mercoledì, settembre 30, 2009

Ginnasio




Stavo leggendo della graduale e faticosa ripresa delle corse quotidiane di Alias (e Anto) dopo un mese di forzata inattività, quando mi sono reso conto che stavo spudoratamente consumando 250 g di panna cotta. Mi sono un po' vergognato, lo ammetto, non tanto da lasciare a metà la panna (che ho finito), ma quanto basta per considerarmi sacrilego di fronte al sacrificio dell'amico di web e ad interrogarmi se si dia il caso che anch'io faccia qualcosa per il mio fisico. Succede puntualmente con l'autunno, perchè vedo intorno a me tutti giustamente indaffarati a salvaguardare il proprio corpo dalle ingiurie del tempo . Allora mi guardo in giro anch'io. Scartata la classica palestra perchè lontana dalla mia cultura (ai miei tempi i muscoli si facevano lavorando duramente secondo i ritmi della terra e viaggiando a piedi), sono attratto da forme particolari di attività che giustifichino il ricorso all'iscrizione ad un Ginnasio. Probabilmente pensando a Mel ,che ha scelto lo yoga che è esercizio dello spirito prima ancora che corporeo, la mia attenzione è stata attratta dalla pubblicità di una scuola di shaolin qui vicino. Per il fatto di essere un'arte di monaci buddisti ai miei occhi appare già come "promossa" e quindi fattibile. Che la scuola poi sia vicino a casa è essenziale: non sopporterei di perdere altro tempo negli spostamenti. Naturalmente ... non mi iscriverò: mi basta pensare che potrei farlo. Vero che ormai la mia pancetta è visibile, ma ai novi piace così (specie a Dan), quindi perchè dovrei privarli di un elemento di piacere? Ho già detto che sono pigro. Mi basta la palestra della vita, chè vivere in troppia comporta spesso equilibrismi che richiedono continuo e spesso faticoso esercizio. Ridendo e scherzando l'ha inuito anche el Thiago, il nostro simpatico amico spagnolo, che ne ha scritto proprio ieri sul suo blog stimolando ben 44 interventi (finora). Segno che la troppia fa discutere e non basta più storcere il naso come di fronte a qualcosa da nemmeno prendere in considerazione. Forse l'attività troppiana fa bene anche al fisico. Di sicuro alla mente. E al cuore!

martedì, settembre 29, 2009

Banda Bassotti al via



Quasi un milione di disoccupati in più in un anno. E' la fotografia del nostro Paese fornita dall’Inps. C'è poco da ridere, questa è la realtà.Impossibile, immorale anzi non confrontarsi con questo dato.
Così come è ben difficile dimenticare la promessa, solo qualche anno fa, di un milione di posti di lavoro in più.

Quali contromisure sono in discussione nel nostro Parlamento? Il ritorno alla grande della banda Bassotti, perchè questo è lo scudo fiscale, questa è la depenalizzazione del falso in bilancio. Le aziende criminali (mafie) possono riportare in Italia i capitali accumulati all'estero senza doverne giustificare la provenienza. Così come sarà anche possibile trasferire soldi illeciti dall'Italia all'Italia con una semplice operazione di facciata. Una volta quest'operazione veniva definita riciclaggio, ora però che sarà una legge dello Stato ad autorizzarla si chiamerà "scudo fiscale". Appunto.

Per Famiglia cristiana si tratta dell'enesima beffa per la gente onesta. In realtà è molto di più: è l'ennesimo schiaffo a quei forti riferimenti valoriali cui i Padri della Costituzione si erano ispirati perchè diventassero patrimonio nazionale. Chi ora potrà autorevolmente insegnare l'onestà ai giovani? Soprattutto ai giovani i cui padri, senza più lavoro, devono inventarsi un modo lecito per mantenere dignitosamente la famiglia?

lunedì, settembre 28, 2009

ראש השנה



Buon anno! Non sono andato fuori di testa: oggi è il primo giorno di Rosh ha Shana, il capodanno (che è domani) secondo il calendario ebraico. Pur non simpatizzando con quella parte di Israeliani che perseguono una politica di annientamento del popolo palestinese, penso sia comunque l' occasione per condividere la festa con uno dei popoli più reietti e perseguitati della storia. C'è poi la riflessione sulla dimensione sociale del peccato a rendere interessante e di attualità l'evento ebraico: al suono dello Shofar occorre ripercorrere tutti i rapporti, personali e non, vissuti nel corso dell'anno e fare ammenda se necessario. E' l'occasione per “guarire le ferite e le divisioni” non solo tra le persone ma anche tra le nazioni, come ha augurato il Presidente Obama. Israele ha di sicuro bisogno di risolvere non poche questioni in proposito: finora di passi avanti nel processo di pace non si vede neanche l’ombra ...

Per noi diventa festa, perchè cade subito dopo l'evento di sabato che ci ha spalancato un orizzonte più sereno, che forse "da fuori" non si può scorgere pienamente . E' un'occasione in più per verificare le nostre relazioni "esterne", perchè, come ha scritto Si: "L'amore ti apre dentro, ti rende qualcosa di più, migliore" (25 settembre), che poi era quello che tentavo di comunicare giusto una settimana prima (18 settembre):"La serenità o, al contrario, la tensione che gli individui manifestano sono il "termometro"del calore o meno della vita personale ed intima di ciascuno". W quindi Rosh ha Shana!

Per la cronaca ieri, mentre Dan si applicava con impegno allo studio del mondo via web (ha persino risposto ad un'email!), ho trafficato tutto il pomeriggio tra il verde della terrazza, rinvasando e montando, tutto da solo (non sono poi così imbranato!), una magnifica serra che proteggerà anche le neonate palmette dal gelo del prossimo inverno. Solo a lavoro concluso ed En già tornato dalla gita, il giovane novio si è degnato finalmente di dare una veloce occhiata al prodotto finale delle mie fatiche. Uff!
Ad ogni buon conto, “Che tutti noi possiamo essere iscritti (nel libro della Vita, nda) per un buon anno!”.

domenica, settembre 27, 2009

Tre



E' stata una serata straordinaria. Le tre ragazze non solo ci hanno immediatamente colpito per la loro bellezza e la lontananza dagli stereotipi lesbici cui eravamo abituati: ci hanno trasmesso a pelle quella sensazione di "vicinanza"( non so come definirla) che certamente è frutto della meravigliosa esperienza che condividiamo e che è l'amarsi in tre. Divertenti, ironiche, romantiche e stra-innamorate ci hanno fatto rivivere i nostri inizi, le paure, la confusione, i traumatici conflitti interiori, ma anche l'abbandono fiducioso,il cedimento consapevole e la determinazione a cogliere l'opportunità di qualcosa che già si intuisce più grande, benchè ancora tutto in divenire. La voglia disperata di raccontarsi e raccontare, di mettersi in gioco senza riserve sapendo che c'è tutto da inventare, che non ci sono riferimenti rassicuranti cui aggrapparsi,ma tutto dipende dall'amore e da se stessi, anche quando angosciati dal senso di inadeguatezza ad affrontare la straordinarietà di ciò che accade, sono solo alcune delle emozioni colte e tramesse in un bisogno di confronto costruttivo autentico e sincero. Nonostante i luoghi comuni sulla fragilità femminile, hanno già dato prova di fermezza nelle prime difficili prove che il vivere una realtà doppiamente fuori dal coro può procurare. Insomma, ci hanno conquistato e con noi credo anche gli amici che ierisera sono passati di qua: Gerenzio col fidanzato e poi Luci. Il confronto, lo scambio di opinioni ed esperienze continueranno certamente perchè ne abbiamo tutti un disperato bisogno. Le ringraziamo della fiducia accordataci fin da subito (beh, 3 ragazze a casa di sconosciuti è già un atto coraggioso!), sperando che con la nostra amicizia si dia un bel colpo d'acceleratore alla crescita delle nostre troppie. Auguri, ragazze! Problemi e difficoltà ci saranno sempre, fanno parte dell'amore vissuto. Sapere che non siamo soli è già di per sè rasserenante.


