sabato, settembre 30, 2006

PRIMO OTTOBRE


Giornata speciale moser! Nel mio profondo si, è il ventesimo giorno speciale insieme. Tanti sono i ricordi belli di questi primo ottobre, tante le emozioni anche forti provate insieme ed anche qualche dispiacere.Abbiamo sempre lottato mo ed ogni traguardo è stato sudato ma sempre ci siamo arrivati e se qualche volta uno di noi era un pochino indietro ci siamo tesi la mano e trascinati con passione raggiungendo anche solo per pochi attimi momenti di pura felicità. Non voglio ricordare ora fatti particolari successi il primo ottobre, sono fatti e pensieri che restano dentro di noi e che ogni tanto ricordiamo con il nostro Dan,quando spontaneamente escono, ora sembrerebbe una forzatura.
Ti voglio solo stare vicini così semplicemente, in silenzio per qualche minuto. Vivendo intimamente questa giornata speciale.

Per te:

"Amo te per come sei, nei momenti bui in quelli colorati, nella fatica dei pensieri nel coraggio di crederci, sento in te il vento caldo della passione e quello tiepido della ragione, il tuo corpo sulle dita il tuo essere nella mia vita"

Ti amo tantissimo!
(En)

Vergogna umana (e cattolica)

" Il 18 settembre al TG Norba, il telegiornale di Telenorba (una TV regionale pugliese), hanno dato una notizia allucinante trattandola con ironia. Durante una processione religiosa in onore di San Giuseppe tenutasi a Copertino (LE), in cui il rigidissimo parroco aveva vietato un abbigliamento scollato, alcuni "fedeli" (definiti così dal giornalista) hanno selvaggiamente picchiato con delle sedie, davanti alle telecamere ed agli altri "fedeli", due cani colpevoli solo di essersi accoppiati nelle vicinanze della processione. Non solo la folla è rimasta indifferente, ma il tg ha commentato la notizia con ironia sorniona. La scena ripresa è stata devastante perché si è visto che uno di questi fanatici religiosi alla fine ha continuato a sbattere la sedia sempre nello stesso punto, e sotto c'era il cane.Un tale gesto doveva essere non solo fermato, ma anche denunciato formalmente alla polizia (peraltro presente alla manifestazione). ".
http://www.oipaitalia.com/appelli/randagismo_copertino.htm
Credo non sia necessario alcun commento: imporre la "morale" umana ai cani, giudicando e perseguendo la presunta impudicizia della coppia sorpresa dalla processione, può essere solo segno di ottuso fanatismo. Lo stesso che, con più eleganza ma uguale brutalità, ricorrendo ad un linguaggio erudito per distrarre dall'assenza di valide argomentazioni, si manifesta ognivolta che un gruppo di uomini tenta di imporre la propria personale morale agli altri umani.

venerdì, settembre 29, 2006

E la castagnata va...



Già numerosissime in pochi giorni le adesioni a quello che si preannuncia come l'evento glbt comasco della stagione, se non dell'anno. Le possibili date, per il momento solo indicative, sono domenica 8 o domenica 15 ottobre p.v., a seconda del parere degli esperti e naturalmente delle condizioni metereologiche.
All'unanimità le richieste sono per la scampagnata per i bricchi dell'intera giornata, con pranzo in baita. Vedremo se è fattibile dal punto di vista organizzativo. Formalizzate le vostre adesioni a comaschi2005@yahoo.it il più presto possibile per consentire una perfetta organizzazione dell'evento.

Post Scriptum: A quanti invocano il noleggio del pullman perchè "Fa tanto Priscilla" ancor più che per il numero dei partecipanti, rispondiamo subito: "Non se ne parla nemmeno per evitare ulteriori difficoltà di prenotazione".

giovedì, settembre 28, 2006

Ehi, ci sono anch'io!


Tranne che per qualche occasionale citazione, io non compaio mai su qso blog pur essendo una canina fondamentale all'interno di questa insolita, ma dolcissima famiglia. Ho 5 anni, di origine orientale sono anch'io riflessiva, magari anche un po' pigra, proprio come loro, i novios (eccomi nelle foto con l'on.Wladimir Luxuria e in spiaggia). Spesso sono l'ispiratrice delle loro profondissime riflessioni sull'educazione : di solito lo scontro (o confronto dialettico come dicono loro) nasce dall'osservazione di certe mie cattive abitudini che io apprendo ora dall'uno, ora dall'altro, ora dall'altro ancora. Li amo talmente tanto che mi piace imitarli, soprattutto nei difetti che a me sembrano essere le caratteristiche distintive di ciascuno di loro. Sono l'unica vera, autentica depositaria di quanto accade sotto questo tetto e se solo qualcuno mi stesse ad ascoltare...
Ora un problema che loro, i miei umani, non vogliono risolvere, ma si limitano a sollevare di tanto in tanto, riguarda proprio me: ser è deciso a farmi incontrare un paio di maschietti per venire incontro al mio naturale, pensa lui, desiderio di maternità, en e dan invece si oppongono decisamente. Arrivano persino ad addurre mie presunte inclinazioni saffiche pur di evitare una cucciolata che, dicono, sconvolgerebbe i bioritmi casalinghi. Io non avendo ancora conosciuto i piaceri del sesso (ma li vedo, usti se li vedo!), non so che fare non volendo dispiacere nessuno.
Mi è perciò venuta un'idea: c'è qualcuno in questo magico web desideroso di accogliere in adozione i miei eventuali cuccioli?
Garantisco già ora per i piccolini che certamente mi assomiglieranno nel corpo e nella personalità: canini ideali, dolci e coccoloni, per umani altrettanto dolci e coccoloni e un po' pigri.
E poi, una passeggiata con me/loro assicura immancabilmente incontri simpatici ed interessantissimi... (m)

mercoledì, settembre 27, 2006

Vita da circo


Volevo raccontarvi un ricordo che in questi giorni è molto presente in me.
Sin da piccolino ho sempre provato un fascino particolare per il mondo del circo. Non lo spettacolo ne tantomeno i poveri animali (andrebbero aboliti). La prima volta che vidi un circo non la ricordo, se non attraverso una buffa fotografia che mi ritrae su un elefante, credo di aver avuto al massimo 5 anni. Ricordo benissimo invece la prima volta che andai a vedere l'arrivo di un circo. Avevo 8 anni sotto la sorveglianza di una zia che abita nelle vicinanze della piazza che ospita i circhi.Insieme ad alcuni compagni di scuola fui arruolato da alcuni inservienti per aiutarli nei preparativi finali. Scaricavamo le sedie dai tir per portarle sotto il tendone, spianavamo la segatura in pista, insomma lavoretti semplici, il tutto in cambio di un biglietto omaggio per lo spettacolo della sera.Fu, fra l'altro,il mio primo incontro con persone extracomunitarie (allora era diverso), non nascondo che avevo un po di paura, forse comprensibile vista la mia giovanissima età, ma credo che grazie a quelle conoscenze abbia superato la diffidenza, allora inculcata dai grandi.
Negli anni questo "evento" l'ho ripetuto più volte. In me aumentava il fascino per questa vita, per quel mondo di sacrificio, di provvisorietà, di aggregazione, di coraggio, di sfide, di gioie. Un mondo a volte malinconico ma che riusciva a farmi sognare, quanti sogni ad occhi aperti......sino a far affiorare in me la voglia di partire con loro e non tornare più. Insomma nel circo trovavo un rifugio che stemperava le mie sofferenze adolescenziali ed i miei allora ignoti malesseri. Ancora oggi quando entro in un circo e sento quell'odore inconfondibile di segatura (per me è un profumo) l'emozione ha il sopravvento e per un istante rivivo le cose del passato. Oggi non voglio andare via. Riesco a godermi quei ricordi serenamente, solo con un po' di piacevole nostalgia! (En)

