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mercoledì, settembre 16, 2009

Cattive frequentazioni


Forse la migliore delle brutte notizie di oggi è quella che ci riguarda da vicino, trattandosi dell'ennesima dimostrazione omofobica della cattogerarchia: il card.Caffarra ha imposto ad un proprio parroco lo sfratto del coro «omofonico» "Komos", ospite della sua parrocchia bolognese. L'alto prelato ha motivato l'ingiunzione della cacciata dal tempio dei 25 "immorali" coristi, con la lettera che Ratzinger il 1 ottobre 1986 , quando ancora prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, indirizzò ai vescovi per suggerire alcune dritte in merito alla pastorale delle pecore omosessuali (se proprio volete darle un'occhiata, la trovate qui). In particolare si legge al punto 15 che "Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l'attività omosessuale è immorale"... Il coro era già stato sfrattato in precedenza dall' Arcimancuso bolognese, il che lo rende doppiamente vittima benemerita.
Passano gli anni, la cultura e la società si evolvono, ma il quadro dell'omosessuale dipinto dai vertici ecclesiastici rimane lo stesso, forse un po' sbiadito, ma ancora decisamente negativo.
Lo show mediatico abruzzese smascherato dai fatti non è invece una brutta notizia: forse qualcosa comincia a cambiare nella testa degli Italiani. Certo che il Bertolaso ha fatto una gran brutta figura (e con lui il Governo)! Non aveva fatto in tempo a dichiarare che le case sono state consegnate in tempi record ("Non credo che siano possibili paragoni al mondo"), che subito è stato clamorosamente smentito: all'epoca del terremoto in Irpinia (1980/81) le case (150 contro le 47 di ieri) furono consegnate 40 giorni prima. E a quei tempi nemmeno esisteva la Protezione civile!
Sarà l'eccessiva frequentazione del premier a confondere l'attivo funzionario?

martedì, settembre 01, 2009

Già settembre, è tempo di migrare?



Il reality dello scontro tra Premier e Chiesa continua a tenere banco anche se probabilmente ci sfugge il quadro generale dietro cui si sviluppa la trama pubblica. Il via al “ritorcere ogni calunnia contro chi l’ha agitata” partendo proprio dal giornale meno aggressivo suggerisce l'ipotesi di un affascinante braccio di ferro tra i due colossi sopravissuti in Italia. Il premier sarà costretto a concedere alla cattogerarchia ciò che vuole per ricomporre l’idillio (testamento biologico, coppie di fatto, Ru486, soldi alle scuole cattoliche, ecc.), ma potrà premere perché quella si adoperi a a zittire quei settori del mondo cattolico che gli sono ostili. D’altra parte, il Vaticano non può fare a meno di Berlusconi , che ancora raccoglie tanto consenso,ma nemmeno può tollerare che il suo magistero morale sia azzerato dagli scandali di geriatria libidinosa. Temo che se ancora una volta gli Italiani resteranno semplici spettatori tutto si risolverà, come sempre accaduto, in una bolla di sapone con, al massimo, qualche dimissionamento "spontaneo" subito dimenticato. Vero che c'è tutto il resto che presto chiederà conto dell'operato allegro e disinvolto di questo Governo, è comunque lecito preoccuparsi per la progressiva perdita di libertà che stiamo subendo tanto a cuor leggero. Lal Mohamed insegna. Di sicuro esagero: sarà che sono stanco di guardare dalla finestra e voglio scendere in piazza, nella storia, che è anche mia e di tutti noi, per dare finalmente una svolta alla brutta situazione in cui ci siamo cacciati. Sarebbe più esatto scrivere "in cui ci hanno cacciato gli sprovveduti creduloni del sogno brianzolo", ma non mi tiro fuori e mi assumo, anche se di malavoglia,responsabilità non mie.
Vabbè, mi pare che ormai sia ripresa l'attività di tutti gli amici: le ferie sono davvero finite . Dino minaccia di espatriare a Nizza col suo nuovo fidanzato, ma prima dovrà concludere il Ramadan, ultima sua trovata per recuperare la perfetta forma fisica costringendosi ad una dieta sana e povera di calorie. Massi , di ritorno dalla Spagna,ha lanciato un trombaconcorso per tenersi(ci) su.Il tenace Mel continua invece a stimolarci dottamente perchè non cadiamo nella sindrome mediatica imperante (=diffusione capillare dell'ignoranza). Messi rivive nostalgicamente la sua luna di miele che dura ormai da più di 2 anni (usti!) e Alias ha finalmente riconquistato la sua casa ed il giorno libero, dopo un mese di dura semischiavitù. Con settembre tornano per lui anche le dolci coccole di Koala... Beh, mi fermo qui per non dilungarmi oltre. Un pensiero speciale a Barbara cui va tutto il nostro affetto.

