sabato, febbraio 10, 2007

Gayleft: Si poteva fare di più!


Oggi Il Corriere di Como ha dedicato uno spazio significativo al DICO, il disegno di legge che presto approderà in Parlamento e di cui abbiamo già scritto. Apre la pagina l'intervista al nostro amico Paolo,portavoce regionale e membro del direttivo nazionale della Consulta Gayleft, rappresentanza della comunità omosessuale dei Ds. Condividiamo pienamente il suo pensiero e la sua delusione che è anche nostra:«I Dico sono un inizio, ma sicuramente si poteva fare meglio. Di fatto, si offre soltanto la possibilità per i singoli di regolarizzare in una forma burocratica la propria unione, sia essa etero o omosessuale. Ma era la coppia non sposata che doveva ottenere un riconoscimento dei diritti per fare davvero un passo avanti. E anche sui diritti acquisiti dai conviventi mi pare ci sia poca chiarezza e poco slancio.Si è fatto qualcosa, ma tutto sommato è uscito un qualcosa di piatto.»( testo completo qui).Vola alto Paolo, come dovrebbe ogni vero politico, anche se i più si accontentano di razzolare le briciole consentite dal Vaticano:«Per me l'apertura al matrimonio anche omosessuale sarebbe bellissima , la legalizzazione dell'amore, e spero proprio che il disegno di legge sui Dico venga modificato in questo senso in Parlamento quando sarà discusso». Non perde però il contatto con la realtà, sa che, in nome della stessa politica, probabilmente ci si dovrà accontentare dell'approvazione della proposta che sarebbe già un successo. Conosce bene dal di dentro le difficoltà che anche a Como vengono dall'interno degli stessi DS e naturalmente dagli alleati nell'Unione, ma non dispera: «Finora sono rimasti sempre molto chiusi sull'argomento delle unioni di fatto e sull'amore omosessuale. Ora qualcosa sta cambiando».
Unica nota stonata la fotografia, scelta ovviamente dalla redazione, che accompagna l'articolo: la classica foto tratta da un gaypride, stereotipo difficile da superare e nel quale si vuole confinare il gay. In Italia occorre far emergere la normalità e la trasversalità della maggioranza del popolo omosessuale: la rottura, necessaria al cambiamento di mentalità della società, può partire solo da qui.

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