La cattiva organizzazione di noi tre, intanto, ha fatto sì che oggi si viva, per la prima volta in 4 anni, la domenica divisi. En, Lupetto e Luci sono andati per langhe come anticipato ieri. Peccato, la bella giornata settembrina aveva tutte le premesse per essere una domenica eccezionale come due anni fa ("Il sol suo aspetto a non servire insegna ").

sabato, settembre 26, 2009

Sabato di troppie


E' proprio quella voglia di confronto che ci ha spinto ad accelerare l'incontro con la Troppia femminile del post di ieri. Stasera è la serata. Non vi nascondo che siamo emozionati e trepidanti e probabilmente anche loro, le ragazze. Ho già fatto la spesa ed il menù sarà semplice e veloce. Forse non sarà creativo come di solito Ser sa fare, ma credo non mancherà anche il suo tocco.

C'è poi la curiosità e l'umano bisogno di conoscere persone, stabilire dei contatti che in ogni caso arricchiscono sempre.

Non capita molto di frequente che il gentil sesso faccia capolino in questa casa e se qualche vicino avrà l'occasione di incrociare le tre ragazze griderà al miracolo! Forse quello auspicato anche dalla chiesa nei nostri confronti. A proposito, nuova perla ieri del papa contro le famiglie allargate: ci si potrà ammazzare di botte (in senso letterale), litigare tutti i giorni, ma la famiglia deve restare unita. Non sarebbe meglio prendere atto che le famiglie sono allo sbando per poi ripartire da lì, se ancora c'è margine, per tentare di ricostruire il possibile? Solo un cenno, poi Ser , se vorrà,tornerà sull'argomento che mi ha scosso non poco.

E' stata una settimana dura soprattutto per Dan e me. Tanto lavoro, sempre più schizofrenico e mal gestito. Ser è più fortunato anche se indipendentemente dal tempo trascorso a scuola, che può sembrare poco, c'è sempre quella tensione e passione che lo spinge a dare il massimo, anche se poi l'Istituzione Scuola non riconosce l' impegno. Ora ci attende le serata e poi domani una bella gita nelle Langhe con Mau & Mau padroni di casa, per un tuffo salutare nella natura incontaminata.(En)

venerdì, settembre 25, 2009

Troppia al femminile

Abbiamo ricevuto e stra-entusiasti pubblichiamo:
Bello, sapere che accade anche ad altri, e non solo a noi.
Bello, non sentirsi troppo strani e diversi, essendo peraltro già fuori dal coro.
Bello, sapere che con impegno e ristrutturazione continua si può far crescere.
Bello, sapere che non per forza il trio verrà costellato di sofferenza.
Bello, vedere da fuori quello che vivo (viviamo) da dentro.
Bello anche poter rispondere a chi dice che non esiste al mondo: "Ah no? E loro?"
Bello, vedere che l'amore davvero é in grado di superare scogli incredibili.
Bello.
Punto. Grazie.(Si)






Anche io (noi) stiamo vivendo una follia del genere...
In breve: Io e lei, coppia da 6 anni, alti, bassi, ricostruzioni, e tanta voglia di costruire qualcosa, di crescere a dispetto di tutto. Poi arriva lei, lentamente, con dolcezza s'infila tra noi, come una carezza. Io lo sento, lei lo sente, anche l'altra lo sente, ma tacciamo, pensando, ognuna dentro sé, che non esiste! Eppure continua, s'intensifica, le emozioni esplodono, si spandono, e la fatica a tacere aumenta... Finché esplode, le parole escono come un fiume tenuto per troppo tempo, e non é più possibile nascondersi nulla. Il paradosso é che non sono gelosa, anzi, vedere la mia lei con l'altra mi sembra normale, naturale.
Somma? una follia!
Ma ora questa follia é penetrata sotto la nostra pelle, con le sue paure, le sue domande sul futuro... Il nuovo amore soffre di sensi di colpa perché infilata tra noi, noi destabilizzate perché la "routine" é un ricordo, pizzichi di gelosie che portano a chiedersi se é mai possibile, e tantissime domande sul futuro della troppia. Ma la parte più importante, quella che abbiamo sentito anche nelle vostre parole, é la certezza dell'amore, la consapevolezza che i nostri sentimenti sono maledettamente reali, presenti, vivi. L' amore che ti porta a pensare a come puoi metterti in gioco per costruire qualcosa, a come fare per far si che i tuoi limiti possano spostarsi, l'amore che ti apre dentro, ti rende qualcosa di più, migliore. Lo viviamo da un mese o poco più, siamo abbastanza coetanee ,ma abitiamo lontane.Queste siamo noi in poche righe, noi, viste ovviamente dal mio punto di vista. Posso però assicurare che almeno una delle altre due vi scriverà molto presto!!!

giovedì, settembre 24, 2009

Frumenton



Sotto casa c'è un campo di granoturco (Zea mays), frumenton nel nostro dialetto.Di pannocchie insomma. Bene, sono 11 anni che osservo le piantine dalla nascita all' ingiallimento che prelude la maturazione dei frutti. Da 11 anni,immancabilmente, mi propongo di cogliere tre pannocchie da consumare in tre modi diversi. Ogni anno,altrettanto immancabilmente, tornando dal lavoro scopro di aver atteso troppo nell'attuare il mio proposito: il contadino sì è già portato via tutto, come è giusto che sia. Mentre scrivo, sono andato alla finestra per verificare che le pannocchie ci siano ancora. Sono lì, sembra che mi aspettino.Stasera è la serata buona, perchè la mia anima contadina mi dice che è questione di ore, il raccolto è prossimo. Già il fatto che abbia deciso di agire col favore delle tenebre rivela il vero motivo per cui fino ad oggi non sono ancora riuscito a compiere il ... furto. Perchè di questo si tratta. Finchè si è bambini è un gioco appropriarsi delle pannocchie altrui, ma ora... La sto mettendo giù dura, lo so: già quest'estate Dan ed io siamo stati protagonisti di un atto di onestà che probabilmente ci ha fatto passare per "dementi" agli occhi di tutti gli ospiti del residence di Torre. Ho trovato però un video che mi ha spaventato e mi ha determinato ad agire stanotte, anche se poi dovrò fare i conti coi sensi di colpa. Eccolo:


