sabato, maggio 31, 2008

Fede in quale Dio?


Condannato ad 8 anni per violenza sessuale ai danni di persona all'epoca dei fatti minore. Questa la sentenza di 1 grado nei confronti di don Mauro Stefanoni (alias Aka Sborra Boy, uno dei tanti nick usati nelle chat) , ex parroco di Laglio, che dovrà anche risarcire 180.000 euro alle parti civili. Lui, da Colico dove pare continui a gestire l'oratorio, insiste nel negare l'accusa, proclamandosi innocente vittima di un complotto. L'ex vescovo Maggiolini, a sua volta iscritto nel registro degli indagati per aver rivelato all'ex parroco le indagini in corso, ha tuonato dalla sua "ex" cattedra contro i magistrati, secondo la prassi ormai consolidata che quando si è accusati è meglio attaccare che difendersi, soprattutto quando si è colpevoli.

Naturalmente tutta la Comobene e l' Opus Dei che governa la città, la Provincia e la Regione, si è stretta intorno all'emerito prelato (non si tratta di un insulto, ma del titolo che gli compete dopo il pensionamento), imponendo ai media locali (e non solo) la difesa ad oltranza del giovane sacerdote pederasta.

Perchè questi nuovi strali maggioliniani? E' abbastanza ovvio che la pubblica scoperta di una mela marcia nel proprio cesto, specie quando sempre esibito come il migliore, è un grosso smacco, ma non è più umano, evangelico persino, riconoscere che anche gli uomini di chiesa possono sbagliare? Non è più umano ed evangelico chiedere piuttosto perdono per il male fatto ad una persona e alla sua famiglia, anzichè accusare, approfittando del ruolo e del pulpito, chi ha svolto onestamente il proprio lavoro fino in fondo? Le certezze assolute (in tutti i campi) esibite dall'ex vescovo lariano lasciano perplessi, specie quando clamorosamente smentite dai fatti. Sicuramente non appaiono testimonianza credibile di quel Dio in cui sostiene di credere.
Straordinaria e di ben altro tenore è invece la recente riflessione dei Gesuiti sulle coppie gay : sarebbe giustificabile la scelta dello Stato di riconoscere il legame tra persone dello stesso sesso. E' già un grosso passo avanti. Da approfondire.

venerdì, maggio 30, 2008

Week end repubblicano


Siamo quasi alla fine della settimana, ancora mezza giornata di lavoro domani e poi entriamo nel lungo weekend repubblicano. Ma (La mia "non" vita gay 1 e 2)sarà contento perchè ha vissuto una settimana tremenda, accumulando una sfiga via l'altra. Ci sono giornate e settimane no. Quando capitano possiamo solo sperare che se ne vadano presto per poi riderne a distanza di tempo con noi stessi e gli amici. Ma solo dopo, non mentre è in atto la sfigata.

E' stata una pessima settimana anche per gli episodi di omo-xenofobia: un padre che accoltella il figlio perchè gay (La Repubblica)e un ragazzo aggredito perchè albanese (Corriere della sera). In questi casi non è possibile aspettare che passi l'onda violenta e tantomeno c'è da riderne, rilassandosi con gli amici. Con loro c'è piuttosto da discutere sul che fare per interrompere una serie di episodi che anzichè diminuire sembra riproporsi sempre più frequentemente. C'è il rischio di considerare i continui fattacci "fenomeno endemico", cui ci si deve abituare come a qualsiasi male inevitabile. E' una tentazione reale, rafforzata dal fatto che fin quando non tocca direttamente noi ,o uno dei nostri cari, preferiamo non lasciarci coinvolgere.

Una bella notizia viene dal blog di Andrew:"Per la prima volta in Italia un'associazione islamica, la Islamic Anti-Defamation League, aderisce ad un Gay Pride e lo fa in occasione del RomaPride che si terrà quest'anno il 7 giugno a partire da Piazza della Repubblica.L'associazione che, tiene a sottolineare, si è già mossa attivamente per il rispetto dei diritti fondamentali delle persone omosessuali, ha in passato premiato con la "mezzaluna d'oro" Al-Fatiha, un'associazione omosessuale che ha sede in Inghilterra."(UneBelleHistoire).
Qualcosa comincia a muoversi anche nel mondo islamico che non brilla ( almeno questa è convinzione diffusa in occidente )per elasticità mentale. Mi pare un segno di speranza anche per noi che ci riteniamo molto più avanti, ma che ugualmente non riusciamo ad andare oltre i soliti luoghi comuni delle apparenti diversità.

giovedì, maggio 29, 2008

Evento! Prima chiamata

Ci siamo. Olmo ed Ernie sono pronti a rendere un personalissimo omaggio al grande Annibale Ruccello.

