lunedì, ottobre 20, 2008

Tocca a noi


Finchè non albeggia è difficile prevedere come sarà la giornata di oggi. Quest'ottobre ci riserva giorni che possono essere soleggiati e caldi oppure, al contrario, grigi e freddi. Molto più lineare e prevedibile la situazione del Paese che si muove tra gli alti e bassi delle borse, ma per tutto il resto giace sotto una cappa opprimente e tetra che soltanto i più incoscienti riescono ad illuminare con gli ampi sorrisi del premier. Della scuola di Tremonti (Gelmini prestanome) non voglio parlare: spero solo che i suoi veri protagonisti , feriti e umiliati più che mai, finalmente facciano arrivare la loro protesta fin dentro ai Palazzi perchè, come ha detto la Litizzetto, l'intenzione non è di offrire una scuola nuova e diversa (più che auspicabile), ma semplicemente "meno scuola" .

Oggi siamo chiamati a firmare l'appello a favore di Roberto Saviano, condannato a morte dalla criminalità organizzata che, nonostante la militarizzazione di interi territori, continua a perseguire i suoi loschi traffici minacciando (e uccidendo) quanti col proprio lavoro onesto si adoperano per sconfiggerla. Il caso Saviano non è solo un problema di polizia contro i Casalesi, ma: "E' un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità".

Tocca a ciascuno di noi prenderci cura gli uni degli altri, non possiamo restare a guardare che bande di criminali facciano il bello ed il cattivo tempo nel nostro Paese, imponendo non solo un'economia "malata",purtroppo già entrata prepotentemente nel sistema, ma che addirittura decidano la vita e la morte dei cittadini. La nostra stessa coscienza potrebbe chiederci un giorno: «Dov'è Abele, tuo fratello?» (Gn 4,9).
Colpisce molto negativamente la scelta di Ratzinger di non parlare di camorra ,ieri a Pompei, «per rispetto verso la maggioranza dei campani che sono persone oneste e non camorristi». Sono proprio le persone oneste che attendono dure condanne per chi vive sfruttando la povera gente. Ma il papa cosa sa della gente comune, dei tanti Abele del mondo ?

1 commento:

Ulisse ha detto...

Questo Papa è ciò che di più distante possa esserci dalla gente comune. Se Giovanni XXIII era il Papa della 'common people', Ratzinger è invece il Papa dell'elite, e nemmeno di tutta ma solo di una parte, quella più retrograda e chiusa, quella più becera ed ipocrita, non è nemmeno il Papa dell'intellighentia, è un Papa che sta arrecando parecchio danno alla Chiesa stessa inseguendo e perseguendo solo il potere nelle sue più svariate sfaccettature ma ignorando la base. Le chiese sono sempre più vuote, nemmeno il suo predecessore era riuscito a riempirle e di certo JR non sta facendo nulla per cercare le 'pecorelle smarrite' fa invece di tutto per aumentarle.
Chissà quando anche i nostri politici se ne renderanno conto e prenderanno atto che la società non è più così 'timorosa di Dio' come lo era una volta.