Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post

domenica, maggio 30, 2010

Parafulmini

Nuova aggressione omofobica a Roma:  "Sghignazzavano mentre mi colpivano". Il tutto è avvenuto in via Fagutale, la stessa via ormai nota in tutta Italia per la pretigiosa abitazione "donata" all'ex ministro Scajola ,a sua insaputa, da amici compiacenti. La banda di delinquentelli, tutti italiani, ha sfogato  la propria rabbia repressa su un giovane gay di passaggio, lasciandolo mezzo morto. Gli amici poi diranno di non aver trovato solidarietà nel bar in cui è stato ricoverato svenuto. Senza voler indagare sulla patologia di chi si scaglia gratuitamente sul diverso, già ampiamente discussa nella letterartura specifica e lapidariamente sintetizzata da Aldo Busi nel video poi riproposto da Youtube, non posso fare a meno di pensare, forse per la coincidenza geografica di questo ennesimo caso, che ci sia anche una regia che abilmente incanala la rabbia delle menti più deboli convogliandola su obiettivi meno compromettenti e già naturalmente destinati al ruolo di  vittime.Mi spiego meglio: la situazione sociale, esasperata dal disastro economico e dalle inesistenti speranze circa un miglioramento nel  futuro,  accumula frustrazione e rabbia che rischia continuamente di esplodere all'esterno, almeno in quei gruppi cresciuti allo stato semibrado di certi contesti sociali, per la maggior parte descolarizzati o comunque privati di sufficienti strumenti critici. Tale rabbia montante dovrebbe trovare  nei responsabili del disastro economico-sociale i veri colpevoli da punire: chi vive sulla propria pelle il dramma della casa punterebbe il dito accusatorio direttamente contro la cricca che regala abitazioni di lusso ai personaggi della politica e, semmai, anche contro questi ultimi che accettano, evidentemente in cambio di favori, doni prestigiosi da malafattori. Eppure non va così.
 Nella società italiana vengono lasciate a se stesse categorie "parafulmine", non protette neppure nei diritti elementari, che fungano da ricettori del bisogno di violenza dei più esagitati. Immigrati e gay sono ovviamente i più esposti, perchè meno tutelati. Ricordate l'iter naufragato miseramente della legge che avrebbe inasprito le pene per i reati di omofobia?
La società berlusconiana ha bisogno di vittime designate sulle quali scaricare  rabbie e  frustrazioni di quanti vedono solo nella violenza l'attenuazione delle proprie disperazioni.
E' solo un'ipotesi, ma dannatamente credibile. Occorre tenerne conto per dare una svolta alla richiesta dei sacrosanti diritti che da anni inutilmente chiediamo. Sacrosanti diritti per tutti, gay e immigrati.

mercoledì, marzo 31, 2010

A casa!

Naturalmente la penso anch'io come Massi e Barone (v.commenti al post di ieri).Da qualsiasi angolazione la si osservi, la situazione italiana si presenta drammatica e destinata, se possibile -e lo è- a sprofondare sempre di più. Già mi basta lo spettacolo dei tronfi vincitori, non vorrei  assistere ancora all'ennesimo teatrino dell'opposizione. A mio giudizio occorre fare tabula rasa, una volta per tutte, della vetusta, incancrenita classe dirigente. Tutti a casa d e f i n i t i v a m e n t e a partire dal presunto genietto col baffetto che, per quanto ricordo io, non ha mai azzeccato una, che sia una, scelta politica. Basta, non se ne può più. Ci saranno pure personaggi politicamente alternativi, no? I "vecchi" hanno una responsabilità enorme nell'aver lasciato che la situazione evolvesse fino allo stato attuale. Non c'è più tempo per i giochini di potere: abbiamo aspettato troppo ed inutilmente. Si ricominci da Vendola!

Ierisera la mia insalata di cous cous ha avuto successo. Ecco la ricetta:
-Cous cous già pronto, solo da "rinvenire" (seguite le istruzioni della confezione che variano)
-1 peperone rosso e uno giallo
-Pomodorini confit (dopo averli tagliati a metà stenderli su una teglia oliata a faccia in giù, cospargerli di sale  -meglio fior di sale- zucchero, poco pepe, uno spicchio d'aglio tagliato a fettine e basilico. Infornare a 100/150° per 2 ore)
- Olive nere
- Capperi
-Pinoli
Far ammorbidire in olio fino quasi a formare un inizio di crosticina  i peperoni , dopo averli naturalmente lavati, privati dei semi  e tagliati a piccoli pezzi. Unire a fine cottura olive, capperi, pinoli e salare leggermente (dipende dai capperi).
Mescolare al cous cous, precedentemente sfarinato con la forchetta con l'aiuto di un po' d'olio, i peperoni, le olive, i capperi e i pinoli con tutto il condimento. Aggiungere infine  i pomodorini confit e abbondante basilico fresco (o menta se preferite un gusto più mediorientale). Lasciate riposare in frigorifero: si serve freddo. Il piatto è semplice, fa la sua bella figura e piace.

domenica, marzo 28, 2010

domenica, marzo 21, 2010

Tutto inutile?

