mercoledì, maggio 28, 2008

A Francesco



"Parlerò di un amore che
oltrepassa le distanze,
non si ferma maiiii."
(Scusa se ti chiamo amore)

"E' possibile oggi riuscire a farsi amare? ". Bella domanda quella di Francesco, il nostro meraviglioso amico e fotografo di Lampedusa, a commento dell'ultimo post.
I ritmi e i bisogni di oggi, specialmente quelli indotti dalla cultura dell'apparenza, figlia dello sfrenato consumismo, parrebbero imporre un amore usa e getta, veloce, non impegnativo, di facile gestione, che lasci tutto nella vita dei due (o tre) inalterato, perchè rimettersi in gioco rischia di rallentare la corsa sociale, pena l'esclusione. Il mondo gayo, ipersensibile (ma perchè?) a tutto ciò che appare e luccica, non fa eccezione. Si è subito adeguato, fraintendendo forse la naturale predisposizione per l'Estetica (ma anche questo è un luogo comune!) con l'essere sempre in vista, trendy. O forse è più banalmente la paura del tempo che passa, il fantasma della vecchiaia, con le sue rughe e la decadenza fisica, ad imporre a molti di cogliere l'attimo, finchè si è in tempo. Fatto sta che sembrerebbe sempre più difficile abbandonarsi completamente ad una storia d'amore, o almeno è sempre più raro che entrambi sentano il bisogno di farlo contemporaneamente: quando uno è pronto e disponibile, spesso l'altro pensa solo all'avventura e guarda già oltre. Naturalmente non è sempre così e certe volte succede il miracolo: la coincidenza di tempi, sentimenti e disponibilità consente la magica alchimia che è l'inizio di ogni relazione d'amore. Cominciano anche l'impegno e l'assunzione delle responsabilità che cresceranno col tempo e con lo stesso amore.
Amare e farsi amare non è facile come si potrebbe erroneamente credere. Come abbiamo già scritto, si tratta di un'arte che iniziamo ad apprendere dal primissimo giorno di vita, nel rapporto unico e straordinario con la mamma,ma che è destinata crescere fino all'ultimo giorno della nostra vita. Può subire degli arresti e persino delle regressioni, ma come qualsiasi apprendimento non può fermarsi. Mai. Meglio dei trattati di psicologia sull'argomento è il Vangelo a segnare i ritmi, le tappe ed i traguardi dell'amore nella vita umana: 1-"Ama il prossimo tuo come te stesso";2- "Se un fratello ti chiede di fare un miglio con lui, fanne due. Se ti chiede la tunica, dagli anche il mantello. Se ti da uno schiaffo...porgi anche l'altra guancia";3- "Che merito avete ad amare solo gli amici? Lo fanno anche i non credenti".
L'obiettivo è naturalmente la perfezione, in un crescendo di conquista dell'arte: "Nessuno è più grande di colui che da la vita per i suoi amici!".
Nessuno nasce "già imparato" nell'arte dell'amore, di fronte al quale l'unico atteggiamento possibile è quello dell'umiltà, riconoscendo che abbiamo tutto da imparare. In due ( o in tre) è più facile, o meglio è più piacevole, perchè si condividono le fatiche, i fallimenti ma anche le gioie delle conquiste. Gli amanti rendono più spedito il cammino, correggono le eventuali pretese di conoscenza dell'uno o dell'altro, aiutandosi ad amare, nel modo più giusto, ciascuno se stesso. Un senso di stupore permanente è il segno che la strada imboccata è quella giusta. Il primo passo resta, caro Francesco, l'attesa del tuo Kairòs, il momento opportuno, unico ed irripetibile. Devi restare in paziente e vigile attesa perchè, come scrive S.Weil:" Le cose preziose non si cercano: si aspettano". In bocca al lupo!

1 commento:

Anonimo ha detto...

RAGAZZI CHE DIRE?
SIETE SEMPRE SPLENDIDI E SEMPRE PRONTI AD ASCOLTARMI E A DARMI OTTIMI CONSIGLI UN ABBRACCIO ENORME SMAK