Milingo, La guerra tra etero e ... no


Il povero Milingo alla fine è incappato nella scomunica latae sententiae prevista dal Canone 1382 del Codice di diritto canonico. Da alcuni anni il vescovo africano dava segni di irrequietezza, specialmente dopo il matrimonio con Maria Sung nel 2001. L'aver ordinato vescovi ben quattro preti sposati dell' Associazione «Married Priests Now» da lui fondata negli Stati Uniti nel luglio scorso, lo ha posto automaticamente al di fuori della comunione romana, dopo i salti mortali cui aveva costretto Ratzi, allora prefettoCDF e il suo vice Bertone per riportarlo, redento, in quel di Zagarolo. La vicenda potrebbe sembrare definitivamente conclusa, in fondo Milingo un po' strano e confuso lo è o almeno lo sembra. Ci sarebbero due quadernetti verdi recuperati dallo spionaggio vaticano che lascerebbero pensare ad un suo piano ben strutturato per destabilizzare la Chiesa in Africa (http://www.korazym.org/news1.asp?Id=19237), ma sarà vero?
Il fatto è che pur illegittima canonicamente, l'ordinazione dei 4 episcopi c'è stata ed è a tutti gli effetti valida. Ora la Chiesa cattolica annovera , benchè scomunicati, 4 vescovi più uno (lo stesso Milingo) sposati. Che faranno? Si ritireranno in buon ordine o cominceranno ad ordinare preti e altri vescovi autonomamente, in aperta opposizione a Roma? Bah, certo che, senza fantasticare troppo, non mi dispiacerebbe si aprisse uno scontro (dialettico) tra le due visioni del prete, ma non l'obsoleta questione se debba essere celibe o no (ricordo che la motivazione della scelta celibataria non è teologica, ma solamente storica), piuttosto la riflessione più profonda, forse all'origine di certe fobie cattoliche, sulla identità sessuale del presbitero. Sì, perchè vista dall'esterno e con un po' di ironia non così lontana dal vero, potrebbe sembrare che lo scontro oggi sia tra preti etero e ... gay (naturalmente del tipo rigorosamente "velato". VV, velato vaticano).

martedì, settembre 26, 2006

Ma è già Natale?


Se non fosse che malsopporto l'inverno col suo bagaglio di freddo e gelo e quindi lo so riconoscere perfettamente, dal clima umano che respiro intorno a me potrei avere l'impressione di essere sotto Natale, quando tutti, naturalmente e senza forzature, sprizzano calore, simpatia e amicizia. Tra(nquilli), non sto parlando del clima domestico, dei miei novios che pure sono sempre estremamente dolci e causa di violentissimi incendi umani quotidiani, ma dei tantissimi amici che da un po' di tempo in qua frequentiamo. C'è in giro una voglia di esserci, di fare gruppo, di uscire dall'isolamento e comunicare, di vivere semplicemente l'amicizia come non avevo mai visto. Possibile ci sia sempre stata e io non me ne sia accorto? Noi comaschi non godiamo certo fama di umani calorosi, accoglienti. Piuttosto siamo tradizionalmente chiusi, diffidenti verso tutte le novità, specie le persone. Non sono solo le recenti occasioni di festa a segnalare il mutamento, sono tante piccole cose, dagli sms alle e mail(s), agli incontri diretti, ai sorrisi più frequenti del solito. La situazione nazionale non è che sia migliorata , anzi ci aspettano, come sempre, tempi duri. Vero che ci siamo liberati di Berlusconi e quindi di un modello onnipresente, esasperante al solo apparire, ma mi pare non giustifichi tanta "grazia". E poi a Como, l'Amministrazione è sempre quella, coi suoi uomini interessati più agli affari della Compagnia delle Opere che della città e della Provincia. Maggiolini, pensionato non molla e lancia avvertimenti minacciosi degni di un uomo d'onore a quanti aspettano con impazienza che lasci libero il trono.
Allora cosa c'è nell'aria? Forse una qualche fuoriuscita di gas inquinanti tenuta celata per non spaventarci?
Oggi sono rimasto affascinato ed ammirato leggendo il blog di RobyBandanas, che poi è il Robydellebandane già citato, l'omone nero di Silvia (mylife, tra i links), che vive un momento tutto particolare di cambiamento, di entusiasmo ma anche di consapevole realismo. Si confessa, apre il suo cuore agli amici che frequentano il suo blog come se fosse cosa normale qui, proprio nel gelido Nord. Dite quello che volete ma questo è essere Uomo, con la U maiuscola. Non è da tutti mettersi a nudo di fronte a gente che si conosce (spogliarsi di fronte agli estranei è troppo facile ed è esercizio spesso praticato nella comunità gaya, eh eh) e lui lo fa perchè ha un dono eccezionale che rivela intelligenza eccezionale: l'autoironia. Grande Roby, vacci piano con la dieta che ci strapiaci come sei!
Non è Natale ma il clima è favorevole, qualunque sia il motivo: diamoci dentro!

lunedì, settembre 25, 2006

STRANO ?

Saranno le polveri sottili, il fumo delle saldatrici, gli scarichi delle termomacchine che seguo in svariate ditte , ma stasera sono ancora qui.
Strano periodo dentro me. Vecchi stati d'animo che dopo un pò di tempo tornano. Sara il periodo, molto intenso per via del lavoro che mi debilita fisicamente. Le uniche forze che mi rimangono le uso per pensare. Penso a qualcosa di preciso e mi ci concentro.
Qualche giorno fa ho rivissuto vecchie ansie, realizzate e razionalizzate immediatamente, che pero mi scuotono. Perchè tornano adesso quando pensavo di averle completamente superate?
Forse mi fa anche piacere averle, ovviamente dopo averle studiate e interpretate.
Fanno male queste sensazioni, ma trovo giusto parlarne, anche perchè è una delle classiche domande che ci pongono i nostri amici e le persone che decidono di conoscerci.
Mi sono trovato a rifare i conti con delle vecchie "gelosie". La metto tra le virgolette perchè non la reputo la parola giusta, però rende un pò piu l'idea. Non so che cosa mi abbia scatenato tutto questo, magari debolezza psicologica oltre a quella fisica, forse anche un periodo in cui vorrei essere tanto coccolato e accarezzato dai miei compagni. Loro gia fanno tutto questo, mi fanno sentire sempre che ci sono. Sono io che in fondo a me stesso vorrei parlare, urlare le splendide emozioni che provo ma che fatico a farlo nel momento in cui potrei.
Ebbene si quello che dicevo a chi ci poneva la domanda è vero! Questo tipo di "gelosia" esiste, ma va combattuta! Lo feci mesi fa, adesso so come prenderla, anche se non riesco ancora a non farla penetrare in me. Visto che i miei due fagiolini, fin dall'inizio, mi ripetevano di essere chiaro e di non aver paura di parlare, ora lo faccio qui. Non li prendo impreparati, avendo gia accennato nelle ultime sere di questo mio periodo, neanche di una settimana.
La cosa che mi ero ripromesso, era di non farla pesare a loro. Ma non era una cosa che dovevo nascondere per non farla vedere. E una situazione in cui si deve ragionare da soli e con chi ti ama perchè sicuramente e in grado di capirti e al massimo aiutarti. Ormai penso di sapere come prenderla, anche se come gia detto non riesco ancora a farla stare fuori. So che tutto questo passerà in brevissimo tempo, devo solo stare attento a non volerla contrastare con troppa violenza psicologica, come fatto in passato e come ogni tanto faccio ancora.
Devo dire che sono un pò autolesionista, pero le cicatrici fanno molto uomo vissuto.. ;-)
-D-

Settembre,andiamo.E' tempo di... castagnata?


