venerdì, ottobre 31, 2008

Mondo offeso


Fa freddo e piove quasi ininterrottamente. Ci voleva l'acqua dopo tanta siccità e quindi va bene uguale. C'è però un'atmosfera un po' triste in casa che si sposa perfettamente con le condizioni climatiche. Stanotte Dan è partito per assolvere l'ultimo compito che il recente evento luttuoso imponeva. Sono solo pochi giorni di lontananza, ma non siamo abituati ed è quindi prevedibile una botta di malinconia che ci accompagnerà per tutta l'assenza.
Il freddo e l'acqua di questi giorni però rinviano col pensiero agli sbarchi dei poveracci che continuano nel nostro Paese, nonostante la pesante crisi, senza fare più notizia. E' di pochi giorni fa l'ultimo (Ansa).

"Vitti macari che nella banchina di ponenti,quella indove facivano di solito sbarcare i clandestini, avivano addrumato dù fari potenti. Ci era capitato, 'na volta, per sò disgrazia, propio 'n mezzo alla scinnuta di 'sti povirazzi e da allura aviva addeciso di non assistervi cchiù. A vidirli, arrinisciva a reggiri a quell'occhi sgriddrati dallo scanto per quello che avivano passato e per l'incirtizza del loro futuro, arrinisciva a reggiri alla vista di corpi macilenti che non si tinivano addritta, delle mano che trimavano, delle lagrime mute,delle facci dei picciliddri che addiventavano facce di vecchi in un momento... Quello che non arrinisciva a reggiri era l'aduri. Ma forse l'aduri non c'era, era na' sò immaginazioni. Però fantasia o no, lui lo sintiva e gli tagliava le gamme, gli spirtusava il cori. Non era un aduri che nasciva dalla mancanza di pulizia, no, era 'na cosa completamenti diversa. Svaporava dalle loro pelli l'aduri antico, ma prisenti,e forti, della disperazioni, della rassegnazioni, delle disgrazie patute,delle prepotenze subite, delle violenze accettate calanno la testa 'n terra.
Ecco, erano i dolori del mondo offeso, come aviva liggiuto in un libro di Elio Vittorini, che mannavano quell'aduri che feriva." (L'età del dubbio,162-3).


Grande Camilleri, con una lingua bellissima riesce a rendere fisico il dolore del "mondo offeso" facendo anche sentire tutto il peso della nostra consapevole indifferenza!

1 commento:

Unknown ha detto...

Bellisimo pezzo. Grande umanità. Grazie per il post