“Le storie che racconto riguardano sempre e soltanto gente banale, comunissima, possibilmente incline a diventare patetica, straziante. Ma per una sorta di terrore a nutrire o a destare pietà mi piace coglierla in un momento estremo della loro esistenza, quando a prescindere dalle loro stesse intenzioni questi personaggi sono costretti a compiere una scelta importante, un gesto eroico o atroce. Per cui si trasformano in personaggi grotteschi o mostruosi, spesso odiosi e insopportabili, comunque sempre meglio che pietosi. E mi piacciono quanto più sono ai margini; relegati, ma non in maniera vistosa (come barboni, criminali e pazzi) bensì in maniera sottile, indistinta. Ed infatti, vivono in quartieri della cultura metropolitana, in provincia, sepolti nella periferia”.
Così Ruccello raccontava il suo modo di fare teatro che sembra quasi raccontare di noi, gente comunissima che la vita costringe a scelte importanti.
Finalmente la coppia Olmo & Ernie, dopo mesi di preparazione, come già annunciato da questo blog, proporranno a tutti gli amici un divertente, commovente, straordinario ricordo dell'autore napoletano scomparso troppo prematuramente. La prima (e per ora unica) performance avverrà a due passi da Milano tra una quindicina di giorni. Assolutamente da non perdere. Quanti volessero assistere all'irripetibile evento possono inviarci email (los3novios@yahoo.it) entro e non oltre il 12 giugno p.v.: riceveranno il personalissimo invito, indispensabile per la partecipazione . I posti sono limitati, quindi è bene affrettarsi. Sarà anche l'occasione per conoscerci tutti di persona e festeggiare insieme la nostra amicizia virtuale.

mercoledì, maggio 28, 2008

A Francesco



"Parlerò di un amore che
oltrepassa le distanze,
non si ferma maiiii."
(Scusa se ti chiamo amore)

"E' possibile oggi riuscire a farsi amare? ". Bella domanda quella di Francesco, il nostro meraviglioso amico e fotografo di Lampedusa, a commento dell'ultimo post.
I ritmi e i bisogni di oggi, specialmente quelli indotti dalla cultura dell'apparenza, figlia dello sfrenato consumismo, parrebbero imporre un amore usa e getta, veloce, non impegnativo, di facile gestione, che lasci tutto nella vita dei due (o tre) inalterato, perchè rimettersi in gioco rischia di rallentare la corsa sociale, pena l'esclusione. Il mondo gayo, ipersensibile (ma perchè?) a tutto ciò che appare e luccica, non fa eccezione. Si è subito adeguato, fraintendendo forse la naturale predisposizione per l'Estetica (ma anche questo è un luogo comune!) con l'essere sempre in vista, trendy. O forse è più banalmente la paura del tempo che passa, il fantasma della vecchiaia, con le sue rughe e la decadenza fisica, ad imporre a molti di cogliere l'attimo, finchè si è in tempo. Fatto sta che sembrerebbe sempre più difficile abbandonarsi completamente ad una storia d'amore, o almeno è sempre più raro che entrambi sentano il bisogno di farlo contemporaneamente: quando uno è pronto e disponibile, spesso l'altro pensa solo all'avventura e guarda già oltre. Naturalmente non è sempre così e certe volte succede il miracolo: la coincidenza di tempi, sentimenti e disponibilità consente la magica alchimia che è l'inizio di ogni relazione d'amore. Cominciano anche l'impegno e l'assunzione delle responsabilità che cresceranno col tempo e con lo stesso amore.
Amare e farsi amare non è facile come si potrebbe erroneamente credere. Come abbiamo già scritto, si tratta di un'arte che iniziamo ad apprendere dal primissimo giorno di vita, nel rapporto unico e straordinario con la mamma,ma che è destinata crescere fino all'ultimo giorno della nostra vita. Può subire degli arresti e persino delle regressioni, ma come qualsiasi apprendimento non può fermarsi. Mai. Meglio dei trattati di psicologia sull'argomento è il Vangelo a segnare i ritmi, le tappe ed i traguardi dell'amore nella vita umana: 1-"Ama il prossimo tuo come te stesso";2- "Se un fratello ti chiede di fare un miglio con lui, fanne due. Se ti chiede la tunica, dagli anche il mantello. Se ti da uno schiaffo...porgi anche l'altra guancia";3- "Che merito avete ad amare solo gli amici? Lo fanno anche i non credenti".
L'obiettivo è naturalmente la perfezione, in un crescendo di conquista dell'arte: "Nessuno è più grande di colui che da la vita per i suoi amici!".
Nessuno nasce "già imparato" nell'arte dell'amore, di fronte al quale l'unico atteggiamento possibile è quello dell'umiltà, riconoscendo che abbiamo tutto da imparare. In due ( o in tre) è più facile, o meglio è più piacevole, perchè si condividono le fatiche, i fallimenti ma anche le gioie delle conquiste. Gli amanti rendono più spedito il cammino, correggono le eventuali pretese di conoscenza dell'uno o dell'altro, aiutandosi ad amare, nel modo più giusto, ciascuno se stesso. Un senso di stupore permanente è il segno che la strada imboccata è quella giusta. Il primo passo resta, caro Francesco, l'attesa del tuo Kairòs, il momento opportuno, unico ed irripetibile. Devi restare in paziente e vigile attesa perchè, come scrive S.Weil:" Le cose preziose non si cercano: si aspettano". In bocca al lupo!

domenica, maggio 25, 2008

Saggezza antica



(Ore 17.00 circa.) I novi dormono, lupetto studia e io veglio davanti a questo catorcio di macchina che si impalla ogni 3x2. Vigilo sul bucato, pronto a ritirarlo in casa se la pioggia dovesse farsi più intensa.Ma anche l'acqua pare oggi indecisa ed insignificante.Il “dentro e fuori” dei panni è solo un mio esagerato scrupolo. Ho nostalgia del giardino, come di tante altre cose. Del sole, quello vero, deciso, scottante. Estivo. O almeno maggiolino. Coi fiori d'arancio che di questi tempi dovrebbero essere nel pieno della fioritura e della profumazione.