Troppo facile ricordare il non caro D'Annunzio con questo tempo. Piove, le giornate si accorciano e si raffreddano, pei boschi van gli omini con la cavagna. Mi pare poco elegante, anzi volgare, convocare i soliti festaioli comaschi per una fungata: agli equivoci scontati risponderebbero dure le sorelline poco interessate alla micologia. Meglio la più neutra castagnata, perchè anche la caccia alle lumache non riscuoterebbe successo per il motivo opposto.
La natura di questi tempi è generosa, forse per consolarci del cambiostagione: peccato non approfittarne.
Tocca allo zioMario lanciare ufficialmente dal suo sito GLBT la proposta di un pomeriggio (o l'intera giornata, perchè no?) tra i boschi locali o valdintelvesi, sempre che non tema l'apertura della caccia: il bear rappresenta un trofeo ambito da troppi cacciatori...
Ma quand'è il tempo delle castagne? Qualcuno lo sa che ci si organizza?
Foto: interessante castagnatt della valle del Lura

25 Settembre

Sono le 0.31 di lunedi 25 settembre. Sono qui solo con me stesso dopo aver trascorso l'intera giornata con i miei amori. E' stato un fine settimana difficile.
La nostra meravigliosa avventura sta per compiere un anno e non sono state solo "manfrine" (termine usato dallo Zio Mario per descrivere i nostri post più appassionati e romantici), ma anche giorni di confronto, a volte duro. Com'è giusto che sia quando si ama senza limiti e quando è inevitabile passare anche dalla sofferenza per essere migliori. Ci mettiamo in discussione spesso, attenti l'uno all'altro e pronti a capire le esigenze di ciascuno che per questioni anagrafiche non possono che essere diverse. Sorge in noi, a volte, la paura di limitarci reciprocamente. Più di tutto la paura che questo amore limiti in qualche modo la giovinezza del nostro Dan, a volte, è proprio insopportabile. Ma e' difficile controllarsi quando si ama, quando ci si abbandona al sentimento puro senza condizionamenti. Diventa necessario affrontare anche il minimo problema e soprattutto non perdere mai di vista la realtà, se si vuole arrivare lontano, e noi tre, ne sono sicuro, lo vogliamo.
A volte esagero, sono quasi ossessivo, arrivo addirittura a pensare che la meravigliosa bellezza sia un ostacolo. Dan per ora mi sopporta, ci sopporta.
Ogni giorno offre spunti di conoscenza e tanto più si va nel profondo tanto è più grande la passione che ci unisce regalandoci anche certezze. Poi certo è bello sognare, quanti sogni in quest'ultimo anno, un po' sono tornato bambino (Ser non ridere!), adolescente, innamorato. Sono già tanti i bei ricordi, le cose fatte insieme, le nuove amicizie. Chi sperava tanto, chi sperava di ricevere così tanto bene anche dagli amici? Eppure così è stato. (E.)

domenica, settembre 24, 2006

Post pizzata

Prendo spunto del post di (credo) S. per ringraziare tutte le persone presenti alla pizzata di sabato sera. 28 persone su un tavolo da 25.. incredibile... All'inizio dovevamo essere 23. Oviamente ho prenotato per 25.All'ultimo minuto, qualcuno ha dato buca, e già pensavo a come riempire i posti rimasti vuoti, ma alla fine... Sorpresa!!!! i posti vuoti non c'erano più, anzi ne mancavano. Comunque una piacevole serata che mi ha dato modo di conoscere ancora persone nuove e pian piano conoscere un pò di più, quelle "già viste". Una serata dove ho sentito e visto cose mai viste e sentite prima.. Addirittura ho visto qualcuno fumare ( cosa che non ha mai fatto in vita sua) solo nella speranza di cuccare ( ovviamente facendosi offrire la sigaretta dalla persona interessata). Peccato la ovvia dispersione dopo la pizzata. Parte del gruppo è andato a Milano e parte a Erba. Io ero tra i secondi.. si andava a fare karaoke, e il mio desiderio di cantare aumentava sempre di più (per la cronaca... è dalla festa a casa vostra che avevo voglia di cantare....) Per E. sai cosa ho cantato????Renato Zero!!!!!!!!oddio ma sto scrivendo un poema.. doveva essere solo un commento.. Va beh scusate... GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE a tutti i presenti alla pizzata!!!!
zioMario

sabato, settembre 23, 2006

Pizzata gaya

Stasera ennesima occasione per far festa! GayComo (v.link nella pagina) ha organizzato la prima pizzata dalla sua fondazione. Altre ce ne erano state in passato, proposte e realizzate dallo zioMario che poi è diventato zioMarioGayComo che alla fine è uguale: c'è sempre la pizza in compagnia. Per eventuali ritardatari che non si fossero iscritti entro l'ultimatum imposto alle 17.00 di ierisera (beh, trattasi di organizzazione seria e quindi non ci si improvvisa gaycomaschi. A dir la verità neanche gay, ma si sa mai, newentries sono sembre fin troppo ben accette.), pare che lo zio, nella sua illimitata conoscenza della natura glbt e persino preveggenza quasi, abbia appositamente riservato qualche posto, quindi affrettatevi inviando e mail al già stracitato sito lariano.

venerdì, settembre 22, 2006

Pensando un po'

L'altro giorno esprimendo l' opinione personale dal mero punto di vista teoretico sul discorso di Ratzingher a Ratisbona, mi è capitato di riflettere ancora una volta sul significato di cultura. Mi tornava in mente l' insistenza di Falcone, Borsellino e Caponnetto (e tanti altri magistrati e grandi uomini naturalmente) sulla necessità di fare cultura nelle scuole, nella società civile, ovunque, per vincere la pseudo-cultura mafiosa radicata ormai nella maggioranza degli italiani. Quella pseudo-cultura che oppone il cittadino allo Stato considerato nemico da cui difendersi, che è poi la stessa convinzione che ha permesso la nascita e lo sviluppo delle mafie nei territori in cui lo Stato era ed è latitante.
A scuola spesso la cultura è ridotta a conoscenza e conservazione del patrimonio dei saperi del passato e questo diventa non raramente motivo di disaffezione per i giovani studenti costretti ad imparare qualcosa considerato morto, superato. E' invece espressa nell'etimologia del termine (dal latino cultus da colere =coltivare) l'idea di azione, movimento, novità. Altro che conservazione, sepoltura! Il patrimonio del passato, riconosciuto prezioso, nel momento in cui entra in contatto con gli uomini del presente, cioè con gli studenti , diventa qualcosa di assolutamente nuovo perchè attualizzato attraverso la mediazione dei docenti. La scuola è perciò laboratorio culturale, luogo di coltivazione/educazione/ crescita. Lo è lo stesso scambio tra generazioni diverse, tra persone diverse che incontrandosi e dialogando arrivano necessariamente ad una qualche mediazione. Cosa rende allora difficile se non impossibile il dialogo tra culture diverse, religioni diverse, orientamenti politici, sessuali diversi etc? Penso immediatamente due possibilità: la non volontà di coltivare (crescere, sviluppare, fare cioè cultura) e la non abitudine all'uso della ragione, ricorrendo troppo frequentemente alle certezze acquisite del patrimonio personale o familiare, popolare etc. Il facile indottrinamento dei media, TV in testa, può far breccia millevolte più incisivamente nella testa dello studente che un anno intero di dotte lezioni del miglior professore sulla piazza. L'indottrinamento acritico, del tutto distinto dalla ragionevolezza, induce il convinto (da cum-vincere) ad aggrapparsi a ciò che appare forte, deciso, sicuro. Il rischio è oggi più forte che mai, tempo postmoderno uscito dalle crisi ideologiche e dal fallimento dei totalitarismi del secolo scorso. Incapaci di orientarsi nelle incertezze e nebbie di questo inizio secolo, sembra più semplice affidarsi appunto non a chi ha delle ragioni da offrire, ma a chi ha delle forti certezze da esibire ed imporre (anche con la violenza, fisica o psicologica). Troppo facile indicare nei fanatismi religiosi di ogni tipo l'esempio lampante di ciò: in realtà ogni forma di rifiuto al dialogo e all'incontro con l'altro (che è sempre diverso) è rinunciare alla ragione, alla straordinaria possibilità di fare cultura e quindi di crescere.
Mi chiedo se io riuscirei a riconoscere l' eventuale bontà di un ipotetico discorso "secondo ragione" del cavaliere plastificato di cui non ho alcuna stima, anzi... Beh, per fortuna il problema non mi si porrà mai nella realtà, resta però il fatto che la stima verso l'altro è indispensabile perchè si cerchi/accetti il confronto. Ma a proposito del "valore" dell'altro ho già scritto lo scorso 19 agosto...

