domenica, luglio 29, 2007

E la nave va


Ed e' cosi' che la nave ha levato la sua ancora.....Finalmente anche a Como abbiamo preso il largo.Al nostro primo appello hanno risposto 13 persone ed altri si aggregheranno a noi nei prossimi mesi.Il nostro primo obiettivo e' quello di creare una nuova "comunita' glbt" nel nostro territorio provinciale ,senza nessuna etichetta e senza nessuna appartenenza .E'nostro interesse nei prossimi mesi individuare nuovi "luoghi " di aggregazione che non siano i soliti luoghi quali sedi di partito,sedi di varie associazioni,ma luoghi pubblici tipo bar o punti di ritrovo rivolti a tutti. E' stato individuato "un primo" luogo che e': TISANERIA AMANDLA, sita a Cermenate in via Ronzoni 23(...ringraziamo Stefano,gestore del bar per la disponibilità ),che sara' il luogo della nostra prossimo incontro il giorno 5 settembre (mercoledi) alle ore 20.45.Oltre ad essere un incontro conviviale,sara' il luogo per iniziare a creare la nostra prima festa ,aperta a tutti quanti vorranno festeggiare insieme a noi la nascita del nostro nuovo gruppo . Luoghi individuati per la festa sono il Parco Lissi a Como Rebbio o il circolo arci Xanadu', ex cinema Gloria a Camerlata. Importanti sono i mezzi di comunicazione virtuale: vorremmo potenziare la mailing list di Aldo e vorremmo aprire un sito o un blog nei prossimi mesi .Aldo o Graziano (..o Ziomario se vorra' aggregarsi a noi),sono le persone adatte e competenti . Inoltre vorremmo anche iniziare a pensare allo statuto (.chi avesse statuti tipo di varie associazioni è pregato di portarli al prossimo incontro) e cercare di creare una scaletta di priorita' delle attivita' future del gruppo .Importante per noi e' anche il rapporto di collaborazione,di scambio di idee, di forze,di iniziative comuni, di convivialita'con gli amici e le amiche di Renzo e Lucio di Lecco. Per questo individueremo modi e metodi di stretta collaborazione.
Cari amici e care amiche ,ci aspettano mari calmi e mari burrascosi,auguriamoci che la nave non prenda la deriva,altrimenti..............
Paolo

sabato, luglio 28, 2007

Giallo-rosa di mezza estate


Chissà cosa è capitato davvero nella Gay Street romana, il nuovo "ghettino" della capitale che sarà pedonalizzato solo il prossimo 2 agosto. Le versioni sono discordanti, come succede sempre in questi casi: semplice bacio forse un po' focoso, o sesso orale complice il Colosseo tra due ragazzi che concludevano la serata, come sostengono i Carabinieri? Tutta l'Italia ne parla e questo è comunque un bene, vista l'aria di omofobia che tira. Se Carolina Lussana, responsabile giustizia della Lega Nord, arriva ad affermare che: "Se c'è stata una violazione del codice penale, come risulta dalla versione fornita dai carabinieri, che parlano di 'rapporto sessuale' l'intervento è stato più che legittimo. Al di là delle dichiarazioni scandalizzate dell'Arcigay e della sinistra che si straccia le vesti, una cosa è rivendicare la rimozione di alcune discriminazioni, cosa su cui siamo d'accordo, altra cosa è sostenere che una coppia di omosessuali debba avere un trattamento diverso da altri." (La Repubblica), un passo avanti c'è comunque stato.Ed ufficiale anche: gli omosessuali sono come tutti gli altri cittadini e vanno perciò trattati allo stesso modo, nessuna discriminazione ma nessuno sconto. Giusto!

Nel concreto magari, se i carabinieri avessero sorpreso una coppia etero pompante, probabilmente si sarebbero limitati a puntare il faro, spaventando ed ammonendo paternalmente la coppietta, perchè andasse a cercare altrove un'alcova più consona e meno sfacciata. Ma questo resta a discrezione dei militi che, anche loro, sono diversi l'uno dall'altro.

Ci spiace per i due malcapitati cui va, per quello che serve, la nostra solidarietà, ma il fatto di cui sono stati protagonisti crediamo torni utile a provocare un'ulteriore incalzante riflessione nella gente comune. Anche gli scandalizzati non possono fare a meno di pensare di fronte alla notizia, sia pure in un attimo di orrore, che l'amore tra omosessuali ha le sue esigenze, esattamente come quello etero. Commentando brutalmente, e forse pure volgarmente, davanti ai figli ciò che è stato, sono costretti ad ammettere l'esistenza della diversità di orientamento sessuale che non può più restare nascosta, relegata vergognosamente tra quattro pareti. Ci sarebbe da discutere sull'opportunità di creare oggi ghetti a cielo aperto, tipo la Gay Street romana, ma ci auguriamo che gli accaniti omofobici ancora non ne valutino le implicazioni, troppo presi dal fattaccio di cronaca. Ora tutta la realtà lgbt è comprensibilmente in stato di agitazione: domani, domenica 29 luglio alle 22, ( o il 3 agosto per altri) sotto il colosseo bacio pubblico "Riprendiamoci la libertà di un gesto di amore!". Ci vuole una risposta provocatoria collettiva.

Intanto l'OMOrevole (così si firma per patetico vezzo:v.Messaggio n.82) ha già pronte le sue tempestive interrogazioni parlamentari sull'accaduto: è tutto quello che sa fare.

Il giallo del Colosseo di questa mezza estate fa da risonanza all'importante sentenza della Cassazione: "L'omosessualità è espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità". (Qui). Un po' alla volta ci arriviamo alla conquista dell'uguaglianza dei diritti. E' solo questione di tempo e lo capiranno anche i politici.

venerdì, luglio 27, 2007

Concorso di colpa


Mentre noi qui si discute di cazzate perchè poi di questo si tratta, arci sì/arci no, dalle zone di guerra continuano ad arrivare notizie di morti. Civili per lo più. Provate a cliccare sulla ricerca "morti in Iraq", oppure "morti in Afghanistan" o anche "morti nei territori palestinesi", o ovunque si abbia notizia di conflitti: troverete una sfilza di pagine che raccolgono lo stillicidio che ormai non fa più notizia. Solo numeri per noi, non persone. Ci si abitua proprio a tutto.

Continua anche, sottile e subdola, la crescente omofobia in Italia, alimentata irresponsabilmente da chi dovrebbe avere a cuore il bene della persona. Gli episodi si succedono a ritmo incalzante qua e là nel Paese. Un ragazzo di Gela ha trovato il coraggio di denunciare la propria classe ed alcuni insegnanti dell'Istituto industriale "Emanuele Morselli", dove frequenta il 3 anno(La Repubblica), per le discriminazioni subite perchè omosessuale. Fa impressione quando sotto accusa è la Scuola, luogo che dovrebbe promuovere la cultura e perciò la crescita in tutti i sensi della persona. Ma sparare sulla Scuola oggi è facile, un po' come sparare sulla Crocerossa. Non è un'isola felice: è espressione della società nella quale opera, delle sue scelte politiche, dei suoi investimenti mancati. A seconda dell'occasione si rimprovera all'Istituzione Scuola l'impotenza o la prepotenza educativa che arriverebbe a "minare" l'autorità genitoriale (v. il caso dell'insegnante palermitana che ha punito il bullo di turno costringendolo a scrivere 100 volte "Sono deficiente"). In realtà la Scuola vive il dramma della perdita sociale del ruolo, dovendo confrontarsi, spesso svantaggiata e perdente, con le 99 scuole non ufficiali che i ragazzi frequentano con maggiore entusiasmo nel corso della giornata, terminate le ore canoniche di lezione. Ci sono poi tra gli insegnanti, che sono uomini/donne di questa società, anche tanti ignoranti, spesso persino demotivati, come il caso di Gela evidenzia. Non è strano: magari persone preparatissime nel proprio campo, ma totalmente estranee alla Cultura. E' il frutto di tanti errori politici, ma anche della spinta agli specialismi della società che rincorre il tecnicismo, ormai sovrano e disumano. A farne le spese, come sempre i più deboli, gli adolescenti che vivono un'età bellissima per la giovinezza, con la prepotente voglia di scoprire il mondo, ma durissima per i conflitti del cambiamento, i lutti della separazione dal mondo certo dell'infanzia per l'ignoto della rinascita adulta. La Scuola potrebbe (ed ha ancora, in molti casi che non finiscono sui giornali) avere un ruolo determinante per la crescita equilibrata, offrendo come stimolo appassionato il ricco patrimonio culturale che le appartiene. Purtroppo dobbiamo fare i conti con una realtà cieca che solo a parole guarda al futuro, concentrata come è sul profitto e il potere dell'oggi. Tutti attenti (a parole) ai diritti dei non nati, dei lavoratori, dei malati, dei perseguitati in nome del credo, etc, nessuno però realmente vicino a questi giovani abbandonati a se stessi, ai loro drammi che finiscono con l'ingigantire, non trovando possibilità di sfogo, perchè la strisciante omofobia che si accompagna al mito dell'uomo perfetto consente solo solitudine e dolore a chi si trova su una strada alternativa. Concorso di colpa mi pare sia la responsabilità di quanti, pur potendo per il ruolo prestigioso e potente, lasciano che le cose vadano così...

giovedì, luglio 26, 2007

L'Arcitracotanza e il pizzo gayo


Sabato prossimo, come già annunciato, Paolo con tre amici lancerà la rinascita di un gruppo arcigay a Como, dopo il fallimento dell'esperienza di una decina d'anni fa. Non condividiamo l'iniziativa perchè sono tante le ragioni che ci oppongono all'Associazione , sicuramente meritevole in passato, ma ormai superata avendo perso il contatto con la realtà. Già troppe volte abbiamo criticato su queste pagine la politica dell'Arcigay che dai PACS, ai DICO ci ha portati agli improponibili CUS. Inutile ripeterci.