"La diserazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un'affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un'esagerazione, sappia che l'Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?
Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c'è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L'ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l'orgoglio. Ma come è potuto accadere?
Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità.Il senso del "è tutto inutile" toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna.
Io non voglio arrendermi a un'Italia così, a un'Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all'Osce, all'Onu, alla Comunità europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare. Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov'è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà. Ci indigniamo per politici come l'imputata Sandra Lonardo Mastella che dall'esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro. Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all'ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell'Udc. Così sui manifesti c'è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro.
Ci indigniamo per la vicenda dell'ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl. Ci indigniamo perché il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d'arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl. Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della 'ndrangheta, com'è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l'accusa, nella mega-truffa di Fastweb. Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto.

Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra. E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte. Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di 'ndrangheta. Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell'inchiesta Why not. Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell'inchiesta sulle pale eoliche. Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell'ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Siderno. Il boss Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l'uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta.
(...)
Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze - certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l'obbedienza al clan. È terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l'avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani.Solo quando la politica smetterà di somigliare al potere mafioso - meno crudele, certo, ma meno forte e solido - solo quando cesserà di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà possibile dare un'alternativa vera e vincente.
Anche nei paesi dominati dalle mafie è possibile essere un'alternativa.
Lo sono già i commercianti che non si piegano, lo sono già quelli che resistono, ogni giorno.
Del resto, quello che più d'ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate.
L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista.
Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.
Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all'Onu, all'Unione Europea, all'Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità delle elezioni.
Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere. Che restare in Italia, vivere e partecipare è necessario. Che la felicità non è un sogno da bambini ma un orizzonte di diritto.

©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara:
Per un voto onesto servirebbe l'Onu (articolo integrale)

sabato, marzo 20, 2010

Non lasciamoli soli!

Le mafie sono viscide, codarde. Uccidono le persone sole, abbandonate a se stesse .Quando non  possono eliminarle fisicamente, lo fanno moralmente seminando veleno che crea  il vuoto intorno a loro.Non è una novità: è sempre stato così. Oggi eravamo in tanti a Milano a sostenere la lotta  di magistrati e forze dell'ordine contro le mafie.Ma da soli non possono farcela.Devono fare la loro parte anche i politici, le banche, gli industriali e noi, società civile. Tutti. Le mafie sono fenomeno umano e perciò non invincibile e se solo ci fosse la volontà di tutti, ciascuno per la sua parte... Evidentemente sono in gioco interessi che coinvolgono una parte non secondaria di questo Stato, ma finchè i magistrati avranno le mani legate non potranno rovistare seriamente nel marcio del cosiddetto 3°livello.Ora poi che nuovi progetti di legge affideranno maggiore autonomia alla polizia, che è alle dirette dipendenze del potere esecutivo, diventerà praticamente impossibile approfondire i legami che sono all'origine dello strapotere mafioso. C'è un  disegno, nemmeno tanto velato, che si propone di concentrare l'attenzione  delle forze dell'ordine sulla microcriminalità, la bassa manovalanza, evitando così che energie ed intelligenze si impegnino nelle fitte trame  del cancro mafioso. Già oggi magistrati e poliziotti devono perseguire il "reato" di clandestinità dei tanti derelitti che per disgrazia approdano nel nostro Paese,  la cui colpa è solo l'estrema povertà. Poco importa, anzi meglio se non hanno più tempo per inseguire i complicati  giri di capitali che comunque , grazie al recente "scudo fiscale", sono tornati in patria "ripuliti", senza nemmeno bisogno di giustificazione e  denuncia.
Finchè resteremo indifferenti a ciò che si consuma nei Palazzi del potere, convinti che non sia un nostro problema, perchè "qui al Nord la mafia non c'è o, al più, non si vede",  finchè continueremo a credere ciecamente alle false informazioni che i media subdolamente distribuiscono , gli Uomini onesti che ancora ci sono in questo Stato potranno ben poco e la loro stessa vita sarà in pericolo.  Siamo in tanti a voler sradicare davvero il fenomeno mafioso, siamo in tanti a credere ancora nella Giustizia e nell'Onestà: apriamo gli occhi di fronte alla realtà e facciamoci sentire. E, soprattutto, non lasciamoli soli!

