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giovedì, settembre 03, 2009

Fiaccole contro la violenza



La bella estate che va ormai verso la naturale conclusione è stata purtroppo testimone di frequenti e pesanti episodi omofobici in tutta Italia . Roma in particolare è stata teatro di una serie di attacchi vigliacchi che hanno tristemente scandito la bella stagione. Non certo per caso, nonostante le puntuali dichiarazioni di circostanza del sindaco, nel cui passato brillano però scelte di violenza.

Spontaneamente, il mondo "libero" glbt lancia la sua controffensiva dopo mesi, anni, di paziente ed inutile attesa di interventi istituzionali: fiaccole contro l'odio ignorante.

E' una scelta che condividiamo in pieno perchè non si può più restare a guardare mentre una legge giace colpevolmente in Parlamento:«Siamo all'emergenza civile e questa continua aggressione alla comunità gay testimonia l'assoluta esigenza di dare un segno chiaro di fermezza e civiltà, discutendo ed approvando al più presto la legge sull'omofobia»(Bersani).

E' questione che interessa la civiltà e la stessa coscienza civile del Paese, non più e non solo del mondo glbt. Come il solito c'è chi vuole approfittare per affermare la propria egemonia di potere, offrendo così alla società un'immagine di divisione e lotta intestina: è tempo che l'Arci faccia qualche passo indietro. Più di uno.

giovedì, marzo 12, 2009

Sognando l'infelicità



Al-Uli (che è il nostro amico Ulisse e non un talebano) ha recentemente proposto sul suo blog un po' di storia del movimento omosessuale italiano iniziato col FUORI (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) negli anni '70. Ripropone l'intervista integrale che il suo fondatore Angelo Pezzana ha rilasciato nel giugno 2007 al Corriere della sera. Val la pena leggerla, anche perchè si scopre quanto l'arcimancuso ci abbia sprofondato in basso, nonostante i cambiamenti positivi avvenuti nella società.


"La prima manifestazione di orgoglio omosessuale mai avvenuta in Italia registrò alcuni compassati ragazzi in giacca e cravatta, capelli corti, un'aria assai borghese: per la prima volta i non eterosessuali erano in piazza a viso aperto, con tanto di cartelli a disposizione di cronisti e di fotografi. Era cominciata un'epopea di diritti civili..Sui giornali comparve la parola terribile: "omosessuale" . Per i lettori di quotidiani fu un trauma trovare nei titoli l'espressione nuda e cruda."
Erano tempi in cui l'omosessualità era considerata una malattia da curare, per cui era necessario negare la propria identità per sopravvivere, conducendo una doppia esistenza: "Il sesso diventava una cosa sporca, vista l'emarginazione sociale collettiva, da vivere facendo la fila in certi gabinetti pubblici defilati o nelle platee di alcuni cinemini. E come poteva, così, non essere "sporca"? ".
E a proposito di gay pride:«Negli Stati Uniti i Gay Pride vedono poliziotti, pompieri, bancari, impiegati vestiti con i loro abiti di lavoro quotidiani proprio per rivendicare il loro diritto alla "normalità". Invece qui in Italia si continua a ricorrere alla mascherata, a un'atmosfera da gran circo da buttare in pasto al pubblico che così giudica il mondo omosessuale come un branco di stupidi». La condizione omosessuale oggi «Si è quasi allineata a quella eterosessuale. Ma non sui diritti legali. La destra continua a considerarci degli sporcaccioni, il centro cattolico ci giudica una massa di peccatori, la sinistra ha assorbito l'ipocrisia di quarant'anni fa e inventa disegni di legge offensivi come i Dico che indicano in maniera l'appartenenza degli omosessuali alla serie B».
Un po' quello che abbiamo sempre pensato e scritto anche noi .
Il sogno di Pezzana oggi, a distanza di anni da quella prima manifestazione gaya?«Sogno l'infelicità: il diritto al matrimonio, al divorzio, alla disperazione per gli alimenti e la pensione. Solo così otterremo il rispetto del verduraio, del direttore di banca, del giornalaio. Solo con la stessa infelicità degli etero».

