considerarci davvero fortunati per gli incontri straordinari che abbiamo avuto fin qui. Non possiamo permetterci di sprecare un simile patrimonio piovutoci addosso senza alcun nostro merito, perciò il minimo che possiamo fare è darci una mossa per riordinare casa...

martedì, dicembre 08, 2009

Passion



Volevo inventare un proverbio sul "ponte" che sta per finire, ma non mi viene in mente nulla di originale. Qualcosa tipo: "Passà i dì de Ambroes e de l'Imaculada, in quattr e quattr'ott l'è ammò scià Natal", ma poi ho pensato che quest'anno è a rischio la nascita del Bambinello nei presepi nostrani, italici, dal momento che è in dubbio l'arrivo di Giuseppe e della moglie, a causa della politica dei respingimenti della recente Bossi-Fini. Se poi scoprono che lei è anche incinta, finiranno dritti nel "paradiso" libico dell'amico del brianzolo. In tal caso saranno in pericolo anche tutti i natali futuri.
Per noi comunque sono state giornate davvero intense e coinvolgenti, pur facendo poco o nulla. Le abbiamo trascorse interamente insieme tutti e tre (con Lupetto e lupetta naturalmente) .Non si è dormito molto, giusto qualche ora qui è là per essere sempre in forma e pronti così a cogliere ogni momento del tempo dell'amore . Stamattina, con la scusa di dare un'altra occhiata al nostro "sogno" più immediato, abbiamo poi approfittato per un giro da Bossi (niente a che vedere col politico), centro commerciale convenientissimo e con grandi marche. Una specie di Ikea padana. In realtà En puntava a qualcosa di preciso che da un po' aveva in testa, ma che necessitava dell'approvazione della famiglia intera: l'acquisto di un mega televisore fulltutto (non so scendere nei dettagli tecnici), che ci ha colpito anche per un dettaglio secondario, cioè lo spessore straordinariamente minimo. Naturalmente l'abbiamo acquistato come regalo di Natale. Il pomeriggio è così tracorso nell'installazione del complicato elettrodomestico che andava collegato a sky e a qualcos'altro che la mia ignoranza non sa precisare. I novi sono riusciti magnificamente nell'impresa ed ora En, Lupetto e lupetta (ed io che vado e vengo ) ci godiano il concerto Ferro-Pausini come fossimo tutti lì in prima fila nel teatro veronese. Denny ha invece raggiunto per tempo la famiglia e da lì segue lo stesso evento come fosse ancora qui con noi.
Insomma, sono stati giorni molto belli e rilassanti ,pur tra i continui esercizi ginnici che caratterizzano il nostro stare insieme straordinariamente sempre appassionante.
Sto apprezzando moltissimo la discrezione con cui i novi anche stavolta, in questi giorni agitati e malinconici per me, mi circondano d'amore ed attenzioni. Niente parole, ma sguardi, presenza e sensazioni fortemente coinvolgenti sono proprio ciò di cui ho bisogno. Speravo per la verità mi dessero il cambio nel tenere aggiornato il blog, ma non posso pretendere tutto...

lunedì, dicembre 07, 2009

Sant'Ambroes



«Non abbiamo la sensazione che si punti alla costruzione di campagne di immagine, nascondendo la consistenza reale dei problemi? Chi è chiamato a operare per gli altri deve mettere al centro delle proprie attenzioni i problemi delle persone e risolverli». Anche il tempestivo successo della "Catturandi" ( 3 boss assicurati alla Giustizia in pochi giorni,l'ultimo ieri), anzichè allontanare i sospetti di collusione mafiosa del premier, sembra una di quelle operazioni di facciata che tanto preoccupano il vescovo di Milano nel suo Discorso alla città, in occasione della festa del patrono S.Ambrogio. Vero è che Casalesi e Russi sono le mafie vincenti del momento: quasi oscurano i passati splendori di Cosa Nostra. Non sarà quindi solo un cambio di cavalli? Il dubbio c'è e restiamo nel disagio infamante che solo indagini libere della Magistratura potranno risolvere.
Continuano intanto le vacanze dei novi: oggi siamo tutti a casa, nessuno al lavoro. Non certo perchè En e Denny abbiano sbancato il Casinò l'altra notte, chè, come il solito, hanno perso. C'è di buono che si danno un tetto massimo di gioco che rispettano scrupolosamente senza mettere a rischio i nostri sogni più concreti.
Ieri serata tranquilla con i Mau & Mau che non vedevamo da tempo. Sono sempre molto attivi, a differenza di noi cui piace poltrire a casa, così ci hanno aggiornato sulla vita mondana milanese e non solo.Trascorreranno il capodanno al caldo delle Canarie, mentre noi ancora nemmeno abbiamo cominciato a pensare alle possibili alternative per vivere socialmente la festa. Dovremo darci una mossa per non ritrovarci come sempre all'ultimo minuto ad organizzare qualcosa di festoso. E voi avete già delle idee? Cosa state preparando per salutare la fine di un anno difficile nella speranza di un tempo migliore per quello che verrà?

domenica, dicembre 06, 2009

LesDiMaSi in festa!



