mercoledì, dicembre 31, 2008

31 dicembre



Nessun bilancio di fine anno. E' stato per tutti un anno orribilis, così almeno si sente e legge ovunque. Normale, quasi doveroso, aspettarsi un 2009 migliore, anche perchè peggio di quel che è stato sarebbe davvero troppo. Abbiamo imparato qualcosa noi umani da ciò che ci è capitato, dalle situazioni che noi stessi abbiamo creato nell'economia, nelle relazioni sociali e tra i popoli? Il dubbio è lecito.
Per quanto ci riguarda, noi tre siamo arrivati alla fine dell'anno sicuramente provati, spogliati di tutto ciò che era solo apparenza, sicurezza superficiale ed illusoria, ma sempre insieme. Caduti gli orpelli, siamo rimasti noi col nostro amore, unico bene che vale e su cui investire nel futuro. Vabbè, forse la faccio troppo tragica: volevo solo confermare che ciò che abbiamo vissuto ci ha unito ancora di più, facendoci compiere un salto qualitativamente signficativo di cui dovremo fare tesoro.
Stasera festeggeremo come tutti (o quasi), perchè è bello ed anche coraggioso guardare avanti puntando al meglio. E' l'augurio che estendiamo a voi che ci avete seguito fin qui: buon 2009!

martedì, dicembre 30, 2008

30 dicembre



Adesso l'Arcimancuso vuol bloccare Sanremo per via della canzonetta che Povia interpreterà per tentare di convincere i gay a sottoposrsi alla miracolosa cura per diventare etero. Bah, con tutti i problemi che ci sono non c'è altro cui pensare e per cui impegnarsi? Quanto durerà l'effetto Sanremo e, soprattutto, chi crederà al messaggio del cantautore che già voleva essere un piccione, se non i soliti disinformati che vogliono crederci?

Benedetto (XVI) invece fa annunciare che il ventilato viaggio di primavera in Terrasanta sarà rinviato, vista l'attuale situazione. Forse nemmeno lui crede al potere delle sue suppliche e alla mediazione occidentale: nessuno può fermare la mattanza degli Israeliani. Dio, già si sapeva, è del tutto impotente come aveva intuito l'ebreo tedesco H.Jonas (Il concetto di Dio dopo Auschwitz). Certamente Palestinesi ed Israeliani non soffriranno per la mancata visita, tanto più che il papa tedesco perde progressivamente audience anche tra i suoi.

lunedì, dicembre 29, 2008

Il pane di ieri


Su segnalazione di Mel (Il pane di ieri) ho letto l'ultimo libro di Enzo Bianchi, fondatore e priore della comunità monastica di Bose. Anch'io l'ho divorato tutto d'un fiato, certamente con una sensibilità ancora scossa dai recenti avvenimenti e perciò prontissima ad afferrare la trama dei racconti e dei volti rievocati per rivisitarli alla luce della mia storia personale. Si corre sul filo della nostalgia, col rischio di "rendere idilliaco ciò che in realtà non lo era affatto",ma è operazione necessaria per cogliere nel proprio passato le chiavi di lettura del presente e del futuro. Ognuno di noi è non solo quanto ha appreso, quanto ha costruito attraverso l'educazione e la cultura: è soprattutto gli eventi e i luoghi che ha vissuto,ma ancora di più le persone che ha incontrato, importanti o meno che siano state. C'è tutta una ricchezza, un patrimonio dentro di noi che non è quantificabile e che si può esprimere solo attraverso la nostra vita, le nostre scelte, il nostro modo di essere.

Uss fadìga a sté al mund, si fatica a stare al mondo, non è cosa facile da prendere alla leggera, non ci si può permettere superficialità ed incoscienza, perchè il tempo passa rapidamente. Fa' el to duvèr, cherpa ma va' avanti! è l'imperativo categorico fondamento dell'etica individuale. "Ognuno nella vita è chiamato a fare qualcosa, e quel qualcosa lo deve fare, è il suo dovere assoluto: esiste per ciascuno un compito che, per duro che sia,va svolto senza indugio, c'è un fine che va perseguito senza distrazioni" (fino a crepare). Ma ... Esagerùma nenta, nessuna esagerazione, senza strafare. Di fronte alla durezza della vita, i tanti dolori e le sofferenze, occorre porre un limite per non farsi travolgere l'intera esistenza: L'è questiòn'd nen pièssla, si tratta di non prendersela.
"Finchè sulle labbra dei vecchi non compare un'altra espressione: L'è ura d'andè, E' ora di andare! Quella frase che da adulti si diceva ai bambini per mandarli a letto alla sera, ora da vecchi la si ripete a se stessi perchè si è ormai stanchi di vivere: vivere, infatti, è un mestiere e alla lunga stanca. E' ora di andare: rappacificata confessione di chi, seduto con lo sguardo sfocato,scruta la strada soleggiata fuori dall'uscio di casa o, d'inverno,il fuoco che crepita nel camino e che non si ha più la forza di rattizzare. Stanchi anche di chiedere l'aiuto degli altri, di aspettare che vengano a sostenerci, ad accompagnarci: di loro si ha bisogno, si sa anche che lo fanno volentieri, eppure non si vuole esser loro di peso... E' proprio ora di andare!".

domenica, dicembre 28, 2008

Gaza: è mattanza di fine anno


“Quello in corso a Gaza è un massacro non è un bombardamento. È un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”. E' la testimonianza di p. Manuel Musallam, parroco della Santa Famiglia, contattato dalla MISNA a Gaza città. . “Stanno continuando a colpire. Di quando in quando si sente un’altra esplosione qui a Gaza. Ma abbiamo notizie anche di bombardamenti in ogni angolo della Striscia. Temiamo che il numero dei morti in circolazione sia destinato a salire, perché molti cadaveri non sono stati ancora riconosciuti e altri potrebbe trovarsi sotto le macerie degli edifici distrutti”.Il religioso contesta le notizie di un’operazione mirata, come Israele sostiene, contro le strutture legate ad Hamas e ai gruppi responsabili dei lanci di razzi Qassam in territorio israeliano, proiettili artigianali che provocano un danno limitato quando raggiungono il bersaglio. “Nei bombardamenti è morto anche uno dei miei migliori amici, il capo della polizia di Gaza (Tawfiq Jabber). Cosa c’entra la polizia con Hamas? I poliziotti sono cittadini comuni che lavorano. È vero, a Gaza comanda Hamas e in qualche modo la polizia deve rispondere a loro, ma i poliziotti non hanno niente a che fare con la politica e men che mai sono ‘terroristi’. Sono solo persone comuni che lavorano”. “La situazione è gravissima. Gli ospedali sono pieni di feriti e sono quasi già al collasso, anche perché qui manca l’elettricità da una settimana e i medicinali scarseggiano” aggiunge Abu Hasna, responsabile della comunicazione dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).“La gente corre per strada disperata alla ricerca dei propri parenti e soprattutto dei propri figli. I bombardamenti sono iniziati proprio mentre i ragazzi si apprestavano a lasciare la scuola per far ritorno a casa”. (Da L.P.L.-informazione francescana).
Hamas ovviamente giura vendetta.

sabato, dicembre 27, 2008

Sabato 27 dicembre



Fa freddo. Stamattina -8°. Tutto previsto, come la crisi economica di cui cominceremo ad avvertire pesantemente le conseguenze già dall'inizio del nuovo anno. Nel frattempo molti partono per le vacanze sulla neve: meglio non pensare a quel che sarà.

A Milano il card. Tettamanzi realizza il "Fondo famiglia-lavoro" per sostenere chi perde il lavoro, perchè questo deve essere il senso del Natale cristiano:dalla solidarietà di Dio alla solidarietà degli uomini tra loro. Non solo belle parole, nessun solito appello, ma un'idea che si concretizza. Così deve essere appunto,altrimenti "niente Bambinello",come ha spiegato un parroco bergamasco ai suoi fedeli:"Gesù non ha paura di avvicinarsi agli emarginati, agli ultimi. E' ora che chi si dice cattolico metta in pratica gli insegnamenti di Cristo".
Forse proprio per questo motivo, conoscendo le radici cristiane del popolo italiano, dal giorno di Natale a Lampedusa, la magica isola dell'amico Francesco, si sono intensificati gli sbarchi di migranti, arrivando a collassare il centro di prima accoglienza.D'altra parte non c'è pace neppure in Palestina, terra santa per eccellenza, anzi laggiù è sempre guerra. Così va il mondo in questa drammatica fine d'anno.
Noi naturalmente aspetteremo insieme il 2009, a casa, senza esagerazioni che sarebbero fuori luogo.Con noi ci saranno gli amici di sempre, ma la nostra casa sarà aperta a quanti vorranno condividere con noi la notte benaugurante di festa .Serenamente, in amicizia.

venerdì, dicembre 26, 2008

Bella la vita...



Anche la neve non è mancata a colorare questa mattina di Santo Stefano.
La giornata di Natale è già alle spalle. Come da tradizione, passata in famiglia, tra l'abbondanza di cibo e i sorrisi dei nipotini.
Proprio i bambini fanno Natale.