sabato, febbraio 21, 2009

Sincerità


"Sincerità adesso è tutto così semplice…." Mi frulla ancora per la testa questa canzone, carina, pulita, cantata da Arisa. Mi ha emozionato ieri sera, credo insieme a milioni di italiani, tanto da incuriosirmi e voler scoprire qualcosa di più di questa ragazza ventiseienne, così timida e nello stesso tempo originale. Dolce ed emotiva, ma anche determinata e sicura nell’esecuzione del brano, ho letto che porta dentro di sè una storia d' altri tempi. Vive nella campagna potentina in una specie di “vecchia fattoria”, con tacchini, agnelli, pecore, conigli, galline e maiali. E' cresciuta in un ambiente bucolico fatto di cose genuine, dalla verdura del proprio orto al vino barbera prodotto da una piccola vigna. Il suo nome d’arte è un acronimo familiare: le iniziali dei nomi di mamma, papà e sorelle. Una storia che ci riporta un po' indietro ma che forse è più attuale di quanto si possa pensare: tutto ciò che sta accadendo (la crisi) in qualche modo ci sta riportando indietro e non è detto che sia male.
Stasera tutti a guardare il Festival. Una buona pizza casalinga e tanta musica. Ovviamente tifiamo per Patty Pravo, ma non solo. Saremo controcorrente ma la canzone di Povia non ci dispiace: è orecchiabile, di gusto magari un po' sfigato ma abbastanza realistica, dal momento che molti adolescenti prima di approdare all'identità definitiva possono attraversare fasi intermedie. Tanto rumore per nulla. Che tristezza pensare alla manifestazione Arcimancuso organizzata oggi a Sanremo. Ma che senso ha?Che bisogno c’è? Nessuno.
Grazie a Povia, Benigni ha toccato le vere corde di chi come noi vive una vita normale, omo o etero che sia. E l'ex onorevole arcigayo ha perso l'ennesima occasione per stare zitto. (En)



venerdì, febbraio 13, 2009

Una cena "contro"?



Nel gruppo di gayComo (yahoo) si sta facendo strada l'idea di una cena "contro" le organizzazioni gaye. E' una novità che ci trova sicuramente favorevoli, considerata la pessima opinione che in questi anni ci siamo fatti delle associazioni che pretendono di rappresentarci (vedi alla voce "Arcimancuso"), la cui politica è risultata fin qui puntualmente fallimentare. Come già scritto, la grave situazione che stiamo attraversando insieme al resto del mondo, con l'aggravante di un Governo che appare del tutto inadeguato ,non ci consente in questo momento di rivendicare diritti solo di parte, perchè "se la nave affonda, affondiamo tutti". E' però sempre opportuno qualsiasi segnale, anche il più banale, che vada nella direzione del ridimensionamento dell'arroganza di chi pretende il diritto di rappresentanza solo sulla base di tessere ottenute per disperato bisogno di uscita (temporanea) dalla solitudine, quando non di appagamento compulsivo di sesso. Una maggior consapevolezza da parte nostra nella scelta dell'associazione cui affidare la delega (mai comunque totale) della politica nazionale può passare anche attraverso una semplice cena, se contribuisce a fare chiarezza sugli obiettivi da perseguire e le strategie da adottare per evitare mischie che, come già visto, rischiano di produrre clamorosi autogoal.

giovedì, febbraio 12, 2009

Prendiamo le distanze



Si avvicina il giorno di s.Valentino di cui faremmo volentieri a meno tutti, non solo i singles. E' festa tradizionalmente consacrata all'amore dal consumismo che marchia di tristezza quanti,soli, non hanno motivo di spendere, per giunta visibilmente compatiti da chi, racimolato in extremis uno straccio di innamorato/a anche usa e getta, può esibire pubblicamente il diritto alla festa.
Stranamente ciò avviene nella società etero e in quella gaya, senza alcuna differenza, senza alcun distinguo che attenui e in qualche modo giustifichi l'adesione ad un modello tipicamente tradizionale. Un moto di ribellione ci starebbe da parte di chi è sistematicamente ignorato e, peggio ancora, socialmente e civilmente estromesso dal diritto alla felicità nell'amore. Non mi risulta che le più importanti e rappresentative associazioni glbt abbiano mai preso una qualche posizione pubblica in merito, anzi locali, disco e persino saune (!?!) di un "noto"circuito privato approfittano dell'occasione per promuovere feste particolari all'insegna del peggior gusto etero. Non credo che il diritto ad esistere passi attraverso l'adesione a modelli tradizionali che sono "altri" dai nostri. E' tempo di promuovere piuttosto una cultura diversa che si declina in modelli certamente diversi, ma non meno umani . Una cultura che trovi, di diritto, il proprio spazio dignitoso tra le tante altre che costituiscono ogni società veramente democratica e civile.

martedì, dicembre 30, 2008

30 dicembre



Adesso l'Arcimancuso vuol bloccare Sanremo per via della canzonetta che Povia interpreterà per tentare di convincere i gay a sottoposrsi alla miracolosa cura per diventare etero. Bah, con tutti i problemi che ci sono non c'è altro cui pensare e per cui impegnarsi? Quanto durerà l'effetto Sanremo e, soprattutto, chi crederà al messaggio del cantautore che già voleva essere un piccione, se non i soliti disinformati che vogliono crederci?