lunedì, agosto 31, 2009

Povera famiglia


E così ache la Chiesa cattolica è finita all'opposizione. Non per dissenso nei confronti della politica del centrodestra, non per prendere le distanze dal "modello etico" (usti!) imperante, diffuso capillarmente grazie al controllo (finora tollerato se non gradito) dei media , non per squalificare le "bislacche" tesi estive leghiste. Ci voleva il "messaggio mafioso", pubblicato dal giornale del premier ma già noto da qualche mese a tutte le curie italiane, contro il direttore del quotidiano della CEI (ma indirettamente intimidatorio nei confronti dei vertici ecclesiastici) per rompere il lungo idilio tra il Governo e la più potente Istituzione del Paese.

La stagione dei veleni è aperta:"Nel lanciare i suoi mastini all'attacco contro i pochi media di opposizione che rimangono stavolta il premier italiano ha esagerato, mordendo più di quello che poteva digerire: la Chiesa cattolica e una coalizione di giornali italiani e stranieri sono troppo anche per lo smisurato ego di Berlusconi" (Times).

In effetti il mastino berlusconiano si è comportato da bastardo, anzi da vero mafioso per usare le parole del vescovo di Mazara del Vallo, ma stupisce qualcuno? Dopo aver minato in tutti i modi la libertà di stampa e la stessa democrazia c'era da aspettarsi anche l'uso dell'intimidazione e del ricatto . Perchè no? A farne le spese è stato il povero Boffo che certo non si è mai distinto per eccesso di accanimento contro i vizi del presidente satiro , anzi le sue parole di condanna sono sempre state prudenti e controllate, quasi imposte dal dovere più che da convincimento reale. Staremo a vedere fino a che punto vorranno, entrambe le parti, arrivare.

Resta il fatto non smentito che Boffo... è uno di noi. Roba da non credere dopo certi articoli che ha avuto il coraggio di scrivere. Bah, non voglio commentare oltre perchè in questo momento penso alla povera famiglia tradizionale, sponsorizzata e difesa da personaggi tutt'altro che credibili. Sarà anche per questo che si ritrova più abbandonata che mai a se stessa e, come se non bastasse, contrapposta alle nuove famiglie alternative in uno stupido e sterile scontro. In questo momento provo una grande solidarietà per tutti quei genitori che tra mille difficoltà fanno del loro meglio per crescere sani (in tutti i sensi) i figli del loro amore. Da soli, senza l'aiuto dei potenti (e libidinosi) parolai.

martedì, luglio 07, 2009

Un rumoroso silenzio il 14


Anche noi aderiremo allo sciopero dei Blog il prossimo 14 luglio, « una protesta della Rete italiana contro un provvedimento (il decreto Alfano) che avrà l'effetto di disincentivare l'uso dei blog e delle libere piattaforme di condivisione dei contenuti».

Si apre domani all'Aquila, tra polemiche ed indiscrezioni, il G8. Si vocifera che se non fossero intervenuti gli Stati Uniti l'agenda del vertice sarebbe rimasta sostanzialmente vuota, così che qualcuno ora vorrebbe proporre l' espulsione dell'Italia per inettitudine, sostituendola con la Spagna (Guardian di Londra).

