sabato, settembre 08, 2007

Ancora un po'



Giusto un anno fa di questi tempi, il sabato successivo il compleanno di En, fervevano i preparativi per la grande festa della sera. E' stato un bel momento, riuscitissimo come tutte le feste gaye, con molti amici (e non solo) intervenuti a festeggiare il nostro novio. Quest'anno non ce la siamo sentita di metterci in pista: troppe le energie da spendere e non è da sottovalutare anche il dispendio economico non indifferente, avendo ora altri progetti più impegnativi in cantiere. Ma forse c'è una sottile insoddisfazione di fondo, non così semplice da focalizzare, che ci ha demotivati a ripetere l'esperienza . Un anno, specie se intenso, segna profondamente le persone, lasciando tracce non solo sul volto, ma anche dentro. Si cresce e ci si evolve non sempre rendendosi conto preventivamente dove si arriverà. Anzi, quasi mai succede che si abbia in anticipo l'idea di come si cambierà. Ci piacciono ancora le feste, la nostra casa rimane aperta agli amici come è sempre stato, ma forse questo non ci basta: vogliamo qualcosa di più, soprattutto quando è richiesto un impegno non da poco da parte nostra. Cosa sia questo di più non so dire. Potrebbe essere, ma non sono sicuro, uscire dalle ossessive problematiche gaye per allargare gli orizzonti al semplicemente umano. Ma forse è solo una mia fissa questa esigenza, non so neppure se condivisa dai novios. En di questi tempi è in continua fibrillazione, addirittura quasi intollerante su certe questioni, il che non è da lui. Dan invece sembra inseguire sogni solo suoi, quasi ipnotizzato da miti luccicanti che poco hanno a vedere coi tanti talenti che potrebbe concretamente far fruttare. Tutte ragioni sufficienti per vivere una certa insoddisfazione presente. Di solito un simile stato provoca la voglia di crescere ancora un po'. Speriamo sia davvero così.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ser io ho capito poco di quello che hai detto. Due cose sono chiare: la prima che non sei soddisfatto, ma non capisco perchè e neanche quando tu lo sia dato che non si parla se non per adeguarsi alla situazione. la seconda è che non hai capito niente dei miei sogni ma dato che sono stato chiaro nel dire le cose, non ci torno sicuramente, quindi rimani nel pensiero che hai citato visto che dal tuo punto di vista sono abbagliato da finti miti. Tornerò a giocare all'enalottodato dato che sembra il sogno più concreto. Ma di lavoro non ne parliamo perchè li non stò dando il massimo per arrivare veramente da qualche parte; nel mio lavoro non ho obiettivi e ambizioni.. Aspetto solo di farmi dare il colpo giusto e arrivare tra le altre stelle!

Anonimo ha detto...

Sono stanco di crescere ancora un pò mi piacerebbe solo riuscire a godere di quello che ho e raggiunto senza condizionameni. Tutta la mia vita fino ad oggi è stata un sussegguirsi di obiettivi e di mete da raggiungere. Guai se non fosse stato così non avrei combinato nulla ma soprattutto avrei finito per svuotarmi completamente. Tutto ciò nel lavoro e nella vita privata. Non è stato facile perchè ogni conquista è solo frutto di sacrifici e sudore dove la fortuna gioca solo una piccolo ruolo. Nella vita privata sono le scelte che inevitabilmente si presentano e danno la possibilità di crescere. Scelte imposte da altri o da se stessi. Giuste o sbagliate che siano sono necessarie. Alcune generano forte dolore ancora prima di essere fatte. Come in me in questi giorni. Per questo ho iniziato il post dicendo che sono stanco di crescere ancora un pò.