Benedetto (XVI) invece fa annunciare che il ventilato viaggio di primavera in Terrasanta sarà rinviato, vista l'attuale situazione. Forse nemmeno lui crede al potere delle sue suppliche e alla mediazione occidentale: nessuno può fermare la mattanza degli Israeliani. Dio, già si sapeva, è del tutto impotente come aveva intuito l'ebreo tedesco H.Jonas (Il concetto di Dio dopo Auschwitz). Certamente Palestinesi ed Israeliani non soffriranno per la mancata visita, tanto più che il papa tedesco perde progressivamente audience anche tra i suoi.

giovedì, settembre 18, 2008

Grillini si confessa... a Novella 2000


Grillini si è innamorato. Ne ha dato notizia il Corriere riportando l'intervista che l'ex deputato e presidente onorario dell'Arcigay ha rilasciato a Novella 2000. «Ho rotto l'ultimo tabù: sto con un ventenne» e subito si paragona ad Aschembach, irretito dal giovane Tadzio in "Morte a Venezia". Bah, certo non ha mai peccato di modestia. Benvenuto quindi nel club delle relazioni con sensibile differenza generazionale! Magari potremo trovare in lui la possibilità di un confronto sulla bellezza ma anche la complessità di tale situazione. Basta non ci chieda di leggere il suo primo libro tanto publicizzato in giro per l'Italia: c'è un solo Thomas Mann e diffidiamo delle imitazioni. Sentiamo però davvero il bisogno di un confronto che contribuisca alla costruzione di un qualche modello di riferimento di "coppia gay" (e, naturalmente, ancora di più di "troppia") che vada oltre la fallimentare imitazione del modello etero. Ci manca appunto anche la possibilità di scambiare esperienze, idee ed opinioni con coppie in cui è presente una significativa differenza generazionale, che non è cosa di poco conto in un rapporto.Non disperiamo.


Siamo invece vicini a Federica Pezzoli di cui comprendiamo, condividendolo, il suo ultimo atto da militante Arcigay Roma, cioè recedere dal rapporto associativo restituendo la tessera. Immaginiamo sia una decisione sofferta anche se necessaria, perciò le testimoniamo ancora una volta affetto e tanta stima per aver osato sfidare il potere di Marrazzo e dell'arcimancuso romana. Un segno del suo coraggioso tentativo rimarrà certo nella storia lgbt italiana e di quella stessa associazione il cui futuro pare sempre più grigio per sua scelta.
Quanti avanzassero ancora qualche benevolo dubbio sull'arcimancuso possono leggere le cronache dell'avvenuta votazione romana sui blogs dei... "rivoluzionari da tastiera": qui , qui ,qui e, già che ci siete, anche qui.

Il post di En è rinviato a sabato, intanto ecco la sintetica dichiarazione rilasciata ieri mattina dopo aver verificato l'auditel:" Gli ascolti sono andati bene, sono felice per Raffa, ma la trasmissione va un po' aggiustata". Non ci resta che attendere, così come restiamo in attesa della cronaca dettagliata del Concerto che ierisera Patty Pravo ha tenuto all'Arena di Verona. I nostri inviati, i Mau&Mau, ci hanno promesso un resoconto ricco di particolari.

domenica, settembre 14, 2008

Cose così



Il GranPremio di Formula uno passa sulle nostre teste stamattina. Gran via vai di elicotteri da Villa D'Este a Monza per trasportare i piloti. Se la situazione metereologica non cambia, correranno sul bagnato che non è una bella cosa.
Piove metaforicamente anche sulle speranze dei glbt italiani: il congresso provinciale dell'Arcimancuso ha rieletto il presidente uscente con una vittoria schiacciante sull'antagonista, Federica Pezzoli. Il cambiamento della potente Associazione che speravamo cominciasse da Roma non ci sarà.
"E’ la sconfitta del dialogo interno, è la sconfitta del cambiamento, del rinnovamento, della democrazia, è chiaro che questa è la vittoria delle tessere nel più puro stile partitocratico che ormai da anni si riflette anche in Arcigay sia a livello locale che a livello nazionale. Una “sovietizzazione” sempre più forte con un accentramento di poteri sempre più ampi.Una vittoria che fa il gioco dei conservatori, dei personalismi e dei molti personaggi legati a logiche di poteri e ad ambigue consorterie di potere che accomuna tutti, dalla destra alla sinistra".
Peccato, è proprio vero che noi Italiani siamo tutti uguali alla resa dei conti: conservatori e facilmente manovrabili da chi gestisce il potere. Già: " Francia o Spagna... purchè se magna".Che tristezza!
La domenica è cominciata male ma si riscatterà in serata con l'arrivo di diversi amici ( i Mau,Ma forse con Lu, Mik e un altro Ma che abbiamo conosciuto solo una volta tanto tempo fa) coi quali faremo una "cena degli avanzi", nel senso che ognuno porterà qualcosa che poi consumeremo insieme. Potrebbero aggiungersi Fabry e l'altro Mau, se il traffico del rientro lo consentirà.
Una bella serata quindi. Nonostante l'Arcimancuso.

mercoledì, settembre 10, 2008

Mercato pulito?


