-Ti amo
-Ti amo
...
-Sei stanco?
-No, oggi ho riposato e...
-Non intendevo in quel senso!
...
-No!
...
Si abbandona sul mio corpo, strofinandosi alla mia pancia. Uff', quella pancetta tempestivamente lievitata negli ultimi due anni che a lui piace veramente, ma che a me ancora lascia un senso di sconcerto insieme alla consapevolezza del tempo che passa. Non voglio pensare che solo due anni fa potevo vantare un ventre piatto come quello di un ventenne ( il suo!): a Modan piace così (e forse gli piacerebbe ancora più prominente) e mi basta.
Ogni tanto mi vengono pensieri sulla giovinezza di questo grande nostro amore. Penso sia inevitabile, ne ha accennato anche En in un recente post. Ieri forse a riaccendere il pensiero, una conversazione dei vicini d'ombrellone, involontariamente colta dal momento che erano a meno di 30 cm, tanto la spiaggia di Vizzola era affollata. I due stavano per litigare perchè il giovane si diceva offeso per la poca fiducia accordatagli: "Io non sono come gli altri! Se tu sei abituato dalle tue precedenti storie a diffidare perchè appena girato l'angolo venivi tradito, sappi che io non sono così! Se volessi, te la farei sotto il naso, etc". Niente di speciale, capita frequentemente di cogliere frasi simili tra le coppie. Siamo tutti diversi e tutti così uguali! Forse per quelle velocissime battute che potevano naufragare in una lite seria subito rientrata, nel momento di abbandonata tenerezza che segue l'amore ho chiesto per l'ennesima volta a Dan se si fosse stancato di noi.Non ho difficoltà ad ammetterlo, è una mia paura costante che puntualmente respingo pensando all'essere lui tutto d'un pezzo : quando e se verrà il momento ce lo dirà. Anche all'inizio della storia mi preoccupavo più della sua giovane età che dell'anomalia di essere troppia. Non avevo voglia di ricominciare da capo con le gelosie, le apprensioni, le paure, non avendo più l'età e la possibilità di competere per proteggere l'amore.Di fatto riesco senza troppi sforzi a vivere sereno e a non pensare che l'amore vive anche della precarietà umana. Sicuramente mi è più facile questa sorta di distacco perchè so che En è attento come un cane della prateria a cogliere il minimo segnale d'allarme. Io posso quindi stare tranquillo, "veglia"anche per me.
Strano come il tempo e la troppia abbiano cambiato in meglio il rapporto con Moen. Lui, abituato ad essere il centro delle mie attenzioni, si è trovato di colpo spodestato, ma non dispiaciuto come poteva essere naturale. Ha invece assunto nei confronti di Modan le stesse esagerate cure che io riservavo a lui. Ora il nostro rapporto, se pur spesso eletrizzato da momenti di insopportazione da eccesso di conoscenza, ha raggiunto un equilibrio straordinario grazie alla concentrazione di entrambi sulla persona oggetto del nostro innamoramento. E siamo cambiati tutti e due nel nostro modo di amare, divenendo senza calcolo e programmazione, assolutamente complementari per Modan. Almeno così mi pare. Mi tengo le mie paure: continueranno ad affiorare perchè non è possibile raggiungere certezze nell'amore, che si evolverà senza sosta esattamente come e con noi. Sono infinitamente compensate dall'ininterrotto stupore per la meraviglia che ci accade, tanto che nemmeno il pensiero di un po' di gerontofilia da parte di Dan riesce a turbare il mio stato di serena esaltazione.
Questo post forse è più ad "uso interno", ma se siete arrivati alla fine della lettura...beh, spero non vi abbia annoiato più del solito.
2 commenti:
Non mi sono annoiato perchè trovo sempre nei post qualche spunto per riflettere sulla mia vita sentimentale pur essendo solo coppia.Grazie!
Come è vero che in amore non si hanno mai certezze!Si vorrebbero, si cercano, si pretendono ma alla fine nemmeno noi stessi siamo certi di noi.
gius
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