Se le scelte politiche degli ultimi anni risultano fallimentari e per nulla rappresentative delle istanze glbt e nemmeno dell'evoluzione sociale, sicuramente più avanti di quella associativa e parlamentare, rimproveriamo all'Associazione di Mancuso e compagni di non aver favorito, di pari passo, all'interno del movimento glbt italiano la crescita verso la normalizzazione, necessaria ad una serena e completa integrazione. Abbiamo interrogato in merito, via email, la potente organizzazione senza ricevere risposta. Non ci stupisce: chiunque oggi raggiunga una posizione di potere snobba il confronto, perchè lo teme. L'Arcigay il potere l'ha raggiunto col tesseramento, un po' come la vecchia DC degli anni d'oro. In virtù dell'elevatissimo numero di tessere può continuare a dirsi rappresentativa della comunità glbt. Ma solo formalmente, perchè i dirigenti sanno benissimo che la stragrande maggioranza dei gay si piega alla tessera solo per accedere a locali altrimenti "chiusi". In tutti questi anni l'Associazione si è ben guardata dal proporre il superamento delle saune e delle dark a scopata libera, cosa che dovrà comunque avvenire nell'ottica dell'integrazione sociale, se davvero ci teniamo. In Germania esistono le saune e i locali gay, ma è tassativamente proibito avere rapporti sessuali, perchè la legge non lo consente. Come in Italia, dove però si aggira l'ostacolo trasformando i locali in club privè, dove tutto è ammesso. E' una scelta, forse necessaria in passato, ma ora non più giustificabile se si pretende che la società offra rispetto e diritti uguali per tutti .L'Arcigay, come maggiore referente politico, avrebbe dovuto provocare una maturazione in questo senso, ma ciò risulta non conveniente non solo economicamente, ma anche politicamente, perchè si troverebbe nel giro di un anno con il tesseramento più che dimezzato (ad essere ottimisti) e quindi senza più potere rappresentativo.Passerà ancora del tempo prima che noi stessi rifiuteremo di pagare il pizzo, ma ci arriveremo perchè è la stessa società che preme in questa direzione. Se l'Arcigay fingerà di non capirlo segnerà da sola la sua stessa fine.
Come già scritto, stimiamo personalmente Paolo, ma non intendiamo seguirlo su una strada che non condividiamo.Pensiamo che la sua scelta non giovi alla causa dei molti glbt comaschi che forse, come noi, avrebbero preferito la costituzione di un gruppo svincolato da qualsiasi organizzazione precostituita. Ma crediamo profondamente nella ricchezza della diversità anche in questa situazione e la rispettiamo: guarderemo perciò al nuovo gruppo con attenzione, nella speranza porti nel territorio nuovi stimoli che sicuramente condivideremo. In bocca al lupo!

mercoledì, luglio 25, 2007

Puglia, arriviamo!


Non per risolvere la grave emergenza incendi di questi giorni, non fraintendete. Ci piacerebbe essere in grado di offrire un aiuto concreto, invece delle solite parole che non costano fatica. La verità è che saremmo di scarso aiuto, considerata la nostra incompetenza in fatto di fuochi e affini. Forse l'unico di noi che potrebbe qualcosa è Modan, ma la sua esperienza si limita all'accidentale provocazione di esplosioni sul lavoro, più che all'intervento di spegnimento. Quindi meglio tenerlo lontano per evitare di peggiorare la situazione.

"Puglia, arriviamo!" nel senso che c'è stato un cambio di programma nelle vacanze troppiane: abbiamo rinunciato alla Spagna per motivi tecnici ,optando per il Salento. Il posto sembra - e ci dicono- bellissimo: non lo conosciamo, ma già ci affascina. Mancano ancora tre settimane alla partenza, ma abbiamo voglia del sole scottante e del calore umano del Sud che ben conosciamo. Ci piacerebbe, nelle due settimane che vivremo lontani da questa grigia e frenetica terra, conoscere non solo bellezze naturali, patrimoni storici, artistici e culturali, ma soprattutto fare bagni di umanità tra la gente del sud. Lanciamo perciò un appello, nel caso ci fosse qualche nostro lettore della zona, a contattarci fin da subito. Vale anche per quanti si trovassero in zona per ferie come noi. Cosa c'è di meglio di una vacanza trascorsa all'insegna dell'amicizia in un paradiso naturale? Certo avremo qualche vincolo perchè la famiglia sarà al completo, Lupetto e Mira inclusi, ma proprio per questo si preannunciano giorni straordinari.

Siamo già a metà stagione e non ho ancora scelto la mia canzone dell'estate 2007. Quella dello scorso anno mi è stata sistematicamente boicottata dai novios, cui non piaceva. Fa nulla, la ripresento ora in video come una specie di rivalsa. Poi comincerò la ricerca da incompetente che associa alla sonorità della canzone lo stato d'animo dominante che, per quello che mi riguarda, è sempre da stra-innamorato. Essì, Moen e Modan, vi farò penare, alterare, innervosire in continuazione, ma stravedo al punto da perdermi continuamente in pensieri d'amore per voi. A distanza di ormai due anni resta forte la meraviglia per quanto vivo grazie a voi. Ecco perchè cambio in corso d'opera il video annunciato: non più J.Duncan con la sua Sooner or later, ma ...
Anna Identici, Quando m'innamoro, Sanremo 1968

martedì, luglio 24, 2007

De cara al pueblo


C'era nel Nicaragua sandinista dei primi anni '80 un programma della TV nazionale (un po' la nostra RAI) con cadenza settimanale, il giovedì se non ricordo male, trasmesso in diretta dalla piazza principale di municipi e villaggi, grandi e piccoli,diversi ogni settimana, in cui a turno i membri del Governo (ministri e sottosegretari, ma anche lo stesso Presidente Ortega) rispondevano alle domande concrete, alle richieste precise e spesso anche ai rimproveri circostanziati dei cittadini, in merito alla realizzazione o meno delle promesse elettorali. Si chiamava appunto De cara al pueblo, in faccia al popolo. Ero stupito, ammirato ed entusiasta, ma anche un po' invidioso che una democrazia tanto giovane realizzasse ciò che era impensabile nell' Italia allora governata dal CAF. Craxi in piazza Matteotti o Plebiscito a Napoli a render conto dell'operato del suo governo? Utopia. Oggi non è certo meglio: vi immaginate un Prodi, un Mastella o un D'Alema nella piazza di Vigevano a render conto ai Vigevanesi? Ma neanche un sindaco si presterebbe ad un simile esercizio di democrazia! Nemmeno Bruni, il sindaco di Como, si presenterebbe mai a piazza Cavour a rispondere alle 1000 interrogazioni dei comaschi sui presunti "affari" della sua Amministrazione. Non rispondono nemmeno quando a porre le domande è la Magistratura, perchè dovrebbero rispondere a noi, semplici cittadini? Sono abituati a glissare, far finta di nulla ed andare oltre anche quando qualche raro giornalista non prezzolato osa una domanda importuna.
In Nicaragua la trasmissione è durata tutto il tempo del governo sandinista, fino a quando cioè la rivoluzione dei poeti e dei filosofi ha resistito al durissimo embargo occidentale. Ma è rimasta l'esperienza della democrazia anche dopo 28 anni:"Forse, il cambiamento più profondo che la rivoluzione ha prodotto è stato nella vita istituzionale del Nicaragua. Il fatto di vivere in una democrazia nella quale — sebbene non esista la giustizia sociale — ci sia libertà d’espressione, di parola e che sia stata cancellata completamente l’idea della dittatura militare si deve al fatto che la rivoluzione ha strappato alle radici il somozismo e, contemporaneamente, insieme il suo apparato repressivo militare. Se oggi in Nicaragua esiste la lotta contro l’abuso e la corruzione è perché la rivoluzione ha reso intollerabile la cultura arbitraria del potere."(Sergio Ramírez Mercado in Narcomafie).

Noi dobbiamo accontentarci dell'arroganza di politici inavvicinabili, costantemente circondati da gorilla e scorte: arrivano sul luogo del comizio, parlano di quello che vogliono per poi tornare soddisfatti nei palazzi da cui sono venuti. Che speranze abbiamo di farci sentire? E' già tanto se riusciamo a non farci infinocchiare dalle chiacchiere, divenute ormai solo strumento di potere e non più di comunicazione!

Chiunque oggi raggiunga una posizione di rilievo di qualsiasi natura, economica, politica, associativa e persino lavorativa, si sente in diritto di adottare lo stesso sistema considerato immancabilmente vincente: nessun confronto, il dipendente/suddito deve ascoltare e basta. Sono consentiti esclusivamente elogi ed operazioni di lecchinaggio.
Brutta storia.

Stasera a Lecco ci sarà Aurelio Mancuso, Presidente Nazionale dell'Arcigay, di cui avevo apprezzato la lettera pubblicata subito dopo l'elezione (Voti e bucati). Non ho dubbi che lui sia diverso, un puro: mi basta la testimonianza dell'amico Paolo che stimiamo molto per esserne certo. In ogni associazione, movimento e partito ci sono anche degli idealisti. Persino nella gerarchia cattolica! Il problema è che queste persone, mosche bianche, finiscono col non avere alcun peso nell'organizzazione che li fagocita in nome di interessi più immediati e meschini. Hanno una funzione strategica i puri : "vengono usati"ogni volta si registri un calo di credibilità recuperabile solo attraverso la riproposizione di valori ed ideali condivisibili.
Preferisco starmene nella piccola piazza del nostro paese ad aspettare che siano loro, i politici, a venirmi a cercare ma non per riempirmi la testa di chiacchiere, bensì per ... ascoltare le mie ragioni. Che sono forse le ragioni stesse della democrazia. Alla peggio quattro chiacchiere troverò sempre con chi farle.