Ierisera sono venuti A e P, amici di vecchia data. Due adolescenti ultrasessantenni. Uno alla continua ricerca di ragazzini (maggiorenni)che per qualche piccolo favore gli concedano pochi attimi di felicità , l'altro del grande amore, ora che si è improvvisamente scoperto solo. Un po' triste, ma rispecchia la situazione di molti. Imparare ad amare a 60 anni non è facile, neppure con tutto l'impegno possibile. Occorre saper cogliere il momento giusto per ogni cosa nella vita, come dice Qoélet (Ecclesiate) 3, 1-8: " Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere,un tempo per serbare e un tempo per buttar via.Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare,un tempo per la guerra e un tempo per la pace.".

Questa è saggezza: riconoscere il tempo opportuno e favorevole e saperlo vivere prima che passi oltre e sia troppo tardi. "Apprendere" qualsiasi arte quando non si ha più la freschezza e l'elasticità della giovinezza può essere molto difficile, specie se cervello e muscoli si sono atrofizzati. Così come il cuore, che gli anni possono indurire senza che ce ne accorgiamo. Non è l'affermazione del "Carpe diem", che sembra essere lo slogan più gettonato del momento, inducendo il bisogno di consumare tutto e subito. E' piuttosto la capacità di scegliere tra le 1000 opportunità ciò che davvero vale. Questa è libertà.

sabato, maggio 24, 2008

Cade la pioggia


Ehi, continua a piovere qui da noi! Ognitanto una tregua in cui si affaccia un pallido, ma caldissimo sole e poi giù ancora acqua. Tanta acqua e tanta umidità che sembra di essere nella stagione dei monsoni. Ci guadagna la vegetazione che è rigogliosissima, nelle varie tonalità del verde, sempre molto intenso. E forse, ma solo forse (chi conosce la verità dei dati che ci spacciano?), anche l'aria è più pulita, con meno polveri inquinanti. Resta il fatto che anche questo weekend non consentirà scampagnate nella natura. Ormai saranno due mesi che va avanti così. Inutile però piangersi addosso, aggiungendo lacrime umane a quelle celesti. Forse qualcuno da qualche parte sta costruendo un'arca all'insaputa di tutti, avendo avuto notizia esclusiva di un nuovo diluvio universale per punire l'umanità che ha raggiunto i vertici della cattiveria e della perversità? Mi pare di ricordare la promessa divina che mai più saremmo stati puniti così duramente e la parola di Dio non è come quella umana, che cambia a seconda dell'umore e dell'utile. Quindi niente allarmismi, come anche i metereologi ci rassicurano. E poi è bello anche godersi la propria casetta in compagnia dei novi! Ci lamentiamo che il lavoro condiziona troppo la nostra vita e le nostre relazioni anche in termini di tempo e non solo di stress e preoccupazioni, per cui godiamoci le ore (e i giorni) che le avverse condizioni meteo ci regalano in questa inedita piovosa primavera da record che ricorderemo negli anni. Non abbiamo neppure la distrazione di internet, perchè Sampy e Termy (en & dan) non hanno ancora risolto i problemi che ci impediscono la navigazione. Stanno però arrivando alla scelta del nuovo pc, ma fin che non sarà definitiva non ci resterà che una possibilità per occupare le 48 ore... La prospettiva è decisamente eccitante.
Buon fine settimana a tutti!

venerdì, maggio 23, 2008

16 anni


“La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano; vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente ricattata e intimidita che appartiene a tutti gli strati della società … Il pericolo più grande è il possibile collegamento tra Cosa nostra e le organizzazioni criminali a livello internazionale.” Giovanni Falcone

Nessun commento: a 16 anni dalle stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio ricordare non basta. Il fenomeno mafioso è umano e perciò non invincibile, se ancora esiste è perchè evidentemente non c'è la volontà reale di sconfiggerlo.

Intanto la 'ndrangheta cresce e conquista il mercato internazionale:"fatturato da 44 miliardi".

mercoledì, maggio 21, 2008

La nostra provincia


E' da tanto che non scriviamo di questa ricca ed apparentemente felice provincia di Como. La viviamo talmente poco, città compresa, che quasi dimentichiamo di abitare nel suo territorio. Eppure è spesso protagonista delle cronache mediatiche, o per le indagini di corruzione a carico degli Amministratori o, come accaduto recentemente, per l'iscrizione nel registro degli indagati del vescovo "emerito" Maggiolini. Sì, proprio lui, il castigatore di immigrati e gay, il moralizzatore, l'unico vero cattolico rimasto in questo tempo post Vaticano II, sfacciatamente senzaDio. Siamo nel feudo di Formigoni, il governatore, che controlla e muove le sue pedine a piacimento. Come si vive quassù, a due passi dal confine svizzero? Apparentemente bene, se non fosse appunto per la magistratura che di tanto in tanto rende noto al resto del mondo qualche magagna che i comaschi conoscono da sempre ed hanno finito per accettare come normale. E' la filosofia esistenziale tipica di questa terra che si fonda sul "Do ut des", "Vivi e lascia vivere", nella ricerca dell'unico valore riconosciuto: i danè (soldi). Nessuno scrupolo morale, le coscienze di fronte al denaro, guadagnato in qualsiasi modo, sono tranquille perchè sempre capaci di autogiustificazione. E' noto l'attaccamento del popolo comasco alla sua Chiesa. Il vero e solo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio da quaggiù è il "disordine" sessuale. Su questo non si transige: il codice morale comasco è rigido tanto quanto quello mafioso, se non di più.
Ho esagerato: la stragrande maggioranza dei comaschi è onesta e lavora duramente. Forse si fida troppo dei pochi che si occupano della cosa pubblica e che hanno così carta bianca. Il nostro difetto è poi quello di molti Italiani: troppo impegnati per il nostro privato, ci resta molto poco tempo per pensare al Bene comune che volentieri deleghiamo totalmente ad altri.
Non sembra proprio sia la soluzione migliore, visto che poi viviamo tutti male.

