martedì, ottobre 21, 2008

Farneticando ancora


Certe volte mi accorgo di ragionare contorto. Più la situazione è pressante, più lascio che il pensiero mi prenda la mano e spicchi voli al limite dell'assurdo. Quando va bene precipito brutalmente nella realtà senza rompermi nulla, altrimenti rompo gli altri che mi stanno intorno. Che è anche peggio.
E' che diffido delle parole che oggi vengono svendute con larghi sorrisi senza alcuna implicazione morale e nemmeno responsabilità. Mi fido molto più degli occhi che un tempo si diceva "sono lo specchio dell'anima". Occorre però saperli leggere. L'imbonitore più smaliziato lo sa e si attrezza con telecamere e luci giuste. Non c'è limite all'artificio, soprattutto per chi è del mestiere.

Mi intenerisco davanti agli occhi innamorati. Quelli sanno parlare anche quando la bocca vorrebbe tacere e nascondere il sentimento segreto. Sono così belli gli occhi degli innamorati! Hanno una luce speciale che illumina anche chi sta intorno. Sono ben diversi, per esempio, dagli occhi di chi si è appena fatto una canna, anche se sembrano gridare uguale abdicazione che è però coscientemente volontaria ed indirizzata ad una persona , ad un'idea, persino un sogno . Già, perchè ci si può innamorare anche di una idea, di un sogno!Non succede più tanto frequentemente perchè le idee scarseggiano e di sogni se ne fanno pochi ora che abbiamo tutto, ma non il futuro che fa solo paura.
Solo l'amore consente l'azzardo di guardare avanti, più in là del momento presente.E' strano: lo stesso amore che fa balbettare, arrossire e sentire inadeguati, spinge poi ad osare il salto mortale, al di là di ogni immaginazione, verso il futuro. Un salto non alla cieca, il rischio è razionale, alimentato dalle figlie naturali dell'amore che sono la fiducia e la speranza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'amore contiene in se due componenti,una parte razionale ed un spirituale, la nostra parte razionale vorebbe sempre, in ogni situazione dominare gli eventi, arriviamo alla presunzione di riuscire a dominare anche la nostra parte spirutuale a tal punto da non lasciare che lo Spirito agisca in noi, opponendoci con ogni forza perche' di fronte all'amore che ti porta a guardare oltre, a quell'oltre che non possiamo razionalmente immaginare, ci riempie di paure, a tal punto da rimanere fermi incapaci di lasciarsi andare nel presente, verso il futuro.
La fiducia e l'affidarsi sono essenziali in qualsiasi rapporto d'amore, uomo uomo, donna donna, uomo donna, donna Dio, uomo Dio.
il mio amore si chiama Cristo, la nostra e' una relazione non semplice, perche' le dinamiche "umane" sono difficili da vivere, io sono di carne e la carne vorrebbe essere accarezzata, amata.
Lui fa' qualcosa di ancora piu' profondo che non e' semplice spiegare a parole, ma Lui agisce dentro di te e tu lo cerchi e lo trovi, e ti rendi conto che alla fine un dialogo c'e', una risposta alle tue domande ci sono, ed impari a comprendere che Lui parla pur essendo muto, ti tocca pur essendo impalpabile.
Ed allora ti affidi, condividi con Lui gioie, dolori, paure, ansie, speri sempre che ti risponda e lo fa', certo con risposte che non sono magari quelle che vorremmo.
Quante volte davanti al Cristo eucaristico mi sono chiesto perche'io, sono cosi inadeguato, con tutti i mie limiti.
Ma Lui mi ama cosi come sono e non mi vorrebbe diverso da cio' che sono.
Il mio futuro, affidandomi a Lui, sperando in Lui, cerco di tendere alla perfezione evangelica attraverso lo spirito, e nei consigli evangelici della beatitudini, cercando di ridare all'uomo del mondo di oggi qualcosa che ha perso in mezzo a tanti beni, la dignita' di essere uomo libero.
Dav

Anonimo ha detto...

E' vero, gli occhi a volte consentono di entrare in maggior intimità con una persona, di raggiungere più facilmente il nucleo centrale di un suo stato d'animo, positivo o negativo che esso sia. E gli occhi innamorati parlano realmente ed esprimono anche quello che la bocca forse non direbbe in quel momento.
"Il rischio è razionale..." dici. Mah, forse non sempre, anzi a mio giudizio molto spesso non lo è, proprio per la natura intrinseca delle due figlie che hai citato: la fiducia e la speranza. La loro capacità di darci la forza di fare questo salto è proprio strettamente connessa all'intensità dell'amore che stiamo vivendo, e più essa è grande, meno razionalità c'è in noi.
Saluti,
Dino