Ieri sera è venuto a trovarci LGere con un amico.Era da un po' che non si faceva sentire, ma con lui è sempre così: riappare all'improvviso e in una serata ci aggiorna sulla sua movimentata vita gaya. Ha avuto recentemente qualche problema di salute che gli ha imposto un rallentamento dell'attività sessuale, ma è quasi pronto a riprendere il pieno regime di sempre, interrotto di tanto in tanto da fidanzamenti lampo che durano al massimo una settimana. Un po' di tregua ci vuole anche in un giovane nel pieno degli anni. E' però simpatico ed il suo strano linguaggio rende comunque piacevole ascoltarlo, anche se fatichiamo a reprimere critiche per uno stile di vita che non condividiamo.E' un assiduo frequentatore di cruising, a Milano e non solo. E' impressionante il numero di questi locali (adibiti eslusivamente al sesso) nella sola metropoli lombarda. Negli ultimi anni sono cresciuti come funghi.Naturalmente poi ci sono anche le saune e poi ancora le dark delle discoteche e dei bar. Un vero e proprio mercato del sesso, gestito da italiani ma anche da rumeni e gente dell'est, tanto da far pensare ad uno dei tanti affari della malavita organizzata (mafie). Ognitanto un locale viene chiuso per droga, ma subito ne viene aperto un altro. Non si rimane senza sesso a Milano.Fin qui comunque niente di strano: ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e finchè non ha la certezza di alimentare il mercato mafioso può dormire sonni quasi tranquilli. Quello che è inaccettabile è che tutti questi locali su cui grava il sospetto di collusione se non addirittura di connivenza mafiosa abbiano la certificazione della potente Arcigay, la cui tessera è indispensabile per accedervi. Si tratta di disattenzione e superficialità o invece di colpevole indifferenza? Eppure la nota Associazione di Mancuso si muove in Italia come fosse l'unica a conoscere la realtà glbt italiana, tanto da decidere da sola dove e quando organizzare il prossimo Pride (La scelta del Pride di Genova).Vero è che tradisce nei metodi una pericolosa affinità coi gruppi di potere occulti (Elezioni ArciGay Roma).

giovedì, agosto 21, 2008

Romani a congresso!


Apprendo da Andrew (e subito diffondo) che il prossimo Congresso dell'Arcimancuso romana si terrà il 13 settembre 2008 alle ore 16.30, in prima convocazione, alle ore 17.30 in seconda convocazione, in via Buonarroti, 12 a Roma.

Notoriamente sono un non iscritto, ma essendo parte della comunità glbt, invito i Romani a non perdere l'occasione per esprimere la volontà di cambiamento. Da quello che appare sembra ci sia intenzione da parte della attuale dirigenza di mantenere saldamente il potere, nonostante i numerosi e ripetuti fallimenti di strategia politica. Marrazzo, le cui imprese potete leggere qui e qui , sta facendo di tutto per mantenere riservata la notizia del congresso in cui Federica Pezzoli tenterà di spodestarlo. Motivo sufficiente, per tutti gli iscritti della capitale, per essere presenti col proprio voto libero.

mercoledì, luglio 16, 2008

Lotte intestine


Continuano gli scontri e le rivalità tra i gruppi glbt. Pare che durante il comizio al Pride di Bologna si sia toccato il fondo o quasi se Raffaele Lelleri , responsabile salute dell'Arcimancuso, ha deciso di scrivere una lettera aperta (Di cosa parliamo quando parliamo di Pride ) ai responsabili delle varie organizzazioni, chiedendo l'immediata interruzione delle ostilità in nome della comune lotta per i diritti elementari glbt. Si tratta sicuramente di un'ottima iniziativa che fa onore al sociologo Lelleri che sembra prendere le distanze dall'arrogante Associazione di cui fa parte. Mi pare però una lettera piuttosto blanda nei toni e nei contenuti, data la scandalosa situazione esistente, ragion per cui non aderirò. Da troppo tempo è in atto una guerra senza esclusione di colpi tra i vari movimenti, ne abbiamo già parlato su questo blog. Fino a quando il problema sarà quello della conquista della rappresentatività ci sono poche speranze di superare le diversità di vedute, strategie e ... livori. Della potente Arcimancuso abbiamo già scritto.Ormai presa dal delirio di onnipotenza è convinta di ottenere visibilità diramando comunicati stampa a getto continuo. Non importa a che proposito, basta farsi vedere, esserci sempre e comunque, anche a costo di incappare in un'autorete, come accaduto.
C'è chi sostiene che occorre tesserarsi in gran numero per poter incidere sulla scelta dei dirigenti e cambiare così la politica fallimentare di tutti questi anni. Non sono d'accordo, penso piuttosto sia l'ora del riscatto e del rogo di tutte le tessere estorte per accedere ai locali italiani. Ma non ne abbiamo il coraggio: di fronte all'ipotesi di restare per strada ed andare in bianco troppi continueranno ad aderire ad una associazione che va per la sua strada, perseguendo una personalissima conquista del potere. E allora rassegnamoci alla situazione attuale: abbiamo i rappresentanti che meritiamo.

