venerdì, ottobre 10, 2008

Già venerdì


Non facciamo in tempo a distrarci un attimo con la Carrà che è subito venerdì e la settimana è già finita.

Domani ,davanti all'ospedale Sacco di Milano (via Giovanni Battista Grassi 74) alle 11, sit in per protestare contro la disinformazione criminalizzante della dottssa Chiara Atzori. Chi volesse proseguire nello stato di indignazione permanente può ascoltare la registrazione delle moralistiche farneticazioni della infettivologa in Village oppure in NoirPink. Si passa da una vergogna all'altra e purtroppo ci stiamo abituando tutti. Mi auguro che oltre la manifestazione di protesta cui non tutti potranno partecipare, le organizzazioni lgbt abbiano inviato lettera formale all'Ordine dei Medici nazionale e lombardo e, naturalmente, alla Direzione sanitaria dello stesso Sacco, chiedendo pubbliche scuse per le superficiali e tendenziose dichiarazioni, spacciate per scientifiche, della Atzori.
Non ci lasciamo però turbare dall'ennesimo colpo basso proveniente, ancora una volta, da un'emittente cattolica: tanto accanimento non può che nascondere problemi irrisolti. Almeno questo è quello che verrebbe da pensare. Problemi loro. Noi che non abbiamo alcunchè da rimproverarci ci prepariamo a vivere una serena serata in compagnia di amici, tra i quali Massy, il ricercato fan della Pravo.Non faremo nulla di male,solo chiacchiere, risate e tanta umanità. Quella che viene con violenta arroganza calpestata da chi si crede meglio e più di Dio.

2 commenti:

MELCHISEDEC ha detto...

Sereno week end! Soprattutto d'amore e d'umanità!

Anonimo ha detto...

Sono ormai alcuni anni che Atzori propone i suoi indirizzi diagnostico-terapeutici privi di fondamento scientifico, anzi, smentiti dai più recenti orientamenti medici al riguardo.
Mi sembra di ricordare che in passato siano già state fatte segnalazioni del suo opinabile comportamento professionale (che esula dalla stretta applicazione di competenze medico-scientifiche per rifarsi piuttosto ad una interpretazione pseudocristiana dell'omosessualità) a vari referenti della gestione della sanità e della professione medica (tra cui, mi sembra anche il direttore dell'ospedale Sacco) senza che però sia stata attuato nulla in proposito.
Fortunatamente Atzori non ha avuto gran credito nè seguito.
Ora però i tempi sono cambiati e il disorientamento sociale che attualmente la fa da padrone (accentuato dalle recenti gravi preoccupazioni economiche) porta inevitabilmente alla ricerca di capri espiatori per la rabbia e l'insoddisfazione di cui è stracolma la gente.
In quest'ottica ogni minoranza che già è oggetto di discriminazione sociale diventa facilmente identificabile come il bersaglio su cui indirizzare questa specie di odio reattivo alle circostanze.
E le persone con un orientamento sessuale "di minoranza" vengono viste come i nuovi untori del secolo...
Alcune istituzioni, mi riferisco ai partiti politici, hanno naturalmente spiegato le vele a questo vento, cercando di trarne il massimo vantaggio possibile, usando la persona (omosessuale) come diretta apportatrice di voti per sè, o come discredito da riferire ai partiti della controparte. La gerarchia cattolica dal canto suo, consapevole della fuga di fedeli dalle proprie file, ha pensato bene non di agire (come sarebbe stato logico) in senso evangelico, cioè con apertura e fiducia nella pulizia morale dell'uomo (il "prossimo"), ma ha cercato di recuperare potere ripristinando una rigidità interpretativa di tipo inquisitorio e consentendo l'azione di squadristi che portano avanti queste sante crociate omofobiche.
Tempi duri quindi?... temo di sì.
Saluti a tutti,
Dino