mercoledì, settembre 23, 2009

Sardine e amore



Non sarò l'unico, immagino, a tornare dal lavoro completamente svuotato mentalmente. Non ho voglia e forse nemmeno la forza di parlare ed è un bene perciò che al mio ritorno trovi a casa solo lupetta. Lei si accontenta di poche parole, giusto una festa reciproca fatta di più di vocalizzazioni e agitamenti del corpo. Presto si acquieta, bastandole la mia presenza fisica. Quando incappo in Lupetto invece è un'altra storia: subito vuol sapere tutto quello che è successo, raccontare a sua volta,porre mille questioni su ciò che ha appreso, etc etc. Insomma un calvario che affronto un po' da scorbutico , un po' da seminfermo di mente. Per recuperare lucidità inizio immediatamente a svolgere le faccende domestiche quotidiane. La solita routine noiosa: rifare il letto, riordinare cucina e bagno, passare, ma questo solo quando necessario, l'aspirapolvere. Solo dopo mi concedo una tregua. Questa lunga tiritera quasi a giustificare l'assenza di verve dei post, anche perchè la nostra vita è talmente normale (a me piace questo termine nella sua accezione positiva) che c'è ben poco da raccontare. Presumo interessi a nessuno sapere quante volte e come facciamo l'amore*, così come nessuno si sognerebbe di indagare la vita intima di qualsiasi coppia, regolare e non. Forse potrebbero incuriosire i sentimenti belli o brutti, le emozioni che montano e si intrecciano continuamente , ma chi è capace di tradurre le sensazioni in parole? Io certo no; ognitanto, quando ispirato, ci prova con un certo successo En, il nostro cantore ufficiale. Io posso soltanto riportare fatti, per esempio che oggi entrambi i miei compagni vivono una giornata pesantissima dal punto di vista lavorativo. Normale quindi che tenti di condividere almeno mentalmente le loro fatiche. Per quel che può servire.
Stasera cucinerò sardine, non so ancora come, ma certamente mi applicherò al meglio mettendoci, come no?, tanto amore e gratitudine. Ma... basterà a rendere il piatto appetibile?
* Per scrupolo rispondo comunque: sempre (ogni volta che si può, per farla breve) e in tutti i modi che la nostra triplice fantasia, costantemente alimentata, suggerisce.

martedì, settembre 22, 2009

Ritorno alla realtà



Dino (il varesotto) ha fatto ritorno a casa dopo giorni di allegra bisboccia con i suoi amici madrileni. Il ritorno non è quasi mai divertente, perchè ha il significato della ripresa della vita di tutti i giorni, con i suoi impegni e problemi. Col pensiero si vola inevitabilmente ai giorni trascorsi al di fuori del tempo, liberi di dedicarci a ciò che amiamo in una realtà che ci appare ancora più bella ed attraente perchè non ci appartiene. In fondo ci basta il ricordo di quei momenti sereni e spensierati per un po' di ricarica, quella giusta per andare avanti tra le mille difficoltà quotidiane che tanto detestiamo, ma che sono la nostra vera vita.Bella o brutta che sia. Quanto dipenda da noi rendere la quotidianità desiderabile è il vero problema: troppi sono gli intrecci in cui la nostra esistenza si aggroviglia che spesso più che protagonisti, finiamo per considerarci delle comparse nella nostra stessa vita. Quando non delle vittime. Le esperienze vissute "lontano" dalla nostra realtà, spesso avendo il mare come orizzonte, possono solo suggerirci che l'impegno proritario è quello di riappropriarci della nostra vita senza più deleghe agli altri (nemmeno politiche): il grosso del lavoro tocca solo a noi.
Oggi sono più banale del solito, eh eh, ma anche questo serve a rendere la quotidianità un po' più leggera e vivibile.Buona giornata!

lunedì, settembre 21, 2009

Olive comprese


C'è ancora chi parte per le vacanze in questo settembre inoltrato. Sabato Fabri e Mau sono partiti per la loro casetta al mare dove trascorreranno l'intera settimana,mentre ieri Pepìto e Gis hanno raggiunto Ischia. Speriamo il tempo sia clemente con loro perchè qui sembra già autunno, benchè manchino ancora un paio di giorni al suo inizio ufficiale.

Del nostro fine settimana c'è da riferire poco perchè, ormai si sa, è il momento che dedichiamo in tutta calma a noi stessi. Sabato sera ci ha raggiunto per cena Luci col quale poi ci siamo intrattenuti in una lunghissima (almeno per me) partita a scala 40. Domenica mattina , mentre Dan si dedicava alla nuova attività fisica in palestra, il novio mezzano mi ha portato a visitare un cantiere (edile). Già perchè non abbiamo rinunciato alla "casa dei sogni" ! Avevo già visto il progetto sulla carta, per cui non sono arrivato in loco impreparato. Come mio solito però non ho dato grande soddisfazione ad En, che invece era già entusiasta dalla sua prima ispezione e,povero!, tentava in ogni modo di trascinarmi in esaltanti commenti. Il fatto è che nei cantieri la mia fantasia si dissolve e fatico ad immaginare dietro cemento e mattoni la casa "finita". Ho bisogno di tempo per elaborare le immagini reali che mi si presentano davanti agli occhi. Poi però, con calma e senza la diretta suggestione di alcuno,la mia immaginazione riprende a spiccare il volo ed allora... Nonostante la località sia un po' decentrata, ma comunque ben servita (autostrada e ferrovia), questa sembra proprio essere la casa che cercavamo: non è grande, è perfetta per noi, non ha il giardino (uff!), ma un magnifico enorme terrazzo con la giusta esposizione. Non l'ho ancora detto a nessuno dei novi, ma mi piace proprio. E tanto! Almeno in attesa di poter coronare l'altro sogno, quello di un pezzo di terra in Toscana non lontano dal mare...
Il pomeriggio di ieri è poi trascorso come piace a noi. Unico particolare originale è che En, mentre Dan era sprofondato in un sonno ristoratore (o riparatore)ed io nei miei pensieri, ha fritto una montagna di olive all'ascolana, appositamente arrivate dalle Marche, che poi abbiamo dovuto consumare nel corso dell'intera giornata e perfino della serata. Si è scoperto che En è un gran goloso di queste olive: per loro ha interrotto la rigorosissima dieta che s'era imposto al rientro dal mare! Sarà l'influenza del nostro novio marchigiano?

sabato, settembre 19, 2009

Gennà





Brutta storia quella che si racconta sia avvenuta lo scorso anno al largo di Lampedusa: altri 15 morti tra quei poveri cristi di extracomunitari di cui non si era saputo nulla. Il 28 giugno 2008 sono annegati per un errore di abbordaggio mentre un equipaggio della Guardia costiera tentava di soccorrerli. E chissà di quanti altri non si saprà mai la triste fine che hanno fatto. A pensarci viene la pelle d'oca.


Oggi si è ripetuto il miracolo di S.Gennaro a Napoli. E' un avvenimento che si ripete due volte l'anno.E' stata l'occasione per l'ennesima amara riflessione sullo strangolamento della città da parte della criminalità organizzata. «Se la città stenta ancora a riprendere slancio è perché la sua gente è tenuta in ostaggio: il giro di catene più arrogante è quello con cui la criminalità, organizzata o no, costituita in sistema o in vecchie e nuove aggregazioni camorristiche tenta di strangolare ogni sussulto di coraggio e di sporcare di paura anche i giorni della speranza».

Già ieri Roberto Saviano, dalle pagine di Repubblica, ci aveva proposto una meditazione diversa da quelle ufficiali sulla morte dei 6 parà: "Qui (nel sud)come là (in l'Afganistan) i signori della guerra sono forti perché sono signori di altro, delle cose, della droga, del mercato che non conosce né confini né conflitti. Delle armi, del potere, delle vite che con quel che ne ricavano, riescono a comprare. L'eroina che gestiscono i Taliban è praticamente il 90% dell'eroina che si consuma nel mondo. I ragazzi che partono spesso da realtà devastate dai cartelli criminali hanno trovato la morte per mano di chi con quei cartelli criminali ci fa affari. L'eroina afgana inonda il mondo e finanzia la guerra dei Taliban. Questa è una delle verità che meno vengono dette in Italia.".(Quel sangue del Sud versato per il Paese) .

