E' il secondo dei 3 giorni della merla, tradizionalmente i più freddi dell'anno, eppure, a parte le solite gelate notturne, il cielo è azzurro ed il sole scalda (fino a 9°, ho verificato!) al punto da sembrare un anticipo di primavera.Ci voleva. Stamattina in centro per una riunione di lavoro inaspettatamente brevissima, ho pensato di anticipare l'appuntamento previsto per la pausa pranzo con un ex studente che non vedevo da anni. Era libero anche lui ed abbiamo così trascorso 3 ore di fitta comunicazione come non mi capitava da anni. Medico all'ultimo anno di specializzazione, ha iniziato subito a parlarmi come se avesse lasciato il liceo ieri e non quasi 10 anni fa. Sono rimasto ammirato di fronte all'uomo che ho conosciuto ragazzo e che mi raccontava la sua vita con una nuova familiare confidenza, ma ancora in attesa della mia approvazione, quasi fosse fondamentale il mio riconoscimento. Ho riconosciuto nelle sue scelte, più ancora che nelle parole, un'apertura mentale straordinaria che mi ha un po' gratificato, lo ammetto, al pensiero di aver contribuito alla sua formazione. Ogni tanto ci vuole per riconciliarsi con una realtà lavorativa ben poco appagante socialmente, ma anche per continuare a sperare in un futuro troppo spesso dipinto come grigio e nebuloso.
Già ieri pomeriggio avevo incontrato e conosciuto un altro giovane, uno scrittore "di successo", che, alieno da qualsiasi forma di narcisimo purtroppo diffuso in chiunque oggi conquisti anche un minimo di notorietà (persino attraverso un reality!), mi ha conquistato con la sua simpatia e apertura mentale. Sono da frequentare più spesso i giovani di cui si parla tanto ma si conosce così poco, perchè sistematicamente oscurati dai personaggi televisivi che mal rappresentano, anzi inquinano, il mondo giovanile.
Insomma, due bei giorni della merla, di quelli che scaldano la mente ed anche il cuore.
1 commento:
Credo anche io che paralre con i giovani possa aiutarci.
ma anche parlare con gli anziani spesso scopri un apertura mentale non comune, data dall'esperienza, dalla saggezza che la vita gli ha insegnato, la voglia di guardare ad un futuro fatto di quotidianità, ma anche di progettualita' nonostante l'eta.
Faccio un esempio concreto, la nostra decana classe 1912 (96 anni!!), interviene spesso agli incontri, dimostrando una apertura mentale, ascoltando chi parla di amore omosessuale, chiede, ci riflette, senza preclusioni di sorta, anzi! ogni argomento che si offronta vede sempre un suo intervento, o piu' semplicemente si preparano le preghiere per un momento di riflessione, lei la sera va a casa le rilegge, ed il giorno dopo ti telefona dicendoti che forse avrebbe messo prima questa preghiera dandoti una motivazione, e ha sempre ragione!
Se imparassimo a "contaminarci" tra generazioni giovani, adulti, anziani, come era una volta.....
Dav
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