Matteo Salvini, deputato alla Camera, parlamentare europeo e capogruppo della Lega Nord al comune di Milano (quello che ha proposto i vagoni della metro separati per gli extracomunitari) non si preoccupa delle malelingue e continua imperterrito a cantare : video . Noi, gente normale del nord Italia, sprofondiamo nella vergogna, che però non basta più.
Ci concentreremo sulla nuova enciclica sociale che è stata finalmente pubblicata. Andremo alla ricerca delle novità contenute nella Caritas in veritate. Sempre ce ne siano.
L'unico aspetto realmente positivo che riesco a scorgere in questo martedì italiano è di natura domestica: Roby, il pittore, ha già concluso i lavori. Stavolta abbiamo osato un po' di più coi colori ed il risultato è strabiliante. Manca solo il falegname (venerdì) e poi potremo finalmente dire conclusi i lavori a La Troppiana.

giovedì, giugno 25, 2009

"Presidente puttaniere"


Credevamo fosse una delle tante battute che fanno scompisciare dalle risate solo i sudditi forzaitalioti ma che imbarazzano il Paese, invece Berlusconi tre mesi fa, davanti al sindaco di Firenze, in occasione del viaggio inaugurale da Milano a Roma della Freccia Rossa, la sua confessione l'ha fatta, ammettendo di preferire il presidente puttaniere al presidente ferroviere. Di più non possiamo aspettarci. Complimenti alla maggioranza dei connazionali che gli hanno affidato per ben 3 volte in 15 anni le sorti del Paese! Volutamente, testardamente ciechi. Probabile che quando il Presidente sarà abbandonato a se stesso, si scopriranno i loschi intrecci con massoneria, mafie e chissà che altro. Per ora gli occhi e le orecchie restano rigorosamente chiusi, sigillati. Anche quelli della cattogerarchia che in questi anni, come spesso nel passato remoto, ha barattato non uno, ma diversi piatti di lenticchie per leggi, interventi ed omissioni "ad Ecclesiam". Il direttore di Famiglia Cristiana, rivista in odore di eversione per i disonorevoli forzaitalioti, tenta di lanciare una ciambella di salvataggio ai suoi gerarchi, ma ormai è troppo tardi. Fingono, loro i gerarchi, per togliersi dall'imbarazzo , la massima concentrazione sull'imminente enciclica sociale che, dopo due lunghi anni di preparazione, ridarà lustro all'Istituzione con rivoluzionarie proposte "concrete" per la soluzione della crisi economica internazionale. Sanno già in realtà che non conterrà nulla di nuovo: al più il "teologo tedesco" si approprierà del pensiero altrui o sosterrà che solo nella Chiesa cattolica certe teorie "laiche" possono trovare completo sviluppo ed attuazione. La Charitas in veritate offre comunque una giustificazione per l'assenza di interventi (che sarebbero tardivi) nell'emergenza morale italiana di cui tanto si parla all'estero. Sembra un po' infantile, ma così è. Il gregge segue ciecamente i pastori che, soli, hanno la chiave del paradiso.