Cosa dobbiamo fare? «SanGennà, aiutami tu» urlano a Napoli.Davvero i santi sono l'ultima possibilità di riscatto che abbiamo? Il grande Andrea Camilleri dice che è inquietante il silenzio che c'è in Italia, ma che se c'è una speranza di riscatto, questa non può che venire dagli stessi italiani (Intervista a El Paìs).

venerdì, settembre 18, 2009

The Throuple


Nei giorni scorsi Fabio ( Il Blog di Fabio) ci ha segnalato un' interessante discussione sulla "troppia" (throuple in inglese) in Queerty. In pochi giorni si sono registrati ben 315 interventi, segno che questo tipo di relazione fa comunque riflettere e discutere. C'è da premettere che la troppia che provoca l'attenzione su questa "nuova" possibilità di relazione è completamente diversa dalla nostra realtà (di noi tresnovios): il rapporto tra i tre pare non essere del tutto paritario e certamente, almeno per un terzo, non si tratta di una troppia "monogamica" (o terogamica/trigamica?) come la nostra. E' però vero che l'essere in tre sconvolge i classici ruoli che tendenzialmente possono crearsi in una coppia. La nostra esperienza l'abbiamo già raccontata qui e là nel blog e, ormai al termine del quarto anno di vita vissuta, possiamo confermare che in qualche modo avevamo visto giusto circa le enormi risorse che un rapporto a tre può generare, così come anche le non semplici difficoltà che è necessario affrontare per un equilibrio sano e sereno. Spesso i miei compagni mi rimproverano di costringer-ci a discutere anche le più piccole questioni quando si potrebbe comodamente passare oltre.Alla lunga però, pur riconoscendo che il più delle volte sbaglio il metodo con cui richiamo la loro attenzione , possiamo, guardandoci indietro, constatare che di strada ne abbiamo fatta non poca dal quel 2 ottobre del 2004 proprio perchè testardamente "problematici",non superficiali. Siamo cresciuti insomma, come troppia e come singole persone. Come già scritto, non ci interessa proporre la relazione a tre come la migliore in assoluto e nemmeno intendiamo perdere tempo a difenderla. Quello che ci sta a cuore fin dall'inizio è testimoniare che sono svariate le possibilità dell'amore umano e che ciascuno ha il diritto di trovare la propria strada accanto alla/e persona/e che ama.
Ecco perchè alla domanda/titolo di Queerty "Is This Throuple Destined For Happiness? Or Is a 3-Way Relationship Doomed?" rispondiamo che nessuno dal di fuori può condannare e nemmeno esaltare una relazione. Gli effetti, positivi o negativi, della vita relazionale (intima) sono piuttosto riconoscibili nel modo di porsi e relazionarsi dei singoli individui al di fuori della coppia/troppia stessa. La serenità o, al contrario, la tensione che gli individui manifestano sono il "termometro"del calore o meno della vita personale ed intima di ciascuno. Che sia in coppia o in troppia, o anche come single, magari in una famiglia tradizionale ben affiatata.Naturalmente il fatto che si cominci a parlare sempre più frequentemente di throuple non può che farci piacere.

giovedì, settembre 17, 2009

Kabul


Ancora morti di guerra. Con i 6 di oggi sono 21 gli italiani uccisi in Afghanistan dall'inizio della missione nel 2004. E' giusto piangere per quei giovani e per le loro famiglie. Per quanto abituati a cifre spropositate di morti civili nelle tante (troppe) guerre che insanguinano il pianeta, queste ultime sei vittime erano militari italiani, gente come noi. Avevano tra i 26 e i 37 anni, tutti del "nostro" Sud: la Lega Nord rifletta su questo semplice dato.
Alle tante parole che inonderanno questi giorni di dolore, alle polemiche sulle nostre "missioni di pace", ai proclami patriottici cui inevitabilmente assisteremo, mi piacerebbe si sostituisse un tempo di silenzio "vero" per metabolizzare il dolore e (utinam!) recuperare quel senso dell'esistere che sembra non riguardarci più, occupati come siamo ad inseguire chissà cosa. Silenzio e politica sono però incompatibili e c'è il rischio che anche queste morti finiscano col diventare strumento di spregevoli fini.

mercoledì, settembre 16, 2009

Cattive frequentazioni


Forse la migliore delle brutte notizie di oggi è quella che ci riguarda da vicino, trattandosi dell'ennesima dimostrazione omofobica della cattogerarchia: il card.Caffarra ha imposto ad un proprio parroco lo sfratto del coro «omofonico» "Komos", ospite della sua parrocchia bolognese. L'alto prelato ha motivato l'ingiunzione della cacciata dal tempio dei 25 "immorali" coristi, con la lettera che Ratzinger il 1 ottobre 1986 , quando ancora prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, indirizzò ai vescovi per suggerire alcune dritte in merito alla pastorale delle pecore omosessuali (se proprio volete darle un'occhiata, la trovate qui). In particolare si legge al punto 15 che "Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l'attività omosessuale è immorale"... Il coro era già stato sfrattato in precedenza dall' Arcimancuso bolognese, il che lo rende doppiamente vittima benemerita.
Passano gli anni, la cultura e la società si evolvono, ma il quadro dell'omosessuale dipinto dai vertici ecclesiastici rimane lo stesso, forse un po' sbiadito, ma ancora decisamente negativo.
Lo show mediatico abruzzese smascherato dai fatti non è invece una brutta notizia: forse qualcosa comincia a cambiare nella testa degli Italiani. Certo che il Bertolaso ha fatto una gran brutta figura (e con lui il Governo)! Non aveva fatto in tempo a dichiarare che le case sono state consegnate in tempi record ("Non credo che siano possibili paragoni al mondo"), che subito è stato clamorosamente smentito: all'epoca del terremoto in Irpinia (1980/81) le case (150 contro le 47 di ieri) furono consegnate 40 giorni prima. E a quei tempi nemmeno esisteva la Protezione civile!
Sarà l'eccessiva frequentazione del premier a confondere l'attivo funzionario?

martedì, settembre 15, 2009

Sami



Che strano! Tutti ricordiamo le accese discussioni sulla scelta di morire di Piergiorgio Welby ed il triste caso di Eluana, non è trascorso molto tempo dalle esacerbate polemiche in cui tutti siamo stati coinvolti. Ora però leggiamo che un detenuto tunisino si è lasciato morire di fame nel carcere di Pavia e nessuno, proprio nessuno, ha sollevato la questione, pur essendoci stato tutto il tempo per intervenire e impedire che un uomo del tutto sano scegliesse la morte come forma di protesta. In un'ultima lettera alla fidanzata Mbarka Sami Ben Garci il 27 agosto scorso ha scritto: "Io sto morendo. Sono dimagrito troppo, credimi, non riesco neanche ad alzarmi dal letto (...) Bisogna accettare il destino, mi dispiace, io lo sciopero non lo tolgo, di questa vita non me ne frega niente, sto morendo". Nè la Direttrice del carcere, nè il responsabile medico della stessa struttura hanno tentato qualcosa per dissuadere Sami dalla sua intenzione o almeno per evitarne la morte . Il medico avrebbe addirittura dichiarato, salvo poi ritrattare, che non si poteva costringere l'uomo contro la sua volontà. Le testimonianze dei compagni di cella sono agghiaccianti: "Era diventato come un prigioniero in un campo di concentramento, vomitava acidi e sveniva davanti agli occhi di tutti. Veniva aiutato da noi detenuti per fare la doccia... Non è stato fatto assolutamente niente, tranne che lasciarlo morire nella sua cella".


