Modan dice di non capire perchè, avendo noi tutto quello che possiamo desiderare (l'amore) e potendo goderne come vogliamo, finiamo col complicarci la vita con tanti problemi. Essenziale: probabile che abbia ragione. Moen, dopo un faticoso cammino interiore di maturazione, conquistata con successo una delle tante tappe della vita, pretenderebbe, giustamente, un po' di tranquillità. Sono io lo spirito inquieto che non sa fermarsi e godere semplicemente dell'incredibile storia che stiamo vivendo. Una specie di
cuzzùmmulo umano, come ho imparato stamattina dal
Blog di Mel: una formica sempre trotterellante, che
gira attorno velocemente non si sa in cerca di cosa, presumo cibo, considerata la fama di grandi raccoglitrici previdenti che hanno quegli insetti. Prese dalla frenesia di immagazzinare per i tempi duri, instancabilmente si agitano alla ricerca di tutto quello che può servire e favorire l'esistenza serena del formicaio. Intanto però godono forse poco la vita che non è infinita, anzi nel loro caso temo sia anche estremamente breve. Vivono e lavorano solo in funzione della comunità, ma per loro stesse resta ben poco.
Tiro un sospiro di sollievo perchè non è il mio caso: io so godere pienamente le bellezze dell'amore e perciò anche la vita. E' che sono talmente innamorato dei miei novios (e della vita) che non mi bastano mai e voglio sempre di più, pretendo di godere sempre di più. Non riesco ad adagiarmi, forse perchè, più vecchio, ho il senso del tempo che passa. O forse più semplicemente ho il senso del limite umano e tento di immagazzinare il più possibile in vista dei tempi duri, quando ci servirà una grossa riserva d'amore cui attingere per continuare ad essere.
Già non è facile la vita di coppia in generale, quella omo poi presenta ulteriori difficoltà non solo di natura sociale, ma principalmente interna,ovvio quindi che la troppia rappresenti una sfida in tutti i sensi, rompendo con una tradizione millenaria radicata profondamente nella nostra cultura e non solo.Per quanto ci possa apparire naturale vivere la meravigliosa storia che ormai ci appartiene come preziosa realtà, è impossibile non fare i conti con noi stessi, l'educazione ricevuta, il mondo con cui ci siamo sempre confrontati ed identificati. Credo sia normale, sarebbe strano il contrario.Acquisire una mentalità di troppia può avvenire solo per gradi e richiede un superamento continuo di se stessi, una fatica insomma, come esige tutto ciò che veramente vale. Rende sempre piacevole il processo il forte legame che ci unisce, che è cresciuto e continua a crescere nel tempo. Continuo a ripetere a Modan che mai ho vissuto un'intensità simile di sentimenti, ne sono costantemente stupito e anche un po' spaventato, perchè sconvolge senza tregua la mia necessità di razionalizzare che è sempre stata non solo una deformazione professionale, ma anche la mia difesa vincente. Ora mi capita spesso di sentirmi totalmente privo di difese, alla mercè completa dell'amore e, per quanto mi piaccia, non posso non provare un po' di paura, perchè non so dove tutto ciò mi/ci porterà. Avverto il bisogno di spingere sull'acceleratore perchè, come si dice qui, "o la va o la spacca": non so accontentarmi, a costo di non calcolare bene i rischi, ma non credo.Gli incredibili compagni mi seguono per poi superarmi, lasciandomi col fiato corto, ansimante, bisognoso di quattro mani che mi aiutino perchè finisco coll' arrancare, anche se proprio io ho cominciato la corsa. Dubito di essere stato capace di trasmettere certi stati d'animo che sono unici pur nella ripetitività, spero solo di aver dato l'idea di quanto sia bella, anche se non priva di asperità, la vita di troppia.