mercoledì, luglio 11, 2007

Parcere subiectis et debellare superbos*


Oggi a Roma una significativa cerimonia di cui non c'è traccia sulla stampa, ma che apprendo grazie a Fireman.

"Alle ore 12.00 presso il Parco Delle Valli (Montesacro), a due anni dal barbaro omicidio, il Comune di Roma dedicherà, con una cerimonia ufficiale, un viale a Paolo Seganti, giovane omosessuale barbaramente torturato e ucciso. Alla cerimonia saranno presenti la madre ed il padre di Paolo, il Sindaco Walter Veltroni, l'Assessora D'Elia, l'Assessore Di Francia e molti esponenti del movimento GLBT di Roma e Nazionali. ".

Mentre si discute dei diritti da accordare o meno agli omosessuali, resta ancora precario e non tutelato nel nostro Paese il più elementare e primario di tutti: quello alla vita. Le storie di discriminazioni, di violenze, di offese, di derisioni (che a volte inducono al suicidio) e aggressioni sono tante in tutta Italia.Troppi i casi di omicidio: una trentina nella sola Roma negli ultimi 15 anni, due persino nella piccola Como. La maggior parte di questi delitti, a distanza di anni, non ha colpevole.
Ancora più feroce della morte, se possibile, il comportamento dei media che con luoghi comuni e linguaggio pesante sembrano quasi giustificare la violenza: "Se ammazzano un gay è colpa sua perchè gay"(Liberazione, 17 luglio 2005).
I veri mandanti ed esecutori del delitto di Pier Paolo Pasolini sono ancora impuniti proprio perchè hanno potuto giocare sull'omosessualità dell'illustre vittima, indirizzando volutamente le indagini in un'unica direzione. Quella sbagliata.
Non è per nulla da sottovalutare la situazione perchè, se da una parte si registrano positivi passi avanti nella mentalità comune italiana ed una crescente sicurezza nel riconoscersi tranquillamente per quello che si è da parte di un numero sempre crescente di omosessuali, continuano subdoli incitamenti all'omofobia da più parti. Che vanno subito segnalati e stroncati sul nascere (v. post di ieri).

La cerimonia di oggi a Roma per ricordare Paolo Seganti e con lui tutte le vittime della discriminazione sessuale è un segno della volontà di cambiamento, ma è ugualmente significativo che la stampa non ne parli.
*Virgilio, Eneide

1 commento:

Anonimo ha detto...

Speriamo cambi presto la situazione, già troppe persdone sono morte per l'ignoranza di alcuni.