venerdì, ottobre 31, 2008

Mondo offeso


Fa freddo e piove quasi ininterrottamente. Ci voleva l'acqua dopo tanta siccità e quindi va bene uguale. C'è però un'atmosfera un po' triste in casa che si sposa perfettamente con le condizioni climatiche. Stanotte Dan è partito per assolvere l'ultimo compito che il recente evento luttuoso imponeva. Sono solo pochi giorni di lontananza, ma non siamo abituati ed è quindi prevedibile una botta di malinconia che ci accompagnerà per tutta l'assenza.
Il freddo e l'acqua di questi giorni però rinviano col pensiero agli sbarchi dei poveracci che continuano nel nostro Paese, nonostante la pesante crisi, senza fare più notizia. E' di pochi giorni fa l'ultimo (Ansa).

"Vitti macari che nella banchina di ponenti,quella indove facivano di solito sbarcare i clandestini, avivano addrumato dù fari potenti. Ci era capitato, 'na volta, per sò disgrazia, propio 'n mezzo alla scinnuta di 'sti povirazzi e da allura aviva addeciso di non assistervi cchiù. A vidirli, arrinisciva a reggiri a quell'occhi sgriddrati dallo scanto per quello che avivano passato e per l'incirtizza del loro futuro, arrinisciva a reggiri alla vista di corpi macilenti che non si tinivano addritta, delle mano che trimavano, delle lagrime mute,delle facci dei picciliddri che addiventavano facce di vecchi in un momento... Quello che non arrinisciva a reggiri era l'aduri. Ma forse l'aduri non c'era, era na' sò immaginazioni. Però fantasia o no, lui lo sintiva e gli tagliava le gamme, gli spirtusava il cori. Non era un aduri che nasciva dalla mancanza di pulizia, no, era 'na cosa completamenti diversa. Svaporava dalle loro pelli l'aduri antico, ma prisenti,e forti, della disperazioni, della rassegnazioni, delle disgrazie patute,delle prepotenze subite, delle violenze accettate calanno la testa 'n terra.
Ecco, erano i dolori del mondo offeso, come aviva liggiuto in un libro di Elio Vittorini, che mannavano quell'aduri che feriva." (L'età del dubbio,162-3).


Grande Camilleri, con una lingua bellissima riesce a rendere fisico il dolore del "mondo offeso" facendo anche sentire tutto il peso della nostra consapevole indifferenza!

giovedì, ottobre 30, 2008

Sciopero

Il blog oggi si ferma con tutta la scuola italiana

mercoledì, ottobre 29, 2008

Parole rosso sangue


Vi ricordate Cossiga, già Presidente della Repubblica, già Presidente del Consiglio, già Ministro degli Interni ed ora Senatore a vita?
Sì, quel democristiano che ironizzò sul giovane magistrato che indagava i legami mafia-massoneria, definendolo "giudice ragazzino" per screditarlo. Beh, quel ragazzino, Rosario Livatino, fu poi freddato la mattina del 21 settembre '90 sul viadotto Gasena, lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta, mentre, senza scorta e con la sua Ford Fiesta amaranto, si recava in Tribunale.

Bene, proprio quel Cossiga Francesco lo scorso 23 ottobre in un'intervista al Quotidiano nazionale (Il Giorno,Il Resto del Carlino,La Nazione) ha dichiarato:


«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno.In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...Lasciare che gli studenti universitari continuino la protesta. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano.Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale. Questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio». (Intervista completa qui).


C'è bisogno di commento?

Firmiamo l'invito alla stampa internazionale perchè segua attentamente quanto sta accadendo nel nostro Paese: Danger for teachers in Italy.

martedì, ottobre 28, 2008

Inquietudine


E' inquietante il tentativo di bruciare un palazzo a Cinecittà con tutti i suoi abitanti (300 circa).Non è la prima volta, era già successo nello stesso quartiere due anni fa ed anche lo scorso anno. Quel «Bastardi vi uccidiamo tutti», urlato da uno dei tre assassini prima della fuga, suona come una minaccia senza senso tanto appare assurda.

«Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa», scrive Famiglia cristiana nell'editoriale del prossimo numero a proposito della Riforma "Tremonti (Gelmini)". La maggioranza insiste testardamente che tagli alla scuola non ci sono stati, ma ormai ci ha abituati al suo metodo della negazione sfrontata della verità. Già ha verificato che, ripetendo menzogne all'infinito senza rispondere alle legittime domande, la maggioranza degli Italiani finisce per credere a qualunque cosa. Perchè quindi cambiare una strategia vincente? Anche questa è dialettica democratica. Per loro.
Il clima di violenza assurda, fisica e non, non stupisce più di tanto: chi si disabitua al pensiero autonomo nemmeno se ne accorge.