Ti regalano il calore della speranza e quella voglia di futuro che spesso a noi viene a mancare. L'ingenuità e l'intraprendenza nella scoperta quotidiana di cose nuove. Di sensazioni ed emozioni. Dei sensi. Non si possono non amare i bambini, le colpe sono nei grandi. Non di quelli che capiscono le proprie difficoltà nel crescerli (penso ai genitori di Lupetto). Nella resa hanno salvato un piccolo innocente regalandosi una dignità che fà onore. Ma in quelli che dietro le possibilità economiche e una fondamentale aridità nei sentimenti "creano" dei piccoli mostri incapaci a loro volta di aprirsi ed amare gli altri. A molti bambini non manca nulla. Il Natale poi è il culmine delle cose materiali tanto da renderli annoiati ed incostanti nella scelta del divertimento. Noi complici purtroppo....perchè è Natale. Eppure i grandi dovrebbero capire che forse in una bambola di pezza o in un orsetto di pelusche è possibile racchiudere tutto l'amore possibile. A me è succeso proprio così e quel bruttarello orsetto regalatomi da mia nonna tanti anni fa ancora mi accompagna. Il solo pensiero me lo fa sentire vicino. Credo che noi tutti abbiamo dentro il cuore un orsetto di pezza. Il segreto per andare avanti ed amare è riscoprirlo e non dimenticarlo mai.

Ora saliamo tutti insieme su quel "Carrozzone" che ci può portare lontano.....





Buone feste amici! (En)

giovedì, dicembre 25, 2008

Humiles ad cunas



E' Natale. Il dono più bello che aspettavamo è arrivato: le nostre speranze hanno trovato una prima conferma. Serviranno altri e più approfonditi accertamenti, ma oggi possiamo finalmente guardare al futuro con più serenità. Restano le due assenze a segnare la Festa di quest'anno. E' ancora troppo presto perchè i cuori cicatrizzino i vuoti che solo il tempo potrà colmare.
Con umiltà, consapevoli dei limiti che ci appartengono, guardiamo alla serena semplicità del Bimbo, lasciandoci coinvolgere nel Mistero di questa notte magica che irradia un po' di luce nel buio in cui a volte siamo costretti a camminare. Non è una resa disperata, ma un abbandono fiducioso che sappiamo ci impegnerà a vivere sempre più consapevolmente l'esperienza della nostra umanità. In quel neonato sembrano apparire più evidenti le nostre radici che ormai vanno oltre gli orizzonti che riusciamo a vedere.
Buon Natale, amici!

martedì, dicembre 23, 2008

Osare



Anche se ci imponiamo il contrario, il pensiero torna sempre là dove è la nostra preoccupazione, il nostro cuore. Pur rifiutando di essere irrazionali ci capita di chiederci perchè tanto accanimento contro di noi. Non siamo stati sufficientemente provati recentemente? Cosa abbiamo fatto di male? L'unica nostra colpa è di amarci. E l'abbiamo sempre fatto con serietà e responsablità: non ci siamo limitati a godere gli aspetti più facili ed esteriori della nostra meravigliosa relazione. Siamo stati felici, è forse una colpa imperdonabile, che va pagata duramente perchè l'uomo è condannato all'insoddisfazione e alla tristezza perenne? Domande retoriche che non cercano nemmeno risposta. Sono solo il grido di tre povere creature disorientate, sbattute qua e là dalla tempesta che è la vita in certi momenti. L'imprecazione ed il rifiuto sono leciti perchè parte della nostra umanità.
Siamo però in tre ad affrontare le situazioni, una alla volta, una dopo l'altra. Stavolta abbiamo ancora un forte margine di speranza ed intervento pur nella peggiore delle ipotesi: possiamo e dobbiamo essere positivi e ricorrere ancora alla grande forza interiore che abbiamo raggiunto e che è cresciuta con le ultime prove.
E' una strana antivigilia in cui necessitiamo veramente di tutto il calore possibile, di tutta la luce disponibile per uscire dalle fredde tenebre in cui siamo precipitati. Abbiamo osato nell'Amore a suo tempo, ora continuiamo ad osare. Nella Speranza.

lunedì, dicembre 22, 2008

Solstizio d'inverno



"Galileo e gli altri scienziati ci hanno insegnato le leggi della natura e l'opera di Dio". "Se i cieli narrano la gloria di Dio, anche le leggi della natura, che nel corso dei secoli tanti uomini e donne di scienza ci hanno fatto capire sempre meglio, sono un grande stimolo - a scandire - a contemplare con gratitudine le opere del Signore". Così Ratzinger ieri. La dichiarazione è impegnativa perchè è l'ammissione che anche la Chiesa deve affidarsi agli scienziati per conoscere e comprendere sempre meglio la natura e le sue leggi. Naturalmente non cambierà nulla nel dogmatismo morale cattolico, i cui effetti si notano persino nel costante calo di donazioni di organi nel nostro Paese: "la fiducia nella medicina e nella scienza sta venendo un po' meno e gli interventi della Chiesa sulla fine della vita lasciano un segno". L'aver spostato l'attenzione sugli aspetti strettamente biologici della vita rispetto a quelli relazionali - dal caso Welby a quello di Eluana - ha aperto la strada al dubbio e "Se si suscita il dubbio, è chiaro che si gettano le basi per l'aumento delle opposizioni". (Ignazio Marino) .
Ieri giornata tranquilla, abbiamo anche dedicato un po' di tempo agli acquisti dei regali. Siamo però concentrati nell'attesa di mercoledì quando, speriamo fortemente, le nostre preoccupazioni lasceranno il posto alla serenità. Sperate con noi!

domenica, dicembre 21, 2008

La solitudine dei numeri diversi


Volenti o nolenti in questi giorni si ripropone forte la questione della "fede". Anche l'imminenza della Festa concorre in tal senso. Da una parte c'è l'intimità personale che, continuamente provata dagli eventi della vita, torna nostalgicamente al Totalmente Altro non per trovare infantilmente conforto, quanto il senso e la compiutezza dell'esperienze belle o dolorose che si succedono. Il Verbo che si fa carne per amore, condividendo fino in fondo la nostra vita umana, esercita un fascino che va oltre la storia personale di ciascuno, provocando prepotentemente all'apertura di sè e alla Speranza di un orizzonte senza limite. La "finitudine" -il peccato- anzichè emarginare ed allontanare è stimolo alla ricerca e alla crescita ed insieme meravigliosa sperimentazione del perdono, espressione altissima del vero Amore.

Dall'altra parte però c'è il rifiuto categorico e definitivo della Chiesa che non riconosce, anzi condanna, l'amore e la vita che escono dai canoni tradizionali consolidati nei secoli, ponendo il povero ed onesto viandante di fronte alla drammatica scelta di rinunciare alla propria stessa natura oppure alla famiglia cui è legato per fede.Costretto, per essere se stesso, a camminare da solo "etsi Deus non daretur", senza l'aiuto, l'affetto ed il sostegno dei fratelli nella fede, impara presto a fare i conti coi silenzi di Dio e i durissimi rimproveri della Matrigna che non tollera insubordinazioni.
Resta il dolore per le energie sprecate, per le occasioni mancate, per la dispersione dei patrimoni comuni e, soprattutto, per la minore ricchezza condivisa con chi è nella necessità. Forse la luce del Natale porterà a tutti un po' più di chiarezza e calore umano.
E' doveroso sperare.

sabato, dicembre 20, 2008

Quasi Natale.

Sono mesi durissimi. Le pagine di questo blog si stanno, giorno dopo giorno, dipingendo di dolore e tristezza. Giusto il tempo di rendersi conto degli ultimi eventi e già si prospettano altre preoccupazioni legate agli affetti più cari di Modan. Forse è solo un falso allarme ma è necessario aspettare altri accertamenti medici. E allora ci si trova aggrappati alla speranza. Per attimi la mente rifiuta il peggio e si trovano istanti di serenità. In altri momenti il pessimismo ha il sopravvento ed allora si piomba nello sconforto più totale. In tutto questo siamo fragilissimi. Il nostro amore, per fortuna, è forte. Aiuta ma a volte sembra impotente di fronte agli eventi che la vita ci impone. Sembra di fare una corsa ad ostacoli ma in realtà si è immobili ed intorno c'è solo paura.
E' quasi Natale e stasera proveremo a trovare negli amici più cari e di vecchia data quel calore che è puro rifornimento, indispensabile, conforta e ci carica. Niente di speciale. Una cena semplice vicino all'alberello ed al presepe che come ha scritto Moser, cogliendo nel segno, quest'anno è proprio bello.
Buon fine settimana!
(En)


venerdì, dicembre 19, 2008

Maledettamente semplici


Domenica En e Lupetto (poco convinto quest'ultimo, per la verità) hanno preparato i tradizionali presepe ed albero. En conosce bene il calore che le semplici tradizioni natalizie mi comunicano . Mi ha intenerito la sua ricerca affannosa di un autentico pino per il Natale di quest'anno, bello come quello di uno dei nostri primi Natali insieme, tanti anni fa. E' stato uno dei tanti modi con cui ha voluto rendere meno duro il momento che stavo vivendo. Non è riuscito nella sua ricerca, ma non mi dispiace perchè avremmo poi avuto anche un albero da "sistemare", in attesa di realizzare il nostro sogno della casetta con giardino. E' ricomparso quindi il nostro alberello sintetico di sempre, addobbato però più riccamente degli anni scorsi. Anche il presepe è più bello e curato .
Basta poco per creare l'atmosfera "giusta", quando si è in armonia con se stessi e gli altri, quando si cerca semplicemente di esprimere l'amore che è dentro di noi.
Non è sempre così naturalmente, perchè come uomini siamo sempre alla ricerca, sempre con tanti dubbi da risolvere (quando si riesce), complicazioni e preoccupazioni da dipanare, situazioni da pianificare, sogni da realizzare. A volte ci piace anche complicarci la vita, come se essa stessa non bastasse a scombinare e rimettere in gioco ogni volta le certezze apparentemente acquisite. E' il prezzo che volentieri paghiamo per la libertà di pensiero (che ci rimane), ma che non può distruggere la semplicità che ci appartiene intimamente.