lunedì, marzo 23, 2009

Sciupio



A Parigi si pestano per le parole del papa contro i preservativi. Mi pare un fatto grave, esagerato. Ieri, in Angola, Ratzinger ha tuonato contro l'aborto: scatenerà nuove violenze? La stragrande maggioranza dei cattolici è stupita, quasi si vergogna per la chiusura mentale del suo "capo" e certo non ritiene di doverlo difendere. Tantomeno a suon di botte. Se lui insiste a rimarcare il principio dell'amore totale che non ammette mezze misure, scorciatoie e fughe dalle responsabilità, il resto del mondo, più pragmatico e concreto, sceglie di vivere, anche se tra compromessi e adattamenti vari. Non è una novità: ognuno tira le sue conclusioni. Certo fa impressione che un'autorità morale riconosciuta universalmente, andando in Africa dove l'AIDS furoreggia, parli in un certo modo, ma credo sia offensivo per gli Africani ritenere che non siano in grado di discernere ciò che è giusto o sbagliato per loro. Piuttosto l'Occidente, ricco ed avanzato, dovrebbe mettere in campo tutta la sua forza per imporre l'abbassamento del prezzo del preservativo, perchè se costa quanto una giornata lavorativa di un africano non ha nemmeno senso parlarne bene o male. Che poi, a ben guardare, non è solo il prezzo del preservativo la vera questione, ma l'intero sistema economico che affossa ed uccide sistematicamente il continente africano. E in questo senso il papa sta parlando bene perchè denuncia, come hanno fatto già i suoi predecessori, l'immoralità diabolica che costringe alla miseria una gran parte del mondo. Ma questo aspetto, che è il più significativo, viene oscurato da quelle poche infelici parole sull'inutilità dei preservativi... Avrebbe dovuto prevederlo, lui col suo staff di esperti nella comunicazione, ma probabilmente è troppo convinto di sè e del proprio ruolo da prestare attenzione alle strategie politiche. E così una grande occasione per illuminare a giorno con i potenti riflettori mediatici mondiali la drammatica situazione del continente africano è andata sciupata. Per colpa dei preservativi.

mercoledì, marzo 18, 2009

Bambini invisibili


Perfino un centinaio di parlamentari della maggioranza si sono accorti di quanto sia disumano il famigerato ddl sicurezza, invitando medici e pubblici ufficiali (quindi anche insegnanti) a denunciare i clandestini. Probabilmente è la paura di diffusione di gravi epidemie eventualmente trasmesse da immigrati che rinunciano alle cure sanitarie a decidere il ripensamento del drappello di pidiellini, ma tant'è: è già buono così.

C'è poi l'art.45 (comma 1, lettera f) ad indignare oltre 200 organizzazioni di volontariato, dal Gruppo Abele all'Unicef, dalla Cgil a Save the Children, dopo l'appello on line promosso dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione: se venisse approvato, i neonati con genitori privi del permesso di soggiorno non potrebbero essere registrati all'anagrafe. Per l'Asgi è "una palese violazione dei principi costituzionali e della dichiarazione Onu dei diritti dei bambini. Il rischio è che si crei un bacino di bambini invisibili,apolidi, che potrebbero divenire più facilmente vittime di abusi, di sfruttamento e della tratta di esseri umani, così come potrebbero aumentare le situazioni di apolidia in mancanza di documenti che attestino il rapporto di filiazione".Sarebbe impossibile agli immigrati esercitare il libero diritto di fondare una famiglia, anche nel caso uno solo dei 2 fosse privo di permesso regolare. La norma è stata pensata per scoraggiare i matrimoni fittizi, ma è incostituzionale per violazione del limite previsto dall'art. 117, comma 1 Cost. che impone alla legge di rispettare gli obblighi internazionali.


Ricorre domani, 19 marzo, il 15 anniversario dell'assassinio di don Peppino Diana , eroe anticamorra: dobbiamo ricordarlo!
Meglio non pensare invece al papa che va dicendo in Africa che non servono i preservativi per evitare l'hiv, "che anzi aumentano i problemi"... Fa paura sapere che non è solo e che anzi è circondato da amici, collaboratori e vescovi. La penseranno tutti come lui?

