domenica, maggio 10, 2009

Infamante vergogna


Spingere la moglie tra le braccia di un amante per avere un concorrente con cui confrontarsi, sfidando così le pericolose certezze della relazione (v.post di ieri), mi sembra decisamente eccessivo. Già la vita stessa pone quotidianamente di fronte ai propri limiti: basta riflettere, non passando superficialmente sopra tutto quel che ci capita specie se fa male, per rendersene conto.

Solo ieri abbiamo letto, rabbrividendo, la testimonianza dei militari che per primi hanno attuato il "respingimento" nell'inferno libico di un "carico di migranti"e condiviso sulla nostra pelle la vergogna (“Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno”) ed il dolore per l'obbedienza ad un ordine infame e disumano ("È l’ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati"). Possiamo prendere le distanze dalla cronaca, fingere di non essere coinvolti passando subito oltre ,per non dover pensare che sta accadendo qualcosa di estremamente negativo alla nostra società. Ci si può abituare un po' alla volta alla barbarie contro ogni tradizione, sfidando il diritto internazionale (e non) e persino la stessa realtà, che impone velocemente mutamenti inarrestabili: basta appunto non fermarsi a pensare, accettando come buona e positiva la dichiarazione di un'Italia non multietnica. Basta turarsi le orecchie per non sentire le grida di disperazione ("Fratelli, aiutateci!") di una moltitudine di derelitti che si ingrossa sempre più, affollando il nostro mare di carrette che spesso scompaiono, col loro carico umano, prima ancora di toccare terra. Oppure... E' necessario "affrontare le paure di un qualcosa che può diventare instabile e buttarsi con tutta la forza in quello che effettivamente si vuole. Ogni passo è una scelta. Ogni scelta è una rinuncia. In amore si esercita forse la rinuncia più dolorosa: la rinuncia di sè". Così scriveva ieri En nel post in cui ci metteva a parte delle riflessioni compiute nei giorni scorsi. Non è possibile accettare passivamente ciò che i politici per meschina propaganda elettorale, alla vigilia delle consultazioni, decretano pur di ottenere il consenso della parte più dura ed ottusa dei nostri connazionali. Sono decisioni infami, prese sulla vita di uomini come noi e finiscono per gravare interamente sulle nostre coscienze. Basta pensare. Nemmeno tanto.

2 commenti:

varesex ha detto...

Mi ero preoccupato non vedendovi per un paio di giorni. Grazie per gli auguri alla mia mamma che ricambio e li porgo anticipatamente per quando lo diventerete anche voi !!! :)

Anonimo ha detto...

Un post molto vicino al mio modo di pensare di questi tempi...Grazie ragazzi un beso y un abrazo come sempre ;)