E' da tanto che non scriviamo di questa ricca ed apparentemente felice provincia di Como. La viviamo talmente poco, città compresa, che quasi dimentichiamo di abitare nel suo territorio. Eppure è spesso protagonista delle cronache mediatiche, o per le indagini di corruzione a carico degli Amministratori o, come accaduto recentemente, per l'iscrizione nel registro degli indagati del vescovo "emerito" Maggiolini. Sì, proprio lui, il castigatore di immigrati e gay, il moralizzatore, l'unico vero cattolico rimasto in questo tempo post Vaticano II, sfacciatamente senzaDio. Siamo nel feudo di Formigoni, il governatore, che controlla e muove le sue pedine a piacimento. Come si vive quassù, a due passi dal confine svizzero? Apparentemente bene, se non fosse appunto per la magistratura che di tanto in tanto rende noto al resto del mondo qualche magagna che i comaschi conoscono da sempre ed hanno finito per accettare come normale. E' la filosofia esistenziale tipica di questa terra che si fonda sul "Do ut des", "Vivi e lascia vivere", nella ricerca dell'unico valore riconosciuto: i danè (soldi). Nessuno scrupolo morale, le coscienze di fronte al denaro, guadagnato in qualsiasi modo, sono tranquille perchè sempre capaci di autogiustificazione. E' noto l'attaccamento del popolo comasco alla sua Chiesa. Il vero e solo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio da quaggiù è il "disordine" sessuale. Su questo non si transige: il codice morale comasco è rigido tanto quanto quello mafioso, se non di più.
Ho esagerato: la stragrande maggioranza dei comaschi è onesta e lavora duramente. Forse si fida troppo dei pochi che si occupano della cosa pubblica e che hanno così carta bianca. Il nostro difetto è poi quello di molti Italiani: troppo impegnati per il nostro privato, ci resta molto poco tempo per pensare al Bene comune che volentieri deleghiamo totalmente ad altri.
Non sembra proprio sia la soluzione migliore, visto che poi viviamo tutti male.
1 commento:
Buona sera. Vi ho inviato una mail che spero non vi risulti inopportuna.
Cordiali saluti,
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