lunedì, ottobre 27, 2008

Pensiero stupendo a Mariano



Domenica tranquilla in famiglia. Ne avevamo bisogno per recuperare le forze, per andare avanti perchè la vita, anche se fa male, continua. Sabato sera sono venuti i nostri amici di sempre, Fabry e Mau. La serata è trascorsa serena con le abituali chiacchiere : niente di speciale, se non la calda atmosfera dell'amicizia. Abbiamo dato il via alla stagione delle castagne di cui Dan è perdutamente ghiotto nonostante i pericolosi (per gli altri) effetti collaterali. Domenica pomeriggio è passato Marchetto con i cugini (freschi di nozze) che da poco sono venuti ad abitare nel nostro stesso complesso. Con loro c'era Pina, la loro canina, che ha inutilmente tentato di socializzare con la scontrosa padrona di casa. Il resto del tempo l'abbiamo trascorso soli noi tre, anche Lupetto assente, impegnato a studiare altrove. I "tempi liberi" erano dedicati agli interessi personali: Dan ed En al pc, l'uno immerso nel gioco d'azzardo nella speranza di vincere una porche, l'altro, tenendo d'occhio la finanza e le borse asiatiche, intratteneva contatti coi fans della sua amata (Carrà). Io invece mi sono sprofondato nella lettura di un manuale di educazione canina (Come educare il tuo cane usando il suo stesso linguaggio: Graeme Sims, L'uomo che sussurra ai cani,Ed. D&A), perchè intendo perfezionare il bon ton di Lupetta nonostante il prevenuto scetticismo dei miei compagni. Ho mostrato loro che lei ed io già comunichiamo con gli occhi ed i movimenti del collo. Ancora poco e resteranno stupiti. Mi piace quando siamo tutti nella stessa stanza e facciamo cose diverse. Mi pare che il soggiorno acquisti anche fisicamente quel calore umano di cui abbiamo sempre tanto bisogno. E poi è un attimo sfiorarsi e coccolarsi appena se ne avverte la necessità. Prima di cena (o dopo, non ricordo più) abbiamo visto Gomorra, il film liberamente tratto dal libro di R.Saviano. Non ci ha entusiasmato, almeno stando all'inizio della discussione subito interrotta da un'altra nostra urgenza. Sicuramente molto meglio il libro (come sempre o quasi).
Un'indicazione conclusiva per gli amanti dei felini e non solo: visitate il sito dell'allevamento amatoriale di Massimo, "Pensiero stupendo". Vi innamorerete!

sabato, ottobre 25, 2008

Post

Quando la vita di un uomo finisce i cari piangono quella presenza strappata con violenza, a volte prematuramente. Tra le mani rimane solo quel corpo privo di vita senza la forma il colore e il profumo che aveva. Questa però è solo la parte esteriore della vita. La testa viaggia nel passato e raccoglie rielaborando tutto ciò che è stato. Questo da sollievo perchè viene riempito quel vuoto che sentiamo nel cuore. Viene da piangere perchè le emozioni suscitate sono fortissime, ma è solo un passaggio obbligatorio.
In questi ultimi tempi che per me sono stati durissimi ho potuto contare sull'affetto e l'amore dei miei due compagni che sempre ci sono stati e sempre mi hanno confortato. Mi hanno dato la forza di andare oltre, di superare quegli ostacoli a prima vista insormontabili. Non abbiamo avuto molto tempo per stare insieme fisicamente ma è come se li avessi avuti sempre accanto, per mano mi hanno accompagnato tra la fatica e il dolore. Ora ancora insieme ritroveremo quei sorrisi che per un piccolo tempo abbiamo lasciato in disparte. La vita va avanti ed è giusto godersela pienamente in tutte le sue forme con la consapevolezza di essere solo più ricchi dentro.
Grazie anche a tutti gli amici che ci sono stati vicini.
Un abbraccio a tutti!
Dan

mercoledì, ottobre 22, 2008

22 Ottobre

Ti sento, Verbo, risuonare dalle punte dei rami
dagli aghi dei pini dall'assordante
silenzio della grande pineta
- cattedrale che più ami - appena
velata di nebbia come
da diffusa nube d'incenso il tempio.

Subito muore il rumore dei passi
come sordi rintocchi:
segni di vita o di morte?
Non è tutto un vivere e insieme
un morire? Ciò che più conta
non è questo, non è questo:
conta solo che siamo eterni,
che dureremo, che sopravviveremo…

Non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.

Morte necessaria come la vita,
morte come interstizio
tra le vocali e le consonanti del Verbo,
morte, impulso a sempre nuove forme.
(Da Canti ultimi di David Maria Turoldo)

martedì, ottobre 21, 2008

Farneticando ancora


Certe volte mi accorgo di ragionare contorto. Più la situazione è pressante, più lascio che il pensiero mi prenda la mano e spicchi voli al limite dell'assurdo. Quando va bene precipito brutalmente nella realtà senza rompermi nulla, altrimenti rompo gli altri che mi stanno intorno. Che è anche peggio.
E' che diffido delle parole che oggi vengono svendute con larghi sorrisi senza alcuna implicazione morale e nemmeno responsabilità. Mi fido molto più degli occhi che un tempo si diceva "sono lo specchio dell'anima". Occorre però saperli leggere. L'imbonitore più smaliziato lo sa e si attrezza con telecamere e luci giuste. Non c'è limite all'artificio, soprattutto per chi è del mestiere.

