"Stamattina non immaginavo una catastrofe simile! Dicono che anche qui (Chieti) dei palazzi abbiano dei problemi, però niente di grave. E' a rischio la città alta, speriamo che il bilancio si fermi presto: Aquila è una città universitaria, speriamo bene.Un bacio a voi tutti. Fabiana".
Il primo pensiero, dopo il brutto risveglio con la notizia della tragedia di cui ancora non si avevano le dimensioni, è stato per le persone care che conosciamo nelle zone interessate dal pesante sisma, Faby e la sua famiglia.
Col passare delle ore le notizie si fanno sempre più drammatiche e si torna alle immagini del passato, delle altre tragedie simili che il nostro Paese ha già vissuto.
Non è il momento delle polemiche, ma si ripete con insistenza che i terremoti non sono prevedibili, mentre un fisico, Giampaolo Giuliani, ricercatore ai laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, aveva lanciato per tempo l'allarme, prima di essere denigrato e persino denunciato per "procurato allarme".
Ora però è il momento di fare il punto della situazione, contare i morti, i feriti,gli sfollati, valutare i danni e piangere, condividendo il dolore di chi è stato colpito. Poi però si dovrà andare a fondo e verificare se davvero ci sono state delle responsabilità umane. Perchè la vita delle persone sia davvero rispettata lungo tutta la sua esistenza.
6 commenti:
Ho letto altri post del genere, te ne voglio segnalare uno che all'interno mostra tutta la indignazione possibile e immaginable contro chi poteva fare qualcosa ma non l'ha fatta. http://blog.libero.it/Chiarodiluna/ - derival è un mio blogger amico. Baci ragazzi e a presto :))
Ho passato anche io un'evento del genere...5.6 richter alle 03.21 del mattino...me lo ricordo ancora...
Solo che allora nn c'erano morti...
Ogni ora che passa invece l'angoscia aumenta...e ciò che era una bella e calda giornata di sole diventa d'improvviso un'incubo...Poteva essere fatto qualcosa? Non lo so...la cosa peggiore invece, la vera colpa è rimanere ancora una volta l'ennesima senza sapere cosa fare...senza tirare fuori i coglioni...un'altra...l'ennesima volta italiana...
In questi frangenti conta la solidarietà. Non c'è altro da dire.
Ieri ho visto il servizio di striscia e l'intervista a Giampaolo Giuliani. Buongiorno
E' da dicembre che ci sono terremoti continui e allarmi continui, la gente non ci credeva più....non scendeva neanche più in strada (testimonianza di amici)....l'altra notte in tanti hanno fatto esattemente quello che ho fatto io, aspettare che passasse....solo che questa volta è durato di più e non tutti hanno la fortuna di vivere in una casa nuova (anzi a Aquila le case sono tutte vecchie). La situazione all'ospedale di Chieti è drammatica, feriti ovunque.....si repira tristezza ovunque, l'aria sembra quella dell'11 sett. 2001. Il pensiero è costante per la mia cara amica Elisabetta che non riesco a contattare, ieri c'erano problemi di linea telefonica, oggi i telefoni non squillano più...speriamo bene, spero solo che le batterie siano scariche!!!
Fabiana
ps: nella catastrofe, i miei complimenti vanno a tutte le forze dello Stato che si sono messe in opera, vigili del fuoco in continuazione, io ho la forestale di fronte casa, le macchine sono qui dall'altra notte, è dalle 4 dell'altra notte che lavorano ininterrottamente, medici e infermieri stanno facendo turni continui...
Ogni tragedia è evitabile se si previene. E' una verità assoluta, o per meglio dire un dato di fatto, visto che non voglio macchiare la mia bocca con sifatta parola.
Era evitabile, la scienza si prodiga da sempre a cercare una spiegazione profonda ai fenomeni senza spacciarsi come detentrice di verità, ma quando certi uomini in virtù di una ottusità che non deve essere neppure nel campo d'esistenza mentale di un uomo di scienza, negano i dati raccolti, e chiamano idee nuove, e controtendenza come eritiche, insorge la responsabilità umana.
Ritengo che bisogni fare giustizia, e bisogni soprattutto indagare su tutto quanto è successo. Io da veneto, patavino, quale sono non posso neppure immaginare cosa significhi vivere in zone di faglia, perchè ci si accorge che anche la terra in cui si poggiano i piedi è incerta: il che è tragico.
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