martedì, maggio 20, 2008

De la démocratie,1840


«Nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civilità e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.»Alexis De Tocqueville, De la démocratie en Amerique, 1840.

lunedì, maggio 19, 2008

Scudetto


16mo scudetto per l'Inter! Non siamo più grandi tifosi (e poi nemmeno tutti interisti) da quando il calcio "non è più quello di una volta", ma solo un grande affare economico, ma abbiamo ugualmente esultato. Non ci sono tanti momenti per fare festa di questi tempi, quindi ne abbiamo approfittato. Lupetto ha esposto le bandiere sul terrazzo, come si conviene in simili circostanze. Gli extracomunitari da noi pare abbiano diritto di esistere solo nel calcio: solo lì la proporzione straniero-italiano è accettata anche se a strafavore dei primi. In alcune squadre gli Italiani sono più che minoranza specie protetta, perchè, si sa, l'importante è vincere. Nel resto del Paese sono invece maltollerati, anche se ormai necessari all'economia e già si è avviata la caccia ad alcune etnocategorie, secondo la non illuminata filosofia leghista.


La giornata è cominciata con uno spiraglio di sole, ma ci sono ancora troppe nuvole grigie minaccianti pioggia: non ci resta che stare a vedere. Sono tanti gli aspetti della vita sui quali non possiamo intervenire, ma solo osservare impotenti. Non è vero che tutto dipende da noi: ci sono eventi incontrollabili che dobbiamo solo accettare anche se negativi e dolorosi. Mettono alla prova il nostro già precario equilibrio e chiedono solo di essere rielaborati . C'è però la speranza che, mossa dall'istinto di sopravvivenza, impedisce la resa incondizionata, offrendo necessarie tappe di assimilazione esistenziale. Quando poi è anche virtù teologale supporta meglio, rendendo più spedita la rielaborazione. Ma fin quando l'evento incontrollabile è il meteo possiamo star tranquilli, alla peggio usciremo con l'ombrello.

Buona settimana!

domenica, maggio 18, 2008

“Mai arrendersi, mai dimenticare”


Due giornate significative una dopo l'altra. Ieri la Giornata mondiale contro l'omofobia e oggi il 25° AIDS Candlelight memorial, con la tradizionale cerimonia, dalle ore 21.00, presso la Torre del Filarete in Piazza Castello a Milano.

Sono sempre più frequenti durante l'anno i momenti in cui ci costringiamo a riflettere sulle realtà negative nella speranza che, attraverso una diffusa sensibilizzazione dell'opinione pubblica, qualcosa cambi in meglio. Sono talmente tante le falle della società, dai diritti negati e calpestati alle "urgenze" croniche di alcune fasce della popolazione mondiale, che si fatica a viverle tutte come si dovrebbe, finendo anche col dimenticare ciò che è stato e che vorremmo non si proponesse più.

Questo è il tempo che viviamo nel mondo che conosciamo: non arrendiamoci e non dimentichiamo!

sabato, maggio 17, 2008

"Cambieremo per tutta la vita...."

Purtroppo le nostre difficoltà informatiche non sono ancora superate. Il trasformatore del portatile è stato ordinato, ma non arriva. C'è un solo fornitore in Italia e da lì bisogna passare. Dobbiamo attendere. Nel frattempo stiamo vagliando varie proposte per acquistarne uno nuovo. Nella scelta ci affidiamo totalmente a Modan, è esperto ed oculato.
Ieri sera ho letto il post di Moser "Gelosia". E' stato spunto di qualche riflessione. Resto convinto che, indipendentemente dall'età, siano le persone che hai vicino che ti danno la possibilità di esprimere quello che la maturità ti ha insegnato. La stessa intensità è anche conseguenza di quanto ti danno gli amati, ovviamente non solo in senso materiale o fisico. L'ho letto, sbagliando, come suo punto di arrivo, mi sono innervosito.Mi sono sentito "esluso" in quanto impossibilitato a provare quelle sensazioni e quindi non in grado concretamente di evitare/condividere quella forma di gelosia espressa da Moser. Questi sono stati pensieri a caldo. Poi è venuta la riflessione. Le idee si sono chiarite. Ho preso semplicemente atto della naturale differenza d'età che, in questo caso, esprime concretamente i sui effetti. Moser ha una notevole preparazione anche di tipo psicologico, avallata da una notevole sensibilità che lo aiuta a cercare delle risposte. Queste a volte sembrano certezze, anche se in realtà, in questi ambiti credo che le certezze siano veramente poche. Modan, a volte è travolto da tutto ciò, ma ha una grande capacità di attesa e di riflessione che lo porta ad essere spesso molto più concreto dei due "matusa". Io sono più nostrano ed istintivo. Tendo a mettermi sempre in mezzo. Non per protagonismo, assolutamente, ma spinto dal vissuto e dall'emotività dei sentimenti che la nostra storia d'amore quotidianamente mi offre. Spesso ho solo bisogno di maggiore concretezza che per mia colpa non riesco a trovare nei pensieri e nei silenzi. Non è detto che ci devo riuscire e non me ne faccio un problema particolare. Vivo i miei quarant'anni (più quasi 3) ancora con l'ideale di fare, costruire dare e ricevere amore senza quella consapevolezza che forse tra qualche anno avrò. Cercando di mettere tutto me stesso, nel bene e nel male, nelle mani dei miei novios. La mia gelosia, per ora, è solo quella classica. La violazione del tuo essere, quindi, nel mio caso, degli amati novios. Quando solo il pensiero, a volte, ti svuota e ti fa brancolare nel buio. Sono solo attimi, per fortuna.
Quindi queste differenze sono solo un arricchimento del nostro stare insieme. Danno a tutti e tre più sicurezza nell'esternare i propri sentimenti che trovano così una maggiore forza di espressione, triplicata appunto, nella vita quotidiana. Dove, purtroppo, i grandi dolori non mancano mai ed avere una tana sicura dove abbandonarsi rigenera e rende ancora più forti. Certo che ogni conquista non viene mai da sola, è una continua lotta in primis con se stessi, che, supportata dalla fiducia di potercela fare, rende tutto più facile. Confermo che le prestazioni sessuali di Moser non risentono assolutamente dell'età anzi migliorano, credo che potrà essere chiamato tranquilliamente quale testimonial della nota casa di produzione delle pile. Questa infomazione, Modan, ci gioca contro, l'ambiente è quello che è. Ma sappiamo difenderci. Son botte per chi osa. Eh eh


