giovedì, agosto 21, 2008

Romani a congresso!


Apprendo da Andrew (e subito diffondo) che il prossimo Congresso dell'Arcimancuso romana si terrà il 13 settembre 2008 alle ore 16.30, in prima convocazione, alle ore 17.30 in seconda convocazione, in via Buonarroti, 12 a Roma.

Notoriamente sono un non iscritto, ma essendo parte della comunità glbt, invito i Romani a non perdere l'occasione per esprimere la volontà di cambiamento. Da quello che appare sembra ci sia intenzione da parte della attuale dirigenza di mantenere saldamente il potere, nonostante i numerosi e ripetuti fallimenti di strategia politica. Marrazzo, le cui imprese potete leggere qui e qui , sta facendo di tutto per mantenere riservata la notizia del congresso in cui Federica Pezzoli tenterà di spodestarlo. Motivo sufficiente, per tutti gli iscritti della capitale, per essere presenti col proprio voto libero.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che una doverosa riflessione dovrebbe essere fatta dai vertici di Arcigay, a partire dal Presidente sino ai singoli componenti del consiglio nazionale, che se non erro sono ben 80.
Ma una doverosa riflessione dovrebbe essere fatta da tutti i movimenti glbt sia sinistrosi che destrorsi.
Su una cosa aveva ragione Lelleri, a Bologna, si deve smettere di farsi guerra tra gruppi glbt, il problema che alla base, per prendere questa decisione, si deve capire se si lavora per il bene della "comunita" o per la conservazione del potere.
Chi, come persona lavora per il bene di una comunita' spesso lo fa nell'operoso silenzio, e penso che voi capiate di cosa stia parlando.
Non vi nascondo che per me e' faticoso, e' a tratti "devastante" ma se per un momento riesco a donare un attimo di serenita' ad una persona, credetemi, vale molto di piu' di altro.
Certo noi viviamo in paese socio/politoco particolare, ma forse dobbiamo aver chiare le reali necessita' della comunita' glbt.
A proposito esiste questa comunita'?

un abbraccio, Dav

Anonimo ha detto...

Caro Dav,
hai toccato alcuni aspetti "scottanti".
Dalle scarse esperienze che ho avuto, la "comunità glbt" esiste solo come concetto teorico, ma nella realtà no.
Certo, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma è indubbio che la mentalità, il comportamento, le reazioni e quant'altro nelle 4 realtà considerate sono totalmente diversi. L'unica cosa che accomuna g, l, b e t è il fatto di essere varianti minoritarie dell'orientamento sessuale, e tutte più o meno discriminate.
Molto spesso poi l'aspetto "sociale e umanitario" viene assorbito e soffocato dall'aspetto prettamente "politico" con tutte le conseguenze del caso, prima tra tutte la ricerca del potere fine e se stesso, spesso a scapito della minoranza che si pretende di salvaguardare.
Per questo non si può parlare, secondo me, di necessità comuni, se non nel riscatto di una dignità ed eguaglianza sociale e nei diritti che spesso è ancora calpestata.
E purtroppo buona parte delle persone glbt di fatto "remano contro" in questo processo di riscatto, a causa della loro assenza dalla scena non solo pubblica, ma purtroppo anche all'interno di gruppi indirizzati in questo senso e di cui loro stesse fanno parte.
Questo è il mio opinabilissimo parere.

Saluti a tutti,
Dino