lunedì, luglio 23, 2007

Come bambini


Sole, fiume,amici, caldo, zanzare e amore. Questa la sintesi della nostra giornata di ieri trascorsa nel più completo rilassamento sulla riva del Ticino. Abbiamo trovato Mau e Mau, rivisto Mk e conosciuto un paio di simpatici varesotti che ci hanno dato dritte utili per raggiungere il famoso Eremo di S.Caterina del sasso e diverse altre mete storico- cultural-paesaggistiche che visiteremo nell' attesa della partenza per le vacanze. Ormai le città si stanno spopolando: è il periodo migliore per le gite fuori porta alla scoperta dei tesori a due passi da casa, che, proprio perchè così vicini, non si ha mai tempo di visitare, rinviando puntualmente alla "prima occasione" che non si presenta mai. Come troppia stiamo cercando di progredire in amore, ma certo ciò non esaurisce la nostra voglia di conoscere e di crescere come uomini, anzi la stimola. Cresce in noi la sana curiosità verso tutto ciò che è umano, la storia, il pensiero, le diverse manifestazioni artistiche, culturali, ma anche ludiche e sociali. Presi da troppi impegni, troppe preoccupazioni quotidiane un po' tutti abbiamo lasciato che si attenuasse in noi con gli anni lo stupore tipico dei bambini di fronte alla novità, alla scoperta di ciò che non si sa e conosce. La meraviglia poi scatena la fantasia che è all'origine del progresso e di qualsiasi attività creativa. Ci piace invece considerarci dei disillusi, uomini che conoscono la vita con tutti i suoi limiti e che perciò non hanno più nulla da imparare e da cambiare. Rassegnati al peggio: ecco il traguardo che molti di noi hanno raggiunto! Di esempi negativi ne abbiamo molti a partire dai nostri rappresentanti politici, come ci rimprovera Ivan dalla sua posizione di francese residente in Italia: "Poi ci chiediamo il perchè della scarsa considerazione che il mondo ha dell'Italia, che fa semplicemente ridere.E l'italiano sta zitto, non si ribella, accetta tutto, tanto alle 12.00 e alle 19.00 va a mangiare e dimentica tutto il resto.Quanto mi fanno incazzare queste cose!" (Dopo una settimana). Ha ragione, come dargli torto?

Siamo diventati adulti e abbiamo perso la speranza nel meglio: l'unica cosa che importa è ritagliarsi un proprio spazio vitale sufficientemente accettabile e piacevole. Che è un po' quello cui mira la stessa sbandierata politica di chi si autoproclama da anni portavoce dei tanti glbt italiani: puntare al minimo sempre e comunque, senza alcuna fantasia.
A che serve meravigliare e stupire quando il potere si conquista facilmente con tesseramenti di massa che spalancano le porte a saune, dark e locali "in" che offrono l'illusione di non sentirsi soli? E' triste ma forse siamo un popolo di soli.
Noi però, come bambini, continuiamo a sperare in un radicale cambiamento di tutta la società che spodesterà quanti hanno ucciso la nostra fantasia in nome del potere personale, del partito, lobby e movimento. Non vediamo l'ora di stupirci.
Foto B.Faucon

domenica, luglio 22, 2007

Dopo la festa cubana




Dopo la fiesta cubana (sempre in tema di Latinoamerica) qui vicino con alcuni amici , ierisera nuova provocazione, questa volta di Moen che già aveva lamentato di non essere rimasto completamente soddisfatto l'ultima volta (v.post). La storia a tre esige che si faccia il punto sul ventennale rapporto per comprenderne l'evoluzione, le dinamiche e la reale integrazione nella troppia. Forse è difficile da comprendere per chi non ha sperimentato un simile radicale cambiamento. Non è troppo lontano -tento di essere più chiaro- dal sentire di chi, coinvolto in una relazione di straordinaria profondità ed intensità, avverte il bisogno di fare il punto sulla sua personale situazione, ragionando su ciò che il nuovo vissuto ha determinato nella propria maturazione che inevitabilmente coinvolge la sfera relazionale e non solo quella personale. La vita trascorsa insieme da Moen e me, prima dell'arrivo di Modan, aveva raggiunto una sua stabilità fatta di tante cose grandi e piccole: conoscenza reciproca, abitudini, riferimenti valoriali, sentimenti, affetti e tutto ciò che costituisce una vita di coppia tra gli inevitabili alti e bassi. Come era prevedibile e come avevamo teorizzato fin da subito, l'evoluzione in troppia non solo ha sconvolto la realtà consolidata della coppia facendola "esplodere"(nel senso di uscire fuori violentemente da sè), ma ha dato impulso a nuove dinamiche che per certi versi hanno totalmente modificato dal di dentro i singoli soggetti, cioè noi. Mi sa che anzichè rendere comprensibile, sto complicando ulteriormente una problematica che si pone comunque in tutti i soggetti che si relazionano, anche quando non viene espressamente riconosciuta ma semplicemente vissuta giorno per giorno. Che volete farci? Siam fatti così, vogliamo capire, pretendiamo di vivere consapevolmente quest'unica grande opportunità che è la vita! Forse questo è uno dei motivi per cui la precedente coppia è cresciuta negli anni. Forse è sempre questo il motivo per cui, a distanza di due anni, scopriamo continuamente meraviglioso ed unico ciò che stiamo vivendo. Mentre ierisera, anzi stanotte, si discuteva, pensavo a Modan. Ho già scritto che ogni tanto temo si stancherà, vorrà provare, sperimentare, realizzare cose nuove. Pensavo che gli abbiamo offerto col nostro modo di essere tantissime opportunità di avanzare la scusa per tirarsi indietro e ritirarsi. Invece puntualmente "è preso" dalla situazione, avverto in lui quasi la paura fisica di essere tagliato fuori, messo da parte per un ritorno alla coppia. In questo Moen ha ragione quando dice che in qualche modo si ripresenta la situazione che lui ha vissuto nei vent'anni. Ma non sono più solo io a riproporre una dinamica simile: stavolta è lui stesso a pretendere che si vada sempre avanti crescendo, evitando di battere il passo che ci lascerebbe sempre allo stesso punto, fermi.




Modan, la coppia è "scoppiata" fin dalla scelta consapevole della nuova realtà. Ora esiste solo la troppia e non è più possibile una regressione. Anche perchè ti amiamo troppo!




P.S. Non è che viviamo sempre immersi in problemi e problematiche: riusciamo a vivere tranquillamente e con serenità la maggior parte del tempo. Abbiamo deciso di affrontare coram populo la nascita e la crescita della troppia e quindi cerchiamo di darne conto, anche se forse le nostre, dal di fuori, possono apparire solo masturbazioni mentali. Ma a tre.Non so se ciò è più grave o ... più piacevole.

venerdì, luglio 20, 2007

Nostalgia di umanità


Bella ed intensa serata ieri alla Troppiana (casa della troppia) con Isa, maestra di Ecuador e di vita che con entusiasmo e passione ha raccontato la sua esperienza a Catamayo (Ecuador), dove con una collega del posto ha progettato ed avviato dal nulla una scuola materna . C'è voluto poco perchè la sorellina ticinese conquistasse gli amici che per l'occasione hanno riempito la casa (beh, è piccola ed è subito piena,ndr). Isa, dopo aver ricostruito le motivazioni che l'hanno spinta a trascorrere 6 mesi della sua vita nella cittadina sudamericana, ha illustrato la dura realtà nella quale ha lavorato per dare ai piccoli e alle loro famiglie una speranza di futuro alternativa. E' riuscita non solo a comunicare una realtà completamente diversa dalla nostra con la quale era impossibile non confrontarsi, ma ha fatto molto di più, trasmettendoci ciò che difficilmente si può apprendere da libri e documentari e cioè il suo straordinario vissuto intimo, il suo sentire profondo che diventava, con gli ovvii limiti, patrimonio di tutti noi. I suoi occhi lucidi nel presentarci le fotografie della scuola finalmente finita dopo tanto lavoro fisico e soprattutto dei tanti volti di bimbi che chiamava per nome uno ad uno, caratterizzandoli in poche battute, ci hanno fatto intuire il profondo legame affettivo che ha stabilito in pochi mesi con una umanità tanto diversa, problematica, privata del futuro, ma forse anche più disponibile ad abbandonarsi fiduciosamente a nuove speranze e a nuovi sogni.

Insomma, è stata una serata diversa che è volata come tutte le cose belle, lasciando in ognuno di noi la voglia di vivere con maggior consapevolezza, curando in particolare le nostre relazioni quotidiane anche per saper cogliere le diversità che rendono davvero ricco questo nostro mondo e noi stessi per primi. Forse riusciremo ad essere persino un po' più credibili nelle nostre battaglie contro la discriminazione di cui ci sentiamo ancora oggetto nel nostro Paese perchè più convinti del valore della diversità.
La notizia, oggi su quasi tutte le prime pagine dei giornali, che la Magistratura, a differenza della politica, riconosce il valore sociale di tutte le convivenze, omo o etero che siano, è un segnale che la mentalità del Paese si sta evolvendo nella giusta direzione.

giovedì, luglio 19, 2007

15 anni



Il 19 luglio 1992 a Palermo in Via d'Amelio muoiono, barbaramente assassinati, Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina.


" Di quante altre stragi, di quanti altri morti avremo ancora bisogno perché da parte dello Stato ci sia finalmente quella reazione decisa e soprattutto duratura, come finora non è mai stata, che porti alla sconfitta delle criminalità mafiosa e soprattutto dei poteri, sempre meno occulti, a essa legati?".(...) "Di quante altre stragi avremo bisogno perché venga finalmente rotto quel patto scellerato di non belligeranza che, come disse il giudice Di Lello il 20 Luglio del 1992, pezzi dello Stato hanno da decenni stretto con la mafia e che ha permesso e continua a permettere non solo la passata decennale latitanza di boss famosi come Riina e Provenzano ma la latitanza e l'impunità di decine di 'capi mandamento' che sono i veri padroni sia di Palermo che delle altre città della Sicilia?".(Salvatore Borsellino)