Nessun politico, nessun ecclesiastico si è interessato al suo caso, eppure ricordo che qualche giornale (pochi) ha sollevato il caso fin dallo scorso luglio. Come mai? Perchè extracomunitario e con l'aggravante di essere un poco di buono, un carcerato? Ma allora tutti i bei discorsi sulla vita come valore, la dignità della persona, etc etc, erano solo chiacchiere al vento ,finalizzate a scopi ed interessi ben precisi che nulla avevano a che vedere coi grandi riferimenti etici...

Beh, ricordiamolo noi Sami, l'ennesima vittima massacrata dalla nostra indifferenza: riposi finalmente in pace e, se possibile, sia fatta Giustizia e siano almeno puniti gli eventuali responsabili di omissione, dal momento che il nostro disinteresse (ed ipocrisia) non è penalmente perseguibile.

lunedì, settembre 14, 2009

Ritiro


Entrambi i miei novi hanno grossi occhioni neri alla Bambi. Impossibile non notarli. In questo sono stato davvero agevolato fin dall'inizio. Il taglio orientaleggiante di Dan potrebbe, a prima vista, renderne più complessa la lettura, ma, come quelli di En, tradiscono immediatamente la più piccola emozione. Basta guardarli senza lasciarsi distrarre da tutto il resto. Perchè questo è il guaio, me ne rendo conto avendo due compagni appetibili: spesso l'attenzione si sposta su altri particolari non meno importanti certo, ma comunque non altrettanto rivelatori dell'anima , come scriveva ieri En. Dipende sempre da cosa cerchiamo negli altri, in definitiva.

Ieri ci siamo completamente dedicati a noi stessi ed è stata una piacevolissima giornata, senza la solita fretta imposta dai ritmi quotidiani. Proprio una domenica come piace a me, vissuta in casa coi novi a portata di pelle ( e letto). Lupetto non c'era, reduce da una dura sconfitta la mattina con la sua nuova squadra (era la prima volta che giocavano insieme!), voleva concentrarsi sull'inizio del nuovo anno scolastico, di cui non vedeva l'ora, in una specie di ritiro catartico.
Un po' come noi.L'amore a tre è stra-bello, ma chiede un allenamento ininterrotto, quasi massacrante. Alterna momenti esaltanti a momenti di faticoso impegno, in cui ciascuno deve dare il massimo di sè, ancor più che in un rapporto di coppia se possibile. Ma ne vale la pena, perchè si riceve tre volte tanto.
Siamo usciti dal nostro buen retiro solo la sera, cenando con Lucy a Cinatown, proprio quando cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia.
P.S. Leggo solo ora il commento al post di En del nostro amico Lu(cy) e lo ripropongo qui perchè mi è subito piaciuto tanto (e perchè finalmente ha imparato come si fa a pubblicare i commenti, eh eh!):
"Dico a te En perchè hai scritto il blog, sono molto felice della nostra amicizia e del condividere con voi i momenti belli e meno belli di noi. E' altresì molto dolce leggere il vostro background di 22 anni di convivenza -sò cosa vuol dire- vedo che quotidianamente date del buon "concime" al vostro rapporto ora a tre. Vi ammiro e vi voglio bene. Ciao a tutti e tre lupetto compreso.Lu".
Grazie, Lu, anche noi ti vogliamo bene!

domenica, settembre 13, 2009

Sguardi




Ottima cena ieri sera a casa di Lucy, impeccabile padrone di casa e straordinario cuoco al debutto con una insalata di farro decisamente squisita. Non sono mancati vari dolci che gentilmente sono stati offerti dai vicini di casa che stavano festeggiando i 18 anni della loro figlioletta. C'è un bel clima nel condominio di Lucy: sono frequenti i momenti di festa fra i condomini ed i rapporti sono distesi e collaborativi. Di solito, dalle nostre parti, si preferisce mantenere un pò le distanze. Tutti cortesi, ma ognuno a casa sua.Del resto i litigi tra vicini sono frequentissimi, a volte anche tragici e questo forse preclude anticipatamente la possibilità di condividere momenti della propria vita con chi vive appena al di là del tuo muro, sotto lo stesso tetto.
E' stata l'occasione per salutare David, di ritorno da Londra, ma anche l'estate che con i primi temporali è proprio finita. Lupetto è uscito con gli amici e a fine cena l'abbiamo recuperato in centro, poi tutti a casa. Noi Novios sul divano e Lupetto a nanna, perchè questa mattina ha la sua prima partita (amichevole) con la nuova squadra di calcio. Era già un pò tardi, ma un film, "Summer Lovers", ci ha catturati. Una bella storia d'amore che in modo leggero descrive l'inizio di una relazione a tre. Tanti silenzi tra i tre protagonsti, che penso ognuno di noi novios abbia colmato con il proprio vissuto. Io l'ho fatto. Ed ho rivissuto i nostri momenti. Il nostro inizio, le nostre paure, i primi litigi, le sofferenze.Provare a capire cosa ci stava succedendo. Come nel film, la molla che ha fatto scattare tutto è stata l'attrazione fisica, ma soprattutto gli sguardi dei protagonisti. Non si riesce a spiegare, ma solo gli occhi rivelano quello che senti e che hai dentro di più profondo. Anche con Ser fu così. Addirittura fu proprio lo sguardo a parlare. Il nostro primo incontro fu casuale e bastò uno sguardo da una macchina all'altra ed una breve sosta per scambiarci due parole per capire che qualcosa poteva nascere. Solo un mese dopo ci reincontrammo per passare iniseme la serata. Era il 23 maggio del 1987, la sera davanti ad una birra furono gli occhi a parlare e ad emozionarmi tanto da "fare cilecca", subito dopo, per la nostra prima volta. Ricordo quella sera nei minimi particolari come ricordo, anche se più recente, gli occhi di Dan quando varcava la porta della nostra casa entrando direttamente nel nostro cuore. Leggo ancora quei punti interrogativi che insieme ai nostri cercavano risposte. Qualcuna l'abbiamo trovata,altre ancora no ed è proprio qui il "segreto" di un grande amore: l'infinità di punti interrogativi a cui razionalmente non si riesce a dare risposta.

E' importante non smettere mai di guardarsi. Può succedere dopo tanti anni che si perda quella voglia di guardarsi uno dentro l'altro, forse perchè si danno per scontate tante cose. O forse non si vogliono riaprire ferite. Ma è indispensabile non smettere mai di cercare dentro le persone che ami lo spazio in cui riversare il tuo amore e trovare così la possibilità di soddisfare i bisogni dell'anima. Ecco, a me quei momenti ... non bastano mai!