giovedì, settembre 21, 2006

La cammellata nel deserto


Come anticipato la serata di ieri ha avuto per protagonista la nostra amica Simo, lariana bavarese, reduce da una vacanza in Marocco, anzi Morocco per la precisione, con una nota associazione specializzata nell'organizzare avventurose vacanze in tutto il mondo. E indubbiamente i 15 gg marocchini della S, sono stati un'unica grande avventura all'insegna della inculturazione accelerata a partire dal cibo, rigorosamente locale, fino all'uso delle strutture alberghiere non per i soliti occidendali alla ricerca del comfort, ma gli spartani ryad frequentati dai locali. Beh, sarà capitato anche a voi di incrociare questi gruppi di avventurosi in qualche aereoporto internazionale, oppure di vederli apparire mentre ve ne state comodamente sdraiati ai bordi della splendida piscina del loft che vi ospita in Kenia, piuttosto che a Katmandu. Sono immediatamente riconoscibili perchè viaggiano sempre in gruppi di 15/20, sempre trafelati e di corsa, smunti e sciupati, come se stessero perdendo l'ultima grande occasione della loro vita. La loro è sempre un'apparizione veloce: li intravvedete un attimo e poi più, salvo poi coglierne il passaggio fugace dalla parte opposta del Paese, più magri e pallidi, alla ricerca disperata di un bagno. Solitamente soffrono di violente dissenterie, anche se l'incontro avviene in Irlanda e non a Bombay.
Ad ogni modo S. è tornata entusiasta perchè ha vissuto da "viaggiatrice" e non da banale turista (ricordate "Il the nel deserto"?) l'Africa subsahariana, fiera di ... avercela fatta, di essere cioè sopravvissuta. Questo spiega l'orgoglioso racconto del peeling violento subito in un hammam (bagno pubblico, non bagno turco/sauna dell'immaginario europeo) insieme alle sue 12 compagne terrorizzate, già duramente provate dall'attesa umiliante, completamente nude sedute sulle piastrelle del pavimento. Qualcuna tra le più avanti con gli anni è arrivata persino a immedesimarsi nelle detenute dei campi di sterminio nazisti! E' pur sempre un'esperienza.
Il gruppo era sbarcato a Casablanca, per ripartire immediatamente per le città imperiali, Meknes e e poi Fes, e poi verso Erfoud e Merzouga per visitare l'Erg Chebbi, l'unico vero erg sahariano del Marocco, cioè una di quelle enormi distese di dune di sabbia tipiche del Sahara . Montati i cammelli per la "cammellata", gli eroi hanno raggiunto, dopo circa un'ora e trenta di viaggio (e vari richiami del cammelliere a causa dell'assordante vociare femminile culminati nell'immancabile invito ad "imparare ad ascoltare il silenzio"!), una tenda berbera dov'era previsto il pernottamento. Il paesaggio è magico, a seconda dell'ora della giornata le dune cambiano colore passando dal rosa all'oro e al rosso, la tenda invece riporta alla realtà con i suoi enormi scarafoni che hanno convinto il gruppo a scegliere di dormire sotto le stelle. Anzi la luna. Piena. Irripetibili le esperienze vissute quella notte: mi pare di aver capito che in quell'occasione S. abbia deciso di conoscere ancora più da vicino la realtà indigena, concedendo le proprie abbondanti grazie (tanto anelate nella fredda Germania come nel caldo Magreb, proprio vero che tutto il mondo è paese!) a uno o due cammellieri. Lo sapevate che hanno i piedi palmati per non affondare nella sabbia? Non si finisce mai di imparare!
La bellissima regione subsahariana con i vasti paesaggi solcati dalle fertili valli fluviali del Draa e del Dades, su cui si stagliano imponenti kasbah di terra rossa, verdi palmeti e i cieli del deserto ha segnato il passaggio degli indomiti tra le Gole del Todra e le valli del Dades e delle Rose. Finalmente la mitica Marrakesh con sosta intermedia ad Ait Benhaddou, una delle kasbah meglio conservate del Marocco e scenografia di numerosi films western. Marrakesh è il fiore all'occhiello del Marocco, forse meno bella architettonicamente rispetto alle altre città imperiali, ma sicuramente affascinante per la sua intensa vita. La famosa piazza Djemaa el-Fna è probabilmente lo spettacolo all'aria aperta più vasto del mondo; la piazza si anima nelle ore serali di bancarelle che vendono cibo, giocolieri, cantastorie, incantatori di serpenti, acrobati, ognuno circondato da gruppi di spettatori. Proprio in questo caratteristico spazio commerciale, S., continuamente palpeggiata a mani piene da divertiti locali, ha preteso dall'ultimo sventurato sorpreso con le mani sul...sacco ben 10 dirham (= 1 euro), giusto per non inflazionare il mercato.
E naturalmente il mare... Bellissimo, stupendo ma... glaciale.
Insomma quindici giorni esageratamente da protagonisti, nutriti solo di tagin e cus cus, niente alcool e generi di conforto vari. Davvero entusiasta la S. che ha voluto vedessimo le sue 1234 magnifiche fotografie.
L'umore non ha subito alcuna variazione nonostante abbia riportato a casa, con la pelle, un'intera colonia di pulci marocchine. E la solita dissenteria naturalmente.(s)

mercoledì, settembre 20, 2006

Priorità

Sono riuscito a stanare il lupo dan, alias tony manero, che, richiamato pubblicamente, ha gentilmente offerto la sua competenza tecnica per raccontare ai lontani la gloriosa partita di sabato, Ganimede contro Saffo.
Bene: trattandosi del blog di tresnovios è giusto che anche i miei compa si diano da fare evitando che sia sempre il sottoscritto a tediare la moltitudine di lettori che ci segue da ogni parte del mondo nella speranza di avere una visione tutta lariana (e magari gaya) della realtà. Già la grafica di questa pagina è la chiara ammissione pubblica della nostra totale incompetenza circa le immense possibilità artistiche dell'informatica, cerchiamo almeno di compensare la mediocrità estetica con la pluralità delle voci, visto che abbiamo la fortuna di essere appunto in tre! Sono però da comprendere i miei pigri, ma sempre stra-amati, en & dan: lavorano parecchio e la sera non resta molto tempo, se non sottraendolo al nostro bisogno mai bastante di stare insieme, condividendo quanto successo nella lunga giornata di lontananza. Storia ordinaria di qualsiasi coppia o tris, che è poi uguale.
Ci sono poi gli amici che sono importanti e che contribuiscono significativamente ad arricchire le nostre vite con il loro affetto ed il loro esserci. Stasera viene a trovarci, di passaggio come sempre, Simo, trapiantata per libera scelta da ormai più di 20 anni a Munchen. E' un'amica di vecchia, vecchissima data, con la quale è sempre bello ritrovarsi appena possibile. In qualche ora scambieremo i diversi vissuti, naturalmente con un'attenzione particolare al gossip (tiene un programma radiofonico di politica e attualità per la comunità italiana) e alle avventure piccanti in terra bavarese.
E così scorre velocissimo il tempo con le tante cose da fare che il più delle volte restano bei desideri impossibili da attuare. Ci si chiede di tanto in tanto quali siano le priorità, ma non è facile darsi una risposta per poi operare scelte. Così, capita, optiamo per la non scelta nella speranza non si riveli una cazzata.
Il bello, uno dei tanti, dell'essere in tre e che anche le responsabilità degli errori si con-dividono...(s)