mercoledì, luglio 18, 2007

18 luglio


Giornata di tensione ieri per la troppia. C'erano problemi nell'aria, esplosi finalmente nella discussione della serata. Violenta nei toni. Tendenzialmente sono sempre io a creare situazioni che poi montano col mix caratteriale di tutti e tre.Mi sto sforzando di ricordare le cause all'origine dell'accesa discussione, ma faccio fatica. Si tratta di sfumature, di particolari, di inevitabili diversità che in momenti di stress personale, anzichè integrarsi come normalmente avviene, si scontrano seminando scintille per ogni dove. Probabilmente è normale che accada tra persone che vivono quotidianamente la stessa realtà. Sono scosse sismiche di assestamento, perchè la vita insieme produce continui terremoti. E' anche vero che vivere in tre e amarsi in tre genera un'elettricità costante in parte risparmiata alla coppia, che può godersi anche lunghi periodi di serena staticità. Devo ammettere che a volte mi pesa la perdita di autonomia, dei miei spazi, del mio mondo. Non che mi siano negati: posso gestirmi tranquillamente la vita e i miei interessi senza alcun ostacolo, ma è l'idea stessa del limite che ogni tanto torna prepotente a sconvolgermi. Mentre En e Dan sembra sappiano godere la vita per quel che offre, senza aggiungere inutili problemi a quelli che già presenta di suo , io invece non so accontentarmi e riesco persino a crearmeli i problemi, coinvolgendo loro ovviamente. Qualche volta mi rendo conto di esagerare, ma tant'è!
C'è da dire che quando i novios sono troppo presi in una discussione non controllano, come solitamente fanno, il numero di Balla3cubi che bevo, così posso abbandonarmi almeno in quell'occasione alla libera ebrezza (senza però perdere mai lucidità).
La serata si è comunque conclusa a notte fonda secondo tradizione, cioè facendo l'amore, segno questo che le troppie non sono poi tanto diverse dalle coppie. Dopo la sfuriata arriva sempre la riconciliazione. La prima volta magari siamo stati un po' forsennati, presi come eravamo dalla voglia irrefrenabile, quasi disperata, di sentire e possedere i corpi dei novios.La seconda invece è stato un amore più tranquillo, pacato ma non meno intenso, persino un po' violento, tanto era ancora il desiderio di abbandonarci insieme al triplice piacere.
La vita è troppo bella così.

martedì, luglio 17, 2007

Si va avanti così


Un amore di Patty Pravo ha spopolato ieri. Per fortuna siamo riusciti a recuperare il post che era stato erroneamente cancellato. Ha permesso una pausa serena in un periodo per nulla positivo per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti di tutti i cittadini e per la stessa politica italiana che questo dovrebbe assicurare. I Cus, leggendo qua e là blog e commenti, ha disgustato la maggior parte del popolo glbt: ora non si è più disposti ad entrare clandestinamente dalla finestrella di servizio per strappare qualche riconoscimento che è solo parvenza di esistenza. Vogliamo entrare ufficialmente dalla porta principale, non essere tollerati, ma considerati per quello che siamo: persone . Se è necessario aspetteremo, ma non ripiegheremo più su compromessi che finiscono col ledere profondamente la nostra dignità. Grillini e compagni vadano per la loro strada, non li seguiremo, ma probabilmente non se ne accorgeranno neppure. Poco male. Intanto continuano, sempre a livello politico,i subdoli attacchi che finiscono per svilire anche la cultura: è il caso dell'affossamento della mostra Arte ed omosessualità a Milano. Politici ed amministratori sempre più malati di delirio di onnipotenza decidono cosa è bene che il popolo veda e cosa no. Ma succede già con la televisione ed i media, non è una novità. L'impressione è che si stiano arroccando in difesa, perche si sono accorti che la mentalità comune è troppo aperta e disponibile e accetterebbe senza problemi ciò che i veti della gerarchia cattolica negano.La notizia del risarcimento straordinario delle vittime della pedofilia ecclesiastica in USA, patteggiato per evitare il processo che coinvolgerebbe lo stesso Ratzi, suggerisce nei gerarchi un prudente silenzio in questi giorni: tocca direttamente ai loro politici l'apologia della famiglia in loro vece. Magra figura per il deputato repubblicano USA Bob Allen:convinto moralizzatore dei costumi, è stato arrestato per aver proposto sesso orale ad un poliziotto in borghese in un bagno pubblico. Succede. Nei Paesi laici si viene a sapere, in Italia si copre e nasconde.

L'unica bella notizia da segnalare è la candidatura di Furio Colombo alle primarie del PD: è una persona alternativa nel vero senso della parola, non come Rosy Bindi che si candida evidentemente a sostegno di Veltroni.
Sergio Lo Giudice invece giustifica la propria adesione al PD con un articolo che francamente lascia perplessi, perchè ha il sapore di ciò che è stato fin qui: grandi dichiarazioni di intenti e di battaglie che poi naufragano sistematicamente nel mare dei compromessi più avvilenti.Forse sarebbe stato meglio aspettare che qualcuno dei candidati invitasse espressamente la comunità glbt nel nuovo PD. A quel punto si sarebbe partiti da una posizione diversa, più forte.
Foto di F.Boelen

lunedì, luglio 16, 2007

Per quanto grande che sia

Ed ecco il post di ieri miracolosamente recuperato.
Eccomi qui! Sollecitato da Moser che più volte protesta la nostra assenza dal blog, ma soprattutto dagli eventi che mi stimolano a scrivere.Il fine settimana della Troppia è iniziato nel peggiore dei modi. Moser costretto alla reclusione da un intervento ai denti non previsto, povero, tanto dolore e tanta spossatezza. E’ in via di guarigione, oggi va decisamente meglio. Quindi è saltata la serata di venerdi (Festa dell’Unità), Modan ed io abbiamo preferito stare vicino al nostro Mo ed insieme, finalmente, abbiamo prenotato le vacanze. Per ora una settimana a Platja d'Aroin Costa Brava. Ci siamo affidati ad internet, speriamo bene.Ieri sera invece si è deciso di uscire. Ci siamo uniti agli amici Ale,Mark e Al raggiungendoli a Milano, all’Elephant. Moser ancora a casa in compagnia del Lupetto e di Mira.Per noi una novità:l’Elephant. L’abbiamo sentito più volte nominare ma non c’eravamo mai stati. Non è male. Un bar tranquillo, dove c’è più gente fuori che dentro. Tutti li in strada a chiacchierare, a gruppetti. Ci accontentiamo veramente di poco a volte e pur di esserci si sfida l’afa milanese (ieri sera quasi insopportabile) e mi dicono anche il freddo invernale. Abbiamo bevuto l’immancabile mojto e trascorso alcune ore in compagnia dei nostri amici. Tutto tranquillo quindi. Poi la svolta. Abbiamo proposto di andare alla Nuova Idea. Modan non c’era mai stato. Quel poco che sapeva derivava dai miei racconti dato che ci ho trascorso diversi anni in gioventù ma soprattutto è stato il mio primo locale gay. Poco è cambiato da allora, qualche piccola ristrutturazione. Che dire. A me piace. Viene tanto criticato ma poi li dentro ci passa la vita. Di tutto e di tutti un po’. Ti perdi ad osservare i ballerini del liscio. Spesso coppie attempate che con tanta tenerezza danno il meglio di se in pista. Tanti trans, un po’ tutti uguali, alcuni decisamente belli. Tanta gente normale (intendo quella di tutti i giorni, semplice e senza tante pretese) che aspetta ancora il sabato sera per divertirsi, chi cerca un’avventura chi si limita a guardare e chi si sfoga liberamente magari travestendosi fregandosene del look o del portamento un po’ troppo maschio o dei lineamenti non proprio femminili. Insomma ci passa di tutto e proprio per questo a me piace. Non c’è chi “se la tira”. Modan è rimasto entusiasta. Si è scatenato, ha ballato. Credo si sia lasciato andare superato l’impatto iniziale ed abbia colto il senso di quel locale e quella lieve nostalgia che per pochi minuti mi ha pervaso. Modan è come il miele e pertanto c’è sempre qualcuno che gli ronza intorno. Che ci volete fare è così. Il “cane della prateria” (precedente post di Moser) ieri sera ha avuto il suo bel da fare, ma non più di tanto Modan è chiaro e deciso. Non è tipo da sotterfugi o di sguardi equivoci. E’ bello scoprire i gusti di Modan , non sono masochista ma realista e se anche qualche imbarazzo o preoccupazione in me nasce è finalizzata solo a migliorare il nostro rapporto dandoci i giusti spazi convinto che con la condivisione si possano sfogare alcuni pensieri normali e naturali. Poi amici quando la Troppia si scoppia si porta dentro anche l’assente. E’ così. Moser è mancato a tutti e due, sicuramente in modi diversi. Io l’ho sentito presente, non tanto con gli immancabili sms e con le sue risposte non certo stimolanti. E’ bello che ciò accada. Quel “completamento” di cui parlava in un precedente post vale per tutti e tre e si manifesta anche in queste occasioni, quando per necessità non è possibile stare insieme. Evviva quindi la Nuova Idea. Lascio a Modan, quando ne avrà voglia, il racconto delle sue impressioni di questa serata decisamente diversa. Le mie emozioni le lascio nelle note e parole di una vecchia canzone di Patty Pravo che non ricordavo più e che casualmente ho ritrovato ieri nei miei vari momenti musicali di svago. La canzone è del 1989. Moser ricordi che testa che ti feci! Ma è quello stupore che c'è ed è ancora vivo sempre e va oltre quei momenti di "insopportazione da conoscenza" anche perchè non si finisce mai di conoscersi........sarebbe la fine. In me lo stesso entusiasmo di allora con la consapevolezza degli anni trascorsi ed il fascino che ancora eserciti su di me.

domenica, luglio 15, 2007

Scuse

Ci scusiamo per la cancellazione del post pubblicato stamattina: non intendeva essere mancanza di rispetto per i lettori, ma è stato solo frutto di arbitraria superficialità. Scusate per il disagio comunque arrecato.

sabato, luglio 14, 2007

Targhe postume



Ecco il destino degli uomini per bene in Italia: essere ricordati con una targa dopo. Dopo la morte, naturalmente. Quando non ci sono più col loro impegno, le loro parole o anche solo la loro vita alternativa a provocare le nostre coscienze. Sono morti non possono più fare danni. Come Paolo Seganti di cui abbiamo scritto. Come Giorgio Ambrosoli, fatto uccidere da Michele Sindona l'11 luglio 1979,perché affermava lo Stato delle regole e della legalità . Nessuna autorità in rappresentanza del governo gli rese omaggio al funerale tre giorni dopo.Targhe seminate per l'Italia, nelle città e nei paesini, quasi a tacitare il senso di colpa per non averli ascoltati da vivi, per non averli rispettati da vivi.