mercoledì, dicembre 17, 2008

Via l'ombrello


Pare che stia per finire la stagione delle piogge: fino a S.Stefano si prevede bello. Non finisce invece l'abitudine alla corruzione, concussione e a tutto il peggio di amministratori , politici ed imprenditori nostrani.Si tratta di un vero e proprio habitus ad malum (vizio), secondo la classica definizione della Scolastica (Summa Theologiae, Iª-IIae q. 55-70), a ben 16 anni da Mani Pulite. "Che c'è di strano?- dirà qualcuno-L'hanno sempre fatto e sempre lo faranno". Perchè glielo lasciamo fare noi, perchè non vigiliamo abbastanza, perchè permettiamo che i corrotti si riempiano la bocca di Questione morale come se bastassero le chiacchiere a cambiare un'abitudine talmente radicata che sembra appartenere al nostro dna. Poi, eventualmente, ci si concentra sullo scandalo delle dichiarazioni di Fini circa la corresponsabilità della società italiana e, peggio ancora, della Chiesa cattolica riguardo le Leggi razziali fasciste, o magari si rinnova il calvario di Eluana e della sua famiglia, si solleva un polverone per la disumana separazione in carcere della coppia Olindo e Rosa e... Via, si ricomincia da capo. Come se nulla fosse stato, tutti ad aspettare questo Natale 2008, quello della crisi. Almeno splenderà il sole.
Noi intanto attendiamo la visita di un giornalista che si è preannunciato. Sta preparando un servizio sulle troppie perciò abbiamo accettato di incontrarlo. Per la verità, il vero motivo è che, tramite lui, magari riusciremo finalmente a conoscere altre relazioni simili alla nostra con cui poterci confrontare. Speriamo si tratti di un lavoro serio, perchè si ha sempre paura di scadere nei soliti luoghi comuni gay di cui francamente ci importa poco. Una paziente lettura del nostro blog potrebbe già consentirgli un'idea di noi e della nostra vita, ma forse abbiamo scritto troppo in questi anni e sarebbe più che comprensibile la sua resa. Vi terremo informati.

martedì, dicembre 16, 2008

Colori della vita



In quest'ultimo periodo il nostro blog si è trasformato in una testimonianza di dolore. La nostra tranquilla vita di troppia è stata segnata nel giro di poco tempo da due lutti, momenti della vita inevitabili che ci hanno brutalmente sprofondato nella tristezza e nell'esperienza più dura che tocca prima o poi .Restano, dopo, quel senso di vuoto e di assenza che chiederanno tempo per essere rielaborati e diventare finalmente patrimonio personale e di troppia.


Sofferenza, dolore e pianto hanno però già trovato un riscatto e addirittura un senso, ancora da assimilare completamente , nell'esperienza di grande amore, calorosamente protettivo, che questi tre provati novios sono stati capaci, sempre e comunque, di donarsi reciprocamente. Credo non riuscirò mai ad esprimere la grandissima, immensa gratitudine nei confronti di En e Dan, che non solo mi hanno teneramente accompagnato, quasi tenendomi per mano, ma hanno fatto proprio il mio disperato dolore, sostenendomi in un rapporto empatico che è andato ben oltre le aspettative.Ci sono stati sempre. Insieme.
Cosa c'è davvero di più importante alla fine?L'orientamento sessuale, la coppia secondo i canoni formalizzati dalla tradizione o piuttosto la realizzazione, giorno dopo giorno, di un cammino d'amore, coi suoi alti e bassi, condiviso fino in fondo insieme alle persone con cui abbiamo scelto di vivere senza riserve e responsabilmente ?
La vita non è mai facile, va vissuta senza tante chiacchiere al meglio per quanto possibile, arricchendola, non falsandola, con i più bei colori dell'amore.

Ringrazio i tanti amici che in vari modi hanno voluto condividere con noi questo triste passaggio: fa bene sapere che siete in molti ad esserci vicini. Grazie! (ser)

sabato, dicembre 13, 2008

12 dicembre 2008




La mamma di Ser ci ha lasciato. Stanotte, nella pioggia, ha raggiunto la pace.


Noi vicini al nostro amore.

martedì, dicembre 09, 2008

Muscoli necessari


Era tanto che non uscivamo a cena solo noi tre come freschi novietti. L'abbiamo fatto ierisera. Avevamo bisogno di un attimo di tregua dalle situazione difficili e poi tra En e Dan si era creato un po' di attrito che richiedeva attenzione. Niente di importante, anzi una vera cazzata che, dalla mia non bella situazione, ho però guardato con simpatia e anche un po' di nostalgia per la normalità cui aspiro.A casa poi abbiamo fatto subito l'amore.Per me liberatorio.E' un periodo (lunghissimo) in cui dobbiamo mostrare tutti e tre i muscoli (non solo quelli fisici, naturalmente) per reagire alle troppe asperità.E' quello che non avviene, mi pare, a livello nazionale, nonostante sarebbe necessario.
Paura ed ignoranza ripropongono la vittoria del Grande inquisitore cui la maggioranza cede totalmente anche al costo inconsapevole della propria libertà .
Oh, mai, mai essi potrebbero sfamarsi senza di noi! Nessuna scienza darà loro il pane, finché rimarranno liberi, ma essi finiranno per deporre la loro libertà ai nostri piedi e per dirci: «Riduceteci piuttosto in schiavitù ma sfamateci!». Comprenderanno infine essi stessi che libertà e pane […] sono fra loro inconciliabili, giacché mai, mai essi sapranno ripartirlo fra loro! Si convinceranno pure che non potranno mai nemmeno esser liberi, perché sono deboli, viziosi, inetti e ribelli. […] Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella libertà che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi”.(“La leggenda del Grande Inquisitore” in I Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij).
"Il popolo è descritto da Dostoevskij “come un sol uomo” che ad un cenno dell'Inquisitore “si apre a far passare le guardie” e poi si “curva colle teste fino a terra dinanzi al venerando inquisitore” (H. Arendt). Alla libertà si preferisce la felicità che è il pane, tutto ciò cui il benessere ci ha abituato e di cui non possiamo più fare a meno, perchè la libertà- rimprovera il vecchio al Cristo che resta muto- fa paura.
Non è peggio della grave crisi economica che stiamo vivendo insieme al resto del mondo?

domenica, dicembre 07, 2008

Si accendono le luci



E' una bellissima mattina, cielo azzurro e aria pulita grazie ad una brezza gelida che ha spazzato via il nebbione di ierisera. Le temperature sono sempre sotto lo zero, ma col sole arriveremo ai +2/ 3 gradi di ieri. Le montagne innevate sembrano qui, a due passi da noi.Su tutte spicca il Monte Rosa. La giornata di ieri, come ha scritto En, ha portato un po' di gioia a La Troppiana, ma c'è anche il riconoscimento del successo lavorativo di Dan attraverso l'avanzamento contrattuale a segnare positivamente questi giorni.

