martedì, dicembre 09, 2008

Muscoli necessari


Era tanto che non uscivamo a cena solo noi tre come freschi novietti. L'abbiamo fatto ierisera. Avevamo bisogno di un attimo di tregua dalle situazione difficili e poi tra En e Dan si era creato un po' di attrito che richiedeva attenzione. Niente di importante, anzi una vera cazzata che, dalla mia non bella situazione, ho però guardato con simpatia e anche un po' di nostalgia per la normalità cui aspiro.A casa poi abbiamo fatto subito l'amore.Per me liberatorio.E' un periodo (lunghissimo) in cui dobbiamo mostrare tutti e tre i muscoli (non solo quelli fisici, naturalmente) per reagire alle troppe asperità.E' quello che non avviene, mi pare, a livello nazionale, nonostante sarebbe necessario.
Paura ed ignoranza ripropongono la vittoria del Grande inquisitore cui la maggioranza cede totalmente anche al costo inconsapevole della propria libertà .
Oh, mai, mai essi potrebbero sfamarsi senza di noi! Nessuna scienza darà loro il pane, finché rimarranno liberi, ma essi finiranno per deporre la loro libertà ai nostri piedi e per dirci: «Riduceteci piuttosto in schiavitù ma sfamateci!». Comprenderanno infine essi stessi che libertà e pane […] sono fra loro inconciliabili, giacché mai, mai essi sapranno ripartirlo fra loro! Si convinceranno pure che non potranno mai nemmeno esser liberi, perché sono deboli, viziosi, inetti e ribelli. […] Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella libertà che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi”.(“La leggenda del Grande Inquisitore” in I Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij).
"Il popolo è descritto da Dostoevskij “come un sol uomo” che ad un cenno dell'Inquisitore “si apre a far passare le guardie” e poi si “curva colle teste fino a terra dinanzi al venerando inquisitore” (H. Arendt). Alla libertà si preferisce la felicità che è il pane, tutto ciò cui il benessere ci ha abituato e di cui non possiamo più fare a meno, perchè la libertà- rimprovera il vecchio al Cristo che resta muto- fa paura.
Non è peggio della grave crisi economica che stiamo vivendo insieme al resto del mondo?

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