Mi intenerisco davanti agli occhi innamorati. Quelli sanno parlare anche quando la bocca vorrebbe tacere e nascondere il sentimento segreto. Sono così belli gli occhi degli innamorati! Hanno una luce speciale che illumina anche chi sta intorno. Sono ben diversi, per esempio, dagli occhi di chi si è appena fatto una canna, anche se sembrano gridare uguale abdicazione che è però coscientemente volontaria ed indirizzata ad una persona , ad un'idea, persino un sogno . Già, perchè ci si può innamorare anche di una idea, di un sogno!Non succede più tanto frequentemente perchè le idee scarseggiano e di sogni se ne fanno pochi ora che abbiamo tutto, ma non il futuro che fa solo paura.
Solo l'amore consente l'azzardo di guardare avanti, più in là del momento presente.E' strano: lo stesso amore che fa balbettare, arrossire e sentire inadeguati, spinge poi ad osare il salto mortale, al di là di ogni immaginazione, verso il futuro. Un salto non alla cieca, il rischio è razionale, alimentato dalle figlie naturali dell'amore che sono la fiducia e la speranza.

lunedì, ottobre 20, 2008

Tocca a noi


Finchè non albeggia è difficile prevedere come sarà la giornata di oggi. Quest'ottobre ci riserva giorni che possono essere soleggiati e caldi oppure, al contrario, grigi e freddi. Molto più lineare e prevedibile la situazione del Paese che si muove tra gli alti e bassi delle borse, ma per tutto il resto giace sotto una cappa opprimente e tetra che soltanto i più incoscienti riescono ad illuminare con gli ampi sorrisi del premier. Della scuola di Tremonti (Gelmini prestanome) non voglio parlare: spero solo che i suoi veri protagonisti , feriti e umiliati più che mai, finalmente facciano arrivare la loro protesta fin dentro ai Palazzi perchè, come ha detto la Litizzetto, l'intenzione non è di offrire una scuola nuova e diversa (più che auspicabile), ma semplicemente "meno scuola" .

Oggi siamo chiamati a firmare l'appello a favore di Roberto Saviano, condannato a morte dalla criminalità organizzata che, nonostante la militarizzazione di interi territori, continua a perseguire i suoi loschi traffici minacciando (e uccidendo) quanti col proprio lavoro onesto si adoperano per sconfiggerla. Il caso Saviano non è solo un problema di polizia contro i Casalesi, ma: "E' un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità".

Tocca a ciascuno di noi prenderci cura gli uni degli altri, non possiamo restare a guardare che bande di criminali facciano il bello ed il cattivo tempo nel nostro Paese, imponendo non solo un'economia "malata",purtroppo già entrata prepotentemente nel sistema, ma che addirittura decidano la vita e la morte dei cittadini. La nostra stessa coscienza potrebbe chiederci un giorno: «Dov'è Abele, tuo fratello?» (Gn 4,9).
Colpisce molto negativamente la scelta di Ratzinger di non parlare di camorra ,ieri a Pompei, «per rispetto verso la maggioranza dei campani che sono persone oneste e non camorristi». Sono proprio le persone oneste che attendono dure condanne per chi vive sfruttando la povera gente. Ma il papa cosa sa della gente comune, dei tanti Abele del mondo ?

venerdì, ottobre 17, 2008

L'aquilone della fantasia


I lettori più fedeli si saranno accorti che in questi giorni non ho voglia di scrivere sul blog. Anzi, non abbiamo voglia. Stiamo vivendo un momento duro, difficile. Non sono in gioco i rapporti all'interno della troppia, tutt'altro: siamo più che mai uniti nel condividere insieme la realtà che è però, in questo momento, soprattutto esperienza di impotenza. Come sempre quando è la vita stessa a tirare le fila della storia. Abbiamo solo bisogno di silenzio, per cui non preoccupatevi se capita che la regolarità (comunque eccessiva a causa della mia grafomania) dei post ne faccia le spese. Noi siamo sempre qui a testimoniare che l'amore continua e cresce anche nelle difficoltà e nei momenti bui. Tante volte ridiamo insieme in troppia, anche perchè i miei gayetti oltre che belli sanno essere estremamente simpatici, ma ora è il momento di abbandonarci insieme al pianto liberatorio che è possibile solo nell'intimità più segreta della troppia, dove i sentimenti, e con loro il cuore, escono allo scoperto senza alcun pudore.