Boh, avrò fatto un gran "papocchio", non lo so. Certo che l'osservarci cambiare, anche se da origine a qualche scossone, non fa mai paura perchè per ora la direzione è sempre la stessa.
Sono già quasi le 11. Il dovere mi chiama, pulizie e spesa.
Amici, buon fine settimana! (En) Posto una canzone, semplice, scritta da Venditti.

venerdì, maggio 16, 2008

Gelosia


Piove. Le previsioni per il fine settimana non lasciano sperare: no sole, no Ticino. Siamo appena all'inizio della bella stagione, quindi niente panico e nemmeno tristezza.

Incontreremo gli amici e, naturalmente, ci ameremo in troppia con calma, avendo tutto il tempo a disposizione. E' ugualmente una bella prospettiva.

Invecchiando mi sono accorto di essere cambiato in tante cose, anche nell'amore. Non ho più la freschezza di un tempo, della giovinezza, ma ho guadagnato in intensità. Non è la classica trovata consolatoria, come avrei pensato solo una decina d'anni fa: davvero ho scoperto di vivere, sia nel sentimento come nel sesso, una intensità...sconcertante. E' il termine più appropriato che mi viene in mente, perchè in qualche modo mi sconcerta quello che oggi riesco a provare. Andrebbe bene anche stupefacente, se non fosse che richiama l'idea della droga, anche se forse l'effetto è poi quasi identico.Per fugare ogni dubbio, posso affermare di difendermi ancora bene per quanto riguarda le prestazioni fisiche (ma questo dovrebbero dirlo i miei compagni), oggi però , in aggiunta, provo sensazioni talmente forti e nello stesso tempo profonde che tutto mi appare straordinariamente travolgente. Boh, è difficile riuscire a comunicare sensazioni intime e personali: non vado oltre. Credo sia però un elemento a favore della maturità, un punto di forza. La vita non peggiora necessarimente col passare degli anni, anzi può migliorare significativamente in qualità.

Sono ragionevolmente possessivo con i miei novi, ma veramente geloso lo sono solo al pensiero che, quando arriveranno a provare la medesima intensità, io non potrò più essere oggetto del loro amore (non sono immortale). Strano pensiero, eh?

giovedì, maggio 15, 2008

Fenomenologia di una crisi annunciata


Ho letto con interesse l'ironica Fenomenologia del finocchio italico o "Del di sè diniego" che ha riproposto il tema dell'incapacità di alcuni (molti) a vivere relazioni semplicemente adulte. Un ego malato ed un narcisismo inutile sarebbero la causa dell'impossibilità per alcune persone di gestire rapporti umani "normali". In altre parole l'omosessualità, negando l'assunzione di responsabilità sociali come il matrimonio, inteso come patto pubblico tra due persone, rischia di fissare il soggetto all'età adolescenziale non potendo evolvere all'età decisionale, cioè adulta. Si vive quindi un'eterna stagione giovanile dove si succedono forti stati emozionali, caratterizzati da continui innamoramenti e crisi di solitudine senza soluzione di continuità, con l'unica, terribile scadenza biologica rappresentata dalla vecchiaia . Come scrive Elfo Bruno, il tempo passa "in quanto questo gentile signore con la clessidra in mano se ne frega davvero di mantenere inalterati i contorni di bei faccini e di pettorali in tono". Purtroppo non s'imparano a gestire le proprie relazioni sociali dall'oggi al domani: la vita con le sue fasi naturali (infanzia, adolescenza, età adulta e matura) è una vera e propria palestra d'apprendimento che segue tempi e percorsi formativi precisi che necessitano di adeguata assimilazione . Un recupero indotto dalla scoperta della propria disperata solitudine in età matura, magari al momento della inevitabile dolorosa esperienza della perdita dei "più cari"tra i familiari, può risultare fallimentare, anche perchè troppo condizionato dalla improvvisa rivelazione del proprio stato. Non si può imparare ad amare a comando, sia pure della propria volontà, se per un'intera esistenza ci si è crogiolati in uno sterile narcisismo superficiale ed addirittura egocentrico.