martedì, settembre 19, 2006

Quando il dialogo spaventa


"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". La frase dell’ imperatore bizantino Manuele II Paleologo, risalente forse ad un Dialogo del 1391, pronunciata da Benedetto XVI lo scorso 12 settembre nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg, è la causa della rivolta dell’integralismo islamico in tutto il mondo. In realtà la dotta lezione del papa di fronte all’universitas scientiarum introduceva un interessantissimo discorso sul legame essenziale tra la ragione umana e la fede nel Dio che è 'Logos', ragione e parola, mostrando che questo legame non è confinato nel passato, ma apre oggi grandi prospettive al nostro desiderio di conoscere e di vivere una vita piena e libera.
Continua Benedetto XVI: “L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω” (sun logo), è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…".
Indubbiamente si è trattato di una lezione di teologia all'altezza del luogo in cui è stata pronunciata, la prestigiosa Università di Ratisbona, in perfetta sintonia con la predicazione del papa tedesco che intende restituire una struttura teologica alla Chiesa, dopo l’evangelizzazione di massa del predecessore Giovanni Paolo II.
Agire contro la ragione è sempre in contraddizione con la natura di Dio o è soltanto convinzione della filosofia greca?
Con il λόγος giovanneo abbiamo “la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi.”, coronamento dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione già presente fin nel Vecchio Testamento. Entusiasmante e persino con una vena di dolcezza l'allargamento del concetto di ragione"Perché con tutta la gioia di fronte alle possibilità dell'uomo, vediamo anche le minacce che emergono da queste possibilità e dobbiamo chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell'esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza.(...)È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori. Ritrovarla noi stessi sempre di nuovo, è il grande compito dell'università."
Appassionato ed appassionante, il papa , da fine docente qual è, sviluppa il discorso in modo estremamente interessante tanto da suscitare l'attenzione pensante di credenti e non, offrendo un significativo contributo al dialogo tra le culture e le religioni. Forse proprio per questo ha scatenato una delle più violente campagne di disinformazione mediatica degli ultimi tempi.
Le polemiche interne all’occidente e le ire di certo mondo islamico, sono l’ennesimo chiaro esempio di come è possibile strumentalizzare l’informazione, semplicemente estrapolando una frase dall’intero contesto. Proprio nel momento in cui è urgente il dialogo tra le culture e le religioni, riprendono violentissime le minacce, culminate forse anche nell’uccisione di suor Leonella Sgorbati ( v. foto) in Somalia. Sembra un gioco già visto l’attacco verbale (e non solo) per rendere inoffensiva l’unica arma in grado di sconfiggere davvero il terrorismo e la violenza, cioè la Cultura. Ma non se ne sono accorti soltanto i fanatici muslim della pericolosità di un laboratorio culturale: quanti in Occidente si sono levati in questi giorni a soffiare sul fuoco della polemica sono gli stessi che da sempre invocano l’uso delle armi, dimostrando di non aver compreso (e nemmeno letto) il profondissimo discorso di Benedetto.(s)

Commento tecnico

Eccomi! Forse qualche volta riesco anch'io a superare la pigrizia nel poco tempo libero che ho!
Per correttezza d'informazione, sabato sera abbiamo vinto 6-4! Uff ser non svalutiamo le nostre prestazioni! Comunque hai centrato pienamente il motivo di questa gara semi-agonistica...
Tutte e due le squadre, molto determinate, sono scese in campo con un evidente voglia di diverstirsi e non solo. Forte sicuramente era la voglia di dimostrare il proprio valore; molto meno intuibile ma sicuramente piu evidente nelle nostre sorelline in campo.
Dal punto di vista tecnico noi ometti lasciavamo molto a desiderare, come del resto dal punto di vista fisico: che larvette uffa! Nonostante questo, l'impegno e stato massimo anche se per molti di noi non e lo sport preferito.. non sono mancati i colpi duri; ser ha dimostrato tutto il suo pollice verde nel falciare le povere gambe della nostra silvia; cose che capitano ad un amante della natura come lui!
Le ragazze, hanno dimostrato di avere molta tecnica, ma e prevalsa la nostra stazza: su quella non si discute!
Dopo questo rapporto tecnico, volevo ringraziare tutti i partecipanti alla festa; in campo e non.
Ci siamo regalati delle ore stupende di allegria e sport! Bravi tutti!!!!!!

Un abbraccio forte a chi non e potuto esserci....

domenica, settembre 17, 2006

La vittoria

Ce l'abbiamo fatta! A vivere una bellissima serata tutti insieme all'insegna della simpatia e dell'amicizia, intendo.
Per la cronaca anche a vincere la partita (5-4), ma i dettagli di questa e i commenti li avrete da Dan, appena supererà la pigrizia e l'avversione per la scrittura.
Molti amici non hanno voluto mancare all'appuntamento. Ci siamo trovati puntuali (beh, le donne non si sono smentite e si sono fatte attendere) al Vergosa di S.Fermo, chi per giocare, chi per tifare, tutti comunque protagonisti vivaci e calorosi. Ridendo di noi stessi, ci siamo lasciati alle spalle i problemi di sempre per godere della compagnia e della allegria che deriva dallo stare bene insieme. Davvero un bel momento di conoscenza e di affiatamento che stimola a "fare gruppo", uscendo dall'isolamento più o meno volontario in cui spesso ci releghiamo per stanchezza o, peggio ancora, per commiserarci dei nostri guai. Abbiamo concluso la serata tutti insieme (più di 30!) in pizzeria: stanchi, ma rilassati e fieri di noi stessi e delle nostre sorelline.
A completezza dell'informazione: non sono state necessarie prestazioni di alcun tipo da parte dei tre paramedici a bordo campo che ringraziamo comunque per la solerte e rassicurante presenza.
PS Un saluto a Lorenzo che ci segue da Lecce.

sabato, settembre 16, 2006

Pre-partita

Allora stasera si gioca. Machissenefrega di come andrà, delle figuracce, del fiato corto, delle tecniche inesistenti o delle tattiche improbabili! Vogliamo solo divertirci e ,ridendo, creare tra noi un feeling più profondo di simpatia e stima. Saffo contro Ganimede, donne e uomini che, in una sperduta provincia di fontiera in cui vige il massimo formalismo e rispetto delle convenzioni, vogliono essere semplicemente se stessi, contenti di essere come sono, vivendo la normalità della spensieratezza nell'amicizia.
Può bastare per superare l'imbarazzo, l'ansia da prestazione, la svogliatezza.

venerdì, settembre 15, 2006

Sorpreso in bagno con l'amico al pranzo di nozze


La neosposina va in bagno a ritoccare il trucco prima del taglio della torta e sorprende il neo marito con l'amico di una vita. E' successo in Valtellina dove si è rischiato il linciaggio perchè i parenti della donna, arrivati dalla Sicilia per festeggiare le nozze, hanno ritenuto un'offesa oltraggiosa il neotradimento del parente acquisito, per giunta omosex. I due uomini si sono salvati fuggendo dal retro...
Ci sarebbe da sorridere se non fosse che solleva un problema ancora diffuso nel nostro Paese, persino nel Nord industrializzato e civile: sono molte le persone che continuano a nascondere agli altri (e forse a se stessi) la propria identità sessuale con il matrimonio, invocato da più parti come ultimo baluardo dei valori della nostra società. Forse sarebbe meglio, proprio per la sua sacralità, proporlo come scelta libera, consapevole e responsabile, anzichè imporlo quale unica possibilità di amore socialmente riconosciuto.

Venerdì

Piove anche stamattina. E c'è lo sciopero dei trasporti. Calare a Milano sarà la solita impresa che si propone ognivolta c'è coincidenza tra le due situazioni. Meglio partire un po' prima.
E' morta Oriana Fallaci. Per me che la ricordo negli anni straordinari del giornalismo di frontiera, di "Un uomo" e "Niente e così sia", era un po' già morta da anni: la malattia, la solitudine, il volontario esilio l'avevano incattivita e assogettata alla logica del mercato. Da molto i suoi libri, pur oggetto di operazioni pubblicitarie straordinarie, segnavano un flop dietro l'altro.
Il papa ha fatto incazzare i musulmani. Leggerò il discorso fatto all'università di Ratisbona: pare si sia messo ad insegnare l'ortodossa interpretazione del Corano agli ismaeliti! Ora tutti attendono chiarimenti. Vedremo.
Intanto continua la novela Telecom: anche Prodi riesce ad infuriarsi perchè lo tengono sempre all'oscuro di tutto.
Ierisera, con Annozero, è tornato Santoro in Rai, mentre la Palombelli ha rinunciato a Domenica in.
Buon venerdì a tutti!

