martedì, marzo 03, 2009

Anche un airone fa primavera?



Quando ieri scrivevo che "si torna alla normalità" non intendevo alla pioggia. Già, perchè dopo che c'eravamo abituati al sole e al bel tempo, siamo tornati al brutto, che poi è questa pioggerella insignificante e fastidiosa che non sa di niente. Comunque non possiamo lamentarci: la temperatura si è alzata ed è piacevole restare all'aperto dove ci sono ormai 6°in pieno giorno. Lo scrivo per quelli che volendo fumare sono costretti ad uscire (e non solo dai luoghi pubblici) all'aperto: non occorre più bardarsi col cappotto, la sciarpa e magari anche il cappellino. Poi cosa sarà mai la normalità se non la "sicurezza" di certe abitudini contratte per un motivo o per l'altro? Ieri, per esempio, proprio tornando a casa, nel prato di fronte alla Chicco, c'era un airone golia, che di certo non fa parte del patrimonio faunistico locale, tanto che non credevo ai miei occhi, pensando ad una suggestione dopo le tante varianti di quell'uccello viste in abbondanza nel Delta del Po da cui stavamo arrivando. Ho chiesto conferma ai miei compagni: anche loro lo avevano notato! Dunque basta un niente per scardinare la rassicurante normalità: persino un golia, sprovveduto o chissàchealtro, può rimettere in discussione anni, forse anche secoli, di abitudini mentalmente strutturate. E se un airone non fa primavera, è però vero che crea un precedente, sconvolgendo in ogni caso la tranquilla ornitologia bassolariana. Se poi l'uccello si troverà bene e non farà gravi danni alle nostre coltivazioni, potrà stabilirsi definitivamente qui con nostro sommo piacere. Potrà anche convincere i suoi compagni ad imitarlo, se vorranno. Saranno comunque "affari" suoi, o loro se qualcuno lo seguirà.

Morale: è un grave errore affidare la propria vita alle abitudini pur consolidate, perchè basterebbe un airone qualsiasi a sconvolgere quella che molti considerano normalità. E' molto meglio- e più sicuro- costruire il proprio nido lontano dai luoghi comuni che non lasciano spazio al cambiamento che, bello o brutto che sia, determina sempre una spinta positiva alla crescita personale e anche del gruppo sociale.

1 commento:

Massi ha detto...

Quanto è vero! A me capita durante i viaggi. Il solito tran-tran quotidiano non offre quasi mai spunti per divertirsi e crescere, restando quasi una duplicazione della giornata precedente. Ma quando stacco per andarmene via da qualche parte, non importa quanto io abbia organizzato parte del viaggio, succede sempre l'imprevisto che sconvolge la rotta e che ricorderò per sempre come la parte migliore della vacanza.