Così i mafiosi chiamano Rosario Crocetta, comunista, gay dichiarato, cattolico, dalla sua prima elezione a sindaco della cittadina siciliana nel 2003. Hanno tentato di eliminarlo assoldando nello stesso anno un killer lituano, ma non ci sono riusciti.
Nelle elezioni di domenica scorsa il popolo di Gela ha premiato la severa amministrazione del sindaco, che in quattro anni non si è concesso la minima tregua nel perseguire la legalità e la trasparenza., rieleggendolo con il 65,01% dei voti. Nel suo primo mandato è riuscito nella impresa, che a torto si continua a ritenere impossibile, di eliminare le infiltrazioni mafiose dagli appalti pubblici del comune. "Ha liberato le imprese dalla mafia. Ha elaborato progetti di lavoro per i più deboli. Ha modernizzato Gela facendone il centro (ottantamila abitanti) con il minor numero di emigrati e il più alto tasso di crescita " .(ribera on line).
Nelle elezioni di domenica scorsa il popolo di Gela ha premiato la severa amministrazione del sindaco, che in quattro anni non si è concesso la minima tregua nel perseguire la legalità e la trasparenza., rieleggendolo con il 65,01% dei voti. Nel suo primo mandato è riuscito nella impresa, che a torto si continua a ritenere impossibile, di eliminare le infiltrazioni mafiose dagli appalti pubblici del comune. "Ha liberato le imprese dalla mafia. Ha elaborato progetti di lavoro per i più deboli. Ha modernizzato Gela facendone il centro (ottantamila abitanti) con il minor numero di emigrati e il più alto tasso di crescita " .(ribera on line).
Questo impegno intransigente ha il prezzo caro della vita blindata, sotto scorta 24 ore al giorno. Crocetta però non ama fare il martire né si sente una vittima. «Non posso andare liberamente al cinema o a prendere un gelato, è vero. Ma sarei molto meno libero se scendessi a compromessi con la mia coscienza».
E’ il segno che se il popolo siciliano non è abbandonato a se stesso, ma viene realmente sostenuto dalle Istituzioni, riconosce la buona politica e sa opporsi coraggiosamente alla cultura della mafia.
Un "grande", Rosario Crocetta, da non lasciare solo come si è fatto in passato con tanti altri cittadini onesti , decretandone la condanna a morte. Un uomo che può insegnare al resto della Sicilia e dell’intero Paese il metodo concreto per estirpare il fenomeno criminale (v. trasparenza) che i politici nazionali pare invece vogliano lasciar sopravvivere con le loro non scelte, i silenzi, quando non le collusioni e complicità dirette.
E’ il segno che se il popolo siciliano non è abbandonato a se stesso, ma viene realmente sostenuto dalle Istituzioni, riconosce la buona politica e sa opporsi coraggiosamente alla cultura della mafia.
Un "grande", Rosario Crocetta, da non lasciare solo come si è fatto in passato con tanti altri cittadini onesti , decretandone la condanna a morte. Un uomo che può insegnare al resto della Sicilia e dell’intero Paese il metodo concreto per estirpare il fenomeno criminale (v. trasparenza) che i politici nazionali pare invece vogliano lasciar sopravvivere con le loro non scelte, i silenzi, quando non le collusioni e complicità dirette.
2 commenti:
Abbiamo bisogno di tanti Crocetta anche qui al nord, purtroppo uomini così sono eccezioni nel panorama politico italiano.
....quasi quasi lo invitiamo alla prossima scadenza amminstrativa di candidarsi a Como....
Paolo
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