giovedì, settembre 14, 2006

Crimini e affari


Si parla tanto degli abusi sessuali del clero cattolico e leggo che negli U.S.A. nel solo 2005 le diocesi hanno speso 500 milioni di dollari per le varie cause in cui sono incappate. Fin qui tutto già noto. Meno noto è che una società italiana quella di Pasquale e Raffaello Follieri sta tentando di rilevare i patrimoni immobiliari che le diocesi sono costrette a vendere per far fronte alle ingenti spese. Consulente numero uno del Follieri Group negli Stati Uniti è l'ing. Andrea Sodano, nipote del cardinale Angelo, il Segretario di Stato Vaticano uscente.
Il "Wall Street Journal" ha comunque rilevato che il forte legame col vaticano non è riuscito però ad incantare le diocesi americane che preferiscono vendere immobile per immobile piuttosto che svendere al Follieri. Su venti affari che il Follieri Group ha tentato di concludere con dieci diocesi negli ultimi tre anni, solo tre sono andati in porto.E di questi tre, due hanno avuto un seguito molto travagliato, a Philadelphia e a Chicago, con rivolte del vicinato, case andate a fuoco, ristrutturazioni e lottizzazioni non approvate dalle autorità.
Inutili i tentativi dei Follieri di circuire la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti: ad ogni riunione della Conferenza i Follieri si fiondano nell'hotel che la ospita, ma senza ottenere risultati significativi.
Insomma, crimini sessuali sono commessi da membri del clero per difendere i quali i vescovi sono costretti a svendere il patrimonio immobiliare (e questo forse è l'unico aspetto positivo in una storia che nn conosce limiti di squallore), sul quale tenta di speculare un Gruppo strettamente legato al numero 2 del Vaticano. Si può precipitare più in basso?

mercoledì, settembre 13, 2006

La sfida

Siamo impegnati nei preparativi per la grande sfida di sabato prox a calcetto: sorelline contro noi. Una sfida che ci è toccato raccogliere perchè abbiamo un onore da salvaguardare, ma che fatica trovare almeno 7 giocatori per assicurare eventuali indispensabili ricambi! Ci siamo però riusciti ed ora possiamo concentrarci sulle tattiche da adottare per vincere. Perchè vogliamo vincere. Non solo perchè il nostro unico vero giocatore, Dan, alias Tony Manero, ci ha pesantemente minacciato in caso di sconfitta, ma anche perchè... perchè...Beh, dobbiamo vincere e basta, senza un perchè.
E poi vantiamo almeno due giocatori da records: il primo scenderà in campo dopo almeno 21 anni di inattività, il secondo (portiere) ha subito 31 goals in una partita. Niente male , no?
Nessuno sconto alle avversarie che sono tutte giocatrici professioniste ed atlete in perfetta forma.
Le due squadre saranno accompagnate dalle rispettive tifoserie che renderanno l'evento sicuramente imperdibile. Forse la nostra è ancora da istruire (ho il dubbio che non abbia molta dimestichezza con lo sport), ma sarà sicuramente la più colorata e vociante e questo basta a rendere interessante ed unica la serata.
Ah, dimenticavo: chi sperava in un rinvio per maltempo (previsto) metta il cuore in pace: hanno scelto - loro, le terribili!- un campo coperto...

martedì, settembre 12, 2006

Salvador Allende

Salvador Allende
11 Settembre 1973
CILE
30.000 morti accertati
oltre 600.000 torturati

domenica, settembre 10, 2006

We will never forget


11 settembre, quinto anniversario dell'attentato del World Trade Center in cui sono rimaste uccise 2996 persone.
William Ralph Raub, agente di cambio di 38 anni di Saddle River (N.J.), la cui memoria ci è stata assegnata dal sito http://www.dcroe.com/2996/, era una di queste.
Di fronte alla morte, a maggior ragione quando assurda e provocata volontariamente da altri uomini, solo un "silenzio pensante" restituisce piena dignità a chi è stato violato nella vita o negli affetti più cari.
Il sacrificio gratuito di tanti innocenti non sia pretesto di altre carneficine di innocenti.

Grazie, amici!






Una serata speciale quella di ierisera. Un desiderio, quello di condividere con tanti, tantissimi amici momenti di gioia e serenità, nato qualche mese fa, ma poi accantonato: la nostra casa è piccola e poter accogliere tutti è impossibile. Poi, quasi all'ultimo, un' idea e la possibilità di usufruire di un altro spazio.Nel giro di una settimana quel desiderio rimasto in un angolo, è diventato realtà.
Tanti amici si sono uniti a noi all'insegna del divertimento semplice, improvvisato, tutti con la stessa voglia di stare insieme, approfondire conoscenze o reincontrarsi con un'estate alle spalle da raccontare.Fondamentale il contributo di Sara e Marco, che con la dolcezza e la disponibilità di sempre ci hanno dato una mano ad approntare lo spazio a disposizione. Silvia si è rivelata una perfetta animatrice, trascinando un po' tutti in pista e regalando ad ognuno il proprio momento di gloria.
C'era l' "0mone nero" che passava dai volteggi leggeri come piume ai racconti esilaranti contraddistinti dalla sua sonora risata. Il coraggioso Mirko, che indossava una parrucca da urlo, ha fatto un'entrata da star creando non poca curiosità nei presenti. Grande Mirko: è bello stupire ed essere stupiti!
Due fantastici ballerini di salsa e baciata, Luisa e Roberto, ci hanno lasciato a bocca aperta. Un incontro stile "carràmba" tra una prof. ed il suo allievo, un po' di imbarazzo, immediatamente risolto con un "Salve Prof", ha magicamente riavvicinato generazioni diverse.
ZioMario, da uomo pubblico e politico in carriera, non ha perso tempo pubblicizzando la nascitura associazione lariana e l'appuntamento del prox 23 settembre per la pizzata.
Il nostro Tony Manero (dan) ha dato il massimo, ma al 5 cuba è andato in botta ....Sti giovani!!!!ma si è ripreso, eccome se si è ripreso.....basta una parrucca e .....!!!Per i più romantici non sono mancati stupendi fuochi pirotecnici, casuali, inaspettati, vicinissimi, quasi fossero solo per noi.Un grazie di cuore a tutti!!! (e)

sabato, settembre 09, 2006

Ancora festa!


Stasera ci incontriamo con un po' di amici per far festa. Un'altra. Negli ultimi tempi in effetti sembra siamo diventati festaioli: non ne manchiamo una e, se non c'è, la inventiamo noi.
Come stasera appunto.
Su questo blog gli interventi che commentano, segnalano i problemi e i tristi fatti della vita si alternano agli annunci e alle cronache delle feste cui partecipiamo. Ne risulta un quadro schizofrenico della nostra esistenza.
Dalla guerra in Libano, che distrae dal vero irrisolto problema Mediorientale, alle violenze tutte italiane ( ed elvetiche), dalla mala gestione della "cosa pubblica"al menefreghismo qualunquista della maggioranza degli italiani (e specialmente dei comaschi), tutto appare come una corsa rapidissima incontro alla depressione . Qua e là uno sprazzo di gioia, di serenità familiare, un simpatico happening con gli amici, quasi a riconciliarci col mondo e con la vita. Beh, mi sembra scorra così l'esistenza dei più.
Visitando il Sud del mondo, la scoperta che maggiormente sconvolge noi occidentali è la "alegria de la vida" che caratterizza la gente pur immersa in situazioni subumane e disperate.
E' incoscienza? Rassegnazione? O invece è, in mancanza delle "cose", delle ricchezze, puntare tutto sulla socialità, sulle relazioni umane, sul sentirsi parte di un popolo?
Possiamo avere tutto, ma se soltanto una delle relazioni che intratteniamo con i nostri simili si incrina, si guasta, d'un botto perdiamo la serenità e l'allegria della vita. A nulla valgono i tentativi di distrazione, la giornata è rovinata.
Stasera faremo del nostro meglio per curare le nostre relazioni umane: vogliamo essere e sentirci vivi. Insieme ai nostri amici.(s)
* In foto un angolo del nso terrazzo

venerdì, settembre 08, 2006

Essere umani è prezioso


Inno di “Kati * città dei diritti umani”, scritto da Makalu Awa Danbele

"Sorella nostra, dove sei diretta?Sono diretta alla barca del
rispetto.

Fratello nostro, dove sei diretto?

Sono diretto alla barca del rispetto che il rispetto torna.

E tu laggiù, che assomigli a nostro padre, dove sei diretto?

Vado di fretta alla barca della conoscenza di me stesso.

E tu laggiù, che assomigli a nostra madre, dove sei diretta?

Sto correndo alla barca dell’istruzione.

Davvero! Essere umani è prezioso, in ogni momento.

Sì! Il rispetto è prezioso, in ogni momento.E’ sicuro! Il rispetto è prezioso in
eterno.

Mia gente in mia madre!Intercediamo per perdonare coloro che si sono
allontanati dall’essere umani,rafforziamo le menti di coloro che hanno vacillato
nell’essere umani.

Davvero! Essere umani è per sempre!Essere umani mette a posto
il mondo!