P.S. Oggi  ho stretto finalmente la mano a Rosario Crocetta ( e a tanti altri), ora deputato europeo: c'è nulla da fare, quando mi fisso prima o poi riesco a realizzare i miei propositi!

venerdì, marzo 19, 2010

XV Giornata contro le mafie

Ci siamo: domani, in anticipo di un giorno rispetto la data tradizionale che coincide con l'inizio della primavera,appuntamento con la XV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie a Milano. La capitale finanziaria è stata scelta quest'anno da LIBERA proprio perchè il tema proposto è la dimensione finanziaria delle mafie.

"Troppo spesso si licenzia frettolosamente ancora oggi il problema mafie come qualcosa che riguarda solo alcune regioni del Sud Italia. Sappiamo per certo che non è così, che oggi le mafie investono in tutto il mondo e che nel Nord Italia ci sono importanti cellule di famigerati clan, che riciclano denaro sporco, investono capitali nell'edilizia e nel commercio, sono al centro del narcotraffico, sfruttano attraverso lavoro nero.
La corruzione, oggi nuovamente a livelli altissimi come sottolineato dalla Corte dei Conti, è un fenomeno presente in misura crescente dove ci sono maggiori possibilità di business: è dunque il Nord tutto a doversi guardare da questi fenomeni di penetrazione di capitali illeciti.".

Con la speranza che tutto il Nord, Padania compresa, si accorga finalmente della subdola presenza mafiosa, infiltratasi ovunque circola denaro, io ci sarò!

martedì, dicembre 15, 2009

domenica, ottobre 25, 2009

Onorevole outing


Votare il segretario di un partito alle primarie può per un momento illuderci di vivere in democrazia. Basta, per quello stesso momento, non pensare che premier e parlamentari non sono invece espressione della volontà popolare da che c'è il "Porcellum", il sistema elettorale messo a punto da Calderoli. Proprio vero che quando si nuota nella melma, ci vuol poco per essere felici: una timida sbirciata, complice la luce accecante, fa apparire straordinario il mondo intero. Un po' quello che accade in questa meravigliosa mattina di fine ottobre, disturbata solo dalle notizie sempre più circostanziate delle frequentazioni di quello che ritenevamo l'integerrimo governatore del Lazio. Pare che la sinistra abbia una vera predilezione per i trans,non essendo il primo caso divenuto pubblico. Sarà forse questo il vero segno distintivo dell' appartenenza politica?

Solo qualche giorno fa, fantapoliticando, paventavo il ricatto quale strumento per zittire, anzi azzerare del tutto la politica dell'opposizione (15 Ottobre). Cercavo così di giustificare l'assoluta incapacità della Sinistra, manifestata anche durante i suoi governi, di tutelare almeno la democrazia italiana con semplici leggi già pensate ed attuate nei Paesi civili. Il sospetto si fa sempre più forte. Purtroppo.

A questo punto lancerei un appello perchè tutti gli "onorevoli", decidano per un outing generale profittando della situazione. Proporrei una sorta di condono generale di tutte le magagne nascoste negli armadi, o sotto i letti, passibili di ricatto. Al grido di craxiana memoria: " Siam tutti colpevoli, perciò tutti innocenti!", si faccia piazza pulita di ciò che comunque prima o poi sarà dato in pasto, a spizzichi e bocconi, all'opinione pubblica. Noi, Italiani, capiremo: è notoria la nostra fama di bonaccioni. Estenderei l'appello anche alle "eminenze"catto-gerarchiche: una indulgenza plenaria, previa naturalmente confessione pubblica, che lavi colpe e peccati (indicibili) una volta per tutte. Qui però sconfino nella fantateologia e si complica tutto.
Ci può bastare un'opposizione finalmente libera di compiere il proprio mandato.

giovedì, ottobre 15, 2009

La capra-espiatoria


L'Alto commissario ai Diritti umani dell'ONU critica l'Italia per la bocciatura della legge anti-omofobia e per l'aggravante di reato per gli immigrati clandestini, contenuta nel famigerato "Pacchetto Sicurezza", che suona come discriminante, perchè «Per gli immigrati irregolari non ci può essere una sospensione dei diritti umani. Per punire lo stesso reato, dovrebbero esserci le stesse regole per chiunque». Ci starà alle costole per verificare. Intanto la Binetti fa da capra-espiatoria per sviare la nostra attenzione dall'ennesima imbranataggine del PD, che sembra proprio condannato a non riprendersi. Almeno finchè Berlusconi durerà al Governo. Non posso credere che tra tante teste in Parlamento l'opposizione non indovini mai una strategia, o anche solo un'idea, vincente. Mi viene il sospetto, accertata ormai pubblicamente l' assenza di qualsiasi scrupolo morale da parte del cavaliere, che la dirigenza del PD sia vittima di volgari ricatti che la inchiodano all'attuale politica perdente. E' fantapolitica? Speriamo. Mi lascia perplesso però anche il riallineamento vaticano dopo il clamore del "caso Boffo", che già qualcuno allora interpretava come una minaccia, nemmeno troppo velata, alla cattogerarchia:"la nota con cui “L’Osservatore Romano” del 9 ottobre ha riferito della bocciatura del lodo Alfano è un capolavoro di diplomazia non neutrale. In pratica una ciambella vaticana per Berlusconi", così Sandro Magister ,giornalista filoruiniano. Qualche cattivo pensiero sembra lecito.

