Saranno le polveri sottili, il fumo delle saldatrici, gli scarichi delle termomacchine che seguo in svariate ditte , ma stasera sono ancora qui.
Strano periodo dentro me. Vecchi stati d'animo che dopo un pò di tempo tornano. Sara il periodo, molto intenso per via del lavoro che mi debilita fisicamente. Le uniche forze che mi rimangono le uso per pensare. Penso a qualcosa di preciso e mi ci concentro.
Qualche giorno fa ho rivissuto vecchie ansie, realizzate e razionalizzate immediatamente, che pero mi scuotono. Perchè tornano adesso quando pensavo di averle completamente superate?
Forse mi fa anche piacere averle, ovviamente dopo averle studiate e interpretate.
Fanno male queste sensazioni, ma trovo giusto parlarne, anche perchè è una delle classiche domande che ci pongono i nostri amici e le persone che decidono di conoscerci.
Mi sono trovato a rifare i conti con delle vecchie "gelosie". La metto tra le virgolette perchè non la reputo la parola giusta, però rende un pò piu l'idea. Non so che cosa mi abbia scatenato tutto questo, magari debolezza psicologica oltre a quella fisica, forse anche un periodo in cui vorrei essere tanto coccolato e accarezzato dai miei compagni. Loro gia fanno tutto questo, mi fanno sentire sempre che ci sono. Sono io che in fondo a me stesso vorrei parlare, urlare le splendide emozioni che provo ma che fatico a farlo nel momento in cui potrei.
Ebbene si quello che dicevo a chi ci poneva la domanda è vero! Questo tipo di "gelosia" esiste, ma va combattuta! Lo feci mesi fa, adesso so come prenderla, anche se non riesco ancora a non farla penetrare in me. Visto che i miei due fagiolini, fin dall'inizio, mi ripetevano di essere chiaro e di non aver paura di parlare, ora lo faccio qui. Non li prendo impreparati, avendo gia accennato nelle ultime sere di questo mio periodo, neanche di una settimana.
La cosa che mi ero ripromesso, era di non farla pesare a loro. Ma non era una cosa che dovevo nascondere per non farla vedere. E una situazione in cui si deve ragionare da soli e con chi ti ama perchè sicuramente e in grado di capirti e al massimo aiutarti. Ormai penso di sapere come prenderla, anche se come gia detto non riesco ancora a farla stare fuori. So che tutto questo passerà in brevissimo tempo, devo solo stare attento a non volerla contrastare con troppa violenza psicologica, come fatto in passato e come ogni tanto faccio ancora.
Devo dire che sono un pò autolesionista, pero le cicatrici fanno molto uomo vissuto.. ;-)
-D-
lunedì, settembre 25, 2006
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2 commenti:
E così ci sono anche le polveri sottili. E tutto quell'inquinamento dei macchinari che quotidianamente respiri. Uff, non ci avevo dato il giusto peso, preoccupato com'ero dei rischi fisici...
E poi c'è quella vecchia "gelosia", virgolettata, con cui bisogna fare i conti, perchè ogni tanto riaffiora e tenta di insinuarsi dentro con i suoi carichi di ansia. Succede anche a me e sono sicuro anche ad En. Il vero problema è che il tempo non ci basta mai, lavoriamo lontani tutto il giorno e la sera ...vola.Quando capita che uno di noi è lontano mentre gli altri due sono con gli amici o anche a casa, sente in qualche modo di essere tagliato fuori da un momento di intimità. E' solo una sensazione, perchè in realtà nel cuore e nella mente dei due il terzo "assente" è presentissimo. Una sensazione ingigantita appunto dal tempo mai bastante, quasi l'amore dovesse consumarsi tutto nel presente senza un domani. Capita frequentemente anche a me che, orso, preferisco lasciare a voi due le uscite "pubbliche" con la scusa degli impegni.Cerco di superarla pensando che una maggiore intimità tra voi due arricchirà anche me perchè fa crescere la storia. Così è sempre stato infatti. Resta però appunto la spiacevole sensazione di perdere un momento prezioso, unico di intimità. Mi aiuta a superare la situazione una bella frase di Antoine de Saint Exupéry, già citata:"Amare non è stare a guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta". Come ha ricordato En, abbiamo già un passato straordinario, ora puntiamo lo sguardo avanti,oltre le contingenze del presente che necessariamente impongono limiti. Guardare avanti, verso la stessa meta alleggerirà le incertezze e le inevitabili difficoltà del cammino. E intanto urla, urla più forte che puoi le emozioni che la vita ci sta offrendo. Fa un "macello" di bene anche a noi sentirti urlare. Tatmo!
ser
Mo, è inevitabile fare i conti anche con quel sentimento che pure io sento e a volte fa paura. Razionalizzarlo è difficile, forse è impossibile ed ogni tentativo sembra una soluzione ma poi in realtà non lo è, ed ogni tanto riaffiora. Ricordi il mio inizio? Insomma in più occasioni si è manifestato, non è stato facile e non lo è tuttora. Però il parlarne o quantomeno accennarlo è cosa grande. Tra noi c’è la massima fiducia e trasparenza, tra noi c’è la consapevolezza che l’amore che ci lega possa generare passioni che trovano forme diverse e tempi diversi. L’accettazione di queste diversità è la base del nostro rapporto e mi aiuta a guardare avanti e a guardarti, osservarti e assorbire tutto l’amore che mi dai, le attenzioni che ricevo, il piacere dei tuoi modi.
Non farti violenza mo, lascia vivere anche quel sentimento. Fintanto che ci daremo reciprocamente e sapremo guardarci non può far danni, anzi arriveremo a godere pienamente anche delle lontananze, sapendo che dentro di noi sono custodite tutte le emozioni che anche con il poco tempo insieme ci regaliamo. Sono pronte ad uscire quando qualche paura fa capolino...Liberale non aver paura, sono gioie ai miei occhi e pura felicità per i nostri cuori. Come scrive moser, tutto ciò che portiamo nella nostra storia, che sia vissuto a due o a tre, è linfa indispensabile per crescere e guardare lontano. Come dico sempre il cammino a volte è faticoso ma contare su sei gambe (anche se un po’ doloranti) rende tutto più facile. Ti amo mo!
En
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