sabato, marzo 14, 2009

"Cose" loro e nostre



Corsa di vescovi e cardinali per testimoniare fedeltà e solidarietà al papa, elogiando " i toni di umiltà e fraternità e lo stile di delicatezza" (bah!) della sua accorata lettera di giustificazione.Ratzinger è riuscito nel suo intento, come era prevedibile:conosce fin troppo bene gli uomini con cui ha a che fare.
Nel nostro mondo, quello vero non ovattato dei sacri palazzi, esiste un termine che bene esprime certa spudorata sottomissione al sovrano...
Oggi però è sabato ed è inutile farsi il sangue amaro: sono "cose loro", verrebbe da scrivere, visto che del popolo si ricordano solo quando c'è da lamentarsi, ammonire e chiedere. Esattamente come i politici.
Benchè due di noi siano vittime del virus influenzale che En ha portato a casa la scorsa settimana, abbiamo simpatici progetti per la serata. Con la coppia MaLù e l'amico Gerenzio (che pensavamo fidanzato di fresco, ma ora non siamo più tanto sicuri) festeggeremo l'amore. Nessuna ricorrenza particolare: ci piace fare festa con gli amici quando vivono momenti straordinari. Condividere è una delle cose che ci riesce meglio, nel bene come anche nel male quando necessario.
E poi è già primavera!

venerdì, marzo 13, 2009

Chiacchiere benedette


Brutta lettera quella che il papa ha scritto ai Vescovi. Suona falsa fin dall'inizio, quando eufemisticamente scrive della "perplessità"dei vescovi (ma non sololoro!) alla notizia della revoca della scomunica ai colleghi della FSSPX che era però precedente la scoperta del negazionismo di uno di loro. " Alcuni gruppi, invece, accusavano apertamente il Papa di voler tornare indietro, a prima del Concilio: si scatenava così una valanga di proteste, la cui amarezza rivelava ferite risalenti al di là del momento." Già, lo scontento all’interno della Chiesa va ben oltre la questione relativa alla revoca della scomunica, ma il papa tenta comunque di ridurre il problema alla sovrapposizione cronologica ( Una disavventura per me imprevedibile è stata il fatto che il caso Williamson si è sovrapposto alla remissione della scomunica). Nell'affermare poi che "Il gesto discreto di misericordia verso quattro Vescovi, ordinati validamente ma non legittimamente, è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa: come la smentita della riconciliazione tra cristiani ed ebrei, e quindi come la revoca di ciò che in questa materia il Concilio aveva chiarito per il cammino della Chiesa" ,il vescovo di Roma sembra voglia far apparire credibile spalancare il proprio cuore contemporaneamente ad ebrei e ad antisemiti . Incredibile anche la scoperta di internet per conoscere in tempo reale i problemi:"Mi è stato detto che seguire con attenzione le notizie raggiungibili mediante l’internet avrebbe dato la possibilità di venir tempestivamente a conoscenza del problema. Ne traggo la lezione che in futuro nella Santa Sede dovremo prestar più attenzione a quella fonte di notizie".

C'è poi la dichiarazione drammatica dell'attacco subito dall'interno della Chiesa: "Sono rimasto rattristato dal fatto che anche i cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco". Menomale sono intervenuti "gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso". Segue un monito ai "progressisti":Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive.

Sarebbe interessante la parte riguardante il bisogno sociale di un gruppo che funga da capro espiatorio ( "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi - in questo caso il Papa - perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo"), se non fosse che sull'argomento papa e cattogerarchi hanno perso da tempo ogni credibilità perchè, nonostante le dotte citazioni bibliche inneggianti all'amore, per primi ispirano con i loro discorsi intolleranza ed odio verso più di un gruppo sociale (non solo verso i gay). Di sicuro effetto la citazione paolina: “Che la libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!”.

Voleva essere una lettera di chiarimento, di giustificazione: mi pare invece un richiamo al potere supremo del successore di Pietro e alle sue libere scelte che devono essere accolte dai fedeli come sono, senza critiche. Fumo negli occhi per il resto della società che ha seguito con un certo interesse il crescente malcontento della base cattolica.

