venerdì, aprile 03, 2009

Parola



Kante ( v. post dell'altro ieri) in tempo quasi zero ha avuto il permesso di soggiorno. Il caso era esploso in seguito al fax che l'amministrazione del Fatebenefratelli aveva inviato al commissariato di polizia chiedendo «un vostro urgente interessamento per l´identificazione di una signora ivoriana» ricoverata per partorire. Da tempo la ragazza aspettava una risposta alla sua lecita richiesta, ma soltanto dopo che la delazione dell'Istituto, gestito da religiosi, ha fatto "scandalo" anticipando l'esecuzione di una legge non ancora in vigore, le autorità hanno risolto finalmente la pratica. Un lieto fine quindi.
Debora Serracchiani invece ha ottenuto la candidatura alle prossime europee dopo essere divenuta icona del web per un suo deciso e coraggioso intervento all'assemblea dei circoli del PD. Franceschini non ha potuto ignorarla dopo che il video di Debora ha spopolato in rete.
E' la forza della parola rilanciata dai nuovi strumenti mediatici che si realizza creando quel consenso (o dissenso) necessario al cambiamento. Lo riafferma con decisione Roberto Saviano nel presentare Educazione Siberiana, il romanzo di Nicolai Lilin che racconta il mondo degli Urka siberiani, la comunità di criminali deportata da Stalin: "Non è il crimine la nostra forza - diceva il nonno a Nicolai - ma il consenso ed il bene che la gente ci vuole". Si può essere disonesti, corrotti e persino mafiosi, ma per mantenere il potere ed il controllo è sempre necessario il consenso generale. Un po' quello che accade nel nostro Paese che è sotto gli occhi di tutti.
La conclusione di Saviano (di cui segnalo anche la prefazione a ''Cecenia Il disonore russo'' di Anna Politkovskaja ) è forte ed impegnativa :" il racconto e la memoria possono salvare un mondo e permettere di mappare una sorta di percorso che pericolosamente ci dice: il peggio è ancora da venire e laddove si perdono le regole si perde tutto ma, come scrive Lilin, il motto degli Urka siberiani è ancora vivo: "C'è chi la vita la gode, chi la subisce, noi la combattiamo".
Speriamo bene, molto dipende da noi.

2 commenti:

Stultifer ha detto...

Genial la escalera. La llego a mi blog. Beso.

varesex ha detto...

Del tuo post mi ha colpito particolarmente il motto degli Urka siberiani e credo lo farò mio: "C'è chi la vita la gode, chi la subisce, noi la combattiamo". Io cerco di combatterla giornalmente.
Educazione Siberiana, il romanzo di Nicolai Lilin, libro da leggere. 3 baci. Ho visto anche il video ... ma troppo lungo, troppo impegnativo