A Milano oggi è festa, sant'Ambrogio: comincia ufficialmente il periodo natalizio. Le luminarie sono già accese e francamente non capisco se la terribile crisi economica in cui siamo precipitati ha imposto un minor dispendio di energia elettrica. Mi pare di no, mi sembra tutto uguale agli altri anni, ma non ho la testa per valutare. Forse si vuole dare ascolto al consiglio del Premier ed invogliare gli Italiani a spendere il più possibile per risolvere artigianalmente il crollo mondiale del consumismo.
Un anno fa dedicavamo il nostro post a L'uomo del cuore che sa vedere al di là delle apparenze abbaglianti e truccate la realtà per quello che è. Non finge di non vederla, non la nasconde, ma la affronta assumendo le proprie responsabilità. Proprio quello che nessuno vuole fare. C'è ancora una "questione morale"? Sarebbe meglio cominciare ad affrontarla stando zitti...
Buone giornate di festa!

sabato, dicembre 06, 2008

Passo dopo passo


Pura emozione questa mattina al Liceo!
Lupetto ha ricevuto la borsa di studio "in considerazione dei brillanti risultati conseguiti nel biennio della scuola superiore".
Era emozionatissimo. Mani fredde e il cuore a mille. E' talmente sensibile che immagino la tanta agitazione accumulata. Ieri notte ha dormito pochissimo.
Bellissime parole di testimonianza sulla vita della professoressa, deceduta prematuramente, il cui ricordo la madre intende mantenere vivo anche attraverso questa manifestazione che ogni anno si rinnova. Tra i parenti dell'insegnante anche un prete che, commosso, ha forse colto nel segno il senso della cerimonia. Ha infatti parlato della comunione, nel senso della comunità, del continuo passaggio di testimone che la vita ci impone, ma che nello stesso tempo ci lascia vivi in eterno. Un continuo passaggio di consegne dell'amore che solo vivendo in comunità, e quindi aprendosi agli altri, si perfeziona. Sono sicuro che per Lupetto sarà così. Anche grazie a questa ennesima soddisfazione farà tesoro di questa giornata di gioia, proseguendo diritto il suo cammino alla conquista di altri successi, ma anche di quell'umanità che già lo contraddistingue. Finita la cerimonia l'ho accompagnato in classe per gli ultimi dieci minuti di lezione. Mentre salivamo le scale capivo il suo imbarazzo. Allora l'ho tranquillizzato dicendogli che volevo solo vedere dov'era l'aula e me ne sarei andato. Infatti appena mi ha indicato la porta della classe l'ho invitato ad entrare. Io fuori a qualche metro, orgoglioso e commosso mi sono goduto il boato di applausi che i suoi compagni gli hanno tributato. Grande Lupetto, ci regala un pò di luce in queste giornate d'attesa e di sofferenza.

Buon fine settimana amici! (En)

giovedì, dicembre 04, 2008

L'uomo vale meno del principio morale, parola di Chiesa


Comunicato Stampa del Gruppo del Guado – Cristiani Omosessuali di Milano del 3 dicembre 2008:


Quando le immagini degli omosessuali che il regime iraniano ha condannato a morte hanno fatto il giro del mondo abbiamo atteso che la Santa Sede dicesse qualche cosa per difendere la vita di questi giovani che venivano impiccati solo perché erano omosessuali. Abbiamo atteso, ma la diplomazia vaticana ha osservato un assordante silenzio. Adesso che i Paesi europei hanno presentato alle Nazioni Unite una mozione in cui si raccomanda agli Stati membri di depenalizzare l'omosessualità ci saremmo attesi, da parte della Santa, Sede parole di incoraggiamento e di sostegno.
Abbiamo invece letto le dichiarazioni del rappresentante del papa presso le Nazioni Unite in cui si sostiene che una tale mozione è da rifiutare perché porterebbe, prima o poi, al riconoscimento delle unioni omosessuali. Ha detto in sostanza monsignor Migliore che: o si sta con i paesi che, come la Francia e come la Spagna, hanno fatto del rispetto della persona umana e della sua integrità fisica e psicologica il paradigma di riferimento delle loro politiche; o si sta con i paesi che, come l'Iran e l'Arabia Saudita, ancora puniscono con la pena di morte le persone che hanno rapporti omosessuali. E dopo aver diviso il mondo in due parti ha dichiarato che il Vaticano, dovendo scegliere tra le democrazie europee e le teocrazie mediorientali, sceglie queste ultime. Noi ci sentiamo Europei e siamo orgogliosi di esserlo. Ci sentiamo omosessuali e siamo contenti di essere così.Ci sentiamo credenti e, pur ringraziando Dio per il dono della Fede, proviamo vergogna per questa Chiesa che confonde il suo potere teocratico con il messaggio del Vangelo e uccide la speranza di tante donne e di tanti uomini a cui il Signore l'ha mandata.Chiediamo allo Spirito Santo di illuminare le menti dei vertici vaticani, ormai ottenebrate dalla paura e ricordiamo al papa e ai suoi collaboratori che un giorno anche loro dovranno rendere conto al Signore delle tante parole sbagliate che hanno pronunciato quando hanno parlato di omosessualità.

mercoledì, dicembre 03, 2008

3 Dicembre



Riempio i momenti vuoti dell'attesa scrivendo su questo blog che da ormai più di tre anni accompagna la nostra esistenza a metà tra il diario di bordo e la zona franca in cui liberare le nostre reazioni di fronte agli eventi che si succedono e che in qualche modo ci coinvolgono, direttamente o no, come uomini. In fondo tutti siamo sempre alla ricerca del perchè delle cose e tentiamo, il più delle volte da veri sprovveduti, di raffigurare la realtà e noi stessi in essa. Risponde al nostro continuo bisogno di sicurezza. Più avanziamo nell'esperienza però, più ci rendiamo conto di quanto sia difficile, se non impossibile, rappresentare fedelmente ciò che osserviamo e persino tocchiamo con mano. Finisce sempre col prevalere la nostra interpretazione, il nostro personalissimo modo di vedere. Non può essere diversamente, anche quando cerchiamo l'obiettività con grande impegno e coscienza. Ad opera ultimata saltano sempre agli occhi piccoli particolari che c'erano sfuggiti, che non avevamo preso in considerazione perchè apparivano irrilevanti. L' impossibilità di ridurre a rappresentazione esaustiva il reale ha dannato molti, ma salvato altrettanti. La consapevolezza del limite libera la fantasia che, per sua stessa natura, non può soffrire condizionamenti di sorta ed è proprio allora che il genio umano realizza i più sublimi capolavori, evitando il rischio di imitazioni fasulle ed inutili. In questo senso anche la vita di un uomo può essere un'opera d'arte. Anzi, forse deve esserlo.
Se siete arrivati fin qui nella lettura, prendete questo post per quello che è, un semplice riempitivo di riflessioni scontate. Volutamente ho evitato di ricorrere a citazioni per non coinvolgere a sproposito i veri pensatori.

lunedì, dicembre 01, 2008

1 Dicembre



La vita di una troppia incuriosisce e so che molti si aspettano interessanti racconti sulla nostra quotidianità così poco usuale e, agli occhi di chi non ci frequenta,tanto strana. Difficile credere che la nostra vita sia invece esattamente come quella di qualsiasi coppia . Certo è tutto triplicato, il bello come il brutto, ma per il resto è tutto simile. Essendo in tre sono naturalmente più frequenti anche i momenti dolorosi rispetto alla coppia tradizionale, ma credo sia semplice questione statistica, se così si può dire. Eravamo appena usciti da uno di questi momenti che aveva riguardato da vicino il nostro Dan e già siamo di nuovo da capo. Questa volta tocca a me dover affrontare la realtà che si vorrebbe rinviare sempre, perchè non si è mai pronti ad assistere alla sofferenza di un proprio caro. Anche quando l'età è avanzata e si fatica a riconoscere la persona cui si deve tutto. Oggi scrivo tanto per colmare il vuoto dell'attesa che ripropone il dramma di sempre, la solita impotenza che prima o poi ci costringe all'angolo, nonostante le apparenti conquiste che nei momenti buoni ci illudono di essere più di quel che siamo.
Sta nevicando di brutto e penso che fino ad una settimana fa la neve mi metteva allegria, mentre ora mi lascia indifferente e sembra quasi mi voglia far capire che tutto procede come deve, perchè il senso della vita non sta fuori ma dentro. Così succede che il grande amore dei miei due compagni, da cui mi sento protettivamente avvolto, mi entra dentro a riscaldare quel senso che gli eventi gelerebbero, rimotivando un soffio di speranza anche se non so ancora in quale direzione.Ieri Dan nonostante fosse domenica ha lavorato, ma En ha raddoppiato il suo amore quasi a compensare l'impossibilità della presenza fisica di Dan. Ecco ,questo può succedere di straordinario in una troppia: amare per due quando la situazione lo esige, perchè sempre e comunque si sia insieme,uniti, tutti e tre .

sabato, novembre 29, 2008

AIDS

Un pensiero ed un ricordo per gli amici che non ci sono più.





giovedì, novembre 27, 2008

Marcos con pelos en la lengua



Da non perdere, Marcos con pelos en la lengua è una nuova divertentissima fiction che trasmette in internet. E' interpretata da Mario Angulo e racconta le avventure Colore testoe disavventure di un gay che dopo una forsennata vita sessuale dColore testoecide di non cedere più alla debolezze della carne e addirittura di andare a vivere lontano da Chueca, il quartiere gayo di Madrid . Potete già vedere il primo episodio che si intitola "Soy un gran follador" (Sono un grande trombatore).
La fiction fa parte della serie “Con pelos en la lengua”, tre fictions, tre protagonisti e tre diversi modi di soffrire per amore/sesso.
Grazie a Mario/Marcos per la segnalazione!