Tornando alla Binetti, a costo di risultare impopolare, vorrei ridimensionare la sua posizione: ha le sue idee che sono sicuramente diverse dalle nostre, ma almeno ha una sua dignitosa coerenza. Il PD raccoglie fin dalle sue recentissime origini personaggi di diversa provenienza cultural-politico-idelogica, quindi non può pretendere di essere d'un botto un partito bulgaro. Dovrebbe invece esigere che i suoi componenti abbiano almeno chiara la distinzione tra sinistra e destra, dal momento che al suo interno esistono ancora ambigui individui ( vedi Rutelli e prima ancora Mastella) che sono sempre sul punto di spiccare il volo da un ramo all'altro del Parlamento, quasi fosse "cosa normale". Quelle sono le persone da licenziare subito, senza attendere le loro mosse!Almeno la Binetti anche in questa materia è estremamente chiara e lineare( "Mi credevano una zapatera?" ): con la destra non andrà mai, nemmeno se cacciata dalla casa attuale.
Conclusione: prendiamocela con i veri colpevoli di questo nuovo smacco e andiamo tutti a votare alle prossime primarie.

martedì, ottobre 06, 2009

L'attrezzo



Soldi, media e immunità fanno la diversità. Non tutti siamo uguali, questo lo sapevamo da un pezzo. Da che abbiamo cominciato a capire come gira il mondo, cioè poco dopo la nascita. Oggi però la differenza sta nella prepotenza e nell'arroganza con cui si vuole rimarcare la diversità e prendere così le distanze da noi, comuni cittadini. Il peggio è che arroganza e prepotenza sono esibite in nome della volontà e del consenso popolare.
Purtroppo così sembra essere: il voto popolare, conquista abbastanza recente come la nostra democrazia, elegge i propri governanti e, se questi sono abili (ad infinocchiare)e spudorati nella gestione della cosa pubblica, col potere si pongono al di sopra delle leggi (che fanno ad hoc)e della stessa Costituzione, che dovrebbe salvaguardare appunto la democrazia faticosamente conquistata.
Già, basta disporre degli strumenti giusti.
In fondo l'"attrezzo" ha sempre fatto la differenza in una società maschilista come la nostra. Non a caso il piccolo Premier con la storia delle escort che vanno e vengono dai suoi palazzi ha ingigantito la sua fama di tombeur de femmes, anzichè finire i suoi giorni ,come qualsiasi altro politico di qualsiasi Paese civile, dimenticato da Dio e dagli uomini. Può invece, a ragione, sostenere che i suoi elettori non solo sono con lui, ma addirittura, in nome del suo libidinoso e geriatrico (un po' datato) attrezzo, riescono persino a non vedere la malagestione generale del suo Governo.
Cosa aspettiamo a sottoporci ad un trattamento psicoanalitico collettivo?

sabato, settembre 19, 2009

Gennà





Brutta storia quella che si racconta sia avvenuta lo scorso anno al largo di Lampedusa: altri 15 morti tra quei poveri cristi di extracomunitari di cui non si era saputo nulla. Il 28 giugno 2008 sono annegati per un errore di abbordaggio mentre un equipaggio della Guardia costiera tentava di soccorrerli. E chissà di quanti altri non si saprà mai la triste fine che hanno fatto. A pensarci viene la pelle d'oca.


Oggi si è ripetuto il miracolo di S.Gennaro a Napoli. E' un avvenimento che si ripete due volte l'anno.E' stata l'occasione per l'ennesima amara riflessione sullo strangolamento della città da parte della criminalità organizzata. «Se la città stenta ancora a riprendere slancio è perché la sua gente è tenuta in ostaggio: il giro di catene più arrogante è quello con cui la criminalità, organizzata o no, costituita in sistema o in vecchie e nuove aggregazioni camorristiche tenta di strangolare ogni sussulto di coraggio e di sporcare di paura anche i giorni della speranza».