domenica, giugno 08, 2008

Silenzio stampa



Con questo tempo non ci sono molte alternative per la troppia: sesso sesso sesso.Ebbene sì, fa parte della nostra vita di tutti i giorni e di queste domeniche piovose, che almeno consentono ai novi serene dormite tra una "seduta" e l'altra.Io veglio. Chissà perchè da sempre, fin da piccolo, mi è toccato il ruolo di sentinella del sonno altrui. Non mi dispiace, anche se la settimana è stata pesante e la prossima non sarà da meno. Stamattina ho rivisto dopo tanti anni (15?) Francesco col suo nuovo (da 14 anni!) fidanzato. Abitano praticamente a due passi da noi, ma non ci si vede mai. Certo che siamo davvero tanti noi omo. La gente immagino non se ne renda conto, ma nemmeno noi, chè altrimenti, anziche piangerci addosso ogni 3x2, faremmo sentire il peso dei numeri che ormai è l'unico che conta, dal momento che la ragione sembra non essere più in grado di persuadere. Dovremmo cominciare coi movimenti glbt, in particolare da quello che la forza dei numeri la trova solo grazie alle saune. Ma solo per invadere le nostre caselle di posta con comunicati stampa. L'avete notato anche voi che Mancuso è un gran comunicatore di ... stampati? Quanti ne fa in una settimana? Impossibile stargli dietro.Solo che sarebbe più utile si impegnasse coi suoi a partorire un'idea, una sola, ma convincente, se non immediatamente vincente, per cambiare qualcosa. Anche solo per creare un movimento culturale, vivace e propositivo, che lasci un segno nella società e anche in noi. Per pensare occorre però riflettere e si comincia col fare silenzio. Anche per ascoltare le miriadi di voci che già si levano, puntualmente inascoltate, dal popolo gayo.In certi casi il silenzio è davvero d'oro!

martedì, dicembre 18, 2007

Contro TUTTE le morti




La festa per lo lo storico successo all'Assemblea generale dell'ONU della moratoria universale contro la pena di morte, di cui artefice è stato il nostro Paese che è tornato a splendere nel mondo come Patria del Diritto, è immediatamente gelata dalla notizia del suicidio di Loredana/Paolo, trans di appena 16 anni, avvenuto una settimana fa nel Centro d'accoglienza di Marina di Palma di Montechiaro (Agrigento), dove era ospite da tre mesi per essere "recuperata". La sua, per il poco che si sa, è la classica storia di emarginazione fin dall'infanzia. Era finita nel centro di accoglienza su ordine del Tribunale di Catania, unica "donna" in mezzo a "35 ragazzi, tutti maschi, extracomunitari, tunisini, marocchini, algerini tra i 15 e i 17 anni, tutti clandestini arrivati dalle coste nordafricane".
Nessun'altra comunità l'aveva voluta.
Non si conoscono le cause del suicidio, uno dei tanti tra gli adolescenti disperati di oggi, resta il fatto grave che nessuno, a parte la comunità che l'ha accolta anche se non specializzata ad affrontare i problemi della disforia di genere, le ha offerto un aiuto. Nemmeno l'Arcigay presenzialista di Mancuso, di solito così pronta ad intervenire (anche a sproposito): "Ma dov'era l'Arci Gay quando ho chiesto di darmi una mano?" lamenta l'assistente sociale Linda Lumia. Evidentemente la storia di Loredana con la sua sofferenza penosamente concreta, non era utile politicamente, perchè troppo relegata nei confini di una triste individualità. Al suo funerale, quattro giorni fa, c'erano tutti i ragazzi della comunità con Linda, "C'erano la madre e i suoi fratelli, ma nessuno dell'Arci Gay, neanche un fiore" .
Non c'era nemmeno lo Stato, oggi orgoglioso di essere ancora la Patria del diritto, che l'ha abbandonata a se stessa, ai suoi 16 anni. Non c'eravamo purtroppo nemmeno noi che ignoravamo persino la sua esistenza. Mi chiedo quante altre vite conosceremo soltanto dopo la tragedia e se la nostra solidarietà ed il nostro impegno si debbano necessariamente sprecare in battaglie sbagliate, risolvendosi puntualmente in chiacchiere. Eppure ci vantiamo di essere in tanti, sparsi capillarmente su tutto il territorio! Dobbiamo recuperare, come uomini e cittadini, i più elementari valori civili e applicarli finalmente. E' in gioco la nostra stessa credibilità di uomini e cittadini appunto.Ci sono troppi disperati, forse anche vicino a noi, che chiedono solo un aiuto concreto. Forse anche solo che ci accorgiamo che esistono...