Lascio invece parlare Alda Merini attraverso una sua straordinaria poesia, Bambino, in cui cuore e sentimenti si legano inscindibilmente all'aquilone della fantasia che vola sempre alto, persino al di sopra delle nuvole:
"Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia/legalo con l'intelligenza del cuore./Vedrai sorgere giardini incantati/e tua madre diventerà una pianta/che ti coprirà con le sue foglie./Fa delle tue mani due bianche colombe/che portino la pace ovunque/e l'ordine delle cose./Ma prima di imparare a scrivere/guardati nell'acqua del sentimento.".
Nella foto un'immagine del film "Il cacciatore di aquiloni".

mercoledì, ottobre 15, 2008

Insieme


Stasera è la Carrà stessa a mettersi in pausa, fischia! Devo ammettere che non mi dispiace (lo scrivo sottovoce altrimenti En ci resta male): avremo una serata tutta per noi, senza il rischio di trovarci una troupe televisiva in casa e senza l'ansia da numero con relativa agitazione da telefonata.
Non saremmo stati dell'umore giusto.
Abbiamo invece bisogno di raccogliere le forze e di scaldarci reciprocamente per affrontare la realtà che sa essere molto dura e gelida. La affrontiamo in tre, insieme, perchè ciò che tocca uno solo di noi coinvolge profondamente anche gli altri due. In tre dovrebbe essere un po' meno difficoltoso mantenere equilibrio e stabilità anche in un mare in tempesta.

martedì, ottobre 14, 2008

Vaneggiamenti di mezza sera

Sono momenti duri e difficili per tutti. Per alcuni naturalmente più di altri.L'impressione è che siamo prigionieri di una nostra creatura che ha ormai preso il sopravvento e che può esibire grottescamente le nostre nudità, indifesi come siamo,quasi fossero un trofeo. Il sistema economico, il Presidente ad personam, tutti e due insieme? Indubbiamente, insieme però a noi umani di questa parte del mondo e di questo Paese: tutti ugualmente corresponsabili a seconda del ruolo giocato. Ma è la vita, uguale per tutti, ad esaltare le differenze, a far esplodere le ingiustizie che sono invece il prodotto delle scelte umane o almeno di coloro che possono scegliere per tutti. "Questa è la tragedia dell'uomo: egli è immerso nel negativo, autore del male e soggetto al dolore, marchiato dall'onnicolpevolezza e destinato alla sofferenza universale."( L. Pareyson, Ontologia della libertà). E' il «pensiero tragico» nel quale si afferma la tragicità dell'esistenza dell'uomo, la sua ambiguità e problematicità , l'ineliminabilità del male e della sofferenza mai razionalmente spiegabili, l'angoscia della libertà. Quell'angoscia con la quale l'uomo “si sente in presenza del nulla, dell'impossibilità possibile della sua esistenza” ,aveva già scritto Heidegger (Essere e tempo). Pareyson coinvolge nella tragedia umana Dio, "perché la caduta umana, segnando il fallimento della creazione, colpisce l'opera sua e lo costringe a intervenire per rettificarla, ciò che Dio non può fare se non soffrendo a sua volta, perché solo col dolore si può vincere il male (...) per risanare la situazione Dio deve pagare il suo scotto di dolore, colmando egli stesso con un supplemento di sofferenza l'insufficienza riparatrice dell'uomo."(o.cit).
Non siamo più abituati a gestire l'angoscia esistenziale perchè le diverse forme di nichilismo oggi imperanti hanno diffuso il rassicurante stemperamento di ogni carattere inquietante, offrendo l'illusione di una serenità priva di problemi. Il Bene (Dio) e il male sono stati ufficialmente messi al bando o almeno relativizzati, ma restano due realtà compresenti ed ineliminabili. La sensazione di solitudine di fronte al male, quando appare prepotentemente nella vita, rischia di precipitare nella disperazione, perchè l'uomo ora è e si scopre più solo, senza più un Padre che insegna a vincere il male passando per l'inevitabile sofferenza.

lunedì, ottobre 13, 2008

Carnevale Italia


Mentre il governo dispone la militarizzazione di interi territori del Paese, lo stesso governo rimette in pista il giudice "ammazzasentenzemafiose" con un'altra legge ad personam.

"Lodo Alfano, lodo Consolo, lodo Geronzi. Eccoci al lodo Carnevale. Partorito giovedì 9 ottobre, al Senato. Infilato nel decreto legge che dà più soldi ai magistrati in marcia verso le sedi disagiate.La minuscola norma pro-Carnevale, è incomprensibile, ma significa tanto. Dice così: "L'articolo 36 del decreto legislativo 5 aprile 2006 n.160, come modificato dall'articolo 2 comma 8 della legge 30 luglio 2007 n.111, è abrogato". Vuol dire: la disposizione dell'ordinamento giudiziario dell'ex Guardasigilli Clemente Mastella (2007) per cui, chi fu graziato nel 2004 e ottenne la ricostruzione della carriera non può ottenere posti di vertice oltre i 75 anni, "è abrogata". La Mastella cancellava la Castelli che invece non poneva limiti d'età. Ora si torna indietro. E si dà via libera a Carnevale." (Liana Milella).