E' passata da poco la mezzanotte. Sono a casa da solo (beh, c'è lupetta con me). I novi sono appena usciti per tentare la fortuna a Campione. O forse Mendrisio, non so. Ogni tanto lo fanno, raramente per fortuna, perchè perdono sempre. E' Denny che ha l'anima del giocatore.
Pensavo di fare un giro per i blog amici, ma sono stato immediatamente catturato dalla bella notizia che arriva dalla Liguria: le sorelline hanno finalmente trovato casa! E' un gran momento per loro dopo tante peripezie e difficoltà. Ora possono tirare il fiato, perchè " La troppia é un casino inimmaginabile, dove i problemi di due non si moltiplicano per tre, ma vanno al cubo (per chi mastica matematica), ma allo stesso modo si vivono al cubo anche le emozioni belle".
Quanto vi capiamo, amiche! Siamo con voi, augurandovi tanta felicità e serenità. Al cubo naturalmente.
Per voi questo video che so vi piace tanto. E' versione karaoke perchè dovete cantarla tutte e tre insieme.

venerdì, dicembre 04, 2009

Imbarazzo vergognoso



Nelle mani di chi sarà questo Paese? Certo non nelle nostre, di noi cittadini italiani. Ce l'hanno soffiato sotto il naso da anni. Toccherà ora ai magistrati verificare punto per punto le affermazioni del "collaboratore" Spatuzza. "La Legge è uguale per tutti": speriamo sia davvero così, anche se di mezzo ci sono i soliti potenti.
Vero o no, è una gran vergogna di fronte al mondo. D'ora in poi, a maggior ragione rispetto al passato, chiunque si sentirà autorizzato ad associare alla nazionalità "italiana" il termine "mafioso".
C'è un solo modo per uscirne a testa alta: che Berlusconi si faccia finalmente processare e, se innocente, l'intero Paese uscirà con lui dal tribunale definitivamente riscattato. Ma è solo una fantasia, perchè il personaggio in questione ha già dimostrato di voler evitare i giudici ad ogni costo.
In tal caso lo dovremo comunque far processare, che gli piaccia o no, perchè ormai in ballo c'è l'onorabilità di tutti noi italiani. Non solo la sua.
Il No Berlusconi Day di domani sarà già un bel segnale forte: chi può non manchi!

giovedì, dicembre 03, 2009

Insieme ci si riscalda



Sembra stia arrivando il freddo. Il che non sarebbe strano, dal momento che siamo già a dicembre. C'è invece che c'è aria di crisi, una tristezza generale che si respira nell'aria e che i preparativi per il Natale, luminarie e negozi aperti, non riescono a nascondere e nemmeno ad attenuare. Anzi. Comincia ad essere visibile quello che chiacchiere e sorrisi hanno tentato di esorcizzare nella speranza di chissàche. Il potere politico è troppo concentrato su se stesso, sui propri guai, per prestare attenzione alla gente comune. Persino ai tantissimi che col consenso, senza saperlo, hanno offerto l'immunità e l'impunità al loro beniamino.

Si respira aria di crisi anche nei blog amici: situazioni personali che nell'opprimente contesto generale rischiano di esasperarsi, non trovando naturali canali di sfogo.
C'è poco spazio per la solidarietà quando i problemi si accumulano e non si vedono vie d'uscita.

"Ho messo tutte le mie forze per indagare e scoprire il senso di tutto ciò che accade in questo mondo. Ma devo concludere che ogni sforzo è stato inutile". E' la resa del geniale Qoèlet , dal momento che "Non c'è niente di nuovo sotto il sole". "Ho tentato di fare un bilancio di tutte le opere che avevo fatte e della fatica che mi erano costate. Ma ho concluso che tutto è fumo, come inseguire il vento. In questa vita sembra tutto inutile".
La sua conclusione è che dobbiamo godere di questa vita, perché nudi siamo arrivati e nudi ce ne andremo. Occorre star bene, godere il bello che c'è, che però non ha niente da spartire con l’edonismo consumista. Tutt'altro, perchè il bello della vita sta nel sapere, nella conoscenza, nel godere il mondo che ci è dato in dono. E amare: "Meglio essere in due che da solo...Se uno cade, il compagno può aiutarlo... Se fa freddo, in due si può dormire insieme e star caldi... ". Solo così la vita trova un senso e può arrivare al suo compimento che è uguale per tutti.
Attualità della saggezza antica!

martedì, dicembre 01, 2009

Non solo preservativo



La lotta all'AIDS non si risolve solo con una campagna a favore del preservativo. E' riduttivo e distoglie dal vero problema che chiama in causa Governi, Multinazionali farmaceutiche e ... ciascuno di noi per la sua parte, che è di responsabilità nella vita privata e di solidarietà concreta in quella pubblica e sociale.
L'Accesso Universale alle cure deve essere un diritto di tutti, non solo di chi vive in occidente.
La campagna di prevenzione deve essere sostenuta ed incentivata, senza peccare di ingenuità e chiusure culturali . Il preservativo nei Paesi del sud, oltre che avere un prezzo proibitivo, fa fatica ad essere compreso . Dovremmo saperlo bene noi che i soldi li abbiamo, eppure, stando ai dati epidemiologici, in molti casi non viene usato perchè ancora rappresenta un' inibizione per tanti. Non per retaggio cattolico, perchè chi pratica sesso promiscuo già si è liberato dai condizionamenti religiosi, ma per eccessiva superficialità o, peggio ancora, per una mentalità maschilista che continua a sopravvivere, più o meno consapevolmente .
La Giornata Mondiale AIDS è giornata della solidarietà mondiale appunto. Ancora una volta i riflettori si devono accendere sulla tragica condizione in cui versa la stragrande maggioranza della popolazione mondiale . Per poi non spegnerli il 2 dicembre.