Sì! Felici coloro che conoscono i propri diritti come umani.

Si sia noi fra coloro che portano il messaggio di questi diritti!

Ascoltatemi, gente coraggiosa della terra di Sido-Jara e di Bazando,voi delle montagne Hana, gente di Bana Hare, di Beledugu, di Manden, di Kaso.Da Kehedugu e il Songhoi, da Seno, Masina, Ginbale, Guruma, Segou.

Sono venuta per affidarmi a voi, perciò andiamo insieme alla città di KatiJara.

Riempiamo la grande barca di esseri umani essendo umani:i nostri anziani, con il loro messaggio di unità pieno di valori,i nostri giovani, che sono una festa nuova per i nostri occhi,le nostre donne, il cui dare cura e attenzione è impagabile,i nostri uomini, con i loro modi rocciosi di difensori.

Facciamo una montagna delle nostre umanità!E a coloro che sono usciti dalla via, riportiamo i piedi sul sentiero dell’umanità.E a coloro che si sono persi nella foresta, mostriamo la via di casa.E coloro che brancolano nel buio li illumineremo di umanità.

Si sia noi raggi di luce che facciano di questa grande barca un segnale luminoso,e quando qualcuno cade in acqua, riprendiamo lui o lei a bordo.

Sia il processo del consenso la canzone di preghiera della nostra nera terra,siano il mutuo rispetto ed il reciproco aiuto la canzone di preghiera del nostro grande Mali.

E siano il conoscere se stessi e
il saper lavorare le istruzioni di navigazione per i nostri bambini."

*Kati, nel Mali, ha 45.000 abitanti ed è una “città dei diritti umani” dal 2000.

mercoledì, settembre 06, 2006

Pestati perchè gay, discriminati dagli agenti della Polizia cantonale


Da Ticino on line apprendiamo i particolari dell'aggressione avvenuta davanti al Garage Music di Castione la notte della grande festa gay-friendly . Ecco il racconto di uno dei due malcapitati: "Eravamo appena entrati in auto dopo la serata al Garage Music. Uno sconosciuto accompagnato da una ragazza ha bussato al finestrino e ci ha chiesto qualcosa. Ho abbassato per capire cosa voleva. Ci ha chiesto se eravamo gay. Gli ho risposto di sì. A quel punto ha iniziato a tirare pugni. È riuscito ad aprire la porta e si è buttato su di me provocandomi un taglio sul sopraciglio. Poi ha tirato pugni anche al mio amico. Il tutto è successo in pochi secondi. Ho avuto giusto il tempo di chiudere la porta dell'auto, mettere in moto e scappare. Abbiamo raccontato l'episodio al servizio di sicurezza. Insieme a loro siamo usciti fuori da locale. L'aggressore era nella sua auto, mi sono recato da lui, ma ha iniziato a urlare dicendomi che non ci conosceva e di lasciarlo in pace. Poi ha acceso l'auto ed è scappato. Abbiamo fatto in tempo però a prendere il numero della targa". Decisamente grave ed inammissibile il comportamento dei due agenti della polizia cantonale immediatamente chiamata. "Abbiamo fornito loro il numero della targa. Sono riusciti a risalire all'autore, ma di fronte alla nostra richiesta di andarlo a prendere i due agenti ci hanno risposto che non avevano tempo, poichè erano l'unica pattuglia libera in quella zona". Recatisi il lunedì alla polizia cantonale di Lugano i due ragazzi hanno avuto una brutta sorpresa, scoprendo che sul verbale gli agenti non avevano riportato il numero di targa dell'auto del delinquente: "Facendo figurare un verbale privo del numero di targa, non avevano motivo di attivarsi nella ricerca dell'aggressore". Non basta: sul verbale il solerte agente ha scritto che il motivo dell'aggressione
"è riconducibile, per ovvi motivi, al tema della serata".
Si è anche appreso che presso l'Ospedale San Giovanni di Bellinzona, la stessa notte, un altro ragazzo gay era stato medicato per ferite da aggressione. Aggressione avvenuta sempre a Castione.
Prendiamo atto di quanto accaduto e attendiamo che la Polizia Cantonale compia il proprio dovere nei confronti dell'aggressore e dei due agenti accorsi sul posto.

martedì, settembre 05, 2006

Mafie


Mentre a Como dobbiamo fare i conti con una gestione vergognosa della cosa pubblica tra l'indifferenza della maggioranza dei comaschi, forse terrorizzati dall'avanzata del comunismo nel resto del Paese, in altre parti d'Italia i tentativi di opporsi alle mafie, rinvigorite dalle leggi promulgate dal governo di centrodestra, sono continuamente boicottati come accaduto al sito dei ragazzi calabresi di E adesso Ammazzateci tutti (http://www.ammazzatecitutti.org/).
Nella notte tra il 28 e il 29 agosto scorso un hacker, dopo essere riuscito ad intrufolarsi nel database del sito, aveva effettuato non solo quello che in gergo tecnico si chiama ''defacement'', cioe' la sostituzione di una o piu' pagine con una pagina falsa, riportante frasi ingiuriose e a volte oscene (di questo genere di attacchi ormai il sito non ne conta piu' il numero), ma addirittura questa volta mettendo praticamente K.O. quasi mortalmente l'intero forum telematico, il cuore stesso del sito. Il fatto è raccontato in un comunicato dell'Associazione dei Ragazzi di Locri (Rc):"Di solito eravamo abituati a leggere queste notizie in relazione ai siti di importanti istituzioni come banche, ministeri, agenzie internazionali, dove i delinquenti del web si misurano per dimostrare la loro folle ed inconcludente bravura informatica. Molta meraviglia ha suscitato tra i responsabili vedere che oggetto delle ''attenzioni'' di uno di questi delinquenti virtuali sia il nostro sito, certamente uno dei piu' conosciuti in Italia nel settore dell'impegno sociale della lotta alla mafia, ma certamente di nessun interesse dal punto di vista economico o istituzionale. 'Chi ha effettuato questa mascalzonata non ha puntato certamente ad arrecarci un danno economico. E' evidente che l'intento e' quello di danneggiarci e comunque di colpire l'esistenza di un forum che ormai ha superato i 1.300 iscritti, diventando di fatto il piu' importante luogo di aggregazione virtuale in Calabria, ed anche in Italia, dei giovani antimafiosi. E questi numeri a qualcuno evidentemente danno fastidio. Adesso bisogna capire a chi. L'atto di oscurarci il sito con un'azione di criminalita' informatica equivale ne' piu' ne' meno ad un attentato. E' come se alla sede di un'associazione si appiccasse il fuoco nella notte, e per questo la nostra risposta e' identica a quella che avremmo avuto se ci avessero incendiato la sede, e cioe' la denuncia immediata alle Autorita' di Polizia. Speriamo che un'indagine condotta dagli specialisti della Polizia delle Comunicazioni possa produrre rapidamente risultati risalendo all'autore di questo crimine. Ai nostri affezionatissimi visitatori ed agli iscritti al forum diciamo solamente che stiamo lavorando come matti per ripristinare al piu' presto possibile la condizione di normalita'. Certo, il rischio c'e': perdere oltre dieci mesi di lavoro. Al delinquente che l'ha effettuata, ed eventualmente al mandante che l'ha commissionata, mandiamo a dire che non solo non ci intimoriscono e non ci demotivano con queste azioni, ma che invece raddoppieremo la nostra presenza ed i nostri sforzi per essere sempre piu' punto di riferimento e testimonianza vivente di quella Calabria che non vuole piegarsi piu' alle prepotenze delle diverse mafie che l'hanno umiliata per secoli. Il forum di Ammazzatecitutti.org e' l'esempio piu' bello di voce libera e priva di censure che in meno di dieci mesi e' riuscita ad unire l'Italia della legalita' e dell'antimafia da Bolzano a Pantelleria. E questa volta il ''pizzino' lo mandiamo noi: guai a quella mafia che oggi sta al passo coi tempi e crede, anche virtualmente, di poterci tappare la bocca''.
Nel Sud c'è poco da scherzare: le mafie sono presenti ancora militarmente. Opporsi significa rischiare la vita. Sono presenti anche al Nord le mafie, tutte, comprese quelle internazionali, come testimoniano atti processuali e sentenze. Ma è una presenza discreta, quella dei colletti bianchi, difficilmente riconoscibile nel tessuto sociale. E guadagna. Guadagna un sacco di soldi grazie all'usura, alla finanza, all'amicizia con amministratori di ogni genere con cui stabilisce rapporti d'affari.
La mafia si insinua in tutti i settori economici, leciti e non. Per fermarla occorrerebbe che tutti i cittadini tenessero gli occhi aperti per accorgersi delle stranezze di certi movimenti, di certi appalti, di certe manipolazioni. I giudici Falcone, Borsellino, Caponnetto ripetevano che può essere vinta solo superando la cultura mafiosa diffusa in tutto il Paese, da Nord a Sud. Quel modo di pensare ed agire che esprime indifferenza e disinteresse per tutto ciò che non riguarda direttamente noi stessi, la nostra famiglia, il nostro clan e che vede nello Stato il primo nemico da cui guardarsi e da ... "fregare". Forse quello che ci manca è un po' di educazione alla Legalità. Ce la insegneranno il vescovo e i nostri amministratori? (s)