Che dire? La notizia si commenta da sè.Il centro-destra furbescamente ha scelto il momento migliore per proporre ciò che gli sta veramente a cuore: gli Italiani sono troppo distratti dalla gravissima crisi economica. Continueremo a tenere la testa sotto le lenzuola, fingendo di non vedere e non sentire, illudendoci che l'esercito sconfiggerà i casalesi? A che punto scatta la complicità morale dei cittadini acquiescenti ? Un bel problema per chi ha ancora una coscienza vigile ed autonoma.
Il piacevole fine settimana della troppia con amici vecchi e nuovi passa decisamente in secondo piano. La tentazione di rifugiarci nel privato illudendoci di vivere l'unica esistenza migliore possibile è forte, ma siamo Italiani. Siamo Cittadini e, prima ancora, Umani.
Nella foto olio su tela di David Glen Smith.

domenica, ottobre 12, 2008

sabato, ottobre 11, 2008

Una email


Abbiamo deciso di pubblicare, con il permesso dell'autore, uno "spaccato"di vita gaya che rivela un costume purtroppo ancora comune e diffuso tra noi.

Cari Des,

dopo più di due anni in cui vi leggo puntualmente siete diventati degli amici virtuali anche se voi non sapete della mia esistenza perchè non ho mai lasciato nemmeno un commento. Mi sono deciso a scrivervi solo perchè oggi ho bisogno di parlare con qualcuno sfogando dolore e rabbia che mi porto dentro e che in certi momenti non riesco a sopportare.Mi è venuto naturale pensare a voi (...).

Ho 34 anni e vivo in un grosso paese del nord, non molto distante da voi. (...) Vivo la vita il più normalmente possibile nascondendo a tutti, anche alla mia famiglia, il mio essere omosessuale. Non mi ha mai pesato la cosa, perchè ho tanti impegni oltre il lavoro che riempiono la mia vita e mi permettono di sentirmi realizzato e stimato nel mio ambiente. Forse è questo il motivo per cui non ho mai pensato di fare outing. (...) Tutto andava bene finchè non mi sono innamorato, circa 4 anni fa.La nostra è stata una storia bella o almeno così sembrava finchè ho scoperto qualche giorno fa per puro caso che F quando non era con me incontrava altre persone! Per tutto il periodo di quello che consideravo un amore meraviglioso non ha mai smesso di frequentare saune, battuage e chat al solo scopo di fare sesso.(...) In un primo momento ha tentato di negare, ma davanti l'evidenza ha dovuto ammettere che era tutto vero. Ha provato a giustificarsi dicendo che mi tradiva solo fisicamente e non col cuore e la testa (!) e addirittura, disperato, che la sua insaziabile sessualità forse era causata da una malattia (...).Non sono un ingenuo, ho sempre saputo e visto storie simili accadere ad amici ma pensavo non potesse capitare a me . Ora mi è crollato tutto addosso, quanti non sanno della mia situazione mi interrogano e cercano di capire la causa del mio improvviso cambiamento.Esco, uscirò dalla storia più triste che mai e sfiduciato sulla possibilità che noi possiamo vivere "normalmente". Chiediamo agli etero e a tutta la società di accettarci riconoscendoci diritti basilari ma, mi chiedo, ce li meritiamo? I diritti comportano sempre dei doveri, noi saremo in grado di assumerceli? Mi sembra sbagliato pretendere dagli altri un cambiamento quando noi stessi siamo incapaci di cambiare. E nemmeno proviamo.(...)Considero a questo punto saggio aver mantenuto la riservatezza "nel mio mondo" così da non dover raccontare ad amici e parenti confermando i peggiori pregiudizi che circolano su "quest'altro mondo" che purtroppo è anche mio.
M.

venerdì, ottobre 10, 2008

Già venerdì


Non facciamo in tempo a distrarci un attimo con la Carrà che è subito venerdì e la settimana è già finita.

Domani ,davanti all'ospedale Sacco di Milano (via Giovanni Battista Grassi 74) alle 11, sit in per protestare contro la disinformazione criminalizzante della dottssa Chiara Atzori. Chi volesse proseguire nello stato di indignazione permanente può ascoltare la registrazione delle moralistiche farneticazioni della infettivologa in Village oppure in NoirPink. Si passa da una vergogna all'altra e purtroppo ci stiamo abituando tutti. Mi auguro che oltre la manifestazione di protesta cui non tutti potranno partecipare, le organizzazioni lgbt abbiano inviato lettera formale all'Ordine dei Medici nazionale e lombardo e, naturalmente, alla Direzione sanitaria dello stesso Sacco, chiedendo pubbliche scuse per le superficiali e tendenziose dichiarazioni, spacciate per scientifiche, della Atzori.
Non ci lasciamo però turbare dall'ennesimo colpo basso proveniente, ancora una volta, da un'emittente cattolica: tanto accanimento non può che nascondere problemi irrisolti. Almeno questo è quello che verrebbe da pensare. Problemi loro. Noi che non abbiamo alcunchè da rimproverarci ci prepariamo a vivere una serena serata in compagnia di amici, tra i quali Massy, il ricercato fan della Pravo.Non faremo nulla di male,solo chiacchiere, risate e tanta umanità. Quella che viene con violenta arroganza calpestata da chi si crede meglio e più di Dio.

