La quotidiana lettura dei giornali, come ormai da molto tempo, mi lascia quasi indifferente. Quello che supera la censura e le manipolazioni è ripetitivo e piuttosto scontato. L'annuncio di Grillo mi interessa nella misura in cui riesce a turbare il sonno dei politici professionisti. Mi resta il dubbio che in qualche modo anche il suo gioco faccia parte di questo sistema. Mi pare di aver letto ieri una dichiarazione in proposito di Pannella e se lo dice lui che negli ultimi quarant'anni è stato il jolly della partitocrazia che a parole combatteva...
Mi rendo conto che non posso cedere alla rassegnazione che ho sempre considerato fallimentare e negativa, ma con la classe politica che ci ritroviamo ci sono ben poco ragioni per continuare a sperare. La politica non è oggetto di fede, quindi vale poco in questo caso l'insegnamento del patriarca Abramo di "sperare contro ogni speranza". Forse la fede nell'uomo, il suo essere sempre diverso come individuo e come gruppo, capace di ottusità ma anche di pensiero altissimo, di orrore ma anche di meraviglia, può lasciare un certo margine di speranza. Ma è esercizio pur sempre difficile, se penso alle persone concrete che siedono in Parlamento e ai tanti Italiani che, pur disgustati, continuano a credere nei miracoli annunciati e mai realizzati. E' troppo presto per scendere in piazza e cacciare tutti quanti a casa per sempre? Poi bisogna pur ricominciare in qualche modo e da chi? Non ci si improvvisa politici, è ancora fresco il ricordo di imprenditori scesi in campo con l'intera banda: ne stiamo ancora pagando le conseguenze.
Pensare alla rivoluzione il lunedì mattina non fa bene: c'è tutta la settimana davanti per affacendarsi al fine di mantenere quanto ottenuto in questi anni e magari conquistare qualcosa di più. Tutto quantificabile perchè materiale, che pare sia l'unico scopo per cui valga veramente la pena di lottare. I diritti, nostri ma anche quelli di tutti, sono un qualcosa di più, un lusso e in quanto tali sono soggetti a tassazione. Sarà per questo che molti, troppi, non possiedono nemmeno quelli più elementari. Condoni e sgravi fiscali non sono previsti in tempi brevi e forse neanche lunghi. E' già una fortuna che non sia soggetta a imposta la serenità che è pur sempre una conquista/lusso individuale. Coi tempi che corrono però si può mai sapere: quanto dovremmo all'Erario per il nostro triplice stato di meravigliosa serenità? Meglio non pensarci.
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