Nuova aggressione omofobica a Roma: "Sghignazzavano mentre mi colpivano". Il tutto è avvenuto in via Fagutale, la stessa via ormai nota in tutta Italia per la pretigiosa abitazione "donata" all'ex ministro Scajola ,a sua insaputa, da amici compiacenti. La banda di delinquentelli, tutti italiani, ha sfogato la propria rabbia repressa su un giovane gay di passaggio, lasciandolo mezzo morto. Gli amici poi diranno di non aver trovato solidarietà nel bar in cui è stato ricoverato svenuto. Senza voler indagare sulla patologia di chi si scaglia gratuitamente sul diverso, già ampiamente discussa nella letterartura specifica e lapidariamente sintetizzata da Aldo Busi nel video poi riproposto da Youtube, non posso fare a meno di pensare, forse per la coincidenza geografica di questo ennesimo caso, che ci sia anche una regia che abilmente incanala la rabbia delle menti più deboli convogliandola su obiettivi meno compromettenti e già naturalmente destinati al ruolo di vittime.Mi spiego meglio: la situazione sociale, esasperata dal disastro economico e dalle inesistenti speranze circa un miglioramento nel futuro, accumula frustrazione e rabbia che rischia continuamente di esplodere all'esterno, almeno in quei gruppi cresciuti allo stato semibrado di certi contesti sociali, per la maggior parte descolarizzati o comunque privati di sufficienti strumenti critici. Tale rabbia montante dovrebbe trovare nei responsabili del disastro economico-sociale i veri colpevoli da punire: chi vive sulla propria pelle il dramma della casa punterebbe il dito accusatorio direttamente contro la cricca che regala abitazioni di lusso ai personaggi della politica e, semmai, anche contro questi ultimi che accettano, evidentemente in cambio di favori, doni prestigiosi da malafattori. Eppure non va così.
Nella società italiana vengono lasciate a se stesse categorie "parafulmine", non protette neppure nei diritti elementari, che fungano da ricettori del bisogno di violenza dei più esagitati. Immigrati e gay sono ovviamente i più esposti, perchè meno tutelati. Ricordate l'iter naufragato miseramente della legge che avrebbe inasprito le pene per i reati di omofobia?
La società berlusconiana ha bisogno di vittime designate sulle quali scaricare rabbie e frustrazioni di quanti vedono solo nella violenza l'attenuazione delle proprie disperazioni.
E' solo un'ipotesi, ma dannatamente credibile. Occorre tenerne conto per dare una svolta alla richiesta dei sacrosanti diritti che da anni inutilmente chiediamo. Sacrosanti diritti per tutti, gay e immigrati.