giovedì, ottobre 09, 2008

Meschinità politica


La furbata del Governo, già passata in Senato, è stata scoperta e denunciata da Milena Gabanelli, autrice di Report: ora tutti gli occhi puntati sul quel 7bis infilato nelle pieghe della legge di conversione del decreto Alitalia perchè "Se la norma verrà approvata non saranno più perseguibili i reati di bancarotta commessi da tutti i precedenti amministratori di Alitalia, ma neppure quelli compiuti da altri manager di società per cui c'è stata la dichiarazione d'insolvenza non seguita dal fallimento". Naturalmente l'impunibilità per l'abrogazione del reato di bancarotta riguarderebbe solo i grandi manager, non certo i poveri cristi le cui piccole imprese falliscono senza poter accedere alla legge Marzano. Una vergogna il meschino tentativo berlusconiano di contrabbandare una nuova "legge ad personam". Una vergogna il silenzio dell'opposizione che evidentemente ha i propri manager da salvaguardare: non voglio credere che non si sia semplicemente accorta della macchinazione. Doppia vergogna quindi, doppia indignazione e ... E basta perchè sembra proprio che in questo Paese noi cittadini si debba accettare di tutto dai politici, anche le peggiori meschinità, senza poter fare nulla. Impotenti, continuiamo a tollerarli anche quando si ergono - proprio loro!- a censori dei costumi, sindacando perfino sulla moralità dei nostri comportamenti nelle nostre camere da letto!
Prima di andarmene appunto nella nostra (della troppia)camera da letto a fare quel che mi pare, una buona notizia: il "Chi l'ha visto" lanciato per rintracciare Massimo da Mariano ha dato esito positivo come potrete verificare nei commenti al post di ieri. Segno che qualcuno ci legge.

mercoledì, ottobre 08, 2008

Patty P. e Massimo da Mariano C.


Oggi ho comprato un biglietto della lotteria "Carramba".Non è argomento di interesse generale, certo, ma è la prima volta che compro un biglietto della lotteria.L'ho fatto non perchè come tantissimi Italiani ho deciso di affidare la mia vita alla fortuna , anche se coi tempi che corrono temo non ci resti altro (per la verità sto pensando che domani giocherò pure al lotto milionario, perchè l'obiezione di Dan, secondo cui senza biglietto non potrò mai vincere, una certa logica ce l'ha), ma solo perchè ero l'unico in famiglia a non averlo acquistato e non mi andava di sentirmi minoranza persino tra le pareti di casa. Vedere, puntata dopo puntata, En disporre i suoi tanti biglietti come se giocasse a tombola mi faceva sentire passivo spettatore, anche un po' snob, quasi rifiutassi di gettarmi nella mischia dei sogni e delle speranze troppiane (e italiane). Stasera invece potrò esibire anch'io il mio biglietto, uno solo è vero, però mi pare più grande di quelli dei miei gayetti ( ho infatti il dubbio di aver sbagliato lotteria: non l'ho nemmeno guardato ,perchè, ammetto, nel comprarlo un po' mi sono vergognato e farlo ora sarebbe troppo tardi).

La spettacolo di stasera prevede la partecipazione di Patty Pravo , per cui verranno a farci compagnia i Mau & Mau, noti fans della Strambelli (soprattutto il primo Mau). Ho tentato di organizzare una carrambata invitando, tramite Marco da Mariano, Massimo , altro sfegatato fan della bionda del Piper, ma il mio gancio non ha dato segnali. Lancio perciò l'appello agli amici di Massimo (che è poi il fratello di Federica), perchè lo informino tempestivamente in modo che possa raggiungerci.
Per un motivo o per l'altro è la terza puntata della Raffa cui assisto: anche questo non era mai accaduto! E' il segnale che sono inesorabilmente entrato nella terza età?