Un bacio a tutti. (En)

sabato, settembre 12, 2009

Poveri santi



Sicuramente sarà stato un uomo buono e avrà fatto tanto bene, ma questa tendenza al "Santo subito" che ormai contraddistingue le morti vip, mi pare proprio un'esagerazione. Naturalmente mi riferisco a Mike Bongiorno, celebrato per giorni su tutte le reti pubbliche ed oggi persino omaggiato col funerale di Stato nel duomo di Milano. Indubbiamente gli va riconosciuto il merito di essere stato tra i padri della televisione italiana, ma ugualmente non si può dimenticare che è stato fin dall'inizio, credo dalla metà degli anni '80, il promotore di quella cultura del nulla che oggi impazza e che è all'origine di tutti i nostri guai, privati e pubblici. Sembra che ormai ci muoviamo come tante marionette condotte con neanche tanta discrezione dal potente di turno. Tutti felici e contenti di essere intruppati ad un funerale piuttosto che nell'urna elettorale. Forse, così ammassati, riusciamo per un po' a dimenticare i problemi che abbiamo lasciato a casa e che ritroveremo al ritorno, una volta benedetti e congedati .


I veri santi restano invece misconosciuti, specie se in vita sono stati pienamente o addirittura troppo umani. Come è il caso del p. Mychal Judge, che Gionata ha voluto ricordare ieri con il bell'articolo tradotto dal nostro amico Dino (non il varesotto):"Padre Mychal, da vittima dell'attentato dell'11 settembre a simbolo dei gay credenti ".
La diffusione del clima di pubbliche e facili beatificazioni non migliora però il clima del Paese.Si continuano a registrare nella quasi totale indifferenza generale episodi di violenza gratuita e prepotente contro i più deboli e fragili : dai barconi carichi di immigrati, che restano a naufragare nel nostro mare per giorni e giorni in condizioni disumane, agli attacchi omofobici che scandiscano anche questo scorcio di estate (l'ultimo mercoledì sera a Firenze). Tutto procede come sempre se non addirittura peggio, senza che quell'atmosfera di bontà e altruismo delle canonizzazioni popolari incida sia pur minimamente sull'imbarbarimento generale.
E' sabato, un po' di respiro ci vuole, insieme ad un sano narcisismo (questo sì contagiante!) che fa solo bene quando nutre correttamente l'autostima. Basta però non dimenticare le nostre origini così come i nostri limiti ,che poi fanno di noi gli umani che ci piace essere.
Stasera siamo tutti a casa di Lucy per festeggiare David, il laghè emigrante a Londra.Per quel che ci riguarda ci voleva proprio un'allegra e simpatica serata tra tanti amici.
Buon fine settimana!

venerdì, settembre 11, 2009

寻找 (looking for) Qhynya C.



Leggendo il post di S-kraM "L'amico ritrovato (forse)", mi è venuta la pazza idea di tentare di rintracciare un carissimo amico cinese, Qhynya, di cui abbiamo perso traccia dal 1998 o 99 per una serie di sfortunatissime circostanze (cambi cellulare,indirizzi email, etc). L'ultima volta che l'abbiamo sentito (forse nel 2001)era in Svizzera, ma stava per fare nuovamente rientro in Cina, dov'era già stato richiamato durante il periodo italiano a Como. Laureato in economia e commercio, sognava di poter andare negli USA per un master, ma poco dipendeva dalla sua volontà... Conosciuto del tutto casualmente appena giunto nella nostra città dalla Polonia, quando ancora si occupava di seta , abbiamo trascorso insieme un bel periodo, durante il quale si è sviluppata una tenera amicizia. Non parlando italiano, siamo riusciti a farlo sentire accolto dalla piccola comunità dei nostri amici. Era davvero contento di poter condividere con noi i suoi sogni, ma anche le sue preoccupazioni. In cambio ci ha insegnato a cucinare cinese e ad ubriacarci con la vera grappa di riso (80°) dei contadini dello Xinjiang. Ogni tanto mi prende la nostalgia per quell'amico così straordinario e, in passato, ho persino tentato svariate strade per cercare di ritrovarlo per sapere che sta bene ed è contento, ovunque si trovi. Ogni volta però mi sono dovuto arrendere perchè cercare un cinese in Cina, coi pochi strumenti a disposizione e le dovute prudenze per non metterlo in difficoltà, è peggio che cercare il classico ago nel pagliaio. S-kraM col suo post mi ha suggerito di provare anche attraverso il blog: si sa mai, qualcuno leggendo per caso riferisce casualmente a qualcun altro che conosce qualcuno che sa che ... Oggi ha 39 anni.
Tentar non nuoce, anzi alimenta in noi un piccolissimo barlume di speranza che è comunque un modo di tener vivo il ricordo del dolcissimo Qhynya.

Usando le straordinarie possibilità del web, ecco il nostro appello a "Chang":

读后的S-格兰"找到了(也许)朋友",疯狂的人有想法,我对追踪亲爱的朋友,中国,qhynya,我们失去了追查从1998年或99的一系列的不幸情况下(你改变移动电话、电子邮件地址等)。 最后一次,我们觉得他(也许在2001年),在瑞士,但它是想又返回在中国,你/他/她已经在回顾意大利期间抽屉台。 毕业经济和贸易,他/她梦想能够去美国的主人,但很少取决于他/她的意愿。。。 已知完全随便再联合在我们的城市从波兰,当它还涉及他与丝,一个美丽期间,一个投标友谊是发达的地区已用了一起。 不言中的意大利,我们已经成功地使他感到,欢迎的小社会,我们的朋友。 这是高兴能够分享他/她的理想,但他

giovedì, settembre 10, 2009

Cose che si sanno e basta...





Continuano le lamentazioni per il caldo, ma ormai non ci faccio più caso. Quando è inverno ci si lamenta del gelo, in primavera ed autunno delle piogge, in estate del caldo. Probabilmente sarà un bisogno doveroso prendersela con le condizioni climatiche del momento. Forse una valvola di sfogo per scaricare ben altre tensioni ed insofferenze, sapendo che nulla possiamo fare per cambiare il corso del meteo, mentre per le altre questioni forse sarebbe necessario un nostro intervento, una presa di posizione. Da parte mia continuerò a lamentarmi del freddo, che non sopporto, ma mai del torrido canicolare che preferisco. Sarà anche per questo che guardo al prossimo inverno con non poca preoccupazione. Ma ci tocca, per cui voglio continuare a godere finchè possibile di queste meravigliose giornate settembrine.


E a proposito delle cose che ci toccano ( e sono sempre tante), ma alle quali non possiamo che azzardare timide risposte, sono riuscito finalmente a leggere Accabadora di Michela Murgia, romanzo segnalato e già recensito acutamente da Mel,(Accabadora") . Acabar in spagnolo significa finire, accabadora in sardo è colei che finisce, l'ultima madre. Perchè, come "non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada" "Io sono stata l'ultima madre che alcuni hanno visto", così spiega Tzia Bonaria la sua parte nel mistero della vita alla "figlia d'anima", Maria Listru. Se avete voglia di appassionarvi ai grandi ed ineludibili temi della vita, non perdetelo.