Già ieri Roberto Saviano, dalle pagine di Repubblica, ci aveva proposto una meditazione diversa da quelle ufficiali sulla morte dei 6 parà: "Qui (nel sud)come là (in l'Afganistan) i signori della guerra sono forti perché sono signori di altro, delle cose, della droga, del mercato che non conosce né confini né conflitti. Delle armi, del potere, delle vite che con quel che ne ricavano, riescono a comprare. L'eroina che gestiscono i Taliban è praticamente il 90% dell'eroina che si consuma nel mondo. I ragazzi che partono spesso da realtà devastate dai cartelli criminali hanno trovato la morte per mano di chi con quei cartelli criminali ci fa affari. L'eroina afgana inonda il mondo e finanzia la guerra dei Taliban. Questa è una delle verità che meno vengono dette in Italia.".(Quel sangue del Sud versato per il Paese) .

Cosa dobbiamo fare? «SanGennà, aiutami tu» urlano a Napoli.Davvero i santi sono l'ultima possibilità di riscatto che abbiamo? Il grande Andrea Camilleri dice che è inquietante il silenzio che c'è in Italia, ma che se c'è una speranza di riscatto, questa non può che venire dagli stessi italiani (Intervista a El Paìs).

mercoledì, settembre 16, 2009

Cattive frequentazioni


Forse la migliore delle brutte notizie di oggi è quella che ci riguarda da vicino, trattandosi dell'ennesima dimostrazione omofobica della cattogerarchia: il card.Caffarra ha imposto ad un proprio parroco lo sfratto del coro «omofonico» "Komos", ospite della sua parrocchia bolognese. L'alto prelato ha motivato l'ingiunzione della cacciata dal tempio dei 25 "immorali" coristi, con la lettera che Ratzinger il 1 ottobre 1986 , quando ancora prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, indirizzò ai vescovi per suggerire alcune dritte in merito alla pastorale delle pecore omosessuali (se proprio volete darle un'occhiata, la trovate qui). In particolare si legge al punto 15 che "Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l'attività omosessuale è immorale"... Il coro era già stato sfrattato in precedenza dall' Arcimancuso bolognese, il che lo rende doppiamente vittima benemerita.
Passano gli anni, la cultura e la società si evolvono, ma il quadro dell'omosessuale dipinto dai vertici ecclesiastici rimane lo stesso, forse un po' sbiadito, ma ancora decisamente negativo.
Lo show mediatico abruzzese smascherato dai fatti non è invece una brutta notizia: forse qualcosa comincia a cambiare nella testa degli Italiani. Certo che il Bertolaso ha fatto una gran brutta figura (e con lui il Governo)! Non aveva fatto in tempo a dichiarare che le case sono state consegnate in tempi record ("Non credo che siano possibili paragoni al mondo"), che subito è stato clamorosamente smentito: all'epoca del terremoto in Irpinia (1980/81) le case (150 contro le 47 di ieri) furono consegnate 40 giorni prima. E a quei tempi nemmeno esisteva la Protezione civile!
Sarà l'eccessiva frequentazione del premier a confondere l'attivo funzionario?

giovedì, settembre 03, 2009

Fiaccole contro la violenza



La bella estate che va ormai verso la naturale conclusione è stata purtroppo testimone di frequenti e pesanti episodi omofobici in tutta Italia . Roma in particolare è stata teatro di una serie di attacchi vigliacchi che hanno tristemente scandito la bella stagione. Non certo per caso, nonostante le puntuali dichiarazioni di circostanza del sindaco, nel cui passato brillano però scelte di violenza.

Spontaneamente, il mondo "libero" glbt lancia la sua controffensiva dopo mesi, anni, di paziente ed inutile attesa di interventi istituzionali: fiaccole contro l'odio ignorante.

E' una scelta che condividiamo in pieno perchè non si può più restare a guardare mentre una legge giace colpevolmente in Parlamento:«Siamo all'emergenza civile e questa continua aggressione alla comunità gay testimonia l'assoluta esigenza di dare un segno chiaro di fermezza e civiltà, discutendo ed approvando al più presto la legge sull'omofobia»(Bersani).

E' questione che interessa la civiltà e la stessa coscienza civile del Paese, non più e non solo del mondo glbt. Come il solito c'è chi vuole approfittare per affermare la propria egemonia di potere, offrendo così alla società un'immagine di divisione e lotta intestina: è tempo che l'Arci faccia qualche passo indietro. Più di uno.

martedì, settembre 01, 2009

Già settembre, è tempo di migrare?