martedì, ottobre 07, 2008

Bersagli facili


Giusto ieri riflettevo sul brutto clima di violenza che si registra qua e là nel Paese, destinato purtroppo a crescere anche per effetto del "crollo economico" che incattivisce gli animi. Incertezze e paure cercano sfogo irrazionale nei capri espiatori immediatamente disponibili: gli immigrati, rei di rubare lavoro agli Italiani. Sono i più deboli, i più indifesi, facile quindi prendersela con loro, complice l' opportunistico atteggiamento del potere. In realtà tutti i "diversi" sono a rischio , rappresentando un facile bersaglio su cui indirizzare rabbiosamente le insicurezze del momento. Buon senso (sempre quello, unico baluardo comune di umanità dopo il crollo di riferimenti valoriali) vorrebbe che quanti hanno possibilità (e responsabilità) di farlo contribuissero alla diffusione di messaggi positivi o almeno non soffiassero sul fuoco dell'animosità. Ma non è così. Ieri Village ha denunciato un grave episodio di disinformazione che finisce per gettarci (noi gay) in pasto alle fiere: parlando di AIDS, Chiara Atzori su Radio Maria ha criminalizzato i gay, indicandoli come veicoli del male tra gli etero . Roba da non credere, come se già non bastasse la recrudescenza omofobica in vari settori del Paese! Sembra proprio che si voglia instaurare un clima da caccia alla streghe: non si risparmiano i colpi bassi approfittando dei microfoni e dell'ignoranza degli ascoltatori, pronti a credere a tutto ciò che l' esperto di turno dispensa.
A questo punto sarebbe auspicabile che tutti i "bersagli umani" provassero a raccogliersi in popolo per far fronte comune, reindirizzando così,con la sola forza della ragione, gli attacchi alle fonti che sono comunque circoscritte. Tipo boomerang. Ma su chi possiamo contare per trovare eco nelle sedi giuste? Sui movimenti glbt? Sull'opposizione? Questo è il problema.

lunedì, ottobre 06, 2008

Abat Jour


Continuano a ripeterci che non c'è un'emergenza razzismo, eppure come appare chiaramente dall'indagine europea curata da Demos, la Polis e Pragma (in collaborazione con Intesa Sanpaolo), l'Italia è il Paese dove l'allarme suscitato dagli stranieri è più forte, relativamente alla sicurezza e all'ordine pubblico. Un interessante articolo di Ilvo Diamanti sostiene che più che di razzismo si tratterebbe di xenofobia, "paura dello straniero", la cui causa principale sarebbe la distanza fra rappresentazione e realtà.

"La realtà è che ci siamo trasformati in un paese di immigrazione, dopo che per oltre un secolo è avvenuto il contrario. Abbiamo accolto e integrato milioni di stranieri - perché ne abbiamo bisogno, dal punto di vista economico, dell'assistenza, ma anche della demografia. Ma si stenta ad ammetterlo, ad accettarlo.(...)La paura, poi, è alimentata dall'uso politico dell'immigrazione. Dal fatto che la paura degli immigrati e dei rom "paga". In termini elettorali e di consenso.(...) Per contrastare il razzismo, si dovrebbe, quindi, combattere la paura. Invece, viene lasciata crescere in modo incontrollato.".

Gli episodi di violenza si moltiplicano (Una lacrima sul viso) ed è ragionevole credere che quelli denunciati siano la minima parte. Accanto alla violenza xenofoba cresce di pari passo quella omofobica, più volte denunciata, insieme agli ormai incontrollabili casi di bullismo e sopraffazione fisica e psicologica dei più deboli. Un quadro generale che evidenzia un malessere sociale in continua crescita. E' un malessere che però fa bene a chi governa, perchè catalizza preoccupazioni, rabbie e paure dei governati che non hanno più tempo e voglia per concentrare l'attenzione sulle "altre" operazioni che intanto il potere politico ed economico conclude, indisturbato, nei palazzi romani e milanesi. Il nostro ruolo di cittadini è sempre più ridotto a puro accessorio, ovviamente necessario, ma del tutto privo di potere di scelta.
Non può cominciare all'insegna dell'ottimismo la settimana, ma nemmeno della rassegnazione. Occhi e orecchie aperte è il minimo che possiamo e dobbiamo fare per non ridurci davvero a soprammobili che, oltretutto, se non di pregio sono destinati prima o poi alla discarica. E cominciamo "a tirare fuori" tutta la solidarietà di cui siamo capaci.Perchè è da noi che può partire il cambiamento.

sabato, ottobre 04, 2008

Orizzonti


Sabato sera tutto per noi, in famiglia. Siamo stanchi, quasi provati dalla settimana che finisce. E' un po' sempre così negli ultimi tempi. En che si occupa di finanza è particolarmente stressato dal lavoro che risente della crisi sempre più grave, Dan vive uno dei periodi dell'anno più impegnativi e "scottanti" per la sua attività, avvicinandosi l'inverno. C'è poi tutto il resto: le preoccupazioni, le attese e le speranze per situazioni che ci stanno a cuore assorbono quel che resta delle nostre energie fisiche e mentali. Essere in tre è sicuramente una grossa fortuna, perchè si condivide e ci si rincuora a vicenda.

