La scelta di fliDan di scrivere nel post di ieri di rugby e radio che è mezzo storico per eccellenza della comunicazione assunto ormai a simbolo della stessa, è stata felicissima ed esprime alla perfezione la realtà che noi novios stiamo vivendo. E' in atto da un paio di giorni un fitto dibattito sul sito della comunità glbt comasca su ciò che essa dovrà essere una volta decollata. Abbiamo naturalmente partecipato, noi novios, con le nostre solite idee,espresse già in mille occasioni: l'omosessualità è un accidente che nulla aggiunge o toglie al valore della persona in sè, etc., l'impegno glbt deve ormai svincolarsi dalle Associazioni nuove o vecchie che hanno fatto il loro tempo, per un impegno a tutto campo nella società non in quanto gay, ma in quanto cittadini responsabili, impegnati nel funzionamento e miglioramento della società attraverso l'impegno politico non in movimenti specifici,ma nelle realtà partitiche già esistenti, anche se allo stato dei fatti sommamente deludenti. Nulla ovviamente vieta che un glbt carismatico e capace si proponga, oggi o domani, come fondatore di un nuovo soggetto politico di respiro universale e non connotato (limitato)gayamente. La necessità di un gruppo sul territorio lariano è motivata dal bisogno di offrire un riferimento per quanti ancora vivono la propria situazione come problema, facilitando una serena accettazione di sè attraverso la scoperta della normalità dell'omosessualità. Momenti di aggregazione, feste, provocazioni e stimoli culturali, politici, etc sono gli strumenti che un gruppo, del tutto libero da vincoli associativi, può porre in atto per favorire la conquista della consapevolezza del proprio valore a prescindere dalle preferenze sessuali. Da qui alla maturazione nei singoli della necessità dell'impegno politico nei propri spazi ed ambiti quotidiani il passo può essere molto breve. Senza nuovi partiti o nuove associazioni che, esaurito il compito storico, finiscono per diventare peso ed intralcio allo sviluppo sociale. Non entro nello specifico perchè già ribadito più volte in passato, ma anche perchè minacciato di incontro forzato con l'Aurelio (Mancuso, ndr), cosa che assolutamente voglio evitare, non avendo tempo da perdere nemmeno per contestare cecità e sordità della sua associazione di fronte al gran fermento che attraversa la realtà glbt italiana. Non c'è più nulla da discutere: i tempi sono cambiati, si chiude un capitolo e se ne apre un altro. Purtroppo il guaio delle Istituzioni in generale è che nel tempo ingigantiscono e diventano veri e propri centri di potere (di ogni tipo), difficili da eliminare una volta assolta la funzione originaria. Lo sanno bene i Ministeri che si ritrovano tanti enti ormai inutili che continuano ad assorbire i contributi dei cittadini. Ma questo è già un altro problema.
Poche idee le nostre, ma abbastanza chiare. Almeno credevamo, dal momento che hanno scatenato interventi accesi, quasi furibondi negli ideatori/fondatori del gruppo comasco convinti sostenitori delle realtà associative, tanto da farci sentire "il disagio della comunicazione", come se si trattasse non più di un confronto dialettico, bensì di un match di rugby seppure virtuale.
Letto il post di fliDan ho subito pensato al suo genio naturale che ha colto al volo l'opportunità di una "pausa" fortemente semiotica di cui proprio necessitavamo. Ora siamo in tranquilla apnea e attendiamo di conoscere l'orientamento del gruppo che comunque accoglieremo serenamente col massimo rispetto. Anche se diverso dal nostro, perchè nel vasto e colorato mondo glbt c'è spazio proprio per tutti.
1 commento:
Non mi stupisce che a como si manifesti una linea conservatrice e magari prevalga pure.I gay sono pure loro comaschi eheh
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