Il reality dello scontro tra Premier e Chiesa continua a tenere banco anche se probabilmente ci sfugge il quadro generale dietro cui si sviluppa la trama pubblica. Il via al “ritorcere ogni calunnia contro chi l’ha agitata” partendo proprio dal giornale meno aggressivo suggerisce l'ipotesi di un affascinante braccio di ferro tra i due colossi sopravissuti in Italia. Il premier sarà costretto a concedere alla cattogerarchia ciò che vuole per ricomporre l’idillio (testamento biologico, coppie di fatto, Ru486, soldi alle scuole cattoliche, ecc.), ma potrà premere perché quella si adoperi a a zittire quei settori del mondo cattolico che gli sono ostili. D’altra parte, il Vaticano non può fare a meno di Berlusconi , che ancora raccoglie tanto consenso,ma nemmeno può tollerare che il suo magistero morale sia azzerato dagli scandali di geriatria libidinosa. Temo che se ancora una volta gli Italiani resteranno semplici spettatori tutto si risolverà, come sempre accaduto, in una bolla di sapone con, al massimo, qualche dimissionamento "spontaneo" subito dimenticato. Vero che c'è tutto il resto che presto chiederà conto dell'operato allegro e disinvolto di questo Governo, è comunque lecito preoccuparsi per la progressiva perdita di libertà che stiamo subendo tanto a cuor leggero. Lal Mohamed insegna. Di sicuro esagero: sarà che sono stanco di guardare dalla finestra e voglio scendere in piazza, nella storia, che è anche mia e di tutti noi, per dare finalmente una svolta alla brutta situazione in cui ci siamo cacciati. Sarebbe più esatto scrivere "in cui ci hanno cacciato gli sprovveduti creduloni del sogno brianzolo", ma non mi tiro fuori e mi assumo, anche se di malavoglia,responsabilità non mie.
Vabbè, mi pare che ormai sia ripresa l'attività di tutti gli amici: le ferie sono davvero finite . Dino minaccia di espatriare a Nizza col suo nuovo fidanzato, ma prima dovrà concludere il Ramadan, ultima sua trovata per recuperare la perfetta forma fisica costringendosi ad una dieta sana e povera di calorie. Massi , di ritorno dalla Spagna,ha lanciato un trombaconcorso per tenersi(ci) su.Il tenace Mel continua invece a stimolarci dottamente perchè non cadiamo nella sindrome mediatica imperante (=diffusione capillare dell'ignoranza). Messi rivive nostalgicamente la sua luna di miele che dura ormai da più di 2 anni (usti!) e Alias ha finalmente riconquistato la sua casa ed il giorno libero, dopo un mese di dura semischiavitù. Con settembre tornano per lui anche le dolci coccole di Koala... Beh, mi fermo qui per non dilungarmi oltre. Un pensiero speciale a Barbara cui va tutto il nostro affetto.

lunedì, agosto 31, 2009

Povera famiglia


E così ache la Chiesa cattolica è finita all'opposizione. Non per dissenso nei confronti della politica del centrodestra, non per prendere le distanze dal "modello etico" (usti!) imperante, diffuso capillarmente grazie al controllo (finora tollerato se non gradito) dei media , non per squalificare le "bislacche" tesi estive leghiste. Ci voleva il "messaggio mafioso", pubblicato dal giornale del premier ma già noto da qualche mese a tutte le curie italiane, contro il direttore del quotidiano della CEI (ma indirettamente intimidatorio nei confronti dei vertici ecclesiastici) per rompere il lungo idilio tra il Governo e la più potente Istituzione del Paese.

La stagione dei veleni è aperta:"Nel lanciare i suoi mastini all'attacco contro i pochi media di opposizione che rimangono stavolta il premier italiano ha esagerato, mordendo più di quello che poteva digerire: la Chiesa cattolica e una coalizione di giornali italiani e stranieri sono troppo anche per lo smisurato ego di Berlusconi" (Times).

In effetti il mastino berlusconiano si è comportato da bastardo, anzi da vero mafioso per usare le parole del vescovo di Mazara del Vallo, ma stupisce qualcuno? Dopo aver minato in tutti i modi la libertà di stampa e la stessa democrazia c'era da aspettarsi anche l'uso dell'intimidazione e del ricatto . Perchè no? A farne le spese è stato il povero Boffo che certo non si è mai distinto per eccesso di accanimento contro i vizi del presidente satiro , anzi le sue parole di condanna sono sempre state prudenti e controllate, quasi imposte dal dovere più che da convincimento reale. Staremo a vedere fino a che punto vorranno, entrambe le parti, arrivare.