venerdì, luglio 13, 2007

I care


Ora vanno in scena i CUS di Salvi, basta coi DICO. Scrivevamo lo scorso 11 febbraio (Sempre in salita): "I PACS sono partiti fin dall’inizio rasoterra e ogni compromesso era un colpo al ribasso, una vangata alla voragine in cui hanno trovato l'humus ideale i DICO. Decisamente sottoterra, espressione di un pensare più basso della stessa opinione pubblica che, almeno nella maggoranza, quotidianamente esprime sull’argomento una mentalità molto più aperta e condiscendente.". Ora con la proposta Salvi si scava ulteriormente: le unioni civili diventano fatto privato e non pubblico da certificare in Comune, ma di fronte al Giudice di Pace o anche ad un notaio. Come una qualsiasi compravendita. Nove anni di registrazione per assicurare i diritti ereditari, la questione della reversibilità della pensione ancora non risolta! Peggio di così...
Concordo pienamente con Rossana Praitano, Presidente del Circolo Mario Mieli: "No, grazie,la nostra richiesta rimane ferma al riconoscimento della piena parità giuridica e di fatto delle coppie omosessuali, con la possibilità di accedere anche in Italia al matrimonio civile.".
Nel Post già citato scrivevamo:"Si sarebbe dovuto azzerare tutto fin dall’inizio, gli stessi movimenti che rappresentano il popolo omosessuale avrebbero dovuto rifiutare, anzichè appoggiare, un’idea nata già come meschino compromesso.".
Con il Circolo Mario Mieli ora ribadiamo che occorre azzerare tutto e ripartire da capo, puntando in alto, direttamente al matrimonio. Ci vorrà più tempo, saranno necessarie tante battaglie, ma accettare ora questo nuovo gioco al ribasso, come vorrebbe l'on.Grillini, precluderà qualsiasi possibilità futura di miglioramento, sempre ammesso che questa nuova proposta di Salvi superi lo scoglio parlamentare. Ma si sa, Grillini non ha mai brillato per lungimiranza politica.



Cambiando decisamente argomento, stamattina sono stato colto da una paura irrazionale ed ho segnalato a GayComo di zioMario l'appuntamento di giovedì prossimo con Isa, anche se avverrà qui a casa nostra e non in un luogo pubblico. La paura è di scoprire che agli amici comaschi non interessino discorsi sulla solidarietà verso altri discriminati che non siano gay, come per esempio il popolo dell'Ecuador ( e del Sud del mondo in generale),presso cui Isa ha prestato la sua opera di volontariato, oggetto di attenzione della serata. Gay e lesbiche, noti universalmente per la spiccata sensibilità frutto della sofferenza sperimentata sulla propria pelle, a volte sembrano interessati esclusivamente alla conquista dei propri diritti e non ad un impegno perchè i diritti di tutti, specie dei più deboli, siano ugualmente rispettati. E'un'idea che più volte abbiamo ripreso sul Blog, convinti della necessità di non dover affrontare a senso unico la realtà, se davvero si vuole una positiva evoluzione culturale, sociale e politica.
Per evitare di trovarci in pochi a chiacchierare con Isa ho quindi pensato di divulgare l'invito tramite GayComo. Un azzardo: meglio trovarci la casa strapiena di amici con qualche problema strategico, ma con la piacevole certezza che la mia era solo una paura infondata.

giovedì, luglio 12, 2007

Appuntamenti col quiz




Non abbiamo il fantastico mare di Mel a due passi da casa, ci dobbiamo accontentare della bassa comasca che non offre particolari attrattive, ma va bene uguale. Le mie vacanze scorrono veloci e non ho certo il tempo di annoiarmi. I novios naturalmente sempre al lavoro che in questi giorni è piuttosto stressante, almeno per Moen che vive il cambiamento. Modan si stressa più per l'attesa dei ruzzi serali dei capi, motivati dalle gabole che semina qua e là, che per la pesantezza degli interventi di questo periodo. Il più delle volte comunque ho il sospetto che entrambi la mettano giù dura per interrompere le mie continue lamentele per il loro scarso impegno nel Blog. Sappiate che sono anche estremamente pigri, specie quando si tratta di scrivere.

Olmo sollecita che si affronti la questione del tesseramento arci per accedere alla stragrande maggioranza dei locali gay, anomalia tutta italiana: appena riceverò risposta ai quesiti posti direttamente al sito dell'Arcigay (risponderà qualcuno? comincio a nutrire dubbi) terremo fede all'impegno.

Intanto per vivacizzare queste serate estive, piuttosto fresche per la verità, con Marco ed altri amici abbiamo pensato domani sera, venerdì, di andare a mangiare alla festa dell'Unità di Cantù che è la cosa più simile ad una sagra nei dintorni. Appuntamento quindi alle 21.00 direttamente alla Festa. Chi non conoscesse dove è situata può farsi trovare al parcheggio sotto casa nostra alle 20.45 . Si può aggregare chiunque, specie i tanti amici della zona che vogliono conoscerci dal vivo, purchè poi non rimangano delusi dalla nostra ... normalità.

Altro appuntamento da non mancare è per giovedì 19 luglio, ore 21.15: quattro chiacchiere con Isa, sorellina ticinese nostra corrispondente dall'Ecuador. Dal momento che ci troveremo qui a casa, dove lo spazio è quello che è, si prega di comunicare via email la propria partecipazione.I timidi che faticano a trovarsi a proprio agio tra sconosciuti si rassicurino perchè certamente scopriranno qualche volto noto nel gruppo, sia domani che giovedì prossimo: chi non conosce, per esempio, lo zioMario, eclettico animatore della vita gaya lariana e non solo?
Nell'attesa delle prossime belle serate, lancio straordinariamente un quiz che fa tanto moda: chi è il novio della foto?

mercoledì, luglio 11, 2007

Parcere subiectis et debellare superbos*


Oggi a Roma una significativa cerimonia di cui non c'è traccia sulla stampa, ma che apprendo grazie a Fireman.

"Alle ore 12.00 presso il Parco Delle Valli (Montesacro), a due anni dal barbaro omicidio, il Comune di Roma dedicherà, con una cerimonia ufficiale, un viale a Paolo Seganti, giovane omosessuale barbaramente torturato e ucciso. Alla cerimonia saranno presenti la madre ed il padre di Paolo, il Sindaco Walter Veltroni, l'Assessora D'Elia, l'Assessore Di Francia e molti esponenti del movimento GLBT di Roma e Nazionali. ".

Mentre si discute dei diritti da accordare o meno agli omosessuali, resta ancora precario e non tutelato nel nostro Paese il più elementare e primario di tutti: quello alla vita. Le storie di discriminazioni, di violenze, di offese, di derisioni (che a volte inducono al suicidio) e aggressioni sono tante in tutta Italia.Troppi i casi di omicidio: una trentina nella sola Roma negli ultimi 15 anni, due persino nella piccola Como. La maggior parte di questi delitti, a distanza di anni, non ha colpevole.
Ancora più feroce della morte, se possibile, il comportamento dei media che con luoghi comuni e linguaggio pesante sembrano quasi giustificare la violenza: "Se ammazzano un gay è colpa sua perchè gay"(Liberazione, 17 luglio 2005).
I veri mandanti ed esecutori del delitto di Pier Paolo Pasolini sono ancora impuniti proprio perchè hanno potuto giocare sull'omosessualità dell'illustre vittima, indirizzando volutamente le indagini in un'unica direzione. Quella sbagliata.
Non è per nulla da sottovalutare la situazione perchè, se da una parte si registrano positivi passi avanti nella mentalità comune italiana ed una crescente sicurezza nel riconoscersi tranquillamente per quello che si è da parte di un numero sempre crescente di omosessuali, continuano subdoli incitamenti all'omofobia da più parti. Che vanno subito segnalati e stroncati sul nascere (v. post di ieri).

La cerimonia di oggi a Roma per ricordare Paolo Seganti e con lui tutte le vittime della discriminazione sessuale è un segno della volontà di cambiamento, ma è ugualmente significativo che la stampa non ne parli.
*Virgilio, Eneide

martedì, luglio 10, 2007

Gay forzaitalioti,tocca a voi!


Leggo sul Blog di Renzo e Lucio che il consigliere comunale di Mandello,Francesco Silverij , capo gruppo di Forza Italia, è inorridito nell'apprendere la volontà del Sindaco di avviare una proficua collaborazione tra la sua Amministrazione comunale e il neonato gruppo gay lecchese. Nulla di strano, siamo abituati alle ben più pesanti dichiarazioni dell'usurato, ma ancora imperante leader supremo forzista. Eppure questa presa di posizione del capogruppo locale non dovrebbe passare inosservata, perchè in questo caso non è espressione di convenienze di politica nazionale, bensì di convinzioni personali di un ristretto (spero) gruppo che può incidere negativamente sulla mentalità locale, che da poco si sta scoprendo più aperta e democratica di quanto si pensasse, come la riuscita festa dello scorso 29 giugno ha dimostrato. In un momento di particolare sensibilità sociale, non si può permettere che le ignoranti affermazioni di un oscuro consigliere comunale rallentino il processo culturale in atto.

Ecco perchè credo tocchi ora ai tanti gay forzaitalioti intervenire decisamente per stoppare sul nascere il loro rappresentante mandellese. In fondo non si chiede loro di assumere chissà quale impegno: basta semplicemente seppellire il Silverij di email (qui per richiedere indirizzo) che dimostrino che voi, gayforzisti, esistete esattamente come i vostri voti.

Non è questione di coerenza, come invece potrebbe esserlo rifiutare il tesseramento arci per accedere alla stragrande maggioranza dei locali italiani: questo è un altro discorso, non meno doveroso, che occorrerà prima o poi affrontare, perchè non c'è scusa o motivazione che tenga a questo vincolo consolidato che genera solo opportunismo. No, è qualcosa di ancora più profondo e serio: è questione di dignità, della vostra dignità! Non si può consentire ad alcuno di denigrare una persona solo perchè gay, tantomeno lo si può consentire a chi vi rappresenta politicamente. Non potete più stare a guardare in silenzio: fate sentire il vostro peso politico, dal momento che siete tanti nel triangolo Lecco, Como e Varese. Non credo sia necessario inviare la vostra email ufficiale, sono certo che basteranno anche quelle anonime, come anonimi sono i voti nell'urna. Penserete che allora chiunque potrebbe spacciarsi per forzaitaliota per ammutolire il Silverij. E' possibile, ma credo che molti di noi proverebbero disgusto anche solo all'idea di definirsi per finta simpatizzanti. Tocca invece proprio a voi ora assumere la responsabilità delle vostre convinzioni politiche per dare una sterzata positiva a chi vi rappresenta. Almeno a livello territoriale. Non vi si chiede poi molto.