martedì, febbraio 24, 2009

E la ronda va



E' indubio che la criminalità sia in aumento, non occorre che la Lega lo sbandieri continuamente con titoloni ad effetto sui maggiori quotidiani (di pettegolezzo) locali. Non ci dicono naturalmente che la stragrande maggioranza delle violenze sono opera di criminali italianissimi, preferendo gettare in prima pagina sempre e comunque il mostro immigrato. Per quanto riguarda i reati sessuali, da un'indagine dell'Istat risulta che il 90% degli stupri è commessa da indigeni e nel 69% dei casi addirittura all'interno delle tranquille e tradizionali pareti domestiche. Se poi prendiamo in considerazione le altre manifestazioni criminali... Beh, abbiamo completamente rimosso le mafie nostrane che tanto hanno fatto da guadagnare fama e disonore all'intero Paese?
Secondo il Governo e questa maggioranza (ma anche per merito dell'inetta e sempre zitta opposizione) tocca a noi cittadini provvedere alla nostra sicurezza. Come a dire, anzi a gridare forte che lo sappiano tutti, che lo Stato è incapace di tutelare un elementare diritto del cittadino. L'istituzione delle ronde, o comunque le vogliano chiamare, è di fatto l'abdicazione ufficiale dello Stato. Che non si voglia risolvere la questione mafie, perchè entrano in gioco troppi interessi e troppe collusioni con apparati statali e finanze private, l'avevamo già capito da un pezzo, più o meno dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, ma pretendere che ora si debba provvedere noi è davvero assurdo, incredibile. Non voglio nemmeno prendere in considerazione il genere umano che verrà arruolato all'uopo: excarabinieri ed expoliziotti mi pare, vista l'età del pensionamento, siano inadeguati. Saranno piuttosto altri "ex" a costituire i nuovi eserciti dell'ordine e, francamente, c'è di che preoccuparsi.
E' anche vero che è in inquietante ascesa la microcriminalità: persone che fino a ieri erano ligie alle regole oggi spavaldamente le infrangono appena possono. Non c'è da stupirsi: la perdita del senso etico è conseguenza naturale del regime belusconiano. Come fa lui a livelli spudorati, fanno tutti sia pure più in piccolo, spalleggiati ed incoraggiati dal facciatollismo impunito. Il vuoto morale si diffonde a macchia d'olio, senza che l'opposizione provi nemmeno a porre la questione a livello nazionale. Persino i cattogerarchi così pronti a condannare le interpretazioni della vita diverse dalle loro, si trovano completamente a proprio agio in quest'assenza di sostanza morale che concede privilegi e potere d'ingerenza, purchè su marginali (per Napo naturalmente)argomenti formali.

martedì, gennaio 27, 2009

Rosso porpora, rosso sangue


L'ecumenismo teologico segna il passo con l'operazione Summa Nostàlghia di Benedetto XVI, ma trova impensati spazi di recupero nella prassi morale, come ha riconosciuto lo stesso Abune Paolos, capo della Chiesa ortodossa etiope: "Il nostro sforzo è quello di camminare insieme per ciò che riguarda azioni comuni e di vivere la fraternità". La vigilia di Natale, in Etiopia, i massimi esponenti religiosi del Paese, tra cui anche quelli cattolici, si sono riuniti e hanno approvato all'unanimità un appello ai legislatori per inserire nella Costituzione la condanna dell'omosessualità (già punita dal codice penale) ed un inasprimento delle pene. "Nel testo dell’appello, l’omosessualità viene definita “il culmine dell’immoralità”. Al termine dell’incontro, il patriarca ortodosso Abune Paolos ha definito gli omosessuali “stupidi come animali”: devono essere discriminati e corretti, devono ricevere una lezione, ha aggiunto. I religiosi unanimi hanno chiesto al governo l’apertura di centri di riabilitazione e di mettere anche sotto stretto controllo la distribuzione di materiale pornografico.".(Omosessualità: In Etiopia la Chiesa getta la maschera).
Minacciata nel proprio potere morale, la cattogerarchia pare non esitare di fronte a nulla, riscoprendo persino la "bontà" della violenza - e questa volta non solo verbale- a scopo rieducativo. Tanto a sporcarsi le mani di sangue saranno gli altri...