lunedì, luglio 07, 2008

Il rumore del mare



Rieccomi dopo l'accaduto.Pensavo avrei provato un certo imbarazzo dopo aver messo in piazza i "fatti nostri",ma , dopo tutto, lo scopo dichiarato del blog è quello di documetare l'avventura che stiamo vivendo, quindi ... ci stava. Come ha già scritto En, non pensavamo di suscitare reazioni così forti e solidali da parte degli amici, perciò ci spiace di avervi in qualche modo turbato.Se penso che all'inizio della storia tutti guardavano con diffidenza e molti dubbi la nostra scelta, ora si potrebbe quasi dire che la troppia è una realtà acquisita (ovviamente per quelli che la conoscono). Col tempo ci si abitua a tutto, anche agli sconvolgimenti più radicali.Può essere negativo quando l'abitudine genera rassegnazione e abbandono della lotta di fronte al disumano, ma può essere positivo quando al contrario è espressione di crescita umana e culturale, come noi riteniamo sia l'esplorazione di nuove strade dell'amore. Sono punti di vista naturalmente, Bossi non approverebbe.
Ho cercato di rassicurare quanti mi hanno contattato via sms, telefono ed email, perchè in realtà, pur nel pieno dell'agone amoroso, avevo la certezza che non fossimo davvero arrivati alla fine della storia. Lo stesso En aveva provveduto ad inviare il bonifico per le nostre prossime vacanze, nonostante a Dan e a me avesse dichiarato il contrario. Ne ero sicuro, ci conosciamo fin troppo lui ed io. Questo non significa che la nostra sofferenza non fosse reale, tutt'altro! Per due giorni abbiamo vissuto come zombi tutti e tre. Chi soffre di più però , mancando di quella conoscenza reciproca che in qualche modo consente ad En e a me una certa serenità pur nella violenta tempesta, è Dan. E' un duro, testardo ed orgoglioso, ma poi tradisce anche fisicamente tutto il suo malessere e dolore.E' troppo tenero!
All'origine delle nostre furibonde litigate c'è sempre un problema di comunicazione. Tecnico, oserei dire.Si vuole comunicare troppo e troppo frequentemente, perciò ci si affida agli sms,il nuovo velocissimo mezzo che è stato oggetto persino di una traccia nei recenti Esami di Stato.Non voglio affrontare l'argomento, ma limitarmi a notare che il messaggio spesso richiede un'interpretazione immediata del ricevente che può completamente stravolgere e distorcere l'intenzione del mittente.L'avevamo già notato questo difetto di comunicazione, ma abbiamo perseverato, scatenando le complesse triplici dinamiche che sono poi difficilmente controllabili.
Ad ogni modo eccoci qua di nuovo insieme, la vita è ripresa a pieno ritmo.
Una bruttissima notizia a conclusione: ieri a Vizzola ( spiaggia che frequentiamo anche noi) un ragazzo è stato ucciso da un fulmine. Di fronte ad un simile evento che ci ricorda (se fosse necessario) la precarietà della esistenza, i nostri problemi appaiono per quello che sono: banalità. Pur non conoscendo il ragazzo, restiamo ammutoliti di fronte alla morte e al dolore della sua famiglia.A lui dedichiamo il bellissimo pezzo di Gino Carrino (pianoforte e voce)che trovate in Arti anoressiche. E' il secondo dei due provini proposti: ascoltatelo!

3 commenti:

MELCHISEDEC ha detto...

O. T:
Chè siccome io sono monello, ti/vi incateno liberamente... :-)

Anonimo ha detto...

Incatenati, stasera sceglieremo insieme poeti, versi e amici da incatenare a nostra volta.

nonsoloattimi ha detto...

l'importante è parlare... tanto.. non sempre si appianano le questioni ma almeno si cerca di non lasciare nulla di intentato...siete i miei dolcissimi amici e sono felice che siate ancora qui tutti e tre... insieme...