mercoledì, dicembre 23, 2009

A mani vuote



Cari En, Ser e Dan,
(...) Quest'anno vorrei che il Natale non arrivasse. Per la prima volta sono solo o meglio mi sento solo, a 60 anni suonati. E' colpa mia, perchè fino a ieri ho vissuto la mia vita cercando di prendere il meglio, o quello che pensavo lo fosse, senza dare mai nulla in cambio. Qualcosa di significativo come una parte di me, il mio cuore. Il mio unico impegno era per il lavoro che mi ha appagato tanto economicamente e, pensavo, umanamente. Non ho mai creduto veramente nella possibilità dell'amore di un uomo e forse non ne sentivo il bisogno. Cresciuto nella tradizionale educazione cattolica , mi accontentavo di cercare il facile appagamento fisico .Dopo, puntualmente tornavo a casa coi miei bravi sensi di colpa che mi facevano sentire bene, quasi normale,anche se un po' più peccatore. A casa c'era sempre mamma, la mia vera ed unica famiglia. Ora devo ammettere che non ho mai amato nessun altro e nessun altro mi ha mai amato. Non chiedevo di più perchè mi sembrava di avere già tutto, che non mi occorresse altro. (...) Rimasto solo e pensionato mi ritrovo con niente, se non una bella casa e soldi a sufficienza per una più che agiata vecchiaia. Niente amici veri, solo conoscenti, gente che mi cerca perchè so rendere allegra la compagnia con le battute sempre pronte, sceme quel tanto che basta a trascorrere la serata.(...) Col lavoro ho perso anche il ruolo sociale che mi permetteva di emergere in mezzo agli altri. Adesso sono uno dei molti pensionati, confuso tra i tanti. Mi sento vuoto, con alle spalle una vita altrettanto vuota ed insignificante, mentre vorrei essere uno dei derelitti di cui scrivete per i quali il Natale e la vita stessa ha ancora senso. Non so perchè vi ho scritto, leggendovi mi pare ogni volta di riappacificarmi un po' con me stesso, anche se non so come e perchè.Forse ho solo voglia di liberarmi un poco dall'angosciante peso della mia ...inconsistenza. Perdonate lo sfogo.
Un vostro affezionato lettore

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro ammiratore... che dire che ho pianto leggendo la tua.. naturalmente Ser è sempre pronto a raccogliere chi ha bisogno di una parola buona. di amicizia, per quello che IO lo trovo un Uomo speciale. Posso dirti che almeno tu hai il coraggio di ammettere ciò, altri non avrebbero fatto la stessa csa, ammettere il propio ego non è facile, è un gesto d'amore meraviglio.. sai caro amico.. Io penso che invece tu possa trovare ancora delle belle persone.. costruirti altre amicizie..Amare.. sai Io ho imparato fin da piccola a dare.. a dare un sorriso agli altri, ma ho avuto un poercorso difficile di sofferenza e quello o porta a indurirti o a essere più sensibile verso gli altri. A me è accaduto quest'ultimo.. Naturalmente, Invece ho perso tutto ciò che avevo per non sottostare all'ego delle persone che mi circondavano.. Ho tante persone che mi vogliono bene e questo mi da tanta gioia, ma quanti calcioni ho preso da quelli che si ritenevano più furbi più intelligenti..Lo stato sociale, ho in parte rinunciato anche a quello per la mia libertà vedi o si paga prima o si paga dopo.. ma sempre c'è uno scotto.. Ma io credo che tu possa ancora donare.. Apriti al mondo.. sorridi, dona il tuo amore agli altri.. Ricorda.. ci sarà sempre qualcuno che aprirà le braccia per accoglierti.. Si legge la tua sofferenza..e devo dire che Io sto' soffrendo in questo momento.. Ser sa come sono , spontanea.. Un grosso abbraccio carissimo.. Ti stimo comunque perchè TU hai avuto il coraggio di guardarti alllo specchio.. Grazie Ser per questa lettera pubblicata..Sei sempre nel mio cuore ..tre baci,, a voi e un abbraccio al vostro affezzionatissimo lettore.
P.s- Ser mi sono incasinata, a scrivere ma sai che le mie parole vangono dal mio cuore..
Ho ragione Io che ci si innamora di ciò che scrivi , della tua dolcezza.. Sei spaciale... Barbara

Anonimo ha detto...

Il tempo che passa non perdona e credo sia vero quando si dice che si raccoglie quello che si semina. I nostri campetti sono più o meno ordinati, curati e rigogliosi...ma qualcosa nasce sempre...un fiore o un erbaccia. A 60 anni è tutto finito? Non credo. Hai una sicurezza economica che ti rende tranquilla la vita? E' già qualcosa. Posso solo darti un suggerimento. Usa quel benessere, vuoto se non condiviso, per aiutare qualcuno...mettiti in gioco...ma senza cercare un ricambio obbligatorio...godine onestamente se arriverà, ma non ti dannare l'anima se non tutti i gesti saranno capiti e condivisi. C'è ancora spazio per la generosità. fare qualcosa per gli altri per fare qualcosa per te...non so se rendo l'idea. Forse ho solo detto una marea di cazzate...un saluto caro...aliaszero.

Anonimo ha detto...

Il natale, le feste in generale, fanno questo effetto a chi è solo. E' dura, ma non devi lasciarti andare. Per molti uomini a 60 anni la vita, da un punto di vista sentimentale ed emozionale, comincia: questo non vuol dire che sia tutto facile, che quel non senso, chiamato solitudine, sparirà da solo, ma piuttosto che, se davvero vuoi aprirti agli altri, all'altro anzi, è arrivato il momento di cambiare registro. C'è un mondo lì fuori, pieno di gioie e di occasioni, non lasciare che la tristezza oscuri il tuo animo rendendoti immobile.
Inizia a sorridere, il resto verrà da se...

raulito ha detto...

Felices Pascuas y Próspero Año...
Happy Holidays to you...you have a very good blog.love it.
me piace molto il suo blog.
saludos,
raulito
http://fromtop2bttm.blogspot.com/

Quasibaol ha detto...

Conosco persone come l'autore di questa lettera; al di là della considerazione, generica e persino ovvia, che anche a quell'età si fa in tempo a ricominciare (sempre che si voglia), quello che mi preme di più dire è: per carità, liberatevi -tutti- dalla religione!
Non c'é nulla in tutta la storia del genere umano che abbia causato più danni!
Buone vacanze.