Nulla di nuovo o quasi



Sono passati pochi giorni dal discorso di investitura e già il candidato Veltroni torna a manifestare deludenti ambiguità che lo riportano nel branco dei politicanti nostrani, spegnendo le speranze appena accese a Torino. Non firmerà il referendum elettorale pur sostenendolo.


Intanto Prodi, in Israele e Cisgiordania, incontra il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen che in un'intervista alla Rai segnala la sempre più stretta connessione tra Hamas e Al Qaeda. Sempre più complessa la questione mediorientale dopo l'occupazione/liberazione della striscia di Gaza da parte di Hamas. Scontate parole sulla necessità della pace da parte del nostro premier, dopo quasi un secolo di guerra. Probabile che Hamas ora cerchi l'appoggio dei terroristi di Bin Laden, ma è anche vero che Al Fatah ha tutto l'interesse a screditare agli occhi del mondo il gruppo antagonista, dopo il voluto fallimento del Governo di unità nazionale da parte di Israele. Ora Abu Mazen ha buon gioco nell'accreditarsi quale vero ed unico rappresentante dell'ANP, come lo stesso Israele pretende. L'isolamento di Hamas e di Gaza non è cosa buona. Per nulla.


L'estate italiana è scossa dal presunto suicidio del penalista Libero Corso Bovio. La Milano che conta è turbata e sconvolta. Probabile che non si conosceranno mai le motivazioni del gesto, ma se ne parlerà comunque a lungo e diffusamente.


L'unica notizia buona di oggi riguarda la nostra vita di troppia: oggi Moen "prende possesso" della sua nuova sede. Maggiori responsabilità sicuramente, ma a due passi da casa: niente più code estenuanti per lui. In bocca al lupo, Moen, tatmo!

Nella foto bambino palestinese gioca di fronte al muro israeliano.

lunedì, luglio 09, 2007


-Ti amo
-Ti amo
...
-Sei stanco?
-No, oggi ho riposato e...
-Non intendevo in quel senso!
...
-No!
...

Si abbandona sul mio corpo, strofinandosi alla mia pancia. Uff', quella pancetta tempestivamente lievitata negli ultimi due anni che a lui piace veramente, ma che a me ancora lascia un senso di sconcerto insieme alla consapevolezza del tempo che passa. Non voglio pensare che solo due anni fa potevo vantare un ventre piatto come quello di un ventenne ( il suo!): a Modan piace così (e forse gli piacerebbe ancora più prominente) e mi basta.
Ogni tanto mi vengono pensieri sulla giovinezza di questo grande nostro amore. Penso sia inevitabile, ne ha accennato anche En in un recente post. Ieri forse a riaccendere il pensiero, una conversazione dei vicini d'ombrellone, involontariamente colta dal momento che erano a meno di 30 cm, tanto la spiaggia di Vizzola era affollata. I due stavano per litigare perchè il giovane si diceva offeso per la poca fiducia accordatagli: "Io non sono come gli altri! Se tu sei abituato dalle tue precedenti storie a diffidare perchè appena girato l'angolo venivi tradito, sappi che io non sono così! Se volessi, te la farei sotto il naso, etc". Niente di speciale, capita frequentemente di cogliere frasi simili tra le coppie. Siamo tutti diversi e tutti così uguali! Forse per quelle velocissime battute che potevano naufragare in una lite seria subito rientrata, nel momento di abbandonata tenerezza che segue l'amore ho chiesto per l'ennesima volta a Dan se si fosse stancato di noi.Non ho difficoltà ad ammetterlo, è una mia paura costante che puntualmente respingo pensando all'essere lui tutto d'un pezzo : quando e se verrà il momento ce lo dirà. Anche all'inizio della storia mi preoccupavo più della sua giovane età che dell'anomalia di essere troppia. Non avevo voglia di ricominciare da capo con le gelosie, le apprensioni, le paure, non avendo più l'età e la possibilità di competere per proteggere l'amore.Di fatto riesco senza troppi sforzi a vivere sereno e a non pensare che l'amore vive anche della precarietà umana. Sicuramente mi è più facile questa sorta di distacco perchè so che En è attento come un cane della prateria a cogliere il minimo segnale d'allarme. Io posso quindi stare tranquillo, "veglia"anche per me.
Strano come il tempo e la troppia abbiano cambiato in meglio il rapporto con Moen. Lui, abituato ad essere il centro delle mie attenzioni, si è trovato di colpo spodestato, ma non dispiaciuto come poteva essere naturale. Ha invece assunto nei confronti di Modan le stesse esagerate cure che io riservavo a lui. Ora il nostro rapporto, se pur spesso eletrizzato da momenti di insopportazione da eccesso di conoscenza, ha raggiunto un equilibrio straordinario grazie alla concentrazione di entrambi sulla persona oggetto del nostro innamoramento. E siamo cambiati tutti e due nel nostro modo di amare, divenendo senza calcolo e programmazione, assolutamente complementari per Modan. Almeno così mi pare. Mi tengo le mie paure: continueranno ad affiorare perchè non è possibile raggiungere certezze nell'amore, che si evolverà senza sosta esattamente come e con noi. Sono infinitamente compensate dall'ininterrotto stupore per la meraviglia che ci accade, tanto che nemmeno il pensiero di un po' di gerontofilia da parte di Dan riesce a turbare il mio stato di serena esaltazione.
Questo post forse è più ad "uso interno", ma se siete arrivati alla fine della lettura...beh, spero non vi abbia annoiato più del solito.

domenica, luglio 08, 2007

Domenica


Tutti in pista dall'alba o quasi in casa troppia. Speravo in un risveglio più tardivo dei novios oggi che è domenica, avendo fatto tardi anche stanotte. Invece uno dopo l'altro sono arrivati tutti, nell'ordine: En seguito dalla sua ombra, Mi, poi Dan e ultimo il lupetto. Ho comunque fatto a tempo a rilassarmi a mio modo,in solitudine,prima del risveglio generale che comunque è sempre piacevole.

Bella serata ieri, dopo un pomeriggio di crescente tensione di Moen e Modan, stemperata e quindi superata dall'arrivo di Ulisse/aldo e Luca, fresca coppia di innamorati.Fa bene all'amore essere testimoni di altri dolci e teneri amori.Luca abbiamo cominciato a conoscerlo proprio in questa occasione, grazie ad Ulisse che l'ha appunto scoperto e conquistato. Avrei voluto sapere di più, curioso come sono,del sentimento che i due tradiscono a suon di sguardi, carezze "credute" nascoste, incrinature della voce,ma, direttamente dal faro di s.Maurizio a Brunate, siamo stati raggiunti da Marco con zioMario,la sorella di quest'ultimo e il suo compagno. Abbiamo teso un'imboscata a Marco che compiva "clandestinamente" gli anni. Non credo si sia "preso male", anzi ci è parso quasi emozionato e comunque piacevolmente sorpreso.

Non abbiamo fatto nulla di speciale, ma è stato ugualmente una serata simpatica, perchè non è quello che si fa , ma chi c'è a rendere bella ogni occasione. E' un luogo comune,uff lo so, ma ormai l'ho scritto. E' l'amicizia, l'affetto e la stima a rendere unici i momenti di incontro, tutto il resto ben venga, ma è un di più.Tra maschi queste cose non si dicono volentieri.E' forse una di quelle caratteristiche di genere che fanno la differenza.

"Mi sei mancato"
Ci fu un attimo di silenzio.Poi Tariq la guardò con una smorfia mezza scherzosa e mezza schifata."Che ti prende?"
Quante volte lei, Hasina e Giti si erano dette quelle stesse tre parole, senza pensarci? La smorfia di Tariq insegnò a Laila che i ragazzi erano diversi dalle ragazze nell'espressione dei propri sentimenti. Non esibivano l'amicizia. Non sentivano il bisogno profondo di parlarne. I ragazzi, aveva capito, trattavano l'amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano scontata l'esistenza, e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardavano direttamente. (K.Hosseini, Mille splendidi soli).
Abbiamo sicuramente da imparare molto dal genere femminile se vogliamo godere fino in fondo i sentimenti.E' vero che l'importante è viverli, ma riconoscerli, parlarne è andare ancora "più dentro",se possibile, l'esperienza. Lo sappiamo bene noi innamorati che creiamo linguaggi d'amore in continuazione, con fantasia sfrenata ed ingovernabile, perchè i sentimenti sono incontenibili, traboccano, esigono d'essere esternati.
Ancora buon compleanno, Marco! E, Aldo e Luca, ... in bocca al lupo!

sabato, luglio 07, 2007

Cercasi troppia


Ieri c'ho provato, ma tutto procede secondo regole ormai consolidate. La notizia dell'eversione un po' alla volta sfumerà fino a scomparire del tutto per lasciare posto a qualche fatto di cronaca, magari il consueto giallo dell'estate che distrarrà dalle subdole operazioni dei nostri politicanti. Alla fine troveranno un accordo vantaggioso. Per loro ovviamente.