Gelido novembre



Usti, ma che freddo fa? Dice che domani dalle 10 alle 13 nevicherà e poi finalmente si alzeranno le temperature e la neve si trasformerà in pioggia che continuerà per tutto il fine settimana. Va bene così, è la stagione giusta e comunque questa terra desolata, perbenista e ipocrita, ha nulla di buono da offrire qualunque sia la situazione metereologica. Al più, per rompere la grigia monotonia partorisce casi come quello di Olindo e Rosa e tutti gli altri tremendi episodi delle cronache passate.
Nemmeno i due gruppigay lariani propongono qualcosa di alternativo: tutto è fermo o quasi. I maschi non organizzano pizzate, mentre le lesbiche ripropongono domenica un g-hour aperitivo non più a Rebbio, bensì al Bar del circolo UCC (Unione circoli cooperativi) di Albate.
Bah, ci sarebbe sempre la metropoli, ma francamente la discoteca non mi attrae.Speriamo almeno che En & Dan ,ai quali ballare non dispiace, si lascino tentare da una serata mondana, giusto per uscire un po' di casa e fare qualcosa di diverso. Vedremo, siamo solo a giovedì.
Stasera, piuttosto, dovrebbe tornare a soffiare il vento e a me questo "basta ed avanza".

mercoledì, novembre 26, 2008

Lasciateli in pace


Francamente non capisco quegli attivisti gay che hanno sollevato un putiferio per l'annuncio della traslazione della salma del card.Newman nell'oratorio di Birmingham in vista della sua beatificazione. A detta loro dovrebbe continuare a riposare accanto all'amico di una vita, il p.Ambrose St John. Insieme avevano condiviso la conversione dalla Chiesa anglicana a quella cattolica ed insieme avevano vissuto a lungo, tanto che il cardinale, alla morte dell'amico aveva dichiarato nel discorso funebre: " Non ho mai pensato esistesse un rapporto più profondo di quello tra marito e moglie ma trovo ora difficile credere che possa esistere un dolore più grande o un rapporto più profondo del mio verso di te ". Per alcuni si tratta di un vero e proprio outing, per altri invece è semplicemente una dichiarazione di profonda amicizia come usava nel periodo vittoriano, quando erano comuni ed intense le relazioni amicali tra uomini di cultura. Ma è così importante sapere se la loro relazione andava oltre l'amicizia? «Non c' è prova, ma dal punto di vista del diritto canonico, se fossero stati omosessuali e avessero tenuto sotto controllo la loro condizione restando casti, avrebbero acquisito un titolo di merito», dice il professor Marco Ventura dell' università di Siena. E sull'integrità morale del card.Newman, più conosciuto del p. Ambrose, credo non ci possano essere dubbi in chi lo stima attraverso i suoi scritti e attraverso le testimonianze di quanti lo hanno direttamente conosciuto.Persino il motto sullo stemma cardinalizio,"Ex umbris et imaginibus in veritatem",scolpito sulla pietra del nuovo sarcofago, viene letto dai fanatici attivisti come outing postumo:«Dalle ombre e dalle immagini alla verità». Piuttosto ,occorre ricordare che il cardinale è stato un vero maestro: tra l'altro,ha ridato slancio alle riflessioni sul primato della coscienza, come scrive Gianni Geraci.
Capisco un certo risentimento nei confronti della Chiesa cattolica sempre più omofoba, ma non la strumentalizzazione di Newman e St John: lasciamoli riposare in pace!

martedì, novembre 25, 2008

Arrivederci a Lerici


Le temperature faticano a salire sopra lo zero durante il giorno: l'inverno è arrivato. La nevicata di domenica notte ha segnato il cambio di stagione. Ora per un po' ci terremo il freddo e tutto ciò che ad esso si accompagna. E non lamentiamoci che c'è andata fin troppo bene. E comunque si tratta di un freddo secco, perciò sopportabile. Sono ben altri i problemi da affrontare e che ci lasciano letteralmente "in mutande", privi di qualsiasi difesa.
Domenica sera abbiamo salutato Marzia e Temi che, finite le vacanze sono ripartite ieri,lunedì, per Lerici dove vivono. E' stata una serata ancora più simpatica delle due precedenti, perchè durante la settimana della loro permanenza le abbiamo conosciute un po' meglio. Sono amiche di Fabri e, di riflesso, sono diventate anche nostre amiche. Sicuramente etero, da che le conosciamo sono singles e nemmeno "alla ricerca": evidentemente stanno bene così perchè appaiono serene, per nulla insoddisfatte e nevrotiche. Non occorre conoscere "vita morte e miracoli" di ogni persona per poter condividere momenti di autentica umanità. Siamo rimasti che appena possibile ci vedremo giù, a casa di Fabri, per altri momenti di spensierata serenità.

domenica, novembre 23, 2008

Immi ruah




Magnifica domenica, gelida ma ancora con ruah, il vento, che è forza, che è vita ma che dura ...quel che dura.

78 anni per il grande Sandro Curzi (Grande Capo Vento nei Capelli nel Sanremo del '95), 17 anni per Vito Scafidi ucciso, mentre era a scuola, dal crollo del soffitto della sua aula. Nessuna polemica, non è il momento: solo la presa di coscienza della realtà, come tante volte avviene nella vita di ognuno.
La prof.ssa Rita Levi Montalcini ieri a Che tempo che fa ha riproposto la sua interpretazione laica della morte:"La morte è solo un piccolo episodio della lunga storia di un uomo. Questi personaggi (Primo Levi ed altri,ndr)sono emblematici perché sono vissuti e morti come si deve vivere e morire, sono riusciti a salvare la valenza etica della loro esistenza anche al di là della sopravvivenza fisica, perché non si sono abbandonati passivamente al mestiere di vivere ".
Ecco, non è importante la durata della vita (anche se è tremendo pensare ai parenti di Vito), quanto il modo in cui si è vissuti. Siano 80 anni o solo 17. E' poi anche il messaggio di Sapienza 4,8 che è saggezza antica. Un'idea impegnativa per chi vive e deve rimettere in discussione se stesso, ma sicuramente consolatoria se non direttamente coinvolti.
Questa domenica di novembre va così ,tra gelo e vento di vita...

sabato, novembre 22, 2008

Burro

Aspettavamo un grande gelo. Burrasca. Invece niente. Giusto un vento forte che ci ha lasciato un cielo limpido e sereno. Ieri sera mega pizzoccherata con gli amici di sempre e le due ospiti liguri Marzia e Temi. Preparati con cura da una valtellinese doc: la mamma di Fabri. Ottimi e ovviamente abbondanti conditi con mezzo chilo di burro per la gioia di Ser che, pur non amando particolarmente la pietanza, ci sguazza per il gusto di ritrovare sapori antichi. Infondo il burro, se ci pensiamo bene, è sempre associato ad esclamazioni positive oltre ad essere elemento naturale che richiama alla civiltà contadina.Una volta mi raccontava che piccolino, per le vie del suo paese natale, non esitava a seguire i contadini verso i campi, trainando il suo trattorino di legno. Questa passione gli è rimasta. Lo ricorda spesso. Sono convinto che sogni una vita così. Semplice. Svincolata dalle brutture del mondo ed ancorata esclusivamente agli eventi della natura dove l'uomo ritrova la propria dimensione e semplicità. Dove l'aggregazione avveniva per il solo gusto di stare insieme. Dove la forza della comunità era necessaria per la sopravvivenza. Dove c'era sempre spazio per l'amore. Magari manifestato rozzamente ma sicuramente in modo sincero ed istintivo. Dove i bambini imparvano il rispetto vivendo e seguendo gli esempi dei propri padri, nonni che stanchi ma mai stressati affrontavano con rigore ed onestà le giornate lavorative.
Stiamo attraversando la più profonda crisi economica-finanziaria, forse ancora più pesante e complessa di quella, spesso citata del 1929. Sarà una crisi lunga. E' globale. Ciclica però quindi finirà e si ripartirà. Il peggio a livello finanziario (intendo il sistema bancario mondiale) sembra passato anche se si intravedono nuove nubi all'orizzonte. Pare che le grandi società emittenti delle carte di credito abbiano parecchie insolvenze. Situazione simile a quella dei mutui. Dove il debito si è quadruplicato in vari, maldestri passaggi, con un valore degli immobili, quindi delle garanzie, crollato di oltre la metà.
I Governi hanno salvato alcuni istituti evitando la catastrofe e la paralisi totale. Ora però c'è da fare i conti con l'economia reale. Qui pare che il peggio non sia ancora arrivato e dobbiamo aspettarci ulteriori perdite di lavoro e quindi un aumento delle fasce di povertà. Noi siamo fortunati e abbiamo ancora margini di rinuncia. Ma chi non ne ha cosa può fare? Siamo subissati da una valanga di parole e promesse ma concretamente non è ancora stato fatto niente. Mi aspetto degli interventi concreti ma soprattutto atti di rinuncia e quindi di sacrificio da chi in questo sistema malato ha avuto i più evidenti benefici: banchieri, manager delle multinazionali e governanti complici. So che non sarà così ma la speranza non si perde mai.
A noi non resta che continuare a lottare, ritrovare e tenere stretti quei valori più intimi e nostri per raccogliere le forze ed affrontare questi cambiamenti che anche se attualmente dolorosi ci porteranno a migliorare come uomini lasciandoci alle spalle un consumismo smisurato ed indotto che ci ha portato fin qui.
Ci aspetta un fine settimana nel segno delle incognite. Non ci sono particolari programmi. C'è ancora bisogno di normalizzare delle situazioni che fortunatamente stanno volgendo al meglio. C'è sempre bisogno d'amore però, vicino o lontano è relativo, un abbraccio ed una voce mi basterebbero per rendermi felice.
Buon fine settimana amici! (En)

Non può mancare una canzone:

venerdì, novembre 21, 2008

Villari dopo Mastella. E poi?