La prospettiva è che presto dovremo fare i conti con un 'alta incidenza di depressi tra i vecchi gay, superiore in percentuale ai già tanti anziani etero che soffrono la stessa patologia per altre cause . E' un problema che i movimenti glbt dovrebbero cominciare a prendere in seria considerazione.

mercoledì, maggio 14, 2008

Aiutiamo Miranda



Miranda fino a tre anni fa era un uomo, poi per amore si è operata divenendo una donna. Ma l’uomo per il quale lei ha deciso di cambiare sesso non era chi lei sperava. Dopo l’operazione l’ha tradita e costretta a prostituirsi, sono iniziati così i suoi tentativi di suicidio e le liti violente tra i due. Ora Miranda è in carcere priva di tutto, lui è stato ucciso da lei in un raptus di follia durante l’ultima furibonda lite. Ecco perché i volontari di Gaylib hanno deciso di aprire una sottoscrizione in favore di Miranda per poterle fornire un aiuto concreto. Aiutaci ad aiutare Miranda perché la disperazione a volte fa compiere atti estremi, ma sarebbe peggio non perdonare, non capire, voltare la testa e alzare le spalle.
Vi chiediamo di aiutarci ad aiutarla aderendo alla sottoscrizione lanciata dai volontari di Gaylib Toscana in favore di Miranda, versando un contributo in qualsiasi ufficio postale sulla carta POSTEPAY N. 4023 6004 5718 7880 intestata a Luisella Audero, referente di GayLib Toscana.Le somme raccolte saranno consegnate a Miranda , tramite il suo avvocato, e serviranno per l’acquisto nel carcere di Livorno, in cui è attualmente detenuta, di vestiti e di generi di prima necessità.(Gionata).

martedì, maggio 13, 2008

Contradditorio


Grande bufera mediatico-istituzionale dopo le dichiarazioni di Travaglio a "Che tempo che fa". Pare che il contraddittorio sia un principio inviolabile anche del buon giornalismo e io che pensavo invece contasse e bastasse la veridicità delle affermazioni e la documentazione, invece.. No, garantisti anche nel giornalismo ! Certo il contraddittorio è una gran bella cosa, ma non quando serve a salvare capra e cavoli per un giornalismo nano, incapace di prendere posizioni e fare reportage di denuncia. A quanto pare ormai il giornalista deve essere solo il microfono e il megafono dei potenti che, uno alla volta, potranno dire la loro senza curarsi del vero.
Bah, è essere oggettivi questo ?
Il Servizio Pubblico che tutti invocano sarebbe stato offeso da quello che Travaglio dice e nessuno può smentire ?
Va da sè che questo garantismo ipertrofico vale solo se l'oggetto della discussione è meritevole di tutela, quindi se sei un politico o rivesti una carica dello Stato hai diritto al contraddittorio (che equivale alla certezza del silenzio, visto che Schifani non concederà mai il contraddittorio a Travaglio),se invece sei un extracomunitario, un pedofilo, un presunto terrorista o camorrista allora possiamo dire e dirti di tutto anche in tua contumacia.
Questo garantismo a doppio binario lo vedremo presto applicato anche nelle aule processuali, dove ben diversi saranno i margini di difesa per i brutti e cattivi rispetto ai belli e innocenti che forse hanno sbagliato. Chi invita Provenzano o Riina alla prossima puntata sulla mafia ?Ma non è solo questo, magari...
In realtà quelle cose Travaglio (e non solo) le aveva già scritte.Il punto è che finchè fai giornalismo e reportage di nicchia, non crei nessun problema e quindi viva la libertà di espressione e il diritto alla cronaca. Se però pretendi di far conoscere alcuni fatti al grande pubblico... Alt, ma come osi ? Ma come ti permetti ?
Il popolo è minorenne: se proprio vuoi sapere certe cose, vatti a comprare il libro di stampa alternativa, ma non disturbare la digestione al cittadino che vuole solo intrattenersi prima di sapere chi vincerà il campionato.

lunedì, maggio 12, 2008

Basta uscire nel sole


Ieri ci siamo fatti condizionare dalle pessime previsioni meteo che annunciavano pioggia ed abbiamo deciso di restare a casa, rinviando l'inizio della stagione balneare al Ticino. In realtà il tempo ha retto, con solo qualche momento di incertezza durante la giornata, ma poco male: avevamo bisogno di una delle nostre classiche domeniche rilassanti e tranquille. Tra poco inizieranno anche le feste all'aperto che sono una delle tante meraviglie dell'estate, dopo un inverno così lungo che sembrava non finire mai. Quest'anno torna l'appuntamento di Imbarco al Grotto del Monte Ceneri ,che due anni fa c'era piaciuto tanto nonostante il violento acquazzone! Davvero bella l'estate, "basta poco a vestirsi, basta uscire nel sole". E' la nostra terza estate insieme, chi l'avrebbe mai detto, chi avrebbe scommesso allora sulla possibilità di questa meravigliosa storia a tre? Noi per primi non azzardavamo previsioni, ci accontentavamo di vivere il presente, da subito ricco ed entusiasmante, osando appena qualche timida incursione nel futuro. Ricordo che, mettendo le mani avanti, ci ripetevamo che la straordinarietà del presente ci ripagava comunque già abbondantemente delle sofferenze di un eventuale fallimento. Serviva a tranquillizzarci. Che si sia trattato di un azzardo è fuor di dubbio, ma ne è davvero valsa la pena. Ci spaventava l'aver imboccato una strada nuova in completa solitudine, senza riferimenti possibili, senza l'esperienza di qualcuno più avanti di noi che potesse, al momento del bisogno, darci una mano o almeno rassicurarci. L'unica certezza su cui potevamo contare era il forte sentimento che ci univa e la volontà di viverlo fino in fondo, consapevoli che ci veniva offerta dalla vita una grande opportunità che non potevamo sprecare per banale paura. Non si può rinunciare all'amore, ci si abbandona e basta, assumendosi le responsabilità che comporta, destinate ad aumentare col passare del tempo e con la crescita dell'amore stesso, sempre più esigente. Questa è l'esperienza di tutti, è il prezzo inevitabile che dobbiamo pagare per una vita che sia degna di essere vissuta. Forse è proprio qui la bellezza dell'amore, nel continuo superare se stessi per accogliere in sè gli amati. Il "ritorno"in ricchezza personale è centuplicato ed esplode dentro con una forza incontrollabile che inevitabilmente si riflette positivamente su tutti quelli che ci vivono accanto. Mi accorgo che ho proposto una riflessione una po' scontata, un po' da "lunedì alberoniano": è la normalità quotidiana e quindi va bene così. Buona settimana!