La vita continua. Si dice sempre dopo un lutto e anche in questo caso ci sta bene, perchè in fondo abbiamo avuto la conferma che la democrazia è scomparsa, morta.Siamo in Italia, la nostra tradizione esige che ci si adegui, "Francia o Spagna purchè se magna" e così avanti.
Continua tranquilla, senza scosse la nostra vita di troppia: si incontrano gli amici, si parla, si programmano le vacanze (per la verità su questo punto siamo fermi, abbiamo deciso la meta, ma ora occorre concretizzare), ci si ama.Qualcuno accumula qualche tensione e nervosismo sul lavoro, qualche altro assorbe e fa propri i nervosismi altrui. Forse cominciamo ad avvertire la stanchezza di un anno di lavoro,dei continui spostamenti in auto su strade sempre più trafficate, delle corse per ritagliare tempo per noi che non basta mai.
Ci manca soprattutto, come abbiamo già scritto, il confronto con altre troppie. Ci sono, lo sappiamo perchè ognitanto ci arrivano voci, ma le poche che abbiamo conosciuto sono radicalmente diverse da noi, tanto da precludere ogni possibilità di confronto. Eppure sarebbe bello poter usufruire delle esperienze altrui per accelerare la crescita e renderla meno problematica. Non che noi si viva problematizzando, ci mancherebbe, siamo sereni e meravigliosamente appagati, ma non riusciamo a liberarci da quel senso di "pionierismo" che contiene in sè il peso di una responsabilità ulteriore verso noi stessi e anche verso gli amici, di fronte ai quali abbiamo deciso di vivere pubblicamente la nostra storia. E' così anche per le coppie che, riconosciute o no ufficialmente dallo Stato, nel momento in cui si rivelano agli amici assumono inevitabilmente una valenza sociale con le conseguenti responsabilità.
Il mondo gayo, i suoi costumi e le sue abitudini, stanno cambiando di pari passo con l'evoluzione della mentalità comune che, nei fatti se non nelle leggi, ormai accetta sempre più diffusamente la diversità . E' in atto al nostro interno un inevitabile processo di "normalizzazione" che porterà notevoli miglioramenti anche in termini di serenità, ma anche la perdita di abitudini consolidate quali la eccessiva... facilità di costumi, che la società non potrà tollerare. Almeno apertamente, poi, si sa, tutto è possibile se rigorosamente nascosto e rispettoso delle convenzioni sociali. Bisogna prenderne atto.
Beh, oggi è una magnifica giornata estiva, speriamo che il tempo regga fino a domani perchè ci aspetta il fiume. Impegni permettendo.
Oggi compie clandestinamente gli anni Marco dello zio: tanti auguri da tutti noi!

venerdì, luglio 06, 2007

Solite cose



Sto aspettando un'ansa, una qualsiasi notizia che riveli l'intenzione del Governo di fare sul serio in merito all'eversione istituzionale di cui al post precedente. Leggo invece che Parisi, ministro della Difesa, ha convocato il nuovo capo del Sismi per "verificare le notizie diffuse dalla stampa al fine di accertare la sussistenza dei presupposti necessari per la tempestiva adozione di provvedimenti di natura amministrativa a carico del personale coinvolto nella vicenda che fosse tuttora alle dipendenze della Difesa". Adesso si decide ad ordinare le opportune verifiche? Mastella, ministro della Giustizia, dal canto suo parla di Commissione di inchiesta parlamentare(24 ore-Cronaca). Beh, tutto qui? La vedo male, proprio male: l'unica volontà che colgo è quella di mettere a tacere tutto, come sempre.

Intanto il pericoloso ex premier giura di non sapere nulla, di essere all'oscuro di tutto e conclude il suo comunicato stampa rinnovando la stima verso il generale Pollari "a cui non posso che rinnovare la totale ed incondizionata fiducia. Il Sismi e Pollari hanno sempre agito con assoluta correttezza e lealtà nel rispetto della legge e dei principi costituzionali". A me pare la conferma che il generale col suo Sismi erano al soldo del nuovo Gelli di Arcore.
Non mi resta che sperare nella caduta del Governo se anche l'angelo della Giustizia ha ceduto alla disperazione .

Prodi o Codardi?


C'è un limite a tutto, anche all'insipienza e pavidità di questo Governo che anzichè di Prodi mi pare proprio di Codardi. Ora che è emerso pubblicamente lo schema eversivo creato dal precedente governo di destra (Piano Eversivo della nuova P2 dai Burattinai ai Pio Pompa e Tag-Team;La loggia dell'inganno;Non c'è P2 senza finanza;Speriamo che muoiano tutti,etc), già noto al Centro-sinistra avendone subito gli effetti (la campagna sul caso Unipol, le intrusioni abusive nelle anagrafi tributarie, il sistema di spionaggio illegale in Telecom), non vedo che due possibilità:
o il Governo ripristina l'ordine costituito, esigendo che la Giustizia compia il suo corso, cioè l'incriminazione e successiva condanna di esecutori e mandanti,
o se ne va a casa.
Questa è la vera, unica priorità del momento che Governo e parlamentari "sani"di qualsiasi schieramento, destra e sinistra, devono ai cittadini: la restituzione della democrazia.
Tutti gli altri problemi passano in secondo piano e, sono sicuro, fatta piazza pulita di corrotti e corruttori, troveranno il campo sgombro da finti moralismi e persino zavorre economiche.
Sarebbe ora che noi, popolo italiano, dicessimo basta a questo sconcio di cui Berlusconi, cui tutto è stato permesso, è il portabandiera. Ad altri è bastato molto meno per essere giudicati "socialmente pericolosi".
Ne va della credibilità dello Stato e delle sue Istituzioni.
Ne va della credibilità del nascente PD e del suo segretario in pectore, Veltroni.
Ne va della nostra stessa credibilità di cittadini.
Basta!

giovedì, luglio 05, 2007

Senza più parole


Dici che c'è ancora sulle labbra il mio sapore/quando pensi che siano vane le paure/Parlami d'amore se/quando nasce un fiore/mi troverai/senza parole amore/Parlami d'amore se/quando muore un fiore/ti troverai/senza respiro amore

L'ho fatto, mori: ho tagliato lo storico pizzetto! Basterà a farmi perdonare l'inquietudine provocata ieri?

Tu dimmi quante alternative vuoi/se quando parlo non mi ascolti mai/Amore/fra tutte quelle alternative sei/Amore/senza piu' parole/Senza piu' paure

Tra galline e generali



Sveglia all’alba come il solito nonostante abbia cominciato le ferie da tre giorni. Inforno subito il pane impastato la sera avanti, lievitato durante la notte. Il primo caffè tra le mie piante e poi via, con l’inseparabile Mira, a svolgere le faccende quotidiane: mungere le capre, dar da mangiare alle galline che scorazzano libere, raccogliendo le uova disseminate qua e là nel cortile. Mira le scova e le punta: in un attimo il cesto è colmo. E’ormai un gioco per noi.Senza fretta, come chi ha il pieno possesso del tempo e lo sa gestire con saggezza, seguiamo le necessarie incombenze, divenute piacevoli abitudini rassicuranti. Stamattina andremo al mercato del pesce perché voglio preparare qualcosa di speciale per i miei novios che torneranno soltanto a sera…
Tra(nquilli): non avete sbagliato blog, siamo sempre noi, i tresnovios, che vivono e scrivono a due passi dalla città da un piccolo appartamento, senza capre e nemmeno galline (solo perchè non ci stanno!). M’è venuta così stamattina, forse per emulare il gen.Pollari, ex capo del SISMI, che con minor fantasia ha replicato alla denuncia del CSM con il solito disprezzo per i fatti, negando ogni responsabilità, persino quelle ammesse dal suo "braccio destro", Pio Pompa (azz', uno spione con questo nome è già mito!).Finendo per fare chiarezza, tutto sommato: l’intelligence militare ha spiato istituzionalmente quattro procure della Repubblica (Milano, Torino, Roma, Palermo), 203 giudici (47 italiani) di 12 paesi europei per sorvegliarne le iniziative, per intimidirli con operazioni di disinformazione, per screditarli (Il ricatto del segreto di Stato).


Naturalmente gli uomini del Governo di allora che hanno commissionato l’incarico non subiranno alcuna pena e continueranno a sedere in Parlamento. Cose di cosa nostra. Fa un po’ schifo, ma ci siamo abituati. Rettifica: fa molto schifo e non dovremmo abituarci a simili disonestà da parte dei nostri politici! Cambia qualcosa?
No, cambio argomento che è meglio, altrimenti la serena immagine d’apertura del post perde del tutto i suoi effetti salutari.

Ieri abbiamo pubblicato l’invito, arrivatoci via email, dell’amico Paolo (Davide non lo conosciamo).L’abbiamo subito divulgato, perché ogni iniziativa volta a creare movimento nel comasco merita di essere sostenuta ed incoraggiata. Francamente non sappiamo se la proposta nasca da uno scambio di opinioni tra gli amici lariani o invece dal dibattito interno a Gayleft di cui Paolo è membro. La scelta del luogo della convocazione farebbe pensare a questa seconda ipotesi. La lettera che Andrea Benedino e Anna Paola Concia di Gayleft nazionale hanno scritto (ADDIO GAYLEFT, VIVA GAYDEM) aderendo al nuovo PD, fornisce ampi spunti di discussione e programmazione: "La sfida che noi abbiamo scelto di raccogliere è quella del Partito Democratico. È una sfida difficile ed affascinante al tempo stesso: quella di contaminare quel progetto con la nostra cultura politica. Per arricchirlo.".
Ad ogni modo noi novios amiamo l’estate anche per le sagre e le feste dell’Unità e andremo a sentire la proposta GLBT, pur mantenendo alcune forti pregiudiziali sulla questione. Sarà l'occasione per incontrare amici vecchi e magari nuovi.

Ora però torno alla mia attività agreste, perché Mira da segni di impazienza: penserò meglio e con calma a quello che sta accadendo nel Paese e nel comasco zappettando tra gli ortaggi e i pomodori. Zucconi e finocchi, quelli veri, non parlano e noi abbiamo bisogno solo di un po' di silenzio...
Nella foto galline Valdarno, la razza preferita dai tresnovios

mercoledì, luglio 04, 2007

Una proposta per Como


Carissimi amici ed amiche...

Vi ricordo che e' stato fissato l'incontro per la costituzione del gruppo glbt di Como.La prima riunione sara' piu' che altro un incontro informale per conoscerci meglio , un incontro per capire cosa si vuole da un gruppo gay a Como e per fissare le strategie di movimento nei prossimi mesi , un incontro di convivialita',dove, oltre alla discussione,si pensava di allietare anche il palato .Ci troveremo il giorno 28 luglio 2007 alle 18.00 presso la Festa provinciale dell'Unità di Cantù. Seguiranno altre info piu' dettagliate nei prossimi giorni.Vi chiediamo di divulgare l'appuntamento ai vostri indirizzi di posta elettronica e chi ha un blog di voler procedere alla sponsorizzazione dell'evento.E' gradito l'apporto di tutti.

