venerdì, marzo 06, 2009

Pane burro e ...



La mia burrina è stata un successo quindi potete tranquillamente seguire la ricetta sicuri che farete un figurone. Volendo migliorare, perchè tutto è perfettibile, la prossima volta (domani?) calibrerò diversamente gli ingredienti: 150 gr di cioccolato fondente, 150 gr di zucchero, 200 gr di burro. E forse, rischiando un poco 3 uova, anzichè 4. In questo triste periodo di crisi che solo il nostro Napo insiste a non considerare tragica smentendo il suo stesso ministro Tremonti, sono per il ritorno spudorato agli ingredienti di una volta, come il burro appunto, che la cucina contemporanea snobba per via del colesterolo. Spero che Dino non me ne voglia: come ho già scritto,a me strapiace il burro, forse anche perche sono stato "tirato su" con merende a base di pane, burro e zucchero.
Molto più seria e triste è però la situazione nel Darfur dove 13 organizzazioni umanitarie non governative sono state espulse come ritorsione alla decisione di incriminare il presidente del Sudan, Omar el Bashir, per crimini di guerra:un milione di civili rischiano di rimanere senza acqua, cibo, cure mediche.
Sfogliando i giornali ha dell'incredibile, pur perfettamente in linea con l'attuale tendenza della cattogerarchia, la scomunica ai medici che hanno fatto abortire in Brasile una bimba di 9 anni rimasta incinta in seguito a ripetuti abusi sessuali.Lo "scomunicante", l'arcivescovo di Recife, è andato ancora oltre, arrivando a dichiarare che "Se la legge umana è contraria a quella di Dio, la legge umana non ha valore" . E pensare che un tempo quella cattedra era presieduta da Helder Camara! Scomuniche rimesse e nuovi anatemi ormai non lasciano dubbio alcuno sulla strada imboccata dalla Chiesa cattolica nel 3 millennio...
Vista così la realtà che stiamo vivendo ha dell'assurdo,come irragionevole (e colpevole) è il silenzio generale: nessuno osa ribellarsi e- temo valga anche per me- il web diventa sempre più il luogo virtuale della denuncia e della lamentazione senza un seguito operativo capace di imporre il cambiamento. Che sia solo un'illusoria valvola di sfogo?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non te ne voglio, non te ne voglio proprio... anzi, condivido ed approvo la tua passione per il burro!
Anch'io ricordo il panino, del tipo "a foglia" tagliato orizzontalmente in due parti, la superiore e l'inferiore, ognuna delle quali veniva spalmata di burro, cosparsa di zucchero e poi mangiata a morsi, leccandosi spesso le dita che si "impataccavano" con i due ingredienti, sentendo i granellini crepitare sotto i denti... altri tempi, altri sapori! Alla faccia delle date di scadenza, della confezione igienicamente sicura e dell'alimentazione "corretta dal punto di vista calorico-nutrizionale, con equilibrato rapporto tra glucidi, protidi e lipidi, e bla, bla, bla...".
E poi il burro ha in sè qualcosa di innocente e sensuale nello stesso tempo, per la sua compattezza che anche è morbida, malleabile, per i suoi usi popolari non alimentari: dall'azione lenitiva sulle screpolature, le ustioni e i bernoccoli, fino ad impieghi la cui pubblica citazione ha fatto epoca ("Ultimo tango a Parigi" - che per quelli della mia età è stato e rimane un simbolo del cambiamento socio-culturale) ah ah ah ah!!!
Un'altra merenda che mi veniva proposta (dalla nonna che proveniva dall'Emilia) era il pane spalmato di conserva di pomodoro triplo concentrato, senza ulteriori aggiunte. Ricordo ancora molto bene il suo barattolo rosso di latta col disegno di un sole d'oro.
Passando a qualcosa di più serio, alle ultime tue considerazioni, quelle riguardo al silenzio generale, valuterei la cosa in un'ottica un po' diversa, meno severa, meno rigida rispetto alla tua, vorrei dire più "burrosa": posso dire che da parte mia (e, concedimelo, anche da parte tua, con il tuo battere e ribattere su chiodi che ormai noi lettori conosciamo bene) non si tratta di una non-azione, ma di un realizzare un comportamento quotidiano che nel suo piccolo cerchi di dare dimostrazione concreta di quello che si pensa e di quelle che sono in fondo le nostre ragioni di vita. Certo, non è un fiume in piena che tutto travolge e tutto cambia nel giro di pochi giorni o addirittura poche ore, ma è piuttosto come la corrente che di continuo, scorrendo in modo pacato e apparentemente inefficace per non dire inutile, riesce ad irrigare i campi, consente il passaggio tra le chiuse, e comunque modifica il territorio in modo graduale ma inesorabile...
Credo che ognuno debba svolgere la propria vita rivestendo il ruolo per lui più congeniale e che alla fine risulta anche il più costruttivo.
Questo comunque non esclude che il maratoneta ogni tanto ci provi sui 200 metri ostacoli.
Tristemente concordo invece sulla constatazione che paradossalmente il web, facilitando in modo inimmaginabile i rapporti a distanza, finisca col sostituirsi alla concreta frequentazione e contatti tra le persone.
Bene, ora quindi saluto tutti con abbracci virtuali, e vi abbandono alle vostre variazioni sperimentali sul tema "burrina"!
Ciao!
Dino

Ulisse ha detto...

Nessuno fa niente perchè, diciamolo chiaramente, l'italiano non ha le palle. Se i politici in Francia o in Inghilterra provassero a fare solo un decimo di quello che combinano i nostri si ritroverrebero con la testa in una cesta ancora prima di dire 'cribbio'.