lunedì, luglio 02, 2007

Quel ramo del lago di Como...



Sono stordito. Anzi, sono sempre più stordito. Frequentemente ormai dimentico nomi, appuntamenti, cose. Non mi era mai successo. Mi sono sempre vantato di possedere una buona memoria , riuscivo addirittura a tenere a mente un macello di numeri di telefono quando ancora non c’era quella comoda ed artificiale del cellulare. Non avevo bisogno di agende e rubriche. Invece ora…Un disastro! Sarà il normale processo di invecchiamento- non ne faccio un dramma, cui si aggiunge però, ne sono certo, il particolare, costante stato di estasi da innamoramento. Il guaio è che i novios si affidano a me, che ho più tempo disposizione, per il rispetto degli appuntamenti! Il risultato è rovinoso: sono riuscito a dimenticare l’importante festa lecchese dello scorso venerdì. E così noi non c’eravamo al lido di Mandello a festeggiare la nascita di Renzo e Lucio insieme a tutti gli altri. Ho letto che è stato un momento molto bello di perfetta integrazione sociale, smentendo le tante critiche e ostentazioni di intolleranza (ignoranza) messe in atto preventivamente dalle forze più retrive e conservatrici della zona. Un grande successo insomma. Andate a leggere anche voi sul Blog del gruppo,capita raramente di registrare notizie di eventi positivi, che non si può passarci sopra come fossero “normalità” (come dovrebbero essere). I media locali ovviamente anche in questa occasione non si smentiscono e tacciono: non c’è limite alla spudoratezza. Fino a quando noi, popolo, lo consentiremo non è dato sapere. Speriamo non per molto ancora.
“Una festa assolutamente riuscita, condivisa e partecipata anche da tutti gli avventori del lido senza problemi di sorta, persone che si sono mischiate e rapportate senza problemi con i ragazzi gay. Forse la grande e banale verità che la Lega e la Casa della Libertà negano sta proprio qui: tutti sono persone a prescindere dalle scelte personali!”( Gabriella Friso, responsabile dell’Ufficio Diritti di Les Cultures). “A Mandello c'è stato un clima che non avrei mai creduto di trovare nella nostra Italia, specie nella nostra provincia, per lo meno stando a come la realtà ci viene spesso presentata dai tromboni dell'informazione. Stamattina sulla Gazzetta di Lecco il resoconto della serata: una foto del lido (vuoto) e di una scritta omofoba ("olocausto gay") e il titolo "la città divisa". Chissà che idea si fa il lettore. E invece ieri c'era una folla incredibile, oltre ogni aspettativa. Ho visto famiglie con bambini, nonni con rispettivi nipotini in passeggino, gente di ogni età. Alla fila della torta tra le altre "sciure" mi ha salutato una che avevo incontrato al parcheggio mentre disperatamente cercava un posto.(…) Insieme, appunto. Ecco il bello della serata. Mi è sembrato di vivere soprattutto un clima di condivisione (altro che divisione!). Chiaro, senz'altro ci sarà stato che è arrivato mosso dalla curiosità, ma poi, più il tempo trascorreva, più la partecipazione ha preso il sopravvento. Non c'era un noi e un voi. Non c'erano gay o etero. C'erano persone. Come è giusto che sia.” (frank_0305 ).

Ho la sensazione che abbiamo perduto un momento di storia, un passaggio importante di rottura col passato bigotto ed ipocrita di queste zone geografiche. Non è possibile prevedere se ciò sarà sufficiente a cambiare lo stato delle cose, modificando la direzione sociale e politica (nel suo significato più pieno) fin qui seguita. Forse è sintomo di una mentalità troppo a lungo mortificata dal dovere dell’apparenza che ora, finalmente affrancata, affiora più giusta ed umana, mirando all’essenziale, a ciò che vale: la persona. Non il ceto, il ruolo, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, ma semplicemente la persona. Il successo di venerdì è un segnale nuovo, un piccolo germoglio vivo, forse ancora un po’ fragile che necessita di protezione ed alimentazione, giusto il tempo che impiegherà a crescere e a conquistare sicurezza e stabilità.Speriamo bene. Anche la pazienza può essere un' arte: la prospettiva di un risultato straordinario dietro l’angolo rende l’attesa meno pesante e deprimente.


PS Stamattina ho scordato un importante documento, naturalmente top secretissimo, vicino al pc cui avevo lavorato per pochi minuti con una collega. Attimi di panico, ansioso come sono . Fatta mente locale, i neuroni sono tornati immediatamente a funzionare segnalandomi il luogo della possibile dimenticanza e perfino la causa e cioè “rimbambimento da fiume di chiacchiere” della collega ciarliera. Beh, forse questa è la giustificazione che mi sono dato.Tornato a recuperare quanto dovevo non senza una certa apprensione, ho dovuto fare i conti con un Presidente ed un fiscale Ispettore (in visita proprio oggi, uff!), che s’intrattenevano dottamente a pochi metri dal mio tesoro!
Tranquilli: con nonchalance, inserendomi addirittura nella conversazione, mi sono avvicinato a umma a umma alle preziose carte facendole scomparire, “stile mago”, tra una risma di fogli bianchi, “scusa” per la mia intromissione nella sala. Tutto è bene quel che finisce bene, ma … che ne è della mia memoria?

1 commento:

Ulisse ha detto...

Fortunato te che almeno la memoria ce l'avevi io non l'ho mai avuta, quindi pensa un po' te. Per mantenerla in allenamento ti consiglio il Brain Training della Nintendo DS, se fatta tutti i giorni ti assicuro che mantiene la testa in uno stato meno catatonico del solito (mi riferisco alla mia ovviamente), quindi se già di tuo hai una buona memoria potrai snocciolare tutta la Divina Commedia come fa Benigni.
Ah! Io ci sono andato alla festa di Renzo e Lucio, è stata davvero una bella festa, ho ritrovato gli amici di Lecco che non vedevo da un po' ed ho visto con i miei occhi l'integrazione di cui parlavano gli articoli della Gabri e di Frank. Ad un certo punto non si capiva più chi era gay e chi no tanto che gli sguardi erano diventati fugaci non sapendo da che parte stesse l'ometto osservato ma come al solito certi giornalisti, se così vogliamo chiamarli, preferiscono guardare il dito invece della luna.