Sabato di riflessioni per me oggi. Forse l'effetto dell'incontro che ho avuto a Milano voluto dall'azienda per la quale lavoro. Non so. Sono incontri forti, dove trovi un docente che cerca di scardinare quell'equilibrio che hai cercato, più o meno, di conquistarti. L'obiettivo è stimolarti a raccogliere nuove sfide. Non solo lavorative ma sulle proprie possibilità di uomo, quindi infinite volendo. Abbiamo parlato anche d'amore. Ci è stato chiesto se sfidiamo il nostro partner. Se ci si mette in competizione. Lui stesso ha invitato sua moglie a trovarsi un amante proprio per avere un concorrente. Estremizza, è vero. Ma è proprio la lotta alla routine ed alle certezze che stimola e fa crescere un amore. E' sofferenza pura, ma è necessaria se si vuole crescere. Non c'è obbligo per chi vive un' apparente tranquillità, però è forse meglio non farsi trovare impreparati. Mettersi alla prova e quindi diventare consapevoli delle proprie debolezze vuol dire essere abili ad utilizzare tutte le capacità che ognuno di noi ha. Quindi è necessario pensare. Pensare tanto. Affrontare le paure di un qualcosa che può diventare instabile e buttarsi con tutta la forza in quello che effettivamente si vuole. Ogni passo è una scelta. Ogni scelta è una rinuncia. In amore si esercita forse la rinuncia più dolorosa: la rinuncia di sè. Reciprocamente. Mi vengono i brividi nel sentire una mia collega che sosteneva che suo marito è complementare. Della serie: dove manco io arrivi tu. Quindi ama il marito perchè la completa. E' un limite. Io non ho bisogno di completarmi. Nemmeno Dan e Ser. Ho "solo" bisogno d'amare e di amore. Ci vuole tempo per tutto questo. Ci ho messo anni a capire e non ho finito ne mai finirò e capirò.Però sono contento di essere arrivato fin qui. Contento, ma non felice, questo però è un'altro discorso.
Non mi hanno sconvolto più di tanto le provocazioni del mio docente. Non erano tali. Ero preparato. Ser in cambio della mia avvenenza (di una volta) mi ha donato una cosa ancora più importante: la possibilità di rinunciare a me. Grazie Ser! E non è finita.......Probabilmente non si capisce nulla di quello che ho scritto. Però il testo di questa canzone che mi ha rapito aiuta a capire dove volevo arrivare:
Buon fine settimana amici! Per noi serata in relax (a modo nostro) e domani con gli amici! (En.)
6 commenti:
Una precisazione giusto per pignoleria perche già esplicitato nel post cui ti riferisci: non mi hai conquistato solo per la tua bellezza, ma per le tante qualità che fanno di te la persona che sei. L' avvenenza da sola non può motivare la testardaggine a volte esercitata per continuare a credere e a portare avanti al meglio la nostra storia per 20 anni e più. E' bastata una full immersion di soli 2 gg perchè un estraneo riuscisse dove non sono riuscito io in tanti anni, usti!Proprio vero che "Nemo propheta in patria".Ora però sono piacevolmente sorpreso, perchè anche nei momenti di "lotta dura" non potrai più rimproverarmi, interrompendo con snervante faciloneria il dialogo, di pensare troppo.Chissà se riuscirai ora a convincere anche il giovane Dan (che da te ha subito imparato il brusco e facile metodo per troncare ogni scomoda discussione)che i problemi vanno sempre affrontati e possibilmente anche prevenuti. E che pensare non solo non fa male, ma addirittura fa stra-bene all'amore.Starò a guardare, eh eh. In bocca al ...lupo! tatmo
Mi sembra, a me molto forte il fatto, che comunque per mettere alla prova un rapporto o per stimolarlo, se ho capito giusto si debba farsi l'amante.. certamente che l'altra persona viene incentivata, ma bisogna essere molto ma molto intelligenti e aperti per accettare una cosa del genere, forse bisognerebbe prima discuterne , o forse sono io che nella vita non ho capito niente.. Non so è difficile giudicare queste cose, ogniuno di noi sappiamo o veramente non sappiamo fino a che limiti si riescie a spingersi, e le reazioni che possono succedere.Buona domenica Un caro abbraccio Barbara
Questa del "completare" e "completarsi" mi pare spesso una trovata per mascherare il proprio egoismo, un modo pulito linguisticamente per non dire le cose come stanno: si ha "bisogno" dell'altro e viceversa.
Buona domenica!
Bravo Valerio.
personalmente trovo molto puerili questi corsi che io definisco di "indottrinamento" e veramente al limite della decenza che si possa anche dire, solo per "motivare" che si spinga la propria moglie ad avere un amante per mettere se stessi alla prova....evidentemente questa persona non ha una dignitosa stima di se stesso, ed il giudizio viene "mediato" dalla capacita' di superare l'altro, insomma un individualismo dove uomo mangia uomo, dove l'io e' al centro, oltre il rispetto della propria compagna.....
Sul fatto che l'amore non sia solo complementarieta' sono concorde, ma comunque e' un elemento non trascurabile, si forma un "unicum" che e' speciale proprio di quelle persone coppia o troppia che sia.
Siate una cosa sola....in anima e corpo, se questo non e' completarsi, fondersi e dare vita e concretezza all'amore.
l'amore e proprio l'opposto dell'io e un noi, che si rinnova quotidianamente, con le fatiche e le gioie di un rapporto, la presenza l'assenza quel difetto che tanto ci infastidisce, quel rinunciare a qualche cosa che mi piace per l'altro....
Se non ci fosse il Legno della Croce, Se non Ci fosse Cristo, se non ci fossero i chiodi con i quali e' stato reso cosa unica con la Croce, non avremmo la Pasqua...
Dav
Post complesso e con molte implicazioni personali...con riverberi nel vissuto mio e -penso- di tante persone...non riesco a dire più di così...ma fa strano sentire una mano che non conosci...sfiorare il tuo cuore segreto...baci...alias.
Se solo ci prova D. a mettermi le corna gli spacco la testa in due :-)
A parte la battuta mi sembra che la vita già ci metta quotidianamente alla prova e non vedo il motivo per cui cercare altre rogne. A me sembra piuttosto questa dell'amante una competitività portata all'estremo ed anche molto egoistica e narcisista. Si chiede al partner di tradirci non per reali motivi di coppia ma per soddisfare il nostro bisogno alla competizione. Secondo me il tuo istruttore non ha ancora raggiunto l'equilibrio con sè stesso se ha bisogno di gareggiare per sentirsi uomo o per sentirsi vivo. Io sono uomo e vivo indipendentemente dal competere o no, lo sono anche quando dormo, se poi ci sono dei problemi (e ci sono sempre) li si affronta, ma perchè andarseli a cercare?
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