«L'ho cresciuto io. Lo presi dal Cdu, portandolo via a Buttiglione. Lo feci segretario regionale in Campania.Poi lo feci eleggere consigliere regionale. Quindi lo portai in Parlamento, nel 2001. Lui esordì alla grande, regalando a tutte le deputate una statuetta di pastorello da presepe napoletano. Purtroppo finì come sempre in questi casi: crescono con me, poi quando arrivano in alto mi abbandonano. Così passò con Rutelli. Ma non ce l'ho con Villari, anzi, mi è carissimo. E' un po' sfaticato Viene da una famiglia importante, di medici facoltosi. E' un altoborghese napoletano, e di conseguenza ha una concezione altoborghese della politica.» (Clemente Mastella).
Poteva esserci presentazione migliore per il politico del momento, Riccardo Villari?

Non c'è proprio modo di impedire che certi individui siedano in Parlamento a rappresentarci: la responsabilità è sicuramente dei cittadini che eleggono candidati per puro clientelismo. Ma, nel caso specifico, è responsabilità anche del "nuovo e riformista" Partito Democratico che perpetua il peggior sistema politico di sempre, nonostante le tante chiacchiere di Veltroni.

Pretendiamo anche da noi, in Italia, il questionario Obama!

giovedì, novembre 20, 2008

Grande Lupetto!


Continuano le buone notizie. Sul piano della salute la situazione che ci ha tenuto col fiato sospeso a lungo appare ormai in via di positiva soluzione. Una adeguata convalescenza a casa compirà ciò che resta alla guarigione definitiva. L'altra buona nuova è l'annuncio di un premio ufficiale che verrà consegnato al nostro Lupetto per i meriti scolastici dello scorso anno. E' un momento di grande soddisfazione e gioia per lui prima di tutto e anche per noi naturalmente. Anzi forse siamo noi a sottolinearne l'importanza, perchè è il suo primo riconoscimento pubblico conquistato sul campo. Lui, il Lupetto, di questi tempi è più preoccupato di conquistare su un altro campo, quello di calcio, qualche punto per evitare la figuraccia di un campionato iniziato veramente male per la sua squadra. E' sicuro che non si aspettava un premio semplicemente per aver svolto il proprio dovere con grande passione ed impegno, tant'è che ha iniziato ugualmente alla grande il triennio di liceo, che non è impresa facile. Davvero straordinario! Così come straordinaria è la sua costante disponibilità nei confronti dei compagni che non si risolve nel passare banalmente i compiti, quanto nell'aiutarli pazientemente a superare le difficoltà, spronandoli anche brutalmente quando lo ritiene opportuno.Ma sono cose già scritte. D'altra parte è in queste occasioni che ci abbandoniamo nostalgicamente a tante immagini del passato sempre vive dentro di noi e che nessuno meglio di En riesce a riproporre su queste pagine.
Congratulazioni, Lupetto!

mercoledì, novembre 19, 2008

19 novembre



Bene, tutto procede per il meglio. Dan, più tranquillo, molto presto potrà rilassarsi completamente e terminare gli sbattimenti che ormai durano da almeno due mesi. Non credo si possa recuperare il sonno perduto, potrà però abbandonarsi serenamente a grandi dormite ristoratrici senza più ansie e preoccupazioni.
Un po' alla volta riprenderemo ad essere più presenti con gli amici che per forza di cose abbiamo trascurato. E magari anche un po' più mondani, se solo nella nostra opaca provincia ci fosse qualche occasione interessante. Invece tutto tace ad ogni livello, anche quello gayo.
Le notizie nazionali sono solo fonte di indignazione e depressione, si va addirittura verso la depenalizzazzione di tutti i reati ascrivibili al corruttore n. 1 e ai suoi accoliti. Qualcuno, l'Europa, l'ONU, l'America di Obama o almeno Amnesty International ci libererà da noi stessi e dall' omino che "si è preso tutto il braccio" ed il potere? Torna invece a livello internazionale, come nel più studiato palinsesto, Al Qaeda con un messaggio audio di Al Zawahiri, giusto per la gioia del "ministro della paura" che ultimamente rischiava di perdere la poltrona.
Qualche volta è meglio distogliere gli occhi da certi uomini che offrono il peggio dell'umanità e concentrare l'attenzione sugli animali cosiddetti "inferiori": abbiamo sempre tanto da imparare dalla natura...

lunedì, novembre 17, 2008

Buone nuove



Nove ore di attesa, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Certo che, Carta dei servizi o no, ci sono ospedali più penosi di altri in fatto di attenzione alle persone e rispetto umano. Vabbè, l'importante è che tutto si sia risolto. Ora insieme a Dan tiriamo un profondissimo respiro di sollievo e ci lasciamo alle spalle quest'ultimo difficilissimo periodo segnato dal lutto e da ansie e preoccupazioni troppo grandi. Possiamo tornare alla normalità che è quanto di meglio ci sia.

Ierisera polenta e brasato in onore di Marzia e Temi. En, ha superato se stesso nella preparazione del tipico piatto lombardo cui tutti abbiamo reso onore. E' stata davvero una bella serata tra amici (eravamo in 10), che è riuscita a contenere la preoccupazione per quello che doveva accadere oggi. Possiamo davvero considerarci fortunati anche nei momenti meno sereni, perchè sappiamo di poter contare su tanti amici qui e anche lontani, ma non meno presenti .

domenica, novembre 16, 2008

La domenica del villaggio


Continua la primavera autunnale. E' una giornata bellissima con un cielo azzurrissimo ed un sole che scalda piacevolmente. Non credo sia strano anche se il clima è decisamente mite, leggermente più fresco la notte, ben diverso dai novembre di una volta. Gli ambientalisti forse raddoppieranno i loro allarmi ma, francamente, si sta bene dopo l' acqua dei giorni scorsi. Siam fatti così: quando la situazione torna a nostro immediato vantaggio dimentichiamo la necessità della lungimiranza, di guardare più in là, oltre l'interesse del momento. Succede in tutti i campi.
Così quello che sta accadendo in Congo non ci tocca (?!?), come le tragedie africane del passato e le altre attuali. E' troppo lontana l'Africa e ben poco interessante, se non per le materie prime comunque già nelle nostre mani . Ci preoccupa piuttosto la crisi economica con la recessione, anche se i ministri Brunetta e Gelmini (sempre inseguita dall'Onda) fanno del loro meglio per distrarci. Il villaggio globale esiste solo nei pensieri e nelle soluzioni dei G20. Gli uomini e i popoli, quelli reali, sono ancora troppo lontani gli uni dagli altri.

sabato, novembre 15, 2008

Caldo d'autunno


Usti, che sole oggi, non sembra proprio di essere a metà novembre!Va bene così naturalmente, per noi è il segnale che dobbiamo essere positivi: le situazioni sospese si evolveranno nel migliore dei modi e questo periodaccio triste e pieno di preoccupazioni finalmente avrà termine.
Oggi arrivano Temi e Marzia, amiche di Fabry e Mau. Si fermeranno una settimana o più, perchè a loro piace trascorrere le ferie quassù. Bah, de gustibus... Ma forse è la compagnia che rende piacevoli ed attraenti persino queste lande generalmente tetre e nebbiose a novembre (ma non oggi naturalmente).

Stasera avremmo dovuto partecipare alla cena di benvenuto, ma abbiamo declinato l'invito: il ristorante è di quelli "fintosnob", carissimo e in realtà poco curato e poco interessato ad incuriosire e soddisfare il cliente, bensì solo a spennarlo. Apparentemente fa la sua scena e c'è chi ci casca. Se il gruppo di amici non farà troppo tardi passerà poi di qui a concludere la serata. In ogni caso aspettiamo tutti domani sera alla cena nella quale En darà sicuramente il meglio di sè, essendo Temi una cuoca di professione.
Abbiamo voglia di rivedere le due simpatiche ragazze di Lerici. Insieme agli amici di sempre ci daranno una mano a distrarci e, di questi tempi, ne abbiamo proprio bisogno.

