lunedì, novembre 02, 2009

Ul canton del temp




"C’è gente che prende il granito
per farvi battere un cuore.
Dio ci prese la carne e l’anima
mettendo insieme i confini.
La nostra carne così debole, così informe
sogna di essere buttata nel granito
per perdere il cuore".

Alda Merini
Pioggia e nebbiolina ci stanno oggi per questo 2 Novembre malinconico.Devo confessare che mi è sempre piaciuto andar per cimiteri, specie quelli piccoli, dove è più facile ricostruire la storia di una comunità semplicemente percorrendo le epigrafi tombali. Ricordo che Mel, in un suo vecchio post,aveva citato una tradizione della sua terra che chiama abitualmente "seconda casa" la tomba. E' lì, nelle seconde case, che ritrovo tanti volti della mia infanzia, molti dei quali finalmente oggi hanno anche un nome, una storia. Perciò andare al cimitero è diventato per me un momento quasi magico di serena scoperta di storie altrui che, in qualche modo, per breve o lungo tratto, hanno incrociato la mia storia, divenendone parte a pieno titolo. Naturalmente si tratta solo di frammenti della mia storia, ma sono quelli già liberati dal tempo, che resta categoria di noi viventi. Là, in quel luogo, il tempo si è definitivamente compiuto, bloccato, tanto che per me è diventato (in comasco) "ul canton del temp", l'angolo del tempo (sospeso), nel quale ho bisogno di tanto in tanto di tuffarmi placidamente- sempre nelle ore che so più deserte- perchè ogni volta mi propone ricordi che nella memoria, chissà perchè, appaiono sempre felici. Anche i più brutti. Non ho mai portato i miei compagni con me,pur avvertendo forte, specie in certe occasioni, il desiderio di mostrare loro le mie più antiche radici, ma è solo perchè mi rendo conto che suonerebbe un po' strano proporre una gita al camposanto. Anche voi che leggete, non allarmatevi: è tutto a posto!
Persino la grande, efficiente Milano si è svegliata stamattina con la consapevolezza di essere più povera senza l'Alda, voce folle che cantava le drammatiche, ma meravigliose follie della vita. Perchè la vita è davvero una gran follia e come tale va vissuta intensamente fino in fondo, lasciando da parte dubbi e paure che potrebbero trattenerci.
Una cosa sola dovremmo temere: perdere il cuore.
Il cuore di carne.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Un abbraccio Ser, se vuoi ti faccio compagnia io. A me non dispiace andare in giro per cimiteri. Dino

Anonimo ha detto...

Ciao Ser a me piace come a Te per riscoprire le vite vissute.. quelli che ci hanno preceduto, le loro storie, i loro ricordi.. Si Alda Merini ha lasciato un gran vuoto, per la sua sofferenza per le sue poesie e per la vita che amava,, anche se sofferta Baci , Barbara

Thiago ha detto...

Un premio para los 3..

http://elblogquethiago.blogspot.com/2009/11/premistica.html

Bezos, caris.

MELCHISEDEC ha detto...

Non sono andato ancora al cimitero; lo farò non appena defluirà la folla. Mi contemplerò le tombe con calma, anche di quelli sconosiuti.
Di Alda riparleremo, della sua capacità di essere diretta e senza orpelli.

Anonimo ha detto...

Anche per me girare per il cimitero è una "ricerca del tempo perduto", un valido sistema per ravvivare la percezione di molte sensazioni che si sono temporaneamente ritirate nell'ombra, nascoste alla consapevolezza quotidiana. Ed è vero: di solito non hanno la tristezza ed il dolore del rimpianto, ma quasi sempre sono ricordi malinconicamente dolci. Ed è strano come si riesca a rivivere fuori dai limiti del tempo e della razionalità gli stati d'animo nella loro nitidezza, come li abbiamo percepiti al momento del loro realizzarsi originario. Magari solo per un attimo, ma in quest'attimo è concentrato un tratto a volte ampio della nostra vita. Forse sarebbe un errore cercare di condividere tutto ciò con chi non ha realmente vissuto questi momenti... non potrebbe mai sperimentare nè comprendere fino in fondo ciò che sentiamo dentro, e ne resteremmo delusi, frustrati nel non riuscire a far entrare un altra persona negli angoli più inaccessibili del nostro animo.
... mi sa proprio che oggi tornerò al cimitero! :-)
Saluti a tutti!
Dinodoc