lunedì, settembre 04, 2006

A En


Tu m'hai esaltato secondo il tuo amore,
io che sono un uomo
in mezzo agli altri
immerso nella volgare corrente, sballottato
dal mutevole favore del mondo.
M'hai fatto largo là dove i poeti
vanno a deporre le loro offerte,
e amanti dagli illustri nomi
si salutano attraverso le ere.
Persone indifferenti m'incrociano al mercato,
ignorano che il mio corpo
sia diventato prezioso,
per le tue carezze... essi non sanno
che in me porto i tuoi baci,
come il sole
questo sigillo divino che l'accende
d'una fiamma inestinguibile. (R. Tagore)

Auguri, mo, grazie perchè con te abbiamo spalancato i nostri cuori per far
entrare tutto l'amore che ci sta e ancora di più!
tatt
da & se

sabato, settembre 02, 2006

Quel che conta



Succede, amici, che ogni tanto dobbiate sorbirvi qualche nostra esplosione d'amore, come l'ultima, quella di Dan a En. Che possiamo fare? Sapete anche voi che l' amore è incontenibile e la storia nella quale ci siamo imbarcati, magari con un po' di timorosa incoscienza all'inizio, giusto 11 mesi fa, è davvero stragrossa anche per noi che pure fingiamo tranquilla indifferenza ai tanti che ci chiedono e sollecitano a raccontare come si può amare e vivere in tre. 3 maschi per giunta.
In realtà non abbiamo una risposta, se non le solite che potrebbero dare una qualsiasi coppia innamorata, che evitiamo per non precipitare nei luoghi comuni che sanno di retorica pur essendo veri.
Leggendo qua e là tra le righe di questo blog, penso sia comunque possibile ricavare non delle teorie, ma il nostro modo di affrontare la vita, quella quotidiana e banale di sempre. Ma anche il nostro modo di porci nei confronti della vita, cercando di andare oltre il presente, con un occhio (beh, tre) attento al futuro.
Ho letto il testo integrale del discorso del vescovo Maggiolini a S.Abbondio lo scorso 31 agosto. Ho deciso di non commentarlo anche se la tentazione di farlo è forte. Mi consola la certezza che nessuno dei presenti, salvo i due o tre cronisti che per dovere erano costretti, lo ha ascoltato. Pochi si prenderanno la briga di leggerlo, nemmeno i suoi preti sarei pronto a scommettere. Le pecorelle del gregge tanto stupide non sono: non si ribellano, piegano la testa ma poi pensano ai fatti propri che sono più importanti delle logorroiche parole di un vescovo che ama sentirsi parlare. E' sempre successo così: Maggiolini non è mai stato ascoltato. Provo ancora un po' di tenerezza per quest'uomo arrivato alla pensione dopo una vita spesa a perseguire progetti ambiziosi e che si è dovuto accontentare di una popolarità in negativo, il suo nome associato sui media solo ed esclusivamente a polemiche. Sterili. Quasi quasi vorrei suggerirgli di non demordere: la porpora può arrivare anche in extremis.E' già successo, anche di recente. Ma a che serve il titolo, l'abito finalmente rosso, quando ci si appresta al bilancio conclusivo di una vita, quello che veramente conta e segna la differenza tra il credente e il non credente? Non sarebbe meglio una rincorsa in extremis di umanità? Quasi quasi gli direi: "Vescovo, si lasci andare almeno adesso che non avrà più incarichi ed impegni stressanti e ... provi l'amore. No, non fraintenda, non quello fatto anche di sesso- non mi permetterei mai!-, capisco la sua scelta, il celibato e la rispetto tatissimo. Ma ci sono altri tipi di amore umano: l' affetto, la comprensione, la condivisione, l'amicizia. Basta uscire un po' da se stessi e guardarsi intorno.". Basta solo seguire i Vangeli che raccontano l'Amore... (s)

venerdì, settembre 01, 2006

Sarà che è notte fonda


Con queste poche righe voglio ringraziare mo E.
Un paio di settimane fa ho concluso un libro, che circa vent'anni fa venne regalato a S da E. Questo libro era accompagnato da una dedica molto dolce, questa dolcezza però era mascherata da puntini di sospensione. Tutto normale per dei giovani che tentano di nascondere al mondo il loro sentimento. Quello che mi ha colpito il cuore è stata quella dedica riscritta per me! Non era intenzionata a coprire quella piu vecchia, ma per me è stata la realizzazione, quindi il completamento di un sentimento iniziato anni fa.
Il motivo della mia enorme gioia è che la molla di tutto ciò è l'enorme amore che si e creato tra noi tre.

P.S "Sarà che è notte fonda, che dalla radio accesa arriva musica lenta, messa in onda; sarà che per pensare non c'è un orario se c'hai pensieri che pesano sul serio. E non c'è dizionario, non c'è vocabolario per trovare le parole e allora scusa se son scritte male, però tu tanto mi capisci uguale" Ti amo tantissimo! [D]

Una bella notizia


-Giuaaaaaaan, te catà ul pan?
-Sì, Tunieta, u ciapà ul pane pugliese*
-Te fa ben, al dura pussè
-Han ritruà l'urlo, te sentì?
-Sa l'è?
-L'urlo, ul quadar che havean rubà un para d'an fa. Han arrestà i ladar.
-Chi ta là dì?
-Me la dì la Franca che l'era drè andà dal macelar. In sta propri bravi a trual!
-Se, i carabinè in bravi ammò quand al voran lur: la mi bursetta che m'han strapà scià tri an fa a Com l'han minga truada!
- Bona, Tunieta, ta vedret che un dì ta la dan indrè.
- Se, quan a sun morta forsi.

Così, da un dialogo nella Bassa, ho appreso all'alba la bella notizia del recupero de "L'urlo" e della "Madonna" di Edward Munch, rubati a Oslo nell'agosto 2004. Una bella notizia non solo per i cultori dell'arte, ma per tutti perchè patrimonio dell'intera umanità, di tutti i signori Giovanni e Antonietta del mondo.
Realizzata da Munch tra la fine dell'ottocento ed i primi del novecento, "L'urlo", di enorme portata rivoluzionaria, anticipa la corrente dell'espressionismo contenendo in sé già tutti gli elementi che l'espressionismo stesso svilupperà da lì a pochi anni.
Così l'autore la descrive: “Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo...Mi fermai e guardai al di là del fiordo, il sole stava tramontando, le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi questo quadro, dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando”.
La prima impressione che si ha guardando il quadro è di angoscia. Attraverso la forma ed i colori trasmette immediatamente una sensazione a livello dell'inconscio: agisce nell'animo stesso di chi la guarda perché è espressione diretta dell'animo dell'autore. Colori irreali, contrastanti, contorni dissolti, forme indefinite pare emergano dalla dimensione del sogno.
Chissà quale sarebbe stato il commento della sciura Tunieta se avesse avuto presente il quadro. Probabilmente il suo lapidario commento sulle forze dell'ordine sarebbe stato ancora più drastico: perche darsi tanto da fare per un'opera tanto angosciante lasciando invece la preziosa borsetta che racchiudeva tutta la sua esistenza in mani estranee?
* In italiano nel dialogo.