venerdì, novembre 14, 2008

Spreco comasco



Qualche giorno fa abbiamo avuto conferma che tra le due realtà omo "ufficiali"della piccola Como non corre buon sangue. GayComo ha infatti segnalato che alcuni affiliati di comogaylesbica diffondono informazioni mendaci e persino lesive dello storico (nel senso di primo e quindi più antico) sito gayo lariano. Piccolezze s'intende, ma ugualmente significative della realtà nella quale ci troviamo. Non voglio entrare nel merito della vicenda, non interessa e serve a nulla come dimostrano i nostri post passati (Più leggeri, Gaytudine lariana e Voglia di fuga). Certo è che il nuovo gruppo non ha smosso di un millimetro la placida ostilità lariana e neanche ha funzionato da aggregatore sul territorio. Da fuori sembra solo una "velata" riproposizione dell'arcimancuso nazionale, niente di diverso, niente di realmente utile per la realtà locale. Ad ogni modo siamo in un Paese libero e chiunque può costituirsi in associazione dandosi persino uno statuto per sentirsi importante o forse solo reale. E' la solita vecchia mentalità che si ripresenta ad ogni occasione e sotto le forme più diverse perpetuando un sistema che stenta a cedere il passo a nuove realtà meno formali , più agevoli, fantasiose e perciò più utili ed incisive. Peccato, è un'occasione mancata per Como, tutte persone (ed energie) sprecate.
P.S. Per partecipare alla ricerca di cui il Post ieri, contattare direttamente giovanni.scarascia@gmail.com ,ma affrettatevi perchè Giò ha solo 20 giorni di tempo per ultimare il lavoro.

giovedì, novembre 13, 2008

Psicologia dell'omocoppia


Ieri pomeriggio finalmente Lupetta ha fatto il bagno ed ora profuma di pulito. Fernando è stato bravissimo come il solito ed il pelo è di nuovo soffice e vaporoso, tanto che la piccola sembra una nuvoletta bianca rasoterra. Ho dovuto però pagare pegno e visionare 2000 fotografie del viaggio in Canada dell'ispanico toelettaore la scorsa estate, più due lungometraggi sul viaggio in USA dell'anno precedente! Ne è valsa la pena.

Ierisera abbiamo invece risposto, ciascuno per proprio conto, ad un questionario proposto da un laureando in Psicologia dell'Università di Padova, che sta conducendo una ricerca sulle coppie omosessuali al fine di "sovvertire lo stereotipo comune secondo cui la stabilità nelle coppie omosessuali sia molto precaria". Ciascuno di noi ha risposto due volte allo stesso questionario come se fossimo 3 coppie. Giò sta cercando di far rientrare nella stessa ricerca un capitolo sui nuovi modelli d'amore come potrebbe essere appunto la troppia.

Il giovane ricercatore si sta impegnando, forte dell'esclusione dell'omosessualità dalla psicopatologia, a "portare l’omosessualità nel campo della “normalità” come è giusto che sia. Quando si parla di relazione la sessualità anatomica (che costituisce il mezzo) passa in secondo grado…. La stabilità passa infatti da caratteristiche che esulano la fisicità dei componenti quali ad esempio la regolazione affettiva, la soddisfazione e l’impegno nella relazione, il rapporto tra cura e dipendenza, l’intimità verbale ed emotiva, ecc.Da non sottovalutare il rapporto tra omosessualità e contesto, legame molto importante soprattutto per quanto riguarda gli atti discriminatori subiti, e l’argomento della reazione alla perdita, punto cardine della teoria dell’attaccamento e purtroppo complicato dalla frequente assenza di sostegno socio-istituzionale che gli omosessuali sono costretti ad affrontare e che rendono le cose ancora più difficili di quanto già siano nelle coppie etero…Il tutto in virtù di cambiamenti legislativo/istituzionali nei matrimoni, nelle adozioni, nella liberalizzazione e nella destigmatizzazione delle coppie omosessuali , quanto mai ritenuti necessari in un mondo moderno e liberale...".

Il progetto è interessante, vedremo quanto il progresso scientifico influenzerà lo sviluppo culturale e le scelte politiche e sociali del nostro Paese.

mercoledì, novembre 12, 2008

Como


E' morto il vescovo Maggiolini. Non ho mai nutrito simpatie per quel vescovo troppo poco pastore e troppo sicuro delle proprie idee di parte, anzi... La lunga malattia e la morte lo rendono però finalmente umano, così come la sua dichiarata paura del dolore ed il terrore dell'incertezza del Giudizio:«Quanto alla morte nel mio repertorio avrei anch'io molti pezzi di virtuosismo sull'ingresso in Paradiso, l'immortalità, la comunione dei santi eccetera. Quasi che il morire fosse da desiderare. Storie. Neppure l'anelito incontenibile di guardare negli occhi Gesù può nascondere il terrore e cancellare la paura. Quando lo guarderò negli occhi, Gesù, sarò quello che sono o quello che ho creduto di essere?». Ora sa, riposi finalmente in pace dal momento che dov'è ora probabilmente non ci sono più bianchi o neri, cristiani o musulmani, leghisti o immigrati, etero o gay, ma solo figli (amati) di Dio.

martedì, novembre 11, 2008

Ritardi



Non so più come scusarmi per la scarsa puntualità con cui rispondiamo alle email degli amici. Il fatto è che la sera i miei due novi sono troppo stanchi per stare al pc ed io, pur avendo più tempo, preferisco non essere unico portavoce della troppia. Vi chiediamo perciò di avere pazienza, considerando anche che l'essere in tre (ma anche solo in due) comporta la necessità di dedicare uno spazio adeguato a noi stessi, al nostro semplice stare insieme. Voi però non lasciatevi condizionare dalla nostra lentezza e scrivete pure ogni volta ne avete voglia: vi leggiamo puntualmente, quello sì, e sempre con molto piacere. E' che siamo anche un po' pigri , questo non lo possiamo negare.
Stasera cena dai genitori di En.
Speravo di riuscire a far dare una sistemata alla nostra Lupetta che per Dan "svampa come un cassonetto di immondizia umida cinese" (il riferimento alla nazionalità non è dettato da razzismo, bensì dal tipico "sentore di fritto" acquisito dalla frequentazione del nostro ristorante preferito), ma non è stato possibile per ragioni tecniche. Poco male, il bagno è solo rinviato a domani. Sono tante piccole occupazioni, a volte persino banali, a rubare tempo prezioso che si impiegherebbe volentieri in questioni più interessanti e gratificanti. Succede anche a voi, no?

La rabbia della fratellanza


"La morte di Miriam Makeba, venuta a portarmi la sua solidarietà e testimoniarla alla comunità africana ed italiana che resiste al potere dei clan, è stato per me un enorme dolore. Enorme come lo stupore con cui ho accolto la dimostrazione di passione e forza di una terra lontana come quella sudafricana che già nei mesi passati mi aveva espresso la sua vicinanza attraverso l'arcivescovo Desmond Tutu. Invece, grazie alla loro storia, persone come Tutu o come Miriam Makeba sanno meglio di altri che è attraverso gli sguardi del mondo che è possibile risolvere le contraddizioni, attraverso l'attenzione e l'adesione, il sentirsi chiamati in causa anche per accadimenti molto lontani. E non con l'isolamento, con la noncuranza, con l'ignoranza reciproca. Il Sudafrica vive una pressione dei cartelli criminali enorme, ma i suoi intellettuali e artisti continuano ad essere attenti, vitali e combattivi. Desmond Tutu stesso definì il Sudafrica "rainbow nation", nazione arcobaleno, lanciando il sogno di una terra molto più varia e ricca e colorata di un semplice ribaltamento di potere fra il bianco e il nero. Miriam Makeba era e rimane la voce di quel sogno. Se c'è un conforto nella sua tragedia si può dire che non è morta lontano. Ma è morta vicina, vicina alla sua gente, tra gli africani della diaspora arrivati qui a migliaia e che hanno reso propri questi luoghi, lavorandoci, vivendoci, dormendo insieme, sopravvivendo nelle case abbandonate nel Villaggio Coppola, costruendoci dentro una loro realtà che viene chiamata Soweto d'Italia. È morta mentre cercava di abbattere un'altra township col mero suono potente della sua voce. Miriam Makeba è morta in Africa. Non l'Africa geografica ma quella trasportata qui dalla sua gente, che si è mescolata a questa terra a cui pochi mesi fa ha insegnato la rabbia della dignità. E, spero pure, la rabbia della fratellanza." (Roberto Saviano).

lunedì, novembre 10, 2008

Mama Africa

Miriam Makeba,
una vita intera contro ogni apartheid conclusa a Castelvolturno per dire basta alla discriminazione degli immigrati e basta al potere della camorra che nega la libertà a milioni di cittadini.

domenica, novembre 09, 2008

Un po' spinti. Qualche volta ci sta




Bel pomeriggio di domenica novembrina. Io sono sempre schizzato come mi accade da un po' negli ultimi tempi. Non riesco a star fermo, passo dal giardinaggio in terrazza alle pulizie in casa, ai bucati, tutto senza soluzione di continuità, neanche fossi cocainizzato. Da venerdì "ho imposto" una nuova regola: in casa non si fuma più, si esce sul terrazzo. Era necessario per darci una regolata, nella speranza che il freddo faccia da deterrente. En però non si lascia scoraggiare ed è quello che meno ha recepito l'invito, uff. Lupetto è da un amico per realizzare il plastico dell'Inferno dantesco, perciò la casa è stata tutta per noi. Tra poco arriveranno Pep e Luci, poi Ricki, amico new entry che incontreremo stasera per la prima volta. Ognitanto qualcuno vuole conoscerci e noi con piacere ci rendiamo disponibili, certi che ogni conoscenza è un arricchimento. Ecco, Pep è arrivato, comincia la nostra serata "mondana".