mercoledì, settembre 09, 2009

Un po' d'allegria



Dopo un'intera giornata trascorsa nella metropoli è bello rientrare la sera e ricevere l'accoglienza festosa di Lupetta. Fa sentire finalmente a casa. Un po' di coccole prolungate e via, posso godermi con tranquillità il momento. La fiaccolata di ierisera è stata un successo: sembra che la gente "normale" ormai non faccia più distinzioni di sorta. I problemi vengono dagli altri, quelli che hanno problemi appunto. Mi pare che la recente sentenza d'appello della Corte d'Assise di Milano, relativa agli stessi doveri di assistenza reciproca dei conviventi e degli sposati ,sia un altro passo avanti verso il riconoscimento delle coppie di fatto. Come già scritto da qualche parte nel blog, sarà la Magistratura a battere sul tempo i politici che, alla fine, dovranno necessariamente legiferare. Bisogna avere pazienza, perchè la via in Italia sembra essere ormai questa. C'è poco da aspettarsi dall'attuale classe politica.
Fa da sfondo alla situazione tutto sommato positiva (eccettuato il vergognoso striscione romano contro " i froci"e probabilmente qualche altro episodio di ottusità mentale) un bellissimo settembre, degno dell'estate che ormai- c'è niente da fare,uff- sta proprio per finire. Certo, ci vorrebbe un po' d'acqua...
Serata tranquilla e rilassante quindi, in attesa di festeggiare David, il fratello emigrante a Londra del Mau laghè, rientrato per una breve vacanza in famiglia. E' vero che è morto l'inossidabile Mike Bongiorno, ma la sua morte è stata talmente repentina e, sembra, serena che, anzichè turbare, si inserisce quasi armoniosamente in questo bell'inizio di settembre. Non stona perciò ricordarlo col suo motto vincente: "Allegria, gente!".
P.S. La foto è volutamente provocatoria.

martedì, settembre 08, 2009

Finchè la nave va


E' toccato a Fini sperimentare la furia rabbiosa del mastino berlusconiano. La sua colpa è di essere stato troppo disinvolto nelle smarcature.Il Presidente della Camera ora potrebbe avere finalmente mani libere ed emanciparsi definitivamente da una politica che che sta naufragando, nonostante il disperato tentativo del premier di negare ,come sempre, la realtà.
"Le relazioni con il Vaticano? Eccellenti, dice (Berlusconi). L'azione del governo? Irresistibile, dice. Gli italiani? Vogliono essere come me, giura. Le domande che mi rivolgono? Insulti, mistificazioni, diffamazione, accusa." (Una mente prigioniera).
Davvero c'è qualche connazionale che ha ancora fiducia in lui? Se esiste, significa che non vuol vedere per una qualche misteriosa ragione difficile da spiegare ed ancor più da comprendere. O forse è più semplice di quanto si possa immaginare: è preferibile vivere nell'illusione che guardare in faccia la realtà. Tutti ci abbeveriamo alle fonti mediatiche (berlusconiane ma non solo) che non dissetano , anzi.
Nascono nuovi bisogni, nuove esigenze indefinite, perciò difficili da placare, come ha descritto bene Alias:
"Complicato capire cosa ti sazierebbe davvero l'anima. Forse nessun sogno e nessuna illusione può davvero placare quella fame diabolica. Le vite degli altri, ad una certa distanza, sembrano tutte meravigliose e più belle della tua, poi, con un'osservazione più ravvicinata, scopri crepe profonde e oscure. Nessuno è immune dal morso del verme dell'insoddisfazione.". L'inquietudine è di per sè positiva se orientata alla ricerca della Verità (v. il brano evangelico della Samaritana:Gv.4,1ss),ma quando ci si rifugia ciecamente in un salvatore artificiale che non ha nulla di buono e vero da proporre, si finisce col distorcere con lui la realtà, pur di non cadere nella disperazione assoluta. E si resta testardamente aggrappati a lui, almeno finchè non ci sarà la certezza dell'affondamento della nave. Poi si vedrà.

lunedì, settembre 07, 2009

Senza paura



La foto è cruda, certo, ma è così che alcuni (pochi) facinorosi connazionali , complici il temporeggiamento istituzionale e l'istigazione di potenti interessati, vorrebbero risolvere il problema dell'omosessualità. Via la testa "deviata" ed ovviamente anche il pisello, causa delle pulsioni perverse e strumento del peccato. Al cuore nessun intervento, ma solo perchè per quei pochi è addirittura inconcepibile un amore diverso dal tradizionale. Lo stile sarebbe quello talebano , se non fosse che siamo in Italia dove civiltà e democrazia impongono altri metodi di intervento, meno cruenti e radicali, ma non meno dolorosi e massacranti.
Martedì 8 settembre, alle 21, in Piazza Oberdan a Milano, fiaccolata sulla scia di WE HAVE A DREAM, l'iniziativa spontanea nata a Roma per sfidare l'omofobia.
Anche questa fiaccolata, come tutte le altre nel Paese, appartiene a tutti i partecipanti, perciò non ci saranno discorsi di apertura / chiusura, o interventi vari. Non ci sarà nemmeno musica. Non ci saranno i soliti simboli di associazioni o gruppi, perché deve essere una fiaccolata di persone, alla quale devono poter partecipare liberamente tutti .L'iniziativa ha lo scopo di ribadire con forza che nessuna persona può essere aggredita, picchiata,molestata o infastidita per il proprio orientamento sessuale. Non sarà certo la paura a cambiare il cuore e la testa delle persone e nemmeno a permettere che gli elementari diritti di tutti siano proibiti per alcuni .

domenica, settembre 06, 2009

Alleanze



Prima domenica di settembre. Il cielo continua ad essere limpidissimo, ma l'aria, la mattina e la sera, comincia ad essere frizzante. E' il caso di immagazzinare tutto il calore del sole possibile in vista del prossimo inverno. Nei dintorni si moltiplicano le feste di ogni genere, dai palii medievali alle celebrazioni contadine dell'uva. Protagonisti più gettonati l'immancabile pulenta uncia e i pessit del lago. Tutti, dalla città al più piccolo dei paesini, vogliono forse esorcizzare la paura del cambiamento di stagione o, almeno, godere il più possibile del calore benefico del sole. Una velata tristezza e malinconia accompagna con discrezione i giochi popolari e le ultime uscite in piazza.

Questa mattina sono ripartiti Sergio e Rosa, una coppia di amici napoletani arrivati fin quassù venerdì sera per un velocissimo saluto. Sono sposati da 10 anni (giusto il prossimo mese),ma basta poco per accorgersi che sono ancora innamoratissimi. Fa bene sapere che, nonostante quel che si dice e scrive sulle coppie tradizionali e gli ambigui ed ipocriti personaggi, autonominatisi portavoce della unica e vera famiglia italiana, ci sono ancora mogli e mariti che si amano di un amore vero e semplice. Come già scritto però, possono contare solo su se stessi , specie in questi difficilissimi tempi di crisi, perchè i tanti proclami d'aiuto sono solo chiacchiere di politici ed ecclesiastici. Senza famiglia questi ultimi, forse a compensare la pluralità delle famiglie di molti dei primi.

Arriverà il momento in cui famiglie tradizionali e famiglie come la nostra, anzichè seguire gli interessati potenti che fomentano continuamente la lotta reciproca, stringeranno una salda alleanza per combattere proprio loro, i veri nemici della famiglia. Un altro dei miei sogni?

sabato, settembre 05, 2009

Grazie



Giornata tranquilla e serena ieri. Doppi festeggiamenti. Il primo in ufficio con i colleghi ed alla sera con i miei e pochi amici. Quelli di sempre che mi hanno accompagnato fino a qui. Ci conosciamo da più di vent'anni. Ci sono sempre nei momenti belli ed in quelli un pò più cupi.
Lucy mi ha ricordato più volte di essere fortunato. Ha stra-ragione. Tanti mi vogliono bene davvero: i miei genitori che come il buon vino invecchiando migliorano, Lupetto che è la mia vita, i Novi che fanno di tutto per sopportarmi e per rendermi sereno, mia sorella ed i nipoti. Me lo merito tanto affetto? Non voglio essere presuntuoso ma penso proprio di si. Sono proprio un bravo ragazzo!