Resta il fatto non smentito che Boffo... è uno di noi. Roba da non credere dopo certi articoli che ha avuto il coraggio di scrivere. Bah, non voglio commentare oltre perchè in questo momento penso alla povera famiglia tradizionale, sponsorizzata e difesa da personaggi tutt'altro che credibili. Sarà anche per questo che si ritrova più abbandonata che mai a se stessa e, come se non bastasse, contrapposta alle nuove famiglie alternative in uno stupido e sterile scontro. In questo momento provo una grande solidarietà per tutti quei genitori che tra mille difficoltà fanno del loro meglio per crescere sani (in tutti i sensi) i figli del loro amore. Da soli, senza l'aiuto dei potenti (e libidinosi) parolai.

giovedì, luglio 09, 2009

Chiacchiere miracolose


Bah. L'unico miracolo che vedo ripetersi all'Aquila è la fede cieca di gran parte del popolo italiano nelle chiacchiere. Gli 8 "grandi" finora hanno prodotto solo chiacchiere. Persino nel documento che analizza la crisi mondiale si leggono solo chiacchiere e anche contradditorie:ci sono "segnali di stabilizzazione", ma la situazione rimane "incerta" e permangono "rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Certo, "priorità assoluta alle persone, a chi non ha lavoro, a chi lo ha perso. Ma sono parole. Nei fatti, nessun nuovo "stimolo", nessun altro "Piano Marshall", per sostenere economie da mesi allo stremo. Chi può, farà per conto suo". (Il manifesto delle intenzioni). Quindi solo buone intenzioni e nient'altro fino a questo momento.
Ma se Berlusconi dice d'aver fatto il miracolo... Non restiamoci male se poi il mondo ride di noi: "Gridiamolo al mondo: siamo un ossimoro nazionale, il primo della storia!" (Italians).

Di Pietro lancia un appello alla Comunità internazionale comprando una pagina dell'Herald Tribune :"I leader del G8 chiedano il rispetto della Costituzione".
Mi sa che è meglio andare tutti ... da Gianpaolo a "pippare" (dalle intercettazioni di Tarantini, animatore delle serate "trendy"),visto che dalla situazione in cui ci siamo cacciati non se ne viene fuori. Paga naturalmente Lui, l'uomo dei miracoli.
Stasera su Rai3, alle 23.40, Come un uomo sulla terra. Da non perdere!

mercoledì, luglio 08, 2009

Saldi (natalizi)


Tornando a casa ho acquistato l'albero di Natale. Un poco deluso da questi ultimi giorni di fatica che speravo invece gratificanti, non ho resistito all'impulso di fermarmi al mio abituale vivaista, davanti al quale stavo transitando. Probabilmente cercavo una piccola compensazione che restituisse luminosità ad una giornata ventosa sì, come piace a me,ma piuttosto scialba. Volevo solo dare un'occhiata perchè, come si dice, guardare costa nulla. Invece... eccolo lì, l'ho riconosciuto subito tra decine di simili, un giovanissimo esemplare di cedro del Marocco (cedrus atlantica) che sembrava aspettasse proprio me. Non tento nemmeno di spiegare, chi ha provato sa. E poi En, lo scorso dicembre ha faticato tanto ed inutilmente per trovare un vero albero di Natale, che non potevo non approfittare della superofferta da saldo! Ora già fa bella mostra di sè sul terrazzo sempre più piccolo (ieri è nata la terza palmetta, mi auguro l'ultima). Qualcuno di voi penserà: "Ma i cedri non sono del Libano? perchè quello è del Marocco?".Osservazione del tutto fondata, perchè da noi abbonda soprattutto il Cedrus libani , ma esiste anche la varietà marocchina, quella appunto cui ho sempre pensato io. Non ho informato i novi del nuovo arrivo nell'abituale sms pomeridiano per non allarmarli. Sono anche fortunato che En nel pomeriggio non sarà in ufficio, così non potrà leggere qui la notizia e preparare per il rientro le prevedibili geremiadi: molto meglio l'effetto sorpresa. Sono giornate estremamente pesanti per loro e, potrebbe essere,che nemmeno si accorgano della nuova presenza non avendo l'occhio "verde"...


Per quanto riguarda lo sciopero annunciato, che è per la salvaguardia del diritto di pluralità di informazione e nello specifico contro la pretesa alfana dell'obbligo di rettifica, ci rendiamo perfettamente conto che il vero problema è ben altro (e cioè il pesantissimo condizionamento mediatico dell'opinione pubblica, perpetrato dall'attuale maggioranza), ma ci pare che si debba cominciare a far sentire forte la nostra voce a quella banda di inetti ( The New York Times: "Forse sa fare spettacolo, ma non sa fare il leader") che ci governa. Ovvio che la Casa Bianca ha smentito l'editoriale del NYT: poteva forse Obama presentarsi all'ospite brianzolo dicendogli che è un incapace? Sicuramente tornerà comodo agli USA l'aver tolto le castagne dal fuoco agli Italiani.
Ad ogni modo si comincia da questa forma di protesta dei Blog. Non ci aspettiamo risultati concreti strabilianti, è solo un inizio. Per cominciare ad aggregarci. Per cominciare a contarci.

mercoledì, giugno 24, 2009

Superato il limite della decenza


Fino a quando andrà avanti questa turpe storia di prostituzione, smentita da bugie, contraddizioni e proclami che confermano solo la grave psicopatologia del protagonista e che umilia il Paese agli occhi di se stesso, prima che del mondo intero?

"Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del "buon governo" per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un "lodo", tanto meno chiedergli l’"immunità morale". La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio". Così Famiglia cristiana risponde ai tanti lettori disorientati e scandalizzati e continua:"Sull’operato del presidente del Consiglio oggi fanno riflettere certi silenzi "pesanti", anche all’interno della stessa maggioranza. La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese.In altre nazioni, se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia?Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una "zona franca" dall’etica. Né pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico "piatto di lenticchie", da respingere al mittente.A tutto c’è un limite. Quel limite di decenza è stato superato.".

Si può sapere cosa stiamo aspettando tutti? Ormai è chiaro che "Ripetendo sempre gli stessi passi come un automa, lo stesso ritornello come un cantante che conosce una sola canzone, Berlusconi appare incapace di dire quelle parole di verità che lo toglierebbero d'impaccio. Non può dirle, come è sempre più chiaro. La sua vita, e chi ne è stato testimone, non gli consente di dirle."(Il commento).

Il popolo iraniano, crudelmente represso nei suoi diritti da troppo tempo, ci sta insegnando in questi giorni tragici il valore della dignità e del riscatto: se ancora ci resta un po' d'orgoglio, con nessun rischio, dobbiamo finalmente voltar pagina anche noi. Per tornare a guardarci allo specchio senza imbarazzo e vergogna.

giovedì, giugno 11, 2009

Milanisti in rivolta


Tante bugie a raffica anche ai milanisti. C'è nulla da fare, "lo stile è quello suo"verrebbe da dire con l'Artista. Un tifoso ne ha fatto l'elenco: vedere qui. Il premier resta comunque un venditore, in tutti questi anni non ha fatto il salto di qualità che il ruolo istituzionale avrebbe auspicato. E' convinto che anche la politica estera possa essere giocata sul piano della untuosa cordialità, pur di fare affari in nome di quella che ritiene la sua azienda. Non importa se gli interlocutori sono crudeli dittatori come Muammar Gheddafi o Putin. E non è solo questione di buon gusto , non è costringere tanti alla vergogna: lo stile stravolge completamente il senso del mandato istituzionale. Ma a chi importa?

Importa ora ai tifosi milanisti che si sentono presi in giro, col loro eroe (Kakà) venduto altrove. Anticipano di brutto lo stato d'animo della gente d'Abruzzo e degli Italiani, quando finalmente s'accorgeranno di essere stati truffati in tutto. La stessa disperata esperienza delle tante vecchiette (e non solo) gabbate dalla Wanna Marchi nazionale.
Se la legge sulle intercettazioni, passata ieri, verrà approvata definitivamente "forse sarà davvero la morte della giustizia penale, come scrive l'associazione magistrati. Certo, è l'eclissi di un segmento rilevante dell'informazione." (Quello che sui giornali non leggerete più).

martedì, giugno 09, 2009

Va così (per me)


Mi piacerebbe capire se l'indebolimento di Berlusconi, che indubbiamente c'è stato rispetto alle aspettative clamorosamente disattese, sia dovuto più agli scandali che l'hanno pesantemente coinvolto o piuttosto alla crescente percezione che le sue chiacchiere nascondano una sostanziale incapacità di affrontare i problemi reali e servano invece a crearne di falsi per risolverli come tali. Il forte astensionismo non ha penalizzato il suo partito, visto che la percentuale di consensi ottenuta dal centrodestra è stata maggiore nelle regioni dove c’è stata la più bassa affluenza alle urne. Sta di fatto che Napo, pur restando al potere, ancora padrone assoluto del suo partito, sarà costretto a gestire un’instabilità che minaccia di farsi seria con la Lega, vera vincitrice con l'IDV di questa tornata, che pretenderà di contare sempre di più. L'unico motivo di tranquillità gli viene dalla mancanza di un’alternativa credibile al suo tremendo modo di gestire i problemi reali del Paese, che ha comunque ancora in pugno grazie ad una riconosciuta capacità di distrazione e intrattenimento. Strada tutta in salita quindi, col rischio di precipitare oggi più reale di ieri. Il problema è che questo Paese non potrà sopportare a lungo l'incapacità dei suoi governanti. L'ottimismo, quando falso perchè non suffragato da scelte intelligenti, prima o poi potrà trasformarsi in boomerang.Francamente vorrei arrivasse presto quel momento.