F., l'amico di Pepìto, lamenta che si parli e scriva sempre troppo poco di gerontofilia. Ha ragione, di solito viene prontamente liquidata come una delle forme morbose, se non perverse, della devianza sessuale. Eppure pare essere un fenomeno in crescita tra i giovani non solo gay. Non essendo un esperto, nemmeno stavolta azzardo semplicistiche ipotesi psico-sociologiche sulle cause della sua espansione, mi limito a segnalarla come una realtà bisognosa di approfondimenti, o almeno di non essere presa sottogamba, bollata con troppa superficialità e saccenza soprattutto da chi pone la famiglia tradizionale al primo posto nella scala dei valori preberlusconiani. Naturalmente qui sto riflettendo su amori liberi e spontanei, non mercenari, stile villa Certosa e palazzo Grazioli. Benchè, forse, maturità e potere - non necessariamente politico ed economico- costituiscano spesso un binomio inscindibile agli occhi del giovane, che potrebbe vedere ed essere attratto tout court proprio da una sorta di abilità esistenziale acquisita con gli anni dal presbitero (più vecchio). Il caso dell'attrazione esercitata dal professore/ssa sullo studente/ssa è ampiamente documentato. Piuttosto, che tipo di rapporti si possono instaurare tra persone così anagraficamente diverse? Mi pare di poter sostenere senza timore di smentite (o quasi) che già l'approccio, la fase iniziale, viene vissuta diversamente: mentre il giovane è alla ricerca, magari solo inconsciamente, di un punto fermo, un qualcosa di sicuro cui aggrapparsi, il maturo invece punta ad un semplice attempted entertainment (che poi sarebbe la classica "una botta e via"), ringraziando magari il cielo per l'insperata fortuna occorsa. Non considera la possibilità di una storia, un rapporto stabile, perchè stabilità e giovinezza gli appaiono immediatamente nella loro complessità antitetica. Di solito, se qualcosa inizia, è perchè il più giovane con inimmaginabile pazienza si impegna a smontare una ad una le "certezze" del partner anziano che, un po' affascinato dal mito dell'eterna giovinezza, principia a cedere qua e là, pur continuando a dichiararsi "spettatore neutrale", restio perciò ad ogni coinvolgimento sentimental-affettivo.
Il resto ad una prossima volta perchè mi sto dilungando troppo e fa caldo.
2 commenti:
Un'analisi perfetta, direi. Sì, c'è caldo, ma riprendi il discorso, è interessante.
Una causa della preferenza dell'adulto?
Mancano i padri. Assenti, indaffarati in altro, non certo a far crescere i pargoli.
Ma una differenza di tredici anni di età può già essere definita gerontofilia?
C'è chi dice che i giovinetti rimorchino gli "adulti" (uso un termine neutro per non offendere nessuno :)) più per convenienza economica che per altro e gli "adulti" si lasciano rimorchiare per sfoggiare rampolli baldanzosi al loro fianco. Secondo me in realtà c'è qualcosa di più profondo alla base di queste preferenze ma nemmeno io mi spingo in analisi psicosociologiche che potrebbero farmi fare brutte figure :) Un saluto!
Fras
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