mercoledì, ottobre 10, 2007

I pasdaran di Mancuso



"Vi chiedo a tutte e tutti di aiutarci, dovete invadere le nostre sedi, imporci di essere conseguenti alle parole, rapidi nelle decisioni e nelle risposte. Arcigay si mette a disposizione affinché tutto il popolo lgbt si senta parte di una nuova fase storica". Avevamo accolto con interesse l'invito del neo presidente Mancuso pochi giorni dopo la sua nomina ( in Voti e bucati) avvenuta lo scorso maggio, senza sospettare che in realtà si trattava di una vera e propria "chiamata alle armi" in codice per i militanti sparsi in Italia. Da allora, la nuova gestione Arci ha immediatamente scatenato una campagna di colonizzazione per affermarsi indiscutibilmente come esclusiva rappresentante del mondo glbt italiano. E' accaduto perfino in questa sperduta provincia comasca dove siamo testimoni increduli dell'azione di pasdaran fedeli all' ayatollah che tentano con ogni mezzo e molto maldestramente, di imporre la bandiera associativa, ignorando spudoratamente qualsiasi procedura democratica, ma anche i bisogni della realtà glbt lariana, evidentemente superflui ai fini rivoluzionari della conquista. Ma di questo riferiremo al momento opportuno. Tutti invece abbiamo visto l'uso strumentale (ma ancora maldestro) della vicenda del Colosseo e la successiva scalata al Campidoglio nel tentativo di eliminare nella corsa al potere della rappresentanza lo storico Circolo romano Mario Mieli.


L'ultima crociata dell'integralismo mancusano colpisce ora Panariello, reo di battute omofobe nel suo ultimo spettacolo. Alle accuse del generale Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma, così risponde il comico toscano:"Amo fotografare la realtà e credo di poter scherzare su una cosa che ritengo assolutamente normale. Così come scherzo sul fatto che nel 2007 gli uomini si mettono le cremine, così come scherzo sulla moda, così come scherzo sulle donne maniache per la forma fisica, così come scherzo sul mondo gay e sugli animali. Cosa c'è di male? Non ho nessun problema con i gay - ha aggiunto il comico - ho tanti amici e partecipo con piacere alle battaglie per il riconoscimento dei loro diritti. Vorrei però suggerire a coloro che si lamentano di imparare ad essere autoironici. I gay sono persone supersensibili, ricchi di ironia e di autoironia, e quelli che hanno visto lo spettacolo sanno che non offendo nessuno".


Basteranno le ragioni di Panariello a rallentare le ambiziose mire di Mancuso o almeno a convincerlo nella scelta di militi più illuminati? L'arcitracotanza sembra ormai aver superato ogni ragionevole limite.

domenica, settembre 23, 2007

Più leggeri


Ed eccoci alla domenica che potrebbe cambiare la nostra vita! Nonostante si sia fatta l'alba come il solito stanotte (quasi le 4!!!), ci siamo svegliati prestissimo. Anche i miei compagni intendo, sia pure leggermente più tardi di me. Dopo pranzo un'altra ricognizione, per FliDan la prima perchè tutto è accaduto nel giro di pochissimi giorni, poi la riflessione comune, la discussione e infine la decisione. Naturalmente prendendoci le nostre solite pause d'amore. Domani mattina la soluzione definitiva che diventerà forse già concretamente impegnativa. Un passo alla volta i nostri sogni potrebbero cominciare a prendere forma, iniziamo da quelli più piccoli e già percorribili, ma non smettiamo di sognare in grande pensando al futuro.

Nella serena agitazione che caratterizza queste giornate, sono riuscito poco fa a dare un'occhiata agli sviluppi della comunità glbt lariana attraverso il suo sito. Ci eravamo tenuti fuori, in apnea appunto, per non condizionare in alcun modo gli ideatori originari coi quali non abbiamo sintonia di vedute. E' giusto il confronto dialettico, ma siamo consapevoli di dovere rispetto assoluto nei confronti di chi ha pensato e vuole qualcosa sul territorio, anche se non corrisponde esattamente al nostro modo di essere e di pensare. Poco importa: democrazia significa anche farsi da parte quando occorre, lasciando che le idee altrui avanzino come da programma stabilito.