domenica, maggio 11, 2008

La proposta di Davide


Davide ci ha inviato una proposta concreta, valida per quanti vivono in zona, ma forse ancora più interessante se pensata a livello nazionale un po' sull'idea della Casa comune delle Diversità, sperimentata,non so con quale risultato, a Napoli qualche tempo fa. Nella nostra realtà locale si tratterebbe di cominciare da zero, riunendo rappresentanti delle varie categorie della minoranza. Mi sembra un'impresa piuttosto ardua, considerati gli scarsi contatti che abbiamo sul territorio. Il rischio di riproporre un terzo gruppo gayo è troppo forte e francamente inutile. Rilanciamo perciò la proposta a gaycomo di zioMario e a Comogaylesbica che forse hanno maggiori possibilità di raggiungere gruppi già esistenti di immigrati, disabili, vecchi, disagiati, etc. cui far arrivare la proposta di aggregazione. A quel punto, condividendo in pieno il progetto, ci uniremmo senza alcuna esitazione.

" Bisogna ricordare che insieme a 6 milioni di ebrei sono morti anche centinaia di migliaia di zingari, di omosessuali, di intelettuali ed anche di oppositori del regime nazista, sai religiosi sia laici.
Ci si deve rendere conto di cosa rappresenta la presa di potere di un regime ditattoriale e si deve amare e conservare questa democrazia che con tanta fatica abbiamo riconquistato."(Aforisma di Tullia Zevi).
Leggendo questo aforisma, mi sembra di leggere um monito assai attuale che la Signora Zevi ben descrive, la democrazia e' un valore assoluto e le minoranze, proprio perche' tali, devono strenuamente difendere la democrazia, perche' sarebbero le vittime sicure di un nuovo regime.
Non si puo' certo demandare sempre agli altri la difesa della democrazia, la conservazione dei diritti in essa contenuti e di nuovi diritti che, democrazie piu' avanzate, gia da tempo contengono.
Pensavo di dar vita ad un movimento dal nome :" CASA DELLE MINORANZE"
ditemi che ne pensate, e se vi sembra ambizioso, ed in particolare quanto siete pronti come appartenenti ad una minoranza, a mettervi in "gioco" con le altre minoranze, per essere difensori e portatori di democrazia.
Un abbraccio a tutti. Davide

venerdì, maggio 09, 2008

Amici


Forse il nostro romitaggio imposto dall'abbandono delle macchine (pc) sta per concludersi. Ancora qualche giorno e torneremo sulla piazza al 100% per scorazzare nei vostri siti ed imparare e conoscere sempre qualcosa di nuovo.

Le giornate per noi scorrono mai uguali, sempre segnate dal forte sentimento che ci unisce e che a volte quasi ci schiaccia, tanto è grande ed in continua crescita. Fatichiamo quasi a stare al passo e siamo costretti a tensioni anche violente che puntualmente però ci conducono, al momento opportuno, in placide acque dove ritemprarci e recuperare le forze con l'esercizio che ci riesce meglio, l'amore. E' così bello lasciarsi condurre dall'amore che qualunque sacrificio e fatica sono vissuti ed accettati con naturalezza o quasi (beh, stiamo crescendo, un po' alla volta ci arriviamo). Nel frattempo si aggiungono nuovi amici preziosi, anche se lontani geograficamente. Salutiamo tra tutti il salentino Cl ed il romano Ale, ringraziandoli di cuore per le belle parole che contribuiscono a caricarci ulteriormente. Davvero abbiamo bisogno gli uni degli altri, sapere che ci siamo e che ci siete!