«Come descrivere una realtà tutta negativa con parole razionali che tuttavia, in quanto razionali, devono esprimere una esperienza positiva» si è chiesto l'altro giorno il card.Martini, davanti ad una folla emozionata che ha riempito l'auditorium del Centro S.Fedele di Milano. Si riferiva alla propria morte che sente ormai imminente: ne è scaturita una riflessione toccante e nello stesso tempo altissima rivolta «al credente e al non credente che è in ciascuno di noi».«Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle "uscite di sicurezza". Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio».
E' proprio l'assenza di "uscite di sicurezza", che consentono nel corso dell'intera vita persino di svicolare e snobbare i problemi anche più grossi, a spiazzare. Il credente è sicuramente avvantaggiato, ma ugualmente nella mischia della vita.
E' sabato, abbiamo tutti bisogno di una pausa, come direbbe la Carrà. Accantoniamo temporaneamente le riflessioni impegnative e abbandoniamoci alla vita che rimane sempre troppo bella. Buona serata!
La meravigliosa foto è sempre del nostro amico Francesco da Lampedusa.

venerdì, ottobre 03, 2008

Buon senso a letto

Mi chiedo se il papa è davvero convinto quando scrive che i metodi contraccettivi, impedendo la procreazione di figli, snaturano il senso ultimo del matrimonio. Se proprio la coppia è costretta a "sospendere"la procreazione allora ... : "Niente interventi esterni. Casomai solo "la conoscenza dei ritmi naturali della fertilità della donna" che diventa importante "per la vita dei coniugi". Riconosce almeno che in fatto di contraccezione molti fedeli "trovano difficoltà" a comprendere gli insegnamenti della Chiesa cattolica.(Corriere) Chissà come mai. Paolo VI quando promulgò la criticata Humanae vitae, 40 anni fa, aveva più di un dubbio, tanto che consultò gli episcopati pur finendo poi per avvallare la tesi conservatrice della curia romana. La sua indecisione di allora ha lasciato il posto alle certezze (dogmatiche in tutti i campi, anche in quello morale) dei 2 pontificati successivi. Ratzi segue pedissequamente le orme del predecessore GiovanPaolo2, niente di nuovo quindi. I "fedeli", in ogni caso, a letto si muovono con disinvoltura non perchè abbiano difficoltà di comprensione, quanto di "applicazione" dei dettami pontifici. Tranne naturalmente i ciellini che sfornano figli quasi partecipassero ad una gara, ma tanto c'è Formigoni ( e la Compagnia delle Opere) che provvede loro. Gli altri, la stragrande maggioranza, sanno discernere con buon senso ciò che devono fare.
E' venerdì, il fine settimana per alcuni è già cominciato. Hanno idea il papa e i suoi gerarchi di quanti uomini e donne faranno l'amore tra stanotte e domenica?Pare che le coppie "tradizionali" compiano i loro doveri coniugali una volta la settimana (se va bene) e proprio tra il sabato e la domenica: non è il caso di lasciare che vivano quell'unico momento di godimento liberamente, come detta loro il cuore e la coscienza, senza imporre restrizioni forzate e a volte persino insensate? Naturalmente, anche se i cattogerarchi fingono di ignorarlo, anche le altre coppie, quelle di serie B e le troppie, etc faranno l'amore nelle prossime ore: anche a loro, a tutti, va predicato il buon senso, quello sì, perchè un momento di amore o anche di semplice abbandono non diventi una condanna a morte e nemmeno l'irresponsabile inizio di una vita che esige poi di crescere come conviene alla dignità dell'uomo. Di ogni uomo, anche del Sud del mondo.

giovedì, ottobre 02, 2008

Anniversario


Oggi entriamo nel 4 anno di troppia! Al di là dello stupore già più volte espresso per la meravigliosa realtà che viviamo, non ho parole capaci di tradurre le emozioni ed i pensieri . Lascio perciò la parola ai miei novi che attraverso gli abituali sms di buona giornata hanno fotografato meglio di quanto possa fare io la nostra realtà:
"E' sempre bello stare insieme, vicini. Nell'istante in cui ci si saluta ci si manca subito.In certi momenti il vostro calore mi è indispensabile per andare avanti. In questo giorno vi dico grazie... di esistere! Vi amo come posso e più di tutto.Auguri, mori!"(en);
"Auguri mori tritapalle notturni (riferimento all'ennesimo battibecco di stanotte per mandarlo a letto dopo il suo ...crollo,ndr). E' bello ed appagante raggiungere insieme traguardi come questo. Vi amo tantissimo e questo mi fa stare bene in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione la vita mi impone."(dan).
Auguri, mori!

P.S. Stavo dimenticando di raccontare la mezz'ora di brivido ed eccitazione vissuta ierisera avendo noi un biglietto della lotteria con i primi 5 numeri estratti! En si è subito prenotato telefonicamente ed era in evidente stato confusionale. Mentre dan ed io facevamo mentalmente progetti su come spendere la vincita, lui invece non stava più nella pelle perchè già immaginava di poter dare i numeri direttamente alla Carrà (nel senso di poter parlare con lei ovviamente). Naturalmente al sesto numero estratto siamo stati tagliati fuori, carramba, che sfortunauff'! Ma non è detta l'ultima parola: magari settimana prossima la Raffa entrerà direttamente a casa nostra per consegnarci la "busta della fortuna". Fischia, non perdete la prossima puntata!

mercoledì, ottobre 01, 2008

Per te....

Mi sono emozionato ieri mattina ascoltando questa canzone, pensandoti mentre andavo al lavoro.


Auguri!