giovedì, luglio 17, 2008

Al Super con Socrate


Nel Medioevo, un villaggio diventava città dotandosi di una cattedrale. Oggi anche il più piccolo e sperduto paesino della Bassa acquista prestigio e rinomanza costruendo un proprio centro commerciale. È sorprendente notare come molte di queste moderne strutture possiedano linee architettoniche che le rendono simili a cattedrali stilizzate. In effetti sono i nuovi templi dedicati al dio mercato, quel dio cui è stato assegnato il compito di dispensare felicità. Forse è questo il motivo per cui il governatore Formigoni ha decretato la chiusura dei centri commerciali la domenica: per il timore della concorrenza alle altre Chiese, quelle ufficiali, che soffrono la sindrome dello svuotamento, dell'abbandono domenicale. Sarebbe stato più saggio ed anche più efficace impartire l'insegnamento socratico. Socrate era solito far riposare la mente, passeggiando per il mercato di Atene. Ai venditori che lo assediavano diceva: “Sto soltanto osservando le montagne di cose di cui non ho bisogno per essere felice”». La Chiesa cattolica invece, quando si sente minacciata si arrocca in difesa, irrigidendosi e sguinzagliando i suoi uomini all'attacco a menar fendenti contro tutto e tutti. Succede così a proposito della crisi della famiglia tradizionale, della dolorosa vicenda di Eluana e di tante altre manifestazioni dell'inevitabile evoluzione culturale che chiederebbero, in prima istanza, un dialogo ed un confronto sereno, pur complesso e dirompente, ma che finiscono poi per ridursi a scontro, a causa dell'irrigidimento su posizioni subdolamente dommatiche, in realtà ideologiche. L'ansia apologetica impedisce di notare che non sono in discussione i valori universali, ma la loro interpretazione storica. E così, mentre si consumano alleanze politiche con lo stesso neoliberismo, origine della distorsione consumistica, si smarrisce la dimensione umana e si rafforza la convinzione che tutto si può comprare. Anche la felicità.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come, la felicità non si compra? Ma l'altro giorno al Bennet ce n'era in offerta (tra l'altro di quella senza polifosfati), ne ho chiesti due etti e, con fare sornione, il dipendente al bancone mi fa "Sono due e quaranta, che faccio, lasssio?"... mi sa che non andate nei supermercati giusti, voialtri…
Completamente d'accordo per quel che riguarda Formigoni ed i centri commerciali... conoscendo il pollo in questione non mi stupirebbe se avesse pensato veramente di bloccare la concorrenza alla sua chiesa..facendo uno strappo alle regole del libero mercato a lui tanto care! E, a proposito di libero mercato... Ser, cosa intendi con "mentre si consumano alleanze politiche con lo stesso neoliberismo.."? Ho controllato sul link che hai messo (anche se, se posso permettermi, consiglio una visione un po' meno di parte - http://en.wikipedia.org/wiki/Neoliberalism - http://it.wikipedia.org/wiki/Neoliberismo - http://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_von_Hayek - o, per lo meno, dove sia esplicitamente detto che l'articolo informa in modo parziale) e, premesso che sono d'accordo con le critiche mossa al neoliberismo, non fosse altro perchè ho visto con i miei occhi lo stato in cui vive il 70% della popolazione brasiliana, non ho proprio capito a chi ti stessi riferendo... io trovo che sia completamente casuale che la distorsione consumistica in cui ci troviamo sia dovuta all'eccesso di questa o quella politica economica, perchè potremmo avere un'economia basata sul capitalismo, sul mercantilismo, sul comunismo o su quello che volete, può anche essere l'economia migliore dell'universo, ma, in quanto uomini, e quindi, cito Ser, "tipicamente umani e concreti", siamo portati a deviare ed a sbagliare.. non siamo come le api, dove, spesso, è "necessario sacrificare vite individuali per preservare altre vite" (ora cito Hayek), non lo siamo perchè non abbiamo la stessa idea di comunità e di società (e soprattutto perchè abbiamo sistemi nervosi leggermente diversi..).. e poi, volete mettere che due maroni sputacchiare polline di qua e di là per tutto il giorno?! :-D
Cavoli.. scusate, mi sa che è venuto fuori un saggio breve..

El novio ha detto...

Usti, Filippo, non volevo certo affrontare la questione della scelta neoliberista della nostra società ( la scelta del link, volutamente di parte, esprimeva già il mio pensiero). Mi riferivo più semplicemente alle alleanze con le peggiori espressioni del neoliberismo indigeno cui si adegua la Chiesa cattolica, pur di "mantenere formalmente saldi" certi principi (o poteri?) per lei intoccabili.Il consumismo, da sempre ufficialmente condannato, contraddice, oserei dire ontologicamente, l'insegnamento cristiano, riducendo la persona stessa ad oggetto di consumo.E' vero che in quanto umani siamo fallibili , ma almeno nella scelta del sistema economico (e non solo) un minimo di coerenza è dovuto.Il limite dell'esperienza concreta non può essere l'alibi per la scelta del peggio. Al contrario, mirare alla perfezione, come nel caso del cristianesimo, impegna l'uomo nella ricerca continua di strade alternative percorribili da tutti.Mi pare fortemente stimolante in questo senso l'imput evangelico.

Donna Cannone ha detto...

devo sgommare ai saldi, un saluto veloce ;-p

Filippo ha detto...

Touché! ;-)

MELCHISEDEC ha detto...

Questo post, con reminiscenze storiche e ascendenze filosofiche, è semplicemente sublime. 10 e lode!
(più spesso questo taglio! )
Che meraviglia la figura di Socrate!
Secondo me devi essere una potenza nell'insegnamento, Ser!

Un saluto a tutti i Tres!
Mel

El novio ha detto...

#Grazie, mel, mi confondi.
#Filippo, grazie x il tuo interessante contributo che "ha allargato" la riflessione.

Anonimo ha detto...

bello... ve lo linkiamo su gionata

http://www.gionata.org/credenti-omosessuali/approfondimenti/la-felicit-di-socrate.-riflessioni-di-un-gay-credente.html