giovedì, maggio 08, 2008

"Accidenti" alla lobby


Siamo persone prima di tutto. E cittadini. Come diceva un grande del passato, siamo animali politici perchè viviamo di relazioni, nella polis: abbiamo bisogno gli uni degli altri. Solo secondariamente ed accidentalmente siamo Italiani, viviamo a Como, siamo maschi ed omosessuali. Potevamo nascere in Congo, far parte di una delle 300 tribù di quel Paese, vivere a Luobomo, essere donne ed eterosessuali. Solo accidenti. Quello che ci accomuna tutti, in Italia come in Congo, in Palestina come in Canada è l'essere umani. Tutto ciò che riguarda l'uomo perciò ci deve riguardare da vicino, dobbiamo "sentirlo" come nostro interesse e preoccupazione. "I care" c'era scritto sulla parete dell'aula di Barbiana. Il fatto che in Italia la condizione degli omosessuali non abbia ancora raggiunto l'accettazione ed il riconoscimento giuridico di altri Paesi più avanti del nostro rappresenta sicuramente un impegno ed un obiettivo da perseguire attraverso la denuncia, la lotta civile, la promozione di una cultura che consideri la diversità ricchezza della società e non motivo di separazione e discriminazione. Ma non giustifica la chiusura in noi stessi, nella nostra limitata realtà di afflitti perchè non capiti e non stimati quanto meriteremmo. Siamo uomini e qualsiasi diritto umano venga calpestato e disatteso deve attirare la nostra attenzione, stimolando l'impegno concreto, nel limite delle possibilità, per la giustizia. Non c'è un prima e un dopo, prima noi e i nostri diritti offesi, poi quelli degli altri. Al massimo c'è un problema di priorità che esige l'intervento urgente dove la vita stessa è calpestata e messa a repentaglio. Mi si drizzano i capelli in testa quando sento ventilare l’ipotesi di una lobby gay anche in Italia.Non riconosco alcuna lobby di potere che sostituisca quelle infami che riducono il mondo qual è .Diritti sacrosanti non possono essere ottenuti col baratto che equivarrebbe a disconoscerne il valore in sè. Non ci sono lobbies buone, perchè tutte fondano la propria forza ed autorità sul potere economico col quale influenzano quello politico. E la ricchezza di pochi si ottiene solo scegliendo la discriminazione di molti.Val la pena per poche, sia pure importanti conquiste, che il tempo e l’evoluzione culturale ineluttabilmente ci porterà, passare dall’altra parte? Alla condizione di carnefice ho sempre preferito quella di vittima, perché la coscienza viene prima di tutto: essere a posto con se stessi e gli altri, non avere pesi o colpe da sopportare, è l’unico modo che conosco per vivere bene.

mercoledì, maggio 07, 2008

Invasioni barbariche?


Con un pc agli sgoccioli e l'altro fuori uso, in attesa del pezzo di ricambio, fatichiamo ad essere puntuali sul blog. C'è che sono giornate strane: bastano 5 giorni lontano da tutto per perdere il ritmo ed anche la testa per le cose di sempre. Riabituarsi alla normale quotidianità è sempre difficile, anche se si è interrotta per un brevissimo intervallo. Si vede che noi umani siamo fatti per la vita bella e comoda, per la felicità,per la Bellezza appunto. Il fatto è che per conquistarla occorre giustamente darsi da fare: il lavoro, i soldi restano strumenti e nient'altro. Necessari però. Così come importante è il "ruolo" sociale che qualsiasi lavoratore occupa all'interno della società. I disoccupati ed anche i pensionati non devono fare i conti solo con la fatica di arrivare a fine mese, ma anche con la mancanza di voce pubblica dovuta alla privazione del ruolo. Non è meno grave. Non si tratta di qualche milione di persone, ma di miliardi, concentrate soprattutto in alcuni continenti. Primo tra tutti l'Africa, che è a due passi da noi.La vita dignitosa, la felicità e la bellezza cui siamo orientati naturalmente tutti noi umani sono anche per loro. E' loro diritto, come nostro, vivere bene. Ma non hanno voce. Nemmeno per gridare il dolore delle ingiustizie, delle guerre e dei genocidi (v. Darfur) di cui quotidianamente sono vittime, sacrificate per il nostro benessere. E noi a lamentarci dei barconi di derelitti che fuggono disperati la morte, come se avessero altre alternative. Hanno dalla loro il numero: come le formiche finiranno per prevalere, nonostante i milioni di morti che resteranno sul campo. E' così difficile capire che è nel nostro interesse cambiare atteggiamento per non trovarci poi, ad invasione avvenuta, a render conto della nostra violenta ottusità? "Mala tempora currunt" a causa dell' insensatezza di affidarci ai nuovi padroni che non riescono a vedere più in là della Padania.

martedì, maggio 06, 2008

La natura vista dagli artisti a Menaggio

Nuova mostra alla D'Art Visual Gallery di Menaggio:
Trees,
la natura vista dagli artisti,
dal 2 al 31 maggio
in via leone Leoni 21
Purtroppo il nostro pc di fortuna non consente di pubblicare la bella ed accattivante locandina, ma il tema da solo basta ad invogliare un'escursione nel meraviglioso paese lariano.

lunedì, maggio 05, 2008

Tornati!


Ehilà, che fretta di farci tornare, i 5 giorni scadono solo oggi! Comunque eccoci, avevamo anche il lunedì a disposizione ed abbiamo approfittato fino all'ultimo secondo o quasi. In fondo non capita spesso che si possa godere qualche giorno lontano dalla Troppiana, considerato lo stakanovismo dei miei due compa. Come dice Dan, sono stati cinque giorni in cui non sono mancati i colpi di scena, che sono però parte di noi, così come non sono mancate le emozioni, anche contrastanti, ma sempre molto intense. Siam fatti così! Io poi come il solito ci ho messo del mio... Ora siamo a casa, pronti per la vita di sempre che comunque è sempre troppo bella, perchè è quella vera. Grazie per averci pensati nonostante l'assenza, lasciando un saluto qui o via email (siete davvero tanti!).


A presto!