A dire il vero, ammetto di non aver compreso l'evoluzione del dibattito interno alla comunità e quindi l' indirizzo scelto. Forse è ancora prematuro, anche se gli iniziatori tradiscono puntualmente in ogni messaggio l'intento originario, riconoscibile tra le righe. Sono rimasto stupito che Paolo pensi addirittura ad una Casa comune delle diversità , tipo quella di Napoli, che noi stessi segnalavamo entusiasticamente il 7 luglio 2006. Siamo ancora convinti che quella sia una strada da percorrere, pur non sapendo come stia maturando l'esperienza partenopea.
Siamo però cresciuti noi novios da allora e con noi il nostro pensiero. Ottima la Casa comune delle diversità, perchè ogni persona dovrebbe lottare per i diritti elementari di tutti e non solo della propria categoria. Siamo rimasti ancorati a questa idea fondamentale. Non condividiamo più invece la necessità di omologazione in vecchie o nuove associazioni , ma questo è discorso vecchio. Ciò che ormai è inutile, deve essere abbandonato. Naturalmente è solo il nostro parere: noi ci sentiamo già più leggeri e liberi.

giovedì, settembre 20, 2007

Gaytudine lariana


La scelta di fliDan di scrivere nel post di ieri di rugby e radio che è mezzo storico per eccellenza della comunicazione assunto ormai a simbolo della stessa, è stata felicissima ed esprime alla perfezione la realtà che noi novios stiamo vivendo. E' in atto da un paio di giorni un fitto dibattito sul sito della comunità glbt comasca su ciò che essa dovrà essere una volta decollata. Abbiamo naturalmente partecipato, noi novios, con le nostre solite idee,espresse già in mille occasioni: l'omosessualità è un accidente che nulla aggiunge o toglie al valore della persona in sè, etc., l'impegno glbt deve ormai svincolarsi dalle Associazioni nuove o vecchie che hanno fatto il loro tempo, per un impegno a tutto campo nella società non in quanto gay, ma in quanto cittadini responsabili, impegnati nel funzionamento e miglioramento della società attraverso l'impegno politico non in movimenti specifici,ma nelle realtà partitiche già esistenti, anche se allo stato dei fatti sommamente deludenti. Nulla ovviamente vieta che un glbt carismatico e capace si proponga, oggi o domani, come fondatore di un nuovo soggetto politico di respiro universale e non connotato (limitato)gayamente. La necessità di un gruppo sul territorio lariano è motivata dal bisogno di offrire un riferimento per quanti ancora vivono la propria situazione come problema, facilitando una serena accettazione di sè attraverso la scoperta della normalità dell'omosessualità. Momenti di aggregazione, feste, provocazioni e stimoli culturali, politici, etc sono gli strumenti che un gruppo, del tutto libero da vincoli associativi, può porre in atto per favorire la conquista della consapevolezza del proprio valore a prescindere dalle preferenze sessuali. Da qui alla maturazione nei singoli della necessità dell'impegno politico nei propri spazi ed ambiti quotidiani il passo può essere molto breve. Senza nuovi partiti o nuove associazioni che, esaurito il compito storico, finiscono per diventare peso ed intralcio allo sviluppo sociale. Non entro nello specifico perchè già ribadito più volte in passato, ma anche perchè minacciato di incontro forzato con l'Aurelio (Mancuso, ndr), cosa che assolutamente voglio evitare, non avendo tempo da perdere nemmeno per contestare cecità e sordità della sua associazione di fronte al gran fermento che attraversa la realtà glbt italiana. Non c'è più nulla da discutere: i tempi sono cambiati, si chiude un capitolo e se ne apre un altro. Purtroppo il guaio delle Istituzioni in generale è che nel tempo ingigantiscono e diventano veri e propri centri di potere (di ogni tipo), difficili da eliminare una volta assolta la funzione originaria. Lo sanno bene i Ministeri che si ritrovano tanti enti ormai inutili che continuano ad assorbire i contributi dei cittadini. Ma questo è già un altro problema.

Poche idee le nostre, ma abbastanza chiare. Almeno credevamo, dal momento che hanno scatenato interventi accesi, quasi furibondi negli ideatori/fondatori del gruppo comasco convinti sostenitori delle realtà associative, tanto da farci sentire "il disagio della comunicazione", come se si trattasse non più di un confronto dialettico, bensì di un match di rugby seppure virtuale.
Letto il post di fliDan ho subito pensato al suo genio naturale che ha colto al volo l'opportunità di una "pausa" fortemente semiotica di cui proprio necessitavamo. Ora siamo in tranquilla apnea e attendiamo di conoscere l'orientamento del gruppo che comunque accoglieremo serenamente col massimo rispetto. Anche se diverso dal nostro, perchè nel vasto e colorato mondo glbt c'è spazio proprio per tutti.

