E’ Pasqua!Auguri!
Prima sorpresa della mattina: la neve! Fa un certo effetto vederla cadere a grossi fiocchi, poi a terra si scioglie immediatamente. Si scioglie un po’ come noi tre, vicinissimi ad osservare lo spettacolo dal letto che è all’altezza della finestra.
Seconda sorpresa (e sono solo le nove del mattino): Modan in cucina (io scrivo in diretta, Moser fa il regista a distanza). La ricetta è di Madan, donna di terra marchigiana, dove la cucina e i sapori si uniscono alla tradizione e a paesaggi bellissimi. Chiedo il nome della ricetta a Modan. Dopo un attimo di perplessità, destreggiandosi con disinvoltura alla ricerca degli attrezzi necessari per la preparazione del piatto, mi dice: “Coniglio in padella!”. Chiedo gli ingredienti e mi risponde: “Sono in apprensione” (sente la responsabilità del pranzo pasquale). Mette le mani avanti, colpevolizzando il povero macellaio: “I pezzi sono troppo grossi”. Curioso allora spio da dietro le spalle: olive verdi, capperi, acciughe, rosmarino, abbondante olio, aglio, vino bianco e, naturalmente, coniglio a pezzi. Sta friggendo tutto, il profumo non è male. “Il coperchiooo! Serve il coperchiooo”. Rispondo che non c’è. “Ehhhhhhhh, mo come c…. faccio?”. Attimo di panico….poi il rimedio: la carta stagnola. Altro alibi, dopo il macellaio il coperchio. Io zitto, osservo. Chiedo come procede. Mi risponde: “Silenzio!”. E’ proprio concentrato, grattandosi qua e là, alla ricerca dell’ultimo ingrediente: le acciughe. No, non ci sono, ha trovato le alici: andranno bene uguale?Altro alibi. Gli ho letto quanto ho scritto qui e mi sono rimediato un bel vaffan’. Intanto si è svegliato anche Lupetto, ma, capita la mal parata, se ne torna in camera. Do un occhiata alla pentola, mentre Modan rigira il coniglio, bel colorino…sale l’acquolina… Ora con sottofondo musicale…un cuoco canterino e sculettante…uno spettacolo. “Sei un viaggio che non ha nè meta nè destinazione…l’amore èèèè…cambia il cielo i tuoi occhi no..”,cantano a ragione i Sonhora.
Attimo di pausa. La cottura procede, tutti gli ingredienti sono in pentola e Modan mi dice: “Ma lo sai che potrebbero riprendermi, se mi viene male?”.
Prima sorpresa della mattina: la neve! Fa un certo effetto vederla cadere a grossi fiocchi, poi a terra si scioglie immediatamente. Si scioglie un po’ come noi tre, vicinissimi ad osservare lo spettacolo dal letto che è all’altezza della finestra.
Seconda sorpresa (e sono solo le nove del mattino): Modan in cucina (io scrivo in diretta, Moser fa il regista a distanza). La ricetta è di Madan, donna di terra marchigiana, dove la cucina e i sapori si uniscono alla tradizione e a paesaggi bellissimi. Chiedo il nome della ricetta a Modan. Dopo un attimo di perplessità, destreggiandosi con disinvoltura alla ricerca degli attrezzi necessari per la preparazione del piatto, mi dice: “Coniglio in padella!”. Chiedo gli ingredienti e mi risponde: “Sono in apprensione” (sente la responsabilità del pranzo pasquale). Mette le mani avanti, colpevolizzando il povero macellaio: “I pezzi sono troppo grossi”. Curioso allora spio da dietro le spalle: olive verdi, capperi, acciughe, rosmarino, abbondante olio, aglio, vino bianco e, naturalmente, coniglio a pezzi. Sta friggendo tutto, il profumo non è male. “Il coperchiooo! Serve il coperchiooo”. Rispondo che non c’è. “Ehhhhhhhh, mo come c…. faccio?”. Attimo di panico….poi il rimedio: la carta stagnola. Altro alibi, dopo il macellaio il coperchio. Io zitto, osservo. Chiedo come procede. Mi risponde: “Silenzio!”. E’ proprio concentrato, grattandosi qua e là, alla ricerca dell’ultimo ingrediente: le acciughe. No, non ci sono, ha trovato le alici: andranno bene uguale?Altro alibi. Gli ho letto quanto ho scritto qui e mi sono rimediato un bel vaffan’. Intanto si è svegliato anche Lupetto, ma, capita la mal parata, se ne torna in camera. Do un occhiata alla pentola, mentre Modan rigira il coniglio, bel colorino…sale l’acquolina… Ora con sottofondo musicale…un cuoco canterino e sculettante…uno spettacolo. “Sei un viaggio che non ha nè meta nè destinazione…l’amore èèèè…cambia il cielo i tuoi occhi no..”,cantano a ragione i Sonhora.
Attimo di pausa. La cottura procede, tutti gli ingredienti sono in pentola e Modan mi dice: “Ma lo sai che potrebbero riprendermi, se mi viene male?”.
Sono le 16.00 e tocca a me (ser) chiudere il post rimasto in sospeso. Il coniglio danese (= di Dan) era davvero straordinario, buonissimo e non lo scrivo per piaggeria o perchè innamorato.La famiglia al completo (anche mir che è riuscita ad accaparrarsi qualche boccone clandestino)si è complimentata con lui che non ha nascosto la soddisfazione del "vincitore". C'è da segnalare che eravamo affamati, perchè prima di pranzo abbiamo voluto visitare la tradizionale fiera di Pasqua da cui siamo tornati molto tardi, ma ancora in grado di riconoscere la bontà dei sapori ed i meriti del cuoco. Ora ci godiamo quel che resta della festa.
Nella foto il coniglio danese.
4 commenti:
Auguroni a tutti! E bravi i cuochi!
Da me ventaccio infuriato; ora piove.
Buona Pasquetta! Mel :-)
Beh, l'aspetto era niente male... ;)
Buona Pasqua a tutti voi... Un abbraccio
Roberto
sonante.splinder
mi è venuta l'cquolina in bocca
deve essere buonissimo, complimenti al cuoco che ha dvuto affrontare tante negatività ( macellaio, coperchio, acciughe ) ma alla fine ce l'ha fayya
un abbraccio
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