Ora mi attendono tante faccende. Mi riprometto di raccontarvi presto altre cose che mi frullano per la testa e per le quali ho il desiderio di confrontarmi con voi.
Ora semplicemente un grazie di cuore a tutti. Ser e Dan hanno fatto battere il mio cuore un pò più forte con il bellissimo post. Grazie! Mori, però, io vi aspetto sempre lì, sopra le nuvole. Mi pare che è da un pò che manchiamo! (En)

venerdì, settembre 04, 2009

Cet Amour, 4 settembre

A En
"...Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido ..."
( da Cet Amour di Jacques Prévert )
Hai scritto che "cominciano ad essere tanti gli anni , ma in ogni caso bellissimi", per cui possiamo solo augurarti che da oggi in poi diventino "stra-bellissimi". Con noi naturalmente. Per sempre. Buon compleanno,moretto!
Tatmo
Dan & Ser



giovedì, settembre 03, 2009

Fiaccole contro la violenza



La bella estate che va ormai verso la naturale conclusione è stata purtroppo testimone di frequenti e pesanti episodi omofobici in tutta Italia . Roma in particolare è stata teatro di una serie di attacchi vigliacchi che hanno tristemente scandito la bella stagione. Non certo per caso, nonostante le puntuali dichiarazioni di circostanza del sindaco, nel cui passato brillano però scelte di violenza.

Spontaneamente, il mondo "libero" glbt lancia la sua controffensiva dopo mesi, anni, di paziente ed inutile attesa di interventi istituzionali: fiaccole contro l'odio ignorante.

E' una scelta che condividiamo in pieno perchè non si può più restare a guardare mentre una legge giace colpevolmente in Parlamento:«Siamo all'emergenza civile e questa continua aggressione alla comunità gay testimonia l'assoluta esigenza di dare un segno chiaro di fermezza e civiltà, discutendo ed approvando al più presto la legge sull'omofobia»(Bersani).

E' questione che interessa la civiltà e la stessa coscienza civile del Paese, non più e non solo del mondo glbt. Come il solito c'è chi vuole approfittare per affermare la propria egemonia di potere, offrendo così alla società un'immagine di divisione e lotta intestina: è tempo che l'Arci faccia qualche passo indietro. Più di uno.

mercoledì, settembre 02, 2009

Nel traffico si può volare



Oggi non ho proprio voglia di lasciarmi condizionare dai problemi che tanto son sempre lì, incombenti. Tutti siamo tornati al lavoro e naturalmente al traffico di sempre che è giusto lo spazio che frequentemente impiego per sognare ad occhi aperti. Sarà per questo che le lunghe code e persino i blocchi stradali non mi turbano e nemmeno innervosiscono: con la testa parto subito per l'altrove. I miei sogni sono di varia natura, mai troppo pindarici, prendono spunto sempre dalla realtà, da qualcosa di concreto e già realizzato almeno in germe. Spesso, spessissimo, sono a senso unico ed hanno come leit motiv l'amore per i miei due compagni, che comunque sono coprotagonisti sempre presenti, qualsiasi sia la natura del sogno. C'è sempre un sottofondo musicale ad accompagnarmi . A volte, profano come sono, nemmeno mi accorgo delle canzoni che passano una dietro l'altra,ma il più delle volte è lo stesso identico motivo ad orientare i miei pensieri. Succede allora che ascolti ossessivamente per tutto il non breve tragitto (dai 40 minuti in su) la stessa identica canzone. Non so se devo preoccuparmi: mi piace così. C'è di buono che i "pensieri viaggianti" mi caricano positivamente senza distrarmi dalla realtà con cui poi, come tutti, devo fare i conti. In quei momenti ritrovo me stesso, i miei compagni e tutte le persone che in un modo o nell'altro sono presenti nella mia vita. Di bello c'è che lì, nel sogno, non ho i limiti che mi caratterizzano e finiscono per complicare la realtà. Bah, il fatto è che mi piace la vita così com'è, anche con le sue complicazioni, i banali, sciocchi problemi di convivenza che in 3 sono sempre al cubo per un motivo o per l'altro, insieme però alle difficoltà condivise e alle speranze comuni.
Certo se l'Italia ed il Mondo andassero meglio... Ma qui non posso più sognare da solo: qui dovremmo farlo tutti insieme...

martedì, settembre 01, 2009

Ciao Teresa

Milano,1 settembre 2009

Già settembre, è tempo di migrare?



Il reality dello scontro tra Premier e Chiesa continua a tenere banco anche se probabilmente ci sfugge il quadro generale dietro cui si sviluppa la trama pubblica. Il via al “ritorcere ogni calunnia contro chi l’ha agitata” partendo proprio dal giornale meno aggressivo suggerisce l'ipotesi di un affascinante braccio di ferro tra i due colossi sopravissuti in Italia. Il premier sarà costretto a concedere alla cattogerarchia ciò che vuole per ricomporre l’idillio (testamento biologico, coppie di fatto, Ru486, soldi alle scuole cattoliche, ecc.), ma potrà premere perché quella si adoperi a a zittire quei settori del mondo cattolico che gli sono ostili. D’altra parte, il Vaticano non può fare a meno di Berlusconi , che ancora raccoglie tanto consenso,ma nemmeno può tollerare che il suo magistero morale sia azzerato dagli scandali di geriatria libidinosa. Temo che se ancora una volta gli Italiani resteranno semplici spettatori tutto si risolverà, come sempre accaduto, in una bolla di sapone con, al massimo, qualche dimissionamento "spontaneo" subito dimenticato. Vero che c'è tutto il resto che presto chiederà conto dell'operato allegro e disinvolto di questo Governo, è comunque lecito preoccuparsi per la progressiva perdita di libertà che stiamo subendo tanto a cuor leggero. Lal Mohamed insegna. Di sicuro esagero: sarà che sono stanco di guardare dalla finestra e voglio scendere in piazza, nella storia, che è anche mia e di tutti noi, per dare finalmente una svolta alla brutta situazione in cui ci siamo cacciati. Sarebbe più esatto scrivere "in cui ci hanno cacciato gli sprovveduti creduloni del sogno brianzolo", ma non mi tiro fuori e mi assumo, anche se di malavoglia,responsabilità non mie.
Vabbè, mi pare che ormai sia ripresa l'attività di tutti gli amici: le ferie sono davvero finite . Dino minaccia di espatriare a Nizza col suo nuovo fidanzato, ma prima dovrà concludere il Ramadan, ultima sua trovata per recuperare la perfetta forma fisica costringendosi ad una dieta sana e povera di calorie. Massi , di ritorno dalla Spagna,ha lanciato un trombaconcorso per tenersi(ci) su.Il tenace Mel continua invece a stimolarci dottamente perchè non cadiamo nella sindrome mediatica imperante (=diffusione capillare dell'ignoranza). Messi rivive nostalgicamente la sua luna di miele che dura ormai da più di 2 anni (usti!) e Alias ha finalmente riconquistato la sua casa ed il giorno libero, dopo un mese di dura semischiavitù. Con settembre tornano per lui anche le dolci coccole di Koala... Beh, mi fermo qui per non dilungarmi oltre. Un pensiero speciale a Barbara cui va tutto il nostro affetto.