mercoledì, settembre 12, 2007

Cattiva politica, pessima pubblicità


Il magistrato, dopo la sua indagine, è arrivato alla conclusione che il famoso bacio al colosseo era ben di più. C'è il rischio che i due sventurati amanti di una sera vengano rinviati a giudizio per atti osceni (Corriere della sera). Era quello che si temeva. Ciò non giova certo alla "causa",ma responsabili "politicamente" non sono tanto i due millantatori "colti in fallo" dai militi , quanto gli sventati dirigenti ed attivisti di quei movimenti che subito hanno gridato "Al lupo!",pur di ottenere visibilità e con quella un po' di potere di rappresentanza in più. Ovviamente è presto per un giudizio, ma sarebbe meglio che il prezzolato avvocato dell'Arcigay chiudesse quanto prima la faccenda, consigliando saggiamente ai suoi assistiti l'ammissione della colpa se reato c' è stato, eventualmente poi anche il patteggiamento. Senza andare oltre. Non è il momento di pubblicità negativa: è ancora troppo delicata e precaria la posizione degli omosessuali in Italia. La gente comune pretende normalità per accettare senza riserve una realtà che la cultura dominante ha discriminato per secoli. Non si può prestare il fianco agli strali di chi attende solo mosse false per affossare il cammino compiuto fin qui. E' così difficile comprenderlo? Il 28 luglio scorso a questo proposito, riportando l'opinione di una responsabile della Lega nord, concludevamo che :"gli omosessuali sono come tutti gli altri cittadini e vanno perciò trattati allo stesso modo, nessuna discriminazione ma nessuno sconto."(Giallo-rosa di mezza estate). E' il momento di dimostrarlo coi fatti.

giovedì, luglio 26, 2007

L'Arcitracotanza e il pizzo gayo


Sabato prossimo, come già annunciato, Paolo con tre amici lancerà la rinascita di un gruppo arcigay a Como, dopo il fallimento dell'esperienza di una decina d'anni fa. Non condividiamo l'iniziativa perchè sono tante le ragioni che ci oppongono all'Associazione , sicuramente meritevole in passato, ma ormai superata avendo perso il contatto con la realtà. Già troppe volte abbiamo criticato su queste pagine la politica dell'Arcigay che dai PACS, ai DICO ci ha portati agli improponibili CUS. Inutile ripeterci.

Se le scelte politiche degli ultimi anni risultano fallimentari e per nulla rappresentative delle istanze glbt e nemmeno dell'evoluzione sociale, sicuramente più avanti di quella associativa e parlamentare, rimproveriamo all'Associazione di Mancuso e compagni di non aver favorito, di pari passo, all'interno del movimento glbt italiano la crescita verso la normalizzazione, necessaria ad una serena e completa integrazione. Abbiamo interrogato in merito, via email, la potente organizzazione senza ricevere risposta. Non ci stupisce: chiunque oggi raggiunga una posizione di potere snobba il confronto, perchè lo teme. L'Arcigay il potere l'ha raggiunto col tesseramento, un po' come la vecchia DC degli anni d'oro. In virtù dell'elevatissimo numero di tessere può continuare a dirsi rappresentativa della comunità glbt. Ma solo formalmente, perchè i dirigenti sanno benissimo che la stragrande maggioranza dei gay si piega alla tessera solo per accedere a locali altrimenti "chiusi". In tutti questi anni l'Associazione si è ben guardata dal proporre il superamento delle saune e delle dark a scopata libera, cosa che dovrà comunque avvenire nell'ottica dell'integrazione sociale, se davvero ci teniamo. In Germania esistono le saune e i locali gay, ma è tassativamente proibito avere rapporti sessuali, perchè la legge non lo consente. Come in Italia, dove però si aggira l'ostacolo trasformando i locali in club privè, dove tutto è ammesso. E' una scelta, forse necessaria in passato, ma ora non più giustificabile se si pretende che la società offra rispetto e diritti uguali per tutti .L'Arcigay, come maggiore referente politico, avrebbe dovuto provocare una maturazione in questo senso, ma ciò risulta non conveniente non solo economicamente, ma anche politicamente, perchè si troverebbe nel giro di un anno con il tesseramento più che dimezzato (ad essere ottimisti) e quindi senza più potere rappresentativo.Passerà ancora del tempo prima che noi stessi rifiuteremo di pagare il pizzo, ma ci arriveremo perchè è la stessa società che preme in questa direzione. Se l'Arcigay fingerà di non capirlo segnerà da sola la sua stessa fine.
Come già scritto, stimiamo personalmente Paolo, ma non intendiamo seguirlo su una strada che non condividiamo.Pensiamo che la sua scelta non giovi alla causa dei molti glbt comaschi che forse, come noi, avrebbero preferito la costituzione di un gruppo svincolato da qualsiasi organizzazione precostituita. Ma crediamo profondamente nella ricchezza della diversità anche in questa situazione e la rispettiamo: guarderemo perciò al nuovo gruppo con attenzione, nella speranza porti nel territorio nuovi stimoli che sicuramente condivideremo. In bocca al lupo!