sabato, novembre 08, 2008

Abbronzatissimi (più o meno)



Non c'è dubbio che abbronzato è meglio. Piuttosto qualcuno deve dirlo al geniale inventore della carineria nei confronti di Obama: vedere lui , il Berlusconi,in video fa impressione tanto sembra la caricatura di se stesso. Un po' meno di cerone - e che diamine!-, in fondo è pur sempre un politico, non un vecchio attore di cabaret che si esibisce in un locale di terz'ordine.
Vabbè, tanto la figuraccia sulla scena internazionale la facciamo noi che ci teniamo un simile premier.
Per quanto ci riguarda l'abbronzatura ci è sempre piaciuta anche perchè il mare ed il sole sappiamo goderceli davvero. E poi abbiamo la pelle predisposta, per nostra fortuna.
Ma siamo a novembre inoltrato... E' sabato e c'è il sole. I novi ne approfittano per riposare, Lupetto sta giocando la partita di campionato (speriamo in una vittoria visti i pessimi risultati della stagione, ma fa uguale) ed io mi sono sfogato con le pulizie domestiche. Tra poco la vita a La troppiana riprenderà a pieno ritmo ed insieme ci godremo la serata.

venerdì, novembre 07, 2008

Imbecilli noi...



Già, ormai per tutti nel mondo noi Italiani siamo i veri "imbecilli". Merito del goliardico presidente del Consiglio . D'altra parte anche il presidente dei senatori Pdl aveva fatto la sua parte dichiarando prima delle elezioni americane: «Se vincesse Obama, prenderei le distanze dalla Casa Bianca» e poi, a urne chiuse,si è sentito in dovere di aggiungere: «Con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda è più contenta.» (Maurizio Gasparri).
Un paio di giorni prima l'impunito senatore Dell'Utri, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, ha esaltato la figura del mafioso Mangano (lo stalliere di Arcore) attribuendogli il titolo che noi, cittadini onesti,riserviamo solo a uomini che si sono sacrificati per il bene del Paese, non certo per l'interesse (giudiziario) di individui su cui invece vorremmo che la Magistratura finalmente indagasse liberamente, senza l'impedimento del Lodo Alfano. Naturalmente nessuna delle più alte cariche di questo nostro povero Stato si è dissociata dalle tre vergognose esternazioni, perciò il mondo, a ragione, potrebbe considerarci un popolo di imbecilli. Ce lo meritiamo.
E' venerdì. Finisce un'altra settimana di forti preoccupazioni che non abbiamo saputo controllare e sono quindi sfociate in tensioni al nostro interno. D'altra parte è da un po' che dura questo periodaccio e non è facile mantenersi calmi. Speriamo che tutto si risolva per il meglio la prossima settimana, ma ne avremo ancora per un po' sicuramente. Cercheremo di distrarci e rilassarci questo fine settimana cogliendo il meglio per ricaricarci insieme .
Oggi è il compleanno di Luci , anche lui amico da una vita: auguri!

giovedì, novembre 06, 2008

Senso


Dopo la festa per lo storico successo di Obama (riuscite ad immaginare le facce di Borghezio, Calderoli, Bossi e persino del sciur Bianchi e della sciura Mariuccia qua sotto, alla notizia che il figlio di un immigrato extra comunitario si piazzerà alla Casa Bianca e sarà l'uomo più potente del mondo?), si torna alla triste realtà dell'economia allo sfascio.

Non so se vi ho già parlato del Nikita, quello che porta i morti. Sono mesi che leggo il suo blog, essenziale, incisivo e, spesso, inquietante. Ecco una sua riflessione straordinaria sull'attuale crisi economica:


"Si cominciano a vedere anche da noi in periferia gli effetti della crisi. Quello di oggi (il morto,ndr) s’era riempito di titoli trash e in tre settimane ha perso tutto. Uno al funerale diceva che se non ci stai dentro non lo capisci che vuol dire davvero un tracollo finanziario, di come intorno tutto sbiadisce, anche la famiglia, lasciando solo quel vuoto. Che non è questione di soldi o di amore, ma di senso, e che il senso sta alla radice di tutte le cose umane, e pure dell’amore come dei soldi.Mi rendo conto che sarebbe troppo facile dargli torto, e che quindi ci dev’essere una qualche verità in quello che ha detto." ( Thursday, October 30)

mercoledì, novembre 05, 2008

Yes, we can!



"Questa è la vostra vittoria!
E io so che non avete fatto tutto ciò che avete fatto per vincere un’elezione. E so che non l’avete fatto per me.
Lo avete fatto perché capite l’enormità del compito che abbiamo davanti. Perché anche se stanotte stiamo festeggiando, sappiamo bene che le sfide che ci attendono domani saranno le più importanti della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo.
Anche se stanotte siamo qui, sappiamo che ci sono dei coraggiosi americani che si stanno svegliando nei deserti dell’Iraq e nelle montagne dell’Afghanistan per rischiare le proprie vite per noi.
Che ci sono madri e padri che resteranno svegli dopo che i loro bambini si saranno addormentati e si chiederanno come faranno con l’ipoteca o a pagare il conto del medico o a risparmiare abbastanza per l’università dei loro figli.
Ci sono nuove energie da imbrigliare, nuovi posti di lavoro da creare, nuove scuole da costruire, minacce da fronteggiare, alleanze da ricostruire.
La strada che abbiamo davanti è lunga. La salita è ripida. Potremmo non arrivarci in un anno e nemmeno in un mandato. Ma, America, non ho mai auto tanta speranza quanta ne ho stasera sul fatto che ci arriveremo! Io vi prometto che noi ci arriveremo!
Ci saranno ostacoli e false partenze. Molti non concorderanno con tutto ciò che deciderò o con le mie politiche da Presidente. E sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema.
Ma sarò sempre onesto con voi riguardo alle sfide che dovremo affrontare. Vi ascolterò, soprattutto quando non sarete d’accordo. E, sopra ogni cosa, vi chiederò di partecipare alla ricostruzione di questa nazione, nell’unico modo in cui l’America è stata fatta per 221 anni - - edificio per edificio, mattone per mattone, mano callosa per mano callosa.
Ciò che è cominciato 21 mesi fa nel cuore dell’inverno non può terminare in questa notte d’autunno.
Questa vittoria da sola non è il cambiamento che vogliamo. E’ solo l’opportunità di realizzare quel cambiamento. E ciò non può accadere se ritorniamo indietro al modo in cui le cose erano.
Non può accadere senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio.
Dunque facciamo appello ad un nuovo spirito di patriottismo e di responsabilità, per cui ognuno di noi si rimbocchi le maniche e lavori duramente e si prenda cura non solo di sé stesso ma anche degli altri.
Ricordiamoci che se la crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa è che non possiamo avere un Wall Street ricco e un "Main Street" (n.d.t inteso nel senso del popolo, della gente comune) in sofferenza.
In questo paese, nasciamo e moriamo come Una Nazione, Un Popolo. Non cediamo alla tentazione di ricadere nella faziosità, nella chiusura mentale e nell’immaturità che ha avvelenato la nostra politica così a lungo.
Ricordiamoci che è stato un uomo originario di questo stato a portare per primo lo stendardo del Partito Repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori dell’autostima, della libertà individuale e dell’unità nazionale.
Quei valori sono valori che tutti noi condividiamo. E mentre il Partito Democratico vince un’importante elezione stanotte, noi lo facciamo con una dose di umiltà e determinazione a sanare le divisioni che hanno ostacolato il nostro progresso.
Come disse Lincoln di fronte ad una nazione ben più lacerata della nostra, noi non siamo nemici ma amici. Anche se le nostre passioni possono averci infiammato, non devono rompersi i nostri legami di affetto.
E per quegli americani il cui sostegno non ho ancora guadagnato: posso non aver vinto il vostro voto stanotte, ma sento le vostre voci, ho bisogno del vostro aiuto. E sarò anche il vostro Presidente.
E per tutti coloro che stanotte ci guardano al di là delle nostre sponde, da palazzi e parlamenti, per coloro radunati attorno alle radio negli angoli dimenticati del mondo: le nostre storie sono differenti, ma il nostro destino è comune, ed una nuova alba per una leadership americana è a portata di mano.
Per quelli che – per quelli che vorrebbero distruggere il mondo: Noi vi sconfiggeremo! Per coloro che cercano pace e sicurezza: Noi vi sosterremo! E per tutti coloro che si sono chiesti se il Faro Americano risplenda ancora luminoso: questa notte abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra Nazione viene non dal potere delle nostre armi o dalla misura della nostra ricchezza, ma dalla forza perenne dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e speranza inflessibile.
Questo è il vero ingegno americano: l’America può cambiare! O l’unione può migliorare. Quello che abbiamo già realizzato ci dà speranza riguardo a ciò che possiamo e dobbiamo realizzare domani."
(Dal primo discorso di Obama, traduzione di
Anna Russelli aka Annuzza).