"Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane". L'abbiamo sentita/letta proprio tutti questa frase. E non perchè tutti frequentiamo lo stesso Bar dello sport. Purtroppo.C'è da andare a nascondersi. Noi italiani ovviamente, se ancora ci resta un poco di sensibilità, un minimo di dignità.
I migranti nei lager di Lampedusa e noi siamo uguali, ugualmente calpestati nella dignità, ugualmente privati dei più elementari diritti della persona. Quelli disinvoltamente, sotto gli occhi di tutti, noi con più accortezza, manipolati dai mass-media che inibiscono le nostre capacità di pensiero autonomo. Ogni nostra riunione, corteo e sit in dovrà essere filmato. Ancora una volta si fa leva sulla paura per ridurre sempre di più le nostre libertà. Sembra un film già visto, un libro già letto. Le speranze, come in passato, si concentrano fuori, al di là dell'oceano, dove qualcosa di nuovo sta nascendo giorno dopo giorno, scelta dopo scelta.
Meglio invece non guardare al di là del Tevere, dove l'operazione Nostàlgia subisce un rallentamento per la dura reazione delle comunità ebraiche alla revoca della scomunica al vescovo lefebvriano che nega l'Olocausto. Nessuna reazione invece delle comunità cattoliche, degli episcopati e dei preti sulla riconciliazione col movimento tradizionalista che continua a negare il Vaticano II. Forse è bastata l'apparizione alla finestra papale di Miriam, la piccola eritrea, per rassicurare i prelati in carriera, ma non certo per fugare i dubbi sulle reali e ormai abbastanza chiare intenzioni del papa tedesco.
Silenzio e rassegnazione sembrano le parole d'ordine in quest'Italia che fa vergognare.
1 commento:
Io mi vergogno non tanto di essere Italiano ma piuttosto di avere un presidente del consiglio che pensa di essere in uno di quei bellissimi programmi del bagaglino che la sua tv trasmette per spararne di così grosse...
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