Per il gruppo promotore
Paolo e Davide

lunedì, luglio 02, 2007

Un tranquillo lunedì sera




Oggi è stata una giornata molto pesante al lavoro ed anche il rientro è stato ostacolato da lunghe code sull’autostrada. Tanto che la stanchezza ha avuto il sopravvento e dopo due piatti di risotto con la salsiccia mi sono appisolato sul divano per più di due ore. Ci voleva proprio!
I miei novios sono usciti. Moser è a festeggiare un collega diventato preside in un imprecisato pub milanese e Modan è a Gardaland, sta trascorrendo una serata che rimarrà per sempre nel suo cuore perché è con una persona di famiglia speciale. A volte mi stupisce Modan, è capace di attenzioni dettate da una sensibilità non comune. Questo mi emoziona e mi rende felice.


E’ da qualche giorno che mi frulla per la testa un pensiero che vorrei condividere con voi, nostri amici, alcuni solo virtuali ma non meno importanti di quelli conosciuti personalmente. Anzi forse grazie a questo magico strumento, a volte è più facile andare oltre, superando timidezze ed imbarazzi.
Proprio attraverso i racconti nel blog sulla nostra vita di troppia cerchiamo di far capire quello che stiamo vivendo. Questo ci serve per cercare un confronto ma anche quale riflessione per crescere e vivere il nostro amore al meglio. Vista da fuori la troppia può inquietare un po’ e far nascere in chi ci osserva qualche giustificato dubbio o perplessità. Molte persone abbiamo incontrato in questi due anni, poche però quelle che si sono interessate alla nostra storia. E questo va bene perchè non è certo il nostro intento quello di attirare l'attenzione o sotto certi versi di scandalizzare. Va meno bene quando chi ci osserva si ferma alla superficie e rimane convinto solo di ciò che è canone cioè coppia o dell'apparenza.Esprimendo giudizi non mettendo minimamente in disussione con un sano confronto, le proprie convinzioni. Non che questo mi disturbi eccessivamente ho un forte rispetto per il prossimo e siamo sicuri del nostro vissuto, però a volte mi spiace pensare che veniamo visti superficialmente come due attempati con un bel giovane aitante, lascio a voi immaginare i pensieri collegati a questo tipo di visione. Oppure che il nostro sentimento nei confronti di Dan sia di tipo genitoriale con annessi e connessi. Non ce lo meritiamo! In particolare Modan.

E’ vero molti anni ci separano ma questo non influenza il nostro rapporto anzi lo rende ancor più consapevole.

La differenza di età è per me un forte stimolo ed una carica inesauribile per vivere alla pari un rapporto dove sicuramente deve essere appagato reciprocamente quel bisogno di protezione che indipendentemente dall’età si ha. Mi capita di sentirmi poco più di un adolescente e trovare in Dan o in Ser quella presenza forte e sicura. Come mi succede di vedere in Ser, in alcune occasioni, il bisogno di Dan o di me quale guida decisa. Insomma i ruoli genitoriali nella nostra troppia sono ne più e ne meno che quelli comuni in ogni storia d’amore, dove fragilità e debolezze si uniscono a sicurezze dell’uno o dell’altro o viceversa. Ognuno di noi ha più o meno quell’istinto paterno/materno che può trovare posto anche sotto certi aspetti in una coppia/troppia, però non può caratterizzarla sarebbe un gravissimo errore limitante per gli amati e per se stessi.
Poi tale sentimento se avvertito può essere riversato, per chi non ha figli, sui nipoti o su altre persone. Come, nel nostro caso sul nostro Lupetto.

La serata sta procedendo speditamente. Anche perché per me scrivere vuol dire fare anche lunghissime pause tra una frase e l’altra.


Avverto un senso di nostalgia questa sera. Tra pochissimo cambio sede lavorativa e lascio dei colleghi per trovarne altri nuovi. Mi è già capitato spesso di cambiare, ma questa volta mi spiace moltissimo. Non solo perché ho incontrato persone eccezionali ma anche perché la mia permanenza nella sede che sto per lasciare è coincisa con questi ultimi fantastici anni che ho vissuto nel cambiamento, nella gioia e nei dolori. Nell’aver trovato, a quarant'anni suonati, la capacità di amare da uomo ed aver percepito la possibilità di godere fino in fondo di quegli attimi di serenità che solo un forte ed incosciente amore,a volte anche così, può dare. Ho riscoperto Moser e trovato Modan. Insieme verso nuove mete ed orizzonti....a volte sembra di stare sulle montagne russe ma questo è il bello mettersi in gioco e rischiare fino a quando vorremo restare a bordo!


Sempre più consapevolmente innamorato vi saluto. (En)

Quel ramo del lago di Como...



Sono stordito. Anzi, sono sempre più stordito. Frequentemente ormai dimentico nomi, appuntamenti, cose. Non mi era mai successo. Mi sono sempre vantato di possedere una buona memoria , riuscivo addirittura a tenere a mente un macello di numeri di telefono quando ancora non c’era quella comoda ed artificiale del cellulare. Non avevo bisogno di agende e rubriche. Invece ora…Un disastro! Sarà il normale processo di invecchiamento- non ne faccio un dramma, cui si aggiunge però, ne sono certo, il particolare, costante stato di estasi da innamoramento. Il guaio è che i novios si affidano a me, che ho più tempo disposizione, per il rispetto degli appuntamenti! Il risultato è rovinoso: sono riuscito a dimenticare l’importante festa lecchese dello scorso venerdì. E così noi non c’eravamo al lido di Mandello a festeggiare la nascita di Renzo e Lucio insieme a tutti gli altri. Ho letto che è stato un momento molto bello di perfetta integrazione sociale, smentendo le tante critiche e ostentazioni di intolleranza (ignoranza) messe in atto preventivamente dalle forze più retrive e conservatrici della zona. Un grande successo insomma. Andate a leggere anche voi sul Blog del gruppo,capita raramente di registrare notizie di eventi positivi, che non si può passarci sopra come fossero “normalità” (come dovrebbero essere). I media locali ovviamente anche in questa occasione non si smentiscono e tacciono: non c’è limite alla spudoratezza. Fino a quando noi, popolo, lo consentiremo non è dato sapere. Speriamo non per molto ancora.
“Una festa assolutamente riuscita, condivisa e partecipata anche da tutti gli avventori del lido senza problemi di sorta, persone che si sono mischiate e rapportate senza problemi con i ragazzi gay. Forse la grande e banale verità che la Lega e la Casa della Libertà negano sta proprio qui: tutti sono persone a prescindere dalle scelte personali!”( Gabriella Friso, responsabile dell’Ufficio Diritti di Les Cultures). “A Mandello c'è stato un clima che non avrei mai creduto di trovare nella nostra Italia, specie nella nostra provincia, per lo meno stando a come la realtà ci viene spesso presentata dai tromboni dell'informazione. Stamattina sulla Gazzetta di Lecco il resoconto della serata: una foto del lido (vuoto) e di una scritta omofoba ("olocausto gay") e il titolo "la città divisa". Chissà che idea si fa il lettore. E invece ieri c'era una folla incredibile, oltre ogni aspettativa. Ho visto famiglie con bambini, nonni con rispettivi nipotini in passeggino, gente di ogni età. Alla fila della torta tra le altre "sciure" mi ha salutato una che avevo incontrato al parcheggio mentre disperatamente cercava un posto.(…) Insieme, appunto. Ecco il bello della serata. Mi è sembrato di vivere soprattutto un clima di condivisione (altro che divisione!). Chiaro, senz'altro ci sarà stato che è arrivato mosso dalla curiosità, ma poi, più il tempo trascorreva, più la partecipazione ha preso il sopravvento. Non c'era un noi e un voi. Non c'erano gay o etero. C'erano persone. Come è giusto che sia.” (frank_0305 ).

Ho la sensazione che abbiamo perduto un momento di storia, un passaggio importante di rottura col passato bigotto ed ipocrita di queste zone geografiche. Non è possibile prevedere se ciò sarà sufficiente a cambiare lo stato delle cose, modificando la direzione sociale e politica (nel suo significato più pieno) fin qui seguita. Forse è sintomo di una mentalità troppo a lungo mortificata dal dovere dell’apparenza che ora, finalmente affrancata, affiora più giusta ed umana, mirando all’essenziale, a ciò che vale: la persona. Non il ceto, il ruolo, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, ma semplicemente la persona. Il successo di venerdì è un segnale nuovo, un piccolo germoglio vivo, forse ancora un po’ fragile che necessita di protezione ed alimentazione, giusto il tempo che impiegherà a crescere e a conquistare sicurezza e stabilità.Speriamo bene. Anche la pazienza può essere un' arte: la prospettiva di un risultato straordinario dietro l’angolo rende l’attesa meno pesante e deprimente.


PS Stamattina ho scordato un importante documento, naturalmente top secretissimo, vicino al pc cui avevo lavorato per pochi minuti con una collega. Attimi di panico, ansioso come sono . Fatta mente locale, i neuroni sono tornati immediatamente a funzionare segnalandomi il luogo della possibile dimenticanza e perfino la causa e cioè “rimbambimento da fiume di chiacchiere” della collega ciarliera. Beh, forse questa è la giustificazione che mi sono dato.Tornato a recuperare quanto dovevo non senza una certa apprensione, ho dovuto fare i conti con un Presidente ed un fiscale Ispettore (in visita proprio oggi, uff!), che s’intrattenevano dottamente a pochi metri dal mio tesoro!
Tranquilli: con nonchalance, inserendomi addirittura nella conversazione, mi sono avvicinato a umma a umma alle preziose carte facendole scomparire, “stile mago”, tra una risma di fogli bianchi, “scusa” per la mia intromissione nella sala. Tutto è bene quel che finisce bene, ma … che ne è della mia memoria?